Imparare la maternità La possibilità di acquisire una serie di informazioni e conoscenze della ricerca scientifica. Trasformare l’allevamento del bambino da arte a scienza, ma sempre come espressione della propria personalità. Il miglioramento della “ qualità” della vita del neonato, che scaturisce dal miglioramento dell’atteggiamento materno. Le manifestazioni di attaccamento Guardare intensamente la madre, imitare, piangere, ascoltare, seguire con gli occhi, sorrisi gorgheggi ecc. La madre risponde prendendo in braccio il bambino e stringendolo con tenerezza. Questo comunicare l’uno verso l’altro, se fonte di sicurezza e di piacere, lo sarà anche nel futuro del bambino, come base positiva della sua personalità. La relazione madre-bambino Il bond, o attaccamento iniziale, comincia dalla gestazione. Alla nascita, il contatto pelle a pelle stimola una benefica produzione di ormoni, che permette all’utero di divenire compatto. L’attaccamento è qualcosa di più, comincia al 6° mese, dopo che si è stabilita una relazione più intima e intensa. La relazione madre-bambino L’attaccamento per il bambino significa “sentire nostalgia” per la mancanza della madre. Anche la madre, se torna presto al lavoro, prova questa “nostalgia,” che produce disagio. Il ruolo del padre Fin dalla nascita il figlio ha bisogno della figura paterna e reclama un tipo di contatto con il padre che sia simile a quello della madre. Oggi i padri sono in grado di sostituire la madre in tutti i compiti di cura e accudimento del bambino. Entrambi i genitori hanno il dovere di rispondere alle esigenze del bambino, secondo la loro specifica modalità di interazione. L’allattamento Il bambino dovrebbe essere accostato al seno, dopo un parto normale, entro le prime ore ed essere messo nella condizione di poppare frequentemente (a richiesta). Una suzione precoce garantisce un allattamento protratto nel tempo. Il latte materno è l’unico latte fatto apposta per il bambino della sua madre. L’allattamento Il latte materno è nutriente e digeribile e fornisce al neonato le difese immunitarie. Il latte materno è fonte di gratificazione e di benessere, in quanto cercando uno stretto contatto con la madre. Succhiando frequentemente, il bambino diminuisce la propria angoscia. La suzione (comportamento orale) è il primo essenziale veicolo con cui il bambino entra in contatto con il mondo esterno. Orario di allattamento Il bambino ha fame e piange = stimolo La madre gli dà da mangiare = risposta Il circolo si chiude e la tensione interna del bambino si placa e mangia sereno fra le braccia della madre. Il pianto è anche una richiesta di attenzione e di affetto Orario di allattamento •Il bambino ha fame e piange = stimolo. •La madre non gli dà da mangiare = risposta e lo lascia piangere. Il circolo non si chiude e la tensione interna del bambino aumenta, procurandogli un senso di angoscia. Esperienze frustranti possono sviluppare sfiducia nelle proprie capacità di influire sull’ambiente circostante. Lo svezzamento • E’ un distacco dal seno materno che può procurare una vera crisi, ma anche l’inizio di una propria autonomia; va fatto con gradualità e meno brusco possibile. • Il dispiacere della perdita del seno materno, spinge il bambino all’esplorazione del mondo esterno. • Ma sarà capace di tale conquista solo se avrà potuto godere appieno dell’ affetto materno e paterno e avrà raggiunto quella sicurezza di un “bene” che lo sostiene dal di dentro. La stimolazione Lo sviluppo esige un ambiente che stimoli il bambino a realizzare le sue potenzialità : a)stimolazione manipolatoria b)stimolazione visiva c)stimolazione uditiva, tattile, motoria, linguistica. Questa manipolazione è fondamentale per stabilire il contatto con la madre e la relazione. La preferenza visiva va al volto della madre ed agli oggetti complessi, in movimento. Importante è la stimolazione linguistica in risposta ai richiami vocali del bambino. La stimolazione La preferenza visiva va al volto della madre ed agli oggetti complessi, in movimento. Importante è la stimolazione linguistica in risposta ai richiami vocali del bambino. Il controllo degli sfinteri Passa attraverso tre fasi: 1)a partire dai 15 mesi, avviene la regolazione progressiva della minzione notturna, fino a 24 mesi quando il bambino riesce a regolarsi di giorno; 2) tra i 24 e i 36 mesi il bambino acquista il controllo di giorno e di notte a condizione di essere alzato una volta; 3) dopo i 36 diventa autonomo per la realizzazione dei suoi bisogni; Anticipare questi tempi significa esercitare una coercizione e un controllo con conseguenze psicologiche negative. Maternità e lavoro E’ auspicabile la completa disponibilità della madre per il bambino almeno nel 1° anno di vita. Il nido, in tempi precoci, può rappresentare un distacco, che può avere ripercussioni negative nel processo di crescita. Il mondo del lavoro deve ancora riconoscere il valore sociale della maternità e trovare soluzioni adeguate alla conciliazione fra ruolo lavorativo e ruolo materno. Note conclusive 1)Può configurarsi ottimale quel rapporto madre- bambino che abbia a monte un progetto di maternità liberamente scelto dalla donna e condiviso dal partner. 2)Le donne giovani e con più cultura sono più disponibili ai moderni suggerimenti in materia di allevamento del bambino. 3)Quanto positivamente incida sul rapporto madrebambino la presenza del partner, consapevole del proprio ruolo paterno. Note conclusive 4)Le giovani donne avvertono maggiormente le istanze della conoscenza di sé, in un processo educativo che procede dalla propria realtà corporea prima e dopo il parto, per giungere alla dimensione intellettiva, affettiva e socializzante della loro interazione con il figlio. 5)E’ apprezzabile il modello naturale di alimentazione dei neonati, perché l’allattamento al seno è il ponte tra la vita intrauterina e quella del mondo esterno e prepara il neonato ad una vita indipendente. Note conclusive 6)Il bambino ha bisogno di essere stimolato da coloro che lo circondano, cioè ha bisogno di interazione continua e progressiva con l’ambiente che lo circonda. I bambini, comunque, avranno sempre bisogno della madre, qualunque sia l’ambiente sociale in cui vivono: comprendere le emozioni, le funzioni e gli affetti implicati in questo processo, è uno dei più urgenti compiti della psicologia, se ci sta a cuore migliorare le condizioni in cui si svolge lo sviluppo iniziale del bambino.