LA VALUTAZIONE DEL PAZIENTE CON DOLORE A.F.D. Anna Rita Sorrentino, Dr. M. Bevilacqua U.O. di Neurologia e Terapia Antalgica O.C. Umberto I Mestre ASL 12 Veneziana Direttore: G.P. Pinato IL DOLORE TERAPIA Anti-dolore in Italia 300.000 malati cronici ogni anno che necessitano di terapia anti-dolore 140.000 malati terminali di tumore 46 le dosi di oppioidi prescritte in Italia in un anno ogni milione di abitanti 1462 le dosi prescritte in Francia Fonte La Repubblica 11 maggio 2003 CONSUMO DI OPPIOIDI Anti-dolore in Italia 12 volte inferiori a quelle dei tedeschi 32 volte inferiori a quelle dei francesi 110 volte inferiori a quelle dei danesi Ultimo posto in Europa insieme alla Grecia Fonte La Repubblica 11 maggio 2003 EFFETTI AVVERSI DEL DOLORE NON TRATTATO Aumento del catabolismo muscolare Debolezza Lentezza nella guarigione Ridotta forza respiratoria Ridotti movimenti degli arti Rischio di eventi tromoembolici Inibizione della motilità gastrica EFFETTI AVVERSI DEL DOLORE NON TRATTATO Ritenzione idrica Ipertensione, tachicardia e tachipnea (acute) Emozioni negative ansia depressione Privazione di sonno Sofferenza esistenziale Indebolita risposta immunitaria (< cellule NK) American Pain Society (2001) REQUISITI DI UNA EFFICACE TERAPIA ANALGESICA: GLI OBIETTIVI Alleviare il dolore a riposo Alleviare il dolore in posizione eretta e durante le attività Aumentare le ore di sonno Migliorare la qualità di vita American Pain Society (2001) REQUISITI DI UNA EFFICACE TERAPIA ANALGESICA: LA VALUTAZIONE 1] TIPO DI DOLORE 2] CARATTERE DEL DOLORE 3] DISTRIBUZIONE DEL DOLORE 4] CARATTERISTICHE DEL PAZIENTE • • • Nocicettivo Neuropatico Misto • Incident • Non incident • Breakthrough pain American Pain Society (2001) REQUISITI DI UNA EFFICACE TERAPIA ANALGESICA: LE REGOLE 1. Personalizzare per ciascun paziente la via, il dosaggio e gli intervalli di somministrazione 2 . Somministrare gli analgesici con regolarità se il dolore è presente per la maggior parte del giorno 3. Acquisire familiarità con la dose e i tempi di somministrazione dei vari oppioidi 4. Seguire attentamente i pazienti, in particolare quando si inizia o si modifica un regime analgesico American Pain Society (2001) REQUISITI DI UNA EFFICACE TERAPIA ANALGESICA 5. Quando si passa ad un nuovo analgesico o ad una diversa via di somministrazione, usare dapprima le dosi equianalgesiche, poi modificare in base alla situazione clinica ed al farmaco specifico 6. Riconoscere e trattare gli effetti collaterali 7. Non usare placebo per determinare la natura del dolore 8. Fare attenzione allo stato psicologico del paziente Definizione di dolore Complessa e spiacevole esperienza soggettiva che deriva da stimoli sensoriali, modulabile dalle emozioni e dalla memoria L’ International Association for the Study of Pain definisce il dolore come “una esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata con un danno tissutale reale o potenziale o descritta come se tale danno ci fosse”. Pain, 1986; Suppl. 3: 51-226 Fisiologia del dolore Tipo Esempio Meccanismo Nocicettivo Artrite, metastasi ossee, Attivazione frattura nocicettori Viscerale Pancreatite, infarto Neuropatico Herpes Zoster, nevralgia del trigemino, neuropatia diabetica Attivazione nocicettori Scariche ectopiche, attività spontanea nervi Oxford Textbook of Palliative Medicine, 1998 Il “quinto segno vitale” Il Dipartimento del Veterans Affairs (USA) ha intrapreso una attività di formazione per i medici e gli operatori sanitari per quanto riguarda il problema del dolore, definendolo come “quinto segno vitale”; questo “segno” deve essere routinariamente valutato al pari della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca, della temperatura corporea e del respiro. JAMA, 1999;281(11):978 Quando un paziente entra in contatto con un operatore sanitario è necessario che lo si interroghi circa la presenza o meno di dolore … se è presente un “segno” di dolore questo deve essere accuratamente registrato nella documentazione clinica e dovrebbe essere considerato al pari di un problema cardiaco acuto … Journal of Gerontology 2001;56:M397-9 Conseguenze del dolore ANSIA Paura ospedalizzazione Preoccupazione per i familiari Problemi burocratici Dubbi spirituali Paura di morire DOLORE PROBLEMI FISICI Perdita autonomia DEPRESSIONE Perdita posizione sociale e ruolo familiare Insonnia Astenia Senso di solitudine Minimi contatti sociali Il Dolore "IL DOLORE È UNA SPIACEVOLE ESPERIENZA SENSORIALE ED EMOZIONALE ASSOCIATA AD UN DANNO ATTUALE O POTENZIALE DEI TESSUTI" Associazione Internazionale per lo Studio del Dolore Cronico Acuto Dolore La differenza tra dolore acuto e cronico non è quindi stabilita da un dato temporale, ma è bensì collegata alla capacità o meno dell’organismo di guarire la lesione traumatica e di riportare alla norma le afferenze sensoriali e gli eventi scatenati nel sistema nervoso centrale. Classificazione del dolore DOLORE ACUTO • Esordio improvviso. • Si presenta pungente, localizzato, può irradiarsi. • Esempi: – Fratture – Dolore post-partum – Dolore post-chirurgico DOLORE CRONICO • Non chiaramente definito. • Sordo, dolente, persistente, diffuso. • Permane per almeno sei mesi. • Spesso assenza di risposta fisiologica, il paziente può presentare segni di depressione, è chiuso in sè, fiacco, sfinito. Tipo di dolore rispetto al tempo Continuo Intermittente Tipo di dolore rispetto alla sede Neuropatico Viscerale Poco localizzabile Somatico Cute, apparato vascolare, ben localizzabile Trafitture di spilli, dolore diffuso, sindrome post erpetica, arto fantasma Dolore Viscerale • Determinato da stimolazione di terminazioni nervose libere di organi interni (nocicettori). • Distribuzione vaga. • Profondo, sordo e dolente. • Spesso associato a nausea, vomito, alterazione della pressione e del battito cardiaco. • Esempi: crampi intestinali, dolore mestruale. Dolore Somatico • Determinato da stimolazione di terminazioni nervose libere cutanee o superficiali (nocicettori) • Lo stimolo che produce il dolore e’ evidente (trauma) • Il dolore e’ localizzato. • Tende ad essere responsivo agli analgesici. • Può essere anche dovuto a un organo viscerale affetto da patologia. • Dolore riferito; braccio sinistro- infarto è un classico esempio di dolore somatico. Dolore Neuropatico • E’ causato da un danno al sistema nervoso periferico o centrale. • Assenza di stimolo evidente. • Il dolore e’ insolito, dissimile dal dolore somatico. • Può persistere malgrado la terapia antalgica. • Sindrome dell’arto fantasma, è un esempio di dolore neuropatico. DOLORE FISICO + DOLORE EMOZIONALE + DOLORE SPIRITUALE DOLORE TOTALE Aspetti psicologici che influenzano la percezione e la soglia del dolore Ansia Paura Spossatezza Terrore Isolamento Sofferenza Insonnia Rabbia Depressione Dolore Sonno Riposo Distrazioni Empatia Solidarieta’ TIPOLOGIA DEL DOLORE cronico non neoplastico neoplastico Dolore oncologico acuto correlato alla diagnosi Il dolore e’ spesso sopportabile e trattabile. correlato al trattamento La recidiva del dolore provoca il timore di recidiva della patologia. Dolore oncologico cronico • • • • • Si presenta in modo persistente Correlato al tipo di tumore associato al trattamento anti-neoplastico associato alla progressione della malattia Il paziente può disperarsi e temere la morte. Prevalenza del dolore correlato al cancro Leucemia Linfomi Stomaco Utero, laringe Prostata, urinario Vie biliari, cavo or. Colon, retto, mamm. Ovaio, cervice, pancr. 5% 20% 65% 70% 75% 80% 95% 100% Dolori coesistenti Il 19% ha un solo dolore Il 75% dei pazienti ha dolore Il 25% dei pazienti non ha dolore Il 61% ha da 2 a 4 sedi di dolore Il 20% ha più di 4 sedi di dolore Entità del dolore da cancro 50% 30% 20% lieve moderato severo ASPETTI EPIDEMIOLOGICI (I) Il dolore è presente nel 30% dei pazienti alla diagnosi di neoplasia, nel 55% dei pazienti in trattamento chemioterapico ambulatoriale (di intensità severa in un terzo dei casi), e nel 90% dei pazienti con malattia avanzata e metastatica. In Italia si può calcolare che il dolore affligga da 30.000 a 70.000 pazienti oncologici/anno all’epoca della diagnosi e 100.000 nella fase avanzata e terminale. I’85% delle sindromi dolorose è causato dal tumore primitivo e dalla sua evoluzione, il 17% da trattamenti chirurgici, radianti, chemioterapici e da procedure diagnostiche invasive, il 9% è correlato alla neoplasia, il 9% ha un’origine indeterminata. ASPETTI EPIDEMIOLOGICI (II) Il dolore oncologico è di tipo nocicettivo nel 30-70% dei casi, di tipo neuropatico nel 34%, nei rimanenti casi ha un’origine psicogena o indeterminata. L’incidenza di “breakthrough pain” varia dal 52 al 64% in pazienti ricoverati ed è presente nel 67% dei pazienti in trattamento ambulatoriale Il 30% dei pazienti oncologici presenta una sindrome dolorosa, il 39% ne presenta due, il 31% ne presenta tre o più tipi distinti. OSPEDALE SENZA DOLORE Le prospettive nel paziente oncologico Numerosi studi di validazione delle linee guida OMS per il trattamento del dolore hanno dimostrato che è possibile ottenere un controllo del dolore oncologico in più del 80% dei casi con la sola terapia medica. Un ulteriore 10% di pazienti otterrebbe un adeguato controllo antalgico con procedure terapeutiche invasive. Oltre il 90% dei pazienti oncologici si gioverebbe di un efficace controllo della sintomatologia dolorosa OSPEDALE SENZA DOLORE La realtà nel paziente oncologico Di fatto circa il 42-51% dei pazienti con dolore oncologico non riceve un’adeguata analgesia ed il 30% non riceve nessun tipo di farmaco per il dolore. Stime approssimative indicano che: - Il 20-30% (20.000) dei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico attivo non ricevono un adeguato controllo del dolore - Oltre il 50% (>60.000) dei pazienti in fase terminale di malattia non ricevono un adeguato controllo del dolore OSPEDALE SENZA DOLORE Le prospettive nel paziente oncologico Radioterapista Applicazioni antalgiche Anestesista Blocchi neurolitici Procedure invasive Oncologo medico Medico nucleare Terapia radiometabolica Neurochirurgo Interventi maggiori VALUTAZIONE DEL DOLORE È un fattore cruciale che determina il sottotrattamento e coinvolge sia il medico che il paziente. Dovrebbe avvenire: ad intervalli regolari dopo l’inizio del trattamento ogni qualvolta il paziente riferisce dolore ad intervelli appropriati dopo gli interventi farmacologici e non (es. dopo 15-30 min dall’inizio della parenterale, dopo 1 ora dalla somministrazione per os.) VALUTAZIONE DEL DOLORE L’identificazione della causa del dolore è essenziale per la definizione di un trattamento farmacologico . Una pronta diagnosi e il trattamento conseguente possono ridurre la morbidità associata alla mancanza di soppressione del dolore. VALUTAZIONE DEL DOLORE Valutazione iniziale Lo scopo di questa consiste nel classificare il dolore in base alla sua localizzazione, intensità etiologia. Sono necessari: l’anamnesi dettagliata l’esame obiettivo la valutazione psicosociale la valutazione diagnostica VALUTAZIONE DEL DOLORE Racconto del paziente Il medico dovrebbe aiutare il paziente a descrivere: dolore (scale descrittive, numeriche, visive) localizzazione intensità (tenere un promemoria) fattori aggravanti ed allevianti reazioni coscienti al dolore goal del controllo del dolore VALUTAZIONE DEL DOLORE Valutazione del follow-up I cambiamenti nelle caratteristiche del dolore o l’insorgenza di un nuovo tipo di dolore dovrebbero indurre il medico ad eseguire una nuova valutazione diagnostica ed a modificare lo schema terapeutico. La persistenza del dolore indica che è necessario considerare altre cause (progressione della malattia, trattamento) e trattamenti alternativi. Scale di intensità del dolore Scala¹ di intensità del dolore a descrizione semplificata Nessun dolore Scala¹ di intensità del dolore numerica da 0-10 0 Nessun dolore Dolore lieve 1 2 Dolore moderato 3 4 Dolore severo 5 Dolore moderato 6 7 Dolore urente Dolore gravissimo 8 9 10 Dolore gravissimo Scala² analogica visiva (VAS) Nessun dolore 1. 2. Dolore gravissimo Se usata come scala grafica, è consigliata una linea di base di 100 mm (= 10 cm). Per le scale VAS , si consiglia una linea di base di 100 mm (= 10 cm). Dott. Quirino PIACEVOLI Breve questionario sul dolore (forma ridotta) 2) Sul diagramma, colora le aree in cui senti dolore. Metti una X sull’area che ti disturba di più. Destra Sinistra Destra Sinistra 3) Annota l’intensità del dolore cerchiando il numero che meglio definisce l’intensità massima del dolore nelle ultime 24 ore. 0 Nessun dolore 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Il peggior dolore che senti Trattamento farmacologico È la pietra miliare nella gestione del dolore neoplastico: efficace a basso rischio relativo poco costoso a rapido effetto “IL DOLORE PUO’ ESSERE MISURATO ?” La valutazione del dolore costituisce parte integrante della strategia del trattamento antalgico in oncologia La misurazione dell’ intensità del dolore costituisce, a sua volta, una parte essenziale della valutazione La presenza di una misurazione del dolore su scale da 0 a 10 viene considerata un requisito standard per certificare la qualità di un intervento sanitario per il controllo del dolore [American Pain Society of Care Committee, 1995] SCOPI DELLA MISURAZIONE DEL DOLORE “Descrizione” del problema: prevalenza, incidenza, impatto sulla qualità di vita: variabilità legata alla neoplasia e/o al paziente verifica di adeguatezza della terapia antalgica identificazione di un parametro clinico sensibile per la pratica oncologica IMPARIAMO A MISURARE IL DOLORE così come misuriamo la pressione così come misuriamo il battito così come misuriamo la temperatura COME SI VALUTA IL DOLORE DA CANCRO ? 1. Indagine sull’esistenza del dolore 2. Valutazione delle caratteristiche del dolore 3. Misurazione dell’intensità del dolore 4. Valutazione dell’impatto che il dolore ha: sulla qualità di vita (capacità funzionale, dell’umore, interazione sociale) interferenza con altri sintomi stato 1.INDAGINE SULL’ESISTENZA DEL DOLORE Punto chiave: “credere a ciò che dice il paziente” Cercare sempre il sintomo anche nel paziente scarsamente collaborante per problemi cognitivi, scarsa alfabetizzazione, età, etc… osservare segni indiretti: mimica facciale vocalizzazione variazione dei parametri 2.CARATTERISTICHE DEL DOLORE attraverso: anamnesi oncologica precisa esame obiettivo esami strumentali “utili” causato da: a) lesione diretta di tessuto nervoso (neuropatico) b) lesione di altri tessuti (nocicettivo: somatico, viscerale) c) misto risultanza di: percezione dolorosa reazione emozionale individuale QUALE DOLORE DEVE ESSERE MISURATO ? dolore attuale dolore medio (delle ultime 24 ore?) dolore peggiore dolore minimo dolore abituale breakthrough pain “dolore reale” 3. MISURAZIONE DELL’INTENSITA’ DEL DOLORE scale di intensità scale di sollievo questionari multidimensionali 1. SCALE DI INTENSITA’ VAS (analogo visivo) NRS (scala numerica) VRS (scala verbale) SCALA ANALOGICA VISIVA Nessun dolore Il più forte dolore immaginabile SCALA DI VALUTAZIONE GRAFICA NUMERICA Il più forte dolore immaginabile Nessun dolore 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 SCALA VERBALE A 6 LIVELLI Quanto dolore fisico ha provato nelle ultime settimane? nessuno 1 molto lieve 2 lieve 3 moderato 4 forte 5 molto forte 6 [Caraceni et al., JPSM 2002, 23: 239-255] BARRIERE ALL’ USO DEGLI OPPIOIDI • Scarsa informazione del pubblico • Ignoranza degli operatori • Limiti legislativi • Timori degli effetti collaterali Suggerimenti per un corretto utilizzo della scala numerica del dolore (NRS) • Dare al paziente un tempo sufficiente per valutare correttamente il proprio dolore • Garantire un ambiente tranquillo • Mettere a disposizione degli ausili(modelli cartacei, pittogrammi..) • Parlare lentamente, in modo chiaro e con un tono adeguato • Coinvolgere e sensibilizzare i familiari e/o chi presta assistenza domiciliare al malato • Istruire il pz all’utilizzo autonomo della NRS, specie ad ogni nuova somministrazione di analgesico • Presentare lo strumento sempre con le stesse modalità e sotto la stessa forma La liberazione dal dolore “La liberazione dal dolore è da considerarsi un diritto di ogni paziente e l’accesso alla relativa terapia un mezzo per rispettare tale diritto” OMS 1990