LA CONTRORIFORMA
Disciplinamento e ortodossia
“Controriforma”: storia di una
categoria storiografica
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Il termine Controriforma compare per la
prima volta nel 1770 nel manuale di storia
tedesca di Johann Stephan Pütter, giurista
dell’università di Göttingen, ad indicare il
“ripristino dell’obbedienza confessionale” nel
Sacro romano impero tra il 1555 e il 1648.
Il termine si afferma definitivamente a metà
ottocento grazie allo storico protestante
Leopold von Ranke, autore di una celebre
Storia dei Papi.
“Controriforma” o “Riforma
cattolica”?
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Ad esso si contrapporrà il concetto di Riforma
cattolica, introdotto a fine Ottocento dagli storici
cattolici tedeschi (Ludwig von Pastor, 1886) e
sancito nel 1949 con l’opera dello storico della
chiesa Hubert Jedin.
In Italia è introdotto dagli studiosi cattolici Paolo
Prodi e Giuseppe Alberigo.
In questa prospettiva non si tratta solo di una
reazione contro la Riforma, ma di un’autonoma
spinta riformatrice nata all’interno della Chiesa e
culminata con le grandi riforme post-tridentine.
Hubert Jedin (1900-1980)
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Teologo e storico
cattolico tedesco.
Professore di storia della
Chiesa all’università di
Bonn; è uno dei maggiori
storici della Chiesa del
Novecento.
Autore di una grande
Storia del concilio di
Trento (1949-1975).
La Riforma cattolica (1460-1566)
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“Riflessione su di sé attuata dalla Chiesa in
ordine all’ideale di vita cattolica raggiungibile
mediante un rinnovamento interno” (H. Jedin)
1.
Autoriforma delle membra o Riforma latina:
Erasmo (1460-1535)
L’Evangelismo italiano come “breccia aperta verso
il centro della Chiesa”: G. Morone (1535-1555)
Il compromesso di Trento fra tradizione e novità:
Paolo IV Carafa (1545-1563)
L’esecuzione dei decreti tridentini come riforma
della Chiesa: Pio V Ghislieri (1564-1610)
2.
3.
4.
Due interpretazioni contrapposte
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Reazione cattolica alla Riforma e risposta in
chiave prevalentemente repressiva ai
problemi da essa posti [lettura protestante].
Autonoma spinta riformatrice nata in seno
alla Chiesa cattolica, capace di risolvere in
maniera diversa una parte di quegli stessi
problemi [lettura cattolica].
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È possibile una lettura diversa?
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Non credere alla continuità
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Comunque la si voglia leggere, la Chiesa
post-tridentina è molto diversa da quella
precedente.
Parallela alla costituzione degli Stati moderni,
la svolta cinquecentesca trasforma la Chiesa
cattolica in una struttura piramidale ed
efficiente fondata sull’assolutismo
monarchico.
La chiesa pre-tridentina
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Fino al Concilio di Trento (ma anche dopo) si poteva essere
vescovi “non titolari” (ossia godere delle rendite di una o più diocesi)
senza avere cura d’anime, senza essere ordinati vescovi e
addirittura senza essere sacerdoti.
La maggior parte dei cardinali della prima metà del XVI secolo
hanno ottenuto il titolo senza essere ordinati sacerdoti.
Il grande avversario di Lutero, Papa Leone X de’Medici, eletto papa
a 37 anni nel 1513 deve farsi ordinare sacerdote prima
dell’incoronazione.
Papa Paolo III Farnese celebra la sua prima messa 17 anni dopo
essere stato ordinato vescovo.
Gasparo Contarini viene creato cardinale a 42 anni dopo una
brillante carriera diplomatica al servizio della Repubblica Venezia;
solo successivamente viene ordinato sacerdote e consacrato vescovo;
celebra la sua prima messa solo due anni dopo la nomina.
La Roma dei papi e il problema della
residenza papale
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Diversamente da quanto si crede il Vaticano diventa
residenza papale stabile solo dopo il 1870.
Fra il VI e il XIII secolo la residenza preferita è il
palazzo del Laterano. Solo con Innocenzo III,
attorno al 1200, si inaugura una residenza in
Vaticano, oltre Tevere, ma fra Tre e Quattrocento i
papi prediligono S. Maria Maggiore o Palazzo
Venezia.
In età moderna, fra Cinque e Seicento, la residenza
preferita dai papi è il palazzo del Quirinale, sede di
governo e priva di chiesa, ben distinta dalla sede
vaticana attigua alla basilica di San Pietro, centro
della cattolicità.
Il palazzo del Quirinale
Il Giudizio Universale di Michelangelo

Affrescata da
Michelangelo nel 1541
– lo stesso anno di
Ratisbona - per conto di
Paolo III Farnese e
successivamente
censurata per
“immoralità”, la cappella
Sistina è una delle
ultime espressioni della
libertà dell’arte
rinascimentale prima
della Controriforma.
Paolo III (Alessandro Farnese)
1534-1549
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Alessandro Farnese (1468-1549),
Discendente per parte materna dal papa
Bonifacio VIII Caetani, si forma a Firenze
alla corte di Lorenzo de’ Medici.
Protetto da papa Alessandro VI Borgia,
amante di sua sorella Giulia Farnese, è
nominato nel 1491 Protonotario Apostolico
e poi Tesoriere pontificio e cardinale.
Celebra la sua prima messa solo nel 1519,
dopo esse stato ordinato sacerdote,
diciassette anni dopo essere stato
consacrato vescovo.
A sua volta padre di quattro figli naturali
(Pier Luigi, Paolo, Ranuccio e Costanza),
tutti collocati in posizioni di potere, è
Decano del Sacro Collegio dal 1524, sotto
Clemente VII de Medici.
Presentatosi come esponente del partito
imperiale, viene eletto Papa nel 1534.
In pochi mesi crea 71 nuovi cardinali, il più
giovane dei quali (il nipote Alessandro) ha
solo 14 anni.
Paolo III (Alessandro Farnese)
1534-1549
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Neutrale in politica estera e
mediatore in materia religiosa,
istituisce nel 1536 il Consilium
de emendanda Ecclesia,
dando spazio agli esponenti
riformatori (Sadoleto,
Contarini, Pole, Morone).
Nel 1541 promuove il
Colloquio di Ratisbona per
tentare l’ultima mediazione
prima di convocare il Concilio
di Trento (1545).
Muore nel 1549.
Ignazio di Loyola (1491-1556)
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Nato da una famiglia
spagnola di piccola nobiltà
militare e a sua volta
soldato nell’esercito di Carlo
V, ferito in guerra e
convertitosi alla vita
religiosa, dopo un lungo
soggiorno a Venezia (153638) Ignazio con alcuni
compagni fonda nel 1540 la
Compagnia di Gesù, un
nuovo ordine religioso
organizzato secondo criteri
di rigida disciplina militare.
Papa Paolo III riceve Ignazio di Loyola
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Nel 1540 Paolo III approva
la costituzione della
Compagnia di Gesù e la
pone sotto la diretta
autorità papale.
A partire dagli anni
cinquanta i Gesuiti
saranno la più efficace
milizia al servizio della
chiesa cattolica; impegnati
soprattutto in due settori:
L’istruzione superiore
Le missioni
La confessione
La Compagnia
di Gesù: un
esercito
disarmato
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Disciplina rigorosa,
obbedienza al Papa,
profonda cultura,
saranno per secoli le
caratteristiche dei
Gesuiti. Uno fra gli
ordini più potenti della
storia moderna.
I Collegi e la “Ratio studiorum”
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Aperti in tutte le province, dotati di personale
docente qualificato, di ottime strutture e di
biblioteche ben fornite, i Collegi dei Gesuiti
divengono in poco tempo il luogo privilegiato
di formazione delle classi dirigenti europee.
Con la Ratio studiorum del 1599, comune a
tutti i Collegi del mondo cattolico, i principi
pedagogici dei Gesuiti vengono codificati in
un testo unico basato su rigore dottrinale e
cultura umanistica.
I Collegi dei Gesuiti
di Genova e di Roma
I Cappuccini
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Potente ordine
mendicante di
derivazione
francescana, viene
fondato nel 1528 con
compiti di predicazione.
A metà Seicento i
cappuccini saranno
oltre 30.000 con 1800
case e conventi in tutto
il mondo.
Il Concilio di Trento (1545-1564)
Dove convocare il Concilio?
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Convocato nel 1537 da Paolo III il Concilio avrebbe
dovuto riunirsi per la prima volta a Mantova. Ma la
famiglia Gonzaga appare troppo vicina al partito
imperiale.
Si deve quindi trovare una sede che soddisfi le
opposte esigenze – soprattutto simboliche - del
Papa, dei diversi partiti di curia, dell’Imperatore e del
re di Francia.
Dopo aver scartato molte sedi (Torino, Piacenza,
Bologna, Vicenza), solo nel 1542 e con estrema fatica si
individua una sede adatta al Concilio.
La città di Trento, sede del Concilio
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La scelta cade sulla città di Trento: Principato ecclesiastico in
territorio imperiale e pertanto accettato da entrambi gli schieramenti.
Principe vescovo è in quel momento Cristoforo Madruzzo
esponente del partito imperiale, riformatore.
Durante le prime sessioni del Concilio l’imperatore Carlo V pone la
sua residenza a Innsbruck, distante una sola giornata da Trento.
La prima sessione (1545-47)
I lavori della prima sessione (1545-47)
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Convocato da Paolo III, il Concilio si apre a Trento il
13 dicembre 1545, nel pieno di un rigido inverno, in
assenza del papa, rappresentato da quattro delegati
di diverso orientamento: Del Monte, Cervini, Pole,
Gonzaga. Due di loro saranno eletti papi durante il
Concilio.
La prima sessione del Concilio si trascina per due
anni con scarsa partecipazione dei delegati (65),
intervallata lunghe pause (freddo, epidemie)
Il dibattito si concentra sulle definizioni teologiche
(giustificazione per fede, grazia, traduzione in
volgare della Scrittura)
I partecipanti
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Partecipano al Concilio di Trento un numero
esiguo di delegati:
4 cardinali
4 arcivescovi
21 vescovi
5 rappresentanti degli ordini religiosi mendicanti
42 teologi
8 giuristi
2 rappresentanti dell’Arciduca d’Austria
Il cardinale Ercole Gonzaga
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Legato papale al
Concilio ed esponente
di una delle più potenti
famiglie italiane, è
schierato con il partito
imperiale.
Giunge a Trento
accompagnato da 160
servitori e da solo
occupa due residenze.
Il cardinale Reginald Pole (1500-1558)
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Il cardinale inglese Reginald
Pole, cugino di Enrico VIII, nel
1545 è Legato papale al
Concilio di Trento.
Esponente del partito
riformatore, nel 1549 manca
per un solo voto l’elezione al
pontificato.
Tornato in Inghilterra nel 1554,
sotto Maria Tudor, viene
inquisito nel 1555 dal suo
vecchio avversario Paolo IV
Carafa per filoprotestantesimo.
Muore prima della conclusione
del processo, “in opinione a
Roma di luterano et in
Alemagna di papista”.
Da Trento a Bologna (1547-1451)
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Nel 1547, con la scusa
di un’epidemia di tifo, il
Concilio viene spostato
da Trento a Bologna,
città pontificia, dove
prosegue, senza
risultati significativi, fino
al 1549.
I delegati imperiali, per
protesta, rimangono a
Trento.
Giulio III (1550-54) e Michelangelo
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Alla morte di Paolo III (1549) in
Conclave si scontrano due
candidati: il riformatore Reginald
Pole, sostenuto dagli spirituali e
l’intransigente Gian Pietro Carafa,
sostenuto dagli zelanti.
Dopo settantatre giorni - battendo
per un solo voto di scarto,
Reginald Pole - viene eletto papa
un uomo di mediazione: l’anziano
cardinale Giovanni Maria del
Monte, presidente della prima
sessione del Concilio.
Il nuovo papa prende il nome di
Giulio III e riporta il Concilio a
Trento (1551-52).
Marcello II (Marcello Cervini) 1555
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Legato papale al
Concilio di Trento e poi
papa per soli 22 giorni
nel 1555, il cardinale
Marcello Cervini
rappresenta la linea
spirituale in seno al
Concilio.
Paolo IV (Gian Pietro Carafa)
1555-59
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Alla morte di Marcello I, dopo
uno scontro durissimo fra
intransigenti e riformatori (che
candidano il vescovo
modenese Giovanni Morone)
il 23 maggio 1555 viene eletto
papa il settantanovenne
cardinale Gian Pietro Carafa,
capofila degli zelanti, col nome
di Paolo IV.
Con lui il Concilio riprende
come semplice momento
esecutivo della volontà papale,
assumendo il carattere di una
vera e propria reazione contro
ogni eterodossia interna ed
esterna alla Chiesa.
1555 - La pacificazione di Augusta
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Appena eletto il nuovo
Papa, l’Imperatore Carlo V,
ormai prossimo
all’abdicazione, convoca ad
Augusta la Dieta imperiale
sancendo la spartizione di
beni, territori e confessioni
in tutto l’impero sulla base
del principio “Cuius regio
eius religio”.
È l’occasione per una
duratura pacificazione fra
cattolici e protestanti.
I sovrani hanno il diritto di
imporre la propria religione
ai sudditi, ma questi hanno
il diritto di abbandonare lo
Stato e trasferirsi in un
paese dove è ammessa la
propria religione.
1557 – L’Indice
dei libri proibiti
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Nel 1557 viene istituito l’Indice
di libri proibiti come nuovo
strumento i controllo delle idee.
Aggiornato periodicamente,
raccoglie l’elenco di tutti i libri
che la chiesa cattolica ritiene
contrari alla religione e
pertanto da vietare.
Sono poste all’Indice, fra le
altre, le opere di Boccaccio,
Aretino, Berni, Machiavelli,
Erasmo, Rabelais.
Il Tribunale del Sant’Uffizio
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La Congregazione del
Sant’Uffizio, dalla quale
dipende il Tribunale
dell’Inquisizione, viene
impiegata come organo di lotta
contro l’eterodossia.
Molti esponenti del partito
riformatore, avversari di papa
Carafa – fra i quali i cardinali
Pole e Morone - finiscono sotto
processo.
Entrambi e in diverse occasioni
erano stati candidati al papato
contro di lui.
La pratica della tortura
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L’impiego della tortura
per estorcere le
confessioni agli inquisiti
diviene sistematica.
Una volta raccolta la
confessione e salvata
la loro anima, i rei sono
consegnati al “braccio
secolare” per
l’esecuzione della
condanna.
I Roghi
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Non sono solo i libri proibiti ad essere gettati fra le
fiamme.
Numerose vittime dell’Inquisizione, condannate per
eresia, ma anche per reati come la stregoneria e la
sodomia, finiscono arsi vivi sul rogo.
I lavori della seconda sessione
(1555-1559)
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La seconda sessione del
Concilio, convocata e
chiusa dall’intransigente
Paolo IV, si apre all’insegna
della repressione del
dissenso e della definitiva
sconfitta della componente
erasmiana e riformatrice.
All’ordine del giorno è la
distinzione fra ortodossia e
eterodossia.
Gli stessi padri conciliari
sono sottoposti alla
pressione dell’Inquisizione.
Pio IV (Giovanni Angelo Medici) 15591565
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Riprende e conclude il
Concilio di Trento
(terza ed ultima
sessione: 1560-63)
Riabilita il cardinale
Morone, ormai morto
Si avvale della
collaborazione del
nipote Carlo Borromeo
arcivescovo di Milano.
Carlo Borromeo (1538-1584)
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Nipote di Pio IV, dal 1563
vescovo di Milano e
protagonista dell’ultima fase
del Concilio di Trento.
Si adopera per allontanare
dalla Lombardia il “morbo
protestante”.
Infaticabile organizzatore
della vita pastorale,
soprattutto dei laici, si
propone di dar vita ad una
società di santi.
L’ultima sessione del Concilio (15621563)
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L’ultima sessione del
Concilio affronta il
problema del rapporto fra
Stati, dopo la pace di
Augusta.
Viene sancito l’uso del
latino nella liturgia.
Vengono definite le
competenze dei vescovi e
i principali problemi
disciplinari.
Viene regolamentato il
matrimonio.
Il Diario del Concilio di Trento
La “Professio fidei Tridentina” (1564)
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Chiuso ufficialmente il 4 dicembre 1563, dopo
diciotto anni dalla prima convocazione, il
Concilio si conclude con la Bolla papale di
Pio IV Benedictus Deus, con una solenne
professione di fede imposta a tutti i cattolici
(1564) e con la pubblicazione del Catechismo
Tridentino (1566), pubblicato sotto il
pontificato di Pio V.
Come cambia la Chiesa dopo il
Concilio di Trento?
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Miglior formazione del clero: imposizione del celibato, istruzione
obbligatoria in Seminario, obbligo di residenza.
Istituzione dei Seminari diocesani
Obbligo di tenere archivi parrocchiali (battesimi, matrimoni,
sepolture)
Periodicità delle visite pastorali
Risposta a bisogni della società: assistenza ed educazione
Impegno nella formazione superiore delle classi dirigenti (Gesuiti)
Imposizione del latino come unica lingua della Chiesa
Imposizione della confessione auricolare
Missioni nelle campagne europee
Missioni in America, Asia, Africa
Fondazione di nuovi Ordini religiosi: Cappuccini, Gesuiti, Teatini,
Carmelitane, Filippini, Fatebenefratelli, ecc.
Seminario arcivescovile di Bologna
I vescovi: un impegno nuovo
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Il Concilio di Trento impone una serie di nuovi obblighi ai
vescovi e individua nella Diocesi l’unità amministrativa della
chiesa.
Ogni vescovo è tenuto a:
Risiedere stabilmente nella Diocesi;
Non cumulare cariche amministrative esterne alla Diocesi;
Possedere una formazione giuridica (più che teologica)
Vigilare sui Seminari e sulla formazione del clero diocesano;
Vigilare sul clero diocesano e indirizzarlo;
Visitare periodicamente l’intera Diocesi;
Convocare i Sinodi diocesani;
Presiedere il Tribunale ecclesiastico diocesano (Inquisizione
locale)
Ai vescovi e ai cardinali è fatto divieto di possedere più di 60
servitori e di partecipare a battute di caccia, festini, danze,
spettacoli teatrali.
L’impegno della Chiesa dopo il
Concilio
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Rafforzamento dell’autorità papale e della
gerarchia ecclesiastica
Lotta contro l’eresia e il dissenso religioso
(Sant’Uffizio, Inquisizione e Indice)
Repressione del dissenso culturale e
disciplinamento delle arti (pittura, letteratura,
ecc.); introduzione del concetto di osceno
Stretto controllo dei comportamenti individuali
(matrimonio, sessualità)
Pio V (Antonio Ghislieri) 1566-72
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Eletto papa nel 1566 è il vero
erede del “duro” Paolo IV
Carafa.
Frate domenicano proveniente
dal Sant’Uffizio, dove si era
distinto come inflessibile
inquisitore, gestisce con
estrema durezza la fase postconciliare
Riorganizza la Chiesa cattolica
come monarchia papale e
come “bastione
antiprotestante”
Nega qualsiasi tolleranza per
le voci dissidenti
Rianima l’antigiudaismo
cattolico
Incrementa il culto dei santi e il
culto mariano
La tiara e le chiavi, emblema del potere
pontificio
La riorganizzazione della monarchia
papale
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Il Papa è un principe senza continuità dinastica (papato come
monarchia elettiva)
Il Sacro Collegio è al tempo stesso organo di governo della
Chiesa, strumento di consenso e potenziale elemento di
disgregazione.
Gradatamente il papa trasforma il Sacro Collegio in un corpo di
funzionari disciplinati e a lui sottoposti, compiendo così il
passaggio al governo assoluto della Chiesa (sconfitta del
conciliarismo).
I Vescovi divengono la principale articolazione del potere papale
sul territorio (Diocesi)
I Nunzi sono invece le articolazioni della politica pontificia nei
confronti delle corti europee.
elegge
Papa - Re
N unziature
Collegio cardinalizio
(Conclave)
Cardinale Segretario di Stato
Sovrintende alla politica estera e spesso
anche alla politica interna dello Stato
Segreteria di Stato
cura gli affari esteri
Legazioni e Province
N unziature
N unziature
Cardinale Came rlengo
Amministrate ciascuna da un
Cardinale Leg ato con ampi
poteri
Sovrintende alla tesoreria e alle
finanze
Congregazioni:
Organi co lleg iali d i
governo dello Stato.
Sono presiedute da un
cardinale e co mposte da
cardinali
Congregazione per il
Sant’Uffizio dell’
Inquisizione
(Presieduta dal Papa)
Supremo tribunale a tutela
dell’o rtodossia relig iosa
Sacra Consulta
Esercita la suprema
giurisdizione civile
e criminale
Congregazione
dell’Indice
Deputata al controllo dei
lib ri
Congregazione del
Buon Governo
Congregazione
dei Gravami
Congregazione dei
conti
Sorveglia la gestione
patrimoniale e finanziaria
delle ammin istrazioni
comunali
Presiede all’attiv ità del
fisco
Registra la contabilità
generale dello Stato
Congregazione dei
Monti
Sovrintende
all’ammin istrazione del
debito pubblico
Le confessioni religiose in Europa a
Riforma stabilizzata
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14. La Controriforma (vnd.ms-powerpoint, it, 3538 KB, 4/24/13)