Associazione Occhiaperti.net, in collaborazione con
Assessorato alla Cultura, Turismo e Giovani del Comune di Ferrara
SCRITTURE 2.0
INFORMAZIONE E CULTURA SUL
WEB
14 Aprile 2010
GRAND HOTEL GIORNALISMO
Dalle veline al citizen journalism: alcuni strumenti per
informare, informarsi ed essere
informati.
La stesura di un articolo è un fatto per lo
più tecnico che creativo:
l’obiettivo principale è
chiarezza e capacità di comunicare
con il maggior numero di lettori
Accessibilità e condivisione
di informazioni
significa
democrazia
L’accumulazione di esperienza tecnica da
parte del giornalista è un processo di
sottrazione del superfluo che consente
una sorveglianza stilistica e
una fluidità della comunicazione
tali da apparire innate
Occorre però umiltà e perseveranza per
assimilare fino ad interiorizzare tutte le
tecniche e gli strumenti che il giornalismo
contemporaneo offre
“Lo stile è tutto”: non si tratta di darsi alla
letteratura, ma di essere consapevoli che
occorre saper distinguere tra news e views,
ovvero cronaca e commento
(distinzione fondamentale del giornalismo
anglosassone)
Tale teoria mira all’obiettività,
che è una concezione basata
sulle 5 W
who, what, when, where, why
senza dimenticare how
Oggi è riconosciuto che
la notizia non può essere obiettiva
poichè è sviluppata
da una o più soggettività
Perciò occorre sostituire tale criterio
con 2 altri obiettivi, che tendono a
perseuguire la credibilità della
notizia/giornalista:
1. l’accuratezza (precisione)
2. la completezza (imparzialità nella
presentazione delle varie facce del fatto)
La soggettività e la presa di responsabilità
del giornalista non possono comunque
venire annullate dal tentativo di
raggiungere tali obiettivi
Una notizia è tale in quanto:
- nuova
- inedita (in senso assoluto o relativo al
contesto di pubblicazione)
- di interesse generale (dipende
dall’esperienza del cronista: “è ciò che
provoca discussioni” sostiene Randall)
La notizia diventa tale
in base alla notiziabilità di un fatto:
tale capacità di una storia di tradursi in notizia è
dovuta a vari fattori (contesto, gatekeepers
ovvero sensibilità/attenzione a certi temi da
parte dell’osservatore e dell’opinione pubblica in
una data epoca)
Dittatura delle 3 S del giornalismo:
sesso, sangue, soldi
Le notizie si fondano su 2 pilastri
comunicativi:
1. il fatto: manifesto, registrabile,
misurabile
2. il pubblico: si dimostra interessato
se viene sorpreso
L’obiettivo del giornalista è dare al
pubblico lo scoop (grazie a un fatto o
ad una interpretazione nuovi)
Un fatto si giudica notiziabile in base a valori
notizia, ad es.:
- singolarità (fatto eccezionale)
- novità
- vicinanza fisica o figurata (interesse di una
categoria di lavoratori)
- utilità
- drammaticità
- dimensione
- prestigio sociale
- emotività
- comunicabilità del fatto in notizia
Put the people into the story:
inserire le persone nelle storie
(conoscere i protagonisti delle
vicende e dargli voce)
e renderle partecipi (attraverso un
linguaggio non sciatto, ma alla
portata di tutti)
Fonti:
- istituzionali
- non convenzionali “in teoria
chiunque può essere un’utile fonte
di infomazioni”
- attive (da verificare e da citare, per
responsabilizzazione)
- passive
Kapuscinski: l’empatia e
l’imponderabilia
Come si sviluppa la notizia:
progettare il testo ovvero porsi 2 domande:
1. cosa si vuole dire?
2. come dirlo?
Direttamente connesse a 2 punti critici
dell’organizzazione del pezzo, ed interdipendenti:
1. il focus (interpretato a seguito
dell’organizzazione degli avvenimenti)
2. la struttura dell’articolo (funzionale al focus)
Il focus è l’idea chiave della vicenda
che l’ha resa notiziabile
La struttura dell’articolo deriva dalla
progettazione di un piano di lavoro
Un piano di lavoro è un’attività
composta da:
- annotazione delle parti principali
- indicazione dei criteri di
collegamento tra esse
Il piano di lavoro mira a comporre
l’articolo in 3 parti principali di cui
occorre stabilire un peso equilibrato:
1. attacco/lead (qual w?)
2. sviluppo
3. chiusura
Davanti alla pagina bianca occorre individuare i
tempi di lavoro per 3 fasi:
1. progetto del testo: la scaletta (idea base ->
caccia a idee e parole chiave)
2. stesura (targettizzare attraverso il genere
(divulgativo, resonto, commento etc): mettersi
nei panni del lettore)
3. revisione finale
REGOLA BASE è
“scrivere in modo chiaro”:
Orwell riassumeva 6 regole (indicazioni, non prescrizioni!):
1. Non usate mai una metafora, una similitudine o un’altra figura retorica
che si è soliti veder pubblicata
2. Non usate mai una parola lunga laddove va bene una parola più corta.
3. Se è possibile eliminare una parola, eliminatela.
4. Non usate la forma passiva quando potete usare quella attiva.
5. Non usate mai una parola straniera, un termine scientifico o gergale se
potete pensare a un equivalente nella lingua d’ogni giorno.
6. Infrangete una qualsiasi di queste regole se vi portano a scrivere
qualcosa di assolutamente ignobile.
A queste si possono aggiungere altre:
1. non dare nulla per scontato
2. costruzioni lineari delle frasi
3. capacità di sintesi e gerarchizzare
4. “il solo vero viaggio è avere altri occhi” (Proust): cercare
un taglio originale della notizia (scoop di interpretazione)
5. essere veloci nel trovare fonti affidabili e nel pubblicare
le notizie
6. essere umili e onesti: nessun lavoro è tanto superficiale
come quello del giornalista
Scrivere per il lettore:
chiarezza e semplicità avvicineranno
il giornalista al pubblico in modo
spontaneo ed efficace
I tipi di organizzazione dei blocchi informativi
dell’articolo sono 4:
1. a piramide rovesciata (per importanza)
2. a spirale (per articoli lunghi)
3. ritardata (per suspense)
4. la paragrafazione (online)
Non si segue una logica cronologica, ma una
logica interna
I blocchi informativi devono essere esaurienti e
chiusi, mai inutili altrimenti la scrittura perde di
economicità
Occorrono sufficienti elementi di collegamento
che rendano fluido il percorso critico della
composizione e espliciti i nessi logici tra un
blocco e l’altro
La titolazione:
1. occhiello, presenta
2. titolo, sintetizza
(enunciativo)/commenta
(paradigmatico)
3. catenaccio (raro, 2° titolo)
4. sommario, chiarisce
L’attacco dovrebbe essere: autosufficiente,
chiaro, attraente
Sono classificati 4 tipi:
1. descrittivo (resoconto)
2. narrativo (una scena)
3. dichiarativo (citazione, per dinamicità:
chiarire locutore)
4. interrogativo (fatto-> problema)
Può assumere un punto di vista interno o
terzo
La citazione:
- nome e cognome
- le interiezioni vanno sempre dopo le prime
parole di un discorso diretto
- virgolette alte se rientra nel discorso
- caporali se riportano discorso dopo 2 punti
- evitare somma di citazioni “effetto pastone tv”
che creano spaesamento e accozzaglia
incomprensibile dichiarazioni
La chiusura dovrebbe fissare l’idea
base, suscitare interrogativi, lanciare
provocazioni, essere assertivo
(propositivo), ammonitore (“sta a
voi scegliere”), apparire naturale
(consecutivo)
La revisione
Ibsen: “Scrivere è arrogarsi il diritto
di giudicare se stessi”
La revisione del pezzo (dopo intervallo, a strati
(per errore), nostra o da parte di terzi) è parte
fondamentale del processo di costruzione del
pezzo. Si compone:
1. editing (contenuto, fonti, grammatica)
2. proofreading (refuso, concordanze -> lettura a
ritroso a voce alta)
3. controllo finale di qualità (concordanza
strutturale: titolo, note, numeri di pag., coppie di
parentesi etc)
Oltre la scrittura, il formato testuale:
alcune nozioni di html:
non è bene abusare dell’offerta di possibilità di
formato del carattere, ma quando si ritiene utile
si può usare, principalmente:
grassetto <strong>parola</strong>
corsivo <em>parola</em>
link <a href=“http://www.parola.it”>parola</a>
...A voi!
[email protected]
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