 Violazione
delle norme
 Trasgressioni in generale
 Attività delinquenziali grandi e piccole
 Uso e abuso di alcolici e droghe
 Comportamenti aggressivi
 Difficile rapporto con il cibo e la propria
immagine

Si intendono azioni che violano la legge come crimini
e reati (delinquency) sia comportamenti che sono
indici di disadattamento (status offence)

Può essere vissuta come trasgressione rispetto alle
attese degli adulti

Fenomeno “duale” perché tipica di ambienti socioeconomici differenti

Tipica di contesti socio-culturali deprivati ma
attualmente anche di ambienti medio-alti (violenza a
scuola, violenze sull’ambiente, uso di droga e
spaccio, piccoli reati…)







TEORIE SOCIOLOGICHE
Teoria della scuola di Chicago: nesso tra disorganizzazione sociale (livello
di controllo) e disorganizzazione individuale (strati poveri)
Teoria di Merton (anni 50): devianza come scollamento tra aspirazioni
prescritte culturalmente e vie socialmente strutturate per il
raggiungimento di queste mete
Teoria di Cohen (1955): non tutta la delinquenza è strumentale, ma
oppositiva e aggressiva è una forma di rivolta al sistema di norme della
classe media che hanno interiorizzato ma a cui non sono stati educati
Cloward e Ohlin: cultura dominante se non accessibile “sottocultura
criminale” e “sottocultura astensionistica”
Sutherland e Cressey (1960): è espressione di norme in contrasto con
quelle dominanti, comportamento subculturale, è un fenomeno gruppale
TEORIE PSICOLOGICHE
Teoria dell’apprendimento sociale: è un derivato di processi educativi
inadeguati
Teorie psicoanalitiche: sviluppo carente dell’Io e del super-Io, ribellione
verso l’autorità, desiderio inconscio di punizione, aggressività,
 Interazionismo
simbolico (Mead, Lemert, Becker,
Erikson, Goffman): paradosso: la devianza aumenta
con il benessere e con il controllo sociale. E’ un
fenomeno dinamico di azione reazione sociale,
sanzione e stigmatizzazione. E’ un fenomeno
diffuso non c’è dicotomia tra cultura deviante e
tradizionale. Il deviante non è frutto della società
ma è attivo costruttore. Matza: “Come si diventa
devianti”: affinità, affiliazione (disposizione),
significazione come processo aperto dialogico con
la società
 Secondo
alcuni studi classici i devianti
avrebbero un giudizio morale più basso
rispetto agli altri
 Ma il tema è controverso, no dati definitivi
anche perché il rapporto tra giudizio morale
e comportamento è mediato dal rapporto tra
sé e moralità.
 Dodge (1986): errore di attribuzione degli
aggressivi dei comportamenti ostili
 Emler:
la devianza è una strategie di
consolidamento della propria reputazione. La
d è un riflesso di forza di origine sociale. Chi
commette azioni devianti non ha nulla da
perdere rispetto ad un’immagine positiva di
sé da fornire alla società. Legame debole tra
individuo e società. E’ un comportamento
volutamente manifesto volutamente
comunicativo rispetto alla propria posizione
nei confronti delle norme istituzionali
(funzione espressiva e funzione reputazionali
nel definire sé deviante)
 Problemi
in adolescenza sono fortemente
correlati a disadattamento in età adulta
(comportamento delinquenziale, alcoolismo,
problemi psichiatrici)
 Correlazione tra disadattamento in età
adulta e ADHD e CP
 Impossibile
stabilire causalità diretta
 Causalità multipla (modello del rischio)
 Fattori di rischio e fattori protettivi (variabili
individuali, relazionali, sociali e culturali)
2
teorie: continuità con l’età adulta (lifecourse persistent) o limitazione all’età
adulta (adolescence limited)
 DSM pattern stabili di comportamenti
antisociali (disturbo antisociale di personalità
APD); ADHD e CD, Disturbo oppositivo
provocatorio se <18 anni
 Ricerca:
valutare il valore predittivo di alcuni
indicatori; aggressività misurata con YSR (1118 anni)
 206
adolescenti età media 12 anni.
 Misure: pratiche genitoriali, atteggiamento
nei confronti del gruppo-famiglia, del gruppo
dei pari, grado di sicurezza
dell’attaccamento (dipendenza e
disponibilità)
 Risultati: indicatori: pratica genitoriale
oppressiva e distruttiva, bassa disponibilità
madre, alta disponibilità padre
 204
adolescenti età media 12 anni
 Misure: prosocialità, disimpegno morale,
prospettiva temporale, auto-efficacia
relazionale, atteggiamento anti-sociale
 Risultati: indicatori; diffusione della
responsabilità, presente edonistico e
presente fatalistico, atteggiamento antisociale
 Funzione
del sé riflessivo (Fonagy).
L’attaccamento sicuro riduce il rischio di
atteggiamenti delinquenziali, aumenta le
strategie di coping costruttive e migliora
l’esplorazione ed il rapporto con i pari.
Violenza come disperata ricerca di un
contenimento del sé.
 In adolescenza l’attaccamento sicuro non è
più vicinanza fisica ma apertura alla
comunicazione e all’ascolto
 Obiettivi:
identificare i comportamenti a
rischio durante l’alimentazione, verificare il
loro valore predittivo
 Partecipanti: 526 soggetti età 10 -13 anni
 Strumenti: scala per la valutazione dei DCA
(SAFA) (scala paura della maturità,
perfezionismo, inadeguatezza); questionario
autosservativo per ragazzi a tavola (Sguardo
azioni parola); questionario anamnestico per
i genitori
 Risultati:
la maggior parte dei ragazzi sono a
rischio, maggioranza femmine nella scala
anoressia, maggioranza maschi nella scala
bulimia. Le condotte deviate e la non
accettazione corporea aumenta
all’aumentare dell’indice di massa corporea
 Comportamenti alimentari predittori della
bulimia: mangiare tanto velocemente e
voracemente sputare, mangiare solo in
compagnia, solitudine ai pasti
 Anoressia: mangiare troppo lentamente,
sminuzzare il cibo, selezionare, solitudine ai
 Programma
socio-cognitivo: 6-12 settimane
con lezioni in classe da esperti o insegnanti.
Contenuti: formazione circa l’immagine
corporea, informazioni, valori, aspettative
abilità, tecniche assertive ed emotive
 Immagine
che i ragazzi hanno dell’alcol;
relazione tra immagine mentale e
comportamento
 Strumenti: questionario sul controllo
genitoriale, MTAQ
 Risultati: i ragazzi più grandi producono un
maggior numero di immagini positive
dell’alcol, soprattutto i maschi. Stile
genitoriale autorevole è associato ad
un’immagine più negativa dell’alcol e ad un
minor uso
 Conseguenze: programmi di lavoro
sull’immagine mentale
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