PERCORSI MUSICALI NEL
MELODRAMMA
“ Il Rigoletto”
I l Du c a di M a n t o v a : C e l s o A b e l e
R i g o let t o : R e n a t o B r u s o n
Gilda: Laura Claycomb
S p ar a fu c il e : C a r l o S t r i u l i
M a d d a l en a : F r a n c e s c a F r a n c i
M a t t e o Bo rs a : A n g e l o C a s e r t a n o
M a ru l lo : A r m a n d o G a b b a
D i r et t ore : D a n i e l O r e n
R e g i a , s ce n e e co st u m i: R i c c a r d o
Canessa
S c en e e c os t u m i : A l f r e d o T r o i s i
M a e st r o d e l c or o: L u i g i
Petrozzielo
C or eo g r af i a : P i n a T e s t a
Orchestra Filarmonica
Salernitana “Giuseppe Verdi”
Nuovo allestimento
del Teatro Municipale
“Giuseppe Verdi” di Salerno
Le Scuole che aderiscono alla Rete:
I.P.S.A.R. “ R.Virtuoso” - Salerno - scuola capofila
I.P.S.S.C.T. “ G. Filangieri” - Cava dei Tirreni
I.T.A.S. “S. Caterina da Siena” - Salerno
I.S.I.S.S. “ Alfano I” - Salerno
I.T.I.S. “ B. Focaccia” - Salerno
I.S.A. “ F. Menna” - Salerno
L.S. “ B. Rescigno” - Roccapiemonte
Il progetto “ Percorsi musicali nel melodramma” si propone:
• di promuovere l’opera lirica attraverso iniziative di
sensibilizzazione e di diffusione della cultura musicale
operistica;
• avvicinare gli studenti al linguaggio dell’opera lirica
attraverso il coinvolgimento attivo in spettacoli operistici
con l’ausilio di percorsi didattici predisposti dagli
insegnanti.
PERCORSI MUSICALI NEL
MELODRAMMA
“ Il Rigoletto “
Opera in 3 atti di Giuseppe Verdi
su libretto di Francesco Maria Piave
Tratto dal dramma “Le roi s’amuse”
di V. Hugo;
Prima rappresentazione:
Venezia, Teatro La Fenice, 11 marzo 1851
Destinatari del progetto sono 20/25 alunni per ciascuna
scuola che, avendo manifestato interesse verso le
rappresentazioni teatrali, potranno assistere alle prove
generali delle opere in cartellone nella Stagione Lirica
2009 - 2010 del Teatro Municipale “G. Verdi” di Salerno.
Qualche giorno prima di ogni prova verrà organizzato un
Seminario/Incontro, con musicisti strumentisti e responsabili
organizzativi del Teatro, durante il quale verrà illustrata ai
ragazzi l’opera in allestimento, con spiegazione della trama,
esecuzione di brani dal vivo, analisi della struttura musicale,
del contesto storico, dello stile letterario …
Ogni prova sarà preceduta da una Conferenza stampa dal
titolo “Tra Palco e Realtà”, condotta dal giornalista G.
Iannicelli, durante la quale vi saranno interviste ed incontro
con il cast degli interpreti, il direttore, il regista …
Brochure realizzata dalla prof.ssa Galdi Biondina - Referente
del Progetto per l’I.T.I.S. “Basilio Focaccia”
Teatro Municipale “Giuseppe Verdi” - Salerno
Prova Generale
20 settembre 2009
“Figlia! Mio padre!”). Il Duca, che non visto ha assi-
conte di Monterone, il buffone giura di vendicare la
stito alla scena, apprende che la giovane, figlia del
figlia.
suo buffone, non è insensibile alle sue attenzioni.
Atto terzo
Entrato furtivo nella casa di Rigoletto, dopo aver
Deserta sponda del Mincio.
corrotto Giovanna con una somma di denaro, di-
Rigoletto ha condotto la figlia dinanzi all’osteria
chiara il proprio amore a Gilda, presentandosi come
dove Maddalena, sorella di Sparafucile, è solita
uno studente povero (Duetto: “È il sol dell’anima”).
adescare gli uomini per derubarli o farli uccidere
Ma il colloquio amoroso è bruscamente interrotto: il
dal fratello. In tal modo, egli spera che Gilda, an-
Duca parte e a Gilda non resta che ricordare il no-
cora innamorata, abbia certa prova dell’infedeltà
proprie avventure galanti: fra queste, il recente in-
me dell’amato (Aria: “Caro nome”). Nel frattempo,
del suo seduttore. Il Duca sopraggiunge poco do-
contro con una giovane che egli sta corteggiando da
alcuni nobili, intenzionati a vendicarsi di Rigoletto,
po, inneggiando gaiamente all’incostanza femmini-
tre mesi in incognito. Ma il suo spirito libertino è
hanno deciso di rapire colei che credono sia la sua
le (Canzone: “La donna è mobile”). Indi corteggia
sempre a caccia di nuove conquiste (Ballata:
amante. Ma l’azione notturna è ostacolata dall’arri-
Maddalena sotto gli occhi increduli di Gilda, la
“Questa o quella per me pari sono”). Il Duca non
vo del buffone che essi tuttavia tranquillizzano
quale non vista assiste con il padre alla scena
tarda infatti a corteggiare pubblicamente la contessa
prontamente, dicendogli di essere lì per rapire la
(Quartetto: “Un dì, se ben rammentomi”). Rigolet-
di Ceprano, destando il risentimento del marito e i
contessa di Ceprano - il cui palazzo si trova di fron-
to, dopo avere ingiunto alla figlia di partire per
motti sagaci del gobbo Rigoletto, suo buffone di cor-
te alla dimora di Rigoletto - al fine di condurla tra
Verona, consegna a Sparafucile la metà del com-
te. Ma le continue provocazioni di quest’ultimo han-
le braccia del Duca. Rincuorato da ciò, Rigoletto si
penso pattuito per la morte del Duca, prometten-
no ormai stancato tutti i cortigiani, i quali, alla noti-
propone di aiutarli e, ignaro di essere stato benda-
dogli di saldare il debito quando il corpo della vit-
zia che Rigoletto nasconde nella sua dimora un’a-
to, regge una scala sotto il terrazzo della propria
tima gli sarà restituito chiuso in un sacco. Mentre
mante, decidono di punire la sua sfrontatezza. A tur-
casa, favorendo il rapimento della figlia (Coro:
infuria una tempesta, Maddalena, rimasta affasci-
bare la festa sopraggiunge il conte di Monterone, la
“Zitti, zitti”). Accortosi troppo tardi del tranello,
nata dal Duca, prega insistentemente il fratello
cui figlia è stata disonorata dal Duca. Il vecchio no-
Rigoletto disperato ricorda la maledizione del conte
affinché risparmi la vita del giovane. Sparafucile
bile reclama giustizia per l’offesa ricevuta, indi, col-
di Monterone.
promette allora che ucciderà in sua vece chiunque
pito dalle sferzanti parole di Rigoletto, maledice il
Atto secondo
Salotto nel palazzo ducale.
Il Duca, fatto ritorno nella casa di Rigoletto, si è
si presenterà all’osteria nel corso della notte. Ma
Trama de “Il Rigoletto”
Atto primo
Quadro primo - Sala magnifica nel palazzo ducale
di Mantova.
Nel corso di una festa, il Duca di Mantova narra le
Duca e il suo buffone.
Quadro secondo - L’estremità più deserta d’una
via cieca.
Ancora turbato dalla maledizione del conte di Monte-
reso conto della scomparsa di Gilda (Aria: “Parmi
veder le lagrime”). Ma dal racconto di alcuni corti-
rone, Rigoletto incontra nei pressi della sua abitazio-
giani - i quali lo informano di avere rapito e ivi con-
ne il sicario Sparafucile, il quale gli offre le proprie
dotto l’amante del buffone - comprende che la gio-
prestazioni in caso di necessità (Duetto: “Quel vec-
vane si trova a palazzo. Mentre il Duca si allontana
chio maledivami!!”). Giunto nel cortile della sua ca-
per incontrare Gilda, Rigoletto, conscio ormai del
sa, Rigoletto è accolto affettuosamente dalla figlia
complotto ordito a suo danno, si presenta ai nobili.
Gilda che da tre mesi abita segretamente con lui.
Dopo aver loro rivelato che la donna rapita è la sua
Egli, terrorizzato dagli intrighi di corte, ha vietato a
unica figlia e averli apostrofati con durezza, egli
Gilda di uscire di casa, se non per recarsi alla vicina
supplica che la crudele beffa abbia termine (Aria:
chiesa, affidandola alle cure della confidente Giovan-
“Cortigiani, vil razza dannata”). Gilda, ormai sedot-
na. Prima di allontanarsi, Rigoletto raccomanda a
ta dal Duca, si precipita tra le braccia del padre e
quest’ultima di sorvegliare la figlia, mentre Gilda
gli confessa il raggiro di cui è stata vittima
esprime il proprio amore verso il genitore (Duetto:
(Duetto: “Tutte le feste al tempio”). All’apparire del
Gilda, temendo per la vita dell’amato, non ha eseguito il volere paterno. Dopo avere appreso il piano di Sparafucile, la giovane, ormai decisa a sacrificarsi per amore, bussa alla porta dell’osteria e
cade sotto i colpi del sicario (Terzetto: “Somiglia
un Apollo quel giovane...”). Calmatosi il temporale, Rigoletto riceve da Sparafucile il sacco contenente il corpo della vittima. Egli sta per gettarlo
nel fiume, quando ode in lontananza la voce del
Duca. Aperto il sacco, Rigoletto scopre il corpo
della figlia che, implorando il suo perdono, si spegne (Duetto: “V’ho ingannato! colpevole fui!”). La
maledizione del conte di Monterone è compiuta.
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