ESORTAZIONE
AIJ.0
STUDIO
DELLA
VEGLIA
DI
CARLO
GEOHETBIA
PRIMA
ROBERTO
DATI
/
ACCADÈMICO
CRUSCA
DELLA
.
FIRENZE
HBLIA
1814.
DI
STAHPBBtA
nft
FRANGEICO
OCHISSAVTI
BOBGO
PADDI.
CrC^t'i
3
ORNATISSIAfO
ALL'
GIOVANNI
SIGNORE
BALDOVINETTI
PilTRlZIO
FIORENTINO.
rnANCFSco
B
altro
ùiun
1
grazzini.
più
di
che
giustamente
Voi
,
maritava
posto
il
Carlo
Roberto
esser
Veglia
di
fronte
in
nome
ma
Pri-
alla
Dati
intitolata
'r
5
esortazione
studio
allo
Geome^rza
delia
quale
la
,
alle
conseguo
altre
e
dita
dal
Veglia
quella
còlla
si
celebre
Voi
aver
scrupolosa
più
sènza
Autore
delFe-
nota
la
pubblicando
(l). Dopo
diligenza
sì
di
le
che
variazioni^
avvertii
come
Cedrarancio
sul
scritti
interessanti
lacunia,
Targioai^
ria,
Dedicato-
Lettera
,
moltissime-
di
supplita
colla
stampe
dito
custo-
pregevoli
i
re
invidia-
però
,
ad
il
altri
dopo
liberalità
la
di
vanto
e
più
alla
dargli
palese
un
tal
,
che
oltre
vi
si
dee.
'Tessere
la
Si
luce;
caso
animo
non
fa
anche
(i)
V.
Opuscoli
presso
p«g.
25.
Scientifici
Fri^nce^ca
del
ec.
XVM.
ch^
Voi
si
e
acampa
ciò
che
5
di
titudine
grar%'*-7t
opportuna
della
vote
de-
rendervi
argomento
giusta
Voi.
che
a
re
fa-
me
per
mio
3.
davvantaggio
dedica
q
concedermi
dovere
era
dell'
,
talento;
a
nel
aggiu^ne
questa
rende
goderne
cortese
attestato
in
che
di
piacere
Collezione
in
di
Firenze
Daddi^
^
4
,
che
more
modo
alla
studi
buoni
ai
portate
^
Fisica
ali' Astronomia
e
di
due
cioè^
ricchea"za,
qaali accoppiate
stimabili
onendo
le
si
ascoltano
di
questa
a
Voi
«a
Voi.
in
ad
una
comj^heso
vago
di
lasciando
Ma
oltre
di
dei
pia.
Voi
non
,
buona
voglia
occasione
profitto
;
che
cosa
,
accettissima
è
piuttosto
di
discorrere
per
y
certamente
ra^-
proseguir
da
meritate
perchè
,
le
sapere;
.
quali
,
Voi
contrarie,
al
trasporto
sono
come
loro
tra
,
pregi
lodi
colle
di
e
formano
modestia
ra
volte
soventi
qualità
impeciai
,
,
così
in
e
^
comecché
ri-
,
la
sguardante
bella
nostra
letteratura
.
il
Ho
adunque
piacere
fortunatamente
nel
oai
tifici
XV.
Voi.
3
Arti^
delle
yio
del
renduta
Le
T
Edizione
si
tre
del
)
della
Sopra
da
pò
ni
manchevole
intorno
cui
con
iva
^
Vocabolar
Gratili
Grir
Gre^
antichi
maggiori.
al"
fiuovi^
provvedendosi
9
lasciava^i^indietr^;!^
soltanto
ricreecimento
la
porreziom^
^
verità,
questa
al
correzione
sorte
comune
lK)rio3e
le
;
quali
9Ì
1723.
dimostrasi
e
difatti
lezione
Marzo
11.
più necewtria.e
,
^
prima
.
il dì
cioè
parte
Nella
portante
alla
le
gli Acd^d^mioì
di
metodo
trdpr
perocché
intenti^
Scienr
Contro
da*
raggirino
^
tal
:
qn
^e'ioro
tei^ipo
gran
aocen*
Religione
y
(prano
è
vanO'gli
a
le
Opuscoli
immagini
Vocabolario
r Accademia
per
si
nostra
face
inedite
sett^
Is^ testimonianza
che
uso
delle
Altre
quali
de' Censori
principio
Romani
ci^e
delle
Sopva
Sopra
0tiana;e
di
id
aver
queste
dellpiCollezione
critiche
importune
di
Quattro
r argomento
ec.
noto
fatte
Bottari
Gio.
Crusca-
dalla
farvi
Autografe
ritrovate
Mons"
di
Lesioni
di
quant
Vocabolario^
di
hanno
pone
simili
da
in
uopo
soggetto
opere
piccolo
ed
im*
lui
citata
re-
chiaro
fosse
in
di
ciò
jgrandi e Himperfètto H
]9T0
conunciatAoDto
qBÌodi- si
e
3B.
iralinor
mane^
,
in
tempre
gioota
che
lo
:
^li
incorsi
Roberto
di
e
Arriso
vari
con
iie^ Lessici
Qreci:,
tutto
Stefano
manilestare
di
di
er-^
di
l;fa'
"{uali
qnellò
Nella
%^
lèi
preda
avea
pure
altrui
a^^
La/tifta
esente
che
gli
ed
esempi
lingna
del
sì thè-
mm
dtAla
^
oora
ma
eorreeìone
a
prova
andarne
non
cera
Inogo
Tesoro
nel
Stefìmo^
mostra
emendaiido:,
rimaniga
non
r"^i
ed
crescendo
inaao
Lcm
secoflda
.
«ione
contiensi
demia
il
sul modo
più destro
il
che
all'Acca^
fìitto
proponimento
04*diii6tté
e
aè^
,
bt^ya
le
sa
lui
a
da
di
cui
j
ceodo
loro
cabolario
splicaflàoni
di
appartiene
V
alle
la
parergli
1
che
le
dbl
parli
Vb^
de"niifiioÉii
alle
éi-^
E
è-
ó
,
ciascun
la
termine^
seconda,
Latine^
voea
impre^"
diesiosi.
«i«M»re
che
una
agevCH
laudabile
fertemettte
Soci
i
;
compimeni^
magnai^mi^
erano
quattro
9
il
per
della
glorioso
e
tènere
la
e
Greche
e
fi"rma
o
che
teraa,
si
df'dire^
la
raggira;
e
g^i esempli
multipiici rignificati, le
le
contiene
cirear
varie
quar^^
maniere
,
di^ dii^,
i
metafore
le
,
ÉÌmilit)adÌBÌV,
loro
proverbiali
i detti
e
oàserVMre
buòna
esser
non
regola
,
miBe
a
il
ineonvenienti
JTèl
domprédde
"
ans^i
dì^ribuif^
eo^
,
me
volte
akre
aàoni^
per
dinldrnK»
erpportuflà
il
ageveie
le
quali
die
si
fa
fadessé
E
.
f)
nella
;
ma
divieterà
partì
quindi
mi»
per
questo
Storia
scritta
più
che
strada
intatnfii
vi
più
gli
a
gitadleas-
deBe
ciascuna
ad
esporre^
di
correafcione
divisamento
dA
sicura
tiffiei secondò^
precisamente
compiila,
edi-^
più^ lettela,
a
studi,
moki
^
i^ntecedénti
ima
esseM
fra
^
nelle
qoegU
d^tte
quattro
fatto
Accademici
diversi
a
"urVi
sere
era
b
toposta
sot-
^
( dice
lo
stieri
me-
to
Schermi-
,
deUa
quarta
ujbI: Diario
edizione
dal
dell' Accademia
bolario
VocadeUa
\
.6
%ella
MS.
Crusca
fatta
Magliahechiatia
all'" Arcicoiuòlo,
nianiera
deir
deliberò
nella
....
F
giunta
era
giudicar
di
prima
cui
a
posito
si.
della
gittasse
E
rio
,9
silurarvi
ad
cose
aon
dire,
il bello
voluto
del
alcune
Vocaboia-
quali
a»»
del
e
si
terza
da
correzioni
per
,
interesse
la
pr"K
edificio
riportare
dell'
delle
di
che
gio
pre-
raggi-*
alla
farsi
stee-^
edizione.
nuova
sa
dee
Edizione
ho
vi
Lezióni;
intorno
ra
rettamente
delle
fondamenti
maggiormente
tali
di
si
nuova
questo
.
passato
,
saldi
sopra
iC
i
Io
per
se
verità
tempo
questo
e
,
della
voglia
si
crescere
,
talché
giammai
,
ragie*
vide
si
opera
che
guidare
menzionati
,
non
•
desiderod,
ella
due
né'
quella perfezione
a
sto
to-
Accademicp
doversi
Quindi
namenti
strettosi
quell* impresa
immaginata
guisa
ridursi
di
altramenti
non
ù
p^r
5
riuscita-
ottima
che
affezionati
compia
consiglio
a
) piacque
Sonp
poi favorito
stato
'
Moreni
Domenico
di
dal
Gh.
Orazione
una
Ganonicor
Sig.
che
sta
in
,
MS.
up.
ni
del
presso
Cosimo
Padre
Chiesa
Cosimo
Fiorentin-o
polo
dal
citata
del
che
al
la
la
che
la
per
Maestro
dello
qualità
attribuire
si
re^
lare
sco-
probabilità-
moltissima
con
fu
Grifoni
Giovambatista
Ppui
e
12.
17
SS^^
de
Senato
del
anno
di
Collegiata
Festa
della
nell
lode
in
insigne
presenza
quale
giovanetto
Bottari,
nelC
mattina
alla
;
specialmente
e
Patria
della
Jìamian^
e
Fiorentini
Nobili
S, Lorenzo
di
0razi€"-*
intitolato:
,
diversi
da
fatte
medesimo
sembra
stile
,
(1)
possa
.
'
(i)
delP
V.«
r
Salvino
Ab.
Patriae
Avviso
prelodato
Lettori
Salvìni
pubblicata
scopra
del
ai
con
l'orìgine
Sig.
Can.
premesso
lode
in
un
di'
Cosimo
Moreni
Pater
del
Ragionamento
dell'Accademia
Orazione
all'
d'ella
Fir.
181
4.
simo
mede-
Crusca]^
che
Spero
prima
quanto
3
lezioni
queste
con
.
altre
dell'Autore
varie
raccolte
medesimo,
in
dopo
mio
dell'
quelle
si
pensiero
istesso
In
tal
chi
guisa
.
tra'
letteratura
la
ama
quali
insieme
riuniti
siete
secolo
gato
fu
le
di
molto
al
blico
pub-
il Decame-
sima
preziosisatiche
pure
di
scritti
gli
djàre
è
nostra
;i,
avrà
in
pubblicate
sopra
3
rone
là
e
,
jChe
volume,
un
vedrete
le
giornali
e
,
qua
sparse
nel
che
uno
Voi,
pas-^
decoro
^
Così
fosse
fortuna
la
al
desiderio
mio
.lavòre-»
.
vole
anche
le
per
fuor
potessero
taluno
dell'
oblio
perfette
quasi
disavventurar
di
mure
le
chi
infiammato
e
che
gli
uomini
a:";hi
alqu«.nto-
ceso
ac-
nostra
favella;
dolcissima
studio
dello
5
ti
argomen-
sopra
vari
pre^
sente;
della,
impi0garono
saggi
si
profittare
sa
alle
Aggradevole
coltivamento
altrettanto
illustrano
che
solo
non
chiunque
a
ancora
ma
ftffacciano
si
non
al
elegante,
quanto
ora
,
sarebbe
ritrovamento
con^pite
rintracqiando(l).
va
ai
trar
anunaiateda
pienamente
e
più
che
quelle ,.ehe
,
per
Dati,
del
Veglie
oggetti
apparte-*
9
nenti
alle
scienze,
e
all"q. lettere
"
•
«
.
yi
.
mia
ad
prego
che
servitù
V
accettare
pieno
di
dell»
assicurazione,
rispetto
e
di
stima
ho
"
r
professarvi,
d'inalterabilmente
onore
1
.;
.
Firenze
(i)
V.
il
dal
Collegio
cit.
Voi.
p.
Hugeniano
a3..
^o.
IHc*
l8i3«
DEDIGATORIA
XiETTERA
luVSTRlM.
GAROAVt»
MOMSÙ
«0.
•
Xl
varrebbe
dovere
iiattere
chi
a
dovì«a
prova
E
proTveduti
wente
le
pia
a
nel
che
ecdoro
perchè
eontrario^
nen
e
pratica
«i
pare
«
presiose
eofto
«ca^flìtà^
setfte
«e
le
ohe
ne
do^
ai
chi
M
mondo
maggiofL«
sono
conoscono
iii^
pi6
e
ì"
àp*
^
adonqoe
GoQl0Hendo«i
pressano
in
tttia
qaecita
.
Veglia
Prima
netrìa3
che
la
prerogative
gracUsse^
le
e
meglio
potev^io
chi
a
|"iù
le
cb^
"e^
della
raecemandarla^
S-
V
"
lodi
1.
«
quale
la
intende
.
e
possiede
in
-grado
le
penet;rare
a
Creometria
qaella
ma
nobile
questa
Ella
sublime?
tanto
^brriya
di
l' ecoellenaa
che
solamento
non
fomenta
dell»
finesse
intime
piò
scieiHMi
e
promuove
a
prò
,
degli
Accademia
nell'
altri
Reale
cooperando
,
alle
della
intensioni
i^agnanime
C
M
.
fondere
allo
efficacia
Ond"
vigore
medesima
della
studio
seni][do
e
io
a
mia
questa
coli'
suppUiQando
V.
gentilezza
nella
autorità
S-
1. ad
ìih
potrà
,
esortaflàono
e
coir
e-
accogliere
.
colla
aia
sua
r
Opefia
innata
e
V
Autore
sua
umilmente
insieme
,
verisco.
buona
gra-
la
i^
E
V
Nel
io
riandar
fino
dal
primo
si
reo
da
vita
più
antica
passata,
del
belle
allestito
co^
operando
quelliiicasa
compiacendosi
e
Galileo
cui
Galilei,
Usciva
cli^
faceva
gli
portandomi
bdnéspesso
egli
taiH
camene
domestibambino
da
,
festone
delle
gentilmente
,
,
cui
in
egli
fui
io
per
egli ^isse,
.
^^
fikccogliei»-
vezzeggiava
mi
Facilissimo
le chicche
pef
.
T adito
trovai
iescetiza,
in
ignere
largo
%
delle
dia
qtKdl mare
bella
occariotìo
fosse
dersi
ne'
«rtilrtd
non
the
T
e
eh'
lión
quali
O
éapace.
ascOltiftVanO
%
^cosl' per
della
quanto
e»lti?o dfe' ^uoi
avesai
hatura
poteva
facilitati
e
oolloquj
gli
arcani
da'
suoi
che
studia
I"i" mi
pianti.
dire
scoIt»ai
pdma
ricorderò
ficili
più dif-
precetti
nella
sera
una
di
prinei*
i
spaventavano
sempre
gli
quanto
ov'
d' Arcetri
villa
,
rezza
chia-
e
^
quégli
mio
appren-*
energia
tanta
spianati
passaggio
que
ac-
scurato
tra-
ingegno
àmravìgliosi
con
T
,
,
ne
d'atti*
inesausto
s' io
«-
ade*
mia
offerto
g'èra
ihi
campo
più ftóbiii
sciefU^e
à
di Itii nella
appresso
gre;ti copia
che
an-
adulta^
patria
in
né
,
,
tanto
più
aver
cui
più
mia
secolo
nostro
in
anni,
nell'età
della
coée
in
ifie
né
F
che
distingue
me
ornamento
e
sì
e
qnegli
a
poseia
ammirato
te
mia
fanciultezsBa
mia
avanti
il buono
nacque,
A
,
nosciuto
lo
la
rimembranza
nella
giocondi»
I
eolpemfierò
incontro
noti
L
G
a-
egli
,
dimorava
sendomi
quivi
Braccio
Dfanetti
trasferito
a
sieme
in-
visitarlo
,
con
della
Geometria
ligentissifhil
5
Trovammo
è
e
deir
Gentiluomo
altre
Belle
pci^ciò sopri^modo
il buon
vecchio
no
Fiorenti-
dal
emato
al
il
fuoco
.
da
ne,
si
lileo
Ga-
quale
,
giovane
un
intel-
Arti
faceva,
nobile,
com'era
il coi
suo
nome
costume,
non
mi
sovvie-
leggere
il
41C
Regtò
Furioso
la
lett
interfotta
ora
venuta
chiedezidoci
e
egli
la
per
.
novelle
che
nostri»
porlasai-
,
dalla
mo
dopo
città
molti
e
di
lodare
coogioatnra
c^pportuna
r erudizione
e
ci'' averlo
fare
cherebbe
il
arrossì
di
fa
si
sarebbe
letto
ardito
presso
.do v'
Geometria
alla
.tasione
egli
quelle
mostra
che
cose,
(l). Ad
far
d^ajuto
son
Geometriam
non
di
avesse
ript^
pttea
lettera,
conto
a
anche
ne
famosa
quella
doversi
non
egli
parole
in
ce
capa-
tria
Geome-
ibhe
E
se
appli-^
restar
.
questo,
alcune
Seneca
a
s'
vi
benedetta^
strepito
dir
a
mode^
,
fatto
,
«i
peranco^
voglia
questa
tanto
replicò
indi
giovane
stato
buona
sia
cosa
cui
egli
"
non
ma
buona
fosse
prima
se
di
anzi
di-
poco
Galileo
il
esortato,
che
:
,
che
quale
il Manetti
che
.
disse
a
Ai
N'
persua^o
stamentd
il
rato
spi-
^
ciò
a
lo
indole,
,
allora
prese
.
Geometrìa.
studiava
V
giovane
Domandò
leggeva
ra
del
discorsi,
varj
,
di
se
non
conseguir
la
transeamus
tù
vir-
ad
et
mt^
,
sicam
nihil
apud
^
re
,
quod
vetet
Jrustra
docet
cupere
E
scit
,
homini
doceat
potius
tationes
ripigliò
doceat
potius
nihil
segue
digitos;
istas
compu-
disgrazia
.
della
^u
docet
me
Gran
il Manetti
sorridendo
metimur
Numerare
pertinere
che
alia
,
Geometres
me
Commodore
me
time-
ignorat
^quomodo
satis*
ad
quel
con
,
Metiri
.
avaritiae
et
^qiiodvetet
quisquis
quae
dopo
^sit
Arithmetica^
invenies
,
poco
latifundiu
quantum
illas
tria
Geome-
,
che
ella
quando
j
piccolissima
.ta^come
in
a
ed
88.
e
V
come
ignobili
grossolanamente
per
le
inondazioni
(2)
del
altre
applica-
cose
la
cose^
terra
fusa
con-
Nilo
da
te
ta-
,
prendesse
operazione
(i) Episc.
piccole
a
misurar
Egitto
nacque^
il
Boecitts
1.
forse
(2), perciò
nome
2.
de
Geom.
p.
34i.
,
11
da
neU^
Platone
Epinomide
ridicolo
chiamato
e
,
il medesimo
clie*p08cia
ta
,
le
investigare
proporzioni,
gli
scoperse
sì
inventò
e
nideU'arle.
stima,
non
renda
altr'
vivere,
che
le
i
utile
nome
di
sièno
baiano
in
virtù,
quegli
tutti
e
ornamenti
beato
Mcmdq
il
mando
do-
i
almeno
quali
lo
^
Tarti
tutte
,
,
se
dirittissima
escludono
però
e
ri«
quei
pregio
la
insegnando
e
,
questi
migliore
uomo
,
passioni
sapere
Tra
che
1'
rendon
credere,
al
terreni.
non
che
par
comodo
e
i
quali
che
cose
della'
liberali
del
maravigliato
punto
quelle
fanno
dosi
ferman-
mostrino
e
misurare
gidissimi Stoici,
strada
Geometria
significato
il puro
resto
non
re
intende-
,
della
poca
eh' ella
non
in
sono
dovrebbero
e
ra
natu-
dperazio*-
quali
i
delle
d^lla
stupende
molti
grandi
il valore
facciano
al
sì
e
vimenti
mo-
,
sopra
ed
reconditi
più
a
^
i
via
per
,
an9lie
d' uomini
sia
passioni
arcani
Onde
quanto
ne
le
quantità
le.
contemplare
a
giovevoli
"
concetto
misurare
a
speculp^re
a
3
quali
diede
si
provet|;a
e
adul«
quando
]firimanesse
non
se
,
riducono
più
,
comodo
più giocondo
e
y
che
raviglierei parimente
Filosofi
i
tutti
i nostri
felicità
e
i diletti
tutti
della
si
curassero
,
eh'
Dio
è
lor
nel
pensiero
in
tutto
Seneca
quello
sommcf
'servono
compiace
le
3
o
,
per
nocive
all'
si
gonfia
quaU
egli
e
,
o
p#r
bene
Passerei
che
an-
.
delle
vale
volto
ri-
vero
e
ritrovano
,
si
medesime
cose
anche
avendo
perchè
disprezzo
questo
gessi eh' egli non
qnantoxlle
non
si
a
tutte
né
terra
,
a
con**
,
Geometria
ogni
e
superiori
,
della
ma-
disprezzando
,
le
mi
Romiti
lunga
gran
Grecia
della
Né
.
di
Cristiani
templativi
bello
più
e
,
m'
s' io nojm
stoiche,
massime
del
apparenza,
di
accor*
tu!
sapere
condanna''
soverchie
stante
re-
quelle
negli
e
,
te
se
tri
al-
particolare
ri
%
Mente
olt^erhòclo
yagò
dèli' èlo^iifetlsba
ricercando
a
le aéateasze
della
è
butlarsi
per
,
ràiida
a^ii Accadertiiòi
éanist
li
argoiiè
morau
ascoltato
da
neMuogtii
'
voi
lettera
terf
che
^arerl^e della
render
fé
ài
tali
1* evidenza
la
e
Laoilde
fossero
elle
Jier farsi
creder
mantello
quando
Seneca
V
e
Arim«
di
bisogno
le
misurare
loro^
vaste
sae
Ma
milioiii
suoi
.
stoico
perfetto
quel
sotto
e
,
V indòmite
occultare
Vero
j
eòtlteggiaréi
per
e
,
dì
gran
per
,
di-^
fl
dire
à
di
e
delle
Geometrìa
ht
sì
a'i^eva
fcp*
meteore,
^
méiMre
éamt"agne
misiirar
.
àvVilì
potere
qtialì
mostra
curioie
necessitai
ìngratitildihe
quella
suo
ilietica^
delle
e
geometriche
grande
tutto
delle
ragione
prospettiva
sia
itoostTtoiòni
al
óltre
Geometria
la
5
prò qaaiita
egli
^
^osèa
fc
iil
pure
,
,
ÌB
quelle
abbiamo
E
(i).
altrove
e
sacro-*
qtiàfitò
citati
e
iene*
proferire
meschine
tanto
medesima
Snella
intendere
Geometria
a
é
delìzie
Arimmetica
«'induce
Pittàgoritìi
le
MtzietH
dell'
e
pòfmìa
fiori della
dei
fece
passioni
lui
a
,
di
mestieri
tnétrìà,
hi
vilipènder
bontàr.
quando
fi né
i
Io
io
ék»tti di
Geometrìa
,
tile
dico
non
a
i Cinici
Laenfció
secóndo
le TU
éoópttjfhssocotìtro
crcìW, come
seguace
de'
(S) ci
Memorabili
bene
gt'an
fatto
ebbero
^
(2)
scrìsse
quàUto
io
Zeiìofonté
E
Socrate
rappresenta
la
inu*
per
per
Pirrone.
Stoici
gli
che
atematiche
di
i det^'
né
sostenére
pure
è
,
Empirico
Sesto
.
trattone
il Giovane
apprezzare
la quale
Ged^
la
MoUdo^
replicò
saprei
non
Seneca:
sóli
del
cose
^glÌQ,
tìon
volessi
fnrou
hùti
le
tutte
ma
solarfiètile
non
a
queU
??'?"?,
(i) Ep,
(2) Lib.
(3)
LHi.
88.
6,
4.
de
Nat.
Voss.
Laert.
de
1.
i.
v,
Script.
4.
5.
Math.
v.
13.
'
iit Socrtite
.
^
che
ifi anali
mòi
4i
i^alerseiie
di
o
colle
studio
cano
h^^oro
fante,
bcinokè
éeW
A
'Cinici
éhè
3«se
ad
quan"^o
Ossi
da
molt'
gli
altri
la
tntta
altre
io
utili
di«^
soggiunsi
.
ci
prendiamo
poche
ufFanno
grand'
;
essi
piacevano
cose
da
per»
niun
a
qualunque
ot^tìnato
diiiposto
e
chiarissima
al^
j
,
medCBÌmo
e' vi
oltremodo
vi
non
di
non
soguar
,
ch^
verità
s^
e
;
benché
cosa
voi
appagherete
sempre
Oeometria
animo
nn
Sesto
facilmente,
risponderete
imparato
di
gavillazioni
.
voi
per
convincere
negare
Alle
piaciuti
son
averetc
riuscirà
e
ma
j,
Hmjtèrico
tico
tacendo
qnesto
non
nolai
qu0Ue
igno»
gerTissero
consumando
dirertissero
.
Def
meno
foeM
ne
che
ia.
elleno
che
uomo
«idplin0
a
non
geome''
^
crederà,
altro
bicisi^
appredào
e
descrii"kMai
egli
intèndere
sapeva
non
TÌta
ric^r**
non
^
3
henÀ
quali
y
sottffisèiflie
in
ingolfare
iiriiìlie te quali
gnare
dise-
per
,
ordinario
che
F
ma
le
cose
óocadond
vévé
o
éet^^
sdòmpartito
$
,
più
t
un
a
in
di
o
e
misura,
giunte
qualche
esorta
fidtio
bkogaaod"y
eoiMegnat
,
terra
iii6fltyé
,
studiftì* Geoinettia
per
ricevere
la
ftffi^eimMO
p^eo'
filbniiUatia
8agào
to
aò
dì
par
stnpito
Mi
sapere
Zenofbnte
che
ben
son
.
Socra^
,
introduca
maestro
fortemente
dubito
^guri
il
"itìi per
che
awentnra
«paculativa
non
più
tosto
in
parlare
in
egli
filosofo
stesso
se
a
cortigiano,
a
che
Socrate
dito
la
costantemente
affezionato
a
de^
rd.pprcséntato
ed
da
quale
il
Geometria
alla
,
(xeom^tria
,
ci vien
e
soldato
e
grado
era
guisa
discorso
questo
,
Platone
tal
a
le
tutte
,
lanattematiche
ebbe
ghi
per
a
più
si
a
tale
segno
futto
ben
il
famose^
e
un'
a
presso
scritto
conserva
Chèque
^hé
compilare
pertinenti
quelle
libro
fie
:
SmirneO
opera
de'
Itao^
sto
Que-
Platone
.
a
penna
particolarmente
neUe.libreneUa
nocftta
S.
Lorenao,
terafcp
Francese
4i
lo
di
passo
eruditissimo
alla
presto
luce.
il
di
aunto
registrato
nel
mandar^
offo'
tralasciamo
Scrittore,
deUa
altro
din
basti
ci
e
diflùsaraente
più
quanto
settimo
un-Let-'
che
(l) sia, per
Ma
divino
questo
sentire
riferito,
vien
mi
e
sta
dove
Repubblica
crate
So-
,
dice
Geometria
la
che
di
sogni
si
guerra
accamparsi
per
5
gnare
gli alloggiamenti,
e
le
per
difese
marciatie,
alcune
tic^.
e
poi
più
ampli
aiuta
mancare
attendano
città,
fallo
i
coloro,
disporrà
talmente
loi^ofia
animi
gli
i
solleverà
phe
gli
,
inferiori
alle
come
più
facilità
differenza
tutte
da
che
certa,
cosa
chi
ha
o
non
verità,
9
della
fi^
l'
del-
mezzo
per
finalmente
£
sen-^
clude,
con-
.
nell''
discipline
le
quale
amore
uomini
superiori
cose
la
la
bel-
sua
alla
.ali'
pensieri
per
dare,,
coman-
nella
nostri
ól-*
sempre
generano
Geometria,
alla
attrarrà
perch'
che
abitano
quali
tutte
,
,
si
di
altresì
e
espressamente
,
che
dette
cose
cose
che
necessario
esser
clude,
con-
più importa
quelle
circa
non
risposte
apprendere
quelle
a
del
rilievo,
ben
che
intorno
le
gran
a
quel
ma
raggira
e
di
idea
V
conoscere
per
stu*
Geo*
materie
opposia"ioiii e
sono
ella
^alkr^arti^
ben
arimme-
lungo
più
se
nelle
solamente
pur
quanto
sono,
varie
delF
e
esaminare^
a
non
che
sopra,
za
»
d'avanzo
son
esf^
documenti
dopo
e
che*
si
ad
conducano
buono;,
la
iOrdinan^e
cose
di
particelle
Passa
metriche
quali
le
per
piccole
per
espugnazioni^
nelle
anche
come
V
per
djue-'
per
e
bi^
,
nelle
dio
sì
ne^
molto
giova
,
apprender
è
,•
ha
ixm
grandissima
qualche
tintura
,
di
Geometria.
(l)
Ismael
Fu
BulUaldo.
adunque
Socrate
si
congiunto
i5
affetto
d*
Materfiatichc
alle
CotiHiiedia
beflÈirsi di
j"er
eh'
egli
Onde
filosofo
mio
credere
non
mene-
di
di
nomei
dì
iei^ schersfcatldo
ail^
far
freddura
m'acquieto
Mobile
A
buon
gli
ob-'
questoiKjrio-
.
replico
non
e
al
scienza
Hngna
V
maligna
onorevoli
rinacirotoo
pessima
di
pianta
menò
co%
alla
nèlIaJ
di
fatta
jiotétte
non
che
quella
Io
'vane.
il
8opra
a
brobrj
lui,
insiemèmente
burlargi
non
Nebbie
Le
-intitobita;
Aristofane
,? che'
es^'
vorrei
ma
^
compatito^
ser
ad
indotto
che
altro,
livellare
a
zioni
vulgari
mi
maestro
capo
di«àe
sole
si
cose,
quali
bombardiere
parrebbe
tempo
perduto
Galileo,
il
to.to
fosser
presi
stndj
questi
loro
vita
.
scherzi
in
la
^gnfa
Queste
mille
delle
paragone
Geometria
all'
ingegno
macchine
tante
ci
sarebbe
ajuto
V
anche
umano
in-
strùnienti
vestigar
in-
te
tan-
e
,
al
necessarie
sono
che
,
operazioni
ni
uomi-
invenzioni
cui
tanti
ste
que-
Euclide»
maraviglie,
il
Non
.
gloriosamente
altre
senza
e
grand'
altri
,
impossibile
stato
e
"
per
pena
spesero
,
la
tanta
tant'
e
che
,
in
o'^ra-
quadrante^
ogni
,
i
qaaV
una
ad
Archimede
A'poUonio
distanze
,
^
crediate,
vi
la
el-
veramente
misurai*
a
un
cognite
e
finora'
sono
descrivete
acque
maneggiare
e
9
se'
tanto
cose
mi
non
ad
,
figura
io
Poiché
altezze
che
queste
apprenderla.
servisse
non
ed
Geometria
alla
favorevoli
ignorando
se
ben
qUaH
le
vivere
,
ci sembrano
adesso
triviali.
de'
parlando
re
tihtate
(i)
;
at
I.
^os
ebbe
perciò
Greci
Jhit
In
.
summo
Itaque
metiendi
D.
o,rtis
terminasuimus
e
per
dir
Cicerone
apud
iìlos
a
nihil
,
hujus
L.
Ghe
^y
Geometria
illu^rius
perTusocontintio
la
(i)
koìto-
Tnathematicis
ratiocinandique
i^
Ma
modum
^p
quaest.
Tuscul.
cilità
fa-
t6
non
parpà
ipa
facetsero
le
che
ni
oeraado
loro
Ne
mi
Archimede
anzi
che
re-*
co*
Gal*
ciarlatani
e
(i) Plinio
Livio
Latini
scrittori
grande
come
Geometra
marayiglioso
tphe per
facendo
def
accoppiandolo
,
(3),
coi^de*
abasarono
indovini
Jl^esimo
chi
significare impropriamente
a
stupore,
reca
tti^
poea
a
si
tajito
Jupers(ÙBÌosi
Valerio
e
Geomeiria
storcendolo
^
i
Romam
d^^ Mateioatici
nome
malefici,
dei.
della
leggi
i
elie
cosa
gran
(2)
sero
lodas-
Ingegnere,
che
come
non,
,
le
Tiepià
Geometria
della
conto
gran
stimavano
,
fatte
macchine
di
difesa
a
Siracusa
,
che
i libri' della
Sfpra
del
e
GiUndro
i
,
no
vita
FUitarco
Lnperciocchè
immortale
reso
quali T hannelhv
.
Marcitilo
di
che
racqqnta
Archimede
mede-
,
si[mQ
di
meziKO
per
in gran
teneva
non
stupendi
coi
V
presso
egli
^
inventava
in
Geometria
della
speculasjioni scherzi
,
in
forzato
non
se
qui
di
instanae
del
che
quel
i potenti
e
vergognato
dalle
•' adatta
ben
ricchi
,
m^do
certo
un
cagione
son
porgli
in
opera
5
£
Jerone-
Re
di
deU
si sarebbe
e
Galeno
disse
sì,
paragone
,
,
le
conduceva
e
reputandoli
strumenti
m^oai^ica
arte
(4) che
Ù
tutto
i.
nude
^
perchè
istimano
non
bellezza
letto
perchè
ma
,
Né
si
vagUono
.
i^immetica
palazzi
Tirio
{i)
(2)
^o^
se
ÙLt
e
le scienze
computi
2*
(3) Hb.
8.
.
(4)
D.
(è)
Disc.
della
per
e.
e.
Geometria
serve
S'acciMrse
allora
ai.
p.
209.
loro
e
di-,
dell' A*
perfabbricae*^
anche
il Slanetti
Massimoi
che
y
2,
ad
e
vera,
«
a?.
Praecogn.
loro
utilità
recano
34-
34.
Lib.
essi
quanto
(5) 9 so^unse^
Lib.
ad
la
Posthumum.
moHi
le
ponto
Pallade
o
o
altra
Dea
gli
occhi
della
parlerà
Gèo-*
,
alza
Orsù
metria
,
.
ci
che
sta
la
che
vario
il
eopra
Scorgi
Quello
capo?
bello
tanto
tanto
^
accerchiando
terra
il teatro
tu
intorno
lei
a
si
,
che
rivolge?
la
gole
e
non
sai
da
cinto
Benché
luna?
che
tu
stelle
se'
Tu
il
porta
di
presuma
e' si sia
cosa
di
tutto
per
toperlo,
finora
stato
in
.
terra
io
ma
là
condurrò
ti
dov'egli
è^
fab*
ti
e
3
bricherò
del
farà
dare
tu
onde
t^ma
o
quasi
da
chiaro
ed
jgiunga
,
Ove
ampio
deir
Alba
Le
carole
,
Del
gol
nascente
99
è
Sino
éorpi purissimi
rose
puoi
non
,
Disse
il
che
a
.
quel
capire
Massimo
vero
Y
e
perchè
senza
al
di
di
quegli
sia
contentezza
.
riprese
,
impossibile
è
quel gran
la
i
movintenti
e
?
Ella
ci
dopo
averci
le
di
e
ca^
ridotti
operazioni
e
in
le
fabbrica
tante
a
della
dell'
speculazioni
fSielo^
verità
tante
de'
e
dimostra};ivo
della
universo
il
trascorrere
prospettiva
distan.
figure piane,
metodo
guardante
ri-
,
dimostrate
terra
carsi
appli-
problema
l' apparenze
per
delle
passioni
,
e
Tali
presta
Galileo
il
)
5
altri
si fatte
rimiri
che
Geometria
r architettura
ite
tu
imago
aurea
non
Tirio
ritrovamento
che
^
e
tu
,
la
poi
quel
in
sin
,
luna
delli
splendor
lo
Itfa
.
porterà
porte
prima
^^
.
dove
e
palagio
il
yj
belle
le
son
p
uscir
alia
dell'universo,
oceano
al
senza
tempeste
ti
sciogliendo
terra
oonse-
avvezzarti
per
le
per
,
esso
mareggi
non
,
deir
con
giravolta
una
acciocché
porto
visita
Ella
.
ti
viaggio
Geometria
aUa
gnandòti
agilissimo
vassello
un
e
della
ca
cir-
corpi
tanti
e
sòli^
effetti
uieccani**
,
filosofia
naturale
,
sopra
e
«n
d' Astolfo
(i)
parla
con
che
di
lasciò
non
si
sono
in
entrare
troppo
encomi
iperboliche,
scritto
tat*
quando
fare
con
menaogne
quanto
Ma
.
le
non
M^annate
alle
sìmìglianti
stelle
Geometria
nella
qa^
di
tralasciarsi
per
d'essere
le
sopra
debbon
introdotte
sospetto
maraviglioso
trasporta
persone
alquanto
doci
ci
eccelleOKe
queste
te
pìapiù
carro
ricordane
Aristotile
(2)
che
,
da
è
non
di
discorrere
che
,
ricusando
che
sì
da
£^
denza
ben
che
vero
le
cifere
piò
tanto
il
chi
credito
ha
non
nelle
contenute
coir
figure
3
alieni
prima
.
rate
ro
colo-
a
gV ingrandimenti
medesima
se
presso
questo
.
tutti
essa
procaccia
E
ignoranti
sono
ne
Geometria
di
evi*
impar
ella
cui
,
vale
si
descritti;
camminando
vedere
di
le
intendere
mai
polTà
non
^
lei
alla
schiette
da
misteri
chi
cieca
bellezze
quelle precedenti
di
i
di
tenta
gli
senza
eh'
notizie
lei
ella
chiali
oc-
è
so**
,
lita
di
a' suoi
soitiministrare
favoriti
Dico
a' suoi
.
favoriti
ella
perch'
vuole
non
che
di
lei
ragioni
3
chi
non
se
è
già
bello
si faccia
altri
divenuto
di
parziale
suo
eh'
quello
egli
,
me
nel!'
segue
metra
ne
,
non
Chi
Geometria
di
discorra
conoscere
TI
perchè
chi
a
la
buona
sia
Geometria
essi
iria
,
ne
M.
o
qui
Nam
(3) Di
.
Ar.
(2}
L.
Lib.
Pur.
I.
?
e.
3. de
e.
J2.
qui
84.
nasce
St,
Anal.
Orac.
pesi
SK
ci
o
espeado
misuri
faciet
di^^se
bir
quanr
G^ome^
in
oportet
,
aut
accortamente
,9
la
difficoltà
6j".
post.
u*
non
taceat
aut
judicetur
quidem
(1)
quid
j^
didicerit
non
Tullio
meglio
,
vagliono
sanus
(3)
che
passetto
goffi,
i
misurare
spondere,
ri-
soglio
^
a
manda
do-
mi
.
che
a
balordo
un
per
farsi
il
pena,
,
to
Geo-^
è
"non
.
non
lancia
co*
sa
,
professioni
altre
,
che
n.
2*
che
s' inr
9t
.
che
si
noo
i' elia
altrui
nell' esortare
feotitra
dir
pnò
{nretiderìa
prima
se
,
dir
H
buona
quel ch'ella
a
egF insegna
s'
non
idro
molti
e
;
sanno
non
eh'
loro
qùèàfcàsciftuià;
»
ella
ìàxÌbm*^
ém
d'a]^
ricUMifo
ch^
quel
a
bootia
è
pcr^
eUa
lóùosè^
tette
a
tàL
.
HareM^e
vero,
cagionereÉbe eflfetto coniMrìd
tt^A»^
perc" assolntametitl)
dol
ma
all' inteihdone
,
Gòme
rébbotio.
avendo
non
gere
eogoifeione ^
vergendo
e
avverrebbe,
appoùtd
(accia
A
come
tavcdossa
oha
alconto
se
da
dipiki^
a
àtb^
jHttori
^
,
mandasse
ch'dla
quel
fosse
risposto,
altri
quei
pochi
bose
^
t
ìà
Inipei"ci(Mdiè
ii
non
fiire,
%
polréMie
imagitilfc^
,
da
che
fé
le
tutte
che
quella gmsa
baona
fotfe
Inonticelli
di
célori
al
ili
,
bella
À
e
delT
gegno
tela
quelle
;
confusione
voi
tpettiva
no
cui
per
tavola
sopra
gettati
non
è
spargendosi
Inutili
; ma
isione
Greometrìca
a
chi
si
A
là
mano
tai
chi
nel
punto
consiaei^
maravigUosi
strumenti
la
medesima
jpet
n^tì^
jguarda,
la
di
della
che
é
figure
"cogai^
"ài
'ùnttìSù
per
à
»
Geometria
ponto
leggiadra
,
quei
VipÉSù^
confusione
una
pone
e
che
lavorato
una
Geometria.
pare
art^xrio
un
vetro
rappresentano
Geometra^
da
pM^
tale
colori,
tal
un
un
e
Y^
di
schenso
guardati
e
con
la
è
pOÉ^
create.
cose
con
diversi
.
o
le
quello
caso
a
quest'effetto ci
Tale
inutili
cfedute
e
ìioA
come
,
quante
parete
o
determinato,
Fa?
tutte
avventura
per
,
rinvengono
ìi^
tantht
intelligenza, %1ìh fórnlasiòua^.
di
operazioni
deste
si
ìioo
tàn*
sopra
ìfùttklilieppe
fignr^eignote
1^
servire'
sano
aU'
di
ìe
,
iÌF*
T
le
mano
diìtekùter
e
cose
molti
coÀ
Hi
pòtésiid
catrar^
uomo
tutte
natura
m^ni^ìilr
vivace
in
|"or^
riconosce
ben
sto
to-
,
il
più compito
che
tesoro
all' airima
nòstra
,
abbia
dato
in
questa
Vita
la
Div^
Bontà
cioè
^
candid»
verità
là
dire
a*
da
no
noi
faori
cercata
sottoposto
dei
indat,
territorio
sia
Qaanto
.
iafallibilé
para
,
il
metria
Geo-
alla
giubilo
ra
prò-
che
3
F anima
veder
in
bellezza
tanta
Plutar-
dicaio
,
dove
1"
o
r
Geometri
HniioUi
d*
'
'scolta
inleudere
nelle
'énfraenlo
la
'
il
véirità
;
va\}
cotal
per
era
crerlendo
"Né
'ansiètfl
perdita
a
altra
•' aweaiva
'
in
si
ma
dismisura
Un
la
d'
scuoia
èom^
fama
era
Veritll
la
fu
le
§iolui
si
a
dato
tutti;
distina^ioni
smì,
9
aU^ anima
fktìbi
»[
strandole
mo-
quella
in
la
e
;
lui
dimorasele
esso
vedere
termini
yeritkà
discorsi^
loicaU
voler
mostra-
stomacata
conchiude
niente
cl^d
silogi-
con
V Anima,
ma
;
a.
cl^e
prima
.
1^
indu-
sen^ca
il filosofo
Gominci^
p^r
ella
,
da*
farlale
di
parola
partisse
di
apprèsso
,
da
d* insegnarle;
I^ósofo
solenne
un
chiarirsi^se
per
con
pron^ettevano
da
i
contrada
,
entrò
're
diede
si
una
cosa
Inri^hi discorsi
jgiòrno ili particolare^trovando
.
aperta
ama»
dolente
ogni
dileggiata
trovò
l'
dopo
essi
un'' altra
che
persone/
smarrì
cosa
In
a
T Anima
corpo
.
men-
piccolo
che
cercarne
a
la
aòn
vivere,
poter
Tà-
grave
sovente
questo
ogn'
lei
diligeiizà
e
di
«iopra
senza
sia
Avvenne
tenebre
perchè
e
vi
non
ajutò
vero.
voluttà»
qualsisia
a
porge
degli
iramenso
imperciocché
usata
tempo
bene
piacere
capirlo
per
favola;
una
re
il
superiore
E
£i"icnro.
scOgnaa
'
descrive
egli
vano
5
s'
'
iavvedde
che
veAnta
mai
il bqon
iipn
uomo
non
c}i^egli altrui
«
e'
'
che
con
fatte
n
iV)rmè/8ustaàze,
occulte
d' astratti
concreti
MTo
àccidenii,
mator
c|ualità, virtù
antiperistasi^ antipatie e empatie
alia fitioeartifiziosi sinonimi
del
tutti
usato
sinceramente
da
:
,
9
tono
mostrarla
eircuscrivepdòla
^
*rie„
'
chimère
giam-
aveva
potesse
andava
jier "ipqta^pne
'
V
Socrate^
e
cì^e
,
non
matscherala
li^
.02
T
guatando
gli
tetti
in
Anima
Io
Per
che
molto
incollorita
tutta
disse
gli
£
:
que*
,
sta
voi
a
cipj
di
?
verità
sapere?
vi
avvezzo
a
nomi,
vanità
si pasce
questi
pria-
? Misero
appagano
nelle
vivere
queste
con
questi
questi argomenti
3
che
la
pare
fame
la
voi
^
tenebre
credete
vi
che
5
le
lucciole
stelle
sieno
che
e
il sole
£
di
mai
voler
non
partì
si
più
senza
.
,
frettolosa
domandare
più
fiamma
piccola
una
,
sia
che
.
filosofo
il
viso
altri
,
ciarlato
aveva
da
velami
questi
sotto
do
giuran-
a'
Filosofi
3
se.
veduta
avesser
la
Camminando
verità
to
pertan-
•
s'accompagnò
dissimo
detta
garbo
del
venerabil
con
sesso
del
e
£sperìenza
nome
per
di
matrona
fecero
genio
sì
gran*
L
formità
uni-
„
T
che
A-
,
all'
confidò
nima
cercando
L'
£sperìenza
udito
Esperienza
.
ch'ella
quel
ciò
disse
andava
all' Anima
^
che
di
stesse
buon
ella
perch'
cuore
lungo
,
ed
spese
l'
non
sì
erale
però
te
molaver«
fi,dare
di
fare
a
assai
costata
ond'
giunt;ata,
avean
r Anima
esortò
dopo
si credeva
osservazioni
che
molti
a
che
e
,
Ma
trovata.
perchè
Verità
,
fatiche
la
la
cercato
tempo
aveva
pure
,
ella
persona
cara,
s'era
Anzi
veruna.
il medesimo
dotta
ri-
di
anche
ne
,
lei
fidandosi
all' Anima
Piacque
modestia
più
assai
del
vedere
filosofo,
è
l' animosità
l'Esperienza
pregò
e
Verità
la
non
se
simqilazione
la
che
ingenna
questa
.
eh' ella
almeno
quello
farle
a
»
diceva
d'
V
G"minciò
trovato
aver
.
all' Anima
mostrare
prove
della
e
natura,
.
Dopo
molte
e
le
,
per
la
quali
fermate
questo
storiche
ali' Anima
operazioni
meccanici
via
esse
Verità
e
^
di
ammirabili
materiali
alcune
certe
prese.a
tanto
a
esattissime
consistevano
per
d'
ed
effetti
alcuni
manipulazionì
striimenti
to
replicate
con
Esperienza
di
e
fat*
in
sime
mas-
re
rappresenta-
squisitamente
le
33
T Anima
che
rìasGÌ
brillando
abbracciare
per
qaeir oggetto
P Esperienza
e
ivpfixct
IvpnKa
f
^nei
versi
Quel
sol
che
bella
pria
Verità
di
i
dall'
il dolce
neir
che
le
posarsi,
aspetto
,
dell'
volle
esaminar
di
qtiesta
alzarle
i
muoversi^
e
mostrato
io
di
effetti
piedi
sia
L'
anzi
lo
acciò
io
ancor
sento
può
dp.si
no
buo-
mi
te
ave-
più
non
,
ché
ben-
quale
,
possa
di
offese
si
non
Cercate
meglio
.
farmelo
di
,
dere
inten-
l'
disbramare
del
cipj
prinsissime
dubbio-
non
se
Esperienza
nutrirmi
e
cui
sopra
posa
recare
degnatevi
trovate
,
io
il
si
soggiunse
,
,
eh'
assai
non
non
.
ve^
,
certo
le
la
del
molto
veriedmile
questo
cagioni
libertà
mai
dicendo:
i
restante
grazie
cercando
vo
perciò
e
le
se
né
j che
sopra
nel
,
certi,
e
lei
bene
Verità
T Anima
Rese
ma
;
appagando
questa
di
ben
che
ma
dell'Esperienza
negli
avvertimento
ne
.
mi
.
modestamente
mancavano
scambiata
affetto
il pettc^^
Esperiènza
principj
; e
sarebbe
scoverto
avea
scaldò
ricordevole
e
e
trovò,
?ea
m'
fidandosi
stessa
mostrava
4fte
ta;
trova-
,
fondamenti
8Ì
mi
avanti
poco
se
ho
opportunaroeute
d'amor
riprovando
e
ritenne;
datole
V
io
trovata
proposito
suo
a
3
si
Archimede,
come
(i)
Provando
Ma
ho
figurava
,
applicando
Di
V
io
le
che
,
esclamare^
per
3
fu
dell'allegrezza
appetito
Accomiatossi
vero
,
.
l' Anima
cortesemente
e
disperata
quasi
di
poter
,
più
trovare
il
in
entròssene
ihfie volita
^
(ì^
Dante
bene
suo
Par.
per
e.
selva,
una
lo
3.
della
^ uscita
e
strada
stanca
dolore^-s'
assise
per
stra
mae-
lo
sopra
gio
viagun
che
quella
per
quale
la
la
fosse
del
cagione
singhiozzando
ma
don
i
donz^b
qual
dolorosi
suoi
V Ani-v
Espose
.
accidenti
e.
^
tenninalc»
ancora
aveva
pian,
interrogoUa
cordoglio
suo
Anima
,
dolcemente
accostatasi
piano
-deir
compassioad
a
gQari"
^*ae«ò ieggiadrftr donaella^'
foresiti
mossa
ftndò
Non
pia4À^ado.
curottauienU'.
m,$so
il
disse.
interrompeadula
Se
la
che
discorso,
avete,
non
,
male,
altro
che
io
il rimedio
la
sono
è
trovato,
Geometria
,
chiedete
bastanza
A
r Anima
:
«Mme,
giacche
non
comprendo
mi
eompas^
Ben
conforto.
sperar
del
rivegga
Cielo
io
che
in que«
altrui
ancorché
cuore,
perfettamente
come
qua^
io
i
non
ed
descriverla;
coloro
a
la
bellezza,
quella
nel
impressa
sta
interviene
me
posso
che
^
non
«i{^a.
altro
pretendo
non
decreto
esser
terra
le
sog^
,
^unse
sta
che
schernita
stata
sono
.
che
qodl
darvi
può
,
altri
non
e
a
sendosi
quali
,
scordati
nome
un
sulla
dice,
e
V
non
pur
,
molte
che
similìssirae,
per
quella parcda^
che
tra
si
vantiBkti
soa
^sieno
Ben
è
fezie
proche
vero
.
loro
la
quale
non
sia.
di
di
quasi
e
suggerite tutt^o^
scambiano,
approvando
le
non
veramente
lingua,
esprimono
che
voci
per
si
come
,
della
punta
d' averlo
loro
par
,
esù
Molti
farmi
im'aU
cercano,
ra
fino-
molti
e
vedere
Verità
la
:r
e
benché
alla
m'
Verità
mai
Niuno
quietata
la
mostrate
tante
simigliantissime
Geometria
mi
non
speranze.
Contentatevi,
d -ascoltfur
due
£
.
dopo
ehe
lamentatevi
inganno
di
a
larmi
conso-
replisMo
e
n' avrete
gione
ca-
,
preso
r Anima
giam-
parole^
che
me
,
aver
co^e.
sono
imprenda
,
v'
tante
e
,
jadunque
.
sì fatte
con
'gò
abbiano
ÌQ
mano
fermati
confessò
pezauol
un
d^etccordo
di
non
di
alcuni
mattone
,
principii
poterli negare
;
co-
26
desBC^
JDio
che
nella
di
Anzi
sì
nel
presenti
certe
raziocinando
appresso
dubbiezza
infallibili
£
noi
gono
vegmo
vedia-
noi
come
eziandio
sono
totalmente
o
na-
da
fu
appunto
nel
del
concetto
Gante
17.
del
Paradiso
antenato
suo
^
sì t' infusi
che
mia
il
caliginosa
,
Non
Così
le
vedi
^
Anzi
che
cui
sieno
li
tutti
99
Della
qual
altro
in
O
se
dicendo
del
non
si
cittadina
presenti
son
si vale
9^
altrove,
il medesimo
al*
Dan*
(1)
sì eh'
retta
un
di
adunque
cura
01impiii,de
del
far
cerchio
mezzo
da
chiamata
tempi
il punto
,
Triàngol
9^
ottusi,
mirando
se,
propòsito
,
così
du^
Geometrica
verità
ad
trimeuti
terrene
contingenti
cose
9)
A
menti
triangolo
in
capere
9)
le
veggion
come
^
Ghi
che
geometriche,
Gacciaguida
a
pianta
Che
\j^
di
Essenza
oscurate
Poeta
egli parla
te,
pos*
,
verità
questo
maggior
cara
verità
,
.
^\0
e
grandemente
o
y^
ov'
la
a' viventi
che
Divina
mirar
,
nostro
e
tà
Veri-
stessa
ie
tutte
anche
le
cose
fcoste
la
è
contengono
ricevuto
è
beate
quelle
Verità
,
quale
menti
la
medesimo
.
le
inten-
egli
,
se
,
sibili
che
ha^resente
sempre
disse
egli
còme
credo
Geometria^
maneggia
pre
Gielo
{%)
si pnote
avesse
non
la
conoscer
commensale
noa
«i
j^
Verità,
degli
curi
ne
Dii
anche
é
,
deU
,
la
Geometria
(1)
Farad,
-^2) Stob.
^
e.
Serra,
«
chi
i3.
il.
se
ne
non
cura
,
da
altri
che
27
da
la
lei
essendo
ricerchi
V
e«a
unica
arte
si-*
e
,
cura
?ale
bene
applicarsi
Alighieri
Chi
Tutto
soggiunse
vero
può
io
che
dimeno
aggiungere
dal
;
'Oeometria
due
si
primo
NuUa-
fare.
quali
\ i
mi
non
è
non
nar
giusto
par
dalla
imparandosi
verità
la
si potesse^
pur
3
la
più
dire»
meglio
saperlo
che
sato
divi-
ha
mosti'are
corollari
è^
conoscere
a
,
quando
e
ragionamento
1Ì
il tacerli^
dubbio
ella
per
di
presumerei
suo
sarebbe
ha
per
o
sovvenendomi
scono
Non
quanto
a
Geometria
mi
non
jy
.
,
della
arte
vantaggio^
detto
F utilità
evidentemente
necessità
si
mo
medesi-
T
ha
non
di
ho
quanto
si
niente
e
dicessi
Manetti^
il
guida
del
verso
,
ch'io
di
meno
lo
per
quello
assai
quel
d' altra
(i)
pesca
»
chi
a
.
può
,
Onde
ritrovarla
per
pericolo
^
che
altri
nell'
intelletto
prende
sen'
non
avvedendo
a
metodo
Conferma
molti
per
ciò
non
negano,
almeno
confessare
la
esercitar
(i)
Farad,
(2J
L»
I.
e.
e.
10.
i.?.
Inst.
Or*
e
posson
^
ella
far
sia
per
che
di
(2)
il
perfetto
coloro
i
di
manco
utilissima
agitgrinamque^
eoa
Loico..
Quintiliano
al
ap«
mentare
argo-
provati,
perfetto
dicendo,
eh'
età;
tenera
ed
sèmpre
necessaria
capi^
sati
pas-
,
qualsisia
pensiero
son
verità
discorrere
certi
Geometria
la
stima
Oratore
non
mio
questo
-quale
di
sicuro
più
'^uali
fondamenti
fe;opra
della
camminando
"
e
più
cie
falla-
le
impraticandosi
investigazione
ordinatamente
gradi
da'
Secondariamente,
verità.
per
facilmente
si
che
distingua
non
paragone
gli errori,
e
lo
tal
con
per
animo»,
s8
mg^niók
€$. acni
imde
"
Gfino^dmU:
gAgDÌ
se
,
Qeometria
lontanissime
GeonB^ria
i/^^m di giovamento
«9
ÒO
%9»w)m.
1^
Ta#s«}l»
^
speqa-
crederebbe
che
i secoli
in tutti
il
w^'ìi^
ttitappresso
Divino
«tcrvven-
di
W9^
e
^
il'
esorta
figUneloaf.ÌdltiBenl;e
90O
pia
0(9131
«4Ci^a
.
frutto
da
Ha
ment^
i»i »c^rà' io
,
è d^
del corpo,
non
dell' a0"Ua medicina
meno
«^strio.
leh^ jB"^a
so^ik
Iik
£9ss9. qi]«|AM^eiiK)
e
perfetta
che
Perciò
.
dell'antica
poi^a
divieto
il
,
.
Ivan»
tutto
la Gea-
se
.
mente
di quelle scienze,
nJyi''
firciiujito
AÌKI9" ^è
fumlimp
la
•wdemfii
la
m^dicfi
Mte
f^h'"ell|b
giori
»
render^
c^Vii^r
fJI» foed^^poa
«etr^gìovO'
credere
nSi
serve
^ki
,
piÈ Jkifwl» p^r
1^
che
^^1^
allp
Perqvef tp motivo
«oli^weiMii^ j^rìk la vif» di \m gloriosa
Utikt* oa^liiS^ari un^apji
•d
? E
alUt Medicina
Stadio dellft Cr^piu^tr JA' wn
l^h' dtln
la
che
.
Ippocrate
pure
Chi
di
a
ip^^terie dall^
nelle
anche
vagliono
ne
di discorrere
manj^f»
questo
a
lare
,
pfreipiendi v^nin^
Div feaJaMereiaio assipefaitti
g^ ini^§lèrU00ém
ai
Ac*
quale proi-
T'Wtriil^a
fk^Vimperiti /delU^ Geometria^
k" |ùà iqpii^vi
bimpbÀ
li
s'ioaegnasserole mora9^
Jìa p^i6il3|t
soprannaturali le quaU
i9f)e .sciama
5
ob^ .abbinano colla
]Bon.fA#^
jej#
v^JWiO
E «pvre^» adisse aUora
•
liJiaQfio^Da«dÌ88»i]^:;
ìi^me
i difcmii
di
.$qcD9^
ne
ttp
.
idam
jifìi natoralvi^tjB
benissimo
quadrato
mo
sa
da
a
fanciullo
un
dal
,
per
in.
(utti
i
qu^'li
Platone
»
luasùme
note
o
il nostro
delie
le
sapere
%!'
cose,
le
^appiaoi^o, fa rispond€;r
sopra
la
qual ragionamento
se
,o
nel Dltenor
pai:tÌ!Coliarmente
ifhe.iiiQaseminia^aaia
ANii.ftA
«paU
si vede
a
dimositrace \ che
per
tutt»
»
,
^ffont^edufte £
^
di
commer-
il Galileo
bw
fi^esso
iud^sac^i
ioas»iwa)io,|i«r
pvaraA^
QeoB^etria
si
cava
verità^ Geometkriohe
\
del
dimensione
che
"se
,
T
uoor-
•
^9^
diaatomentd
i^io
^oae^'y
furtiiido
chiaro
Msate
e
del
le
andar
in
V altre
conchiusioni
che
Al
qua!
del
versi
quei
proposito
ia
»
certe
sono
mi
divino
Mostro
col
e
proverbio
non
,
«"
dime-
verità
rattenuto
dico
8Ì
come
insegna
l'arroganza
,
•
mente
loro
«ieiio
debba
8Ì
verÌ8ÌBiili
sita
toglie
e
e/trmom'
Geomeiria-
la
poche
piombo
proferire
cke
come
quanto
,
parrà
.
modestia
la
E
rammentoiio
dirò^
vi
«'Filosofi
cakar
gli
«e
^
tornano
Poeta
^
(l)
»•
U
ti sia
questo
7)
farti
Per
K
sì
al
al
e
91
lento
muover
,9
a'
picHnbo
sempre
piedi
com-
che
no
tu
lasso
uom
,
vedi
non
«^^
^
Anzi
foraa
la
è
tanta
delia
"*
,
Geometria
che
non
^
basta
tol^eieiite
a' Filosofi
sodeaea
certa
lina
che
Inùlcfaerie
per
»
caodosi
dalle
capD
i
(2) induce
femr
nelle
leggerea"e,
hanno
dalle
e
in
testa
ror
,
di
danze
menar
vergogna
intenda
Creometria
che
aa
in
eaiàudio
ordinario
a
cervello
Plutareo
gravità
e
distogliendole
mine»
di
detto
per
ma
,
il
mettere
a
femmìr
una
il mede^
Kiferisce
.
Autore
me
Y
avendo
che
lora
del
libro
nel
Deifico
Orarcelo
le
si termincrebbono
quaodo
si
risposto
eh''
"
fair
che
,
Grecia.^
della
calaimità
T -altare
raddoppiasse
(2)
Socrate
di
genio
Delo
in
era
,
£(Nrina
di
cubica
tai
parole
tf «a
^
"re
i
oomaadasse
spiegò
'
allora'
trascurato
la
Platone
duplieazianei
iameee
quel
del
.lo
s
dt%
della
studio
da'
Gvect
tmiÌTO
:
dovea
d«tte
pwblema
Apollo
eoa
Goomai
giacché
per
pxima-
stirei
inve-
meiim
/due
,t
il)
Tarad.
fa) Pfecfet.
(o) Teon^.
e.
i3.
Mttti"n.
Smit.
145.
ci.fivtoe.
e.
ed
altri
V
3o
Non
proporzionali
credo
98,
mi
da'
mali
fosse
io,
sovra-stanti
necessario
retto
discorso,
sicaro
e
verità
potente
el
le
dov^è
che
frìsse
de'
turba
O
mali
da
inteso
se
gli
tutti
verità,
com'
uomini
Bepubhlica
fosse
che
teso
in-
che
vorrei
,
voi
venir
può
non
io
tutte
ignoranza
Oracolo
questo
se
.
da
la
V
della
sesto
goida
3
la
nel
perciò
da
seco
un
della
amore
nomini
€|uali porta
,
che
vero:
vero
gli
sottrarre
a
miserie
Snelle
il
e
acquistare
per
^
es-
liberarcti
per
bensì
ma
di
il ritrovamento
perchè
.
fos*
,
siete
giovane
dovete
è
,
risolvere
ora
pur
£51 virtù,
ricercar
a
via
qnal
per
io
universalmente
studiandosi
mi
assai
scriverebbero
si
non
vi
camminar
viene
con-
che
assicuro
tria
Geome-
la
più
libri
tanti
di
pieni
,
falsità
è
conchiusioni
che
impossibile
ebbe
a
mal
trovino
ventura
di
me
parrebbe
vedere
nelle
che
chè
per-
opportuno,
ben
città
Il
verità.
solamente
non
chi
a
presso
la
viso
in
quali
le
provate,
applauso
,
necessario
ma
se
di
e
fos-"
ordinate
,
legge
una
civile
persona
la
quale
,
delle
comandante
espressamente
T
lettere
apprenda
imparare
ad
ogni
primi
i
menti
ele-
quelli
parimente
,
della
Geometria:
perchè
prima,
?a
far
maraviglie
la
non
se
questa
è
non
di
lei
attissimi
professione.
ciocché
Imper-
immaginare
da
loro
mostrata
inclinato
alla
Medicina,
l'ingegno
e
professione
volgare.
schiera
alla
s'innamorino;
alcuna
in
h
possono
è
per
sibile,
impos-
,
che
chi
si
sono
,
della
La
ragioni:
non
quali
potendo
si
s' ella
stessi
in
prova
i
ingegni,
due
per
cotal
senza
qnegF
discoprir
questo
e
à
Si
Poesia,
e
che
penetrare
s'
non
ben
scosge
alla
so
morarsi,
inna-
senza
facilmente
Musica,
io ;
intomo
mai
esce
perchè
a
al Disegno,
vando
arri-
che
si
3i
fà^irino
r iaclioazione
e
né
to
in
traspare
,
dense
alle
della
tenebre
ne
attitudi-
penetrando
non
della
sguardo
lo
poco
Ma
(i)
V
modo
cerio
an
dentro
speculazione
Geometria
pun^
da
prima
se
,
alcuno
il
palesare
nm
fatto
vien
ci
non
genio
suo
Farebbe
codosciuta?
si
galantuomo
al
bellezza
una
di
che
mestieri
cimento
la
ne^
quanto
che
sei
primi
libri
basta
tanto
all' altre
ed
dire
io
la
la
sopra
nell'arte
del
semenza
poca
ridotto
cultura;
a
prudenza
molti
mesi
far
saggio
di
creato
ne^
piante
s'
troppa
a
der
spen-
Geometria
della
forse
che
fu
,
che
ascoltano,
loro
strano
e
lagnano
par
alle
quell'altissime speculazioni,
si
pentiti
per
mai
non
rilente
ingegno
lo
fal-
re
arrisica-
per
a
ragone
pa-
gran
terreno
un
no
segna-
del
non
di
principj
quella? Quanti
per
il
tanto
nostro
si
se
divenuti
perchè
andiamo
incauti
non
Solendo
Or
numero
in
provino
diseo-
.
pietra
campo
piccol
o
s'elle
acoertarsi
la
è
sciò
la-
Matematiche
quale
gì' ingegni.
provare
sarebbe
per
lavagna
figure Geometriche,
per
meno
al-
ne
per
siroiglianti contemplazioni
che
le
alle
disposizione
propria
ogni
farsi
con
,
prire
non
,
Euclide
scritto
verso
Tani-
può
3' come
adunque
ponesse
esplicare
lume
di
tardi
non
pire
ca-
,
anche
i
r aiuto
«a
elevati
più
di
stessi
e
spiriti
questa
della
propria
,
se
non
se
?
8cala
ne
arrivar
possono
Dolgansi
(l)
stesso
vien
V.
à
mentecatto,
la
vita
di
senz'averne
dimostrato
M
provveddero
il
quale
Paschal
cognizione,
da
Euclide
ed
a
nel
che
si
ne
sen-
di
pure
.trascuranza
3
.farebbe
quali
ro
lo-
zione
ostina-
tempo
Chi
.
rammaricasse
quasi
ritrovò
j^rimo libro
da
per
quello
degli
sé
che
menti.
Ele-
Za
di
essere
non
tiesse
uiti!
festa
qualche
a
non
do
aven-
essendosi
stato
acco-
»
d'entrare
chiesto
né
ma
pwe
^
porta?
alia
•e
Geometria
La
racchiusa
stessa
perché
,
lieta
e
desidera
quanto
gode
^i
,
della
verità
lissimo
deli' evidensa
e
introduce
Ella
oltre
nel
suo
non
si
.
disio
vedere
di
afenno»
se
ma
;
cti rado
non
in
al.
lo
spettacolo
creder
ogni
quale
muove
chiamare
a
esemplo
con
benché
ch^
ella
Cavalieri;
andasse
fosse
già
fatto
uomo
essendosegli
soflfregata intorno
Castelli
Benedetto
me
si è 9
,
rafpone
che
da
il
che
su
Adoperano
colare
quali
la
tignere
per
determinato
seta
e
coiori
e
,
che
da
lóro
é
,
oondisdona
Tarti,
stra
e
che
stessi
per
così
non
dalle
e
uscirebbono
guado.,
le
scienze,
sciensoe
ad
umano
e
ed
é
verun
dalie
cosi
per
rie
mate-
vaghi
pia
la
Io
che
metria
Geo-
quale
imbevere
cava
cevere
ri-
a
più gagliardi
pario^nte
dall' arti
di
lana
;
,
si
pon
e
migliori
il
tenere
disporle
per
fuora
dire
l'ingegno
tutte
la
tirar
quelli
molto
tingono
per
del
art^
l^
e
taglienti
e
,
stabili
più
ìnteUetto,-
più accesi
e
sarà
.
o
,
gli altri
taggio
van-
né
veramente
bensì
ma
fico^
traf-
Gonciossiaco-
spese
nell'
siccome
le
che
piiì acute
rese
materie
studio,
glia
vo-
,
.
alcune
9ono
£
ruota
cfuesta
non
V
,
metria
Geo-
altri
studiata
disnebbiato
V inventiva
e
vi
la
per
,
grandissimo
^é
quanto
o
tempo
vien
essa
fantasia
tanto
che
vuole
egli
P.D.
ascoltar
ancdie
pigli
impiego
via
gettato
iiachh
quand'
perché
V averla
debba
ognuno
matematico,
esser
e
che
pare
del
mezso
per
seconda
La
per-
,
.
a
celtcare
a
^
,
quale
il
,
dire
eoa.
Buonaventnra
proprio
parve
bel^
chiunque
teatro
avvenne
come
P.
sima
mede-
se
,
siHigolarissimo
o
,
tranquilla
e
ha
a
porta
a
,
balcone
ha
dentro
^tti
s' aAvircia
mai
né
si
mì
tntt^
la
tutto
mae**
il su»
34SONETTO
'.*
/
Oriolo
pesi
è
ruote
a
,
x!i.lina
Che
la
L'
Tinge^osa
contempla
mortai
vita
uomo
mole.
mostra,
quell'
per
misura:
e
ritorta
aspra
di
libertade
dura
e
,
,
Privo
»
duole
si
ognor
.
m
Su
quelle
la
ruote
Trionfando
lui
L'
empia
quello
con
strai
nel
morte
il
inquieto
suole
alta
recargli
A
Ferro
fortuna
sciagura;
fi«ra
puntura
vuole
imprimer
petto
.
addita
palpitante
.
Umano
cuor
Di
Quel
Pensi
Sisifo
il
quiete
Estratto
scoli
in
non
in
te
a
se
dal
Voi»
Scientifici
Firenze
per
parla
XVIII,
e
,
dice
e
e
strale.
et
Collezione
della
quale.
vita
roté^
e
Liett^rarj
Francesco
,
questa
lacci;,
che
sale
imita.
terra
,
aver
h,
or
,
,
Altro
scende
or
,
tormento
dunque
suon
eh'
peso
,
ec,
che
Daddi
.
si
Opu's
stampa
Scarica

- Forgotten Books