Condizioni dei
lavoratori temporanei
Motivazioni
Scelta obbligata
Scelta rispondente ai bisogni
lavorativi/extra-lavorativi
Deficit di protezioni sociali
Mancanza di riconoscimento
In alcuni casi il deficit deriva dalla mancanza di
riconoscimento formale della tutela (es. indennità
di mobilità, cassa integrazione per i lavoratori a termine;
indennità di disoccupazione per i collaboratori)
Comunque prevale una interpretazione
restrittiva dei diritti (minore generosità di alcune
tutele, in termini di entità, durata)
Difficoltà di accesso
In altri casi, anche se c’è una titolarità
formale della tutela, la sua esigibilità è resa
difficoltosa dai criteri e dalle condizioni per la
sua attribuzione (calibrati sul lavoro
subordinato a tempo indeterminato)
Brevità e discontinuità dei rapporti di lavoro
Il caso delle misure pubbliche di
sostengo al reddito
Indennità di disoccupazione ordinaria
Requisiti:
• anzianità assicurativa di almeno 2 anni
(che significa aver versato un contributo
settimanale almeno 2 anni prima dell’evento
• aver versato almeno 52 contributi settimanali
nel biennio precedente all’evento
Indennità di disoccupazione
a requisiti ridotti
Requisiti:
• anzianità assicurativa di almeno 2 anni
(che significa aver versato un contributo
settimanale almeno 2 anni prima dell’evento
• aver svolto almeno 78 giovante di lavoro
nell’anno precedente all’evento
Usufruisce di un’indennità di disoccupazione –
Intervistati non occupati al momento
dell’intervista (%)- Indagine su lavoratori
interinali realizzata dall’IRES, 2010
Percepisce indenn.
ordinaria
17,9
Percepisce indenn.
a requisiti ridotti
4,6
E' in attesa di
Non percepisce
risposta
alcuna indennità
10,8
66,7
«Hai mai beneficiato di un’indennità di
disoccupazione?» – Persone con più di due anni di
anzianità lavorativa e che hanno vissuto un periodo
di mancanza di lavoro (%) - Indagine IRES
Indennità
ordinaria
Indennità a
requisiti
ridotti
Sì
24,0
19,4
No, non ne ha mai avuto bisogno
14,3
16,8
No, non ha avuto i requisiti necessari per
ottenerla
40,7
41,8
No, non ha mai pensato a fare domanda
12,7
13,9
8,3
8,1
100,0
100,0
No, non era a conoscenza
Totale
Basse retribuzioni
Stipendio medio mensile per rapporto di impiego Indagine Carrieri/Damiano, 2010
A tempo indeterminato
11,9
25,7
46,7
41,2
A tempo determinato
5,5
66,7
Apprendistato, inserimento, ecc.
58,0
7,2 2,9
31,9
54,8
Co.pro, co.co.co
8,2
29,5
90,9
Senza contratto
0%
Fino a 1.000 euro
7,5 3,9
47,4
27,8
Interinale/in somministrazione
15,6
20%
Da 1.001 a 1.500 euro
40%
7,5
9,1
60%
Da 1.501 a 2.000 euro
80%
100%
Oltre i 2.000 euro
Probabilità di guadagnare meno di 1.000 euro
al mese - Indagine Carrieri/Damiano, 2010
B
Signif.
Exp
(B)
Rapporto di impiego (rif. A tempo indeterminato)
1,331
0,000 ***
3,7
84
-0,701
0,340 n.s.
0,4
96
Apprendistato, inserimento, ecc.
1,768
0,000 ***
5,8
62
Co.pro, co.co.co
2,087
0,000 ***
8,0
62
Senza contratto
1,858
0,099 n.s.
6,4
09
A tempo determinato
Interinale/in somministrazione
Altri deficit
Difficoltà ad accedere a prestiti, mutui,
pagamenti rateali
«Un lavoratore con contratto a progetto non esiste
per le banche, è impossibile l’accesso al credito; se
per le statistiche io sono occupato, per Mediaworld
non lo sono e quindi un personal computer, che
sono quattro soldi, non me lo vendono a rate. Per
comprarlo mi sono fatto prestare dei soldi che poi
ho rimborsato a rate» [9].
Mancanza di tutta una serie di benefici
normalmente disponibili per i lavoratori
subordinati: i buoni pasto, la formazione,
l’informazione, ecc.
E nondimeno la minore possibilità di usare
materiali, attrezzature, strutture aziendali,
l’impossibilità di vedersi rimborsate spese
sostenute per lo svolgimento della
prestazione
Regolazione individuale delle
condizioni di lavoro
(soprattutto per i collaboratori)
Orari ‘schizofrenici’
Elevata variabilità degli orari. A momenti di
basso impegno si alternano momenti di
iper-lavoro
nei momenti ‘caldi’ il tempo di lavoro si
allunga parecchio, occupando parti
consistenti della giornata e della settimana
«il mio orario di lavoro nei momenti più impegnativi
può arrivare a 50 ore [settimanali]»
«ti rendi conto che quel giorno hai solo lavorato,
che non ti è rimasto spazio per la tua vita privata»
L’autonomia nella gestione dei propri tempi è
il più delle volte piuttosto limitata; più una
possibilità teorica che una pratica quotidiana
«Mi trovo a lavorare al sabato, alla domenica e gli
altri gironi di festa, ma anche quando sono
ammalata, questo anche perché il lavoro che faccio
mi piace, ma certo che a volte mi sommerge
completamente»
Falsificata la tesi secondo la quale i rapporti
di impiego non-standard agevolano la
conciliazione lavoro-vita
Difficoltà di crescita
professionale e di carriera
Difficoltà nell’agire collettivo
Iscritti a un sindacato
- Indagine Carrieri/Damiano, 2010
7,3
Co.pro, co.co.co
Apprendistato, inserimento, formazione-lavoro, tirocinio
8,8
Interinale/di somministrazione
8,7
18,0
A tempo determinato
33,6
A tempo indeterminato
0,0
5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0
Partecipazione a scioperi, manifestazioni, ecc
- Indagine Altieri/Carrieri/Megale, 2007
Non standard
56
Standard
31,8
0%
22,5
21,6
20%
40%
Bassa
21,5
46,6
60%
Media
80%
Alta
100%
Precarietà
Tentativi di definizione
Situazione di insicurezza, vulnerabilità
sociale; situazione caratterizzata dalla
mancanza di possibilità di immaginare/
costruirsi una prospettiva occupazionale, di
carriera, esistenziale (Bourdieu, Castel,
Sennett, Gallino)
comprende più dimensioni
• Discontinuità occupazionale
• Deficit di protezioni sociali
• Percezione di un reddito non adeguato
• Condizioni di lavoro insufficienti
• Scarse possibilità di carriera, di formazione,
di crescita delle competenze, ecc.
• Difficoltà nella rappresentanza dei propri
interessi e dei propri diritti
Intrappolamento?
Tipologia di percorsi
Persone che svolgono
occupazioni non
corrispondenti ai loro
interessi e aspirazioni;
con l’obiettivo di
cambiare lavoro in
futuro
Persone che svolgono
occupazioni
corrispondenti ai loro
interessi e aspirazioni
e che non intendono
cambiare tipo di
attività
Occupazioni
instabili
Occupazioni
stabili
Percorsi di transizione bloccati
Percorsi di transizione di
suceesso
Percorsi orientati al lavoro stabile
Percorsi orientati
al mercato
Posizioni differenti
Tesi del ‘trampolino di lancio’
Rapporti non-standard conducono più
facilmente e più rapidamente, rispetto
all’attesa, a occupazioni stabili; aumentano le
chance di giungere a un posto fisso, sia pure
con importanti differenze tra Italia centrosettentrionale e Italia meridionale
(Schizzerotto, Ichino, ecc.)
Tesi dell’intrappolamento
Avere avuto un rapporto di impiego nonstandard esercita un effetto negativo sulla
transizione all’occupazione stabile. Lunghi
periodi di contratti a scadenza, fatti di
numerosi e vari spezzoni di lavoro,
aumentano drammaticamente il rischio di
restare intrappolati nel mercato delle
occupazioni instabili
Molte indagini mostrano…
Lunghezza dei tempi di stabilizzazione,
rischio di «cronicizzazione» (Isfol, European
Commission); per la maggior parte delle
persone i rapporti a scadenza sono tutt’altro
che un’esperienza breve e transitoria;
costituiscono esperienze lunghe e
continuative, che strutturano parti consistenti
del percorso occupazionale; e spesso
configurano un mercato del lavoro parallelo
Effetti sulla qualità della vita
Insicurezza
Difficoltà a fare progetti (di lavoro e di vita)
«l’aspetto più negativo è quello dell’incertezza;
l’incertezza prima di tutto sul futuro del rapporto di
lavoro, che viene rinnovato di sei mesi in sei mesi.
E si resta sempre in sospeso su quello che potrà
essere in futuro. Se verrà prorogato o se verrà
interrotto, se verrà prorogato con le stesse modalità,
con le stesse condizioni; ma questa incertezza ti
proibisce di fare qualsiasi tipo di progetto»
Limitazioni ai piani di spesa, di difficoltà nel
soddisfacimento delle esigenze
«dato che guadagno poco cerco di avere bassi
costi. E già questo è complicato, ma il vero
problema è che spesso devi affrontare delle spese
necessarie, improrogabili, come la riparazione della
macchina, o quelle sanitarie, il dentista per
esempio; io dovrei andare a curarmi i denti […] ogni
volta sono costretto a rinviare l’inizio delle cure,
perché devo spostare in avanti la spesa, a quando
avrò più possibilità»
Strategie di protezione “fai da te”
Il sostegno della famiglia
o del partner (o degli amici)
Risparmiare, limitare le spese,
rinviare, posticipare, ecc.
Pensioni integrative, assicurazioni
Auto-disciplinamento
Per quanto tempo sono sostenibili?
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17 Costi della flessibilita