ESORTAZIONE AIJ.0 STUDIO DELLA VEGLIA DI CARLO GEOHETBIA PRIMA ROBERTO DATI / ACCADÈMICO CRUSCA DELLA . FIRENZE HBLIA 1814. DI STAHPBBtA nft FRANGEICO OCHISSAVTI BOBGO PADDI. CrC^t'i 3 ORNATISSIAfO ALL' GIOVANNI SIGNORE BALDOVINETTI PilTRlZIO FIORENTINO. rnANCFSco B altro ùiun 1 grazzini. più di che giustamente Voi , maritava posto il Carlo Roberto esser Veglia di fronte in nome ma Pri- alla Dati intitolata 'r 5 esortazione studio allo Geome^rza delia quale la , alle conseguo altre e dita dal Veglia quella còlla si celebre Voi aver scrupolosa più sènza Autore delFe- nota la pubblicando (l). Dopo diligenza sì di le che variazioni^ avvertii come Cedrarancio sul scritti interessanti lacunia, Targioai^ ria, Dedicato- Lettera , moltissime- di supplita colla stampe dito custo- pregevoli i re invidia- però , ad il altri dopo liberalità la di vanto e più alla dargli palese un tal , che oltre vi si dee. 'Tessere la Si luce; caso animo non fa anche (i) V. Opuscoli presso p«g. 25. Scientifici Fri^nce^ca del ec. XVM. ch^ Voi si e acampa ciò che 5 di titudine grar%'*-7t opportuna della vote de- rendervi argomento giusta Voi. che a re fa- me per mio 3. davvantaggio dedica q concedermi dovere era dell' , talento; a nel aggiu^ne questa rende goderne cortese attestato in che di piacere Collezione in di Firenze Daddi^ ^ 4 , che more modo alla studi buoni ai portate ^ Fisica ali' Astronomia e di due cioè^ ricchea"za, qaali accoppiate stimabili onendo le si ascoltano di questa a Voi «a Voi. in ad una comj^heso vago di lasciando Ma oltre di dei pia. Voi non , buona voglia occasione profitto ; che cosa , accettissima è piuttosto di discorrere per y certamente ra^- proseguir da meritate perchè , le sapere; . quali , Voi contrarie, al trasporto sono come loro tra , pregi lodi colle di e formano modestia ra volte soventi qualità impeciai , , così in e ^ comecché ri- , la sguardante bella nostra letteratura . il Ho adunque piacere fortunatamente nel oai tifici XV. Voi. 3 Arti^ delle yio del renduta Le T Edizione si tre del ) della Sopra da pò ni manchevole intorno cui con iva ^ Vocabolar Gratili Grir Gre^ antichi maggiori. al" fiuovi^ provvedendosi 9 lasciava^i^indietr^;!^ soltanto ricreecimento la porreziom^ ^ verità, questa al correzione sorte comune lK)rio3e le ; quali 9Ì 1723. dimostrasi e difatti lezione Marzo 11. più necewtria.e , ^ prima . il dì cioè parte Nella portante alla le gli Acd^d^mioì di metodo trdpr perocché intenti^ Scienr Contro da* raggirino ^ tal : qn ^e'ioro tei^ipo gran aocen* Religione y (prano è vanO'gli a le Opuscoli immagini Vocabolario r Accademia per si nostra face inedite sett^ Is^ testimonianza che uso delle Altre quali de' Censori principio Romani ci^e delle Sopva Sopra 0tiana;e di id aver queste dellpiCollezione critiche importune di Quattro r argomento ec. noto fatte Bottari Gio. Crusca- dalla farvi Autografe ritrovate Mons" di Lesioni di quant Vocabolario^ di hanno pone simili da in uopo soggetto opere piccolo ed im* lui citata re- chiaro fosse in di ciò jgrandi e Himperfètto H ]9T0 conunciatAoDto qBÌodi- si e 3B. iralinor mane^ , in tempre gioota che lo : ^li incorsi Roberto di e Arriso vari con iie^ Lessici Qreci:, tutto Stefano manilestare di di er-^ di l;fa' "{uali qnellò Nella %^ lèi preda avea pure altrui a^^ La/tifta esente che gli ed esempi lingna del sì thè- mm dtAla ^ oora ma eorreeìone a prova andarne non cera Inogo Tesoro nel Stefìmo^ mostra emendaiido:, rimaniga non r"^i ed crescendo inaao Lcm secoflda . «ione contiensi demia il sul modo più destro il che all'Acca^ fìitto proponimento 04*diii6tté e aè^ , bt^ya le sa lui a da di cui j ceodo loro cabolario splicaflàoni di appartiene V alle la parergli 1 che le dbl parli Vb^ de"niifiioÉii alle éi-^ E è- ó , ciascun la termine^ seconda, Latine^ voea impre^" diesiosi. «i«M»re che una agevCH laudabile fertemettte Soci i ; compimeni^ magnai^mi^ erano quattro 9 il per della glorioso e tènere la e Greche e fi"rma o che teraa, si df'dire^ la raggira; e g^i esempli multipiici rignificati, le le contiene cirear varie quar^^ maniere , di^ dii^, i metafore le , ÉÌmilit)adÌBÌV, loro proverbiali i detti e oàserVMre buòna esser non regola , miBe a il ineonvenienti JTèl domprédde " ans^i dì^ribuif^ eo^ , me volte akre aàoni^ per dinldrnK» erpportuflà il ageveie le quali die si fa fadessé E . f) nella ; ma divieterà partì quindi mi» per questo Storia scritta più che strada intatnfii vi più gli a gitadleas- deBe ciascuna ad esporre^ di correafcione divisamento dA sicura tiffiei secondò^ precisamente compiila, edi-^ più^ lettela, a studi, moki ^ i^ntecedénti ima esseM fra ^ nelle qoegU d^tte quattro fatto Accademici diversi a "urVi sere era b toposta sot- ^ ( dice lo stieri me- to Schermi- , deUa quarta ujbI: Diario edizione dal dell' Accademia bolario VocadeUa \ .6 %ella MS. Crusca fatta Magliahechiatia all'" Arcicoiuòlo, nianiera deir deliberò nella .... F giunta era giudicar di prima cui a posito si. della gittasse E rio ,9 silurarvi ad cose aon dire, il bello voluto del alcune Vocaboia- quali a»» del e si terza da correzioni per , interesse la pr"K edificio riportare dell' delle di che gio pre- raggi-* alla farsi stee-^ edizione. nuova sa dee Edizione ho vi Lezióni; intorno ra rettamente delle fondamenti maggiormente tali di si nuova questo . passato , saldi sopra iC i Io per se verità tempo questo e , della voglia si crescere , talché giammai , ragie* vide si opera che guidare menzionati , non • desiderod, ella due né' quella perfezione a sto to- Accademicp doversi Quindi namenti strettosi quell* impresa immaginata guisa ridursi di altramenti non ù p^r 5 riuscita- ottima che affezionati compia consiglio a ) piacque Sonp poi favorito stato ' Moreni Domenico di dal Gh. Orazione una Ganonicor Sig. che sta in , MS. up. ni del presso Cosimo Padre Chiesa Cosimo Fiorentin-o polo dal citata del che al la la che la per Maestro dello qualità attribuire si re^ lare sco- probabilità- moltissima con fu Grifoni Giovambatista Ppui e 12. 17 SS^^ de Senato del anno di Collegiata Festa della nell lode in insigne presenza quale giovanetto Bottari, nelC mattina alla ; specialmente e Patria della Jìamian^ e Fiorentini Nobili S, Lorenzo di 0razi€"-* intitolato: , diversi da fatte medesimo sembra stile , (1) possa . ' (i) delP V.« r Salvino Ab. Patriae Avviso prelodato Lettori Salvìni pubblicata scopra del ai con l'orìgine Sig. Can. premesso lode in un di' Cosimo Moreni Pater del Ragionamento dell'Accademia Orazione all' d'ella Fir. 181 4. simo mede- Crusca]^ che Spero prima quanto 3 lezioni queste con . altre dell'Autore varie raccolte medesimo, in dopo mio dell' quelle si pensiero istesso In tal chi guisa . tra' letteratura la ama quali insieme riuniti siete secolo gato fu le di molto al blico pub- il Decame- sima preziosisatiche pure di scritti gli djàre è nostra ;i, avrà in pubblicate sopra 3 rone là e , jChe volume, un vedrete le giornali e , qua sparse nel che uno Voi, pas-^ decoro ^ Così fosse fortuna la al desiderio mio .lavòre-» . vole anche le per fuor potessero taluno dell' oblio perfette quasi disavventurar di mure le chi infiammato e che gli uomini a:";hi alqu«.nto- ceso ac- nostra favella; dolcissima studio dello 5 ti argomen- sopra vari pre^ sente; della, impi0garono saggi si profittare sa alle Aggradevole coltivamento altrettanto illustrano che solo non chiunque a ancora ma ftffacciano si non al elegante, quanto ora , sarebbe ritrovamento con^pite rintracqiando(l). va ai trar anunaiateda pienamente e più che quelle ,.ehe , per Dati, del Veglie oggetti apparte-* 9 nenti alle scienze, e all"q. lettere " • « . yi . mia ad prego che servitù V accettare pieno di dell» assicurazione, rispetto e di stima ho " r professarvi, d'inalterabilmente onore 1 .; . Firenze (i) V. il dal Collegio cit. Voi. p. Hugeniano a3.. ^o. IHc* l8i3« DEDIGATORIA XiETTERA luVSTRlM. GAROAVt» MOMSÙ «0. • Xl varrebbe dovere iiattere chi a dovì«a prova E proTveduti wente le pia a nel che ecdoro perchè eontrario^ nen e pratica «i pare « presiose eofto «ca^flìtà^ setfte «e le ohe ne do^ ai chi M mondo maggiofL« sono conoscono iii^ pi6 e ì" àp* ^ adonqoe GoQl0Hendo«i pressano in tttia qaecita . Veglia Prima netrìa3 che la prerogative gracUsse^ le e meglio potev^io chi a |"iù le cb^ "e^ della raecemandarla^ S- V " lodi 1. « quale la intende . e possiede in -grado le penet;rare a Creometria qaella ma nobile questa Ella sublime? tanto ^brriya di l' ecoellenaa che solamento non fomenta dell» finesse intime piò scieiHMi e promuove a prò , degli Accademia nell' altri Reale cooperando , alle della intensioni i^agnanime C M . fondere allo efficacia Ond" vigore medesima della studio seni][do e io a mia questa coli' suppUiQando V. gentilezza nella autorità S- 1. ad ìih potrà , esortaflàono e coir e- accogliere . colla aia sua r Opefia innata e V Autore sua umilmente insieme , verisco. buona gra- la i^ E V Nel io riandar fino dal primo si reo da vita più antica passata, del belle allestito co^ operando quelliiicasa compiacendosi e Galileo cui Galilei, Usciva cli^ faceva gli portandomi bdnéspesso egli taiH camene domestibambino da , festone delle gentilmente , , cui in egli fui io per egli ^isse, . ^^ fikccogliei»- vezzeggiava mi Facilissimo le chicche pef . T adito trovai iescetiza, in ignere largo % delle dia qtKdl mare bella occariotìo fosse dersi ne' «rtilrtd non the T e eh' lión quali O éapace. ascOltiftVanO % ^cosl' per della quanto e»lti?o dfe' ^uoi avesai hatura poteva facilitati e oolloquj gli arcani da' suoi che studia I"i" mi pianti. dire scoIt»ai pdma ricorderò ficili più dif- precetti nella sera una di prinei* i spaventavano sempre gli quanto ov' d' Arcetri villa , rezza chia- e ^ quégli mio appren-* energia tanta spianati passaggio que ac- scurato tra- ingegno àmravìgliosi con T , , ne d'atti* inesausto s' io «- ade* mia offerto g'èra ihi campo più ftóbiii sciefU^e à di Itii nella appresso gre;ti copia che an- adulta^ patria in né , , tanto più aver cui più mia secolo nostro in anni, nell'età della coée in ifie né F che distingue me ornamento e sì e qnegli a poseia ammirato te mia fanciultezsBa mia avanti il buono nacque, A , nosciuto lo la rimembranza nella giocondi» I eolpemfierò incontro noti L G a- egli , dimorava sendomi quivi Braccio Dfanetti trasferito a sieme in- visitarlo , con della Geometria ligentissifhil 5 Trovammo è e deir Gentiluomo altre Belle pci^ciò sopri^modo il buon vecchio no Fiorenti- dal emato al il fuoco . da ne, si lileo Ga- quale , giovane un intel- Arti faceva, nobile, com'era il coi suo nome costume, non mi sovvie- leggere il 41C Regtò Furioso la lett interfotta ora venuta chiedezidoci e egli la per . novelle che nostri» porlasai- , dalla mo dopo città molti e di lodare coogioatnra c^pportuna r erudizione e ci'' averlo fare cherebbe il arrossì di fa si sarebbe letto ardito presso .do v' Geometria alla .tasione egli quelle mostra che cose, (l). Ad far d^ajuto son Geometriam non di avesse ript^ pttea lettera, conto a anche ne famosa quella doversi non egli parole in ce capa- tria Geome- ibhe E se appli-^ restar . questo, alcune Seneca a s' vi benedetta^ strepito dir a mode^ , fatto , «i peranco^ voglia questa tanto replicò indi giovane stato buona sia cosa cui egli " non ma buona fosse prima se di anzi di- poco Galileo il esortato, che : , che quale il Manetti che . disse a Ai N' persua^o stamentd il rato spi- ^ ciò a lo indole, , allora prese . Geometrìa. studiava V giovane Domandò leggeva ra del discorsi, varj , di se non conseguir la transeamus tù vir- ad et mt^ , sicam nihil apud ^ re , quod vetet Jrustra docet cupere E scit , homini doceat potius tationes ripigliò doceat potius nihil segue digitos; istas compu- disgrazia . della ^u docet me Gran il Manetti sorridendo metimur Numerare pertinere che alia , Geometres me Commodore me time- ignorat ^quomodo satis* ad quel con , Metiri . avaritiae et ^qiiodvetet quisquis quae dopo ^sit Arithmetica^ invenies , poco latifundiu quantum illas tria Geome- , che ella quando j piccolissima .ta^come in a ed 88. e V come ignobili grossolanamente per le inondazioni (2) del altre applica- cose la cose^ terra fusa con- Nilo da te ta- , prendesse operazione (i) Episc. piccole a misurar Egitto nacque^ il Boecitts 1. forse (2), perciò nome 2. de Geom. p. 34i. , 11 da neU^ Platone Epinomide ridicolo chiamato e , il medesimo clie*p08cia ta , le investigare proporzioni, gli scoperse sì inventò e nideU'arle. stima, non renda altr' vivere, che le i utile nome di sièno baiano in virtù, quegli tutti e ornamenti beato Mcmdq il mando do- i almeno quali lo ^ Tarti tutte , , se dirittissima escludono però e ri« quei pregio la insegnando e , questi migliore uomo , passioni sapere Tra che 1' rendon credere, al terreni. non che par comodo e i quali che cose della' liberali del maravigliato punto quelle fanno dosi ferman- mostrino e misurare gidissimi Stoici, strada Geometria significato il puro resto non re intende- , della poca eh' ella non in sono dovrebbero e ra natu- dperazio*- quali i delle d^lla stupende molti grandi il valore facciano al sì e vimenti mo- , sopra ed reconditi più a ^ i via per , an9lie d' uomini sia passioni arcani Onde quanto ne le quantità le. contemplare a giovevoli " concetto misurare a speculp^re a 3 quali diede si provet|;a e adul« quando ]firimanesse non se , riducono più , comodo più giocondo e y che raviglierei parimente Filosofi i tutti i nostri felicità e i diletti tutti della si curassero , eh' Dio è lor nel pensiero in tutto Seneca quello sommcf 'servono compiace le 3 o , per nocive all' si gonfia quaU egli e , o p#r bene Passerei che an- . delle vale volto ri- vero e ritrovano , si medesime cose anche avendo perchè disprezzo questo gessi eh' egli non qnantoxlle non si a tutte né terra , a con** , Geometria ogni e superiori , della ma- disprezzando , le mi Romiti lunga gran Grecia della Né . di Cristiani templativi bello più e , m' s' io nojm stoiche, massime del apparenza, di accor* tu! sapere condanna'' soverchie stante re- quelle negli e , te se tri al- particolare ri % Mente olt^erhòclo yagò dèli' èlo^iifetlsba ricercando a le aéateasze della è butlarsi per , ràiida a^ii Accadertiiòi éanist li argoiiè morau ascoltato da neMuogtii ' voi lettera terf che ^arerl^e della render fé ài tali 1* evidenza la e Laoilde fossero elle Jier farsi creder mantello quando Seneca V e Arim« di bisogno le misurare loro^ vaste sae Ma milioiii suoi . stoico perfetto quel sotto e , V indòmite occultare Vero j eòtlteggiaréi per e , dì gran per , di-^ fl dire à di e delle Geometrìa ht sì a'i^eva fcp* meteore, ^ méiMre éamt"agne misiirar . àvVilì potere qtialì mostra curioie necessitai ìngratitildihe quella suo ilietica^ delle e geometriche grande tutto delle ragione prospettiva sia itoostTtoiòni al óltre Geometria la 5 prò qaaiita egli ^ ^osèa fc iil pure , , ÌB quelle abbiamo E (i). altrove e sacro-* qtiàfitò citati e iene* proferire meschine tanto medesima Snella intendere Geometria a é delìzie Arimmetica «'induce Pittàgoritìi le MtzietH dell' e pòfmìa fiori della dei fece passioni lui a , di mestieri tnétrìà, hi vilipènder bontàr. quando fi né i Io io ék»tti di Geometrìa , tile dico non a i Cinici Laenfció secóndo le TU éoópttjfhssocotìtro crcìW, come seguace de' (S) ci Memorabili bene gt'an fatto ebbero ^ (2) scrìsse quàUto io Zeiìofonté E Socrate rappresenta la inu* per per Pirrone. Stoici gli che atematiche di i det^' né sostenére pure è , Empirico Sesto . trattone il Giovane apprezzare la quale Ged^ la MoUdo^ replicò saprei non Seneca: sóli del cose ^glÌQ, tìon volessi fnrou hùti le tutte ma solarfiètile non a queU ??'?"?, (i) Ep, (2) Lib. (3) LHi. 88. 6, 4. de Nat. Voss. Laert. de 1. i. v, Script. 4. 5. Math. v. 13. ' iit Socrtite . ^ che ifi anali mòi 4i i^alerseiie di o colle studio cano h^^oro fante, bcinokè éeW A 'Cinici éhè 3«se ad quan"^o Ossi da molt' gli altri la tntta altre io utili di«^ soggiunsi . ci prendiamo poche ufFanno grand' ; essi piacevano cose da per» niun a qualunque ot^tìnato diiiposto e chiarissima al^ j , medCBÌmo e' vi oltremodo vi non di non soguar , ch^ verità s^ e ; benché cosa voi appagherete sempre Oeometria animo nn Sesto facilmente, risponderete imparato di gavillazioni . voi per convincere negare Alle piaciuti son averetc riuscirà e ma j, Hmjtèrico tico tacendo qnesto non nolai qu0Ue igno» gerTissero consumando dirertissero . Def meno foeM ne che ia. elleno che uomo «idplin0 a non geome'' ^ crederà, altro bicisi^ appredào e descrii"kMai egli intèndere sapeva non TÌta ric^r** non ^ 3 henÀ quali y sottffisèiflie in ingolfare iiriiìlie te quali gnare dise- per , ordinario che F ma le cose óocadond vévé o éet^^ sdòmpartito $ , più t un a in di o e misura, giunte qualche esorta fidtio bkogaaod"y eoiMegnat , terra iii6fltyé , studiftì* Geoinettia per ricevere la ftffi^eimMO p^eo' filbniiUatia 8agào to aò dì par stnpito Mi sapere Zenofbnte che ben son . Socra^ , introduca maestro fortemente dubito ^guri il "itìi per che awentnra «paculativa non più tosto in parlare in egli filosofo stesso se a cortigiano, a che Socrate dito la costantemente affezionato a de^ rd.pprcséntato ed da quale il Geometria alla , (xeom^tria , ci vien e soldato e grado era guisa discorso questo , Platone tal a le tutte , lanattematiche ebbe ghi per a più si a tale segno futto ben il famose^ e un' a presso scritto conserva Chèque ^hé compilare pertinenti quelle libro fie : SmirneO opera de' Itao^ sto Que- Platone . a penna particolarmente neUe.libreneUa nocftta S. Lorenao, terafcp Francese 4i lo di passo eruditissimo alla presto luce. il di aunto registrato nel mandar^ offo' tralasciamo Scrittore, deUa altro din basti ci e diflùsaraente più quanto settimo un-Let-' che (l) sia, per Ma divino questo sentire riferito, vien mi e sta dove Repubblica crate So- , dice Geometria la che di sogni si guerra accamparsi per 5 gnare gli alloggiamenti, e le per difese marciatie, alcune tic^. e poi più ampli aiuta mancare attendano città, fallo i coloro, disporrà talmente loi^ofia animi gli i solleverà phe gli , inferiori alle come più facilità differenza tutte da che certa, cosa chi ha o non verità, 9 della fi^ l' del- mezzo per finalmente £ sen-^ clude, con- . nell'' discipline le quale amore uomini superiori cose la la bel- sua alla .ali' pensieri per dare,, coman- nella nostri ól-* sempre generano Geometria, alla attrarrà perch' che abitano quali tutte , , si di altresì e espressamente , che dette cose cose che necessario esser clude, con- più importa quelle circa non risposte apprendere quelle a del rilievo, ben che intorno le gran a quel ma raggira e di idea V conoscere per stu* Geo* materie opposia"ioiii e sono ella ^alkr^arti^ ben arimme- lungo più se nelle solamente pur quanto sono, varie delF e esaminare^ a non che sopra, za » d'avanzo son esf^ documenti dopo e che* si ad conducano buono;, la iOrdinan^e cose di particelle Passa metriche quali le per piccole per espugnazioni^ nelle anche come V per djue-' per e bi^ , nelle dio sì ne^ molto giova , apprender è ,• ha ixm grandissima qualche tintura , di Geometria. (l) Ismael Fu BulUaldo. adunque Socrate si congiunto i5 affetto d* Materfiatichc alle CotiHiiedia beflÈirsi di j"er eh' egli Onde filosofo mio credere non mene- di di nomei dì iei^ schersfcatldo ail^ far freddura m'acquieto Mobile A buon gli ob-' questoiKjrio- . replico non e al scienza Hngna V maligna onorevoli rinacirotoo pessima di pianta menò co% alla nèlIaJ di fatta jiotétte non che quella Io 'vane. il 8opra a brobrj lui, insiemèmente burlargi non Nebbie Le -intitobita; Aristofane ,? che' es^' vorrei ma ^ compatito^ ser ad indotto che altro, livellare a zioni vulgari mi maestro capo di«àe sole si cose, quali bombardiere parrebbe tempo perduto Galileo, il to.to fosser presi stndj questi loro vita . scherzi in la ^gnfa Queste mille delle paragone Geometria all' ingegno macchine tante ci sarebbe ajuto V anche umano in- strùnienti vestigar in- te tan- e , al necessarie sono che , operazioni ni uomi- invenzioni cui tanti ste que- Euclide» maraviglie, il Non . gloriosamente altre senza e grand' altri , impossibile stato e " per pena spesero , la tanta tant' e che , in o'^ra- quadrante^ ogni , i qaaV una ad Archimede A'poUonio distanze , ^ crediate, vi la el- veramente misurai* a un cognite e finora' sono descrivete acque maneggiare e 9 se' tanto cose mi non ad , figura io Poiché altezze che queste apprenderla. servisse non ed Geometria alla favorevoli ignorando se ben qUaH le vivere , ci sembrano adesso triviali. de' parlando re tihtate (i) ; at I. ^os ebbe perciò Greci Jhit In . summo Itaque metiendi D. o,rtis terminasuimus e per dir Cicerone apud iìlos a nihil , hujus L. Ghe ^y Geometria illu^rius perTusocontintio la (i) koìto- Tnathematicis ratiocinandique i^ Ma modum ^p quaest. Tuscul. cilità fa- t6 non parpà ipa facetsero le che ni oeraado loro Ne mi Archimede anzi che re-* co* Gal* ciarlatani e (i) Plinio Livio Latini scrittori grande come Geometra marayiglioso tphe per facendo def accoppiandolo , (3), coi^de* abasarono indovini Jl^esimo chi significare impropriamente a stupore, reca tti^ poea a si tajito Jupers(ÙBÌosi Valerio e Geomeiria storcendolo ^ i Romam d^^ Mateioatici nome malefici, dei. della leggi i elie cosa gran (2) sero lodas- Ingegnere, che come non, , le Tiepià Geometria della conto gran stimavano , fatte macchine di difesa a Siracusa , che i libri' della Sfpra del e GiUndro i , no vita FUitarco Lnperciocchè immortale reso quali T hannelhv . Marcitilo di che racqqnta Archimede mede- , si[mQ di meziKO per in gran teneva non stupendi coi V presso egli ^ inventava in Geometria della speculasjioni scherzi , in forzato non se qui di instanae del che quel i potenti e vergognato dalle •' adatta ben ricchi , m^do certo un cagione son porgli in opera 5 £ Jerone- Re di deU si sarebbe e Galeno disse sì, paragone , , le conduceva e reputandoli strumenti m^oai^ica arte (4) che Ù tutto i. nude ^ perchè istimano non bellezza letto perchè ma , Né si vagUono . i^immetica palazzi Tirio {i) (2) ^o^ se ÙLt e le scienze computi 2* (3) Hb. 8. . (4) D. (è) Disc. della per e. e. Geometria serve S'acciMrse allora ai. p. 209. loro e di-, dell' A* perfabbricae*^ anche il Slanetti Massimoi che y 2, ad e vera, « a?. Praecogn. loro utilità recano 34- 34. Lib. essi quanto (5) 9 so^unse^ Lib. ad la Posthumum. moHi le ponto Pallade o o altra Dea gli occhi della parlerà Gèo-* , alza Orsù metria , . ci che sta la che vario il eopra Scorgi Quello capo? bello tanto tanto ^ accerchiando terra il teatro tu intorno lei a si , che rivolge? la gole e non sai da cinto Benché luna? che tu stelle se' Tu il porta di presuma e' si sia cosa di tutto per toperlo, finora stato in . terra io ma là condurrò ti dov'egli è^ fab* ti e 3 bricherò del farà dare tu onde t^ma o quasi da chiaro ed jgiunga , Ove ampio deir Alba Le carole , Del gol nascente 99 è Sino éorpi purissimi rose puoi non , Disse il che a . quel capire Massimo vero Y e perchè senza al di di quegli sia contentezza . riprese , impossibile è quel gran la i movintenti e ? Ella ci dopo averci le di e ca^ ridotti operazioni e in le fabbrica tante a della dell' speculazioni fSielo^ verità tante de' e dimostra};ivo della universo il trascorrere prospettiva distan. figure piane, metodo guardante ri- , dimostrate terra carsi appli- problema l' apparenze per delle passioni , e Tali presta Galileo il ) 5 altri si fatte rimiri che Geometria r architettura ite tu imago aurea non Tirio ritrovamento che ^ e tu , la poi quel in sin , luna delli splendor lo Itfa . porterà porte prima ^^ . dove e palagio il yj belle le son p uscir alia dell'universo, oceano al senza tempeste ti sciogliendo terra oonse- avvezzarti per le per , esso mareggi non , deir con giravolta una acciocché porto visita Ella . ti viaggio Geometria aUa gnandòti agilissimo vassello un e della ca cir- corpi tanti e sòli^ effetti uieccani** , filosofia naturale , sopra e «n d' Astolfo (i) parla con che di lasciò non si sono in entrare troppo encomi iperboliche, scritto tat* quando fare con menaogne quanto Ma . le non M^annate alle sìmìglianti stelle Geometria nella qa^ di tralasciarsi per d'essere le sopra debbon introdotte sospetto maraviglioso trasporta persone alquanto doci ci eccelleOKe queste te pìapiù carro ricordane Aristotile (2) che , da è non di discorrere che , ricusando che sì da £^ denza ben che vero le cifere piò tanto il chi credito ha non nelle contenute coir figure 3 alieni prima . rate ro colo- a gV ingrandimenti medesima se presso questo . tutti essa procaccia E ignoranti sono ne Geometria di evi* impar ella cui , vale si descritti; camminando vedere di le intendere mai polTà non ^ lei alla schiette da misteri chi cieca bellezze quelle precedenti di i di tenta gli senza eh' notizie lei ella chiali oc- è so** , lita di a' suoi soitiministrare favoriti Dico a' suoi . favoriti ella perch' vuole non che di lei ragioni 3 chi non se è già bello si faccia altri divenuto di parziale suo eh' quello egli , me nel!' segue metra ne , non Chi Geometria di discorra conoscere TI perchè chi a la buona sia Geometria essi iria , ne M. o qui Nam (3) Di . Ar. (2} L. Lib. Pur. I. ? e. 3. de e. J2. qui 84. nasce St, Anal. Orac. pesi SK ci o espeado misuri faciet di^^se bir quanr G^ome^ in oportet , aut accortamente ,9 la difficoltà 6j". post. u* non taceat aut judicetur quidem (1) quid j^ didicerit non Tullio meglio , vagliono sanus (3) che passetto goffi, i misurare spondere, ri- soglio ^ a manda do- mi . che a balordo un per farsi il pena, , to Geo-^ è "non . non lancia co* sa , professioni altre , che n. 2* che s' inr 9t . che si noo i' elia altrui nell' esortare feotitra dir pnò {nretiderìa prima se , dir H buona quel ch'ella a egF insegna s' non idro molti e ; sanno non eh' loro qùèàfcàsciftuià; » ella ìàxÌbm*^ ém d'a]^ ricUMifo ch^ quel a bootia è pcr^ eUa lóùosè^ tette a tàL . HareM^e vero, cagionereÉbe eflfetto coniMrìd tt^A»^ perc" assolntametitl) dol ma all' inteihdone , Gòme rébbotio. avendo non gere eogoifeione ^ vergendo e avverrebbe, appoùtd (accia A come tavcdossa oha alconto se da dipiki^ a àtb^ jHttori ^ , mandasse ch'dla quel fosse risposto, altri quei pochi bose ^ t ìà Inipei"ci(Mdiè ii non fiire, % polréMie imagitilfc^ , da che fé le tutte che quella gmsa baona fotfe Inonticelli di célori al ili , bella À e delT gegno tela quelle ; confusione voi tpettiva no cui per tavola sopra gettati non è spargendosi Inutili ; ma isione Greometrìca a chi si A là mano tai chi nel punto consiaei^ maravigUosi strumenti la medesima jpet n^tì^ jguarda, la di della che é figure "cogai^ "ài 'ùnttìSù per à » Geometria ponto leggiadra , quei VipÉSù^ confusione una pone e che lavorato una Geometria. pare art^xrio un vetro rappresentano Geometra^ da pM^ tale colori, tal un un e Y^ di schenso guardati e con la è pOÉ^ create. cose con diversi . o le quello caso a quest'effetto ci Tale inutili cfedute e ìioA come , quante parete o determinato, Fa? tutte avventura per , rinvengono ìi^ tantht intelligenza, %1ìh fórnlasiòua^. di operazioni deste si ìioo tàn* sopra ìfùttklilieppe fignr^eignote 1^ servire' sano aU' di ìe , iÌF* T le mano diìtekùter e cose molti coÀ Hi pòtésiid catrar^ uomo tutte natura m^ni^ìilr vivace in |"or^ riconosce ben sto to- , il più compito che tesoro all' airima nòstra , abbia dato in questa Vita la Div^ Bontà cioè ^ candid» verità là dire a* da no noi faori cercata sottoposto dei indat, territorio sia Qaanto . iafallibilé para , il metria Geo- alla giubilo ra prò- che 3 F anima veder in bellezza tanta Plutar- dicaio , dove 1" o r Geometri HniioUi d* ' 'scolta inleudere nelle 'énfraenlo la ' il véirità ; va\} cotal per era crerlendo "Né 'ansiètfl perdita a altra •' aweaiva ' in si ma dismisura Un la d' scuoia èom^ fama era Veritll la fu le §iolui si a dato tutti; distina^ioni smì, 9 aU^ anima fktìbi »[ strandole mo- quella in la e ; lui dimorasele esso vedere termini yeritkà discorsi^ loicaU voler mostra- stomacata conchiude niente cl^d silogi- con V Anima, ma ; a. cl^e prima . 1^ indu- sen^ca il filosofo Gominci^ p^r ella , da* farlale di parola partisse di apprèsso , da d* insegnarle; I^ósofo solenne un chiarirsi^se per con pron^ettevano da i contrada , entrò 're diede si una cosa Inri^hi discorsi jgiòrno ili particolare^trovando . aperta ama» dolente ogni dileggiata trovò l' dopo essi un'' altra che persone/ smarrì cosa In a T Anima corpo . men- piccolo che cercarne a la aòn vivere, poter Tà- grave sovente questo ogn' lei diligeiizà e di «iopra senza sia Avvenne tenebre perchè e vi non ajutò vero. voluttà» qualsisia a porge degli iramenso imperciocché usata tempo bene piacere capirlo per favola; una re il superiore E £i"icnro. scOgnaa ' descrive egli vano 5 s' ' iavvedde che veAnta mai il bqon iipn uomo non c}i^egli altrui « e' ' che con fatte n iV)rmè/8ustaàze, occulte d' astratti concreti MTo àccidenii, mator c|ualità, virtù antiperistasi^ antipatie e empatie alia fitioeartifiziosi sinonimi del tutti usato sinceramente da : , 9 tono mostrarla eircuscrivepdòla ^ *rie„ ' chimère giam- aveva potesse andava jier "ipqta^pne ' V Socrate^ e cì^e , non matscherala li^ .02 T guatando gli tetti in Anima Io Per che molto incollorita tutta disse gli £ : que* , sta voi a cipj di ? verità sapere? vi avvezzo a nomi, vanità si pasce questi pria- ? Misero appagano nelle vivere queste con questi questi argomenti 3 che la pare fame la voi ^ tenebre credete vi che 5 le lucciole stelle sieno che e il sole £ di mai voler non partì si più senza . , frettolosa domandare più fiamma piccola una , sia che . filosofo il viso altri , ciarlato aveva da velami questi sotto do giuran- a' Filosofi 3 se. veduta avesser la Camminando verità to pertan- • s'accompagnò dissimo detta garbo del venerabil con sesso del e £sperìenza nome per di matrona fecero genio sì gran* L formità uni- „ T che A- , all' confidò nima cercando L' £sperìenza udito Esperienza . ch'ella quel ciò disse andava all' Anima ^ che di stesse buon ella perch' cuore lungo , ed spese l' non sì erale però te molaver« fi,dare di fare a assai costata ond' giunt;ata, avean r Anima esortò dopo si credeva osservazioni che molti a che e , Ma trovata. perchè Verità , fatiche la la cercato tempo aveva pure , ella persona cara, s'era Anzi veruna. il medesimo dotta ri- di anche ne , lei fidandosi all' Anima Piacque modestia più assai del vedere filosofo, è l' animosità l'Esperienza pregò e Verità la non se simqilazione la che ingenna questa . eh' ella almeno quello farle a » diceva d' V G"minciò trovato aver . all' Anima mostrare prove della e natura, . Dopo molte e le , per la quali fermate questo storiche ali' Anima operazioni meccanici via esse Verità e ^ di ammirabili materiali alcune certe prese.a tanto a esattissime consistevano per d' ed effetti alcuni manipulazionì striimenti to replicate con Esperienza di e fat* in sime mas- re rappresenta- squisitamente le 33 T Anima che rìasGÌ brillando abbracciare per qaeir oggetto P Esperienza e ivpfixct IvpnKa f ^nei versi Quel sol che bella pria Verità di i dall' il dolce neir che le posarsi, aspetto , dell' volle esaminar di qtiesta alzarle i muoversi^ e mostrato io di effetti piedi sia L' anzi lo acciò io ancor sento può dp.si no buo- mi te ave- più non , ché ben- quale , possa di offese si non Cercate meglio . farmelo di , dere inten- l' disbramare del cipj prinsissime dubbio- non se Esperienza nutrirmi e cui sopra posa recare degnatevi trovate , io il si soggiunse , , eh' assai non non . ve^ , certo le la del molto veriedmile questo cagioni libertà mai dicendo: i restante grazie cercando vo perciò e le se né j che sopra nel , certi, e lei bene Verità T Anima Rese ma ; appagando questa di ben che ma dell'Esperienza negli avvertimento ne . mi . modestamente mancavano scambiata affetto il pettc^^ Esperiènza principj ; e sarebbe scoverto avea scaldò ricordevole e e trovò, ?ea m' fidandosi stessa mostrava 4fte ta; trova- , fondamenti 8Ì mi avanti poco se ho opportunaroeute d'amor riprovando e ritenne; datole V io trovata proposito suo a 3 si Archimede, come (i) Provando Ma ho figurava , applicando Di V io le che , esclamare^ per 3 fu dell'allegrezza appetito Accomiatossi vero , . l' Anima cortesemente e disperata quasi di poter , più trovare il in entròssene ihfie volita ^ (ì^ Dante bene suo Par. per e. selva, una lo 3. della ^ uscita e strada stanca dolore^-s' assise per stra mae- lo sopra gio viagun che quella per quale la la fosse del cagione singhiozzando ma don i donz^b qual dolorosi suoi V Ani-v Espose . accidenti e. ^ tenninalc» ancora aveva pian, interrogoUa cordoglio suo Anima , dolcemente accostatasi piano -deir compassioad a gQari" ^*ae«ò ieggiadrftr donaella^' foresiti mossa ftndò Non pia4À^ado. curottauienU'. m,$so il disse. interrompeadula Se la che discorso, avete, non , male, altro che io il rimedio la sono è trovato, Geometria , chiedete bastanza A r Anima : «Mme, giacche non comprendo mi eompas^ Ben conforto. sperar del rivegga Cielo io che in que« altrui ancorché cuore, perfettamente come qua^ io i non ed descriverla; coloro a la bellezza, quella nel impressa sta interviene me posso che ^ non «i{^a. altro pretendo non decreto esser terra le sog^ , ^unse sta che schernita stata sono . che qodl darvi può , altri non e a sendosi quali , scordati nome un sulla dice, e V non pur , molte che similìssirae, per quella parcda^ che tra si vantiBkti soa ^sieno Ben è fezie proche vero . loro la quale non sia. di di quasi e suggerite tutt^o^ scambiano, approvando le non veramente lingua, esprimono che voci per si come , della punta d' averlo loro par , esù Molti farmi im'aU cercano, ra fino- molti e vedere Verità la :r e benché alla m' Verità mai Niuno quietata la mostrate tante simigliantissime Geometria mi non speranze. Contentatevi, d -ascoltfur due £ . dopo ehe lamentatevi inganno di a larmi conso- replisMo e n' avrete gione ca- , preso r Anima giam- parole^ che me , aver co^e. sono imprenda , v' tante e , jadunque . sì fatte con 'gò abbiano ÌQ mano fermati confessò pezauol un d^etccordo di non di alcuni mattone , principii poterli negare ; co- 26 desBC^ JDio che nella di Anzi sì nel presenti certe raziocinando appresso dubbiezza infallibili £ noi gono vegmo vedia- noi come eziandio sono totalmente o na- da fu appunto nel del concetto Gante 17. del Paradiso antenato suo ^ sì t' infusi che mia il caliginosa , Non Così le vedi ^ Anzi che cui sieno li tutti 99 Della qual altro in O se dicendo del non si cittadina presenti son si vale 9^ altrove, il medesimo al* Dan* (1) sì eh' retta un di adunque cura 01impiii,de del far cerchio mezzo da chiamata tempi il punto , Triàngol 9^ ottusi, mirando se, propòsito , così du^ Geometrica verità ad trimeuti terrene contingenti cose 9) A menti triangolo in capere 9) le veggion come ^ Ghi che geometriche, Gacciaguida a pianta Che \j^ di Essenza oscurate Poeta egli parla te, pos* , verità questo maggior cara verità , . ^\0 e grandemente o y^ ov' la a' viventi che Divina mirar , nostro e tà Veri- stessa ie tutte anche le cose fcoste la è contengono ricevuto è beate quelle Verità , quale menti la medesimo . le inten- egli , se , sibili che ha^resente sempre disse egli còme credo Geometria^ maneggia pre Gielo {%) si pnote avesse non la conoscer commensale noa «i j^ Verità, degli curi ne Dii anche é , deU , la Geometria (1) Farad, -^2) Stob. ^ e. Serra, « chi i3. il. se ne non cura , da altri che 27 da la lei essendo ricerchi V e«a unica arte si-* e , cura ?ale bene applicarsi Alighieri Chi Tutto soggiunse vero può io che dimeno aggiungere dal ; 'Oeometria due si primo NuUa- fare. quali \ i mi non è non nar giusto par dalla imparandosi verità la si potesse^ pur 3 la più dire» meglio saperlo che sato divi- ha mosti'are corollari è^ conoscere a , quando e ragionamento 1Ì il tacerli^ dubbio ella per di presumerei suo sarebbe ha per o sovvenendomi scono Non quanto a Geometria mi non jy . , della arte vantaggio^ detto F utilità evidentemente necessità si mo medesi- T ha non di ho quanto si niente e dicessi Manetti^ il guida del verso , ch'io di meno lo per quello assai quel d' altra (i) pesca » chi a . può , Onde ritrovarla per pericolo ^ che altri nell' intelletto prende sen' non avvedendo a metodo Conferma molti per ciò non negano, almeno confessare la esercitar (i) Farad, (2J L» I. e. e. 10. i.?. Inst. Or* e posson ^ ella far sia per che di (2) il perfetto coloro i di manco utilissima agitgrinamque^ eoa Loico.. Quintiliano al ap« mentare argo- provati, perfetto dicendo, eh' età; tenera ed sèmpre necessaria capi^ sati pas- , qualsisia pensiero son verità discorrere certi Geometria la stima Oratore non mio questo -quale di sicuro più '^uali fondamenti fe;opra della camminando " e più cie falla- le impraticandosi investigazione ordinatamente gradi da' Secondariamente, verità. per facilmente si che distingua non paragone gli errori, e lo tal con per animo», s8 mg^niók €$. acni imde " Gfino^dmU: gAgDÌ se , Qeometria lontanissime GeonB^ria i/^^m di giovamento «9 ÒO %9»w)m. 1^ Ta#s«}l» ^ speqa- crederebbe che i secoli in tutti il w^'ìi^ ttitappresso Divino «tcrvven- di W9^ e ^ il' esorta figUneloaf.ÌdltiBenl;e 90O pia 0(9131 «4Ci^a . frutto da Ha ment^ i»i »c^rà' io , è d^ del corpo, non dell' a0"Ua medicina meno «^strio. leh^ jB"^a so^ik Iik £9ss9. qi]«|AM^eiiK) e perfetta che Perciò . dell'antica poi^a divieto il , . Ivan» tutto la Gea- se . mente di quelle scienze, nJyi'' firciiujito AÌKI9" ^è fumlimp la •wdemfii la m^dicfi Mte f^h'"ell|b giori » render^ c^Vii^r fJI» foed^^poa «etr^gìovO' credere nSi serve ^ki , piÈ Jkifwl» p^r 1^ che ^^1^ allp Perqvef tp motivo «oli^weiMii^ j^rìk la vif» di \m gloriosa Utikt* oa^liiS^ari un^apji •d ? E alUt Medicina Stadio dellft Cr^piu^tr JA' wn l^h' dtln la che . Ippocrate pure Chi di a ip^^terie dall^ nelle anche vagliono ne di discorrere manj^f» questo a lare , pfreipiendi v^nin^ Div feaJaMereiaio assipefaitti g^ ini^§lèrU00ém ai Ac* quale proi- T'Wtriil^a fk^Vimperiti /delU^ Geometria^ k" |ùà iqpii^vi bimpbÀ li s'ioaegnasserole mora9^ Jìa p^i6il3|t soprannaturali le quaU i9f)e .sciama 5 ob^ .abbinano colla ]Bon.fA#^ jej# v^JWiO E «pvre^» adisse aUora • liJiaQfio^Da«dÌ88»i]^:; ìi^me i difcmii di .$qcD9^ ne ttp . idam jifìi natoralvi^tjB benissimo quadrato mo sa da a fanciullo un dal , per in. (utti i qu^'li Platone » luasùme note o il nostro delie le sapere %!' cose, le ^appiaoi^o, fa rispond€;r sopra la qual ragionamento se ,o nel Dltenor pai:tÌ!Coliarmente ifhe.iiiQaseminia^aaia ANii.ftA «paU si vede a dimositrace \ che per tutt» » , ^ffont^edufte £ ^ di commer- il Galileo bw fi^esso iud^sac^i ioas»iwa)io,|i«r pvaraA^ QeoB^etria si cava verità^ Geometkriohe \ del dimensione che "se , T uoor- • ^9^ diaatomentd i^io ^oae^'y furtiiido chiaro Msate e del le andar in V altre conchiusioni che Al qua! del versi quei proposito ia » certe sono mi divino Mostro col e proverbio non , «" dime- verità rattenuto dico 8Ì come insegna l'arroganza , • mente loro «ieiio debba 8Ì verÌ8ÌBiili sita toglie e e/trmom' Geomeiria- la poche piombo proferire cke come quanto , parrà . modestia la E rammentoiio dirò^ vi «'Filosofi cakar gli «e ^ tornano Poeta ^ (l) »• U ti sia questo 7) farti Per K sì al al e 91 lento muover ,9 a' picHnbo sempre piedi com- che no tu lasso uom , vedi non «^^ ^ Anzi foraa la è tanta delia "* , Geometria che non ^ basta tol^eieiite a' Filosofi sodeaea certa lina che Inùlcfaerie per » caodosi dalle capD i (2) induce femr nelle leggerea"e, hanno dalle e in testa ror , di danze menar vergogna intenda Creometria che aa in eaiàudio ordinario a cervello Plutareo gravità e distogliendole mine» di detto per ma , il mettere a femmìr una il mede^ Kiferisce . Autore me Y avendo che lora del libro nel Deifico Orarcelo le si termincrebbono quaodo si risposto eh'' " fair che , Grecia.^ della calaimità T -altare raddoppiasse (2) Socrate di genio Delo in era , £(Nrina di cubica tai parole tf «a ^ "re i oomaadasse spiegò ' allora' trascurato la Platone duplieazianei iameee quel del .lo s dt% della studio da' Gvect tmiÌTO : dovea d«tte pwblema Apollo eoa Goomai giacché per pxima- stirei inve- meiim /due ,t il) Tarad. fa) Pfecfet. (o) Teon^. e. i3. Mttti"n. Smit. 145. ci.fivtoe. e. ed altri V 3o Non proporzionali credo 98, mi da' mali fosse io, sovra-stanti necessario retto discorso, sicaro e verità potente el le dov^è che frìsse de' turba O mali da inteso se gli tutti verità, com' uomini Bepubhlica fosse che teso in- che vorrei , voi venir può non io tutte ignoranza Oracolo questo se . da la V della sesto goida 3 la nel perciò da seco un della amore nomini €|uali porta , che vero: vero gli sottrarre a miserie Snelle il e acquistare per ^ es- liberarcti per bensì ma di il ritrovamento perchè . fos* , siete giovane dovete è , risolvere ora pur £51 virtù, ricercar a via qnal per io universalmente studiandosi mi assai scriverebbero si non vi camminar viene con- che assicuro tria Geome- la più libri tanti di pieni , falsità è conchiusioni che impossibile ebbe a mal trovino ventura di me parrebbe vedere nelle che chè per- opportuno, ben città Il verità. solamente non chi a presso la viso in quali le provate, applauso , necessario ma se di e fos-" ordinate , legge una civile persona la quale , delle comandante espressamente T lettere apprenda imparare ad ogni primi i menti ele- quelli parimente , della Geometria: perchè prima, ?a far maraviglie la non se questa è non di lei attissimi professione. ciocché Imper- immaginare da loro mostrata inclinato alla Medicina, l'ingegno e professione volgare. schiera alla s'innamorino; alcuna in h possono è per sibile, impos- , che chi si sono , della La ragioni: non quali potendo si s' ella stessi in prova i ingegni, due per cotal senza qnegF discoprir questo e à Si Poesia, e che penetrare s' non ben scosge alla so morarsi, inna- senza facilmente Musica, io ; intomo mai esce perchè a al Disegno, vando arri- che si 3i fà^irino r iaclioazione e né to in traspare , dense alle della tenebre ne attitudi- penetrando non della sguardo lo poco Ma (i) V modo cerio an dentro speculazione Geometria pun^ da prima se , alcuno il palesare nm fatto vien ci non genio suo Farebbe codosciuta? si galantuomo al bellezza una di che mestieri cimento la ne^ quanto che sei primi libri basta tanto all' altre ed dire io la la sopra nell'arte del semenza poca ridotto cultura; a prudenza molti mesi far saggio di creato ne^ piante s' troppa a der spen- Geometria della forse che fu , che ascoltano, loro strano e lagnano par alle quell'altissime speculazioni, si pentiti per mai non rilente ingegno lo fal- re arrisica- per a ragone pa- gran terreno un no segna- del non di principj quella? Quanti per il tanto nostro si se divenuti perchè andiamo incauti non Solendo Or numero in provino diseo- . pietra campo piccol o s'elle acoertarsi la è sciò la- Matematiche quale gì' ingegni. provare sarebbe per lavagna figure Geometriche, per meno al- ne per siroiglianti contemplazioni che le alle disposizione propria ogni farsi con , prire non , Euclide scritto verso Tani- può 3' come adunque ponesse esplicare lume di tardi non pire ca- , anche i r aiuto «a elevati più di stessi e spiriti questa della propria , se non se ? 8cala ne arrivar possono Dolgansi (l) stesso vien V. à mentecatto, la vita di senz'averne dimostrato M provveddero il quale Paschal cognizione, da Euclide ed a nel che si ne sen- di pure .trascuranza 3 .farebbe quali ro lo- zione ostina- tempo Chi . rammaricasse quasi ritrovò j^rimo libro da per quello degli sé che menti. Ele- Za di essere non tiesse uiti! festa qualche a non do aven- essendosi stato acco- » d'entrare chiesto né ma pwe ^ porta? alia •e Geometria La racchiusa stessa perché , lieta e desidera quanto gode ^i , della verità lissimo deli' evidensa e introduce Ella oltre nel suo non si . disio vedere di afenno» se ma ; cti rado non in al. lo spettacolo creder ogni quale muove chiamare a esemplo con benché ch^ ella Cavalieri; andasse fosse già fatto uomo essendosegli soflfregata intorno Castelli Benedetto me si è 9 , rafpone che da il che su Adoperano colare quali la tignere per determinato seta e coiori e , che da lóro é , oondisdona Tarti, stra e che stessi per così non dalle e uscirebbono guado., le scienze, sciensoe ad umano e ed é verun dalie cosi per rie mate- vaghi pia la Io che metria Geo- quale imbevere cava cevere ri- a più gagliardi pario^nte dall' arti di lana ; , si pon e migliori il tenere disporle per fuora dire l'ingegno tutte la tirar quelli molto tingono per del art^ l^ e taglienti e , stabili più ìnteUetto,- più accesi e sarà . o , gli altri taggio van- né veramente bensì ma fico^ traf- Gonciossiaco- spese nell' siccome le che piiì acute rese materie studio, glia vo- , . alcune 9ono £ ruota cfuesta non V , metria Geo- altri studiata disnebbiato V inventiva e vi la per , grandissimo ^é quanto o tempo vien essa fantasia tanto che vuole egli P.D. ascoltar ancdie pigli impiego via gettato iiachh quand' perché V averla debba ognuno matematico, esser e che pare del mezso per seconda La per- , . a celtcare a ^ , quale il , dire eoa. Buonaventnra proprio parve bel^ chiunque teatro avvenne come P. sima mede- se , siHigolarissimo o , tranquilla e ha a porta a , balcone ha dentro ^tti s' aAvircia mai né si mì tntt^ la tutto mae** il su» 34SONETTO '.* / Oriolo pesi è ruote a , x!i.lina Che la L' Tinge^osa contempla mortai vita uomo mole. mostra, quell' per misura: e ritorta aspra di libertade dura e , , Privo » duole si ognor . m Su quelle la ruote Trionfando lui L' empia quello con strai nel morte il inquieto suole alta recargli A Ferro fortuna sciagura; fi«ra puntura vuole imprimer petto . addita palpitante . Umano cuor Di Quel Pensi Sisifo il quiete Estratto scoli in non in te a se dal Voi» Scientifici Firenze per parla XVIII, e , dice e e strale. et Collezione della quale. vita roté^ e Liett^rarj Francesco , questa lacci;, che sale imita. terra , aver h, or , , Altro scende or , tormento dunque suon eh' peso , ec, che Daddi . si Opu's stampa