La Riforma Cattolica e la Controriforma Questioni “terminologiche” • Età della Controriforma: periodo tra il Concilio di Trento (1545) e il termine delle guerre di religione (Westfalia, 1648). • Controriforma: termine coniato in ambito protestante per indicare l’opposizione cattolica alla diffusione della riforma. • Riforma cattolica: espressione con cui la storiografica cattolica ha indicato il rinnovarsi della Chiesa nell’età moderna. Riforma cattolica e Riforma cattolica o Controriforma Controriforma • Lo storico Hubert Jedin ha mostrato (1946) che le due espressioni non vanno contrapposte: entrambe qualificano ciò che avviene nella Chiesa dopo Lutero: • Non c’è solo la volontà di estirpare l’errore protestante, ma una ripresa di vitalità e una correzione degli abusi (una “riforma”) anche in ambito cattolico. • Paolo III (153449) con i nipoti Alessandro e Ottavio Farnese, dipinti da Tiziano (1546) Paolo III (1534-49) • Paolo III Farnese, seppure nepotista, prende sul serio il problema della riforma: Rinnova il collegio cardinalizio. Istituisce una commissione per la riforma della Curia. Favorisce il dialogo con i protestanti. Ma adotta anche misure repressive: l’inquisizione romana ottiene giurisidizione universale (1542): nasce il “Santo Uffizio”. Il Concilio di Trento • Si aprì nel 1545 in assenza dei protestanti. • Per avere la loro partecipazione Carlo V sconfisse la lega di Smalcalda (1547). • Paolo III però, per motivi politici, trasferì il concilio a Bologna e lo sospese (1549). • Giulio III nel 1551 riaprì il concilio con i protestanti, ma la loro integrazione risultò impossibile. Paolo IV (1555-59) • Paolo IV Carafa, intende riformare la Chiesa dall’alto e rinuncia al concilio. • Contro i protestanti ricorre ai mezzi repressivi: nel 1559 compare l’ Indice dei libri proibiti. • Il Concilio di Trento riprenderà solo sotto Pio IV (1559-65) concludendosi nel 1563, dopo ben 18 anni. Le decisioni del concilio - 1 • In ambito dogmatico: Contro il “sola Scriptura” si afferma che la Rivelazione è affidata sia ai libri sacri sia alla tradizione apostolica. Contro il “sola fide” si afferma che la giustificazione richiede l’intervento della libertà e produce un reale rinnovamento dei redenti. Si riafferma il valore dei sacramenti come veicoli di grazia (non puri simboli). Le decisioni del concilio - 2 • In ambito di riforma: Si rafforza la struttura gerarchia e organizzativa della Chiesa. Si individua nella “cura delle anime” il compito principale del clero (obbligo di residenza dei vescovi, proibizione del cumulo, visite periodiche della diocesi). Si creano i seminari per la formazione dei sacerdoti. La Chiesa post-tridentina • Anche se l’attuazione della riforma fu lenta e parziale, la Chiesa cambiò dopo il concilio di Trento: Diminuisce la sua influenza politica; Si rafforza la sua struttura gerarchica e si accentua la centralità del papato; Si attua una rigenerazione morale del clero; Si manifesta un nuovo slancio missionario. Ignazio di Loyola • Nato nel 1491, di origine nobile si dedica al mestiere delle armi. • Durante la convalescenza per una ferita (1521) si attua la sua conversione. • Angosciato per la salvezza, vive come un eremita tra durissime privazioni (1522-23). • Supera però la crisi, sentendosi chiamato da Dio a operare per la conversione delle anime. Ad maiorem Dei gloriam • Tenta un’opera missionaria in Palestina ma capisce di aver bisogno di istruzione e a trent’anni torna a studiare. • Nel 1534 a Parigi, con alcuni compagni, giura di dedicarsi alla missione e si mette a disposizione del papa. • Paolo III approva (1540) la formazione dell’ordine della “Compagnia di Gesù”. I “Gesuiti” • L’ordine di Ignazio si caratterizza per: Forte tensione all’apostolato (I Gesuiti furono protagonisti dell’evangelizzazione dell’Asia). Rigida organizzazione gerarchica. Preparazione teologica-culturale. Propensione all’immedesimazione non astratta con in contenuti della fede (“sensualismo”) espressa negli Esercizi Spirituali, scritti da S.Ignazio nel 1548. • Francesco Xavier (1506-1552) tra i primi compagni di Ignazio, compì un’opera missionaria in India, nelle Filippine e in Giappone.