FRIEDRICH
NIETZSCHE
(1844-1900)
1
IL CASO
NIETZSCHE:
1. UMANO
2. PSICOLOGICO
3. FILOSOFICO
2
“La mia è
una filosofia
a colpi di
martello”
3
“Io non sono un
uomo, sono una
dinamite… “
“uomo del destino”
4
“Vengo troppo
presto. Non è
ancora il mio
tempo”
Profeta inattuale
5
“Io contraddico
come nessuno ha
contraddetto la
menzogna che si
ripete da millenni”
6
Auto-presentazione
Io sono di gran lunga
l’uomo più terribile che
sia mai esistito, ciò non
esclude che io debba
essere il più benefico.
Nietzsche. Ecce homo
7
Chi sa respirare
l’aria dei miei
scritti sa che
questa è un’aria
delle alture,
un’aria forte.
Nietzsche. Ecce homo
8
E’ mio buon
lettore colui che
di volta in volta
viene
profondamente
ferito
Nietzsche. Ecce homo
9
Nietzsche Renaissance
Tra i più letti, studiati,
tradotti,…ma ancora con
problemi di interpretazione
Antipositivista
Vitalista
Democratico
Esistenzialista
Irrazionalista
Profeta del
nazismo
10
Stile aforistico: pensiero
selvaggio, duttile, capace di
dominare tutte le sfumature
linguistiche; scientifico ed
artistico, ironico e
psicologicamente raffinato.
Continua a rimanere un enigma;
Un cantiere di idee più che un sistema. Non
prova le sue idee, ma le afferma con passione,
insultando furiosamente gli avversari di turno 11
VITA
Nasce a Rocken
(Sassonia) nel
1844. Il padre,
pastore luterano,
morì quando aveva
4 anni.
Studia filologia classica a Bonn e di
Lipsia dove legge “Il mondo come
volontà e rappresentazione”.
A soli 24 anni ottiene la cattedra di
filologia classica all’università di
Basilea.
12
VITA
Nel 1876, a causa di frequenti crisi nervose
abbandona l’insegnamento.
Viaggia molto in giro per l’Europa, viene
spesso in Italia.
Amico di Richard Wagner, …ma con frequenti
crisi e si interrompe nel 1878.
Nel 1889 cade in una grave forma di pazzia (a
Torino) che lo accompagna fino alla morte
avvenuta il 25 agosto 1900.
13
Lapide che
ricorda il
soggiorno di
Nietzsche a
Nizza
14
Torino: “la mia città”
15
Elisabeth Forster Nietzsche
16
Lou Andreas
Salomé
17
OPERE
1871
1874
1878
1881
1882
1885
1886
1887
1888
1888
1888
1889
1901
La nascita della tragedia – dallo spirito della musica
Considerazioni inattuali.
Umano troppo umano – un libro per spiriti liberi
Aurora
La gaia scienza
Così parlò Zarathustra – un libro per tutti e per nessuno
Al di là del bene e del male – preludio di una filosofia dell’avvenire
Genealogia della morale
Il caso Wagner
Il crepuscolo degli idoli – come si fa filosofia a colpi di martello
L’Anticristo – maledizione del cristianesimo
Ecce homo – come si diventa ciò che si è
La volontà di potenza (postumo) – saggio di una
trasmutazione di tutti i valori
18
Nietzsche illuminista
• Critica dei valori morali e religiosi (Voltaire)
• Metodo storico-genealogico
– nella vita non esistono valori eterni e immutabili
– ogni valore è l’esito di uno sviluppo storico
– Matrici “umane, troppo umane” dei valori
sovrumani
• Spirito libero
– Emanciparsi dalle tenebre del passato grazie a
una “gaia” (liberante) scienza
– La vita è un esperimento (costante divenire)
19
SCHOPENHAUER - NIETZSCHE
• Legge “Il mondo come Volontà”: “questa dottrina
prese il posto della fede perduta”
• Condivide l’analisi di Sch. circa il senso ed il valore
della vita: crudele, irrazionale, cieca, dolore,
distruzione.
• Si distacca, ma continuerà a stimarlo
(educatore): “gli errori dei grandi uomini sono più
fecondi delle verità dei piccoli uomini”.
• Il suo è il pessimismo dei rinunciatari, dei
vinti, coloro che dicono no alla vita. Invece
bisogna dire di SI’ alla vita.
20
NIETZSCHE SMASCHERATORE
• POSTO CENTRALE DI N. NELL’OPERA DI
“DEMITIZZAZIONE DELLA CULTURA E
DESACRALIZZAZIONE DEL MONDO”
• Gli uomini per poter sopportare il caos
della vita si sono costruiti una serie di
certezze metafisiche, morali, religiose
che i filosofi devono smascherare.
• “I miei scritti sono una scuola di sospetto
e di disprezzo, ma anche di coraggio e
temerarietà.”
21
NIETZSCHE SMASCHERATORE
• Egli critica la civiltà occidentale nel suo
complesso ed il tipo di uomo che ha
prodotto: anti-vitale e sottomesso alle
autorità costituite.
• Nello stesso tempo indica quale dovrà
essere l’uomo del futuro: il superuomo.
• “Io sono il primo uomo decente che ha
il coraggio di svelare la falsità che dura da
millenni”
22
Apollineo e dionisiaco
• I due impulsi fondamentali della vita
– Apollineo: ordine, bellezza, armonia (scultura)
– Dionisiaco: irrazionalità, ebbrezza, caos (musica)
• Tragedia greca
– Eschilo e Sofocle: equilibrio
– Euripide: prevalenza dell’elemento apollineo
(Socrate)
• Inizio della decadenza della cultura occidentale
• Rinascita della tragedia nella modernità
– Wagner
29
LA NASCITA DELLA TRAGEDIA
La descrizione delle caratteristiche dello spirito dionisiaco e
dello spirito apollineo e le riflessioni sull’evoluzione del
rapporto tra “dionisiaco” e “apollineo” costituiscono il tema
principale de “La nascita della tragedia”
apollineo
caos
forma
dionisiaco
stasi finito
divenire infinito
ragione luce
istinto oscurità
serenità sogno
inquietudine realtà
impulso alla forma
impulso all’ebbrezza
alla moderazione
alla gioia, al canto
alla razionalità
all’ottimismo
30
LA NASCITA DELLA TRAGEDIA
L’evoluzione del rapporto tra spirito apollineo e spirito dionisiaco
si articolare in tre momenti:
PRIMA FASE
PERIODO PRESOCRATICO
I due spiriti convivono separati
31
LA NASCITA DELLA TRAGEDIA
SECONDA FASE
LA TRAGEDIA
DI ESCHILO E DI SOFOCLE
“ … i due istinti, tanto diversi tra loro, vanno l’uno accanto all’altro, per lo più in
aperta discordia, ma pure eccitandosi reciprocamente a nuovi frutti sempre nuovi e
più robusti … fino a quando, in virtù di un miracolo metafisico della “volontà”
ellenica, compaiono in ultimo accoppiati l’uno con l’altro e generano l’opera d’arte,
altrettanto apollinea che dionisiaca, che è la tragedia attica”
32
LA NASCITA DELLA TRAGEDIA
TERZA FASE
LA TRAGEDIA DI EURIPIDE
LA FILOSOFIA DI SOCRATE
In questa fase l’equilibrio dinamico e fruttuoso tra apollineo e
dionisiaco si spezza: l’apollineo prevale sul dionisiaco, lo
avvolge da tutte le parti,lo soffoca …
33
Il concetto di storia
• I due significati di “storia”
– res gestae (l’insieme dei fatti realmente accaduti nel
passato)
– historia rerum gestarum (il resoconto dei fatti
realmente accaduti nel passato)
• L’eccesso di memoria storica: malattia dello
spirito
– inchioda l’uomo d’azione al passato
– indebolisce le potenzialità creatrici
– necessità di imparare l’arte dell’oblio
• conseguenza dello sviluppo della storiografia
34
UTILITA’ E DANNO DELLA STORIA
Nietzsche è contro la “saturazione di storia” e non contro ciò
che definisce una “sana consapevolezza della storia”
FISIOLOGIA
PATOLOGIA
STORIA
MONUMENTALE
Si trasmette la
coscienza delle cose
grandi
deforma i valori e le
proporzioni del
passato
STORIA
ANTIQUARIA
Conserva il senso di
una tradizione da cui
non si può
prescindere.
collezionismo
maniacale che
mortifica i fini e i
valori del passato.
STORIA
CRITICA
Esprime un’istanza
legittima di giudizio
del passato
Causa la vana
presunzione che si
possa fare a meno
del passato. 35
I temi della maturità
• Il nichilismo
– Dio è morto; la vita non ha senso
• L’oltreuomo
– dire di sì alla vita nella sua insensatezza
• L’eterno ritorno dell’identico
– visione ciclica (contro visione lineare) della
storia
• Volontà di potenza
• Prospettivismo
36
La storia della liberazione, della rinascita, della costruzione e, in
definitiva, della giustificazione del “superuomo”, si svolge nella
descrizione dei seguenti temi.
Il vissuto del superuomo li contiene consapevolmente tutti.
LA GENEALOGIA
DELLA MORALE
IL NICHILISMO
TRASVALUTAZIONE
DEI VALORI
LA VOLONTA’
DI POTENZA
LA MORTE DI DIO
L’ETERNO RITORNO
IL SUPERUOMO
37
Dio è morto
• Dio è simbolo
– di ogni prospettiva oltremondana, per cui il senso
della vita sta al di là della vita
– delle credenze metafisiche e religiose, elaborate
per dare un senso e un ordine rassicurante alla
vita
• Contrapposizione tra un mondo vero (aldilà) e
un mondo apparente (aldiquà)
– Fuga dalla vita, rivolta contro il corpo
• Le verità metafisiche e religiose sono
menzogne, costruite per meglio sopportare la
durezza della vita
– La vita è caos, divenire, tragedia (non ha senso)
38
LA MORTE DI DIO
“La “morte di Dio” coincide con l’atto di nascita del superuomo.
Solo chi ha il coraggio di guardare in faccia la realtà e di
prendere atto del crollo degli assoluti è ormai maturo per varcare
l’abisso che divide l’uomo dall’oltre uomo”.
Fornero. Protagonisti e testi della Filosofia. Paravia D,1, pag. 17.
La drammatica, terribile, angosciosa notizia della morte di Dio è
descritta da Nietzsche nell’aforisma 125 de “La gaia scienza” .
39
LA MORTE DI DIO
“Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla luce
del giorno, corse al mercato e si mise a gridare “Cerco Dio! Cerco
Dio!”. E poiché proprio là si trovavano raccolti molti di quelli che non
credevano in Dio, suscitò grandi risa.[…] Dove se n’è andato Dio? –
gridò – ve lo voglio dire! Siamo stati noi ad ucciderlo, voi ed io! Ma
come abbiamo fatto questo? Come potemmo vuotare il mare
bevendolo fino all’ultima goccia? […] Dov’è che si muove ora? Dov’è
che ci muoviamo noi? Via da tutti i soli? Non è il nostro un eterno
precipitare? […] Non si è fatto più freddo?
Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso. Come ci
consoleremo noi, gli assassini di tutti gli assassini?[…] Non è troppo
grande per noi la grandezza di questa azione? Non dobbiamo noi
stessi diventare dei, per apparire almeno degni di essa? […] Gettò a
terra la sua lanterna che andò in frantumi e si spense. “Vengo
troppo presto – proseguì – non è ancora il mio tempo. […]
40
LA MORTE DI DIO
DECODIFICAZIONE DE “IL GRANDE ANNUNCIO”
folle uomo
E’ il filosofo – profeta
41
LA MORTE DI DIO
DECODIFICAZIONE DE “IL GRANDE ANNUNCIO”
suscitò grandi risa
L’ateismo superficiale e ottimistico dei filosofi
dell’Ottocento, insensibili alla portata ed agli
effetti della “morte di Dio”
42
LA MORTE DI DIO
DECODIFICAZIONE DE “IL GRANDE ANNUNCIO”
vuotare il mare
Allusione al carattere arduo e sovraumano dell’uccisione di Dio.
43
LA MORTE DI DIO
DECODIFICAZIONE DE “IL GRANDE ANNUNCIO”
un eterno precipitare
La mancanza di un alto e di
un basso.
44
LA MORTE DI DIO
DECODIFICAZIONE DE “IL GRANDE ANNUNCIO”
dobbiamo noi stessi diventare dei
Richiamo al fatto che per reggere
la “morte di Dio” l’uomo deve
farsi superuomo.
45
LA MORTE DI DIO
DECODIFICAZIONE DE “IL GRANDE ANNUNCIO”
Vengo troppo presto
La coscienza che la “morte di Dio” non si è
ancora concretizzata in un fatto di massa,
anche se è inevitabile che lo diventi in un
prossimo futuro.
46
LA MORTE DI DIO
DECODIFICAZIONE DE “IL GRANDE ANNUNCIO”
Non si è fatto più freddo?
Il senso di vertigine e di smarrimento che
seguono allo svanire di ogni ubi consistam e
al venir meno di certezze e di punti di
riferimento assoluti.
47
IL SUPERUOMO
Ma “l’attività del Superuomo è al massimo della sua “potenza”
quando si identifica a quella del fanciullo che può, ogni volta che
distrugge, anche creare, ossia dire “un sacro sì” “
”il fanciullo è innocenza, è oblio, un ricominciare,
un gioco, una ruota che gira da sé, un primo
movimento, una santa affermazione. Sì, per il
gioco della creazione è necessaria una santa
affermazione, o fratelli: lo spirito ora vuole la
sua propria volontà; chi ha perduto il mondo
vuole conquistare il suo proprio mondo”.
Nietzsche. Così parlò Zarathustra.
48
LA GENEALOGIA DELLA MORALE
E’ il primo passo da compiere: capire l’origine storico–
psicologica attraverso una riflessione sul conflitto tra
MONDO
CLASSICO
MONDO
CRISTIANO
MORALE DEI
SIGNORI
MORALE DEGLI
SCHIAVI
GUERRIERI
SACERDOTI
49
LA GENEALOGIA
DELLA MORALE
Dal punto di vista psicologico il conflitto è visibile nella
impossibile mediazione tra due modi assolutamente contrapposti
di concepire la vita, tra scelte ideali e di valori alternativi.
forza, fierezza, salute,
gioia, lealtà, coraggio
umiltà, sacrificio di sé,
abnegazione, ipocrisia
L’impossibile mediazione si risolve nel RISENTIMENTO e nella
vittoria dei valori anti-vitali
“dove voi vedete cose ideali, io vedo cose
umane, ahi, troppo umane” Nietzsche. Ecce homo
50
L’oltreuomo
• E’ l’uomo nuovo (profetizzato da Zarathustra)
– si emancipa dalla morale cristiana (Anticristo)
– propugna valori vitali (rivalutazione del corpo
contro lo spirito)
– dice dionisiacamente di sì alla vita, nonostante la
sua tragicità e insensatezza (gioia-dolore, felicitàinfelicità)
– fa propria l’idea dell’eterno ritorno dell’identico
– si pone come volontà di potenza, che interpreta
prospetticamente il mondo
– crea nuovi valori (transvalutazione) al posto degli
antichi
51
IL SUPERUOMO
Il superuomo, uomo del futuro, non ancora realizzato nel
presente, è l’uomo liberatosi della fede in Dio, capace di vincere
l’iniziale angoscia derivata proprio dalla morte di Dio, che
ripudia la morale ascetica tradizionale e vive coraggiosamente e
intensamente la vita al di là del bene e del male. Il superuomo è
l’uomo dionisiaco che sostituisce la fedeltà a Dio con la fedeltà
alla terra.
Vi scongiuro, fratelli, rimanete fedeli alla terra
e non credete a quelli che vi parlano di
sovraterrene speranze! Lo sappiano o no: essi
esercitano il veneficio.
52
TRASVALUTAZIONE
DEI VALORI
E’ la vera e propria presa di coscienza che la morale è un
prodotto dell’uomo, una proiezione dei suoi bisogni.
“La mia verità è tremenda perché fino a
oggi si chiamava verità la menzogna.
Trasvalutazione di tutti i valori: questa
è la mia formula per l’atto con cui
l’umanità prende la decisione suprema
su se stessa; un atto che in me è divenuto
carne e genio”
Nietzsche. Ecce homo.
53
Il nichilismo
• Crisi delle certezze etiche-religiosemetafisiche
• Nichilismo incompleto
– sostituisce i vecchi valori con nuovi valori
(nazionalismo, chauvinismo, socialismo,
anarchismo, storicismo, positivismo)
• Nichilismo completo
– nichilismo passivo (buddismo, Schopenhauer):
senso di vuoto
– nichilismo attivo (oltreuomo)
• distruzione dei vecchi valori
• costruzione di nuovi valori (transvalutazione)
54
IL NICHILISMO
Secondo H. Kung, Nietzsche si considera “paziente, diagnostico e
terapeuta, nella stessa persona, della malattia mortale del nichilismo”
Per costruire il superuomo bisogna attraversare le seguenti fasi della
malattia ed approdare alla guarigione.
Non si guarisce se essi
continuano a condizionare e
mortificare lo spirito.
Quando ci si trasforma in
“forza violenta di
distruzione” si intravede la
guarigione
NICHILISMO PASSIVO
NICHILISMO ATTIVO
55
La volontà di potenza
• L’intima essenza del reale
• La vita è forza espansiva, che mira ad
autopotenziarsi (non solo ad
autoconservarsi, come in
Schopenhauer)
• L’individuo, in quanto volontà di
potenza, produce valori e verità
funzionali al proprio autopotenziamento
– ogni verità/valore è una bugia utile
all’individuo, che questi cerca di imporre
agli altri
56
LA VOLONTA’
DI POTENZA
“Volontà di potenza” non significa “desiderio di potere”, ma
equivale piuttosto all’espressione “virtù che dona”. Come il
sole risplende non per volontà, ma per suo potere, così ogni
essere vivente ha “volontà di potenza” nel senso che ha il
potere di estrinsecare il potere che possiede.
”Dove trovai la vita,
ivi trovai “volontà di potenza”
Nietzsche. Così parlò Zarathustra.
57
LA VOLONTA’
DI POTENZA
Dalla guarigione dal nichilismo il superuomo esprime tutta la
sua virtù più peculiare: la “volontà di potenza” in un progetto di
autoaffermazione in ogni forma di esistenza e di attività:ecco le
parole di Nietzsche da “Frammenti Postumi. 1888-1889”.
Volontà di potenza come “legge di natura”
Volontà di potenza come vita
Volontà di potenza come morale
Volontà di potenza come politica
Volontà di potenza come scienza
58
L’eterno ritorno dell’identico
• Concezione ciclica della storia
– Vivere e amare l’attimo presente
• come se fosse l’ultimo
• come se dovesse eternamente ritornare
• Contro la concezione lineare della storia
(cristianesimo, socialismo)
– Ogni momento ha senso solo in funzione dei
momenti successivi
– C’è una fine della storia (regno dei cieli, società
senza classi) che dà senso alla storia precedente
59
L’ETERNO RITORNO
E’ l’ultima tappa, il traguardo: solo chi vi giunge è davvero il
superuomo, l’uomo, cioè, che non solo ha oltrepassato il passato,
non solo ha oltrepassato continuamente sé stesso nel presente, ma
che riesce a reggere “il peso più grande”: l’eterno ritorno.
“Questa vita come tu ora la vivi e come l’hai vissuta,
dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli
volte; e non ci sarà mai in essa niente di nuovo, ma ogni
dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro e ogni
indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà
fare ritorno a te … “
Nietzsche. La gaia scienza. Aforisma 341. Il peso più grande.
60
L’ETERNO RITORNO
61
IL CREPUSCOLO DEGLI IDOLI
La lunga storia dell’amplificazione dell’apollineo sul dionisiaco,
della ragione sull’istinto, ha percorso, dai tempi di Socrate fino a
quelli del Nostro, le seguenti sei tappe che adesso descriveremo
una ad una.
Esse sono descritte ne “La storia di un errore”, una fondamentale
pagina de “Il crepuscolo degli idoli” Adelphi. 1986.
62
IL CREPUSCOLO
DEGLI IDOLI
1
1)
Il mondo vero, attingibile dal
saggio, dal pio, dal virtuoso – egli vive in
esso, lui stesso è questo mondo.
(La forma più antica dell’idea,
relativamente intelligente, semplice,
persuasiva. Trascrizione della tesi: “Io,
Platone, sono la verità”)
63
IL CREPUSCOLO
DEGLI IDOLI
2
2)
Il mondo vero, per il momento
inattingibile, ma promesso al saggio, al
pio, al virtuoso (al peccatore che fa
penitenza)
(Progresso dell’ idea: essa diventa più
sottile, più capziosa, più inafferrabile –
diventa donna, si cristianizza)
64
IL CREPUSCOLO
DEGLI IDOLI
3
3) Il mondo vero, inattingibile,
indimostrabile, impromettibile, ma già in
quanto pensato una consolazione, un
obbligo, un imperativo.
(In fondo l’antico sole, ma attraverso
nebbia e scetticismo, l’idea sublimata,
pallida, nordica, konigsbergica.)
65
IL CREPUSCOLO
DEGLI IDOLI
4
4)
Il mondo vero, inattingibile.
Comunque non raggiunto. E in quanto
non raggiunto anche sconosciuto. Di
conseguenza neppure consolante,
salvifico, vincolante, a che ci potrebbe
vincolare qualcosa di sconosciuto?
(Grigio mattino. Primo sbadiglio della
ragione. Canto del gallo del positivismo.)
66
IL CREPUSCOLO
DEGLI IDOLI
5
5)
Il mondo vero, un’idea che non
serve più a niente, nemmeno più
vincolante – un’idea divenuta inutile e
superflua, quindi un’idea confutata :
eliminiamola.
Giorno chiaro, prima colazione; ritorno del
bon sens e della serenità. Platone rosso di
vergogna, baccano indiavolato di tutti gli
spiriti liberi.
67
IL CREPUSCOLO
DEGLI IDOLI
6
6)
Abbiamo tolto di mezzo il mondo
vero, quale mondo c’è rimasto? Forse
quello apparente? Ma no, col mondo vero
abbiamo eliminato anche il mondo
apparente!
Mezzogiorno, momento dell’ ombra più corta,
fine del lunghissimo errore, apogeo dell’
umanità. INCIPIT ZARATHUSTRA
68
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NIETZSCHE - 5° Scientifico A