Rete storie locali Peseggia (VE)
Iniziativa “Innovascuola – primaria”
UNA COMUNITÀ PER IL PATRIMONIO CULTURALE
Secondo modulo
L’educazione al patrimonio in
dimensione interculturale
Silvia Mascheroni
Scuola OLME Mogliano Veneto
Sabato 7 febbraio 2009 Ore 9.45 - 13.30
DOMANDE INIZIALI
1.
Rispetto alla dimensione interculturale abbiamo fatto queste considerazioni:
- la curiosità del bambino straniero o proveniente da un altra parte
dell’Italia è coinvolgente anche per i “locali” che spesso vedono ma non
guardano le testimonianze del loro territorio
- conoscere la storia del luogo in cui si vive genera un senso di
appartenenza
- scoprire le influenze che altre culture hanno avuto sulla nostra dilata il
concetto di “nostra” e permette di scoprire gli “intrecci “ tra le civiltà
2. Qualsiasi oggetto del patrimonio può essere letto in chiave / con la lente /
con il filtro dell’intercultura?
3. Quali oggetti si prestano di più dal punto di vista didattico alla
lettura/interpretazione/analisi in chiave interculturale?
4. Come si fa se il territorio vicino offre solo alcune limitate tipologie di
oggetti e non altri?
5. L’intercultura è intrinseca all’oggetto o è solo uno strumento per capire
da un punto di vista diverso?
6. La relazione intercultura – patrimonio è una questione di punti di vista?
7. L’intercultura è il mezzo o il fine rispetto al patrimonio?
Domande iniziali
Quale/i strategia/e adottare in presenza di
alunni stranieri quando il lavoro di ricerca si
avvia dal presente: è il caso, ad esempio, di
cercare di coinvolgere comunque i bambini,
nella raccolta/racconto di proprie esperienze o
delle proprie famiglie o è meglio lasciarli, come
dire, "sullo sfondo" per "recuperarli" in una fase
successiva?
IL “PATRIMONIO CULTURALE”
NELLA DEFINIZIONE UNESCO DEL 1972
•
«Opere architettoniche, plastiche o pittoriche monumentali, elementi o
strutture di carattere archeologico, iscrizioni, grotte e gruppi di elementi
di valore universale eccezionale dal punto di vista storico, artistico o
scientifico»
•
fonte: UNESCO, Convenzione riguardante la protezione sul piano
mondiale del patrimonio culturale e naturale, Parigi 1972
IL “PATRIMONIO CULTURALE”
NELLA DEFINIZIONE UNESCO DEL 2003
•
«Per “patrimonio culturale immateriale” si intendono le prassi, le
rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how – come
pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati
agli stessi – che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui
riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale. Questo
patrimonio culturale immateriale, trasmesso di generazione in
generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi in
risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro
storia»
•
fonte: UNESCO, Convenzione per la salvaguardia del patrimonio
culturale immateriale, Parigi 2003
DUE PARADIGMI INTERPRETATIVI
DI “PATRIMONIO CULTURALE”
• un insieme di beni statici, sedimentati, di
“valore universale”, da conservare e da
trasmettere
•
un insieme di beni da condividere, ricostruire
nei significati, ricollocare in uno spazio
sociale di scambio
IL PATRIMONIO CULTURALE MATERIALE E IMMATERIALE
• la prospettiva processuale
• elemento generativo che mette in moto
saperi, operatività, relazioni
DUE PARADIGMI INTERPRETATIVI DI “MUSEO”
•
luogo della conservazione, “garante” del patrimonio,
unica autorità in grado di interpretare gli oggetti
•
luogo di incontro e di relazioni, territorio di scambio,
una istituzione aperta, che consulta e coinvolge
attivamente pubblici diversi accogliendo punti di vista
e interpretazioni multiple
IL TERRITORIO E IL PAESAGGIO
• tessuto connettivo
• sistema stratificato
• tracce e testimonianze
• ambiente di apprendimento
PINACOTECA DI BRERA “A BRERA ANCH’IO.
IL MUSEO COME TERRENO DI DIALOGO INTERCULTURALE”
GENTILE E GIOVANNI BELLINI
PREDICA DI SAN MARCO AD ALESSANDRIA D’EGITTO,
1504-1507 CIRCA
LA NECESSITÀ DI UNA COMPETENZA CULTURALE
MUSEO E SCUOLA
•
Quali elementi di riflessione interculturale possiamo offrire agli alunni
nella prassi quotidiana?
•
Come possiamo offrire diverse chiavi di lettura per la realtà che li
circonda?
•
Come possiamo guidarli al superamento del proprio egocentrismo e
dell’egocentrismo culturale?
•
Quali culture permeano il contesto in cui viviamo?
CIRCOLARE MINISTERIALE 2 MARZO 1994, N. 73
DIALOGO INTERCULTURALE E CONVIVENZA DEMOCRATICA:
L'IMPEGNO PROGETTUALE DELLA SCUOLA
•
•
E' da sottolineare che l'educazione interculturale non si esaurisce nei
problemi posti dalla presenza di alunni stranieri a scuola, ma si estende
alla complessità del confronto tra culture, nella dimensione europea e
mondiale dell'insegnamento, e costituisce la risposta più alta e globale
al razzismo e all'antisemitismo. Essa comporta la disponibilità a
conoscere e a farsi conoscere, nel rispetto dell'identità di ciascuno, in
un clima di dialogo e di solidarietà.
…il rapporto interculturale risulta uno sviluppo della relazione tra il sé e
l’altro, ne esalta la funzione costruttiva e implica la capacità di
concepire la propria identità come potenziale 'alterità', nell'ottica
dell'interlocutore.
• La scuola come “istituzione culturale” e il processo di
integrazione
• Anche se non tutti sono d’accordo, la scuola è un’istituzione
culturale per eccellenza…
• “Luogo di cultura” vuol dire non semplicemente luogo di
trasmissione, ma un luogo in cui si rimette in gioco il patrimonio
culturale, un luogo di discorsività culturale, dove si intrecciano
culture molto diverse tra di loro – la cultura orale, la cultura
scritta e gli ipertesti – a partire da un fondamento dialogico.
Elena Besozzi
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L`EDUCAZIONE AL PATRIMONIO IN DIMENSIONE