Segreteria Generale – Viale di Trastevere, 60 – 00153 – ROMA tel.065852071–fax 065818218–e-mail: [email protected]: www.confsal.it Notiziario Sindacale n. 35 del 6 aprile 2011 Ai Segretari Nazionali delle Federazioni-Confsal Ai Segretari Regionali e Provinciali - Confsal LORO SEDI Sommario: Formazione continua e ammortizzatori sociali nel contesto della crisi FORMAZIONE CONTINUA E AMMORTIZZATORI SOCIALI NEL CONTESTO DELLA CRISI Premessa La CIG Cassa Integrazione Guadagni spetta a tutti i lavoratori subordinati licenziati iscritti nelle liste di collocamento. La CIG è l’80% della retribuzione in corso al momento della sospensione. Durante la CIG è possibile svolgere altri lavori, previa comunicazione all’INPS, la cumulabilità dell’indennità con la retribuzione varia a seconda del tipo di rapporto d’impiego (part time, tempo pieno, lavoro autonomo). La CIGO (ordinaria) viene erogata: a) per situazioni aziendali dovute ad eventi transitori, improvvisi e non prevedibili e non imputabili all’imprenditore o ai lavoratori; b) per situazioni temporanee di mercato che comportano la necessità di contrarre o di sospendere l’attività produttiva. La CIGS (straordinaria) viene erogata per: a) crisi aziendale e cessazione di attività; b) ristrutturazione, riorganizzazione, riconversione aziendale; c) procedure concorsuali (fallimento, liquidazione coatta...); d) contratti di solidarietà. Il Contratto di solidarietà prevede, per evitare licenziamenti, una riduzione d’orario (giornaliera,settimanale, mensile) e di retribuzione. La Mobilità, legge 223/91, è riconosciuta ai lavoratori licenziati da aziende con diritto alla cassa integrazione. Il trattamento di mobilità corrisponde al massimale CIG per i primi 12 mesi. I lavoratori licenziati da aziende che non hanno diritto alla mobilità (quindi le piccole aziende con meno di 15 dipendenti), vengono inclusi in Liste di Mobilità senza la corresponsione della relativa indennità, ma con la sola indennità di disoccupazione ordinaria. Godono di particolari agevolazioni contributive le aziende che li assumono. Gli apprendisti assunti a partire dal 29.11.2008 hanno diritto, in caso di crisi aziendale, alla disoccupazione ordinaria per un massimo di 90 giorni all’interno del periodo di vigenza del contratto di apprendistato. Collaboratori Coordinati e Continuativi. In via sperimentale è riconosciuta una somma liquidata in unica soluzione, nei soli casi di fine lavoro, pari al 20% del reddito percepito l’anno precedente, secondo le condizioni previste dalle norme vigenti. La cassa integrazione in deroga comprende anche disposizioni relative alla disoccupazione per particolari categorie di lavoratori. il Ministro dell’economia e delle finanze, può disporre, sulla base di specifici accordi governativi e per periodi non superiori a dodici mesi, in deroga alla vigente normativa, la concessione, anche senza soluzione di continuità, di trattamenti di cassa integrazione guadagni, di mobilità e di disoccupazione speciale, anche con riferimento a settori produttivi e ad aree regionali». 1 Relazione In occasione dell’adesione della Confsal all’ “Osservatorio nazionale per la formazione continua”, si riportano di seguito, per opportuna conoscenza, alcuni punti sintetici con riferimento al rapporto annuale 2010 curato dal Ministero del Lavoro (in Google, cerca: rapporto annuale sulla formazione continua 2010). Nel 2010 è stata attuata una sperimentazione che ha usufruito di ingenti risorse finanziarie orientate alla formazione degli inoccupati, dei disoccupati, dei lavoratori in mobilità o temporaneamente sospesi (cassintegrati, percettori di indennità di disoccupazione) in previsione di una ripresa, dopo la crisi, che potrà indurre un allungamento del periodo di inattività o rendere difficoltosa la transizione verso altra occupazione di molti lavoratori. L’Accordo Stato – Regioni del 2009 ha posto in atto il concorso finanziario da parte dello Stato e delle Regioni a favore delle politiche passive (sostegni al reddito) e le politiche attive (servizi di incontro domanda e offerta di lavoro e interventi formativi). Più della metà delle aziende ritengono che la formazione sia uno strumento adeguato per far fronte alla crisi, in particolare la formazione tecnica e manageriale, più che quella di base. Si tratta infatti di aggiornare le competenze, aumentare la competitività e introdurre nuove tecnologie/prodotti/servizi; ma tra le imprese del Sud, si rileva una maggiore propensione alla formazione diretta soprattutto alla salvaguardia dei livelli occupazionali. Per quanto riguarda la durata delle singole iniziative si riscontra una forte polarizzazione su iniziative brevissime, nelle quali è stato coinvolto circa un terzo dei destinatari; in molti casi si tratta di iniziative di aggiornamento breve o di partecipazioni a seminari, e per oltre la metà delle partecipazioni si tratta di iniziative che non superano le 24 ore. Intesa tra Governo, Regioni e Parti sociali su “Linee guida per la formazione” Entro il primo semestre del 2011, le parti si impegnano a convergere in una ottica di innalzamento della qualità della offerta formativa e nella prospettiva del necessario raccordo con il sistema dei servizi pubblici e degli altri servizi competenti al lavoro verso un sistema nazionale di standard professionali. Tenuto conto della necessità di individuare e condividere una metodologia di rilevazione unitaria rispetto ai fabbisogni di competenze e figure professionali rilevati nei territori e nei diversi settori produttivi, è prevista una cabina di regia nazionale, già istituita dal Ministero del lavoro, sugli osservatori regionali già esistenti e sulle strutture delle parti sociali già costituite a questo scopo, in un’otica di ottimizzazione delle risorse. Si tratta di mettere in rete le informazioni e i dati già esistenti circa le figure professionali richieste dal mercato del lavoro e di darne tempestiva comunicazione ai soggetti firmatari degli accordi sugli ammortizzatori sociali in sede regionale/territoriale (Regioni, Province autonome, parti sociali), nonché ai servizi competenti al lavoro, ai fondi interprofessionali e a tutti gli altri soggetti interessati, compresi i lavoratori, al fine di una loro opportuna diffusione e utilizzo nei territori e nei settori con particolare attenzione ai profili professionali, ai mestieri e alle competenze; estendere la sperimentazione del libretto formativo quale strumento di a)registrazione delle competenze, anche coinvolgendo gli organismi bilaterali; b) affermare il valore dell'istruzione e formazione tecnico professionale; c) rilanciare il contratto di apprendistato nelle sue tre tipologie (professionalizzante, per l'esercizio del diritto-dovere di istruzione e formazione, di alta formazione universitaria,) con l'obiettivo di garantire un percorso di formazione a tutti gli apprendisti; promuovere tirocini di inserimento, corsi di istruzione e formazione tecnico superiore (IFTS), possibili esperienze di alternanza scuola lavoro, contratti di apprendistato, e, in generale, l'apprendimento nella impresa. (segue su prossimo notiziario). (Area Welfare – F. Cagnasso) Cordiali saluti Il Segretario Generale Prof. Marco Paolo Nigi 2