Corso di formazione per Volontari penitenziari Disadattamento, devianza, criminalità Antonio De Salvia Torino, 26/10/2013 1 Disadattamento, devianza, criminalità • 3 parole diverse; • 3 realtà diverse; • Dal 1° al 3° c’è una progressione, una linea che indica un aggravamento, una complessità crescente in termini di temibilità pericolosità 2 Disadattamento: analisi lessicale • Adattamento : capacità di adeguarsi, duttilità, versatilità, … • Ogni persona è capace di adattarsi in uno spazio, territorio, ambiente. • L’adattamento implica sempre 2 direzioni: a) adattamento della persona all’ambiente; b) adattamento dell’ambiente a se stesso. 3 Si adatta prima e meglio la persona intelligente. Nel mondo l’animale che si è adattato meglio negli ambienti più diversi è l’uomo: al freddo polare, al caldo torrido, negli acquitrini e nel deserto, sulla sommità delle montagne e nelle profondità degli oceani, nello spazio interplanetario, … 4 •Il disadattamento è la mancanza, l’insufficiente capacità di adattarsi, riadattarsi in ambienti nuovi o che cambiano. •Il disadattamento è una condizione temporanea ed è un’esperienza comune a tutti: il passaggio dalla scuola elementare alla media; il cambio del luogo di lavoro e di colleghi; il trasferimento in un altro condominio, …. 5 Il disadattamento diventa un problema quando: oPersiste lo stato di disagio, stress, tensione; oNon si realizza l’integrazione in un gruppo; oE’ difficoltosa la comunicabilità; oSi mettono in moto processi di esclusione, emarginazione; oLa persona è identificabile come caratteriale. (Caratteriale: ipersensibile verso se stesso e insensibile verso gli altri.) 6 Devianza: analisi lessicale •Prendere una strada diversa da quella stabilita e conforme alle regole, rispettosa dei parametri culturali e sociali; •La devianza non coincide con la criminalità; •Non sempre la devianza coincide con un comportamento eccepibile, disfunzionale. 7 •La devianza consiste nell’espletamento di azioni ripetute, abituali che identificano uno stile di vita: il tossicodipendente, lo straniero, il clandestino, il barbone, il delinquente, il malato di mente. •E’ deviante anche colui che esce dagli schemi, dai parametri omologati, ma cerca e sperimenta nuove scoperte, propone nuove terapie, intuisce altri possibili usi di strumenti, di protocolli, di combinazioni. 8 •A rigore risultano devianti coloro che escono dalla norma, i migliori e i peggiori: Einstein, Gandhi, Kant, Marx, Mandela, … •Sono devianti coloro che anticipano soluzioni che saranno adottate dalla comunità, dalla medicina, dall’economia, dall’agricoltura, dalla tecnica, … 9 Rappresentazione grafica del disadattamento, della devianza e della criminalità Disadattamento Devianza Criminalità 10 •La devianza ha una dimensione più vasta della criminalità. •La devianza comprende la criminalità ma non si identifica con essa. •Non tutti i devianti sono criminali. •Tutti i criminali sono anche devianti. 11 Altra modalità di definizione •Asocialità: fenomeno che indica il compor tamento di chi si astiene, si estrania, si isola, si allontana dagli altri; di chi decide di adottare uno stile di vita non omologato, ma senza contrap porsi, senza mostrare ostilità. •Antisocialità: fenomeno che identifica il comportamento violento; di chi disapprova, combatte e viola le norme che regolano il funzionamento della società e delle istituzioni. 12 R. Merton, sociologo, “Teoria e struttura sociale”. Comportamento Mezzi Mete Conformismo + + Innovazione - + Rinuncia - - Ribellione -+ -+ 13 Cause •Individuali, soggettive, personali; • Sociali, ambientali; •Combinazione, intreccio tra cause individuali e sociali. 14 Teorie •Concezione intellettualistica greca: “E’ virtuoso chi conosce il bene”; •Concezione cristiana: “E’ virtuoso chi vuole fare e fa il bene”; •Concezione illuminista: “Fa il bene chi è istruito, civilizzato”; • C. Beccaria, “Dei delitti e delle pene”. 15 Concezione determinista: 2 indirizzi a. Il reato come prodotto ed espressione della società: “Il sistema di produzione nella vita materiale determina il carattere generale dei processi sociali, politici e spirituali della vita”. “La proprietà è un furto e provoca conflitti di classe.” (Marx e Bonger) b. Il reato come prodotto ed espressione di cause individuali: “Improvvisamente una mattina (…) nel teschio di un brigante trovai una lunga serie di anomalie ataviche”. (C. Lombroso) 16 Concezione pragmatica Il reato può essere eliminato o, almeno, ridotto? I dati rilevano non solo la persistenza dei reati e della criminalità, ma c’è una loro espansione; Non ci sono classi o categorie di persone più criminali di altre; Ci sono fenomeni quali “il numero oscuro dei reati” e “reati dei colletti bianchi”; Incremento dell’azione criminale (globalizzazione) delle organizzazioni criminali; Manifestazioni di vandalismo; Condotta illegale di chi dovrebbe tutelare e controllare l’osservanza delle norme. 17 Concezione multifattoriale •Non esiste mai una sola causa(o fattore) che determina la commissione del reato; •Le cause sono molteplici e le motivazioni sono complesse perché investono la persona, l’ambiente familiare, il contesto sociale, il processo formativo, la qualità delle relazioni interpersonali. 18 E’ cambiato persino il significato di causa. Accezione classica: “Causa è ciò che precede e produce l’effetto” La causa si riferiva al passato. Ora causa della criminalità giovanile è la mancanza di prospettive, di futuro, di progettualità per l’avvenire. 19 Obiettivo attuale • Riduzione del danno; •Riuscire a convivere col reato e con l’autore del reato. • E. Durkheim: “Il delinquente non è un anormale”. “Il delinquente è persino utile alla società”. 20