Difficoltà di apprendimento e disturbi di apprendimento: una sola realtà? Difficoltà di apprendimento: qualsiasi difficoltà incontrata da uno studente durante la sua carriera scolastica Disturbo (specifico) di apprendimento: problematiche più gravi e meglio definite, legate al processo di apprendimento Incidenza percentuale dei tipi fondamentali di DSA Tipo di difficoltà Basso rendimento scolastico DSA Disturbi del linguaggio DDAI Ritardo mentale Disturbi di personalità Disabilità plurime Sordità e ipoacusia Maschi Femmine 13 4,5 1,5 5 1 1 0,15 0,1 7 3,5 1 1,25 1 1 0,15 0,1 Gli allievi “lenti” Il loro basso rendimento è in corrispondenza con le loro potenzialità di apprendimento e non presentano disturbi cognitivi specifici. Francesco e il ruolo delle emozioni nell’apprendimento Fattori coinvolti nelle difficoltà di apprendimento L’influenza della famiglia e dell’ambiente sociale I fattori emotivi (e nei DSA?...) L’autostima Problemi di socializzazione L’handicap mentale Learning disabilities Gruppo eterogeneo di disordini che si manifestano con significative difficoltà nell’acquisizione e uso di abilità di comprensione del linguaggio orale, espressione linguistica, lettura, scrittura, ragionamento o matematica. E ancora.. Questi disordini sono intrinseci all’individuo, presumibilmente legati a disfunzioni del sistema nervoso centrale e possono essere presenti lungo l’intero arco di vita. DSA: una definizione possibile L’utilizzo del termine “disturbo specifico dell’apprendimento” si riferisce a difficoltà di lettura (dislessia) di scrittura (disgrafia e disortografia) e di calcolo (discalculia); Spesso le difficoltà di lettura, scrittura e calcolo si presentano insieme; I fattori biologici hanno il loro peso nei disturbi dell’apprendimento; È necessario escludere dalla categoria tutti quei bambini le cui difficoltà scolastiche sono da ricondurre ad altri motivi come minorazioni cognitive o sensoriali, problematiche psicologiche e relazionali; DSA: una definizione possibile L’importanza di distinguere tra disturbi dell’apprendimento e difficoltà scolastiche è evidente se si pensa che se è probabile che un bimbo con disturbi dell’apprendimento abbia problemi a scuola non è necessariamente vero il contrario. È importante distinguere inoltre fra disturbi dell’apprendimento e difficoltà ad essi correlate, che non rientrano in tale categoria. Direttive diagnostiche Grado clinicamente significativo di compromissione Il disturbo non dipende dal grado di QI Il disturbo è presente sin dai primi anni di scuola La qualità dell’insegnamento ricevuto è adeguata Il disturbo non dipende da deficit sensoriali o neurologici QI e DAS Marco 10 anni QI pari a 110 (circa undici anni) quoziente di lettura 70 (circa 7 anni) Piero 10 anni QI pari a 80 (circa otto anni) quoziente di lettura 70 (circa sette anni) …Stesso problema? Disturbi cognitivi evolutivi Incapacità Incapacità totale parziale Alessia Dislessia Disortografia Disgrafia Afasia Disfasia Dislalia Abilità interessata Lettura Scrittura Grafismo Linguaggio orale Eloquio Disturbi cognitivi evolutivi Incapacità parziale Abilità Incapacità totale interessata Articolazione Anartria Disartria del linguaggio Acalculia Discalculia Calcolo Coordinazione Aprassia Disprassia motoria Rappresentazi Disprattogno one e sia movimento La disgrafia Si tratta di un disturbo specifico dell’apprendimento che si manifesta con difficoltà a riprodurre sia i segni alfabetici che quelli numerici. Riguarda esclusivamente il grafismo e non le regole ortografiche e sintattiche, sebbene possa influenzare negativamente anche tali acquisizioni a causa della frequente impossibilità di rilettura e di autocorrezione. Si tratta di un disturbo che riguarda principalmente l’area della coordinazione motoria: il bambino produce una grafia che spesso cambia fortemente in dimensione, compone le lettere mediante segni disarmonici, molto spigolosi, spesso illeggibili e dimostra molta fatica nel farlo. Su un foglio bianco non riesce a mantenere l’orizzontalità Caratteristiche delle difficoltà Posizione e prensione – impugnatura, postura corporea, disimpegno della mano vicariante Orientamento nello spazio grafico – mancato rispetto dei margini, spazi irregolari tra grafemi, scrittura in salita o in discesa Pressione sul foglio – mai regolare per presenza di paratonie, frequenti sincinesie Direzione del gesto grafico – inversioni nella direzionalità del gesto Produzioni e riproduzioni grafiche – riproduzione di forme geometriche, livello di sviluppo del disegno, copia di immagini globale e mancante di particolari Esecuzione di copie – difficoltà nella copia di testi, maggiori nella copia dalla lavagna Dimensioni dei grafemi – scarso rispetto delle dimensioni delle lettere Unione dei grafemi – scarsa fluidità e scarsa legatura delle lettere Ritmo grafico – alterazione del ritmo, movimenti a “scatti” Abilità di base nella scrittura Percezione – coordinazione occhio-mano, posizione nello spazio, copiatura/riproduzione, discriminazione figura-sfondo, rapporti spaziali, completamento di figura, velocità visuomotoria, uguaglianza e differenze, ricomposizione di figure Abilità di base nella scrittura Organizzazione spaziale – sequenze spaziali Organizzazione temporale – sequenze temporali in riferimento ad azioni, a immagini e relative alla produzione verbale Integrazione spazio-temporale – produzione di ritmi spontanei, riproduzione ritmica di strutture temporali Abilità di base nella scrittura Orientamento destra-sinistra – riconoscimento su se stesso, sugli altri, imitazione di movimenti, riproduzione di movimenti su imitazioni di figure, riconoscimento della posizione relativa tra oggetti Abilità di base nella scrittura Coordinazione motoria – coordinazione dinamica generale, equilibrio statico, imitazione di gesti, ricostruzione della figura umana, rappresentazione grafica della figura umana Dominanza laterale Memoria e attenzione Il recupero della disgrafia Itinerari relativi alla parte propedeutica Itinerari relativi alla parte specifica Prevenzione Strumenti dispensativi Alcuni suggerimenti Fornire al bambino istruzioni precise relative all’orientamento del tratto, alle dimensioni delle diverse lettere, ecc. Permettere di utilizzare gli appunti dei compagni e/o dell’insegnante Accettare compiti scritti al computer Tollerare una grafia non bella Alcuni suggerimenti Stimolare lo studio e le verifiche orali Non obbligare il bambino a ricopiare del materiale: ciò diminuirà il suo livello di qualità invece di migliorarlo. La disortografia Si tratta di un disturbo che impedisce al bambino di memorizzare ed utilizzare con sistematicità le regole ortografiche anche più comuni della nostra lingua. La disortografia La disortografia consiste nella difficoltà dell’acquisizione delle regole fonologiche fondamentali e delle irregolarità ortografiche : omissione di fonemi, problemi di doppie, produzione di parole omofone (ha/a, é/e, hanno/anno, letto/l’etto). La disortografia può essere determinata da problemi di natura molto diversa: la trasformazione delle conoscenze fonologiche in quelle grafemiche, l’utilizzo corretto delle regole ortografiche, la composizione di testi scritti. Di solito il soggetto disortografico può avere difficoltà nella coordinazione oculo-motoria, visuo-spaziale e nella velocità della riproduzione dei grafemi, in qualche caso una forma di scrittura allografica (caratteri diversi all’interno della parola). Strumenti hardware Alcune tastiere utili Soluzioni software Word: il programma di videoscrittura Word contiene due opzioni (Strumenti: Controllo ortografico e grammaticale e Correzione automatica) che risultano particolarmente utili con soggetti disortografici. Calcolatrice di Windows: la calcolatrice degli Accessori di Windows può essere un valido aiuto in casi di discalculia. Soluzioni software Riconoscimento vocale: il riconoscimento vocale Naturally Speaking Preferred consente la scrittura tramite dettatura e non produce errori di tipo ortografico. La sintesi vocale incorporata legge qualsiasi testo venga importato nel programma. Risulta di indubbia efficacia per problemi di dislessia, disortografia e disgrafia. IntelliTalk: è una semplice sintesi vocale che legge i testi scritti, utile se si desidera avere un controllo sulla corretteza di quanto si sta scrivendo. Può essere utilizzato in casi di disortografia per facilitare l’autocorrezione. Soluzioni software Il Jolly; Il Pescatore; Il Gioco della Rana; Tachistoscopio; Invasori; Corsa ad Ostacoli; Il Labirinto; Battaglia navale; Anafore; Cloze che da tempo vengono utilizzati a scopo riabilitativo per i disturbi della lettoscrittura. Si utilizzano con tastiera e non prevedono l’utilizzo del mouse. La collana Living Books accompagna e facilita le lettura del testo con voce, animazioni e sottolineature del testo che viene letto. Le Enciclopedie multimediali consentono di apprendere accompagnando i contenuti con suoni ed immagini. Programmi aperti come Clicker 4 consentono la presentazione personalizzata di contenuti con modalità alternative alla sola scrittura. Diario multimediale e La casa delle Storie di Stanley motivano alla produzione del testo scritto permettendo l’inserimento di suoni ed immagini. Soluzioni software Ambiente d'apprendimento più mirato (che si rivolgono in modo particolare all'apprendimento di lettura, scrittura e matematica) è, per esempio, Giochiamo a leggere , gioco d'azione in cui il bambino è trasportato in un mondo di immagini, animazione e musiche ed impegnato in avventure dalle quali dipende la salvezza del mondo dell'alfabeto. Gli ostacoli sono costituiti da prove di riconoscimento di forme, composizione di puzzle, unione di immagini e parole. I programmi didattici mirati, invece, puntano sull'apprendimento di lettura, scrittura e calcolo per bambini con difficoltà. Tale è Start , mirato al potenziamento del lessico visivo e costruito sul modello dell'apprendimento senza errori (togliere gradualmente le facilitazioni che rendono virtualmente impossibile l'errore), tale per cui il tipo di compito, le modalità di interazione ed il livello di competenze richieste al bambino si modifichino lentamente. Questo software, inoltre, presenta consegne semplici e chiare, con attività adeguate all'età dell'utente e del suo profilo diagnostico. Il Libro Parlante è uno strumento riabilitativo per disturbo specifico di lettura e scrittura. Vengono descritti alcuni moduli utilizzati per un intervento, per esercitare la prestazione nelle due abilità ed ampliare il lessico visivo del soggetto. Soluzioni software Aggiungi la lettera è un esercizio sulla discriminazione delle lettere che si differenziano solo per l'orientamento nello spazio (p, d, b, q, n, u). Può essere utilizzato per sviluppare la via fonologica di lettura e per stimolare un esame visivo della parola più accurato. Al bambino viene presentata per qualche secondo una parola che inizia con una di queste lettere insieme al disegno corrispondente. Successivamente, è presentata la parola, ma senza la prima lettera e viene chiesto al bambino di completarla scegliendo tra delle alternative proposte (le lettere ad essa simmetriche). Ad ogni prestazione, il programma modifica la posizione delle alternative. Indovina la parola è un altro modulo, pensato per favorire l'ampliamento del lessico visivo. Si presentano due parole con un disegno associato ad una sola di esse. Il bambino sceglie con il mouse una parola che viene pronunciata. Vi sono due livelli di difficoltà. Scrivi la parola è pensato per aiutare il bambino a sviluppare abilità fonologiche di scrittura, proponendo compiti di scrittura di parole lettera per lettera. Sullo schermo compaiono un disegno e la relativa parola, la quale scompare dopo qualche secondo, lasciando il disegno ed una serie di lettere tra le quali il bambino può scegliere quelle utili a ricomporre la parola iniziale. La discalculia La discalculia causa una compromissione delle abilita' aritmetiche, quelleche riguardano la possibilita' di raggiungere una padronanza delle capacita' di calcolo fondamentali: comprensione produzione procedure del calcolo scritto soluzione dei problemi MODELLO DI McCLOSKEY E CARAMAZZA E BASILI(1985) SISTEMA DEL CALCOLO •SIMBOLI OPERAZIONALI (+, -, X, :) •PROCEDURE •FATTI ARITMETICI SISTEMA DEI NUMERI •COMPRENSIONE VERBALE DI NUMERI (OTTO) •COMPRENSIONE NUMERI ARABI (8) •PRODUZIONE VERBALE DI NUMERI (OTTO) •PRODUZIONE NUMERI ARABI (8) Sistema dei numeri Fanno parte del sistema dei numeri i processi di comprensione e di produzione numerica che sottostanno alla capacità di riconoscere e riprodurre i simboli numerici o le parole che indicano i numeri. Processi lessicali Sintassi numerica Sistema del calcolo Il sistema del calcolo si basa su tre tipi di conoscenze: La conoscenza dei simboli operazionali (e algoritmo corrispondente) Dei fatti aritmetici (operazioni comprese entro la prima decina e tabelline) Delle procedure delle quattro operazioni COMPRENSIONE: SIGNIFICATO DEI SIMBOLI NUMERICI SIGNIFICATO DEL VALORE QUANTITATIVO DELLE CIFRE SIGNIFICATO DEL VALORE POSIZIONALE DELLE CIFRE PRODUZIONE: SAPER NUMERARE INAVANTI E INDIETRO SAPER SCRIVERE NUMERI SOTTO DETTATURA RICORDARE TABELLINE SAPER INCOLONNARE RICORDARE COMBINAZIONI E FATTI NUMERICI PROCEDURE DEL CALCOLO SCRITTO: ADDIZIONE SOTTRAZIONE MOLTIPLICAZIONE DIVISIONE SOLUZIONE DI PROBLEMI: COMPRENSIONE TESTUALE RAPPRESENTAZIONE VISIVA CATEGORIZZAZIONE PIANIFICAZIONE UTILIZZAZIONE DELLE CONOSCENZE DEL CALCOLO AUTOVALUTAZIONE La discalculia Quando si parla di discalculia occorre fare chiarezza con i termini di uso comune, anche nel mondo della scuola. Gli insegnanti sono abituati a parlare di abilità logico-matematiche, ma in realtà in molte attività legate alla matematica, come la lettura e la scrittura dei numeri o l'apprendimento delle tabelline, occorre essere efficienti nel richiamo e nell'assemblaggio delle componenti numeriche da trattare, senza per questo essere dei buoni logici. Si parla di discalculia, quindi, facendo riferimento a quelle abilità aritmetiche che non coinvolgono esclusivamente il ragionamento logico - come nel caso di dover decidere quale numero è più grande di altri - ma che comportano invece l'automatizzazione delle procedure di base, come la lettura e scrittura delle cifre, la memorizzazione delle tabelline e delle procedure per eseguire i calcoli. La discalculia Le difficoltà emergono invece con più evidenza quando, al termine del primo ciclo, i bambini devono utilizzare in modo rapido ed efficiente i numeri per eseguire calcoli e risolvere problemi. In questi bambini si osservano con maggiore frequenza certi errori e alcune specifiche difficoltà, ad esempio: 1) difficoltà nel leggere e scrivere numeri complessi (come quelli che contengono lo zero) o lunghi (come quelli composti da molte cifre); 2) difficoltà nell'esecuzione delle quattro operazioni scritte, dovuta al mancato rispetto delle regole procedurali degli algoritmi; 3) difficoltà nel ripetere la maggior parte delle tabelline; 4) difficoltà in compiti relativi all'automatizzazione delle procedure di conteggio, come ad esempio nel contare a salti, o contare all'indietro. La discalculia Questi bambini non hanno invece difficoltà nei compiti più astratti, come ad esempio decidere l'ordine di grandezza di una sequenza di numeri. In attività di questo tipo, in cui occorre appoggiarsi alla linea mentale dei numeri, essi dimostrano di avere buone capacità di codifica semantica e, indirettamente, confermano la loro buona intelligenza. In sintesi: 1) Le difficoltà del bambino discalculico vanno considerate solo come difficoltà numeriche ed aritmetiche di base che poi interferiscono sulle prestazioni matematiche più generali. Esse quindi, di per sé, non riguardano le abilità logiche vere e proprie; 2) chi è addetto alla riabilitazione dovrà utilizzare i modelli neuropsicologici accurati e coerenti per valutare le abilità e le difficoltà numeriche ed aritmetiche dei bambini e per effettuare una diagnosi accurata; 3) seppur non esista ancora molto materiale a disposizione, si sta iniziando anche in Italia a costruire una riabilitazione delle difficoltà numeriche ed aritmetiche dei bambini discalculici, e si osserva che tali interventi possono avere un discreto effetto sulle abilità dei bambini. 4) accanto alla riabilitazione vera e propria, e in attesa che essa si consolidi in strumenti operativi conosciuti e condivisi, occorre pensare agli strumenti compensativi che possono aiutare i bambini in difficoltà, come ad esempio la tavola pitagorica e la calcolatrice. La calcolatrice Rispetto alla calcolatrice si suggerisce, soprattutto agli insegnanti, di superare la diffidenza circa tale mezzo, e di distinguere tra conoscenza della struttura dell'algoritmo (componente logica), e conoscenza procedurale, relativa alla memorizzazione e messa in atto dei passaggi sequenziali necessari a svolgere l'operazione. I bambini, tutti i bambini, devono essere aiutati a comprendere l'algoritmo, ma quelli che non riescono a memorizzarne le procedure potrebbero utilizzare i supporti di cui anche noi adulti ci serviamo così volentieri. (Biancardi, 2001) Discalculia primaria La discalculia primaria si manifesta con l’incapacità di contare perché non si sanno applicare le regole dell’aritmetica o le si applicano come se si fosse uno studente alle prime armi. Può quindi capitare che un bambino arrivato in quarta elementare si comporti come un bambino di prima, che non riesce a rispondere velocemente a domande quali per esempio: quanto fa 5 x 6 ? Mettendoci molto tempo, contando aiutandosi con le dita o con altri riferimenti, come se nessuno mai gli avesse insegnato una tabellina, oppure confonde la moltiplicazione con un’altra operazione. Nel caso della discalculia primaria il problema è strettamente connesso al calcolo e per aiutare il bambino si possono usare dei supporti, quali il computer; concedere più tempo, aiutarlo a eseguire il compito passo per passo, ripassare le regole aritmetiche con assiduità. Discalculia secondaria La discalculia secondaria viene così chiamata perché si manifesta come conseguenza di altre difficoltà di apprendimento, quali la dislessia, la disgrafia o il neglet. In questo caso l’intervento riabilitativo sarà rivolto al disturbo primario. Per esempio un bambino dislessico che non riesce a leggere neppure i numeri, verrà riabilitato per quel che riguarda la lettura. Inoltre, non bisogna trascurare il disagio emotivo conseguenza della difficoltà di apprendimento e quindi è importante aiutare il bambino a superare il suo vissuto di essere diverso perché per lui è più difficile contare rispetto a quanto lo sia per i suoi coetanei. Aprassia:che cos’è? Un disturbo del gesto appreso e volontario In assenza di danni sensoriali Si esprime come un disordine nella pianificazione motoria (A.ideativa) oppure come fallimento nell’esecuzione di movimenti su comando (A.ideomotoria) “While...apraxia is commonly referred to as a motor programming disorder, the specific cognitive-motor operations that are disrupted remain elusive. This is conspicuous …in the definition of apraxia which places more emphasis on the causes to which it cannot be attributed… than the reasons for the disorder.” Harrington and Haaland (1997) In Rothi & Heilman (Eds) Apraxia: The Neuropsychology of Action. Psychology Press Sviluppo delle prassie Sistemi di movimento coordinati in funzione di un risultato o di un’intenzione prima dei 3 anni indicano un oggetto senza fare nulla a 4 anni, i bambini usano soprattutto parti del corpo come se fossero l’oggetto invece di manipolare direttamente l’oggetto. a 8 anni, i bambini mostrano di possedere una rappresentazione dello strumento incluso in un’azione a 12 anni, il 93% delle azioni include rappresentazioni differenziate dell’agente dell’azione, dell’oggetto, e dello strumento. Riassumendo… Il bambino inizia con… indicare l’oggetto senza adoperare lo strumento, poi adopera una parte del corpo invece dello strumento, rappresenta lo strumento, ma la dimensione e la forma non sono rispettate in relazione alla grandezza della mano o all’oggetto che subisce l’azione Infine raggiunge una .. pantomima accurata in cui l’agente dell’azione, lo strumento, od oggetto, e le relazioni spaziali tra queste componenti sono ben rappresentate. Fattori da considerare nella valutazione delle prassie DIVERSA NATURA DEI GESTI TRANSITIVI, INTRANSITIVI CON E SENZA SIGNIFICATO “ritagliare una figura con le forbici” “fare il segno di vittoria” “portare l’indice sulla punta del naso” MODALITÀ CON CUI IL GESTO È RICHIESTO modalità visiva + tattile (uso reale degli oggetti ) modalità visiva (visione degli oggetti) comando verbale (verbale) Imitazione MUSCOLATURA PROSSIMALE VS. DISTALE “Pettinarsi i capelli” muscolatura prossimale “Scrivere con una penna” muscolatura distale Altri fattori SINGOLI MOVIMENTI VS. SEQUENZE “Mostrare come si usa un martello” “Ritagliare una figura per poi incollarla” NOVITÀ VS. FAMILIARITÀ DEL GESTO “Segno di vittoria” “Lavarsi i denti” “Mettere una mano sulla spalla opposta” “Usare chiodo e martello” FATTORI DA CONSIDERARE NELLA VALUTAZIONE DELLA PRASSIA SPAZIO DELL’AZIONE: extra-personale o peripersonale “Aprire una bottiglia di succo di frutta VS Pettinarsi” GESTI DEGLI ARTI SUPERIORI VS. BUCCOFACCIALI La disprassia evolutiva Disturbo più frequentemente diagnosticato in età scolare Descritta come eccesso di fallimenti nelle azioni di vita quotidiana Costante bisogno di pensare alla pianificazione dei movimenti che sembrano non diventare mai automatici. Nel 60% dei casi sono presenti povere abilità fini e grosso-motorie A volte cinestesico-tattile povero con particolare deficit nell’interpretazione delle qualità spaziali e temporali dell'informazione ricevuta attraverso il tatto, con conseguente scarsa consapevolezza nello schema corporeo (Ayres, 1980) e difficoltà nei giudizi cinestesici (Hulme et al., 1982). Frequentemente è presente una storia di lentezza nell'apprendimento motorio, sebbene abilità quali sedersi, gattonare e camminare siano state raggiunte entro limiti considerati normali. Non attività sportive. L’apprendimento della scrittura progredisce con estrema incertezza: le lettere sono irregolari nella forma e organizzate male nella pagina, evidenti difficoltà di gestione dello spazio del foglio ed inadeguata manipolazione della penna. Gesti transitivi 3 ai 14 anni 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. Lavarsi i denti Pettinarsi Battere con il martello sul chiodo Tagliare la figura di un fiore ed incollarla Stappare un succo di frutta e versarlo in un bicchiere Preparare una lettera in modo che possa essere imbucata Rompere una noce con lo schiaccianoci Avvitare e svitare una vite Aprire e chiudere un lucchetto Aprire e chiudere un braccialetto Preparare il caffé Ascoltare una cassetta di musica con il registratore Mettere i lacci ad una scarpa e fare il fiocco Fare un pacco regalo Vestire una bambola Gesti intransitivi con significato 3-12 anni 1 - Segno di marameo 2 - Segno di OK 3 - Segno di autostop 4 - Segno delle corna 5 - Segno di vittoria 6 - Saluto militare 7 - Segno di matto 8 - Segno di avvicinarsi 9 - Segno di buono 10 - Indicare qualcuno 11 - Segno di alt 12 - Segno di così così 13 - Segno di no 14 - Segno di stare zitto 15 - Segno delle forbici 16 - Segno delle ali della farfalla 17 - Segno del cannocchiale Gesti intransitivi senza significato 3-12 anni 1 - Tamburellare con tutte le dita di una mano sul tavolo 2 -Aprire e chiudere la mano 3 - Toccare il pollice con ogni dito della stessa mano 4 - Incrociare il dito indice col medio 5 - Toccare la punta del naso col dito indice 6 - Chiudere un occhio con la mano 7 - Mettere la mano sulla bocca 8 - Mettere il pugno sulla fronte 9 - Appoggiare la mano sulla spalla opposta 10 - Mettere il dito indice nell'orecchio 11 - Fare un cerchio con il pollice e l'indice della stessa mano 12 - Mettere la mano sotto il mento 13 – Fare il pugno con una mano e prenderlo con l'altra mano 14 - Ruotare la mano 15 - Stendere un braccio diritto e toccare il gomito con l'altra mano 16 - Stendere le braccia avanti con le mani una in sù ed una in giù 17 - Tenere la testa con una mano avanti e una dietro 18 - Incrociare le dita delle mani dietro la testa 19 - Prendere i polsi con le mani 20 - Prendere i gomiti con le mani dietro la schiena. Nei gesti di bambini con disprassia.. Gesti transitivi < numero di gesti transitivi corretti > errori > % di errori legati all’uso di parti del corpo in sostituzione all’oggetto (mod. verbale) > % ed errori dovuti ad un errato uso dello spazio peripersonale ed extrapersonale (cioè, errori di configurazione esterna e interna maggiori su imitazione). Gesti intransitivi > movimenti superflui > errori nella modulazione della forza e nell’ampiezza del movimento. Nella pantomima verbale maggiori difficoltà nell’uso appropriato dello spazio ed errori posturali rispetto alla modalità imitativa. E ancora… 5-8 anni difficoltà nell’uso di informazioni visive e tattili. Discriminante la modalità visuo-tattile. 7 anni migliora l’uso dell’informazione visiva ma povera consapevolezza sensoriale tattile e deficitarie le competenze propriocettive che rendono i movimenti scarsamente sincronizzati e le azioni ricche di errori posturali, di sequenza e di movimenti esagerati e con aggiunte di movimenti inutili. Discriminante la modalità visuo-tattile. Dopo i 9 anni i gesti su imitazione e pantomina visiva sono simili a quelli dei bambini di controllo mentre in modalità verbale sono sempre peggiori rispetto ai controllo, anzi la discrepanza tende ad aumentare con l’età. Disprassia evolutiva Deficit funzionali Principalmente … 1. difficoltà nell’integrare informazioni sensoriali provenienti dai diversi sensi (vista, tatto, cinestesia, udito) e di conseguenza difficoltà nell’organizzare un piano d’azione ben definito. 2. una particolare disabilità nell’utilizzare un comando verbale per rappresentare un’azione