ITALIANO LINGUA
SECONDA
L'italiano L2 secondo il QCER
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Le certificazioni ufficiali attestanti il livello
di conoscenza dell'italiano L2 secondo i
criteri del Quadro comune europeo di
riferimento (QCER)
I DESTINATARI
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ALUNNI NON ITALOFONI DELLE SCUOLE DI OGNI
ORDINE E GRADO
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INSEGNANTI DEGLI ISTITUTI COMPRENSIVI:
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SCUOLA DELL'INFANZIA
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SCUOLA PRIMARIA
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SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO
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SCUOLA SECONDARIA DI II° GRADO
L2
PER
ovvero ITALIANO SECONDA LINGUA
L'ALUNNO NON ITALOFONO
L1/LINGUA MATERNA: è la lingua madre che viene parlata in famiglia e
che viene appresa per prima
L2/SECONDA LINGUA: ogni lingua appresa dopo la prima;è una lingua
non materna,che viene parlata nella società in cui si vive. E' anche detta
seconda lingua in situazione di migrazione. E' spesso utilizzata per
indicare l'italiano lingua seconda per alunni stranieri.
LS/LINGUA STRANIERA : è una lingua che si studia ma non si parla nel
contesto in cui si vive.
INTERLINGUA: la varietà di lingua d'arrivo, una sorta di ponte tra la
lingua materna e la L2.
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Presentate un resoconto della situazione momentanea
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Sviluppo fino alla situazione attuale
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Importanti informazioni da esperienze passate
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Pronostici originari che successivamente si sono rivelati errati
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Pronostici originari che si sono avverati
QCER
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Il Common European Framework of Reference anziché
fare riferimento alle quattro abilità tradizionali
(listening,writing,reading ,speaking) introduce la
distinzione, nell'ambito della produzione orale, tra
spoken production e spoken interaction.L'interazione
tra docente-discente ha un ruolo importante nel
processo dell'apprendimento di una lingua straniera.
Il QCER è un documento redatto dal Consiglio
d'Europa e serve come riferimento
nell'insegnamento/apprendimento delle lingue
straniere.
FRAMEWORK EUROPEO
I LIVELLI DI APPRENDIMENTO
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A1 LIVELLO DI CONTATTO
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A2 LIVELLO DI SOPRAVVIVENZA
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B1 LIVELLO SOGLIA
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B2 LIVELLO
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C1 LIVELLO DELL'EFFICACIA
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C2 LIVELLO DELLA PADRONANZA
PROSPETTIVA,AUTONOMIA,INDIPENDENZA
Consiglio
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Consiglio di una o più strategie
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Consegnate un resoconto dei risultati attesi
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Menzionate i passi successivi da intraprendere
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Distribuzione dei compiti
DIDATTICA DELLA L2 DELLA COMUNICAZIONE
TIPOLOGIA DELL'ALUNNO ISCRITTO
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ALUNNO CHE NON HA MAI IMPARATO A LEGGERE E A SCRIVERE NELLA L1
(Lingua madre) si alfabetizza per la prima volta assieme agli altri. E' necessario avere
due tipi di attenzione.
Il metodo sillabico è incomprensibile per gli alunni stranieri; si deve iniziare da parole con
significato.
Imparare a leggere e a scrivere solo nella L2 può rappresentare un elemento
destabilizzante verso la famiglia che vede il figlio “migrare” ancora più lontano dal contesto
d'origine.
ALUNNO SCOLARIZZATO CON ALFABETO NEOLATINO: non vi sono problemi di scrittura
ma di comprensione. Si osservano le regole per l'apprendimento della L2 tenendo conto
dei quadri di suoni specifici ( gn-sc-gli,.....)

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ALUNNO SCOLARIZZATO IN UNA LINGUA A CARATTERI DIVERSI DALLA NOSTRA:
l'alunno non è analfabeta ma deve alfabetizzarsi nel nostro codice linguistico. I tempi sono
più lenti.
ALUNNO MAI ALFABETIZZATO: si devono studiare percorsi di alfabetizzazione veloci.
ATTIVITA' DIDATTICHE
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Secondo lo studioso americano J.CUMMINS, lo stadio relativo alla lingua orale è
chiamato BICS – BASIC INTERPERSONAL COMMUNICATION SKILLS ovvero le
abilità comunicative interpersonali di base.
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La seconda lingua risulta tanto più accessibile e comprensibile
quanto più essa è contestualizzata e sostenuta da riferimenti e aiuti
non verbali.
CONTESTUALIZZATE:
1-eseguire comandi e azioni ricorrenti, dati l'indicazione e l'esempio
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2-sviluppare il vocabolario riferito alla vita quotidiana
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3-partecipare a giochi e attività pratiche e operative
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4-rispondere a domande che prevedono risposte “chiuse”
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5-preferire l'uso di immagini
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6-ricorrere alle parole della L1 per le parole-chiave.
DIDATTICA DELLA L2 DELLO STUDIO
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
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J.COMMINS ipotizza un tempo di circa due anni necessario per
raggiungere la competenza nella lingua per comunicare, mentre la
padronanza della lingua dello studio richiederebbe circa 4-5 anni
Lo stadio relativo alla lingua dello studio è chiamato CALP – COGNITIV
ACADEMIC LANGUAGE PROFICIENCY ovvero le abilità linguistiche di
tipo accademico-cognitivo.
Le dimensioni che rendono complesso l'apprendimento della Lingua
dello studio possono riassumersi in:
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1- difficoltà dei processi cognitivi
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2- astrattezza dei concetti e dei contenuti
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3- comprensione dei termini e dei concetti
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4-appropriazione dei concetti ed uso del linguaggio specifico
ATTIVITA' DIDATTICHE
CONTESTUALIZZATE
- sviluppare il lessico riferito ad attività e compiti differenti
- comprendere testi orali e scritti, con il supporto di immagini,schemi,
disegni ed illustrazioni
- risolvere problemi matematici “illustrati”
- elaborare modelli, mappe,cartine, grafici, partendo da dati e da una
situazione conosciuta
IL PROCESSO PREVEDE I SEGUENTI PASSAGGI
- semplificazione del testo di studio
- comprensione del testo
- appropriazione dei concetti
- ridondanza : ripetizione dei concetti e delle parole-chiave
LA COMUNICAZIONE
LINGUISTICA
RUOLO
DELL'INSEGNANTE
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RUOLO DELLO STUDENTE
Sentire ed ascoltare
Adottare nella comunicazione un
ritmo lento
Memorizzare
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Usare frasi semplificate
Ripetere
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Utilizzare richiami e ripetizioni
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Pronunciare bene le parole
Utilizzare i concetti appresi
nella L1
Utilizzare la lingua del “qui” ed
“ora”
Leggere ad alta voce e
possibilmente registrare
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

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Servirsi di supporti extralinguistici
Rispettare le pause dell'allievo
senza intervenire
Rispettare anche i silenzi
dell'allievo
Gruadualmente iniziare a
leggere testi specifici
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