LINEE GUIDA PER UNA
CORRETTA ALIMENTAZIONE
FUNZIONI DEL CIBO
• ENERGETICA  mantenimento delle attività basali,
regolazione dei parametri vitali (temperatura
corporea, battito cardiaco, frequenza respiratoria)
• PLASTICA  accrescimento, formazione e rinnovo
dei tessuti
• BIOREGOLATRICE  dei processi vitali
dell’organismo
CARBOIDRATI
Funzione principale: fornire ENERGIA (3.75 kcal/g)
Classificati in ZUCCHERI SEMPLICI (glucosio,
fruttosio…) e COMPLESSI (amido, glicogeno …)
Sono contenuti in pane, pasta, cereali (CHO
COMPLESSI), frutta, dolce, bevande zuccherate
(ZUCCHERI SEMPLICI)
Non esiste un fabbisogno specifico per i carboidrati
 una dieta bilanciata deve fornire il 55-60% delle
calorie da carboidrati, di cui 10-12% da zuccheri
semplici.
FIBRA
Contenute soprattutto in FRUTTA e VERDURA, e in
generale negli alimenti di origine VEGETALE.
Costituite da POLISACCARIDI, quali cellulosa,
lignina, pectine, che NON SONO DIGERITE dagli
enzimi digestivi dell’uomo  attraversano
l’intestino senza subire modificazioni.
Migliorano il transito intestinale, prevengono
l’accumulo di tossine, modificano positivamente la
composizione della microflora intestinale (ruolo
PROBIOTICO), favoriscono il senso di sazietà e
riducono l’assorbimento di grassi alimentari e
glucosio  ruolo fondamentale nel trattamento
delle dislipidemie e iperglicemie
PROTEINE
Forniscono 4 kcal/g
Costituenti principali dei tessuti, ormoni, enzimi ed
anticorpi  funzione PLASTICA, IMMUNITARIA e
BIOLOGICA, oltre che ENERGETICA (in caso di carenza
di altri substrati).
Sono contenute nei secondi piatti: carne, pesce, uova,
formaggi (elevato valore biologico) e nei legumi
(proteine a basso valore biologico, per poter essere
utilizzate dall’organismo nella formazione di tessuti
devono essere complementate, in quanto non
contengono tutti gli aminoacidi essenziali)
Il fabbisogno decresce con l’età: 1.5-2g/kg di peso
ideale nel bambino, 1g/kg di peso ideale nell’adulto e
anziano. Devono fornire il 12-15% delle calorie totali.
GRASSI
Forniscono 9 kcal/g
Ruolo ENERGETICO e FUNZIONALE (sintesi di ormoni steroidei,
sostanze regolatrici del sistema cardiovascolare, della
coagulazione, della funzione renale e del sistema immunitario
e costituenti delle membrane fosfolipidiche)
Classificati in base alle insaturazioni presenti nella catena
carboniosa: i grassi SATURI (nessun doppio legame) sono
quelli ATEROGENI, mentre quelli mono e polinsaturi svolgono
un’azione protettiva, regolando i livelli di trigliceridi e
prostaglandine infiammatorie.
Gli acidi grassi della serie n-3 ed n-6 sono considerati
essenziali  no sintesi endogena
Devono fornire il 25-30% delle calorie totali, mentre il
colesterolo introdotto non dovrebbe superare i 300 mg/die
VITAMINE
Sostanze azotate strutturalmente e
funzionalmente diverse tra di loro.
Si dividono in LIPOSOLUBILI (A, D, E, K) e
IDROSOLUBILI (C, vitamine del gruppo B, PP …)
Svolgono un’azione regolatrice e protettiva (es:
vitamina K implicata nella coagulazione,
vitamine A, E, C come antiossidanti)
Le vitamine idrosolubili si trovano
prevalentemente in carni, cereali integrali,
legumi, vegetali mentre quelle liposolubili in
latticini, uova, fegato, verdure (provitamina A
in carote ed altre verdure giallo-arancioni),
olio, germe di grano (vit. E)
ACQUA
Bevanda acalorica
Costituente principale del nostro corpo
Ambiente in cui avvengono le reazioni
metaboliche, trasporto di materiale nutritivo
e per mezzo della quale si mantiene la
corretta temperatura corporea
Il fabbisogno per un adulto sano è circa 1.5
l/die
È necessario introdurre una corretta quantità
di acqua per evitare la precipitazione di Sali a
livello renale (calcolosi)
LA GIORNATA ALIMENTARE
COLAZIONE: 20% delle calorie totali
PRANZO: 30-40% delle calorie totali
CENA: 30-40% delle calorie totali
SPUNTINI: 10% delle calorie totali
Ad ogni pasto devono essere presenti
CARBOIDRATI, PROTEINE e GRASSI.
PIRAMIDE ALIMENTARE
DIETA VEGETARIANA
vegetariano  chi esclude dalla propria dieta carne e
pesce senza però escludere i vari derivati quali uova e
formaggi ; se anche questi ultimi non vengono accettati si
parla di vegani.
Generalmente le diete vegetariane sono ipocaloriche
rispetto a quelle normali e pertanto comportano una
diminuzione dei rischi connessi al sovrappeso. Il potere
nutritivo delle sole proteine vegetali è comunque minore
rispetto a quella di una dieta bilanciata.
Una dieta vegana può comportare una carenza di Ca++
(molti adulti possono diventare predisposti all’osteoporosi
in seguito ad una dieta non equilibrata in età infantile.
Il Fe++ vegetale viene assorbito con più difficoltà rispetto a
quello contenuto nelle carni.
La Vitamina B12 è assente nei vegetali.
Koon T et al
Recently epidemic of chronic diseases has shifted from high-income
countries to developing countries as the industrialize.
In 2020 more than 80% of global CVD will be in low (LIC) and middleincome (MIC) countries
Rapid urbanization, in LIC and MIC, may occur without adequate
infrastucture, creating urban slums and greater socioeconomic
disparity.
Urban transition  transitions in the envoriment
 impact on behaviours:
DIET:
changes in food production
and food policies affecting the
relative cost, availability and
consumption of different food
types and to media and
industry influences.
PHYSICAL
ACTIVITY:
More mechanization at
work, changes in
transportation …
SMOKING:
Degree of social
acceptability of
smoking
INCREASE RISK OF NONCOMMUNICABLE CHRONIC
DISEASE
Obesity is one of the greatest public health challenges of the 21st century.
Its prevalence has tripled in many countries of the WHO European Region
since the 1980s, and the numbers of those affected continue to rise at an
alarming rate, particularly among children.
In addition to causing various physical disabilities and psychological
problems, excess weight drastically increases a person’s risk of developing
a number of noncommunicable diseases (NCDs), including cardiovascular
disease, cancer and diabetes. The risk of developing more than one of
these diseases (co-morbidity) also increases with increasing body weight.
Obesity is already responsible for 2–8% of health costs and 10–13% of
deaths in different parts of the Region.
La nutrizione nell’anziano
Un’alimentazione razionale ed adeguata è da considerare
un elemento primario per il mantenimento di un buono
stato di salute in tutte le età.
Negli ultimi anni in Italia e nei paesi industrializzati il tema
anziani è diventato oggetto d’interesse demografico e
sociologico in quanto l’aumento dell’età media ha indotto a
produrre studi sull’invecchiamento della popolazione e
sugli aspetti ad esso connessi. Se da un lato l’aumento
dello stato di salute comporta un significativo aumento
della vita media dall’altro diventa un problema di ordine
economico legato ad un maggior esborso in cure, pensioni
etc.
Uno dei problemi più vissuti dall’anziano è l’estromissione
dal mondo del lavoro, accompagnato da un progressivo
restringimento della vita sociale e familiare e spesso,
accanto alla consapevolezza di una minor funzionalità
corporea, s’instaura un processo depressivo.
La massa corporea magra di un uomo di 25 anni è
di circa 60 kg che scende a 48 in un uomo di 75-80
anni; la perdita interessa principalmente la massa
muscolare, ma anche organi quali fegato e cervello.
La massa grassa invece tende ad aumentare. I
principali mutamenti dell’organismo anziano sono:
•Diminuzione del metabolismo basale
•Peggioramento del metabolismo glucidico
•Incremento plasmatico e tissutale di lipidi
•Aumento della sensibilità gustativa e
diminuzione di quella olfattiva
•Alterazione della dentizione fino all’edentulia
completa
•Riduzione della saliva
•Iposecrezione gastrica
•Ipotonia intestinale
•Alterato assorbimento di calcio ed altri
nutrienti
•Depressione
•Isolamento sociale
Garrow J
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20 al 50% pazienti ospedalizzati
70% non viene riconosciuto e trattato.
46% pazienti medici
27% pazienti chirurgici
43% pazienti anziani istituzionalizzati
La malnutrizione nei pazienti istituzionalizzati e/o ospedalizzati porta a un
deficit del sistema immune (in particolare riduzione dei livelli di linfociti),
con aumentato rischio di infezione ed outcome negativi  FONDAMENTALE
RICONOSCERE E TRATTARE IL PAZIENTE MALNUTRITO!!!!
ANORESSIA SENILE
EDEMA
DEPRESSIONE  sindrome
nosocomiale
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Corretta alimentazione