CORSO DI LAUREA “ECONOMIA & MANAGEMENT” A.A. 2011/12 MARKETING MANAGEMENT DELLE IMPRESE DI SERVIZI Prof. GUIDO CRISTINI 1 FORMAZIONE E VARIAZIONE DEI MARGINI COMMERCIALI o INDICE DEGLI ARGOMENTI TRATTATI IL RUOLO DI INDUSTRIA E DISTRIBUZIONE NELLA FORMAZIONE DEI PREZZI AL CONSUMO REGOLE EMPIRICHE DI FISSAZIONE DEI PREZZI IL PRICING DI LUNGO E DI BREVE TERMINE 2 IL RUOLO DI INDUSTRIA E DISTRIBUZIONE NELLA FORMAZIONE DEI PREZZI AL CONSUMO o LE DIVERSE OPZIONI A. IL DISTRIBUTORE ACCETTA LA PRICE LEADERSHIP DELL’INDUSTRIA QUANDO: SI E’ IN PRESENZA DI PUNTI VENDITA TRADIZIONALI E DI INTEGRAZIONE VERTICALE DISCENDENTE; SI APPLICA UNA “UMBRELLA PRICE POLICY” NELLA DEFINIZIONE DEL PREZZO INTERMEDIO. IL RUOLO DOMINANTE DEL FORNITORE SI EVINCE DALLA PRESENZA DI: UN SOLO LISTINO AL CONSUMO; POLITICHE DI VERTICAL BRANDING. B. IL FORNITORE ACCETTA LA PRICE LEADERSHIP DEL DISTRIBUTORE SE : ESISTE UN’INTEGRAZIONE VERTICALE ASCENDENTE NEL MARKETING DI PRODOTTO ED E’ ASSENTE UN POTERE DI MERCATO; IL PREZZO INTERMEDIO DERIVATO DAL PREZZO AL CONSUMO E’ REMUNERATIVO. 3 IL RUOLO DI INDUSTRIA E DISTRIBUZIONE NELLA FORMAZIONE DEI PREZZI AL CONSUMO LA RIVALITA’ ORIZZONTALE AI DUE LIVELLI GENERA UN CONFLITTO STRUTTURALE NEL PRICING CHE DETERMINA: L’ASSENZA DI UNA PRICE LEADERSHIP VERTICALE; LA RICERCA DI RAPPORTI DI CANALE VOLTI A CONSENTIRE UN VANTAGGIO COMPETITIVO ORIZZONTALE. LE RAGIONI ALLA BASE DELLA CONFLITTUALITA’ NELLA DEFINIZIONE DEL PRICING AL CONSUMO DIPENDONO DA : UNA DIVERSA ELASTICITA’ DELLA DOMANDA; UN DIVERSO ORIZZONTE TEMPORALE ( BREVE E LUNGO); LA PRESENZA DI INTERFERENZE NELLA INTERBRANDCOMPETITION CHE DESTABILIZZA IL POTERE DELL’INDUSTRIA 4 IL RUOLO DI INDUSTRIA E DISTRIBUZIONE NELLA FORMAZIONE DEI PREZZI AL CONSUMO LA RIVALITA’ TRA DISTRIBUTORI DETERMINA LA NASCITA DI UN MERCATO INTERMEDIO PER L’INDUSTRIA DI MARCA CHE DEVE MANOVRARE STRATEGIE PULL-PUSH IN RELAZIONE AL RUOLO DEL BRAND. ESISTE UN’INTERDIPENDENZA DEI DUE MERCATI CHE PRODUCE DELLE RICADUTE SULL’ ALLOCAZIONE DELLE RISORSE DI MARKETING TRA LA MARCA E L’INSEGNA. IL PRICING COMMERCIALE SI DISTINGUE DA QUELLO INDUSTRIALE PER LA MAGGIOR FACILITÀ CON CUI POSSONO ESSERE PRATICATE POLITICHE DISCRIMINATORIE : CONTATTO COL CONSUMATORE; FACILITA’ NEL SEGMENTARE LA DOMANDA; IMMATERIALITA’ DEL SERVIZIO; DIVERSA SENSIBILITA’ AL PREZZO. DISCRIMINAZIONE E DIFFERENZIAZIONE 5 REGOLE EMPIRICHE DI FORMAZIONE E VARIAZIONE DEI PREZZI AL CONSUMO I LIVELLI CON CUI SI ESPLICITA IL PRICING COMMERCIALE SONO: CANALE, TERRITORIO, REPARTO, CATEGORIA, SEGMENTO, MARCA, REFERENZA. DEFINIZIONE DEL MARGINE PERCENTUALE E DEL MARGINE COMPLESSIVO NEL BUDGET : PREVISIONE DELLA STRUTTURA DELLE VENDITE; VENTILAZIONE DEL MARGINE OBIETTIVO DI FORMATO/PUNTO VENDITA/MERCATO IN BASE ALL’ ELASTICITA’ DELLA DOMANDA; CONTROLLO BUDGETARIO PER AGGIUSTARE NEL TEMPO I MARGINI PERCENTUALI. LE DIFFICOLTA’ DI PREVISIONE DELLA DOMANDA VENGONO SUPERATE UTILIZZANDO DATI STORICI E RIVEDENDO NEL TEMPO LE DECISIONI ASSUNTE L’AMPIA DISPERSIONE DEI MARGINI PERCENTUALI SULLE VENDITE TRA CATEGORIE (E/O ALL’INTERNO) CONFERMA IL RUOLO DOMINANTE DELLA DOMANDA NEL PRICING COMMERCIALE 6 REGOLE EMPIRICHE DI FORMAZIONE E VARIAZIONE DEI PREZZI AL CONSUMO LA VARIAZIONE DEI PREZZI AL CONSUMO LE CIRCOSTANZE CHE RICHIEDONO UNA VARIAZIONE DEI PREZZI ALL’INTERNO DEL PERIODO ECONOMICO; DAL MARGINE COMMERCIALE AL MARGINE DI RICARICO PER GESTIRE LA DINAMICA DEI PREZZI; LA REGOLA DEL MARK-UP COSTANTE : P= W(1+MR) P=W / (1-MC) MR= MC / (1-MC ); LA RINUNCIA ALLA PRICE LEADERSHIP NELLA VARIAZIONE DEI PREZZI SI GIUSTIFICA CON LA NECESSITA’ DI SEMPLIFICARE LA GESTIONE : LE CONSEGUENZE DI UN DIVERSO RITMO DI CRESCITA DEI COSTI E DELLA PRODUTTIVITA’ DI INDUSTRIA E DISTRIBUZIONE; GLI AGGIUSTAMENTI POSSIBILI (MARK UP VARIABILE); LA REGOLA DEL MARK UP COSTANTE SI APPLICA IN OGNI MOMENTO SOLO AL 90% DEI PRODOTTI TRATTATI. 7 IL PRICING DI LUNGO PERIODO PER LO SVILUPPO DELL’IMMAGINE DI CONVENIENZA 1. OBIETTIVI DEL PRICING DI LUNGO PERIODO LA CAPACITA’ DEL CONSUMATORE DI VALUTARE LE ALTERNATIVE DI PREZZO A LIVELLO DI PUNTO VENDITA NON E’ AGEVOLE IL CONSUMATORE VALUTA LE ALTERNATIVE DI PREZZO PIU’ FACILMENTE QUANDO: VARIABILITA’ DEI PREZZI; RIDUZIONE COMPETITIVA DELLA TRASPARENZA; DIVERSA SENSIBILITA’ E INFORMAZIONE DEL CONSUMATORE. SI E’ IN PRESENZA DI PARTICOLARI ESPERIENZA DI ACQUISTO E UN’ELEVATA COMUNICAZIONE DELLE INSEGNE; IL TRADE SEGNALA LA CONVENIENZA OFFERTA (PREZZI SEGNALETICI, SCALA PREZZI , FASCE PREZZO, PRIMI PREZZI, MARCHE COMMERCIALI ) L’IMMAGINE DI PREZZO DA CUI DIPENDE LA FEDELTA’ : SI FORMA NEL LUNGO PERIODO E RICHIEDE DEL TEMPO PER CORREGGERE EVENTUALI ERRORI; RICHIEDE STABILITÀ DI POSIZIONAMENTO; NON RISENTE DELLE RIDUZIONI SELETTIVE DEI PREZZI. 8 IL PRICING DI LUNGO PERIODO PER LO SVILUPPO DELL’IMMAGINE DI CONVENIENZA A. IL PRICING DI LUNGO PERIODO: CONVIVE E SI INTEGRA COL PRICING DI BREVE; RIGUARDA SOLO ALCUNI PRODOTTI SEGNALETICI; CONSISTE NEL DEFINIRE LO SCOSTAMENTO % RISPETTO AL RIVALE DI RIFERIMENTO; PUO’ PORTARE ALLA VENDITA IN PERDITA; E’ DEFINITO CENTRALMENTE E IMPLEMENTATO LOCALMENTE IN RELAZIONE ALLE CONDOTTE DEI COMPETITORS. 9 IL PRICING DI LUNGO PERIODO PER LO SVILUPPO DELL’IMMAGINE DI CONVENIENZA LA DEFINIZIONE DEI MARGINI NORMALI RUOLO DEI COSTI AI DIVERSI LIVELLI DI PRICING; VENTILAZIONE DEI MARGINI IN BASE ALL’INVERSO DELLA ROTAZIONE, CON O SENZA PONDERAZIONE L’IMMAGINE DI PREZZO DIPENDE ANCHE DA ALTRI ELEMENTI E, QUINDI, LA CONVENIENZA PERCEPITA PUO’ DIVERGERE DALLA CONVENIENZA REALE: DECLINAZIONE ECCESSIVA, INTEGRITA’ E PREZZI DISPARI; PUBBLICITA’ ISTITUZIONALE; PUBBLICITA’ COMPARATIVA ( prezzo di riferimento esterno ); MERCHANDISING ( isole di generics, etichette, esposizione per fasce prezzo ); POLITICHE ASSORTIMENTALI ( peso in numerica dei primi prezzi e scala prezzi ). 10 IL PRICING DI BREVE PERIODO B. GLI OBIETTIVI DEL PRICING DI BREVE ( CREAZIONE DI TRAFFICO, STOCCAGGIO DEL CONSUMATORE , RIDUZIONE DELLA TRASPARENZA ) IL BASKET DEI PRODOTTI UTILIZZATI NELLA PROMOZIONE LIMITATO COME ESTENSIONE; CONTINUAMENTE MUTEVOLE. LE BASI ECONOMICHE DEL PRICING DI BREVE INTERDIPENDENZA DELLE DOMANDE PARZIALI; ASIMMETRIA DEGLI EFFETTI DI UN AUMENTO / RIDUZIONE. LA MISURA DELLO SCONTO È SOGGETTA A NUMEROSE LIMITAZIONI E NON È L’UNICA OPZIONE PER AUMENTARE L’EFFICACIA DELLA PROMOZIONE DELLE VENDITE. IL TARGET DELLA CLIENTELA (cherry pickers); IL PREZZO DI ACQUISTO DEI RIVALI; LA NON CONOSCENZA DEL PREZZO NORMALE; L’ASSENZA DI IMITAZIONE AL RIBASSO. 11 IL PRICING DI BREVE PERIODO LA MISURA DELLO SCONTO INCIDE, DI NORMA, SUL RISULTATO LA COMUNICAZIONE E’ PIU’ EFFICACE : ABBINANDO PREZZO SCONTATO E PREZZO PIENO; MIXANDO TUTTE LE MARCHE; EVITANDO LA SOVRAPPOSIZIONE COI RIVALI. LA SCELTA DELLE MARCHE DA PROMOZIONARE DIPENDE : DAGLI OBIETTIVI DELLA PROMOZIONE ( traffico e trasparenza verso penetrazione e stoccaggio del consumatore); DAI CONTRIBUTI DEI FORNITORI; DALLA STOCCABILITA’ DEI PRODOTTI E DALLA SENSIBILITA’ DELLA DOMANDA. ESISTE UN CONFLITTO VERTICALE NELLA SCELTA DEI PRODOTTI E NELLA COMUNICAZIONE 12 VARIABILITA’ DEI PREZZI E STRATEGIA COMPETITIVA LA STRATEGIA COMPETITIVA DELLE INSEGNE CHE HANNO COSTI RELATIVAMENTE ELEVATI SI BASA SU: INTENSO RICORSO ALLA PROMOZIONE DI PREZZO PER RIDURRE LA TRASPARENZA DELLA CONVENIENZA; MANOVRA DI ALTRE LEVE PER FIDELIZZARE. LE INSEGNE LEADER DI COSTO POSSONO ASSUMERE UN ORIENTAMENTO PIU’ O MENO AGGRESSIVO A SECONDA DELLA VARIABILITA’ DEI PREZZI CON CUI COMPETONO PREZZI MINIMI NEL CASO DELL’EDLP; PREZZI MASSIMI NEL CASO DELLA PP ( PER FINANZIARE LA PROMOZIONE DI PREZZO, OCCORRE GENERARE RISORSE ANCHE ALZANDO IL LIVELLO DEL PREZZO NORMALE). 13 LA PROMOZIONALITÀ A VALORE DEL TOTALE MERCATO E DELLA MARCA COMMERCIALE (AT ago2010 ● Largo Consumo Confezionato) Ipermercato Supermercato Indicatori promozionali Valore totale vendite in promozione Marca commerciale Totale mercato Marca commerciale Totale mercato 309,2 2.942,1 1003,6 7.541,7 (milioni di euro) Pressione promozionale (% vendite in promozione su totale) Variazione punti percentuali pressione promozionale 2010/2009 Fonte: SymphonyIRI 22,5 +1,4 Valor i 2009 Valor i 2009 20,3 Valor i 2009 24,1 Valor i 2009 20,5 28,6 19,5 23,2 +3,0 +1,1 +3,6 +2,4 29,9 +1,3 +0,4 +0,9 14