Disturbi specifici di apprendimento AVULSS 22 ottobre 2015 Quali disturbi specifici: della Lettura (Dislessia) dell'Espressione Scritta (Disgrafia o Disortografia) del Calcolo (Discalculia). Disturbi specifici di apprendimento Dislessia, Disprassia, Discalculia, Disortografia, Disgrafia, Disturbi di apprendimento non altrimenti specificati Altri disturbi dell’apprendimento Disturbo di attenzione, ADHD (disturbo di iperattività), Disturbi comportamentali, Ritardo Mentale, Livello cognitivo borderline Autismo ad alto funzionamento, Disturbi d'ansia e quadri Distimici BES (bisogno educativo speciale) strumento della scuola per la programmazione di progetti individualizzati per alunni con problematiche che possono inficiare l'apprendimento. Tra i bisogni speciali ci sono anche le problematiche sociali, le difficoltà linguistiche negli alunni stranieri, i momenti particolari di difficoltà (ad esempio lutto o altro). E’ molto importante cercare di comprendere la ragione del disagio dell'alunno, in particolare se depresso o molto aggressivo. I Bes evono essere condivisi con i familiari dell'alunno sempre nell'ottica dell'accettazione del problema e di condivisione di strategie per il superamento del problema. I problemi di comportamento negli alunni certificati: La certificazione e il Progetto educativo individualizzato sono necessari per dare all'alunno gli strumenti a lui necessari per sopperire l'handicap, il disturbo di apprendimento ( il bisogno speciale), ma può essere un arma a doppio taglio. E' vissuto come MARCHIO, con tutti gli effetti dell'etichettamento. L'alunno si sente diverso e quindi "meno". Il sentirsi diversi provocca molti disagi in una realtà competitiva e una società non inclusiva, come la nostra. Il marchio è un’etichetta che lui si porta addosso che anche gli altri (familiari, insegnanti, compagni, società) vedono in lui. Ma è inutile una critica alla società, molto più importante per gli alunni è il riconoscimento del loro sentirsi diversi (sensazione che in molte occasioni viviamo tutti noi) e non negare la loro situazione ma aiutarli a comprenderla e accettarla riconoscendo i punti di forza e di disagio, le difficoltà e le capacità, addirittura anche i punti di forza dati dal disagio stesso (resilienza). Strategie per la gestione dei problemi di comportamento Valorizzazione delle sue risorse, fiducia nelle sue possibilità e in ciò che dice, utilizzo di rinforzi positivi, (partendo dal principio che tutti vorrebbero sentirsi bravi e capaci, anche l'alunno che dichiara che non sia interessato (“La Volpe e l’uva acerba”). Maggiore consapevolezza del problema, non negazione delle differenze ma non rafforzamento del complesso di inferiorità; Conoscenza da parte dell'insegnante o del volontario dei meccanismi della vergogna e della reazione, per una sorta di compensazione,con comportamenti problematici. Il senso di inferiorità è dato dalla paura di essere inferiori, dalla paura dell'umiliazione, dal pensare di dover essere superiori, da una distanza molto marcata tra ciò che pensiamo di noi (male) e che pensiamo gli altri pensano di noi e ciò che pensiamo di dover essere e dimostrare. Il comportamento problematico serve a deviare il pensiero di tutti rispetto al senso di inferiorità, " tanto io non sono bravo ma così sembra che non mi interessi". Strategie per la gestione di problemi specifici di apprendimento Utilizzo dei “prompt”: rinforzi di comportamenti e risultati positivi anche minimi; man mano venga acquisita fiducia da parte dell'alunno sulla sua capacità di fare quella determinata azione c’è un aumento della fiducia in sé e il rinforzo va dato sul risultato successivo). Devono essere definite con molta chiarezza gli obiettivi di un intervento: se non si raggiungono nel giro di pochi giorni si deve rivalutare l’obiettivo o la strategia per raggiungerlo; Apprendimento cooperativo Progetti condivisi con gli altri alunni e con la famiglia Riconoscimento di un ruoloall’interno del gruppo Responsabilizzazione Attenzione alle profezie auto-avveranti Utilizzo di strumenti compensativi (compensano il limite) e dispensativi (l’alunno ha una programmazione diversa) se previsti dalla programmazione.