Atlanti Futuri
La Logica Sfumata della
Geopolitica
Il caso Israele-Palestina
Vittorio Pagliaro
Atlanti Futuri
 Ci sono fasi della storia in cui i segni di mutamento sono
forti, caotici, contraddittori. Dove troppe luci accese
stordiscono fino a neutralizzare la stessa vitalità. Il rischio
è il vuoto. La straordinaria opportunità è lo sviluppo
sostenibile. Allora l’esigenza di innovare diviene forte
mentre ogni arroccamento inutile. La complessità, in ogni
sua forma e intersecazione, disegna una nuova geografia
delle relazioni umane, aprendo nuovi orizzonti e
prospettive culturali in cui ciascuno è chiamato a fare la
sua parte: la religione, la filosofia, la scienza, la politica,
l’arte, la cittadinanza.
 Mai come oggi il senso di appartenenza non risiede più
nella famiglia di origine, qualunque essa sia, ma nella
consapevolezza di sé, per un nuovo spirito d’identità.
LA COMPLESSITA’
• Non è la somma algebrica delle pluralità bensì il
valore aggiunto delle diversità inserite in un
habitat
• Ha però anche dei denominatori comuni e tratti di
similitudine
• Non è bianco o nero, contiene in sé una serie di
interstizi, nodi, sfumature che devono essere
esplorati e compresi
• Tende naturalmente alla dialettica forte, alle
criticità e anche al conflitto
• Il conflitto fino a un certo punto è vita. Oltre un
certo limite è morte.
• Aderire alla complessità vuol dire osservare quel
confine e cercare risposte plausibili
Fuzzy Logic
• La Fuzzy Logic, o logica sfumata , proposta da
Lofti Zadeh nel 1965, è una logica
computazionale di tipo non binario in cui è
presente un continuo tra i netti limiti Booleani
del vero o falso, 0 o 1, dentro o fuori e così via.
• La Complessità e la Vaghezza, con l’approccio
trasversale fuzzy, acquistano un aspetto
diverso, non più ostacoli per il calcolo e le
applicazioni ingegneristiche ma risorse per una
migliore modellizzazione della realtà
Mappa del Medio Oriente
• Il complesso
scenario
Mediorientale
rappresenta la
scommessa
geopolitica dei
prossimi anni
• Geopolitica:
Disciplina che
studia gli scenari
determinati
dall’azione,
interazione e
contrapposizione
di attori rilevanti
ALBERO DECISIONALE MEDIO ORIENTE
Conflitto Israele-Palestina
• Israele: Uno Stato senza
pace
Israele si trova all'estremità orientale del
Mar Mediterraneo. Il territorio sovrano
internazionalmente riconosciuto, esclusi
cioè tutti i territori occupati nel 1967, ha
una superficie di circa 20.770 km², di cui il
2% sono acque. Il territorio sottoposto alla
legge dello Stato di Israele, inclusi cioè
Gerusalemme Est e il Golan, ha una
superficie di 22.072 km². Il territorio sotto
controllo israeliano, inclusi cioè i territori
occupati, ha una superficie di 27.799 km².
• Palestina: Uno Stato che
non c’è
Secondo stime palestinesi, la West Bank
è abitata da circa 2,4 milioni di palestinesi,
mentre la Striscia di Gaza da altri 1,4
milioni, mentre la somma della
popolazione di Israele e dei territori
palestinesi sarebbe stimabile tra i 9,8 e i
10,8 milioni di abitanti.
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Palestina 1200 A.C.
Cananei: III Millennio a.C. I primi abitanti della
Palestina di cui si ha notizia. Si organizzarono in
Città Stato.
Egiziani: Nel corso del II millennio a.C. la regione fu
sotto la giurisdizione egiziana.
Filistei : Dopo il XIV secolo a.C nella zona di Gaza si
insediò un popolo egeo dal quale la regione
avrebbe preso il nome Palestina "Filistea" (ebraico
‫ פלשת‬Pəléšeth, P(e)léshet, migratori).
Ebrei : Gruppo di tribù semitiche nomadi (XIV
secolo a.C.) che nel 1125 a.C. sconfissero i
Cananeni e si organizzarono in regno (David,
Salomone) combattendo prima i Filistei poi i
Babilonesi che li cacciarono. Quando i Persiani
vinsero i Babilonesi, gli ebrei tornarono in Giudea.
Greci : Ai persiani si sostituirono i greci (333 a.C.) e
a questi i Tolomei d’Egitto e i Seleucidi di Siria, che
tentarono di imporre cultura e religione ellenistiche.
Romani: Nel II secolo a.C., guidati dai Maccabei, i
giudei si ribellarono e instaurarono uno stato
indipendente (141-63 a.C.), che durò fino a quando
Roma conquistò la Palestina e ne fece una provincia
governata da re ebrei. Durante il regno (37-4 a.C.) di
Erode il Grande nacque Gesù. Dopo le due fallite
rivolte giudaiche contro la romanizzazione(66-67 d.C
e 131-135 d.c.), iniziò la diaspora ebraica.
Dominio Islamico: L’editto di Milano, emanato
dall’imperatore romano Costantino il Grande nel 313
d.C., favorì la diffusione del cristianesimo in
Palestina; la regione divenne quindi il centro del
pellegrinaggio cristiano. Il dominio romano
d’Oriente, interrotto da una breve occupazione
persiana (614-629), terminò del tutto quando gli
arabi presero Gerusalemme nel 638, rendendola
terza città dell’Islam. Ci fu una fase di prosperità.
Crociate: Tra l’XI e il XIII secolo (8 spedizioni),
nascita degli stati crociati d’Outremer
Mamelucchi: Caduta sotto il dominio dei
Mamelucchi, durante il XIII secolo, la Palestina visse
due secoli di declino
1517 -1918: Dominazione Ottomana
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L’Impero Ottomano sconfisse i
Mamelucchi nel 1517 e, con qualche
interruzione, governò la Palestina
fino al 1917-18. Il paese fu diviso in
distretti (sangiaccati), amministrati
perlopiù da palestinesi arabizzati.
Alle comunità cristiane ed ebree fu
concessa una notevole autonomia.
Fino al XVI secolo la Palestina
conobbe un periodo di grande
sviluppo economico e sociale,
condividendo in seguito il declino
dell’impero ottomano.
Nell’Ottocento iniziò la penetrazione
europea della regione, rivolta alla
ricerca di materie prime e di nuovi
mercati. Caduta nel 1831 sotto il
dominio dell’Egitto di Muhammad
Alì, la Palestina tornò nel 1840
all’impero ottomano grazie
all’intervento delle potenze europee.
Verso il 1880, per opera di
imprenditori tedeschi ed ebrei, fece
la sua comparsa nella regione la
prima industria moderna.
1920 – 1948: Mappa del Mandato Britannico
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Verso la fine del XIX secolo, il diffondersi
dell’antisemitismo in Europa (in particolare in Russia, ma
anche in altri paesi, come ad esempio in Francia con
l’affare Dreyfuss) spinse un numero sempre maggiore di
ebrei a trasferirsi in Palestina.
Durante la prima guerra mondiale, all’approssimarsi del
definitivo tramonto dell’impero ottomano, la Palestina
venne coinvolta con tutto il Medio Oriente nei giochi delle
grandi potenze europee. L’obiettivo di Gran Bretagna,
Francia (accordo Sykes-Picot, 1916) e Russia era quello
di spartirsi la regione una volta battuto l’impero
ottomano. Nel contempo, la Gran Bretagna promise
l’indipendenza agli arabi (in cambio di una loro
partecipazione al conflitto), ma anche, con la
dichiarazione di Balfour (1917), un “focolare nazionale” in
Palestina al movimento sionista.
Con l’ascesa al potere del nazionalsocialismo in
Germania, l’affluenza degli ebrei in Palestina aumentò
considerevolmente
Il conflitto tra ebrei e arabi, placatosi durante la seconda
guerra mondiale, riprese con virulenza nel 1945, quando
il flusso degli ebrei scampati alla Shoah verso la
Palestina crebbe enormemente. La situazione nella
regione diventò così incandescente che nell’aprile del
1947 la Gran Bretagna – le cui forze erano sottoposte a
violenti attacchi da parte delle milizie ebraiche – rinunciò
al mandato e delegò il problema alle Nazioni Unite.
1947: Risoluzione ONU per la nascita di due
Stati: Israele e Palestina
•
Dopo la dichiarazione del Ministro degli
Esteri inglese Balfour nel 1917, in cui per
la prima volta si fa riferimento al diritto del
popolo ebraico a rivendicare un “focolare
nazionale” in Palestina, nel 1947 la Gran
Bretagna rimette il suo mandato all’ONU
che sancisce, con Risoluzione n. 181, la
separazione del territorio e la nascita di
due Stati separati, uno arabo e uno
ebraico. La decisione non viene accettata
né dagli ebrei né dagli arabi . I palestinesi,
stretti tra nazionalismo arabo e gruppi
sionisti che reclamano la terra, fuggono
abbandonando i territori che nel 1948,
dopo la proclamazione di Ben Gurion,
diventano lo Stato d’Israele.
1948 – 1949: Prima Guerra Arabo - Israeliana
• Il neonato Stato di Israele, si
espande arbitrariamente nelle
aree che l’ONU aveva assegnato
ai palestinesi. In risposta reparti
regolari arabi penetrano in
Palestina. Da sud gli egiziani , da
nord i libanesi e da est la legione
araba della Transgiordania,
occupano la Cisgiordania e la
città vecchia di Gerusalemme.
La controffensiva del nuovo
esercito regolare israeliano, ben
equipaggiato e strategicamente
evoluto, porta alla disfatta degli
arabi e al mantenimento, anzi
all’ampliamento dei territori
occupati, nonostante l’ONU si
fosse pronunciato per la
restituzione.
1956: Seconda Guerra Arabo – Israeliana
Canale di Suez
• La Crisi di Suez: un conflitto
che nel 1956 vide l'Egitto
(Nasser) opporsi
all'occupazione militare del
Canale di Suez da parte di
Francia, Regno Unito ed
Israele.
• La crisi si concluse quando
l'URSS minacciò di intervenire
al fianco dell'Egitto e gli Stati
Uniti, temendo l'allargamento
del conflitto, costrinsero
britannici, francesi ed
israeliani al ritiro.
• In prospettiva, il ruolo svolto
da USA e URSS nel conflitto è
oggi letto come il loro
definitivo riconoscimento ad
uniche superpotenze
planetarie a discapito
dell'Europa
1967: La Terza Guerra Arabo – Israeliana
Guerra dei Sei Giorni
• La guerra dei sei giorni ebbe
inizio il 6 giugno 1967 e si
annovera nella storia del conflitto
arabo-israeliano come il terzo
scontro militare. Fu combattuta
da Israele contro Egitto, Siria, e
Giordania.
• L'Iraq, l'Arabia Saudita, il Kuwait
e l'Algeria appoggiarono con
truppe ed armi la fazione dei
paesi arabi. Il conflitto si risolse
in pochi giorni a favore di Israele
che occupò i territori palestinesi;
l'esito della guerra influenza
ancora oggi la situazione
geopolitica del vicino oriente.
• L’Onu impone a Israele di ritirarsi
con risoluzione n.242 ma ciò non
avviene.
1973: La Quarta Guerra Arabo - Israeliana
Guerra del Kippur o del Ramadan
•
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•
La guerra del Kippur iniziò quando
l'Egitto e la Siria lanciarono un
attacco congiunto a sorpresa,
rispettivamente nel Sinai e nelle
alture del Golan, territori conquistati
sei anni prima da Israele durante la
guerra dei sei giorni.
Gli egiziani e i siriani avanzarono
durante le prime 24-48 ore, dopo le
quali la situazione cominciò a entrare
in una fase di stallo per poi volgere a
favore di Israele che con il Generale
Ariel Sharon varcò il canale di Suez
ed entrò in territorio egiziano (Sinai).
Nella guerra del Kippur il mito
dell’invincibilità dell’esercito
israeliano comincia a incrinarsi.
Nell’establishment politico israeliano
comincia a maturare la
consapevolezza della necessità di
una soluzione pacifica del conflitto.
1978: Accordi di Camp David
•
Grazie alla determinazione del
presidente americano Jimmy
Carter nel 1978 si incontrarono
a Camp David il presidente
Egiziano Sadat ed il premier
israeliano Menachem Begin.
Qui venne stipulato un trattato
di pace tra l'Egitto ed Israele,
riguardante la guerra del
Kippur, avvenuta nel 1973. In
base a questi accordi Israele si
impegnava a restituire la
penisola del Sinai all'Egitto,
mentre quest'ultimo si sarebbe
dovuto discostare dalle
posizioni estremistiche
dell'OLP, il movimento per la
liberazione della palestina. In
questo modo i due paesi
mettevano fine ad un'ostilità
reciproca durata trent'anni. Due
anni dopo i trattati il presidente
egiziano Sadat venne
assassinato da estremisti
islamici contrari alla pace.
1982: Quinta Guerra Arabo – Israeliana
Operazione Pace in Galilea
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L'espressione Operazione Pace in Galilea indica
quella che potrebbe essere chiamata la Quinta
Guerra Arabo – Israeliana o la Prima guerra
israelo-libanese e che portò all'occupazione da
parte di Israele del Libano meridionale nel 1982
Gli obiettivi del ministro della difesa Ariel
Sharon erano l'eliminazione di tutte le
infrastrutture dell'OLP in Libano, la distruzione
della minaccia siriana compresi i missili terraaria sovietici e la ricomposizione del conflitto
libanese sotto un governo centrale non ostile
allo Stato di Israele.
A questo punto il governo Begin decise per la
linea dura dando inizio a dieci settimane di
assedio volto a liquidare l'Olp o a favorirne
l'evacuazione da Beirut. Grazie al mediatore
americano Philip Habib si raggiunse un accordo
che favoriva il trasferimento degli uomini in
armi dell'Olp in Grecia e a Tunisi grazie alle
forze di pace multinazionali che sbarcarono a
Beirut il 25 agosto 1982.
Tra il 17 e il 18 settembre (dunque dopo la fine
delle operazioni) nei campi profughi palestinesi
di Sabra e Shatila (nei pressi di Beirut)
entrarono elementi cristiani - appartenenti al
cosiddetto "Esercito del Libano Sud",
composto interamente da cristiani e finanziato e
rifornito da Israele perché presidiasse per suo
conto il confine meridionale israelo-libanese,
nonché dalle forze cristiane condotte da Elie
Hobeika - che trucidarono un gran numero di
persone, compreso tra 800 e 1500.
1987: Prima Intifada
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La Prima intifada (1987 - 1993)
(anche semplicemente "intifada",
che in arabo significa "rivolta” ) fu
una sollevazione palestinese di
massa contro il dominio israeliano
che iniziò nel campo profughi di
Jabaliyya e presto si estese
attraverso Gaza, la Cisgiordania e
Gerusalemme Est.
L'azione palestinese si espresse in
un gran numero di forme, inclusi la
disobbedienza civile, gli scioperi
generali, il boicottaggio di prodotti
israeliani, graffiti e le barricate, ma
furono i lanci di pietre da parte dei
giovani contro le ben armate Forze
di Difesa Israeliane che portarono
all'intifada notorietà internazionale.
Durante il corso della prima intifada
un numero stimato di 1100
Palestinesi furono uccisi da soldati
israeliani e coloni. I Palestinesi
uccisero 160 Israeliani e altri 1000
Palestinesi accusati di
collaborazionismo, benché meno
della metà di questi avesse
effettivamente mantenuto contatti
con le autorità israeliane.
1993: Accordi di Oslo
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Gli accordi, tra Rabin (poi assassinato) e
Arafat con la mediazione di Clinton,
prevedevano un ritiro delle forze israeliane
da parti della Striscia di Gaza e della
Cisgiordania, e affermavano il diritto
palestinese all'autogoverno in tali aree,
attraverso la creazione dell'Autorità
Nazionale Palestinese. Il governo
palestinese ad interim sarebbe durato per un
periodo di cinque anni, durante i quali
sarebbe stato negoziato un accordo
permanente (a partire al più tardi dal maggio
1996). Questioni annose come
Gerusalemme, rifugiati palestinesi,
insediamenti israeliani nell'area, sicurezza e
confini, vennero deliberatamente esclusi
dagli accordi e lasciati in sospeso.
L'autogoverno ad interim sarebbe stato
garantito per fasi.
Fino allo stabilimento di un accordo sullo
status finale, Cisgiordania e Striscia di Gaza
sarebbero state divise in tre zone:
Zona A - pieno controllo dell'Autorità
palestinese.
Zona B - controllo civile palestinese e
controllo israeliano per la sicurezza.
Zona C - pieno controllo israeliano, eccetto
che sui civili palestinesi. Questa zona
comprendeva gli insediamenti israeliani e le
zone di sicurezza senza una significativa
popolazione palestinese.
2000: Seconda Intifada
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La Seconda Intifada (all’epoca denominata
dal governo palestinese Intifada Al-Aqsa) è
la rivolta palestinese esplosa a
Gerusalemme il 28 settembre del 2000, in
seguito estesa a tutta la Palestina.
L'episodio iniziale fu la reazione ad una
visita, ritenuta dai palestinesi provocatoria,
dell'allora capo del Likud Ariel Sharon al
Monte del Tempio, luogo sacro per
musulmani ed ebrei situato nella Città
Vecchia. L'Inftifada fu una successione di
fatti violenti che aumentarono rapidamente
di intensità e proseguirono per anni,
assumendo i caratteri di una guerra d’attrito.
La Spianata delle Moschee (il luogo della
Moschea della Roccia, ed anche il Monte
del Tempio per gli ebrei) è un luogo da
sempre reclamato sia dagli Ebrei, perché
insistente sul luogo ove sorgeva il Tempio di
Salomone, sia dai musulmani, essendo il
punto da cui Maometto sarebbe asceso al
Paradiso su di un cavallo alato con testa
umana nel suo mirāj. Il gesto di Ariel Sharon
intendeva rivendicare la sovranità israeliana
o ebraica sul luogo; ciò avveniva in un
momento di altissima tensione tra le
popolazioni dovuto al recente fallimento dei
negoziati di Camp David e seguiva alla
esasperazione nei rapporti tra le parti
durante gli otto anni precedenti,
corrispondenti al governo di Benjamin
Netanyahu. L'episodio fu elemento
scatenante di una guerra "calda" che è
passata alla storia come "Seconda Intifada".
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2003: Road Map
La Road Map (letteralmente la tabella di marcia per
la pace) è un piano per risolvere il conflitto israelopalestinese proposto dal Quartetto di enti
internazionali: gli Stati Uniti, l'Unione europea,
Russia e Nazioni Unite. I principi del piano sono
stati delineati dal Presidente degli Stati Uniti George
W. Bush in un discorso pronunciato il 24 giugno
2002, in cui ha chiamato per uno Stato palestinese
indipendente che viva fianco a fianco con Israele, in
pace.
la Road Map richiede che l'Autorità nazionale
palestinese effettui riforme democratiche e
abbandoni l'uso del terrorismo.
Israele, per parte sua, deve accettare e sostenere
una riforma del governo palestinese e porre fine alle
attività di insediamento nella Striscia di Gaza e in
Cisgiordania.
La Road Map comprendeva tre fasi con l'obiettivo
ultimo di porre fine al conflitto entro il 2005.
Fase I (prima del maggio 2003): Fine di violenza
palestinese; riforma della politica palestinese; ritiro
israeliano e congelamento dell'espansione delle
colonie; elezioni palestinesi.
Fase II (entro giugno-dicembre 2003): Conferenza
internazionale per sostenere la ripresa economica
palestinese e avviare un processo per la creazione
di uno Stato palestinese indipendente con frontiere
provvisorie; rinascita dell’ impegno multilaterale su
questioni regionali compreso l’utilizzo delle risorse
idriche, l’ambiente, lo sviluppo economico, la
situazione dei profughi, il controllo degli armamenti;
Gli Stati arabi dovevano ripristinare i contatti preintifada con Israele (uffici commerciali, ecc.)
Fase III (prima del 2004-2005): seconda conferenza
internazionale; status permanente accordo e fine
del conflitto; accordo su confini definitivi al fine di
chiarire la questione molto controversa della sorte di
Gerusalemme, dei rifugiati e degli insediamenti; Gli
Stati arabi dovranno accettare la pace con Israele.
2008: Terza Intifada
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La Terza Intifada ha origine dal riesplodere del
conflitto israelo-palestinese nel dicembre
2008, dovuto principalmente alla dura risposta
di Israele,con il bombardamento delle sedi
istituzionali di Hamas a Gaza,ai razzi lanciati
da Hamas su Israele nel corso di tutto il 2008.
Il leader politico di Hamas, Khaled Meshaal, ha
invocato una "terza Intifada". Secondo il
responsabile dei servizi di pronto soccorso
palestinesi nell'area, Muawiya Hassanein, il
bombardamento di Gaza ad opera dell'esercito
di Israele ha provocato sino al 08 gennaio 2009
oltre 763 morti e 3.100 feriti tra i Palestinesi.
Nel bombardamento si contano come vittime
numerosi miliziani di Hamas,il capo della
polizia palestinese e numerose altre vittime
civili, di cui almeno 220 bambini. Bisogna però
tenere conto dell'incertezza del numero delle
vittime. C'è anche da notare l'utilizzo da parte
di Hamas della popolazione civile come scudo,
posizionando stazioni missilistiche in cima ad
ospedali, palazzi pieni di civili, scuole, come
anche vicino a strutture ONU (una delle quali è
poi andata a fuoco). Per rappresaglia Hamas
ha intensificato il lancio di razzi, facendo una
vittima israeliana. La terza Intifada, comunque,
è soltanto un'invocazione da parte di Hamas, e
non ha mai avuto luogo.
Primi Ministri Israele dal 1948 a Oggi
• ¹ Dal 2005 Ariel Sharon
è sostenuto dal partito
Kadima da lui fondato
dopo la scissione del
Likud
• ² Ytzhak Rabin viene
assassinato
• ³ Il Partito Mapai è
diventato Partito
Laburista
PRECEDENTE COMPOSIZIONE DELLA KNESSET
• KADIMA 29 Seggi
•
Eli Aflalo Ruhama Avraham Ronnie Bar-On Menahem Ben-Sasson Ze`ev Boim
Shlomo Breznitz Abraham Dicter Amira Dotan Jacob Edery Zeev Elkin
Gideon Ezra Tzachi Hanegbi Yoel Hasson Shai Hermesh Abraham Hirchson
Avigdor Itzchaky Dalia Itzik Tzipi Livni Shaul Mofaz Michael Nudelman
Ehud Olmert Shimon Peres Haim Ramon Otniel Schneller Meir Sheetrit
Marina Solodkin David Tal Ronit Tirosh Majalli Whbee
• LABOR 19 Seggi
•
Colette Avital Ami Ayalon Binyamin (Fouad) Ben-Eliezer Avishay Braverman Eitan Cabel
Isaac Herzog Nadia Hilou Raleb Majadele Yoram Marciano Michael Melchior
Orit Noked Amir Peretz Ophir Pines-Paz Shalom Simhon Ephraim Sneh
Yuli Tamir Matan Vilnai Shelly Yacimovich Dani Yatom
• LIKUD 13 Seggi
Michael Eitan Gilad Erdan Moshe Kahlon Haim Katz Yisrael Katz
Limor Livnat Dan Naveh Benjamin Netanyahu Reuven Rivlin Gideon Sa`ar
Silvan Shalom Natan Sharansky Yuval Steinitz
• SHAS
12 Seggi
Chaim Amsellem Ariel Atias David Azoulay Shlomo Benizri Amnon Cohen
Yitzhak Cohen Yakov Margi Avraham Michaeli Meshulam Nahari Yitzhak Vaknin
Eliyahu Yishai Nissim Zeev
• UNITED TORAH JUDAISM (UTJ) 6 Seggi
•
Yakov Cohen Moshe Gafni Shmuel Halpert Yakov Litzman Meir Porush
Avraham Ravitz
Elezioni Israele Febbraio 2008
• Dei 120 seggi del Parlamento
israeliano Kadima (Livni) ne
ottiene 28, mentre 27 vanno
al Likud (Netanyahu). Il
partito laico di estrema
destra Israel Beitenu
(Lieberman) ottiene 14 seggi,
scavalcando così i laburisti
(Barak) che con 13 deputati
ottengono uno dei peggiori
risultati della loro storia.
Con il sostegno dell'estrema
destra e delle formazioni
religiose, Netanyahu appare
in posizione migliore per
formare una coalizione di
governo, sulla base di una
maggioranza di 64 seggi su
120
Autorità Nazionale Palestinese (ANP)
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L'ANP nasce nel 1994 in conseguenza degli
accordi di Oslo (1993) con il compito di
governare democraticamente i territori
assegnati ai palestinesi. Nel 2004, alla morte di
Arafat, primo Presidente, è stato eletto nuovo
Presidente dell’ANP Abu Mazen (Muhammad
Abbās) . E’ una derivazione dell’OLP
(Organizzazione per la Liberazione della
Palestina, in origine unica entità politica a
rappresentare i palestinesi tra il 1964 e il 1993,
con Status di Osservatore ONU). L’OLP ha vari
componenti. Il partito più grande è Al Fatah,
socialista nazionalista.
L'Autorità Nazionale ha organi legislativi con
poteri sovrani, in particolare il Consiglio
Legislativo Palestinese (Parlamento) con sede a
Rāmallah, i cui membri sono eletti dai cittadini.
L'Autorità Nazionale è dotata anche di cariche
elettive con potere esecutivo che lo rendono
uno Stato de facto (in particolare le cariche di
Presidente e di Primo Ministro.
Israele tuttora non riconosce a questo
organismo lo stesso rango di un governo di uno
Stato vero e proprio, non potendo l'ANP
prendere decisioni in materia di politica estera e
non potendo organizzare un suo esercito.
L’ANP ha diverse agenzie di sicurezza, di fatto
organismi di polizia ai cui vertici vi sono
personalità politiche. Alcune di queste forze
armate sono nate informalmente in modo parastatuale e non erano originariamente previste.
HAMAS
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Ḥamas, acronimo di Ḥarakat al-Muqāwama alIslāmiyya (in arabo: ‫حركة المقاومة االسالمية‬,
"Movimento di Resistenza Islamico", ovvero
‫حماس‬, "entusiasmo, zelo") è un'organizzazione
religiosa islamica palestinese di carattere
paramilitare e politico, che nelle libere elezioni
del 2006 ha ottenuto la maggioranza dei seggi
dell'Autorità Nazionale Palestinese (ANP),
esprimendo il Primo Ministro Ismail Hanyeh.
Hamas è elencata tra le organizzazioni
terroristiche dal Canada, Unione Europea,
Israele, Giappone e Stati Uniti. E’ bandita dalla
Giordania, mentre Australia e Regno Unito
elencano solo l'ala militare di Hamas, le Brigate
Izz ad-Din al-Qassam, come organizzazione
terroristica.
Hamas gestisce ampi programmi sociali e ha
guadagnato popolarità nella società palestinese
con l'istituzione di ospedali, sistemi di
istruzione, biblioteche e altri servizi in tutta la
Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.
A seguito della Battaglia di Gaza (2007) i
funzionari eletti di Hamas sono stati eliminati
fisicamente o allontanati dalle loro posizioni
dall'Autorità Nazionale Palestinese in
Cisgiordania, e i loro posti sono stati sostituiti
dai rivali di Fatah e da membri indipendenti;
molti palestinesi e altri esperti considerano
questa mossa illegale. Il 18 giugno 2007, il
Presidente palestinese Abu Mazen Mahmoud
Abbas (Fatah) ha emesso un decreto che mette
fuorilegge le milizie di Hamas.
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Forze Armate Israeliane e Arsenale Atomico
Le forze armate israeliane sono internazionalmente note con l'acronimo
IDF, cioè Israel Defense Forces, dall'ebraico Tseva Haganah le-Israel
(Esercito di Difesa di Israele) e sono spesso citate anche come Tzahal o
Tsahal . Nascono dalla confluenza di milizie sioniste quali Haganah,
Irgun, Brigata Ebraica, Lehi, Banda Stern.
Con i suoi 186.500 effettivi (secondo i dati del 2008) tra uomini e donne,
le forze armate d'Israele sono una forza che in caso di necessità può
triplicarsi in poche ore, grazie alla mobilitazione di 445.000 riservisti.
L‘Esercito d'Israele conta su 15 divisioni suddivise in 76 brigate, 3.930
carri armati, 8.000 mezzi blindati per trasporto truppe e 1.348 pezzi
d'artiglieria.
Aviazione. Fiore all'occhiello del Tsahal, sempre secondo i dati del 2008, è
l'aviazione che invece è forte di 798 aerei da combattimento, 79 aerei da
trasporto e 302 elicotteri (compresi quelli d'assalto Apache), mentre la
difesa antiaerea vanta un centinaio di batterie missilistiche (a lunga e
media gittata).
La Marina israeliana può dal canto suo schierare 5 sottomarini, 17 navi da
combattimento e 33 pattugliatori.
Riservisti. È senz'altro un dato rilevante il fatto che circa 2,5 milioni dei 7
milioni di abitanti di Israele siano arruolabili o assegnabili alle unità di
riserva dell'Esercito, della Marina, dell'Aviazione, della Polizia, delle
Guardie frontiera, dei Servizi segreti, o siano comunque direttamente
coinvolti nelle forze paramilitari dei coloni, nell'industria militare, nei
laboratori di ricerca scientifica.
Arsenale Atomico. Nel 1986 Mordechai Vanunu rivelò l'esistenza di un
arsenale atomico e di un programma nucleare israeliano. Attualmente non
esiste una stima precisa del numero di testate a disposizione, benché in
una recente intervista l'ex presidente americano Jimmy Carter abbia
dichiarato che Israele possiede, in segreto, 150 testate nucleari. La ricerca
e la produzione di armi nucleari è stata con tutta probabilità svolta in
collaborazione col Sud Africa. Israele ha comunque sempre lasciato nel
dubbio la comunità internazionale sull'effettivo possesso di testate nucleari
Armi Iraniane per Hamas
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Le armi iraniane citate dagli organi di
informazione sarebbero i missili non
guidati Grad, di fabbricazione sovietica,
armi con un raggio di 20 kilometri, e i
famosi Fajr-3 di fabbricazione iraniana,
non guidati ma capaci di raggiungere
distanze di 45 km.
Nella realtà non è ancora stato riscontrato
l’utilizzo dei Fajr-3 iraniani, mentre i razzi
lanciati dalle milizie di HAMAS erano quasi
sicuramente i famosi Qassam artigianali e
versioni migliorate, in gittata, del missile
Grad; detto questo non ci sono neppure
prove certe che gli stessi Grad siano stati
forniti dall’Iran, essendo questo un
sistema d’arma universalmente diffuso e
onnipresente nei cosiddetti conflitti “a
bassa intensità”, dallo Sri Lanka
all’Afghanistan alle tante guerre africane, e
per questo facilmente reperibile
I dati demografici
• Israele (compresi i
territori) : Circa 7 milioni
di abitanti (1.5 arabi di
cittadinanza israeliana)
• Territori Occupati:
Circa 3.8 – 4 milioni di
palestinesi
• Nel 2050, secondo le
previsioni del Prof.
Della Pergola, si avrà
una parità demografica
Risorse Idriche
• L'85% dell'acqua palestinese
oggi viene usata dagli israeliani,
mentre ai palestinesi non è
consentito di usare l'acqua del
Giordano e dello Yarmouk.
• L'acqua del Giordano presenta
gravi livelli d’inquinamento.
• Lago di Tiberiade: Il
prelevamento di acqua per
mezzo del National Water
Carrier - la gigantesca
conduttura idrica che si estende
dal Giordano al deserto del
Negev - ha ridotto notevolmente
la portata del Giordano.
COMPOSIZIONE PARLAMENTO LIBANESE
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COALIZIONE DI MAGGIORANZA
Lista del martire Rafiq al-Hariri"
Corrente del Futuro (Tayyār al-Mustaqbal)
Partito Progressista Socialista (Hizb al-Taqadummī al-Ishtirākī)
Forze Libanesi (al-Quwwat al-Lubnāniyyah)
Raggruppamento di Qornet Shahwan
Partito delle Falangi (Hizb al-Katā'eb)
Partito Liberale Nazionale (Hizb al-Ahrār al-Watanī)
Indipendenti
Blocco di Tripoli
Rinnovamento Democratico
Sinistra Democratica (al-Yasār ad-Dīmuqrātī)
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OPPOSIZIONE
"Blocco della Resistenza e dello Sviluppo"
Movimento della Speranza - AMAL (Harakat Amal)
Partito di Dio (HizbAllah)
Partito Nazionale Sociale Siriano (al-Hizb al-Qawmī al-Ijtimā'ī al-Sūrī)
Altri
Partito della Risurrezione (Hizb al-Ba'th)
Indipendenti
Gruppo cristiano di Michel Aoun
Movimento Patriottico Libero (al-Tayyār al-Watanī al-Hurr)
Gruppo di Elias Skaff
Gruppo di Elias Murr
SEGGI
72
SEGGI
35
21
Composizione del Governo libanese
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Alain Tabourian
Energy and Water ( armen-ortodosso, Tachnag)
Jean Ogassapian
State (armeno-ortodosso, Corrente del Futuro)
Elias Skaff
Agriculture (Greco-ortodosso, Blocco per il cambiamento e delle riforme
Nassib Lahoud
State (maronita, 14 Marzo, Rinnovamento democratic)
Youssef Taqla
State (Greco-cattolico, nominato dal president della Rep)
Raymond Audi
Displaced (greco-cattolico, vicino al 14 Marzo) – fondatore Banca Audi
Gebran Bassil
Telecomunications (maronita, CPL)
Ibrahim Najjar
Justice (Greco-ortodosso, vicino alle Forze Libanesi
Mario Aoun
Social Affairs (maronita, CPL)
Tarek Mitri
Informations (Greco ortodosso, vicino a 14 Marzo)
Elie Marouni
Tourism (maronita, Kataeb)
Antoine Karam
Envirobment (Maronita, Forze Libanesi)
Issam Abo Jamra
vice- Prime Minister (Greco-ortodosso – CPL)
Elias Al Mur
Defense Minister (Greco-ortodosso, nominato dal Presidente della Repubblica)
Ziad Baroud
Interior Minister (maronita, nominato dal Presidentedella Rep)
Ministri Sciiti
Zoayter
Industry (8 Marzo)
Ibrahim Shamseddine Administrative Reforms (vicino a 14 Marzo)
Fawzi Salloukh
Foreins Affairs (8 Marzo)
Fneish
Labor (Hezbollah)
Mohammad Khalifa Health (Amal)
Ali Qanso
State (PSNS Partito Nazional Socialista Siriano)
Ministri Sunniti
Mohammad Chatah Finance (14 Marzo)
Mohammad Safadi Economyand trade (14 Marzo, blocco tripolitano)
Bahia Hariri
Education (corrente del Futuro)
Khaled Qabbani
State & Tamman ( Corrente del futuro)
Tammam Salam
Culture ( vicino al 14 Marzo)
Fouad Siniora
Prime Ministre (14 Marzo)
Ministri Drusi
Ghazi Aredi
Transport and Public Works ( PSP)
Wael Bou Faaour
State (PSP)
Talal Arslan
Youth and Sports (8 Marzo)
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Conflitto Israele-Palestina