ISTITUTO COMPRENSIVO DI SOGLIANO AL RUBICONE VIA ALDO MORO 47030 SOGLIANO AL RUBICONE PROTOCOLLO ACCOGLIENZA PROTOCOLLO D’ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI Il Protocollo d’Accoglienza è un documento che, deliberato dal Collegio ed inserito nel P.O.F., predispone e organizza le procedure che l’Istituto intende mettere in atto riguardo l’iscrizione e l’inserimento di alunni stranieri. Esso costituisce uno strumento di lavoro che: - contiene criteri e indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento a scuola degli alunni stranieri - definisce compiti e ruoli degli operatori scolastici - traccia le fasi dell’accoglienza - propone modalità di interventi per l’apprendimento della lingua italiana - individua le risorse necessarie per tali interventi PREMESSA La presenza di alunni stranieri nel nostro Istituto è un fenomeno abbastanza recente ma in continua crescita dovuto all'aumento di famiglie immigrate che si stabiliscono nella zona. L'integrazione di questi alunni è quindi un obiettivo prioritario che comprende tre momenti fondamentali: l'accoglienza, l'intervento linguistico ed una specifica attenzione alla dimensione interculturale all'interno delle varie discipline; il tutto nella prospettiva di una continuità didattica fra i tre ordini di scuola. Nell'ottica dell'educazione interculturale si considerano le diverse culture di cui sono portatori gli alunni stranieri come risorse positive per i processi di crescita della società e delle persone, in una prospettiva di reciproco arricchimento. Il bambino straniero non deve essere quindi vissuto come un problema da delegare a qualche “figura specifica” ma deve essere accolto come una risorsa e come stimolo per un modo diverso di fare scuola. FINALITÁ • • • • • • favorire l'integrazione sociale degli alunni stranieri attraverso attività mirate fornire all'alunno gli strumenti linguistici per poter comunicare consentire all'alunno un accesso sufficiente all'apprendimento delle varie discipline scolastiche aiutare i ragazzi a sviluppare conoscenze, atteggiamenti e abilità importanti per vivere in una società multietnica e multiculturale favorire la creazione nelle classi di un clima aperto e positivo promuovere la collaborazione tra le scuole e tra scuola e territorio sui temi dell’accoglienza e dell’educazione interculturale OBIETTIVI • realizzare l'accoglienza secondo criteri individuati • attuare percorsi sistematici di apprendimento dell'italiano L2 • facilitare lo sviluppo di abilità linguistiche più astratte che permettano l'accesso agli apprendimenti disciplinari • adeguare le programmazioni alle abilità raggiunte dagli stranieri • valorizzare la lingua e la cultura di origine • sostenere i processi di trasformazione identitari, relazionali e culturali • incoraggiare i momenti di socializzazione tra i ragazzi stranieri e i compagni italiani MODALITÁ ORGANIZZATIVE L'intervento si articola in tre momenti: A attività di preinserimento e inserimento B attività di alfabetizzazione e supporto C attività a carattere interculturale ISCRIZIONE L’iscrizione è il primo passo del percorso di accoglienza dell’alunno straniero e della sua famiglia. Un addetto di segreteria è incaricato a ricevere le iscrizioni degli alunni. Al momento dell'iscrizione è vincolante la presenza di un genitore dell'alunno o di un suo tutore per: – raccogliere i dati personali e documenti scolastici – raccogliere documenti e/o autocertificazioni relativi alla precedente scolarità – acquisire l'opzione di avvalersi o no dell'insegnamento della religione cattolica – fornire il libretto scolastico per le giustificazioni, ritardi e assenze e il regolamento di istituto – fornire ai genitori modulistica bilingue per facilitare la comunicazione con i docenti – fissare un primo incontro tra la famiglia e i docenti della scuola interessata, se necessario alla presenza di un mediatore linguistico L’INSERIMENTO NELLA CLASSE Fra l’atto formale dell’iscrizione e l’effettivo inserimento in classe intercorrerà un lasso di tempo di almeno 1 settimana che permetterà di curare l’inserimento stesso (scambio di informazioni, accordi con il team docente, preparazione della classe, ....). ACCOGLIENZA Una volta effettuata l'iscrizione e sentito il parere del Dirigente scolastico, l'addetto di segreteria contatta il docente coordinatore del plesso con il team docente della classe di riferimento per età dell’alunno. I docenti dovranno: – fare un colloquio con la famiglia o il tutore dell'alunno – compilare il modulo relativo alla biografia linguistica – fare un colloquio ed eventualmente un test d’ingresso all’alunno per rilevare le competenze linguistiche in italiano (in occasione del quale il docente presenta la scuola e i suoi spazi all’alunno) e in altre discipline – richiedere una copia dei documenti scolastici del paese d'origine – dare ulteriori informazioni su a) regolamento e funzionamento dell'Istituto b) uso del diario e del libretto delle giustificazioni c) modalità dei colloqui con i docenti d) modalità per richiedere un contributo per gite scolastiche e viaggi di istruzione e) redigere e predisporre una cartelletta contenente tutte le informazioni ottenute (certificazione della scolarità pregressa, scheda della biografia linguistica, ecc.) f) proporre la classe e la sezione di inserimento g) organizzare il laboratorio linguistico per l’insegnamento dell’italiano come L2 (testi, strumenti, materiali didattici) É OPPORTUNO CHE, TRA L'ATTO DELL'ISCRIZIONE E L'INIZIO DELLA FREQUENZA SCOLASTICA, INTERCORRANO ALMENO TRE GIORNI. Questo lasso di tempo e' necessario per • effettuare le attività descritte nell'accoglienza • dare il tempo al Dirigente scolastico e ai docenti di decidere la classe di assegnazione e consegnare ad essi il materiale raccolto • comunicare la nuova iscrizione a tutto il personale coinvolto Se fosse necessario inserire il bambino a scuola immediatamente, si deve avvisare la famiglia che, per i primi tre/quattro giorni sarà semplicemente ospitato in una classe CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE ALLA CLASSE In base a quanto previsto dall’art. 45 del DPR 31/8/99 n. 349, i bambini stranieri devono essere inseriti nella classe corrispondente all’età anagrafica in quanto l’inserimento in classi inferiori a causa dell’insufficiente padronanza linguistica risulterebbe penalizzante e ostacolerebbe il processo di socializzazione e integrazione. Pertanto • Se all’inizio dell’anno, l’alunno presenta una corrispondenza fra età e classe, comprovata da documentazione scolastica,l’inserimento avviene nella classe successiva (C.M.301/89: “L’iscrizione deve avvenire nella classe successiva a quella frequentata con esito positivo nel paese di provenienza”) L’iscrizione in una classe diversa (immediatamente precedente o successiva) avverrà tenendo conto: a) dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno b) dell’accertamento di competenze, abilità, e livelli di preparazione dell’alunno c) del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Paese di provenienza d) del titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno La scelta della classe avverrà invece sulla base dei seguenti criteri: • Il numero degli allievi per classe: per cui verrà inserito in quella meno numerosa • la presenza di altri stranieri: si cercherà di evitare di concentrare gli allievi stranieri in un’unica classe. • la presenza di altre situazioni problematiche: per distribuire equamente fra tutti i consigli di classe/interclasse il compito delle programmazioni individualizzate COMPITI DEL TEAM DOCENTE della classe dove viene inserito l’alunno straniero: La collegialità è fondamentale in tutte le fasi della programmazione: la lingua è trasversale a tutte le discipline e l’alunno appartiene alla classe, non ad un unico insegnante. Il team docente ha il compito di: -favorire l’inserimento dell’alunno straniero nella classe informando i compagni del nuovo arrivo e creando un clima positivo di attesa, dedicando del tempo ad attività di benvenuto e conoscenza, individuando alcuni alunni particolarmente adatti a svolgere la funzione di tutor (compagni di viaggio) dell’alunno straniero -predisporre schede di rilevazione della competenza linguistica ed eventualmente di altre abilità -promuovere l’attuazione di laboratori linguistici, individuando risorse interne ed esterne e spazi adeguati e facilitando, dove necessario, il coordinamento tra gli insegnanti che fanno alfabetizzazione. -favorire e facilitare il rapporto con la famiglia - rilevare i bisogni specifici di apprendimento -individuare ed applicare percorsi differenziati -programmare il lavoro con gli insegnanti che seguono l’alunno straniero -informare l’alunno e la famiglia del percorso predisposto per lui dalla scuola -valorizzare l’altra cultura CRITERI DI INTERVENTO Per gruppi eterogenei e omogenei; lavori individualizzati. LINEE GUIDA SULLA VALUTAZIONE Gli alunni seguono un percorso individuale che fa parte della programmazione di classe e devono essere valutati nelle diverse discipline. Il CdC deve individuare una programmazione individualizzata che comprenda percorsi, obiettivi e strumenti e verificarne periodicamente i risultati. A tal fine è opportuno ricordare che una valida metodologia didattica presuppone l’utilizzo di diversi linguaggi e di approcci attivi e operativi che accompagnino l’uso delle parole. La valutazione prenderà in considerazione: la capacità di comunicare in modo chiaro e comprensibile nell’ambito scolastico ed extrascolastico attraverso l’uso di un lessico di base i risultati conseguiti nel percorso didattico realizzato la motivazione, l’impegno e il percorso dell’alunno ORGANIZZAZIONE Le attività di insegnamento dell’italiano L2 e di eventuale supporto disciplinare saranno organizzate in base alle risorse disponibili nella scuola o risorse esterne COMPITI DEI DOCENTI FUNZIONI STRUMENTALI PER INSERIMENTO ALUNNI STRANIERI • • • • • • • • Informare su corsi o convegni di aggiornamento per docenti e su iniziative a carattere interculturale tenere i contatti con scuole ed enti preposti all’intercultura (monitorare l’attuazione del protocollo di accoglienza proporre l’ acquisto di sussidi didattici CD,software proporre l’ acquisto di materiale librario multiculturale preparare modulistica bilingue per le comunicazioni scuola-famiglia elaborare test di ingresso per stabilire le competenze linguistiche per i tre ordini di scuola. costituire un Centro di Documentazione d’ Istituto sull’ Intercultura, con materiale didattico e informativo specifico, consultabile dai docenti stabilire contatti con Enti Locali, servizi, associazioni di volontariato, altre Istituzioni Scolastiche per fare proposte, progetti e corsi di formazione. PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI, DSA E BES (BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI) Disabilità SCOPO Questo protocollo ha lo scopo di definire le modalità di accoglienza e le attività che la scuola si impegna ad attuare per i bambini diversamente abili iscritti nelle scuole dell’ Istituto Comprensivo, al fine di favorire la loro piena integrazione nella scuola. CAMPO DI APPLICAZIONE Il protocollo definisce prassi condivise relativamente a: - Costituzione GLI. Commissione H. - Assegnazione dei docenti di sostegno - Individuazione del team docente cui affidare l’alunno in situazione d’handicap - Formazione in servizio del personale - Passaggio informazioni tra scuola-famiglia e tra ordini di scuola diversi - Prima accoglienza - Sviluppo del Piano educativo individualizzato e del Profilo Dinamico Funzionale Individuazione e funzioni del docente di sostegno e del team docente Promozione della cultura della diversità Accordi di rete con altri Enti MODALITA’ OPERATIVE Generalità Nella gestione del protocollo il Dirigente Scolastico svolgerà il proprio ruolo di promozione e coordinamento, predisponendo gli strumenti attuativi e di controllo dell’applicazione delle procedure. Collabora a tale compito un docente dell’Istituto con funzione strumentale alla piena integrazione nella scuola degli alunni diversamente abili Formazione della Commissione per l’integrazione degli alunni diversamente abili Gruppo H e del La Commissione H è costituita su base volontaria da docenti di sostegno e docenti di attività curricolare che diano garanzia di continuità sull’Istituto. Costituiscono il GLI il Dirigente Scolastico, docenti F.S., operatori socio sanitari e assistenziali dell’ASL, amministratori (assessori all’Istruzione, assistente sociale e alle attività assistenziali), rappresentanti dei genitori. Assegnazione dei docenti di sostegno alle classi e ai plessi L’assegnazione del docenti di sostegno sarà definita dal Dirigente in collaborazione con il coordinatore della Commissione per l’integrazione degli alunni in situazione d’handicap che determinerà il numero di ore da assegnare alle classi e ai plessi in cui sono inseriti gli alunni in situazione d’handicap sulla base di: • Gravità e tipologia della disabilità. • Continuità educativa • Il monte ore verrà suddiviso anche in base alla classe ( in una prima classe serviranno più ore rispetto ad una classe quinta, sempre in base all’alunno) • Numero di alunni della classe/sezione in cui il disabile è inserito • Problematiche particolari della classe/sezione • Situazione del plesso riguardo all’organico • Organizzazione oraria dei vari plessi (24, 27,30,40 ore settimanali) • Varie ed eventuali Compatibilmente con l’organizzazione di ciascuna scuola e con le competenze dei docenti del team sarà possibile attuare scambi di ruolo tra insegnanti di classe/sezione e insegnanti di sostegno. Individuazione del team docente cui affidare gli alunni diversabili L’assegnazione all’equipe pedagogica dei bambini con problematiche particolari che si configurino come situazioni d’handicap sarà effettuata tenendo conto delle risorse disponibili, in termini di organico, di competenze del personale docente (specializzazioni), di garanzie di continuità del personale, di organizzazione delle attività didattiche e dell’orario scolastico. Spesso abbinato alla scelta del plesso da parte delle famiglie Formazione del personale L’Istituto Comprensivo organizza percorsi di formazione in servizio e di riflessione sui temi dell’integrazione e della didattica speciale e individualizzata, indirizzati a tutto il personale (docenti di posto comune e docenti di sostegno). Prescrizioni Passaggio di informazioni degli alunni e prima accoglienza A settembre, prima dell’ inizio delle attività didattiche, l’equipe pedagogica effettuerà: - un incontro con la famiglia dell’alunno di nuova iscrizione per la reciproca conoscenza e per avere le prime informazioni; - un incontro con le insegnanti durante il quale dovranno essere esplicitate le potenzialità, le difficoltà, i bisogni educativi dell’alunno e illustrate le unità di apprendimento o i percorsi svolti con particolare riguardo alle strategie attuate e agli strumenti adottati che si sono rivelati maggiormente efficaci. Il D.S e la F.S., anche in assenza del docente di sostegno, dovranno richiedere, al più presto, un incontro con gli operatori sanitari che seguono l’alunno per un primo passaggio di informazioni e per avere indicazioni metodologiche e didattiche che consentano alle insegnanti di predisporre un Piano Educativo rispondente ai bisogni del bambino. Il team docenti soprattutto nei primi mesi prevederà momenti di osservazione occasionale e/o sistematica per una conoscenza più approfondita dell’alunno. Tali osservazioni saranno inserite nel fascicolo personale dell’alunno. Sviluppo del Piano educativo individualizzato Il GLH è corresponsabile della stesura, attuazione e verifica del Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) Obiettivo primario della scuola è favorire il benessere di ciascun alunno e l’integrazione con il gruppo classe pertanto il team dovrà trovare le strategie per integrare con la necessaria coerenza pedagogica e didattica il progetto della classe con il P.E.I. Anche nei Piani fortemente individualizzati il team ricercherà momenti di “contatto “ tra le attività di classe e quelle individualizzate. Tale documento viene elaborato dopo la raccolta di informazioni scaturita: - dagli incontri con i familiari, con le insegnanti della scuola di provenienza, possibilmente con gli operatori sanitari; - dalla lettura della documentazione riservata agli atti nel fascicolo personale dell’alunno; - dall’osservazione condotta durante i primi mesi di frequenza scolastica. e Il P.E.I. individuerà obbiettivi, contenuti, metodologie e strumenti dell’attività didattica e sarà soggetto ad eventuali modifiche durante il corso dell’anno scolastico. Entro la fine del primo quadrimestre, (in un incontro specifico in presenza della equipe pedagogica) il P.E.I. dovrà essere condiviso con i famigliari dell’alunno, che ne concorderanno le finalità controfirmandolo. A fine anno scolastico il GLH con i genitori valuterà l’efficacia del Piano attuato e la rispondenza dell’intervento rispetto ai bisogni del bambino. La verifica e la valutazione sono legate ai percorsi didattici effettivamente svolti e sono frutto di un lavoro comune dei docenti curricolari e del docente di sostegno. La valutazione si avvale di giudizi sintetici. Compiti del: Docente di sostegno I compiti dell’insegnante di sostegno sono: - coordinare la stesura da parte dell’ equipe pedagogica del Piano Educativo Individualizzato e seguirne , durante l’anno, la sua attuazione, proponendo eventuali modifiche. - collaborare (insieme ai docenti di classe/sezione) alla stesura del Profilo Dinamico Funzionale con gli operatori sanitari che seguono l’alunno e con i genitori; - mantenere i contatti con la famiglia e gli operatori sanitari; - informare la famiglia sul progetto educativo-didattico, sulle attività svolte e sulle modalità utilizzate con frequenza stabilita in accordo con i genitori; - compilare il Registro delle attività individualizzate: documentare le osservazioni condotte, raccogliere elaborati delle attività più significative svolte e i risultati raggiunti, stendere i verbali degli incontri effettuati con gli operatori. - Coordinare l’attività dell’educatore e collaborare con lo stesso nell’assistenza del bambino; Essendo contitolare, l’insegnante di sostegno è corresponsabile con i docenti della classe /sezione in cui è inserito l’alunno diversamente abile. Dirigente di Istituto Il Dirigente facilita l’integrazione garantendo un’efficiente organizzazione delle risorse all’interno dell’Istituto in quanto: • Cura gli adempimenti burocratici e mantiene contatti con le istituzioni che si occupano dell’integrazione • Si pone come garante nei confronti della famiglia • Definisce tempi ufficiali per la collaborazione tra gli insegnanti • Incentiva la motivazione del personale scolastico • Collabora con l’equipe pedagogica al fine di verificare e valutare l’integrazione dell’alunno Docenti curricolari, i principali agenti di un’effettiva integrazione • Collaborano all’osservazione e alla valutazione iniziale e in itinere • Collaborano con il docente di sostegno nelle fasi di progettazione e verifica del percorso didattico • Gestiscono la maggior parte del tempo che l’alunno/a trascorre a scuola. Personale non docente che svolge funzione di supporto all’integrazione • Il collaboratore scolastico contribuisce a rendere accogliente l’ambiente scolastico e può svolgere assistenza agli alunni portatori di handicap fornendo ad essi ausilio materiale nell’accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nelle uscite da esse • Il personale di segreteria redige gli atti amministrativi necessari e cura la tenuta della documentazione • L’operatore educativo risponde alle esigenze personali dell’alunno e coadiuva il lavoro didattico Gruppi disciplinari H – Studio e analisi della normativa specifica – Studio e analisi dei singoli alunni – Consulenza alla progettazione didattica differenziata – Progettazione, gestione e valutazione dell’orientamento in ingresso – Progettazione e gestione dell’orientamento in uscita Attività di promozione della cultura della diversità La scuola promuove approcci educativi efficaci per l’integrazione dell’alunno ma rivolti all’intera classe/sezione quali: - apprendimento cooperativo, - tutoraggio da parte di un compagno, - attività a piccolo gruppo. - Attività differenziate in classe L’offerta formativa-didattica (metodologie, attività, laboratori, uscite…) che l’equipe pedagogica elabora per la classe/sezione terrà conto della presenza dell’alunno con particolari problematiche. ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI 1) Alunni con DSA (Legge 170 dell’ 8 ottobre 2010 e al D.M. 12 luglio 2011) Nei Disturbi Specifici di apprendimento, di solito identificati con l’acronimo DSA, rientrano: Dislessia, Disortografia e Disgrafia, Discalculia. Nella Legge 170, 8 ottobre 2010 (“Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”), all’art. 1, viene data una definizione con valore legislativo ai Disturbi Specifici di apprendimento, ripresa dalle Linee Guida sui DSA (Linee Guida per il diritto alla studio degli alunni e degli studenti con “Disturbi Specifici di apprendimento”) allegate al D. M. 12 luglio 2012. Si tratta di disturbi che coinvolgono uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Essi infatti interessano le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici. Sulla base del deficit funzionale vengono comunemente distinte le seguenti condizioni cliniche: • dislessia: disturbo nella lettura (intesa come abilità di decodifica del testo); • disortografia: disturbo nella scrittura (intesa come abilità di codifica fonografica e competenza ortografica); • disgrafia: disturbo nella grafia (intesa come abilità grafo-motoria); • discalculia: disturbo nelle abilità di numero e di calcolo (intese come capacità di comprendere e operare con i numeri). La Legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano “l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata” come strumento di garanzia del diritto allo studio introducendo strumenti compensativi e misure dispensative e la stesura di un Piano Didattico Personalizzato. Redazione del PDP Quando trattiamo del PDP possiamo parlare sia di personalizzazione che di individualizzazione dell'apprendimento, in quanto metodologie, tempi e strumenti devono essere diversificati ma non gli obiettivi (a differenza di quanto avviene nel PEI per studenti con disabilità). La difficoltà per i ragazzi con DSA non è nella capacità cognitiva di apprendere ma nell’abilità di saper accedere alla conoscenza attraverso i “normali” canali o strumenti. Il PDP è un contratto tra famiglia, scuola e istituzioni socio-sanitarie, per organizzare un percorso mirato nel quale vengono soprattutto definiti gli strumenti compensativi e dispensativi che aiutano alla realizzazione del successo scolastico degli studenti con DSA. Per ciascuna materia devono infatti essere individuati gli strumenti dispensativi e compensativi più efficaci per consentire allo studente il raggiungimento degli obiettivi alla pari dei compagni. Il PDP viene redatto dal consiglio di classe una volta acquisita la diagnosi specialistica e dopo aver ascoltato la famiglia e, laddove è necessario, gli specialisti, in un’ottica di dialogo e di rispetto delle diverse competenze e specificità. Il PDP deve essere redatto all’inizio di ogni anno scolastico, entro la fine del mese di novembre, per gli studenti con già in atto un percorso, o su segnalazione della famiglia laddove si inizia un rapporto nuovo con l’istituzione scolastica. Il percorso prevede quindi: 1- la consegna della diagnosi alla segreteria didattica dell’Istituto da parte della famiglia 2- un incontro conoscitivo tra il coordinatore di classe o docente prevalente, la famiglia, il Dirigente Scolastico o il referente DSA per raccogliere tutte le informazioni 3- un incontro fra i docenti per predisporre il PDP su apposito modello predisposto dall’Istituto con le proprie osservazioni, gli strumenti compensativi e dispensativi che intendono adottare e le modalità di verifica e valutazione che metteranno in atto 4- la stesura finale 5- la sottoscrizione del documento da parte dei docenti e dei genitori dello studente 6- la consegna del PDP al Dirigente Scolastico e firma 7- la consegna di una copia alla famiglia (patto di corresponsabilità) 8- la verifica almeno due volte all’anno, in sede di scrutini. Contenuti del PDP a. i dati generali con l’analisi della situazione dell’alunno b. il livello delle competenze raggiunte nelle diverse aree disciplinari c. gli obiettivi e i contenuti d’apprendimento previsti per l’anno scolastico e la metodologia con le misure compensativi e dispensative d. le modalità di verifica con le misure compensative e dispensative e. la valutazione in itinere e finale con le indicazioni sul come viene effettuata f. i rapporti con la famiglia, con particolare riferimento alla parte dei compiti da svolgere a casa Nella progettazione sono presenti le modalità degli accordi tra scuola e famiglia. In particolar modo: - modalità con cui vengono assegnati i compiti da svolgere a casa -quantità dei compiti assegnati - scadenze con cui i compiti devono essere consegnati, evitando, soprattutto quando ci sono verifiche, sovrapposizioni o sovraccarichi. - modalità di presentazione e di esecuzione dei compiti. 2) Alunni con altri disturbi evolutivi specifici Gli alunni con disturbi specifici che non rientrano nella categorie stabilite dalla Legge 104/92 possono usufruire di un piano di studi personalizzato e delle misure previste dalla Legge 170/2010. Rientrano in questa categoria ad esempio gli alunni con: -deficit del linguaggio; -deficit delle abilità non verbali; -deficit nella coordinazione motoria; -deficit dell’attenzione e iperattività (in forma grave tale da compromettere il percorso scolastico); -funzionamento cognitivo limite; -disturbo dello spettro autistico lieve( qualora non previsto dalla legge 104) ecc. INDIVIDUAZIONE Il Consiglio di classe /interclasse /intersezione prende in esame la documentazione clinica e/o la certificazione presentata dalla famiglia. Il Consiglio di classe /interclasse /intersezione, qualora ravvisi difficoltà nel percorso scolastico dell’alunno che possono essere riconducibili a disturbi evolutivi specifici, informa la famiglia. ♣ Predisposizione del Piano di Studi Personalizzato Il Consiglio di classe /interclasse /intersezione predispone gli interventi di inclusione assumendosi la responsabilità pedagogico-didattica. Possono essere previste misure compensative e dispensative, nonché progettazioni e strategie didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita. Il coordinatore di classe può chiedere la consulenza del GLI. La famiglia collabora alla stesura del PDP assumendo la corresponsabilità del progetto educativo. Il CdC delibera l’attivazione di un percorso individualizzato e personalizzato. ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO E/O CULTURALE 1) Area dello svantaggio socioeconomico e culturale 2) Area dello svantaggio linguistico e culturale. Tali tipologie di Bes, fermo restando le procedure descritte precedentemente, dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi come, ad esempio, la segnalazione degli operatori dei servizi sociali oppure di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche. Gli interventi predisposti potranno essere di carattere transitorio. FORMAZIONE Considerata la sempre maggiore complessità emergente nelle nostre classi, che vede l’intreccio dei temi legati alla disabilità, ai disturbi evolutivi con quelli dello svantaggio culturale e sociale, si fa sempre più urgente l’esigenza di adottare una didattica corrispondente alle esigenze dei nuovi contesti. Il nostro Istituto, pertanto, propone l’attivazione e la partecipazione ad attività di formazione riguardanti: -I disturbi specifici di apprendimento -Lo svantaggio socio- culturale -La didattica inclusiva. RIFERIMENTI LEGISLATIVI Legge 517/77 Legge 104/92 Legge 503/2003 Legge 170/2010 D.M. 27 dicembre 2012 C.M. n.8 del 6 marzo 2013 Linee guida sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA C.M. n.2 dell’8 gennaio 2010 C.M. n.24 del 1/3/2006