Dentro la notizia
• Ovvero: la materia prima
del giornalismo
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Cos’è una notizia?
• E’ il rapporto su un avvenimento destinato a un pubblico
• Attenzione: è il rapporto su un evento, non l’esperienza
dell’evento
• Quindi: l’avvenimento in se stesso non è la notizia, lo è
il suo racconto immesso nel circuito dell’informazione
• Definizione: “la notizia non è letteratura, arte, religione,
musica, scienza,interpretazione e rappresentazione del
mondo, ma specifica informazione relativa al mondo, alla
sua geografia alla sua letteratura, alle sue religioni, alle
sue scienze, alle sue guerre, alla sua cultura”
• Altra definizione: “la notizia non è mai la riproduzione
della realtà, ma è una registrazione, una cronaca, una
presa d’atto, una valutazione o interpretazione”
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Dall’avvenimento alla notizia
• Ogni avvenimento può essere notizia, ovvero degno di essere
isolato dagli altri, e diventare oggetto dell’attenzione dei media.(
miliardi di avvenimenti, centinaia di notizie sui giornali, 15 in un tg,
10 in un gr). Verifica fra giornali diversi
• Nessun avvenimento è a priori una notizia
• Ci vuole il passaggio: fare o non fare notizia e quindi entrare nel
circuito dell’informazione
• Si può dunque dire che sono i giornalisti a “creare” la notizia?
Certamente la scelta è di fatto una creazione
• Oggi il compito principale del giornalista non è tanto produrre,
scovare notizie quanto sceglierle, selezionarle nel mare magnum:
da newsmaking a newsgathering.
• Gli uomini, reporter, fotografi e soprattutto gli uomini chiave al
desk sono coloro che decidono: gatekeepers, aprono o
chiudono i cancelli delle notizie. Con quali criteri?
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Rappresentare o contrapporre?
• 1.La notizia diventa spesso l’occasione per un
affresco sociale, il piccolo foro dal quale
guardare un grande panorama; il giornalista
segue la corrente dal particolare al generale
• 2.Oppure consiste nel cercare di capire quanto
un avvenimento contrasti con un’opinione
convenzionale, uno stereotipo diffuso, un
modello consolidato. Andare controcorrente.
Spesso gli “scoop” nascono da questo
atteggiamento
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Il lettore deve comunque chiedersi:
• 1. E’ una notizia totalmente vera, solo parzialmente vera
o totalmente inventata? Come può saperlo? Come è
possibile che della stessa notizia compaiano versioni
diverse? Verifica fonti, confronto do più voci
• 2. E’ una notizia importante, o solo il cavalcare un tema
di “moda”? (la sicurezza, i rom, gli stupri, i sassi dai
cavalcavia: improvvisa attenzione, poi improvviso
silenzio). E poi una notizia “importante”: in base a quale
criterio? Sono i media che decidono di volta in volta?
• 3. A chi conviene che quella notizia compaia in quel
momento? Chi ci guadagna e chi ci perde? Chi ne è
danneggiato? Politica, suggestione opinione pubblica,
economia.
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Alla ricerca di un pubblico
•
A chi è diretta una pubblicazione/testata/trasmissione?
• Il giornalista dovrebbe chiedersi: cosa interessa i “miei” lettori? I
miei spettatori, ascoltratori, navigatori
• Ma spesso in realtà: di cosa voglio che si interessino?
• Risposta più facile per le testate (i prodotti giornalistici in generale)
specializzata: sport, economia, stampa locale, organi di categoria
ecc
• Molto più difficile per testate omnibus: ceto sociale, reddito
(interesse degli inserzionisti pubblicitari) livello culturale,
orientamenti politici, sentimenti religiosi ecc
• Conseguenza: non solo forte selezione degli avvenimenti da far
diventare notizia ma anche nelle modalità di racconto perché lo
stesso fatto può essere raccontato, rappresentato in maniera
diversa tenendo conto del diverso pubblico per soddisfarlo o
solleticarlo
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Criteri di NOTIZIABILITA’
• E’ l’insieme di criteri, operazioni, strumenti con
cui gli apparati di informazione affrontano il
compito di scegliere quotidianamente da un
numero imprevedibile e indefinito di
accadimenti, una quantità finita e
tendenzialmente stabile (spazio disponibile) di
notizie.
• Nell’industria mediatica non è possibile il vuoto
dell’informazione. (esempio vignettaAltan: oggi non è successo
nulla; mandiamo quattro inviati e titoliamo “tragico vuoto”)
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Convenzionalmente: E’ notizia se…
1. Accade un fatto totalmente nuovo
2. Per il contesto (politico, geografico,
sociale) in cui accade
3. Per la distanza fra chi riceve la notizia e
il luogo in cui accade
4. Per la dimensione quantitativa
5. Per quanto coinvolge gli interessi del
lettore
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E’ notizia se…/2
•
•
•
•
•
6. Per quanto l’avvenimento è insolito
7. Per l’identità delle persone coinvolte
8. Per la fonte da cui proviene
9. Per la linea editoriale di chi la diffonde
10. Per l’esclusività della notizia stessa (il
sogno dello scoop e l’incubo del buco).
• Una constatazione: prevalgono
comunque le cattive notizie
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Quante categorie di notizie
• 1. spot news. Impreviste, che si
esauriscono
• 2. developing news. Attese all’inizio ma
che poi si sviluppano in modo imprevisto
• 3. continuing news. Avvenimenti “a
puntate” come iter di una legge, oppure
una guerra
• 4. running news. Notizie in corso mentre si
scrive/si va in onda con esiti imprevedibili
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E ancora…
• Hard news e soft news…(la notizia dirompente e
quella meno coinvolgente, cronaca nera e
bianca)
• News e analysis…(la notizia nuda e cruda e
l’analisi del contesto, origini, conseguenze)
• News e features… (la notizia e il racconto
letterario o romanzato)
• Notizia ostensiva…(dimostrativa)
• Notizia fabulativa…(narrativa)
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Dalla teoria alla pratica
• Esaminiamo alcune notizie e individuiamo
i “valori notizia” di ciascuno: perché sono
notizia? In graduatoria, dalla più
importante alla meno importante. Quale?
• …………………………..
• …………………………….
……………………………
…………………………...
……………………………
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Fatti e opinioni
• Un confine che dovrebbe essere sempre netto e
invalicabile è quello fra:
• News, i fatti
• Wiews, le opinioni, i punti di vista
• E’ possibile? Molti limiti: quelli in buona fede dei
giornalisti, ma anche quelli in malafede: linea editoriale,
interessi politici, commerciali.
• Dare una notizia anziché un’altra è già una scelta frutto
di una opinione
• Una assoluta obiettività è molto, molto, molto, molto,
molto….difficile. Puntare alla completezza
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Cinque domande telegrafiche
sulla notizia
• Una notizia, il racconto di un avvenimento, è
completa se risponde a cinque domande:
• Who? Chi, Il soggetto
• What? Che cosa, L’oggetto
• Where? Dove, Il luogo
• When? Quando, Il tempo
• Why? Perché, La ragione per cui accade
• Si può aggiungere anche: How?, come
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Cinque W o cinque S ?
• Per non credere a Babbo Natale,
consapevoli che le teorie sulle notizie
spesso cozzano con la pratica della
ricerca di quelle che fanno audience:
• Sport
• Spettacolo
• Sesso
• Sangue
• Soldi
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Occhio a pseudoeventi e fattoidi
• 1. Fatti non reali ma costruiti
appositamente per i media: la replica (ivo
jima), l’amplificazione di un particolare a
fatto generale, la pubblicità mascherata
• 2. Ricostruzioni artificiali di fatti, dialoghi,
situazioni “possibili”; amplificazione e
cortocircuito amplificativo di “voci, gossip”;
nascita e morte di presunte mode,
tendenze; l’annuncio; l’anniversario
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Chi morde chi
• Caso di scuola: si dice che è notizia se un
uomo morde un cane, non se un cane
morde un uomo
• Dipende: chi è l’uomo, che tipo di cane,
eccetera
• Il cane che morde l’uomo può essere
notizia.
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Dipende,dipende,dipende…
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Come scrivere una notizia
• La regola: una news deve essere considerata una
piramide divisa in tre parti:
• 1- l’apice, la punta del triangolo, l’attacco del pezzo:
deve contenere l’essenza della notizia, rispondere alle 5
W.
• 2- il corpo centrale, dove inserire gli antefatti utili per
capire il valore della notizia e dove raccogliere le
dichiarazioni dei protagonisti.
• 3- la base, la parte bassa, dove riportare altri dettagli,
particolari che arricchiscono, ulteriori retroscena, da
pubblicare a seconda dello spazio a disposizione, della
rilevanza che si vuol dare alla notizia. Devono essere
tagliabili, senza che l’essenza della notizia ne sia
danneggiata.
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Come allargare la ricerca
• Si può considerare notizia standard un testo che
va da 4-5 righe a una cartella max di circa
1500/2000 battute
• .Per riempire la base della piramide,
approfondire la notizia, alcune domande
standard:
• 1. cosa cambia? Prima-dopo
• 2. mai successo prima? I precedenti
• 3. chi guadagna e chi perde? Colpa/danno
• 4. cosa accade altrove a tal proposito?
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Le fonti delle notizie: attendibili?
• Il giornalista fonte diretta: l’inviato, il corrispondente. E’
ormai statisticamente minoritaria : sempre meno
abbiamo informazioni di prima mano e sempre più di
seconda mano. Crediamo di conoscere moltissime cose
ma in realtà sono cose che ci vengono rese familiari dai
mezzi di comunicazione di massa
• Le altre fonti indirette, propriamente giornalistiche e non :
sono le persone e i documenti che forniscono
informazioni sugli avvenimenti quando il giornalista non
è testimone diretto. La fonte non restituisce l’integrità
dell’evento, ma mette a disposizione una versione
dell’evento, non offre la verità, ma la sua verità.
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Le fonti giornalistiche
• LE AGENZIE
• Sono il sistema nervoso dell’informazione diffuso più o
meno capillarmente in un paese e nel mondo.
- 1-Raccolgono le notizie (da tutte le fonti dirette
possibili),
- 2-le elaborano
- 3-le distribuiscono ai singoli utenti (online) e soprattutto
agli organi di informazione abbonati, in flash (2 righe) o
take (max 24 righe) più riepiloghi di fine giornata
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La maggiore miniera delle notizie
• Nate nell’800 quando il giornale si afferma come
prodotto industriale: Havas 1835; Associated
press 1848; Wolff 1849; Reuters 1951; Stefani
1853.
• Il loro ruolo è cresciuto nel tempo; sono state
“la” fonte per definizione e mantengono anche
oggi un ruolo preponderante. Nei giornali ogni
giorno 2/3000 notizie di agenzia
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Nel mondo e in Italia
• Le principali agenzie mondiali sono:
• Associated press; United press; Reuters, France
presse.
• Altre: Efe, Dpa, Tass, Nuova Cina; Kiodo…
• In Italia: Ansa. Erede della Stefani, è una
cooperativa di 36 giornali-soci fondata nel 1945
• Altri: Agi, AdnKronos, Apcom- Asca, Radiocor
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Tre perché di un successo
1. Completezza delle informazioni.
A tutto campo le generaliste; nei settori le specializzate.
Nessuna testata giornalistica può coprire altrettanta mole
di notizie
2.Costi bassi.
Poiché le agenzie vendono i loro servizi a molti clienti, i
costi vengono ripartiti; altrimenti sarebbero insostenibili
3.Velocità.
Requisito fondamentale nell’informazione; garantito dalla
organizzazione capillare. Questo requisito è però adesso
superato dal citizen journalism (terremoto Aquila; CostaGiglio; maltempo)
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Le altre fonti giornalistiche
•
•
La televisione (fonte per i contenuti originali e soprattutto per la gerarchia
delle notizie)
I giornali concorrenti, specialistici, locali
•
NEL MARE MAGNUM DI INTERNET
-
1. differenziare. non si può dire “mi informo su internet”, come dire su carta
o alla tv. Quindi:
Motori di ricerca, giornali online, social network, blog, ( citizen journalism)
-
2. conoscere il funzionamento di ognuno e quindi conoscerne
l’attendibilità. Spigole o ciabatte?
.
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Le fonti infinite
• Istituzioni (politiche, nazionali e
internazionali, locali ai vari livelli, religiose,
organismi economici ecc)
• Associazioni, enti, imprese (imprenditori,
sindacati, istituti di ricerca, enti culturali,
editori, ecc)
• Personaggi (spettacolo, sport, moda)
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Fra portavoce e portasilenzio
• Il ruolo centrale dell’ufficio stampa
• A cosa serve. Intermediario fra emittente e medium. Comunica
notizie ma dal suo punto di vista
• Come funziona: comunicati, conferenze stampa, materiale
informativo, rassegne stampa, organizzazione di eventi, soprattutto
rapporti personali
• Cosa deve fare l’addetto stampa: essere credibile, guadagnarsi
fiducia e/o gratitudine dei giornalisti
• I diversi ruoli a seconda il datore di lavoro: pubblico o privato.
Differenza fra ufficio stampa e portavoce.
• Talvolta anche “ripulitore” di notizie e foto sgradite, ritirate dal
mercato. Ruolo di news manager, (manipolare attraverso
l’inondazione) in bilico fra propaganda e censura :”se non puoi
nascondere fatti, crea notizie”!
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Fidarsi o non fidarsi delle fonti?
Il giornalista dovrebbe…
•
•
•
•
•
•
•
•
Mantenere le distanze: mai darsi del tu con la fonte e giornalista: il
paradosso del porcospino. (“nec tecum…”)
Verificare sempre e cercare conferme. Vecchia regola, almeno due fonti
autorevoli concordanti (non chiacchericcio) per dare una notizia
Diffidare delle fonti anonime
Se non si è certi, esternare i dubbi ai lettori/spettatori/utenti
Specificare sempre la fonte (embedded “in guerra la prima vittima è la
verità”- fracassi pag 125- ma non solo, anche spettacolo, moda…
Anche casi di corruzione: insider trading
Si sbaglia volutamente ma anche per fretta, cialtroneria
Il rapporto con le fonti è il nodo più delicato della professione
giornalistica. Spesso i giornalisti si trovano, nolenti o volenti a
passare nell’area della collaborazione con le loro fonti
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COME MANIPOLARE le notizie
1. ignorandole del tutto. Sistema grezzo, si scopre subito
• 2. nascondendole: posizione e spazio. (Soprattutto nella carta
stampata si può alterare la gerarchia; ma anche in tv, radio, web).
Saper leggere i giornali
1.
• 3. dandole incomplete. (metodo
molto usato, solo chi confronta più
fonti se ne accorge).
• 4. inventandone di sana pianta. (più raro, ma i casi esistono)
. (stupido ed elementare, impossibile in epoca della molteplicità dei media)
• 5. manipolandole. Le notizie mutilate e manomesse nei resoconti
che cambiano senso ( es: Tizio “assolto” invece che prescritto per
decadenza dei termini). Quelle manipolate (nel testo o nelle
immagini): dal numero partecipanti a una manifestazione alle
dichiarazioni di ministri
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Quante bufale al pascolo
•
I più gravi: i falsi scoop di Judith Miller, sul nyt, sugli arsenali di Saddam
Hussein, confezionati con le pillole di disinformazione passatele dal vice
presidente Dick Cheney, che portarono alla guerra in Iraq; così come una
falsa inchiesta di Panorama sull’acquisto di uranio dal Niger da parte di
Saddam Hussein
•
Il falso documento sui presunti favoritismi ricevuti da George Bush durante il
servizio militare presso la guardia nazionale, che costò il posto a Dan
Rather, il guru della Cbs costretto a dimettersi per lo scandalo.
•
E altri casi clamorosi, di scuola, da ricordare: quello di Janet Cook che nel
1980 vinse addirittura il Pulitzer con una magnifica inchiesta- risultata poi
falsa- sui bambini drogati. O il caso celeberrimo di Jayson Blair, del New
York Times, scoperto campione dei giornalisti che fanno resoconti da luoghi
nei quali non sono mai stati, archetipo dei corrispondenti di guerra che non
si muovono dalle camere dei loro alberghi
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Vero, quasi vero, verosimile, falso..
• Negli Usa nato il sito web “PolitiFact” dove una
redazione dedicata verifica ed emette giudizi attraverso il
“fact-checking”(verifica puntigliosa dei fatti) e il “truth-ometer” una specie di “macchina della verità”un indicatore
grafico: verde-vero; rosso-falso.(La scimmia…pagg 9 e
segg)
• Secondo studio di European Journalism Observatory, in
Italia il 52% degli articoli dei quotidiani italiani contiene
errori fattuali o interpretativi: titoli imprecisi (26%),
dichiarazioni errate (22%) , numeri inesatti ( 14%), errori
di ortografia (13%)
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E allora il lettore dovrebbe…
- Conoscere/riconoscere le fonti per
valutarle. Scegliere le fonti più attendibili
- Diffidare sempre delle fonti anonime
- Essere cauto soprattutto con Internet
- Fare verifica incrociata fra diverse testate
e diversi mezzi di comunicazione
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