La Riforma protestante Le dottrine protestanti La Chiesa calvinista Nel XVI secolo si sviluppano altre Chiese riformate, che si ispirano alla dottrina luterana. Tra le più importanti vi è quella fondata dal francese Giovanni Calvino. Calvino riprende la dottrina luterana secondo la quale la salvezza dell’uomo deriva esclusivamente da Dio; ma egli sostiene che Dio ha stabilito fin dall’inizio dei tempi chi si salverà e chi no. Questa dottrina è detta della predestinazione. 1536 Istituzione della religione cristiana La Riforma protestante Le dottrine protestanti La Chiesa calvinista Secondo Calvino coloro che sono stati scelti da Dio – i predestinati – rispettano le indicazioni morali della Bibbia e hanno una vita laboriosa e ordinata. Sul piano politico, Calvino sostiene che i “santi” hanno il diritto di disobbedire a un potere politico che giudicano corrotto e di dare vita a uno Stato da essi stessi guidato. 1541 Repubblica dei Santi (Ginevra) Le Confessioni Riformate La teologia calvinista La teologia luterana • Solo la fede nella promessa di Dio è efficace per la salvezza. • Le opere non mutano la volontà di Dio, ma devono essere compiute per amore del prossimo. • Sacerdozio universale, ogni credente è sacerdote di se stesso. • Libero esame della Parola rivelata. • La predestinazione divina divide la società umana in eletti e dannati. • Nella fede e nelle opere l’uomo ricerca i segni della sua elezione (predestinazione alla salvezza). • Il lavoro è servizio di Dio per la costruzione di una società di uomini giusti. La Riforma protestante Le dottrine protestanti La Chiesa anglicana In Inghilterra una Chiesa non cattolica nasce non tanto per ragioni di dottrina, ma politiche. Nel 1534 il re di Inghilterra Enrico VIII, in contrasto con il papa che non gli concede il divorzio, si fa proclamare capo della Chiesa d’Inghilterra (detta anglicana) e rifiuta l’autorità della Chiesa cattolica. La Riforma protestante La Riforma protestante La Controriforma cattolica La Riforma protestante favorì il successo della Riforma cattolica e determinò l'inizio della Controriforma Riforma cattolica: cioè il tentativo di rinnovare la Chiesa cattolica che precedette la Riforma protestante e fu indipendente da essa. La Controriforma fu realizzata soprattutto attraverso una politica di repressione e di controllo religioso e culturale. La Riforma protestante La Controriforma cattolica Benché condannate dalla Chiesa cattolica, le Chiese protestanti sopravvivono e riescono a diffondersi in molte regioni d’Europa. La Chiesa cattolica reagisce alla Riforma convocando un concilio a Trento (1542-1563) che si conclude con la riaffermazione dei princìpi della dottrina, con la decisione di lottare contro i protestanti e con misure per moralizzare il clero. La Riforma protestante La Controriforma cattolica Paolo III (1534-1549) fu il primo a rendersi conto della gravita della Riforma protestante. Il pontefice decise quindi di convocare un concilio ecumenico (“universale”) cioè un'assemblea di tutti i vescovi - la precisazione delle verità di fede - il rinnovamento della Chiesa e della sua organizzazione ecclesiastica. Il Concilio venne convocato a Trento nel 15145. Questa città fu scelta perché si trovava a metà strada tra Roma e la Germania. La Riforma protestante La Controriforma cattolica Durante il concilio di Trento vengono ribaditi tutti i princìpi fondamentali della dottrina cattolica: la validità dei sette sacramenti la necessità delle opere per raggiungere la salvezza la distinzione tra sacerdoti e laici il primato del papa su tutti i vescovi il culto della Vergine e dei santi La Riforma protestante 3. La Controriforma cattolica I Decreti sulla Dottrina La definizione dei dogmi. la definizione dei dogmi, contenuta nella Professio fidei tridentinae. Schematicamente,si possono ridurre ai seguenti punti i principi ribaditi dal concilio in materia di fede: • VALORE DELLE OPERE CHE INSIEME ALLA FEDE DETERMINANO LA SALVEZZA DEL CREDENTE; • IMPORTANZA DELLA TRADIZIONE DEI PADRI, INDISPENSABILE STRUMENTO DI CONOSCENZA DA AFFIANCARE ALLE SACRE SCRITTURE; • VALIDITÀ OGGETTIVA DEI SACRAMENTI; • RIAFFERMAZIONE DEL VALORE SACRAMENTALE DEL SACERDOZIO, INTESO COME ISTITUZIONE DIVINA, RCONFERMATA LA GERARCHIA ECCLESIASTICA; • VALORE ASSOLUTO DELL’INTERPRETAZIONE DEI TESTI SACRI DA PARTE DELLA CHIESA, UNICA DEPOSITARIA DELL’ALTO MAGISTERO. La Riforma protestante 3. La Controriforma cattolica I Decreti di Riforma La riforma disciplinare della Chiesa. In materia ecclesiastico-disciplinare, invece, il concilio ribadisce: — L’OBBLIGO DEL CELIBATO ECCLESIASTICO; — L’OBBLIGO DELLA RESIDENZA ALL’INTERNO DELLA DIOCESI O DELLA CHIESA PER I SACERDOTI, I VESCOVI E I PRETI CHE NE ABBIANO AVUTO L’AFFIDAMENTO; — LA RINUNCIA AL CUMULO DI BENEFICI, GIACCHÉ IL SACERDOZIO HA UNA GIUSTIFICAZIONE DIVINA E NON MATERIALE; — L’OBBLIGO PER I VESCOVI DI EFFETTUARE FREQUENTI VISITE PASTORALI NELLE PROPRIE DIOCESI E DI CONVOCARE OGNI TRE ANNI I SINODI PROVINCIALI E OGNI ANNO I SINODI DIOCESANI; — L’ISTITUZIONE DI SEMINARI PER LA FORMAZIONE CULTURALE DEI FUTURI SACERDOTI E L’USO DEL LATINO COME LINGUA UNIVERSALE DELLA CHIESA. La Riforma protestante 3. La Controriforma cattolica Per migliorare l’istruzione dei sacerdoti vengono istituiti i seminari. Viene riaffermato l’obbligo del celibato ecclesiastico. Inoltre, per contrastare la Riforma, la Chiesa si dota di tre strumenti: il Santo Uffizio della inquisizione generale romana, che si occupava di reprimere l’eresia; l’Indice dei libri proibiti, che segnala i libri che era vietato leggere e possedere perché contrari alla retta dottrina o alla morale cattolica; la Compagnia di Gesù, un nuovo ordine religioso fondato nel 1534 dallo spagnolo Ignazio di Loyola, basato sulla rigorosa formazione dei propri membri e sulla difesa della fede cattolica.