Spedizione in abb. postale art. 20 lett. C - Legge 662/96 Filiale di Perugia - Periodico di comunicazione interna dei Collegi IP.AS.VI. di Perugia e Terni anno IX n.1/07 GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’INFERMIERE 12 MAGGIO 2007 IPASVI Federazione Nazionale Collegi Infermieri V sommario 1 editoriale PALMIRO RIGANELLI 3 ilcollegioinforma IL SOLE 24ORE-SANITÀ NOTIZIE IN CORSIA A CURA DI SERENELLA BERTINI 4 COMMISIONI ANNO 2007 I GRUPPI DI LAVORO A CURA DEL COLLEGIO DI PERUGIA 7 BOLLETTINO UFFICIALE 2006-2007 A CURA DI ANDREA GAGGIOTTI IPASVI Federazione Nazionale Collegi Infermieri Periodico di comunicazione interna dei Collegi IP.AS.VI. di Perugia e Terni anno IX n. 1/07 Editore: Coordinamento Regionale dei Collegi IP.AS.VI. di Perugia e Terni Direttore Responsabile: Renata Buono Responsabile di Redazione: Nora Marinelli Segreteria di Redazione: Francesco Cardoni Serenella Bertini 8 BILANCI DEI COLLEGI A CURA DEI COLLEGI DI PERUGIA E TERNI 12 ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI ISCRITTI INCONTRO DI STUDIO 9 MAGGIO 2007 A CURA DEL COLLEGIO DI TERNI 16 lerubriche 16 DISPENS@TORE DI STIMOLI INFERMIERISTICI BLOCKNOTES DI GIAN DOMENICO GIUSTI 18 PREVENIRE GLI ERRORI, IMPARARE DAGLI ERRORI STOP ALLE CADUTE DI GIOVANNA CASCIARRI 23 ilcontributodeinuoviinfermieri 23 UNA RICERCA DI INTERVENTO SUL LUOGO DI LAVORO PREVENZIONE ICTUS DI KARIN ROTONI Comitato di Redazione: Palmiro Riganelli Ambra Proietti Andrea Gaggiotti Giusti Gian Domenico Grafica: Punto Editoriale Assisi (Pg) [email protected] Stampa: Dimensione Grafica Spello (Pg) Questo numero è stato chiuso in tipografia: il 5/3/2007 Autorizzazione: Registrato presso il Tribunale di Perugia n. 45 del 24/11/1997 26 gliinfermieriraccontano 26 GLI INFERMIERI RACCONTANO “89 A 5” IN 4 ORE DI PAOLA MARCHINO 27 PROROGA ECM I CREDITI FORMATIVI PER L’ANNO 2007 29 MOBILITÀ 31 lasegreteriainforma 31 FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO GLI APPUNTAMENTI A CURA DEL COLLEGIO DI TERNI • ISTRUZIONI PER LE PROPOSTE DI PUBBLICAZIONI 1 EDITORIALE Alla ogni fine di ogni anno, cosi come all’inizio di uno nuovo, è tempo di bilanci sull’attività svolta e di impegni rispetto a nuovi obiettivi da perseguire. La professione infermieristica in questo anno appena terminato ha vissuto momenti di grande soddisfazione per l’approvazione legge n. 43/06, alternati a momenti di massima apprensione per non dire di vera e propria delusione, come per la mancata approvazione dei decreti attuativi per la riforma degli ordini professionali. Tanto che, nonostante il1 dicembre 2006 il Consiglio dei Ministri abbia varato il disegno di legge delega di riforma degli ordini professionali, ancora ad oggi questo stenta a venire alla luce in forma definitiva rappresentando un po’ il tormentone di tutte le professioni sanitarie. Nonostante tutto questo, il periodo, è stato come sempre caratterizzato dal solito impegno serio e corretto di una professione che ha preso piena coscienza delle proprie potenzialità, degli obiettivi e dei traguardi professionali che intende perseguire. Siamo scesi in piazza a distanza di dodici anni per testimoniare ancora una volta come gli infermieri intendono portare avanti le proprie istanze, democraticamente, in modo chiaro, trasparente e propositivo e soprattutto con la solita correttezza professionale che da sempre ci distingue. Eravano in tanti anche stavolta, sicuramente i più numerosi tra tutte le professioni, a dimostrare la grande volontà professionale nella quale tutti gli infermieri si riconoscono quando è il momento di perseguire obiettivi strategici importanti. Abbiamo fatto anche questo non per tutelare interessi di parte ma per ribadire ancora una volta la nostra convinzione che la migliore garanzia a tutela della salute dei cittadini passa attraverso le prestazioni di professionisti regolamentati, verificati e valutati da un ordine professionale orientato su valori deontologici e di alta competenza professionale. I perché di questa battaglia professionale che gli infermieri stanno portando avanti, con forza in tutti i luoghi istituzionali e che va nella direzione di vedersi riconosciuti definitivamente come una professione intellettuale sono a tutti ormai noti. Altro elemento su cui la professione si è trovata ha dovere fare “quadrato” nel 2006 è stato quello di contrastare il tentativo di alcune Università di istituire corsi di laurea di base per infermiere e percorsi formativi post base, soprattutto master di I livello in management, con modalità didattica di tipo on line. Percorsi formativi che non potevano non trovare l’assoluta contrarietà di tutta la professione in quanto avrebbero messo a rischio non solo il livello qualitativo delle risposte assistenziali ma avrebbero screditato un percorso formativo ormai tra i migliori in Europa, nonché la professionalità stessa di una intera categoria. Gli infermieri oggi sono convinti della necessità di rendere evidente, attraverso azioni concrete di sviluppo, tutela e salvaguardia, la qualità della professionalità acquisita che ogni giorno viene spesa a favore della salute dei cittadini e a sostegno del sistema socio sanitario italiano. La professione tutta, rivendica e ribadisce ancora una volta il diritto di avere un solo percorso formativo, quello stabilito dalla normativa vigente nazionale ed europea, che garantisce l’acquisizione delle competenze necessarie ai professionisti infermieri per essere pronti a fare fronte ai sempre maggiori bisogni assistenziali della persone assistite. Tutta la professione auspica inoltre che si superi velocemente anche la proroga della fase sperimentale E.C.M. stabilita in sede di conferenza Stato-Regioni e che tutto il sistema possa definitivamente andare a regime, rispettando i criteri definiti dalla professione e creando le condizioni necessarie per aggiornare e sviluppare le competenze dei professionisti infermieri in maniera tale da renderle adeguate ed appropriate allo sviluppo scientifico e alla complessità della domanda assistenziale espressa ogni giorno dai cittadini. Gli infermieri rappresentano ormai una professione matura e cosciente della necessità di rendere evidente il proprio impegno nelle organizzazioni sociali e sanitarie, di affermare il livello qualitativo dell’attività svolta come elemento fondante della risposta assistenziale ai cittadini in qualunque luogo questa viene prodotta, sia in regime di dipendenza che di libera professione. Anche in questo nuovo anno non ci potremo permettere di abbassare la guardia, sarà invece necessario rinnovare e aumentare l’impegno per la definitiva istituzione degli ordini, per consolidare i percorsi formativi e per migliorare la visibilità e la credibilità della professione infermieristica. Sarà necessario continuare ad investire sui giovani, trovare modalità e strategie per avvicinarli sempre più ad una professione che nei prossimi anni potrebbe vivere una vera e propria grande crisi anche in termini numerici, rendere evidenti le potenzialità di una professione che ormai ha tutti gli elementi per considerarsi tale. Proprio in questo periodo è stato avviato un progetto dalla Federazione Nazionale che si pone come obiettivi principali quello di aumentare il numero delle iscrizioni ai corsi di laurea per infermieri, di abbassare l’età media delle matricole, di migliorare le modalità di selezione dei candidati, di aumentare il numero di posti disponibili e la loro distribuzione nel territorio nazionale. Oggi gli infermieri si propongono come professionisti pronti a governare processi di assistenza complessi, processi e percorsi formativi ma anche strutture organizzative semplici e complesse e perché no, anche aziende sanitarie. Obiettivi ambiziosi che necessitano di ulteriori, importanti e continui sforzi professionali, dell’impegno di tutti, ogni giorno, nei luoghi di lavoro così come nelle sedi istituzionali dove continuamente cerchiamo di portare avanti le nostre istanze. Si sta avviando una nuova stagione di impegni, è necessario che ognuno di noi faccia la propria parte contribuendo alla grande causa comune di tutta la professione infermieristica. ilcollegioinforma PA L M I R O R I G A N E L L I 2 ilcollegioinforma A CURA DI SERENELLA BERTINI IL SOLE 24 ORE-SANITÀ NOTIZIE IN CORSIA Vi proponiamo le notizie più interessanti tratte dal “Il Sole 24 Ore- Sanità”. Per la visione completa degli articoli ci si può rivolgere alla segreteria del proprio collegio di appartenenza. vuto integrare le prestazioni fornite con altri servizi a pagamento, mentre il 23% è ricorso ad una badante. TROPPI BUCHI NELLA RETE ADI Indagine di Cittadinanzattiva-Tdm: l’assistenza domiciliare integrata promossa con riserva Adi c’è ma, ancora troppo spesso, non si vede. È questo lo slogan che potrebbe incorniciare la fotografia dei servizi di assistenza domiciliare integrata, scattata da un’indagine condotta da “Cittadinanzattiva” attraverso il Tdm su Asl, Regioni, medici e famiglie. Buona la valutazione delle equipe, dove Mmg e infermieri acquistano un ruolo di primo piano, mentre è ancora “latitante” la presenza continua dello psicologo, parte integrante solo nel 3% dei casi. È forte il problema continuità: ben il 65% delle famiglie non ha potuto contare sulla reperibilità h24. Dato confermato dalle stesse Asl che nel 92% dei casi non garantiscono la disponibilità continua. Eccessivo turn-over tra gli operatori, che spesso (Da “Il Sole 24 Ore-Sanità”, Anno IX n. 44 novembre 2006) L’ IGIENE... MANI PULITE IN CORSIA Medici e infermieri sotto esame: pochi lavaggi prima di visite e interventi impedisce alle famiglie di avere una figura di riferimento per tutta la durata del trattamento. Va meglio la continuità ospedale-territorio: il 94,7% delle Asl dichiara di aver attivato protocolli di dimissioni programmate. La terapia del dolore registra forti “gap”: il 40 % dei pazienti che affermano di aver provato sofferenza fisica non ha ricevuto una cura specifica. Ma tra le criticità maggiori figura senz’altro il costo dell’assistenza: ben il 48,6% delle famiglie ha do- a regione Toscana ha sondato le abitudini di medici e infermieri in 24 reparti di sette ospedali. Si è controllato in diverse fasce orarie otto occasioni di lavaggio delle mani: prima o dopo una visita o specifiche procedure, dopo il contatto con la cute del paziente, prima della manipolazione di campioni di sangue o liquidi biologici o dopo la rimozione dei guanti. I risultati nascondono qualche sorpresa. In vista di una visita ben il 79% dei medici ammette di non lavarsi le mani, una soglia che sale al 100% prima di procedure invasive. Anche L 3 (Da “Il Sole 24 Ore-Sanità”, Anno X n. 2 gennaio 2007) TESTAMENTO BIOLOGICO SI PARTE Il primo nodo: l’obbligatorietà per i medici l Senato e alla Camera sfilano giuristi, bioeticisti, medici di rianimazione e delle cure palliative. La Commissione Igiene e Sanità dovrà esaminare 8 Ddl da cui i senatori tenteranno di ricavare le norme che dovranno regolare l’attesissimo “testamento biologico”. L’obbiettivo è quello di portare il testo in aula al Senato in primavera. A professioneinfermiereumbria1/07 Già alle prime audizioni di esperti e addetti ai lavori la discussione è andata in tilt per la contrapposizione tra chi mette la tutela della vita davanti alla libertà del paziente e chi invece antepone quella libertà alle decisioni del medico. Altri nodi da sbrigliare sono quelli dell’idratazione e alimentazione artificiali e quello dell’obbligo o Un’assurda condanna l Consiglio Direttivo dei Collegi IP.AS.VI di Perugia e Terni, a nome dei loro iscritti, hanno sottoscritto l’azione democratica e civile di cui si è fatta promotrice la Federazione dei Collegi IP.AS.VI unitamente alla FNOMCeO, per l’intervento del Governo Italiano presso il Governo Libico allo scopo d’impedire che si perpetri un’assurda condanna per la quale cinque operatori sanitari sono stati condannati a morte con l’accusa di aver intenzionalmente inoculato il virus dell’AIDS nei bambini dell’ospedale di Bengasi. Tale sottoscrizione nasce dalla assoluta consapevolezza che nessun operatore sanitario, medico o infermiere, potrebbe mai determinare volontariamente quello di cui sono stati accusati i sei operatori in Libia per cui ci si auspica che il governo intenda prontamente far propria la mozione in oggetto. I meno per il medico di eseguire la volontà del paziente. (Da “Il Sole 24 Ore-Sanità”, Anno X n. 3 gennaio 2007) CASSAZIONE Se il licenziamento in corsia ha valore “esemplare” egligenza, disattenzione nella somministrazione delle terapie e maleducazione nei confronti dei pazienti e familiari possono costare il posto di lavoro in corsia. La sezione Lavoro della Cassazione ha confermato il licenziamento di una infermiera dell’Est europeo, dipendente di una casa di cura di Rovigo, attribuendo alla risoluzione del rapporto di lavoro una finalità di “esempio” per tutti i lavoratori della Sanità. L’infermiera è stata ritenuta responsabile di atti dal “disvalore ambientale”: in particolare si era fermata da un collega mentre stava per iniettare insulina a un paziente non diabetico, senza neanche controllare la sua cartella clinica. Inoltre l’infermiera aveva tenuto comportamenti irriguardosi e offensivi nei confronti dei pazienti e dei loro familiari. Il licenziamento, si legge nella sentenza, ha una finalità esemplare dal momento che simili comportamenti possono assurgere per gli altri dipendenti a modello diseducativo e disincentivante dal rispetto degli obblighi di diligenza e fedeltà. ✑ N (Da “Il Sole 24 Ore-Sanità”, Anno IX n. 43 novembre 2006) ilcollegioinforma tra gli infermieri, però non mancano le bocciature: il 68% confida di non badare troppo alle mani prima di una visita. Per passare al 75% e al 70% in procinto di pratiche non invasive o dopo il contatto con la cute. La Regione ha tentato di suggerire una efficace alternativa: il ricorso al gel idroalcolico, da portare sempre con sé o da usare anche muovendosi da una corsia all’altra, grazie ad appositi dispenser distribuiti negli ospedali. Si è ottenuto un significativo incremento nel lavaggio delle mani tra il 5,2% (dopo la rimozione dei guanti) e il 25,6% (a seguito del contatto con la cute) con un impatto molto significativo sulla categoria medica ma anche in ambito infermieristico e tecnico l’incremento è risultato rilevante. 4 ilcollegioinforma A CURA DEL COLLEGIO DI PERUGIA COMMISSIONI ANNO 2007 I GRUPPI DI LAVORO l consiglio direttivo del collegio si è dato un’organizzazione interna (come già comunicato agli iscritti) per la quale si sono costituite alcune commissioni, gruppi di lavoro ai quali è stato dato mandato di sviluppare aspetti specifici dell’attività del Collegio in favore dei suoi iscritti. I 1 - COMMISSIONE: COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE ❯ MARINELLI NORA ❙ ❙ Referente Commissione CARDONI FRANCESCO GIUSTI GIAN DOMENICO La commissione per la comunicazione e l’informazione si è occupata prevalentemente: del sito web del Collegio, della rivista e del sistema d’informazione tramite affissione nei luoghi di lavoro. Si è quindi pianificato e in buona parte applicato, un piano di rivisitazione grafica e contenutistica del sito. Gli obiettivi che ci si era prefissati consistevano nel tentare di aggiornare il sito conferendogli maggiore dinamicità ed interattività. Si è modificata la modalità d’inserimento in rete della rivista “Professione Infermiere Umbria” consentendo a coloro i quali ne vorranno usufruire, di scaricare l’intero numero o anche solo gli articoli originali pubblicati e facilmente individuabili nella specifica pagina web dove appaiono elencati e richiamabili singolarmente. Si è inoltre attivato un servizio di news letter per fornire a chi lo desiderasse, le informazioni a maggior rilievo per la professione; per usu- fruire di questa modalità di servizio è necessario iscriversi e fornire il proprio indirizzo e-mail. Si sta proseguendo nel processo di miglioramento della rivista applicando alcuni precisi criteri di selezione degli articoli da pubblicare, per fornire un prodotto di buona qualità e al contempo per dare ai colleghi, che riterranno di volersi cimentare nella produzione di lavori scientifici, l’opportunità di ottenere la pubblicazione dei propri lavori. Abbiamo inserito due rubriche fisse ritenendo di fare cosa gradita ai lettori, affrontando alcuni aspetti di moderna cultura professionale: l’informazione mediata da internet, le modalità editoriali di divulgazione di contenuti professionali, le grandi ed attualissime tematiche del rischio clinico e soprattutto dell’apprendimento che deriva dalla comprensione dell’errore e del quasi errore. L’attività di questa commissione si esprime prevalentemente nel cercare collabo- 5 2 - COMMISSIONE: ESERCIZIO PROFESSIONALE LIBERA PROFESSIONE E ASSICURAZIONE ❯ RANIERI CARLA ❙ ❙ ❙ ❙ Referente Commissione FONTETROSCIANI LAURA Referente Assicurazione GIOVANNONI MASSIMO MARCHEGGIANI GIANCARLO MARGARITELLI NADIA Referente Libera Professione Referente Biblioteca Attività svolta nel 2006 Nell’anno appena trascorso la commissione ha preso in esame alcune problematiche, attinenti al proprio mandato, ritenendole di prioritaria importanza e più dettagliatamente per ciò che riguarda: professioneinfermiereumbria1/07 Libera Professione • Acquisizione della documentazione in materia di Libera Professione. • Elaborazione dei dati raccolti da poter mettere a disposizione dei colleghi. • Individuazione di un referente, la collega Nadia Margaritelli, per l’attività d’informazione riguardo alla libera professione. Assicurazione Professionale bisogni formativi e le esigenze dei professionisti, e di conseguenza, per meglio formulare le risposte che questa Istituzione intende offrire ai propri Iscritti. • Impostazione di una giornata formativa di presentazione dei dati che emergeranno dalla somministrazione dei questionari. Commissione e lavoro e libera Professione • Nuovo contratto assicurativo. • Individuazione di un referente, la collega Laura Fontetrosciani, per l’attività d’informazione relativa all’argomento Assicurazione professionale. Previsione attivitàanno 2007 Monitoraggio delibera regionale standard assistenziali Libera Professione • Acquisizione da parte della commissione della delibera regionale n°1972 del 15/12/2004. Indagine nella Provincia di Perugia sullo “status della Professione infermieristica” • Si è elaborato un questionario al fine di rilevare lo status della professione infermieristica nella nostra provincia. Tale esigenza è scaturita dal bisogno conoscitivo di stabilire un punto di partenza dal quale partire per comprendere i Nel nuovo anno sono previste attività di sviluppo e approfondimento degli argomenti precedentemente individuati, e più nello specifico, si pensa di compiere le seguenti attività: • Istituzione d’un osservatorio sulla Libera Professione con la realizzazione di un’anagrafe degli iscritti impegnati in questo settore. • Monitoraggio delle società di servizi e delle cooperative che utilizzano personale infermieristico presso Aziende pubbliche e private. Definizione di un modello di accreditamento professionale • Produzione di consigli e raccomandazioni per il miglioramento della professione attraverso l’audit e la revisione fra pari da mettere a disposizione dei colleghi. ilcollegioinforma razioni e contributi dai colleghi per stimolarne la crescita professionale e la capacità di esprimere l’ambito esperienziale in chiave scientifica e di continuo raffronto alle prove di miglior efficacia clinica. Speriamo di riuscire ad ottenere una partecipazione sempre più attiva da parte degli iscritti ai quali offriamo la nostra disponibilità ad un eventuale sostegno metodologico teorico e pratico anche mediante l’impiego delle risorse a disposizione presso la sede del Collegio di Perugia, così come già preannunciato nel precedente numero della rivista (n. 4 del 2006). 6 ilcollegioinforma Indagine provincia di Perugia sullo status della professione infermieristica • Somministrazione questionari ai colleghi della provincia di Perugia. • Elaborazione dati raccolti • Costruzione di una giornata formativa sulla base dei dati posti in evidenza dal questionario. 3 - COMMISSIONE: REVISIONE DEI REQUISITI DEGLI ISCRITTI ❯ BERNARDINI MARIO Referente Commissione ❙ FIORUCCI MICHELE ❙ PICCHIO LUISA La Commissione, organo tecnico del Consiglio Direttivo, ha come funzione peculiare lo studio della Legislazione per mantenere costantemente aggiornata la conoscenza delle Leggi e Regolamenti per l’iscrizione all’Albo, sia di Cittadini Italiani, che Extracomunitari e Comunitari. Sulla base di ciò, la Commissione si è prefissata i seguenti obiettivi: • revisione costante, sulla base dei documenti che via, via si avvicendano, delle caratteristiche necessarie per l’iscrizione all’Albo per gli Infermieri italiani, per i quali viene curato anche l’aggiornamento della modulistica per l’iscrizione, sulla base degli elementi relativi all’autocer- tificazione, alla privacy, alle leggi sul bollo; • garantire, relativamente ai cittadini extracomunitari e comunitari l’adeguamento delle risposte e l’efficienza delle modalità relative per quanto riguarda le domande e le richieste che da loro provengono; • fornire supporto per determinare il corretto espletamento degli esami precedenti l’iscrizione all’Albo dei cittadini extracomunitari e comunitari; • essere esaustivi nelle risposte riguardanti le problematiche relative all’iscrizione, particolarmente ai cittadini non italiani. Nell’ambito di ciò sono state attivate n° 11 commissioni di esame per appurare e certificare la conoscenza da parte di cittadini extracomunitari delle specifiche norme etico-deontologiche e professionali che regolano l’attività infermieristica in Italia, come richiesto dalle leggi vigenti in materia. I componenti della commissione hanno fatto proprio il principio secondo cui la disponibilità al colloquio e al contatto, deve essere un punto fermo nei rapporti con gli iscritti. 4 - COMMISSIONE: ASSOCIAZIONI ❯ FONTETROSCIANI LAURA Referente Commissione ❙ COCCOLI TULLIO Il programma per il 2007 prevede incontri con i referenti regionali delle varie associazioni professionali, (primo trimestre 2007). L’obiettivo è quello di confrontarsi, interagire e pianificare percorsi formativi condivisi, costruire relazioni sinergiche di sostegno e strategie al fine di contribuire allo sviluppo della disciplina infermieristica e al miglioramento della qualità dell’assistenza. L’intenzione per il 2° semestre 2007 è quella di riuscire ad organizzare un evento con il contributo delle varie associazioni, da realizzare entro la fine dell’anno o inizi 2008. 5 - COMMISSIONE: AGGIORNAMENTO E RICERCA ❯ CASTELLANI ANGELA ❙ ❙ ❙ ❙ Referente Commissione BARDELLONI LUIGINA CEPPI SILVIA Referente Ricerca NUSDORFI ANNA PICCHIO LUISA La commissione per l’aggiornamento e la ricerca ha organizzato per l’anno 2006, tre convegni dei quali due sotto l’egida del coordinamento dei collegi IP.AS.VI. di Perugia e Terni, ed uno, espressione della specifica iniziativa del collegio di Perugia in concomitante all’obbligo istituzionale dell’assemblea dei soci. A CURA DI ANDREA GAGGIOTTI i proponiamo una recensione delle leggi e decreti più interessanti rilevati dal Bollettino Ufficiale Regionale. Per ragioni di spazio verranno pubblicati i riferimenti attraverso cui risalire sia al numero del Bollettino, che all’articolo di riferimento. V Supplemento ordinario n. 1 al B.U.R. del 20 Dicembre 2006 n. 58 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 22 novembre 2006, n. 1994 Progetto per promozione della salute dei minori affetti da autismo e sperimentazione dei trattamenti educativo comportamentali nella cura dei bambini autistici. B.U.R. del 27 dicembre 2006 n. 59 REGOLAMENTO REGIONALE 21 dicembre 2006, n. 14 Modificazioni ed integrazioni al regolamento regionale 4 marzo 2003, n. 4 - Modalità per l’acquisizione della qualifica di Operatore Socio Sanitario (Pag. 2671). B.U.R. del 27 dicembre 2006 n . 59 DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE 5 dicembre 2006, n. 107 Ordine del giorno- Precariato presso il sistema sanitario regionale. Adozione di iniziative finalizzate alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro (Pag. 2677). Supplemento ordinario n. 2 al B.U.R. del 27 dicembre 2006 n. 59 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 22 novembre 2006, n. 1996 Nuovo protocollo diagnostico terapeutico dello screening per la prevenzione del cervicocarcinoma uterino in Umbria. Supplemento ordinario n. 1 al B.U.R. del 3 gennaio 2007 n. 2019 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 22 novembre 2006, n. 2019 Revisione tariffario base per prestazioni di assistenza ospedaliera di cui alla D.R.G. n. 1950 del 9 dicembre 2004. ilcollegioinforma 7 professioneinfermiereumbria1/07 bollettino ufficiale 2006-2007 regione umbria Ciascun convegno del coordinamento è stato accreditato ECM e realizzato in due diverse edizioni: una a Perugia e l’altra a Terni. Le tematiche che sono state affrontate sono le seguenti: “La gestione degli eventi avversi nell’infermieristica clinica” e “La professione infermieristica in Umbria; formazione; modelli organizzativi, strumenti”. I convegni si sono tenuti, rispettivamente, nel mese di febbraio e di novembre. I crediti acquisiti dagli iscritti con la partecipazione, non sono ancora pervenuti causa differimento dell’organismo d’accreditamento regionale. L’evento realizzato in occasione dell’assemblea degli iscritti per l’anno 2006, ha avuto come tema di trattazione, il seguente: “Collegio addio; approvata le legge sugli ordini professionali (legge 43/2006)”. Per l’anno 2007, la commissione ha pianificato, in concerto con il consiglio direttivo, due eventi formativi tipo convegno ed uno informativo collegato all’assemblea degli iscritti del quale i lettori hanno già ricevuto notizia tramite posta. Si sta valutando la possibilità di organizzare eventi in collaborazione con collegi di altre regioni e con le associazioni cliniche per presentare ai colleghi prospettive più ampie ed aggiornamenti su tematiche di riferimento per l’operatività degli Infermieri. ✑ 8 ilcollegioinforma BILANCIO CONSUNTIVO - COLLEGIO DI PERUGIA BILANCIO CONSUNTIVO ENTRATE 2006 TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO 1 2 3 4 5 6 PREVISIONI QUOTE ISCRITTI ANNO 2006 CERTIFICATI ADESIVI E DISTINTIVI INCASSI VARI INTERESSI ESERCIZIO ANNO 2005 ENTRATE PASSIVE ANTERIORI TOTALE ENTRATE CORRENTI RISCOSSE 207.485,00 150,00 60,00 1.751,80 370,82 9.648,30 201.188,50 112,01 64,50 2.474,69 427,82 3.410,53 219.465,92 207.678,05 ENTRATE PER PARTITE DI GIRO ======= 17.831,30 RESIDUI ATTIVI RISCOSSI ANNO 2006 ======= 1.406,54 TOTALE GENERALE FONDO CASSA INIZIALE AL 01.01.2006 TOTALE BILANCIO CONSUNTIVO USCITE 2006 219.465,92 226.915,89 98.838,72 98.838,72 318.304,64 325.754,61 PREVISIONI SEZIONE 1 • ATTIVITÀ C.D. – C.R.C. PAGATE 48.000,00 33.190,58 25.159,65 10.000,00 6.000,00 2.990,35 3.850,00 19.756,79 5.650,09 2.295,81 2.095,69 3.392,20 105.000,00 67.269,99 35.000,00 5.100,00 1.000,00 3.000,00 18.000,00 2.200,00 40.700,00 34.315,09 3.559,53 351,54 103,54 9.391,30 2.096,29 17.452,70 65.000,00 46.610,05 25.000,00 13.000,00 1.000,00 10.500,00 6.000,00 6.000,00 3.500,00 19.773,64 11.915,03 195,07 7.505,24 4.878,79 2.342,28 ======= SEZIONE 4 • PERSONALE DIPENDENTE 39.000,00 37.911,96 SEZIONE 5 • ACCANTONAMENTI – SPESE IMPREVISTE 61.304,64 7.494,38 318.304,64 192.476,96 TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO 1 2 3 4 5 Attività istituzionale Consiglieri e Revisori Consigli nazionali, convegni, seminari Attività Commissioni Attività Coordinamento regionale Polizza assicurativa anno 2006-2007 SEZIONE 2 • ATTIVITÀ ISCRITTI TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO 1 2 3 4 5 6 7 Quote iscritti esercizio anno 2006 Sistema riscossione Tesserini – adesivi – bollini – distintivi Assemblea iscritti anno 2006 Rivista Infermieristica anno 2006 Elezioni rinnovo C.D. e C.R.C. Attività aggiornamento iscritti anno 2006 SEZIONE 3 • GESTIONE UFFICIO TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO 1 2 3 4 5 6 7 Spese gestione “Sede” Costituzione patrimonio immobiliare Assistenza – manutenzione macchine/impianti Spese amministrazione – consulenza amministrativa Oneri finanziari Consulenza informatica - Internet Abbonamenti – acquisito libri TOTALE USCITE CORRENTI ======= USCITE PER PARTITE DI GIRO ======= RESIDUI PASSIVI PAGATI TOTALE PAGAMENTI 318.304,64 17.831,30 1.377,54 211.685,80 CONSISTENZA DI CASSA INIZIO ESERCIZIO 98.838,72 + RISCOSSIONI ANNO 2006 226.915,89 – PAGAMENTI 211.685,80 = CONSISTENZA DI CASSA FINE ESERCIZIO ANNO 2006 114.068,81 APPROVATO DAL CONSIGLIO DIRETTIVO IL 21.02.2007. APPROVATO DAL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI IL 7.03.2007 TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO 1 2 3 4 5 6 COMPETENZA QUOTE ISCRITTI ANNO 2007 CERTIFICATI ADESIVI E DISTINTIVI INCASSI VARI INTERESSI ESERCIZIO ANNO 2006 ENTRATE PASSIVE ANTERIORI TOTALE ENTRATE CORRENTI CASSA 210.000,00 100,00 60,00 3.000,00 381,00 9.863,00 187.000,00 100,00 60,00 3.000,00 381,00 4.284,54 223.404,00 194.825,54 AVANZO DI CASSA INIZIALE 1-01-2007 114.068,81 Cap. 1 = C.C Postale n° 14501068 80.613,37 Cap. 2 = C.C. Bancario n° 15574/30 33.356,95 Cap. 3 = Liquidi 98,49 TOTALE GENERALE BILANCIO PREVENTIVO USCITE 2007 COMPETENZA SEZIONE 1 • ATTIVITÀ C.D. – C.R.C. TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO 1 2 3 4 5 Attività istituzionale Consiglieri e Revisori Consigli nazionali, convegni, seminari Attività Commissioni Attività Coordinamento regionale Polizza assicurativa anno 2006-2007 SEZIONE 2 • ATTIVITÀ ISCRITTI TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO 1 2 3 4 5 6 Quote iscritti esercizio anno 2007 Sistema riscossione Tesserini – adesivi – bollini – distintivi Assemblea iscritti anno 2007 Rivista Infermieristica anno 2007 Attività aggiornamento iscritti anno 2007 SEZIONE 3 • GESTIONE UFFICIO TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO 1 2 3 4 5 6 7 337.472,81 Spese gestione “Sede” Costituzione patrimonio immobiliare Assistenza – manutenzione macchine/impianti Spese amministrazione – consulenza amministrativa Oneri finanziari Consulenza informatica - Internet Abbonamenti – acquisito libri SEZIONE 4 • PERSONALE DIPENDENTE SEZIONE 5 • SPESE IMPREVISTE 308.894,35 CASSA 48.000,00 48.000,00 25.002,09 10.000,00 6.000,00 2.997,91 4.000,00 25.002,09 10.000,00 6.000,00 2.997,91 4.000,00 108.230,00 88.230,00 34.530,00 5.000,00 1.000,00 2.000,00 25.000,00 40.700,00 34.530,00 5.000,00 1.000,00 2.000,00 15.000,00 30.700,00 65.000,00 65.000,00 28.000,00 6.500,00 1.000,00 11.500,00 10.000,00 4.500,00 3.500,00 28.000,00 6.500,00 1.000,00 11.500,00 10.000,00 4.500,00 3.500,00 41.000,00 41.000,00 35.242,80 26.664,35 TOTALE USCITE 297.472,81 268.894,35 PARTE VINCOLATA 40.000,00 40.000,00 TOTALE USCITE 297.472,81 268.894,35 TOTALE PARTE VINCOLATA 40.000,00 40.000,00 TOTALE GENERALE 337.472,81 308.894,35 APPROVATO DAL CONSIGLIO DIRETTIVO IL 21-02-2007. APPROVATO DAL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI IL 7-03-2007 professioneinfermiereumbria1/07 ilcollegioinforma BILANCIO PREVENTIVO ENTRATE 2007 9 BILANCIO PREVENTIVO - COLLEGIO DI PERUGIA 10 ilcollegioinforma BILANCIO CONSUNTIVO - COLLEGIO DI TERNI BILANCIO CONSUNTIVO ENTRATE 2006 TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO 1 2 3 4 5 PREVISIONI ENTRATE CONTRIBUTIVE A CARICO ISCRITTI CERTIFICATI D’ISCRIZIONE - DISTINTIVI - BOLLI AUTO INTERESSI ATTIVI C.C.P.-C.C.B. MOROSI RIMBORSI A • TOTALE ENTRATE CORRENTI TITOLO 6 RISCOSSE 68.380,00 115,00 50,00 7.500,00 ======= 60.150,95 135,00 51,74 6.261,04 39,55 76.045,00 66.638,28 ENTRATE IN CONTO CAPITALE B • TOTALE ENTRATE C/C CAPITALE ======= ======= TITOLO 7 RITENUTE ERARIALI 2.898,13 TITOLO 8 RITENUTE PREVIDENZIALI E ASSISTENZIALI 1.712,46 TITOLO 9 RITENUTE FISCALI AUTONOMI 535,31 TITOLO 10 RITENUTE DIVERSE 160,15 C • TOTALE ENTRATE PARTITE DI GIRO 5.306,05 (A+B+C) TOTALE ENTRATE COMPLESSIVE Utilizzo dell’avanzo di amministrazione iniziale TOTALE GENERALE BILANCIO CONSUNTIVO USCITE 2006 TITOLO 1 TITOLO 2 TITOLO 3 TITOLO 4 TITOLO 5 TITOLO 6 71.944,33 14.310,75 14.310,75 90.355,75 86.255,08 PREVISIONI SPESE GENERALI FUNZIONAMENTO SEDE SPESE DEL PERSONALE E CONSULENTI SPESE ATTIVITA’ COLLEGIO (Rivista Infermieristica- Iniziative formative – Seminari E.C.M.) SPESE ORGANI COLLEGIO QUOTE FEDERAZIONE – AGIO ESATTORIALE ACCANTONAMENTI – T.F.R. A1 • TOTALE USCITE CORRENTI TITOLO 7 76.045,00 USCITE IN CONTO CAPITALE B1 • TOTALE USCITE C/C CAPITALE PAGATE 9.830,00 25.700,00 50,00 9.884,00 5.700,00 16.951,11 20.090,64 9.059,32 28.105,21 51,74 9.073,07 5.191,79 12.839,11 77,30 88.155,75 64.345,80 2.200,00 1.000,80 2.200,00 1.000,80 TITOLO 8 RITENUTE ERARIALI 3.029,35 TITOLO 9 RITENUTE PREVIDENZIALI E ASSISTENZIALI 1.686,47 TITOLO 10 RITENUTE FISCALI AUTONOMI 210,00 TITOLO 11 RITENUTE DIVERSE 174,02 C1 • TOTALE ENTRATE PARTITE DI GIRO 5.099,84 (A1+B1+C1) TOTALE USCITE COMPLESSIVE 90.355,75 70.446,44 CASSA Così ripartito: TOTALE ENTRATE COMPLESSIVE 71.944,33 – TOTALE USCITE COMPLESSIVE 70.446,44 + AVANZO AMMINISTRAZIONE INIZIALE 14.310,75 TOTALE AVANZO DI AMMINISTRAZIONE ANNO 2006 15.808,64 CASSA CONTANTI 493,01 CONTO CORRENTE BANCARIO 11.420,53 CONTO CORRENTE POSTALE 3.895,10 TOTALE AVANZO DI CASSA APPROVATO DAL CONSIGLIO DIRETTIVO IL 27.02.2007. APPROVATO DAL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI IL 27.02.2007 15.808,64 BILANCIO PREVENTIVO ENTRATE 2007 TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO TITOLO 1 2 3 4 5 11 COMPETENZA ENTRATE CONTRIBUTIVE A CARICO ISCRITTI CERTIFICATI D’ISCRIZIONE - DISTINTIVI - BOLLI AUTO INTERESSI ATTIVI C.C.P.-C.C.B. MOROSI RIMBORSI A • TOTALE ENTRATE CORRENTI TITOLO 6 CASSA 69.680,00 115,00 50,00 6.500,00 ======= 63.500,00 115,00 9,48 5.500,00 ======= 76.345,00 69.124,48 76.345,00 69.124,48 15.808,64 15.808,64 92.153,64 84.933,12 ENTRATE IN CONTO CAPITALE B • TOTALE ENTRATE C/C CAPITALE TITOLO 7 ENTRATE AVENTI NATURA DI PARTITE DI GIRO C • TOTALE ENTRATE PARTITE DI GIRO (A+B+C) TOTALE ENTRATE COMPLESSIVE Utilizzo dell’avanzo di amministrazione al 31-12-2006 TOTALE A PAREGGIO BILANCIO PREVENTIVO USCITE 2007 TITOLO 1 TITOLO 2 TITOLO 3 TITOLO 4 TITOLO 5 TITOLO 6 COMPETENZA SPESE GENERALI FUNZIONAMENTO SEDE SPESE DEL PERSONALE E CONSULENTI SPESE ATTIVITA’ COLLEGIO (Rivista Infermieristica- Iniziative formative – Seminari E.C.M.) SPESE ORGANI COLLEGIO QUOTE FEDERAZIONE – AGIO ESATTORIALE ACCANTONAMENTI – T.F.R. A1 • TOTALE USCITE CORRENTI TITOLO 7 USCITE IN CONTO CAPITALE – REALIZZAZIONE SITO WEB B1 • TOTALE USCITE C/C CAPITALE TITOLO 8 CASSA 10.650,00 27.700,00 10.650,00 27.700,00 10.497,00 4.200,00 16.951,11 19.934,44 10.497,00 4.200,00 16.722,20 12.713,92 89.703,64 82.483,12 2.450,00 2.450,00 2.450,00 2.450,00 92.153,64 84.933,12 92.153,64 84.933,12 USCITE AVENTI NATURA DI PARTITE DI GIRO C1 • TOTALE USCITE PARTITE DI GIRO (A1+B1+C1) TOTALE USCITE COMPLESSIVE TOTALE A PAREGGIO APPROVATO DAL CONSIGLIO DIRETTIVO IL 27-02-2007. APPROVATO DAL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI IL 27-02-2007 professioneinfermiereumbria1/07 ilcollegioinforma BILANCIO PREVENTIVO - COLLEGIO DI TERNI 12 ilcollegioinforma A CURA DEL COLLEGIO DI TERNI ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI ISCRITTI INCONTRO DI STUDIO ESERCIZIO LIBERO PROFESSIONALE E PREVIDENZA: COMPATIBILITÀ ED OPPORTUNITÀ Asseblea Ordinaria arissimi colleghi, Vi comunico che la prima convocazione dell’Assemblea degli Iscritti è fissata alle ore 21,00 del 1 Maggio 2007, presso la sede del Collegio in Via Galvani, 11. Qualora non si raggiungesse, ai fini della sua validità, il numero legale dei presenti, è indetta, in 2° convocazione per il giorno 9 Maggio 2007, alle ore 14,30, presso la Sala Conferenze dell’Azienda Ospedaliera “S. Maria” di Terni. Programma C Incontro di Studio Al termine dell’assemblea è con piacere che Vi annuncio un incontro ECM dal titolo “EE s e r c i z i o l i b e ro professionale e previdenza: compatibilità ed o p p o r t u n i t à ”. Ad aiutarci in questa riflessione abbiamo invitato rispettivamente: ❙ Sig. GIOVANNI VALERIO Consigliere del Comitato ORE 15.30 ❙ Registrazione dei partecipanti. ❙ Apertura dei lavori. ❙ Saluto della Dott.ssa AMBRA PROIETTI ❙ Sig. GIOVANNI VALERIO Lo sviluppo della libera professione Centrale della Federazione Nazionale Collegi IP.AS.VI. ❙ Dott. SERGIO CECCOTTI Dottore Commercialista Componente il Collegio dei Sindaci di ENPAPI. ❙ Sig. FABIO FIORETTO Direttore Generale ENPAPI, ❙ Sig. MARIO SCHIAVON Presidente dell’ENPAPI. (Dott.ssa AMBRA PROIETTI, Presidente Collegio IP.AS.VI. di Terni) ❙ Dott. SERGIO CECCOTTI Aspetti fiscali dell’attività svolta in regime libero-professionale ❙ Sig. FABIO FIORETTO Previdenza obbligatoria e previdenza complementare ❙ Sig. MARIO SCHIAVON L’azione di ENPAPI a favore della professione infermieristica 13 PROGRAMMA ❙ Dibattito. COLLEGIO IP.AS.VI. TERNI ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI ISCRITTI ORE 19.00 Sala Conferenze Azienda Ospedaliera “S. Maria” TERNI – 9 MAGGIO 2007 ❙ Chiusura dei lavori. ❙ Verifica Finale. ilcollegioinforma ORE 18.00 ❙ ❙ Consegna. 14.30 • Registrazione dei partecipanti • Consegna bollini anno 2007. • Inizio dei lavori con il seguente ordine del giorno: – Relazione annuale della Presidente (presentazione programma attività 2007); ❙ Attestato di Partecipazione. • Approvazione Conto Consuntivo anno 2006; • Approvazione Bilancio Preventivo anno 2007; • Varie ed eventuali. Informazioni generali • Infermieri, • Assistenti Sanitari, • Infermieri Pediatrici del Collegio IP.AS.VI. di Terni, in regola con i pagamenti relativi alle quote d’iscrizione all’Albo Professionale. ❙ 15.30 • Incontro sul tema: Esercizio libero professionale e previdenza: compatibilità ed opportunità DELEGA Il/la Sottoscritto/a: .................................................................................................................................. .................................................................................................................................. ❏ I.P. ............. ❏ A.S. ............. ❏ V.I. ............. (BARRARE QUELLA DI APPARTENENZA) Crediti ECM Convegno accreditato ECM. Il conseguimento, da parte dei partecipanti, dei crediti attribuiti all’evento è subordinato alla frequenza del 90% delle ore previste dell’evento e al superamento della verifica di apprendimento (livello di sufficienza 80%). Gli attestati ECM potranno essere ritirati presso la segreteria del Collegio IP.AS.VI. negli orari di apertura. professioneinfermiereumbria1/07 impossibilitato/a ad intervenire all’Assemblea ordinaria del 9 Maggio 2007 per motivi: .................................................................................................................................. .................................................................................................................................. DELEGA IL/LA SIG.: .................................................................................................................................. C.A.P.: ..................... Città: ............................................... Prov.: ............ per tutti gli atti all’ordine del giorno. ......................................... ........................................................................ DATA FIRMA ✃ RITAGLIA E SPEDISCI IN SEGRETERIA O VIA FAX (0744.420.215) Possono iscriversi al Convegno: 14 ilcollegioinforma SCHEDA DI ISCRIZIONE Evento gratuito ❙ Modalità di iscrizione COLLEGIO IP.AS.VI. TERNI INCONTRO DI STUDIO ESERCIZIO LIBERO PROFESSIONALE E PREVIDENZA: COMPATIBILITÀ ED OPPORTUNITÀ Sala Conferenze Azienda Ospedaliera “S. Maria” TERNI – 9 MAGGIO 2007 Cognome: ............................................................................................................ Nome: .................................................................................................................... Nato/a: .............................................. Prov. (…....) il: .................................. Codice Fiscale (obbligatorio): .................................................................................................................................. QUALIFICA: Per iscriversi è necessario portare o inviare via fax (Tel. 0744/420.215) alla segreteria del Collegio IP.AS.VI. della provincia di Terni la scheda di iscrizione debitamente compilata e sottoscritta (n. 2 firme) entro e non oltre il 4 Maggio 2007. Il numero massimo di iscritti è di 150. L’iscrizione in sede congressuale verrà accettata solo nel caso siano ancora disponibili i posti. ❏ I.P. ............. ❏ A.S. ............. ❏ V.I. ............. ❏ I. Pediatrico ............. (BARRARE QUELLA DI APPARTENENZA) Importante ❏ ISCRITTO AL COLLEGIO IP.AS.VI. DI TERNI INDIRIZZO PRIVATO: RITAGLIA E SPEDISCI IN SEGRETERIA O VIA FAX (0744.420.215) .................................................................................................................................. .................................................................................................................................. C.A.P.: ..................... Città: ............................................... Prov.: ............ Tel. abit.: ..................... Tel. ufficio ....................... Tel. Cell.: .................. Consapevole delle sanzioni penali, nel caso di dichiarazioni non veritiere ai sensi del D.P.R. 28.12.2000 N. 445 dichiaro di essere in regola con i pagamenti relativi alle quote d’iscrizione all’Albo Professionale presso il Collegio IP.AS.VI. della provincia di .............................................................. ❙ Il completamento dei posti disponibili avverrà in base alla data di invio della scheda di iscrizione al Convegno. ❙ Chiunque inviasse l’iscrizione entro il termine previsto ma in mancanza di disponibilità di posti non ha diritto all’iscrizione e riceverà comunicazione telefonica. n. Albo: ............................................ ......................................... ........................................................................ DATA FIRMA Si autorizza a trattare, comunicare e diffondere i dati indicati nella presente scheda solo per finalità inerenti il Convegno e, ove ricorre, per l’accreditamento E.C.M. (ai sensi dell’ART. 10 della L. 675/96) ✃ ......................................... ........................................................................ DATA FIRMA ❙ Si consiglia, per verificare l’avvenuta iscrizione o meno, di telefonare alla Segreteria del Collegio IP.AS.VI. (Tel. 0744/420.215) ❙ Non saranno accettate schede di iscrizione in- 15 ❙ partecipazione lavori: ❙ kit congressuale; ❙ attestato di partecipazione; ❙ attestato di assegnazione crediti formativi ECM (a seguito di verifica questionario di apprendimento e valutazione). Recesso È possibile rinunciare all’iscrizione entro il 7 Maggio 2007 comunicando il recesso via fax (Tel. 0744/420.215), in tal caso verrà data la possibilità ad un altro collega di partecipare. Segreteria organizzativa Collegio IP.AS.VI. Via Galvani, 11 05100 Terni Tel-fax 0744.420215 [email protected] Sede del convegno Sala Conferenze Azienda Ospedaliera “S. Maria” Viale T. di Joannuccio Terni (Tr) ✑ professioneinfermiereumbria1/07 Codice deontologico i rende noto che ai sensi dell’art. 2 della Legge 4 agosto 2006 n. 248 sulla Conversione in legge, con modificazione del D.L. 4-7-2006 n° 223 recante Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all’evasione fiscale (cosiddetto Decreto Bersani) «in conformità al principio comunitario di libera concorrenza ed a quello di libertà di circolazione delle persone e dei servizi, nonché al fine di assicurare agli utenti un’effettiva facoltà di scelta nell’esercizio delle prestazioni offerte sul mercato, dalla data di entrata in vigore del presente decreto sono abrogate le disposizioni legislative e regolamentari che prevedono con riferimento alle attività libero-professionali e intellettuali: a) l’obbligatorietà di tariffe fisse o minime ovvero il divieto di pattuire compensi parametrati al raggiungimento degli obiettivi perseguiti». S Il Comma 3 dello stesso articolo prescrive che «Le disposizioni deontologiche e patrizie e i codici di autodisciplina che contengono le prescrizioni di cui al comma 1 sono adeguate, anche con l’adozione di misure a garanzia della qualità delle prestazioni professionali, entro il 1° gennaio 2007. In caso di mancato adeguamento, a decorrere dalla medesima data le norme in contrasto con quanto previsto dal comma 1 sono in ogni caso nulle». Premesso quanto sopra il Comitato Centrale della Federazione IP.AS.VI., visto l’obbligo nascente dalla norma, ha deliberato l’adeguamento del Codice Deontologico dell’Infermiere. Di conseguenza l’art. 5.4 del Codice Deontologico dell’Infermiere risulta così riformulato: Nell’esercizio autonomo della professione l’Infermiere si attiene alle norme di comportamento emanate dai Collegi IP.AS.VI. ilcollegioinforma L’iscrizione dà diritto a: newsnewsnews stop alle cadute prevenire gli errori, imparare newsnewsnews dagli errori complete o inviate ad altro numero di Fax. 16 lerubriche DI GIAN DOMENICO GIUSTI DISPENS@TORE DI STIMOLI INFERMIERISTICI BLOCKNOTES a Sanità è sempre più presente nella ribalta mediatica, dipinta nei suoi colori peggiori ed etichettata troppo spesso con il termine “malasanità”; nemmeno gli infermieri sfuggono a questa, anche se troppo spesso l’informazione viene fatta in modo scorretto trascurando i reali motivi che hanno provocato determinate situazioni. L la frase Ogni individuo ha il diritto ad accedere a tutti i tipi di informazione relativi al suo stato di salute, ai servizi sanitari, e a tutto ciò che la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica endono disponibili (Art. 3 Carta Europea dei Diritti del Malato) Sotto l’occhio di tutti La nostra professione, sempre sotto l’occhio attento dei media, viene però troppo spesso nominata solo quando si parla di carenza di organici (come se le problematiche fossero da imputare ai professionisti che già cercano di sopperire ai vari disservizi che si creano), o quando si evidenziano carenze strutturali e deficienze nei servizi che solo in parte sono da attribuire ai vari operatori. La Federazione dei Collegi IP.AS.VI., da sempre molto attenta agli aspetti comunicativi, trova grandi difficoltà nel far comprendere ai non “addetti ai lavori” il percor- so formativo, la crescita professionale e quella culturale della professione. Il continuo, ed inesorabile sviluppo ha creato “grandi squilibri” anche all’interno degli stessi infermieri, che però lentamente cercano di riacquistare una propria identità professionale ed un nuovo (e meritato) status sociale. I guai che vive il Nursing nascono anche dalla veloce e rapida crescita che, dal punto di vista normativo, ha superato di molto quello della pratica professionale. La situazione, che vive la professione in Italia, è in linea con quello che succede nel resto del mondo, è per questo motivo che gli infermieri iniziano a reclamare i giusti spazi anche in settori marginali della vita di tutti i giorni. Il sito internet www.nurseadvocy.org è un sito internet, nato negli Stati Uniti d’America ma diventato patrimonio della collettività infermieristica mondiale, che si occupa di dare piena dignità alla professione infermieristica, controllando come viene rappresentata nei mezzi di comunicazione di massa. Un danno di immagine Numerose sono le campagne che hanno coinvolto migliaia di colleghi, soprattutto per far presente che, la continua manipolazione della realtà a favore di altre professioni, crea un danno di immagine che difficilmente può essere riparato in poco tempo. Le televisioni che tra- 17 I blog Ma una professione intellettuale si caratterizza anche per come affronta temi e tematiche di natura non prettamente professionale; all’interno del sito internet si può trovare una sezione che si occupa di raccogliere la letteratura infermieristica (libri che parlano di infermieri e sanità, libri scritti da infermieri, sceneggiature da proporre su temi sanitari per eventuali serie cinematografiche o televisive), creando una biblioteca informatica che evidenzi come il Nursing sia anche culturalmente “fertile”; gli aspetti narrativi si trovano sempre più spesso in internet con il dilagante fenomeno dei blog (che non sono altro che i “cari e vecchi diari” adesso non più segreti ma offerti all’attenzione del pubblico più vasto grazie al palcoscenico di internet), questi scritti anche in italiano sono però troppo spesso uno specchio negativo dell’essere infermiere, tralasciando tutto il buono e bello alla base dello specifico infermieristico. professioneinfermiereumbria1/07 COLLEGIO DI PERUGIA Riscossione quote anno duemilasette el mese di febbraio 2007 è stato inviato il bollettino postale precompilato per il pagamento della quota anno 2007 con la scadenza del 28.03.2007. Nel caso in cui non riceva il bollettino postale o si sia accidentamente smarrito, vengono di seguito riportate le coordinate di Conto Corrente Postale su cui effettuare il versamento: c/c postale n° 14501068 intestato a: N Collegio IP.AS.VI. di Perugia Via Manzoni, 82 Ponte San Giovanni 06087 Perugia causale: quota associativa anno 2007 importo: E 55,00. Entro il mese di giugno 2007 verranno spedite le raccomandate di sollecito della quota anno 2007 per coloro che non avessero ancora provveduto al pagamento: si ricorda che le spese relative al sollecito saranno a totale carico dell’iscritto moroso. Un’altra sezione del sito statunitense si occupa di giochi, pubblicità, marketing in generale, che denigrano la professione rinchiudendola nei “classici” stereotipi volgari, campagne sono state tenute contro artisti e musicisti vari che per propria ignoranza hanno cercato un facile umorismo nel dipingere gli infermieri come quello che non sono. Internet, viene utilizzato come strategia di pressing nel tentativo di dare piena dignità alla figura dell’infermiere, smettendo di ricalcare ciò che ne offende il decoro. Credenza popolare Sicuramente, tralasciando i toni a volte anche troppo polemici, è importante registrare la sensibilità verso alcuni aspetti che emergono dalla rete telematica; questi troppo spesso vengono considerati marginali dagli stessi interessati, ma rivestono una grande importanza nel prestigio di una professione e danno la possibilità di catturare quelle persone che vogliono svolgere una professione sanitaria e che vengono dirottate sia dai mass media che dalla credenza popolare verso altre specialità. ✑ (Indirizzo e-mail dell’autore a cui potersi rivolgere per informazioni: [email protected]) lerubriche La strategia del pressing smettono le principali serie televisive che si occupano di temi sanitari (E.R. Medici in prima linea, Dr House, Grey’s anatomy…) vengono continuamente contattate per rendere evidenti gli errori che distorgono la natura professionale. 18 lerubriche D I G I O VA N N A C A S C I A R R I PREVENIRE GLI ERRORI, IMPARARE DAGLI ERRORI STOP ALLE CADUTE el 1930 un infermiere effettuò una “puntura” che causò, per lesione del nervo sciatico, non pochi problemi allo sfortunato paziente. Quest’ultimo, collegando i suoi problemi all’incapacità professionale dell’infermiere, lo denunciò e chiese un risarcimento per il danno subito. Il Tribunale di Pavia assolse l’infermiere dal reato di lesioni colpose perché “a causa dello scarso contenuto formativo, basato più che altro sulla pratica, l’infermiere non è tenuto a conoscere l’anatomia topografica del corpo umano”. Oggi, con i primi dottorati di ricerca avviati e con alcuni nostri colleghi che già da anni ricoprono il ruolo di professori universitari, questa sentenza fa sorridere, ma quello che non fa sorridere è che, purtroppo, eventi come quello citato accadono ancora. E si tende a punire sempre chi ha sbagliato, senza chiedersi perché ha sbagliato. La frase sopra citata metaforicamente sintetizza ciò che non deve essere il Risk Management. Anzi, devono essere privilegiate tutte quelle si- N la frase A udire che facevamo eseguire le nostre leggi solo mediante la comminazione del castigo e senza mai far menzione di ricompensa, i Lillipuziani ci stimarono prodigiosamente deficienti nell’arte di governare”. (Jonathan Swift, I viaggi di Gulliver) tuazioni in cui l’infermiere, apprendendo dagli errori, evita che gli stessi possano tornare ad essere commessi. Soltanto una gestione integrata del rischio clinico, attraverso l’educazione, la formazione continua ed il coinvolgimento di tutti gli operatori, può diminuire il rischio stesso. Ma, perché tutto questo possa avvenire, è necessario analizzare ogni singolo fenomeno, ogni singolo episodio ed ogni dato possibile. In questo numero, grazie al prezioso contributo della collega Giovanna Ca- sciarri, affronteremo il problema delle cadute del paziente, che tocca fortemente la nostra operatività quotidiana. Marco Zucconi Prevenire le cadute dei pazienti in ospedale La Jont Commission on Accreditation of Healtcare Organizations (JCAHO), nel 2005 ha stilato una lista di eventi sentinella che risulta sostanzialmente sovrapponibile a quella redatta dal Ministero della Salute, comprendendo in più, tra questi, il verificarsi di cadute accidentali in pazienti ricoverati. L’evento caduta, sia a domicilio sia durante il ricovero in ospedale, rappresenta un grave problema per la persona coinvolta, per la famiglia e per la società; infatti gli esiti (dalle semplici contusioni ed escoriazioni fino alla morte, anche se fortunatamente in casi molto rari) correlati all’evento caduta rappresentano per le strutture ospedaliere e residenziali una causa di maggiorazione dei costi, dovuti al prolungarsi della degenza 19 ❙ LE CADUTE PREVEDIBILI sono quelle che accadono in pazienti già classificati ad alto rischio e, generalmente, si accompagnano a situazioni di disorientamento, difficoltà alla deambulazione, modifiche della marcia dovute ad alterazioni neurologiche; ❙ LE CADUTE NON PREVEDIBILI sono quelle che non possono essere ipotizzate a priori e, generalmente, accadono in pazienti orientati ma che possono presentare episodi di drop attack, sincopi, vertigini, reazioni a farmaci, tra cui ricordiamo sedativi, cardiovascolari, professioneinfermiereumbria1/07 lassativi e, comunque, tutti i medicamenti che potrebbero diminuire l’attenzione o causare ipotensione ortostatica; ❙ LE CADUTE ACCIDENTALI, come spiega il termine stesso, sono dovute a fatalità e possono dipendere da fattori ambientali o legati al paziente. Anche se l’incidenza delle cadute è maggiore nella popolazione anziana, tale evenienza può manifestarsi anche in soggetti più giovani, per cause dovute a patologie (es. persone affette da malattie che provocano gravi stati astenici) o da situazioni fisiologiche che la favoriscono (es. donne in avanzato stato di gravidanza con un assetto posturale sbilanciato, episodi lipotimici ecc.). Soprattutto se le cadute riguardano pazienti anziani, incapaci o non autosufficienti, il soggetto sviluppa, a seguito dell’evento, un forte senso di insicurezza che lo induce a limitare l’attività fisica, compromettendo la propria autonomia e la qualità di vita. L’evento assume valenza fortemente negativa anche per gli operatori, prima di tutto in termini di qualità dell’assistenza, poi per le ripercussioni di ordine etico e, talvolta, per le possibili conseguenze medicolegali. Si giustifica così la necessità di focalizzare l’atten- zione sul fenomeno, infatti l’elaborazione e l’implementazione di strategie di prevenzione, sia in regime di ricovero sia a domicilio, sono in tutto il mondo argomento di discussione e materia per l’elaborazione di protocolli, linee guida, revisioni sistematiche e metanalisi. I dati ISTAT del 1999 segnalano che le cadute in generale procurano una limitazione delle attività quotidiane di circa il 64%, con permanenza media a letto di circa 14 giorni. In diverse regioni italiane sono state condotte indagini sulle cadute: uno studio effettuato presso l’U.L.S.S. 22 della regione Veneto nel 2000 ha riportato un’incidenza, per le cadute accidentali, pari allo 0,86% di tutti i ricoveri; uno studio del 2002 all’A.O. S.OrsolaMalpighi, effettuato sui pazienti ricoverati nel 2000 e 2001, ha rilevato un’incidenza pari al 5% in reparti selezionati e dell’1% circa sul totale dei ricoverati; uno studio del 2004 effettuato dalla Regione Lombardia, riguardante 1000 ricoveri in tutti gli ospedali della regione, ha riscontrato un’incidenza intorno al 4%. Inoltre un’analisi della casistica effettuata dalla Regione Toscana evidenzia che questi eventi avversi rappresentano una delle cause di sinistri più denunciate, contribuendo in misura notevole all’aumento dell’entità del contenzioso. lerubriche e alle procedure diagnostiche e terapeutiche necessarie, nonché ulteriori problematiche di salute per il paziente. La letteratura internazionale definisce le cadute accidentali come “un improvviso, non intenzionale, inaspettato spostamento verso il basso dalla posizione ortostatica, o assisa, o clinostatica”; in questa definizione vengono comprese tutte le circostanze in cui il paziente cade: ad esempio se cade mentre dorme, dal letto o dalla sedia, se viene trovato sdraiato sul pavimento o anche se la caduta avviene nonostante sia stati messi in atto i supporti per prevenirla. Possiamo classificare le cadute in prevedibili, non prevedibili ed accidentali: 20 lerubriche Le linee guida internazionali sono concordi nel ritenere che l’intervento primario per prevenire le cadute accidentali consiste nella valutazione della persona al momento del ricovero in ospedale, nell’individuazione dei pazienti a rischio e nella messa in atto di misure di prevenzione. La messa in pratica di quanto definito nel profilo professionale dell’infermiere comporta la costante e strutturata individuazione e compensazione dei bisogni di assistenza infermieristica, attraverso una sistematica raccolta dati. Tra gli strumenti per la valutazione della persona si ritrovano le scale di valutazione del rischio di caduta. Esistono diverse scale che possono essere utilizzare per monitorare il paziente durante il ricovero ospedaliero (Morse, Conley, Tinetti, Stratify) ma nessuna è stata sufficientemente studiata per rendere generalizzabili i risultati ottenuti dagli studi sulla loro efficacia. In diversi contesti ospedalieri sono state condotte sperimentazioni con l’ausilio della scala di valutazione di Conley e della scala di valutazione Stratify. La scala di Conley La scala di Conley (vvedi schema a fianco) classifica il rischio di caduta prendendo in considerazione sei fattori: i primi tre vengono ricavati dal rilevatore tramite un’intervi- sta al paziente o ai familiari, gli altri tre provengono dalla osservazione diretta del paziente. Ad ogni risposta è assegnato un punteggio, il cui calcolo complessivo misurerà il rischio di caduta. La scala di Stratify La scala di valutazione Stratify (vvedi schema a fianco) è stata proposta da Oliver et al. e prende in esame 5 fattori che concorrono ad stabilire il rischio di caduta del paziente. Tutte le domande, ad eccezione della prima, la cui risposta si desume dalla documentazione clinica, vengono rivolte all’infermiere che ha in carico il paziente. Nell’anno 2000 è stata condotta, presso il Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna, una ricerca volta a verificare i livelli di sensibilità, specificità e predittività della Scala di Conley e della Scala Stratify, al fine di scegliere quale utilizzare routinariamente in ospedale, per tentare di prevedere il rischio di cadute nei pazienti ricoverati e per poter applicare protocolli di prevenzione. Al termine della sperimentazione si è osservato che entrambe le scale mostrano incertezze nell’utilizzo giornaliero della pratica clinica. La Scala Conley è maggiormente sensibile, ciò consente di individuare molti pazienti a rischio di caduta che poi cadranno (veri positivi), per contro si rile- va un basso livello di specificità, classificando a rischio molti pazienti che non cadranno (falsi positivi). La Scala Stratify, al contrario, mostra bassa sensibilità ma alta specificità. La conclusione della ricerca è stata l’affermazione che nessuna delle due scale risulta più predittiva dell’altra nella valutazione del rischio cadute, ma, per quanto concerne il loro valore clinico, l’utilizzo della Scala Conley è da preferire, per il più alto valore di sensibilità. Tuttavia, la decisione di scegliere se e quali misure preventive mettere in atto va presa tenendo conto dei risultati della rilevazione e, parallelamente, della valutazione clinica del singolo paziente, essendo questi provvedimenti impegnativi per l’attuazione pratica durante l’assistenza infermieristica routinaria, come vedremo qui di seguito. Raccomandazioni per la prevenzione delle cadute Una volta stabilita la possibilità che si possano verificare cadute è buona prassi informare i familiari e, nei limiti del possibile, il paziente stesso del problema. Gli interventi di educazione/informazione dovrebbero essere rivolti a: • illustrare i fattori di rischio possibili e le strategie preventive che si intendono attuare; • collocare il paziente il più vicino possibile al servizio infermieristico; • favorire la presenza di familiari, anche continuativamente nell’arco della giornata; • evitare le urgenze evacuative, accompagnando in bagno, ad intervalli, il paziente in trattamento farmacologico con diuretici e/o lassativi; • controllare che il paziente indossi scarpe o ciabatte della giusta misura, con suola non scivolosa; • considerare l’utilizzo di ausili tipo cinture di sicurezza o cuscini antiscivolamento, se il paziente è costretto in carrozzina; • favorire il riposo, evitando, se possibile, di infondere liquidi durante la notte e limitando al minimo i rumori. professioneinfermiereumbria1/07 Scala di Conley Istruzioni: Le prime tre domande devono essere rivolte solo paziente: possono essere rivolte ad un familiare o al caregiver o all’infermiere solo se il paziente ha gravi deficit cognitivi o fisici che gli impediscono di rispondere: • Barrare il valore corrispondente alla risposta fornita. • Sommare i valori positivi. • La risposta non so’ è da considerare come risposta negativa. PRECEDENTI CADUTE (domande al paziente/caregiver/infermiere) C1 È caduto nel corso degli ultimi mesi? C2 Ha mai avuto vertigini o capogiri? (negli ultimi 3 mesi) C3 Le è mai capitato di perdere urine o feci mentre si recava in bagno? (negli ultimi 3 mesi) DETERIORAMENTO COGNITIVO (osservazione infermieristica) C4 Compromissione della marcia, passo strisciante ampia base d’appoggio, marcia instabile C5 Agitato (Definizione: eccessiva attività motoria, solitamente non finalizzata ed associata ad agitazione interiore. Es: incapacità di stare seduto fermo, si muove con irrequietezza, si tira i vestiti ecc. C5 Deterioramento della capacità di giudizio/mancanza del senso di pericolo TOTALE SI 2 1 NO 0 0 1 0 SI NO 1 0 2 0 3 0 ====== Scala di Stratify Istruzioni: tutte le domande ad eccezione della prima, devono essere rivolte all’infermiere responsabile: • Barrare il valore corrispondente alla risposta fornita. • Sommare i valori positivi. S1 Il paziente è stato ricoverato in seguito ad una caduta, oppure è caduto durante la degenza? (esame della documentazione) SI NO 1 0 Ritieni che il paziente: S2 Sia agitato? (Definizione: eccessiva attività motoria, solitamente non finalizzata ed associato ad agitazione interiore. Es: incapacità a star seduto fermo, si muove con irrequietezza, si tira i vestiti, ecc.) 1 0 S3 Abbia un calo della vista tale da compromettere tutte le altre funzioni quotidiane? 1 0 S4 Necessiti di andare in bagno con particolare frequenza? (< 3 ore) 1 0 S5 Il paziente ha un punteggio di mobilità corrispondente a 3 o a 4? (vedi schema di calcolo sottostante) 1 0 TOTALE ====== Schema per il calcolo del punteggio di mobilità No Con aiuto Con aiuto Indip. maggiore maggiore Punteggio Il paziente è in grado di: 1) Spostarsi dalla sedia e ritornare (include il sedersi sul letto) 0 1 2 3 –––––––– 2) Camminare sul piano (spingere la sedia a rotelle se non deambula) 0 1 2 3 –––––––– TOTALE ====== lerubriche 21 Al di là dell’assistenza infermieristica mirata ai bisogni specifici del paziente, se ci trova di fronte a soggetti a rischio caduta, vanno prese in considerazione strategie organizzative mirate. In particolare si deve cercare di: le stop scale alledicadute valutazione prevenire gli errori, imparare il rischio dagli caduta errori • spiegare al paziente l’importanza di non effettuare da solo movimenti spostamenti potenzialmente critici; • insegnare le manovre più adatte ai cambiamenti posturali, specie in presenza di determinate patologie o terapie in atto. 22 lerubriche Per prevenire le cadute occorre identificare i rischi che sussistono a livello ambientale: pavimenti scivolosi, assenza di corrimano, illuminazione carente. La realizzazione di interventi ambientali, atti a gestire in sicurezza l’assistenza al paziente a rischio cadute, potrebbe comportare notevole dispendio economico per l’ospedale, quindi la valutazione della entità di accadimento di tali eventi è fondamentale per approntare un programma impegnativo di modifiche strutturali. Comunque, è possibile attuare semplici interventi di scarso impatto economico ma di alta resa, ad esempio: • garantire un’adeguata illuminazione, specie nei bagni o vicino al letto; • facilitare l’accesso ai campanelli; • garantire che i pavimenti siano sempre asciutti e puliti; • assicurare l’ordine, non lasciando sul pavimento oggetti che possano costituire intralcio; • allontanare dal paziente il mobilio non fermo o comunque non fissabile; • procurare letti ad altezza variabile per i pazienti a rischio cadute. Se, nonostante le precauzioni prese, si dovesse verificare una caduta del paziente queste sono le azioni da porre in essere: • eseguire una attenta valutazione testa-piedi del paziente a terra, prima di eseguire qualunque mobilizzazione, ricercando lesioni e fratture; • in caso di sospetto (anche minimo) di lesioni, mobilizzare il paziente solo con gli appositi presidi (collare • cervicale, steccobende, barella a cucchiaio); • controllare i parametri vitali, registrandoli in cartella; • documentare in cartella le circostanze della caduta (luogo, orario, attività svolta); • comunicare immediatamente l’evento al medico di guardia, per consentire una rapida valutazione clinico/strumentale; • informare i familiari del paziente dell’accaduto; • osservare nel tempo il paziente, alla ricerca di eventuali complicanze tardive associate alla caduta; • stilare una completa relazione dell’accaduto da inoltrare alla Direzione Sanitaria (alcune Aziende hanno adottato della modulistica ad hoc); • non dimenticare che il paziente caduto è a forte rischio di ulteriore caduta. Attualmente, nelle pratiche assistenziali sono numerosi gli incidenti non accettati dal paziente/cliente (e dai suoi familiari), che provvede al reclamo e alla denuncia, con conseguente richie- sta di rimborso per il danno sofferto, e le cadute possono rientrare tra questi. Pertanto il professionista infermiere, come membro del team multidisciplinare, deve attivarsi al massimo per la prevenzione di questi incidenti, al fine di promuovere e salvaguardare gli interessi di salute di ogni paziente, anche analizzando criticamente gli strumenti a disposizione, al fine di migliorarli, nonché segnalando possibili situazioni che ne possano minare la sua sicurezza. ✑ (Di GIOVANNA CASCIARRI, CPSE, Azienda Ospedaliera di Perugia, a cura di MARCO ZUCCONI) Bibliografia Centro Studi EBN Policlinico S.OrsolaMalpighi, Schede informative per il miglioramento dell’assistenza infermieristica, riabilitativa, ostetrica, Stop alla caduta libera!, Bologna. Centro Studi EBN Policlinico S.OrsolaMalpighi, Suggerimenti di pratica clinica per la prevenzione delle cadute di pazienti in ospedale, Bologna 2004. CHIARI P., MOSCI D., FONTANA S., Valutazione di due strumenti di misura del rischio di cadute dei pazienti, Assistenza Infermieristica e Ricerca, 3, 2002. IP.AS.VI., I quaderni dell’infermiere. Le scale di valutazione, Supplemento de L’infermiere, 6, 2003. Joanna Briggs Institute, Falls in Hospital, traduzione a cura di D. MOSCI, vol. 2 (2), 1998. DESTREBECQ A., FERRARA P., Valutazione di uno strumento di misura per la prevenzione delle cadute dei pazienti, Nursing Oggi, 3, 2005. 23 UNA RICERCA INTERVENTO SUL LUOGO DI LAVORO PREVENZIONE ICTUS La Carta di Ottawa a Carta di Ottawa, approvata al termine della 1° Conferenza Internazionale sulla Promozione della Salute nel novembre 1986 dichiarò solennemente che la salute è una risorsa della vita quotidiana, e non l’obiettivo del vivere. Da allora l’intervento di prevenzione sanitaria si è spostato verso la promozione della salute, un processo che metta in grado le persone di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarlo (WHO 1986). Tale compito non è esclusivo del sistema sanitario e delle sue strutture, benché prefiguri azioni finalizzate a fare acquisire alle persone conoscenze adeguate per promuovere la propria salute e mantenerla seguendo stili di vita sani e apprendendo ad affrontare nel migliore dei modi malattie croniche e lesioni. Seconda la Carta di Ottawa, infatti, “la promozione della salute sostiene lo sviluppo individuale e socia- L professioneinfermiereumbria1/07 LA NOVITÀ DA QUESTO NUMERO si avvia un percorso di valorizzazione dei lavori elaborati dai nostri colleghi neo-laureati per le loro tesi di laurea triennale. Cominciamo con il proporre una breve sintesi della tesi della collega Karin Rotoni la quale ha ritenuto di proporre un interessante argomento di ricerca infermieristica applicata alla prevenzione dell’ictus in ambiente di lavoro. le fornendo l’informazione e l’educazione alla salute, e migliorando le abilità per la vita quotidiana. In questo modo, si aumentano le possibilità delle persone di esercitare un maggior controllo sulla propria salute e sui propri ambienti, e di fare scelte favorevoli alla salute. È essenziale mettere in grado le persone di imparare durante tutta la vita, di prepararsi ad affrontare le sue diverse tappe e di saper fronteggiare le lesioni e le malattie croniche. Ciò deve essere reso possibile a scuola, in famiglia, nei luoghi di lavoro e in tutti gli ambienti organizzativi della comunità. È necessaria un’azione che coinvolga gli organismi educativi, professionali, commerciali e del volontariato, ma anche le stesse istituzioni“ (WHO 1986). Quest’affermazione evidenzia l’importanza dell’educazione sanitaria nei vari ambienti sociali, tra cui i luoghi di lavoro, che spesso rappresentano un fattore di rischio per le persone che vi lavorano. Il cambiamento Il cambiamento provocato dalla Carta di Ottawa ha coinvolto anche le professioni sanitarie, come appare evidente sia nel Profilo Professionale dell’Infermiere (DM n° 739/94), che nel Codice Deontologico approvato nel maggio 1999. Su questi presupposti si è svolta la nostra ricerca-intervento sulla prevenzione dell’ictus presso un’azienda tessile perugina. La malattia ogni anno miete numerose vittime tanto da rappresentare la prima ilcontributodeinuoviinfermieri DI KARIN ROTONI 24 ilcontributodeinuoviinfermieri causa di invalidità permanente e la terza causa di morte al mondo Come è noto, i fattori di rischio dell’ictus sono numerosi ed alcuni sono strettamente legati al tipo di lavoro, come ad esempio lo stress, che può essere causato dalle responsabilità elevate all’interno del luogo di lavoro, ma anche da ritmi di lavoro troppo intensi; oppure da fattori ergonomici come la sedentarietà che spesso si riscontra, ad esempio, nei lavori d’ufficio o la prolungata postura in piedi cui alcune figure professionali sono costrette. La letteratura scientifica da più parti evidenzia come la leva per ridurre gli eventi cerebrovascolari, sia rappresentata dal controllo dei fattori di rischio modificabili (SPREAD 2005; Tommasetti 2005). Inoltre, poiché l’intervento precoce (entro circa 3 ore) può sensibilmente limitare i danni dell’ictus appare decisivo insegnare, oltre ai fattori di rischio e agli stili di vita sani, il riconoscimento di sintomi precoci di questa patologia in modo tale da ridurre i danni al cervello e l’invalidità permanente, Scopo della ricerca era, quindi, sperimentare empiricamente un intervento di prevenzione primaria relativo ai fattori di rischio e sintomi precoci dell’ictus effettuato sul luogo di lavoro su un gruppo di lavoratori di un noto gruppo tessile. Si ritiene, in- fatti, che come la scuola rappresenti il luogo privilegiato per la promozione della salute in età infantile ed adolescenziale, non diversamente possano esserlo le organizzazioni aziendali e del lavoro per l’età adulta. La ricerca bibliografica internazionale preliminare ha peraltro evidenziato la scarsità di ricerche e di esperienze in materia e praticamente inesistenti anche quelle relative al ruolo del personale infermieristico in tale campo. La ricerca La ricerca, effettuata quale tesi di laurea in Infermieristica presso l’Università degli Studi di Perugia (Rotoni 2006), ha coinvolto 50 lavoratori cui è stato consegnato un opuscolo informativo sula prevenzione dell’ictus, redatto da un’associazione locale di volontariato (Gruppo A). Successivamente un questionario d’intervista di 17 items, appositamente costruito, mirato a indagare le conoscenze in tema di ictus e a conoscere le abitudini di vita e atteggiamenti verso il servizi sanitari, è stato somministrato al gruppo e ad un gruppo di controllo, costituito da altri 50 lavoratori della stessa fabbrica con caratteristiche similari al primo, ma che non aveva ricevuto alcun intervento di educazione sanitaria (Gruppo B). Le risposte dei due gruppi hanno registrato significative differenze. Il gruppo sperimentale si è mostrato più competente nelle risposte relative al riconoscimento precoce dei sintomi e all’identificazione dei fattori di rischio, pur evidenziando un analogo atteggiamento verso i servizi sanitari e analoghe abitudini di vita. Infatti, i lavoratori che avevano ricevuto il depliant informativo, hanno mostrato maggiore accuratezza e dettaglio nel rispondere alla domanda sui sintomi dell’ictus, a differenza delle risposte provenienti dai lavoratori del secondo gruppo. Nel primo caso, infatti, solo il 10% degli intervistati non da alcuna risposta, mentre nel secondo gruppo la percentuale di non rispondenti sale a ben il 56%. Indicativo anche il fatto che nel Gruppo A i soggetti che forniscono tre risposte rappresentano il 58% del gruppo, mentre scendono al 24% nel Gruppo B. Le risposte del Gruppo A si sono principalmente concentrate intorno ai tre sintomi più frequenti: • emiparesi, • bocca storta, • emicrania ben esposte anche nell’opuscolo, mentre le risposte del gruppo di controllo sono state più dispersive, ed in vari ca- 25 professioneinfermiereumbria1/07 È vero, tuttavia, che questo fenomeno, data la breve distanza trascorsa tra la consegna degli opuscoli e la somministrazione del questionario (due settimane) può rivelarsi meno duraturo nel tempo, e perciò potrebbero ipotizzarsi successive indagini, ma ci sembra per le finalità della ricerca, che i risultati mostrino con sufficiente evidenza che l’intervento di educazione sanitaria ha raggiunto buoni livelli di efficacia, risultando lo stimolo offerto semplice e comprensibile e gradito dai soggetti. Ciò può aver favorito un rapido apprendimento delle informazioni contenute nell’opuscolo. Dalla ricerca è inoltre emerso come siano facilmente realizzabili semplici interventi di educazione sanitaria sul posto di lavoro e come, attraverso agili strumenti di indagine, come un questionario, possano essere acquisiti elementi di grande utilità per impostare interventi di prevenzione mirati. In questo caso, i lavoratori intervistati oltre a far parte di una popolazione a rischio per il tipo di lavoro sedentario svolto, presentano ulteriori fattori di rischio legato a caratteristiche individuali o soggettive come la percezione dello stress, il consumo di tabacco, la diffusa sedentarietà e la familiarità per diabete ed ictus. Conclusioni Il luogo di lavoro può rappresentare un luogo appropriato e privilegiato per interventi di natura educativa e preventiva nei confronti degli adulti che appaiono, in questo caso, poco influenzati dai consulti con il MMG o dalle esperienze concrete di familiari affetti da ictus. Tali interventi possono essere, ben condotti, da personale infermieristico sia nell’ambito dei servizi sanitari aziendali che della sanità territoriale, rientrando a pieno tra le competenze proprie dell’infermiere, come si evidenzia sia nel codice deontologico sia nel profilo professionale. ✑ (KARIN ROTONI, Infermiera neo laureata) Bibliografia ROTONI K., Educazione sanitaria e prevenzione dell’ictus sul luogo di lavoro. Una ricerca intervento, Un. Studi di Perugia Facoltà di Medicina e Chirurgia, Corso di Laurea in Infermieristica, A.A. 2005-06, Relatore F. Cocchi, Tesi non pubblicata. SPREAD (Stroke Prevention and Educational Awareness Diffusion), Ictus cerebrale: linee guida italiane di prevenzione e trattamento, Milano 2005. TOMMASETTI R., Europa contro l’ictus. Giornale Italiano di Scienze Infermieristiche, 2005, 1(1), pp. 5. WHO (World Health Organization), Ottawa Charter for Health Promotion An International Conference on Health Promotion The move towards a new public health. Ottawa, Canada. November 17-21, 1986, Ginevra 1986. ilcontributodeinuoviinfermieri si errate confondendo i sintomi con esiti o fattori di rischio. Un’ulteriore risultato che conferma l’ipotesi iniziale della ricerca, si può trovare anche nella differenza del numero di risposte aperte, riguardanti i sintomi precoci dell’ictus, date da ogni gruppo, dove appare evidente che il gruppo A possiede maggiori competenze e conoscenze. La differenza di risposte tra i due gruppi, non sembra sia dovuta alla frequenza del consumo di servizi sanitari, che avrebbe dovuto favorire il Gruppo B che in genere fa maggiore ricorso al proprio medico e ad indagini cliniche, né appare significativa la differenza per quanto concerne il fattore familiarità più frequente nel Gruppo A, in quanto questo fattore non sembra produrre maggiori conoscenze. Infatti, fra le 16 persone del Gruppo B che hanno affermato di avere in famiglia persone colpite da ictus, 10 non hanno comunque saputo rispondere alla domanda aperta sui sintomi precoci. Si deve perciò ipotizzare che la lettura dell’opuscolo informativo consegnato al Gruppo A, abbia prodotto nei componenti di questo Gruppo una maggiore competenza e conoscenza, incrementando potenzialmente le difese dall’ictus, data l’importanza che hanno in questa malattia gli stili di vita e il riconoscimento precoce dei sintomi. 26 gliinfermieriraccontano D I PA O L A M A R C H I N O GLI INFERMIERI RACCONTANO “89 A 5” IN 4 ORE unedì mattina ore 7, la sveglia. È già l’ora, no ancora cinque minuti tanto suonerà di nuovo, mi dico. Dopo dieci minuti la sveglia suona ancora e lentamente mi alzo e lentamente vado verso il bagno e altrettanto lentamente mi preparo la colazione. Faccio tutto con calma, è l’unico momento della giornata dove il cervello e il corpo sono lenti, meravigliosamente lenti! Ascolto le notizie sul terzo canale della TV, poi vado a farmi la doccia e mi rendo conto che devo sbrigarmi perché alle nove si aprono le porte e devo essere pronta ad accogliere 70-80 persone, con il sorriso, in maniera efficiente, senza commettere errori di somministrazione e di scarico stupefacenti, attenta all’autenticità dei controlli tossicologici, attenta che i dati vengano inseriti correttamente in computer, attenta che altri colleghi non facciano errori e/o che non dimentichino dei passaggi di segreteria che richiedono particolare attenzione e precisione causa l’annullamento del programma terapeutico, attenta a messaggi dati a voce (perché è troppo scrivere in agenda!). Rispondere al telefono che squilla e ai colleghi che aprono in continuazione quella maledetta porta e che ti guardano senza quasi parlare ma sai già cosa vogliono dir- L LA NOVITÀ DA QUESTO NUMERO vi proponiamo brani di vario contenuto uniti dal comune denominatore dell’appartenenza degli autori alla professione infermieristica. Si è ritenuto importante dare voce e spazio al sentire degli Infermieri, per porre all’attenzione dei lettori, ambiti d’esperienza comuni per operatività tradizionali, e non comuni riferiti ad esperienze particolari, episodiche, in qualche modo eccezionali. Vorremmo scoprire insieme gli elementi che caratterizzano il sentire degli infermieri e le specifiche modalità di lettura del quotidiano, anche quando questi appaia imprevedibile come un evento originale che interviene in un dato momento nella vita della persona modificandone un po’ il destino. ti “Allora? Quanto hai ancora? C’è fila fuori!” E tu, che vorresti mandarli affanculo, provi a sorridere e rispondi “Un attimo, chiamo appena ho terminato con lui!” Esco dalla doccia, mi asciugo i capelli, mi metto la crema e i gesti sono quasi meccanici perché continuo a pensare a come organizzarmi al meglio perché il lunedì mattina è infernale per tutti, gli utenti premono hanno fret- ta e tutto sembra prioritario e urgente. Devo solo sperare che i colleghi, quattro o cinque se siamo fortunati, abbiamo la tirocinante psicologa che risponde al telefono, siano rilassati in un clima che sia di collaborazione e non di stanchezza, di frustrazione, di aggressività. Mi vesto, finisco di truccarmi e scappo via, sono le 8.30, dopo dieci minuti sono al lavoro e incontro Giacinta che legge i messaggi lasciati dal turno festivo. Dal “buon giorno Paola“ sembra abbastanza rilassata, rispondo con altrettanta energia e mi metto all’opera. Controllo che tutto sia in ordine e che ci sia una scorta sufficiente di farmaci nel cassetto e di stupefacenti in cassaforte. Facendo i conti impreco perché mancano due compresse di buprenorfina da 8 mg e mi dico: “…cominciamo bene il lunedì!”. Tempo per verificare eventuali errori non c’è perché sono le ore 9 e la porta si apre, metto il notes sotto il telefono e rimando il problema a fin mattinata. Utente: “Buon giorno, ho ottanta di metadone.” “ Ciao” rispondo, e intanto cerco di ricordarmi il cognome scorrendo la lista, “qui c’è scritto novanta milligrammi”. Utente: “Sì lo so, ma io voglio ottanta, il dottore si è dimentica- 27 professioneinfermiereumbria1/07 PROROGA ECM I Crediti Formativi per l’anno 2007 n data 14 dicembre 2006 la Conferenza Permanente per lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano hanno deliberato, fino alla costituzione del nuovo assetto istituzionale e comunque per un periodo non superiore a sei mesi, la proroga del vigente programma sperimentale di Educazione Continua in Medicina (ECM), avviato con l’Accordo Stato Regioni del 20 dicembre 2001. Per l’anno 2007, il debito formativo per gli operatori sanitari è fissato in 30 (trenta) crediti formativi (m minimo 15 massimo 60 crediti formativi). Ciascun operatore può acquisire il numero di crediti formativi a completo adempimento del debito formativo, fissato nel numero globale di 150 crediti, per il periodo sperimentale 2002-2007. I crediti formativi già acquisiti dagli operatori sanitari in numero eccedente rispetto a quello stabilito per il predetto periodo 2002-2006, possono valere ai fini del debito formativo stabilito per l’anno 2007. I mente le sue richieste non sono giustificabili, lei continua a dirmi tutti i suoi malanni e a puntualizzare che ha bisogno subito della terapia perché sta già male. C’è intanto viavai di colleghi che parlano ad alta voce e il ragazzo che stava seduto davanti a me approfitta per uscire e ne entra subito un altro. Continuo ad ascoltare le richieste di G. e cerco di tranquillizzarla sul fatto che non rischia nessun’astinenza da metadone. Continua a chiedermi di andare subito ma rispondo che non posso, che sono in farmacia, ma che riferirò della chiamata il gruppo che entrerà in servizio nel pomeriggio e che la chiamerà sicuramente. Sembro abbastanza convincente e chiudo la telefonata. Nel frattempo il ragazzo mostra segni d’insofferenza e i colleghi continuano a parlare tra loro ad alta voce; la porta si apre per vedere a che punto sono. Guardo il ragazzo, lo conosco abbastanza bene, è seguito dal mio gruppo, ha la faccia un po’ tirata, gli occhi spillati. Gli chiedo come va ma non ha voglia di parlare (penso intanto alle persone che aspettano fuori e alla porta che si apre in continuazione), lui mi chiede il metadone e poi se ne va senza quasi salutarmi. Arriva la collega Elena scusandosi per il ritardo (non avevo realizzato ciò!) e continua a chiedere chi è il prossimo. Adesso siamo in due e il lavoro dovrebbe essere più scorrevole ma non so bene per quale motivo non è così. La farmacia non è molto grande e soprattutto è strutturata affinché gli utenti rimangano all’inizio della stanza, ma in alcuni momenti ci sono due o addirittura tre utenti che parlano ognuno gliinfermieriraccontano to di scrivere. Sempre la solita storia!” (aggressivo). “ Hai un attimo di tempo, così verifichiamo?” Utente: “Devo andare a lavorare e poi non ho tempo da perdere”. “ Ok, se vuoi prendi ottanta, ma è bene che parli con i tuoi referenti per concordare il dosaggio.” La porta si apre e la collega mi dice di accelerare. Annuisco e la porta si chiude. Non faccio altre domande e procedo. “Avanti il prossimo”, dico. “Ciao Paola, come stai?” (si siede). “ Io bene e tu?” (rispondo mentre scrivo e non lo guardo neanche in faccia). “ Abbastanza bene. Senti, oggi devo prendere per due giorni”. “ Bene, devi fare anche le urine?” “ Ti pareva che non mi facevi questa domanda?” “ È il mio lavoro, ti faccio un favore a ricordartelo fin dal lunedì, perché ti dimentichi sempre!” “ Sì lo so, ma oggi no, non mi viene di fare la pipì”. “ Va bene, intanto prendi queste” e gli passo le pastiglie. “ Grazie (si mette le pastiglie sotto la lingua), vado ciao.” “No aspetta! Sai che devi aspettare un po’ e poi…” “ Ma fuori c’è gente”. “ Certo, ma fin tanto che scarico non posso far entrare un’altra persona, tanto vale che rimani, così nessuno entra. Inoltre devo verificare che assumi la terapia e le pastiglie hanno bisogno di tempo per sciogliersi, lo sai meglio di me”. Squilla il telefono, rispondo: è G. che chiede il metadone a domicilio perché ha la febbre, cerco di capire meglio perché ultima- 28 gliinfermieriraccontano con un operatore diverso delle proprie situazioni personali. Arriva E. che mi sembra non stia bene, contemporaneamente Elena ha coinvolto il medico per cercare di risolvere una situazione con un utente, cerco di ascoltare la richiesta della ragazza ma mi rendo conto da subito che la situazione non si può risolvere in tre minuti, mi scuso con un timido sorriso e mi rendo disponibile per parlare in un momento successivo, la ragazza mi risponde: “ Va bene ti telefono”, penso che non lo farà e mentre penso questo sono interrotta da una collega che, entrata in farmacia come se nessuno stesse facendo null’altro che aspettare il suo arrivo, chiede la terapia per un altro utente che è in attesa in una stanza “…che così sveltiamo il lavoro”. La ragazza con cui stavo parlando approfitta e se ne va. Realizzo, facendo un controllo, che non sono stati scaricate numerose somministrazioni dai colleghi quindi guardo Elena che a sua volta mi guarda interrogativa e aggiunge “non si può lavorare così, per me è inconcepibile un ritmo del genere”. Non rispondo, so benissimo che ha ragione, ma cosa possiamo fare in questo momento? Mentalmente cerco di ricordarmi le persone che ho visto entrare e verifico se sono i nomi nel registro, risolvo solo parzialmente il problema e dico: “Elena, andiamo avanti con le tre persone che sono fuori e poi ci concentriamo sui registri”. Entra un operatore e dice: “ Cazzo, non c’è neanche una macchina libera! Devo andare con L. al Maggiore, dove posso trovare le chiavi di un’auto?”. “ In bacheca” rispondo. “Non ci sono” dice lui. “Prova a vedere in stanza quattro che fanno pomeriggio” e mi giro verso un nuovo utente che deve ritirare un referto e fare le urine ed è già pronto per andare in bagno, con lui faccio veloce e mentre Elena si occupa del terzo utente rimasto m’immergo nei conteggi sperando che non arrivi nessuno ad interromperci. Rientra imprecando il collega che cercava le chiavi dell’auto, non ha risolto il suo problema. Lo guardo e con tono seccato rispondo “Non posso farci niente, o vuoi le chiavi della mia auto?”. Sorride e forse pensa che sono su cinque fronti contemporaneamente. La porta si apre e una voce: “Possiamo far passare T”. Senza alzare la testa dal registro rispondo con tono deciso “No, non ci siamo con i conti, chiamo appena ho fatto”.”Va bene!” dice la voce e la porta si richiude. Finito di registrare, entra il prossimo. “Ciao, devo fare le urine per il medico di base e ritirare le risposte”. “Ciao, mi ricordi a quale gruppo appartieni? Chi è il tuo referente?”. “La dottoressa Tania”. “Il terzo gruppo”. Intanto Elena comunica al medico Gianni le richieste d’affidi da parte di suoi utenti, lui risponde alzando il tono di voce come se parlasse con dei sordi che “…non posso fare tutto io! i miei Infermieri, nonché vostri colleghi, non hanno preparato niente e adesso devo fare io. Con calma!... con calma!... perché sto facendo altre cose altrettanto importanti!”. Mentre compilo la richiesta per questo ragazzo penso che I suoi Infermieri non possono fare tutto e sapere tutto quello che gli passa per la testa e che può farlo anche lui senza urlare tanto! Il ragazzo che mi sta aspettando osserva la scena e sorride, dobbiamo sembrargli tutti un poco matti, lo invito ad andare verso il bagno. Odore d’urina, qualcuno che non ha scaricato l’acqua e qualcun altro che non ha affatto centrato (controlli urinari a vista, che spettacolo! Per non sbagliare nel bagno degli uomini c’è anche uno specchio come quello usato negli incroci stradali con poca visibilità). Il ragazzo mi dice con tono di chi si beve un caffè (è uno di quelli abituato ad essere controllato e non è in difficoltà per la mia presenza): “Tanta gente vero?” “Sì, tanta” rispondo con tono quasi indifferente. “Come mai?” “È lunedì mattina, tanti controlli urinari e tanti appuntamenti quindi tutti si concentrano qui. Tu come stai?” “Abbastanza bene, ogni tanto qualche ricaduta, ma è tutto sotto controllo”. Il tutto si svolge con lui davanti al gabinetto che prova a fare pipì nel bicchiere e io che sono a due metri dietro di lui e cerco di non guardare lo specchio ma di prestare attenzione al rumore delle urine che cadono nel bicchiere. “Con il tuo bambino come va?” “Bene, cresce bene, è vivace, va all’asilo… Scusa cerco di concentrarmi, altrimenti non riesco a pisciare”. Poco dopo sento l’inconfondibile rumore, lui allunga il braccio dietro di sè e dice: “ecco fatto” continuando a fare quello che 29 professioneinfermiereumbria1/07 Mobilità Rosati Francesco [email protected] Spoleto da ASL 7 Siena a Azienda Perugia Azienda Terni ASL 1-2-3-4 Mangialardo Massimo mmax22email.it da Milano S. Paolo a Azienda Perugia ASL 1-2-3 Grassini Valeriana Via Assisi, 115 Perugia da Azienda Perugia a ASL 2 Taddei Annalisa [email protected] Via Galvani, 12 San Giustino da Bologna S. Orsola Malpighi a Azienda Perugia ASL 1-2 Fontanelli Barbara [email protected] Via B. Buozzi, 56 San Sepolcro da Bologna Ospedale Maggiore a Azienda Perugia ASL 2 Patassini Ivana [email protected] 0744-73.56.33 Str. Massa, 22 - Narni da ASL Viterbo a ASL 4 Azienda Ospedaliera Terni “Dici ogni volta così. Oggi però voglio crederti, puoi andare in bagno che arriva Alessandro con te”. Alessandro, il medico che lavora con noi, non è molto contento del coinvolgimento forzato ma non m’importa perché sono proprio stufa di fare la donna delle urine e lui, il candido dottore che non ha voglia di fare il lavoro “di controllore”, prende l’occorrente e segue Andrea in bagno. È l’una passata da dieci minuti e continua ad arrivare gente, esco dalla farmacia ricordando ai miei colleghi che il servizio è chiuso. C’è sempre qualche ritardatario o qualche colloquio terminato più tardi o qualche collega che chiede gentilmente “potresti fare tu che sei ancora lì con questa persona che io ho da fare...” e rispondo sgarbatamente: “oggi si dà il caso che la sottoscritta non ha voglia di essere gentile e che anche la sottoscritta ha da fare delle cose e vorrebbe terminare in orario umano il suo lavoro oltre che con serenità!” La collega, sorpresa per la mia reazione, borbotta un “scusa, faccio io”. Con Elena cerchiamo di far ordine nelle nostre teste perché ovviamente non c’è corrispondenza tra lo scritto e la giacenza reale del metadone e cominciamo a scorrere le varie liste. Non riesco a concentrarmi, sono irritabile, dico “adesso vado in bagno, bevo un bicchiere d’acqua, poi torno e forse riuscirò a ragionare più serenamente”. Elena fa altrettanto. Uscendo dalla farmacia guardo in faccia i colleghi che erano tutta la mattina fuori e chiedo quante persone sono passate al servizio, mi risponde Giacinta “ totale 89!” gliinfermieriraccontano aveva appena iniziato. Prelevo il campione e chiudo la porta salutandolo, poi esco dall’antibagno e i pensieri non riescono neanche a nascere perché mi trovo di fronte lo sguardo già stufo di tre o quattro persone che aspettano da cinque minuti. Entro in farmacia e con me la prossima utente e all’improvviso ci giungono rumori d’urla e porte che sbattono. Qualcuno che non sta bene o che non ha ottenuto quello che chiede, sento la voce di alcuni operatori che cercano di rispondere e di riportare la calma, l’utente continua a rispondere alterato, Elena ed io ci guardiamo interrogative sul da farsi, siamo pronte per uscire, i toni si abbassano e la calma sembra rientrata. Pensiamo “meno male; ci manca solo che qualcuno inizi a spaccare tutto o ad aggredire e che arrivi il 113”. Procediamo a questi ritmi senza renderci conto del tempo che passa, senza un attimo di tregua, senza bere un caffè o un bicchiere d’acqua, senza andare in bagno. Mi rendo conto che sono le 13 quando entra A. che arriva sempre dopo aver chiuso il negozio e dico “È già l’una! Meno male, c’è altra gente fuori?” “Ancora due persone”. “Grazie, tu mi capisci vero? Visto il lavoro che fai!”. “Si capisco, ma c’è sempre qualche ritardatario… come me ad esempio”. “Ma tu sei giustificato! Solito dosaggio?” ”Si”, risponde lui e oggi vorrei anche fare le urine”. “Miracolo! E… come saranno?” “Negative agli oppiacei, e sono sicuro perché non uso da più di una settimana”. 30 gliinfermieriraccontano “Bingo!” rispondo e vado a bere. Quando mi siedo, dopo cinque minuti, davanti ai registri mi sento più serena oltre che più leggera. Riprendiamo da dove eravamo rimasti e troviamo alcuni errori, poi Elena mi fa notare che deve andare perché il suo orario è finito (è part-time) e che le dispiace lasciarmi in tale pasticcio. La rassicuro dicendo che con un poco di calma sistemerò tutto. Finalmente sono sola in farmacia e mi concentro sulla ricerca degli errori ma dopo un paio di minuti intorno sono circondata da altri operatori, chi rientra dalla postazione esterna e vuole i registri, chi cerca delle carte e non le trova e chiede a tutti se le abbiamo viste, chi parla al telefono, chi arriva da casa per iniziare il turno. Sto per esplodere in urla, sono sull’orlo di una crisi di nervi. Per fortuna qualcuno arriva in mio soccorso e si siede accanto a me a lavorare. Finiamo di sistemare il lavoro della mattina con appena due ore e mezza di ritardo, sono le quattro del pomeriggio. Sono stufa, stremata, amareggiata, frustrata da un lavoro a catena di montaggio dove non c’è il tempo di parlare con nessun utente, dove non viene fatta accoglienza a nessuno. La tanto decantata accoglienza che tutti mi hanno descritto quando sono arrivata a lavorare qui. Ho lavorato tutta la mattina con l’adrenalina a mille, con il rischio di commettere un errore di somministrazione, di affido di risposta ogni minuto. Senza il tempo di valutare seriamente se una terapia è adeguata oppure no. Quante persone hanno manifestato problemi, disagi, inadeguatezza in queste quattro ore? Molte. Quante volte ho risposto adeguatamente? Mai. Mi correggo, ho sempre cercato di rispondere ad una richiesta, ma la modalità non è stata mai corretta. Non ho ascoltato nessuno con il tempo necessario, non ho accompagnato la persona ad affrontare il problema nella maniera dovuta bensì ho dato una risposta apparentemente risolutiva del problema, non ho risposto con il tono giusto ma sempre piuttosto di fretta e in maniera sommaria. Mi sono rapportata più con un tossico che con una persona, con un utente/cliente. Ho cioè adottato la modalità più rapida che avevo, ma ho riprodotto un modello, quello di trattare la persona più come un numero che come un essere umano. Non ho ascoltato la persona nelle sue richieste più intime, ho solo risposto ad un bisogno del momento che per lo più era un falso bisogno: terapia sì terapia no, più o meno metadone, urine sì urine no, urine positive urine negative eccetera, e soprattutto ho lavorato in condizioni non professionali. Dovrei pretendere di lavorare da professionista con riconoscimento del lavoro svolto e con il tempo necessario per pensare a quello che sto facendo. Dovrei pretendere di lavorare bene e di uscire dal posto di lavoro con la sensazione che ho dato un prodotto qualitativamente alto e non quantitativamente alto. Questa certezza, o meglio incertezza della quotidianità, mi demotiva e vado a lavorare con meno carica, con meno entusiasmo, sapendo quello che mi aspetta. Altra certezza è che siamo tutti presi in un vortice dove ognuno cerca di fare il minimo indispensabile e soprattutto noi infermieri ci nascondiamo dietro alla fo- glia di pino dicendoci che il problema è ai vertici, senza renderci conto che i vertici sì hanno le loro responsabilità, ma noi gli permettiamo continuamente di non vedere e di non affrontare il problema. Questo sistema malato ci porta verso la malattia e prima o poi pagheremo a livello personale per tutto ciò. Pagheremo per non aver voluto guardare in faccia dov’è il problema, per non aver affrontato lo scazzo, per aver subito la forza schiacciante di un sistema eccessivamente burocratico, per non aver preso coscienza della violenza del sistema e della sua alta carica aggressiva da contrastare. Sono le sette di sera, finalmente a casa. Mi guardo intorno, dovrei fare tante cose: lavare, stirare, cucinare, telefonare ad Alessandra per sapere come va con lei e con i suoi ragazzi, telefonare a Bruna perché è da tempo che non ho sue notizie, telefonare a Cris per fissare un appuntamento per un caffè e raccontarci gli ultimi mesi delle nostre vite! Vorrei invitare a cena quegli amici che non vedo da tempo. Vorrei fare la lista dei regali di Natale. Vorrei leggermi un bel libro. Vorrei, vorrei, vorrei, ma sono talmente sfinita, svuotata che non faccio nulla e l’unico lusso che mi concedo è cucinarmi una cena alquanto veloce e sdraiarmi sul divano con la TV accesa e sintonizzata su un programma o meglio un film possibilmente non impegnativo (in questo periodo non è difficile la scelta). Forse è meglio un film, che metta a riposo i miei neuroni e che mi accompagni al sonno ristoratore, sonno che solitamente arriva prima della fine dello stupido film che mi sono scelta (il finale di solito è fin troppo prevedibile). ✑ 31 FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO GLI APPUNTAMENTI ■ MILANO 2 APRILE 2007 Autonomia e responsabilità giuridica dell’Infermiere ■ PERUGIA 8 MAGGIO 2007 VIII Corso di Formazione teorico esperenziale in psiconcologia CREDITI ECM 8 Lauri - Tel.02/531014 Fax 02/531067 www.lauriedizioni.com CREDITI ECM 6 A.I.O.M. Tel. 075/59794301 Fax 075/59794305 ■ VICENZA 13 APRILE 2007 Modelli di Cura i diversi approcci: ambulatoriale, day hospital e residenziale ■ PADOVA 8-9 MAGGIO 2007 ACCERTAMENTO INFERMIERISTICO Infermiere e processo di assistenza IN FASE DI ACCREDITAMENTO Studio QI – Vicenza Tel. 0444/1800266 Fax 0444/1800867 [email protected] ■ ROMA 17-18 APRILE 2007 UNIVERSITA’ CATTOLICA DEL SACRO CUORE Dolore acuto post-operatorio: teoria, pratica e protocolli di trattamento CREDITI ECM 15 IN FASE DI ACCREDITAMENTO ■ BAGNI DI TIVOLI (RM) 27-28 APRILE 2007 IV CORSO DI CARDIOGERATRIA La sindrome cardiometabolica ESRA European Society por Regional Anastehena Italian Charter Tel. 02/21591024 Fax 02/21598788 [email protected] S.I.G.O. Società italiana Geriatri ospedalieri Tel. 06/44290783 Fax 06/44241598 [email protected] ■ ROMA 24 APRILE 2007 Workshop per infermieri: assistenza integrata al paziente portatore di stomie ■ PERUGIA 7-10 MAGGIO 2007 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA Il counseling e il colloquio motivazionale IN FASE DI ACCREDITAMENTO IN FASE DI ACCREDITAMENTO CREDITI ECM 25 SocietÀ Italiana Chirurgia colon retto Tel. 049/651699 Fax 049/651320 [email protected] Centro Sperimentale per l’Educazione Sanitaria, Sig.ra Codini Loretta Tel. 075/5857354 [email protected] professioneinfermiereumbria1/07 Formazione in Agorà Tel. e Fax 049/8703457 [email protected] ■ ROMA 14 MAGGIO 2007 Costruire ed applicare la cartella infermieristica IN FASE DI ACCREDITAMENTO Agenzia FAD Tel. 051/454408 [email protected] ■ IMOLA (BO) 18-19 MAGGIO 2007 SEMINARIO 2007 VIII Giornata dell’Allattamento al Seno La Leche League Italia Lega per l’allattamento Materno IN FASE DI ACCREDITAMENTO Daltours s.r.l. Fax 06/66000564 [email protected] ■ ROMA 26-27 MAGGIO 2007 Ti racconto una fiaba IN FASE DI ACCREDITAMENTO lasegreteriainforma A CURA DELLA SEGRETERIA DEL COLLEGIO DI TERNI 32 prevenire gli errori, imparare newsnewsnews dagli errori lasegreteriainforma newsnewsnews stop alle cadute Le mani pulite... Fondazione Maruzza Lefebvre D’Ovidio Onlus Tel. 06/3290609 Fax 06/36292743 [email protected] [email protected] ■ BELLUNO 29-30 Maggio 2007 Il Bendaggio funzionale: corso avanzato per infermieri CREDITI ECM 18 n Italia il 5-8% dei pazienti che si ricoverano in ospedale sviluppa un’infezione correlata alle procedure sanitarie; di questi uno su cento ne muore, in base a questi dati si stima che nel nostro paese si verifichino annualmente 450.000 – 700.000 infezioni e 4.500 – 7.000 decessi legati ad esse. L’igiene delle mani è, fra le misure di prevenzione, la più semplice e una delle più efficaci per ridurre le infezioni ospedaliere. Ciò malgrado, una valutazione di 34 studi pubblicati sulla adesione alla pratica del lavaggio delle mani tra gli operatori sanitari ha messo in evidenza che l’adesione varia dal 5% al 81% con un valore medio che si attesta al 40%. La prima Regione a dichiarare guerra alle infezioni in corsia è la Toscana, che è partita dal lavaggio delle mani degli operatori, tentando di suggerire una efficace alternativa: il ricorso a preparati idroalcolici. Il tutto attraverso un piano dal titolo accattivante “Le mani pulite” iniziato circa un anno e mezzo fa. A essere passate al setaccio, in diverse fasce orarie nei vari ospedali toscani, otto occasioni di lavaggio delle mani: prima e dopo una visita o specifiche procedure, dopo il contatto con la cute del paziente, prima della manipolazione di campioni di sangue o liquidi biologici o dopo la rimozione dei guanti, o ancora in prossimità dell’assunzione di alimenti o bevande. E i risultati nascondono più di qualche sorpresa. Soprattutto quando si scopre che, in vista di una visita, ben il 79% dei medici ammette di non lavarsi le mani. Una soglia che sale al 100 per cento prima di procedure non invasive. E la situazione non migliora nemmeno in presenza di pratiche più delicate con un tetto pari al 59 per cento Anche tra gli infermieri però, non mancano le bocciature. Perché il 68% confida di non badare troppo alle mani prima di una visita. Per passare al 75% e al 70% quando si è alle prese, rispettivamente, con pratiche non invasive o dopo il contatto con la cute che l’introduzione del gel idroalcolico produce un significativo incremento nel lavaggio delle mani, tra il 5,2% (dopo la rimozione dei guanti) e il 25,6% (a seguito del contatto con la cute) «con un impatto maggiormente significativo – si legge nelle valutazioni conclusive del progetto – sulla categoria medica, la quale partiva da una situazione maggiormente allarmante rispetto a quella infermieristica, ma anche in ambito infermieristico e tecnico, l’incremento della buona pratica è risultato rilevante». I Format s.a.s. Tel. 0533/713275 Fax 0533/717214 ■ MILANO 30-31 MAGGIO 2007 La relazione di aiuto: capire e gestire le emozioni IN FASE DI ACCREDITAMENTO Format s.a.s. Tel. 0533/713275 Fax 0533/717214 ■ FIRENZE 31 MAGGIO-1 GIUGNO 2007 Il Medico e l’Infermiere a giudizio CREDITI ECM 8 Lauri Tel. 02/531014 www.lauriedizioni.com ■ RIMINI 24-26 OTTOBRE 2007 26° Congresso Nazionale ANIARTI www.aniarti.it [email protected] ■ BRESCIA OTTOBRE 2007 I ANNUNCIO “27° Congresso Nazionale ANIN” IN FASE DI ACCREDITAMENTO CSR Congressi Tel. 051/765357 Fax 051/765195 [email protected] ■ RIMINI CORSI DI RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE PER OPERATORI SANITARI “RIMINICUORE” Tel. 0541/304903 Fax 0541/304907 [email protected] ISTRUZIONI PER LE PROPOSTE DI PUBBLICAZIONI L’INFERMIERE 2007 rofessione Infermiere Umbria pubblica le seguenti tipologie di articoli: P ❙ Articolo originale: frutto di ricerca e/o metanalisi. ❙ Revisione: revisione della bibliografia. ❙ Comunicazione: relazione a congressi e/o poster. ❙ Editoriale: parere su una tematica e riflessioni o analisi. ❙ Lettera: intervento su una tematica trattata dalla rivista. ❙ Recensione: di libro e/o materiale audiovisivo inerente le tematiche trattate dalla rivista. ❙ Estratto di tesidi laurea/ master. Gli articoli inviati per la pubblicazione devono essere indirizzati via e-mail: [email protected] oppure in formato cartaceo e attraverso floppy-disk a: Collegio IP.AS.VI. Perugia, via Manzoni, 82 Ponte San Giovanni 06087 (Pg). Nella prima pagina dovranno essere indicati: 1) Titolo dell’articolo 2) Autori con nomi completi e qualifiche professionali; 3) Istituzione di appartenenza; 4 Recapiti per eventuali contatti (telefono, e-mail); professioneinfermiereumbria1/06 5) Ogni pagina dovrà essere numerata a partire dalla prima IL TESTO deve essere dattiloscritto in prima copia su una facciata, con doppia spaziatura; questo deve essere il più conciso possibile, compatibilmente con la massima chiarezza di esposizione: non si devono in ogni caso superare le 10-12 cartelle. Gli articoli devono sempre essere accompagnati da un riassunto significativo in italiano (abstract), per un massimo di 200 parole individuando 3-4 parole chiave. LE FIGURE, i diagrammi, le illustrazioni e le tabelle devono essere scelte secondo criteri di chiarezza e semplicità, devono essere complementari al testo e non contenere una ripetizione dello stesso, numerate progressivamente, dotate di didascalie con titolo numero e segnalato sul testo chiaramente il punto di inserzione. LE CITAZIONI BIBLIOGRAFICHE devono essere strettamente pertinenti e riferirsi a tutti e solo gli autori citati nel testo. Nel corpo del testo stesso i riferimenti bibliografici sono numerati secondo ordine di citazione; nella bibliografia al termine dell’articolo ad ogni numero corrisponde la citazione completa del lavoro al quale ci si riferisce. OGNI ARTICOLO è sotto la responsabilità diretta dell’/degli Autori, quando il contenuto del lavoro esprime o può coinvolgere responsabilità e punti di vista dell’Ente (o Istituto, Divisione, Servizi…) nel quale l’Autore o gli Autori lavorano o quando gli autori parlano a nome delle stesse Istituzioni, dovrà essere fornita anche l’autorizzazione dei rispettivi Responsabili. GLI AUTORI, regolarmente iscritti all’albo professionale, riceveranno gratuitamente in caso di accettazione e pubblicazione delle proposte, due copie della rivista su cui compare il lavoro. GLI ARTICOLI INVIATI ALLA RIVISTA saranno sottoposti all’esame della redazione e dei collaboratori ed esperti di riferimento per i vari settori. Il materiale inviato, sia esso accettato o meno per la pubblicazione, non verrà restituito. GLI AUTORI sono tenuti a specificare se la proposta di pubblicazione è stata inoltrata presso altre riviste. LA REDAZIONE lasegreteriainforma A CURA DELLA SEGRETERIA DEL COLLEGIO DI PERUGIA 12 MAGGIO 2007 INFERMIERE ieri, oggi, sempre dalla parte del cittadino Il 12 maggio è diventato l’occasione per far sì che la professione infermieristica “parli un po’ di sé” con i ricoverati negli ospedali, con gli utenti dei servizi territoriali, con gli anziani, con gli altri professionisti della sanità, con i giovani che devono scegliere un lavoro, con tutti coloro – insomma – che nel corso della propria vita hanno incontrato o incontreranno “un infermiere”. (Federazione Nazionale Collegi Infermieri)