14/09/2006 14.09 Pagina 1 Periodico di informazione dell’A.S.S. n. 5 “Bassa Friulana” giornale numero 3.qxp Editoriale Le novità introdotte dalla riforma amministrativa degli ultimi anni, lo sviluppo delle politiche di direzione del personale, l'evoluzione della contrattualizzazione del rapporto di lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione hanno investito significativamente anche la tradizionale area dei concorsi sul presupposto teorico che i requisiti di imparzialità e buon andamento possono essere perseguiti anche con strumenti privatistici. Questa nuova visione della professionalità in ambito pubblico trova una concreta attuazione nelle diverse e più flessibili modalità di reclutamento, sia per l'accesso dall'esterno di nuove figure professionali, sia per le progressioni verticali finalizzate all'acquisizione, da parte del personale già dipendente dall'amministrazione, di ulteriori posizioni professionali e organizzative. Le procedure per le progressioni verticali sono, in particolare, regolate dagli artt. 15 e seguenti del CCNL 7.04.1999. La fattispecie del ricorso alle selezioni previste da tali norme, in sostanza è identica ai concorsi interni. Infatti con l'espressione "progressione verticale", si ricomprendono tipologie quali: "concorsi interni", "selezioni interne", "progressioni di carriera", ma rispetto al tradizionale concorso interno, le procedure selettive per le progressioni verticali introducono il concetto che la professionalità non è più soltanto acquisita, ma "acquisibile" per credito formativo e credito lavorativo. Il primo obiettivo che questa amministrazione si è posta, già dal suo primo giorno di insediamento, è stato (e sarà) quello della valorizzazione del personale attraverso l'applicazione di tutte le norme contrattuali che permettano la crescita professionale di tutto il personale dipendente; tra queste ultime l'art. 12 del C.C.N.L. 2001, che consente la progressione verticale del personale tecnico ed amministrativo, che non era stato applicato in precedenza. Agendo in questo modo, l'attuale Direzione ha dato una concreta risposta alle aspettative di decine di nostri dipendenti. Graziano Girardi giornale numero 3.qxp 14/09/2006 14.09 Pagina 2 L’azienda Dopo una lunga attesa è stato approvato l'Atto Aziendale di questa Azienda che era stato presentato alla Regione, come proposta, nel mese di settembre dello scorso anno. Il parere favorevole dell'Assessore ha permesso di raggiungere questo primo risultato. Si tratta di un passo fondamentale per poter riorganizzare e modernizzare l'Azienda, ma anche per riconoscere i cambiamenti strutturali e professionali avvenuti in questi anni. L'applicazione dell'atto aziendale però deve sottostare ai vincoli definiti dalla Legge Finanziaria nazionale e cioè la sua applicazione nel 2006 non deve determinare costi aggiuntivi per il personale. Di conseguenza si provvederà ad attuare tutte le azioni che non comportino ulteriori costi, ma la realizzazione completa dell'atto richiederà tempo ed il superamento dei vincoli ora in essere. Comunque è già molto importante che ci sia chiarezza sull'organizzazione futura e si cominci a renderla operativa valutandone gli effetti e mantenendo la flessibilità necessaria. Approvazione Atto Aziendale Entrando nello specifico del documento, una novità è rappresentata dalla creazione dell'Area funzionale ricerca, innovazione, sperimentazione e Welfare (RIS e Welfare) e dal suo inserimento nell'ambito delle "sperimentazioni gestionali", che vedono la nostra azienda capofila in ambito regionale. In tema di distretti e valorizzazione del territorio, si è voluto dare rilevanza al ruolo trasversale ed integrato delle attività dell'area materno infantile e dell'età evolutiva su tutto il territorio aziendale, oltre che sviluppare una nuova area dedicata agli anziani. Infine, una considerazione va fatta sul ruolo strategico attribuito agli incarichi di alta specializzazione (molti di nuova assegnazione, in particolare negli ospedali), che daranno migliore visibilità alla variegata offerta aziendale e un giusto riconoscimento ai professionisti. L'atto aziendale è disponibile sul sito web dell'ASS5 (www.ass5.sanita.fvg.it), cliccando su "piani e programmi aziendali". Roberto Ferri Prevenzione ieri e oggi Quando ho iniziato a lavorare in quello che all'epoca (1984) si chiamava "settore igiene" di Palmanova, le USL erano nate da poco tempo, e la figura che incarnava la funzione di igiene e sanità pubblica era ancora, nella mente del 99% dei cittadini, l'ufficiale sanitario: colui che, insieme al veterinario ufficiale, aveva sostenuto il sistema della sanità pubblica fino ad allora; rilasciava patenti e certificati, vaccinava i bambini (magari passando da un comune all'altro con una borsa frigo), controllava "lo stato di prosciugamento dei muri" per l'abitabilità e poteva far chiudere una trattoria per motivi igienici… Certo non erano più i tempi della fine dell'ottocento, quando per fare una vaccinazione era necessario che il medico fosse accompagnato dalla guardia armata: molto divertente la descrizione che ne fa Roth, in “Giobbe. Romanzo di un uomo semplice.” dove racconta di Mendel Singer il giusto, che non fuggiva davanti a nessuna punizione di Dio e attese fiducioso la vaccinazione: la vaccinazione come punizione di Dio! Era passato oltre un secolo da allora, tuttavia l'ufficiale sanitario, di cui raccoglievano l'eredità gli igienisti dopo la riforma del 1978, era ancora una figura a metà tra il medico e il poliziotto. La nuova sede del Dip.to di Prevenzione giornale numero 3.qxp 14/09/2006 14.10 Pagina 3 Ma, seguendo i cambiamenti della società, anche il rapporto dei cittadini con i servizi sanitari si è modificato radicalmente, le aspettative di salute (intesa nel senso più ampio del termine) sono cresciute, è caduta la visione paternalistica che costringeva il cittadino ad abbandonarsi nelle mani di medici ed istituzioni, approccio che aveva fatto affermare, nel 1961, al Presidente della Società italiana di medicina interna, che "…due sono i doveri del malato: il rispetto pieno e completo verso il medico e la disciplina e discrezione verso il medico e l'ente assistenziale. Doveri che se violati comportano gravi colpe morali ed economiche: dalla perdita di fiducia nei riguardi del medico all'accrescimento della spesa": come siamo cambiati!!! Oggi, a prezzo di un processo di crescita piuttosto sofferto, la partecipazione (dei cittadini, delle associazioni, delle altre istituzioni) è diventata il leit motiv della nostra attività: pensiamo all'esperienza dei distretti, condivisa per alcune parti dal Dipartimento di Prevenzione, nella predisposizione dei PAT-PdZ (cioè dei documenti di programmazione locale) e, per restare nel campo della prevenzione, pensiamo al cambiamento radicale che è avvenuto per le vaccinazioni: l'ultimo obbligo vaccinale introdotto in Italia è stato quello dell'antiepatite B, nel 1991, eppure dopo sono stati inseriti molti nuovi vaccini (contro morbillo, rosolia, varicella, pneumococco, haemophilus …) proposti come raccomandati: l'approccio - certo più faticoso - è stato non più quello di considerare gli utenti come oggetto dei nostri interventi, ma come soggetti da informare e con cui dialogare; detto tra noi, avevamo paura di non avere buone coperture vaccinali senza lo strumento coercitivo dell'obbligo di legge, invece i risultati ottenuti sono ottimi e collocano il Friuli Venezia Giulia tra le migliori regioni in Italia… Certo non è facile districarsi tra i crescenti vincoli, la progressiva riduzione delle risorse disponibili e la crescente domanda di salute dei consumatori… anche perché le grandi emergenze alimentari degli ultimi anni hanno contribuito a screditare interi settori dell'organizzazione pubblica dei controlli e a far crescere la sfiducia dei cittadini. Invece risultati positivi si registrano su tutte le patologie animali soggette a controllo, compresa la BSE, grazie alla scrupolosa applicazione delle misure sanitarie, con la collaborazione degli allevatori, e della sorveglianza negli allevamenti; in linea con i nuovi orientamenti comunitari sulla sicurezza alimentare, un nuovo sistema di controllo basato sull'analisi del rischio e su prove di efficacia è l'obiettivo principale di sicurezza alimentare dei prossimi anni che vede lavorare i servizi veterinari e di igiene degli alimenti, insieme con tutti gli attori della filiera produttiva. Non bisogna temere che aprirci ai cittadini, riconoscere loro il diritto di esercitare un maggior controllo sulla propria salute e migliorarla (è questo alla base della "promozione della salute"), confrontarci con loro e renderli corresponsabili (nuove norme in materia di sicurezza degli alimenti) significhi abbassare le difese nei confronti del rischio (infortunistico, ambientale, infettivo, ecc.), o peggio tradire il nostro mandato di "sentinelle" della salute… Se fino agli anni ottanta la maggior parte della popolazione - pur in presenza di forti timori di malattie gravi non adottava comportamenti preventivi, successivamente è cresciuta la sensibilità nei confronti di stili di vita "per la salute", ed i cittadini possono essere i nostri migliori alleati! Clara Pinna e gli operatori del Dip.to di Prevenzione Lungo la via della partecipazione e del confronto hanno cominciato a crescere le iniziative di "promozione della salute", portate avanti da operatori del Dipartimento di Prevenzione insieme ad altre strutture dell'azienda, compresi i medici di famiglia (non lavoriamo per compartimenti stagni!) e del territorio, in primis le scuole. Ottimo esempio di lavoro partecipato sono le iniziative di prevenzione del fumo (“smokefree class” e altre). Anche il servizio di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, spesso identificato con gli interventi dei nostri upg (ufficiali di polizia giudiziaria) a sanzionare datori di lavoro inadempienti, sta cercando di perseguire la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali potenziando sempre più le iniziative di tipo preventivo, ad esempio con un lavoro partecipato con forze sociali ed istituzioni nell'ambito della formazione dei lavoratori e dei responsabili della sicurezza. Nell'area dell'igiene degli alimenti ci stiamo allineando all'Europa, la cui normativa attribuisce agli operatori del settore alimentare (ristoratori, gelatieri ecc.) la responsabilità di dare piena attuazione alla disciplina dettata dalle norme comunitarie, mentre spetta alle aziende sanitarie, attraverso i servizi veterinari e di igiene degli alimenti, verificarne il rispetto. Sopralluogo Tecnico UOPSAL in un cantiere per la bonifica da materiale contenente amianto giornale numero 3.qxp 14/09/2006 14.11 Pagina 4 Formazione Continua, dopo la pausa estiva, l'appuntamento con la pagina "formativa" per condividere percorsi, temi e tempistiche relativi al bimestre settembre - ottobre 2006. Ci eravamo lasciati con l'impegno di proporVi il programma formativo autunnale che puntualmente Vi rappresentiamo. Si tratta di un programma piuttosto nutrito e sostanzioso che vede sia lo sviluppo di tematiche specifiche e distintive per aree professionali, che di tematiche trasversali rivolte a un elevato numero di professionisti. In prossimità della scadenza del Piano Formativo Aziendale 2005-2006, si rende necessario provvedere alla rilevazione del fabbisogno formativo utile alla predisposizione del prossimo Piano, che vedrà coinvolti i vari livelli: strategico, gestionale ed operativo. Concretamente per la stesura del Piano Formativo si terrà conto delle indicazioni derivanti dalla normativa e dai documenti di programmazione sanitaria nazionale, regionale e aziendale (Piano Sanitario Nazionale 2005-2007, obiettivi formativi ECM nazionali e regionali, Piano Sanitario e Socio-Sanitario Regionale 2006-2008 etc) delle indicazione provenienti dalla Direzione Strategica, delle indicazioni provenienti dalle Strutture Operative, dai Dipartimenti e da tutto il personale dipendente aziendale. La scelta di coinvolgere ogni singolo dipendente nell'analisi del fabbisogno formativo, scaturisce dalla precisa volontà di voler costruire un Piano Formativo il più possibile vicino alle reali esi- genze degli operatori e dell'organizzazione, al fine di garantire una risposta assistenziale ai cittadini qualificata e partecipata, che possa tradursi sempre più in una presa in carico della persona, con tutto il significato e lo spessore che questa espressione detiene. In chiusura alcune informazioni riguardanti la Formazione sul Campo (FSC) emerse nell'ultima riunione tenutasi in regione con i Responsabili dei Centri di Formazione. L'accreditamento della FSC avrà inizio da settembre 2006, con carattere sperimentale, e si connota come la formazione per eccellenza dei professionisti che prevede sia l'utilizzo del contesto lavorativo come luogo di formazione che l'interattività dell'apprendimento. Le tipologie di FSC si riconducono alle seguenti: addestramento, partecipazione a progetti di miglioramento, di ricerca, partecipazione a commissioni, comitati, audit clinici. Ciascun professionista potrà soddisfare non più del 50% del debito formativo annuale, attraverso attività di FSC. Ulteriori informazioni verranno partecipate successivamente. Nel ringraziare anticipatamente per il contributo che ognuno di Voi vorrà offrire nella delicata fase di rilevazione del fabbisogno formativo, che avverrà attraverso la somministrazione di un questionario distribuito tramite la busta paga, auguro a tutti Voi un buon rientro dalle meritate vacanze estive! Mara Pellizzari CORSI IN PROGRAMMA NEL BIMESTRE SETTEMBRE OTTOBRE 2006 aggiornato al 28/7/2006 N.B.: Possibili variazioni o integrazioni verranno comunicate ai Responsabili del Servizio appena disponibili. giornale numero 3.qxp 14/09/2006 14.11 Pagina 5 Persone L’articolo di Valerio Formentini, pubblicato sul numero precedente, ha suscitato diverse reazioni: di seguito riportiamo integralmente la lettera del dr. Orlando Fantin, indirizzata al Direttore Generale. Oggetto: articolo “ Non aprite quella porta ! ! ! ” autore Valerio Formentini, pag. 3 periodico “ASSieme per 5 minuti” giugno/luglio 2006. Problemi di immagine. Per chi? Formentini? ASS n° 5 ? Struttura Ospedaliera di Latisana o solo per l’area di emergenza di Latisana ? Egregio Signor Direttore, a nome di tutti i miei collaboratori medici e infermieri la invitiamo a considerare attentamente quanto di seguito: 1) II primo capoverso dell'articolo in questione lascerebbe intendere che la struttura ospedaliera di Latisana dovrebbe rispondere agli standard tanto amati dall'articolista e che si riferiscono ad un noto serial televisivo, che solo per il nostro chimico potrebbe essere fonte di formazione professionale e che per di più, noi, riteniamo alquanto lontano dal nostro contesto sociale e culturale: Latisana non è Chicago, ma sicuramente chi ha avuto bisogno ha trovato un bravo medico in prima linea. 2) Quest'anno ricorre il 10° anniversario dell'apertura dell'Area di Emergenza di Latisana: solo l'articolista evidentemente non ha saputo cogliere in tanti anni quanto invece è evidente per la comunità. Noi, pur con limiti e difficoltà, costituiamo la prima linea per chi entra in ospedale, ma assicuriamo anche il luogo più "sicuro" per le cure intensive in regime di ricovero per i pazienti critici ! 3) La struttura ospedaliera è oggetto di una profonda ristrutturazione che evidentemente spaventa l'articolista forse ancorato alla certezza (apparente) delle cose conosciute e perciò ritenute immutabili (che sia un conservatore?). Al contrario, io e i miei collaboratori, nel nostro ottimismo di fondo, siamo certi che i cam- biamenti sono formidabili opportunità di crescita. La nostra missione lo richiede. I cittadini sono consapevoli che la ristrutturazione comporterà dei disagi per loro e per gli operatori, ma vedono più certo e migliore il futuro dell'ospedale. 4) Un periodico aziendale, oltre ad una vision non casuale fondante dovrebbe curare una informazione seria non scevra anche di autocritica, proposizione, evidenziazione dei limiti e delle criticità: l'articolo in questione nulla rileva e nulla propone. 5) Non ci sentiamo minimamente intaccati da quanto espresso dal Formentini, stereotipo frequente nel contesto locale di quello scetticismo melanconico improduttivo ben noto a chi come me abita queste lande (....Il paese inutile... ). Le chiediamo, Signor Direttore, di non far scadere oltre la qualità del periodico che Ella ha voluto editare. Attivi doverosamente quelle normali forme di lettura dei liberi contributi che arrivano da questa o quella parte affinchè la comunità possa apprezzare la vita anche problematica della nostra Azienda Sanitaria. 6) Pretendiamo, da subito, garanzie che quanto noi facciamo ogni giorno non sia oggetto di grigio pseudo-umorismo addirittura nel bollettino aziendale ! ! ! Non pretendiamo troppo considerando che affrontiamo l'emergenza non di fronte ad una camera di ripresa tanto amata dal nostro ma, all'interno della struttura e sul territorio, come la comunità ben sa. Le chiediamo di pubblicare integralmente quanto sopra nel prossimo numero del periodico. Orlando Fantin In & Out Anche tu Adriano Rossi hai maturato i requisiti per lasciarci. Muovevi i primi passi della tua vita quando ti hanno prelevato per portarti presso la porta della vecchia centrale termica dell'Ospedale di Latisana, che allora fungeva da officina. Educato ancor giovinetto dal capo "Pevar", a tirare i primi fili e a girare con pinza e cacciavite, per risolvere tutti i problemi dell'Ospedale, fatto salvo quel breve periodo di militare, che ti ha distolto dai tuoi problemi quotidiani. Sono passati gli anni, sono mutati gli eventi, è cambiato il capo, l'Ospedale è diventato più grande, sono arrivati altri rinforzi, elettricisti, manutentori, idraulici, con i quali per tanti lunghissimi anni hai condiviso le gioie (poche) ed i dolori (tanti) e, in particolare, le trasformazioni della tecnologia della manutenzione. Poi sei diventato Capo tu e, da quell'istante, sei entrato in gioco. Sottoposto a mille prove, costretto a fare, subire, decidere, sopportare. Lo scorrere inesorabile del tempo scivola su di te, ti incide, ti marca, ti prova, così come uno scultore fa con la sua materia, fino a portarti senza alcuna pietà, verso l'ultimo atto, alla prova finale "La Quiescenza". Ora hai lasciato l'incarico ai "confratelli" per ritirarti ad una vita moderata e più serena, con la speranza che fra i tuoi ricordi più significativi, ci sia sempre quello che ha inciso di più, in quantità, nel tempo della tua vita, la manutenzione aziendale. Grazie per essere stato con noi! I colleghi Un saluto di benvenuto a: - Laura Perale, Francesca Giannattasio (P.O. di Palmanova) - Marina Di Tommaso, Simonetta Grillo, Roberta Mozzon, Palmerino Talarico (P.O. di Latisana) - Luciana Toneguzzo (Distretto Ovest) Un arrivederci e un grazie a: - Carmela Annunziata, Laura Cesari, Dima Flumignan, Cinzia Furlan, Maria Macaro, Isora Macorutti, Moira Olivo (P.O. di Palmanova) - Silva Bravin, Giorgina Golfetto (Distretto Ovest) - Fabio Spanghero (Tecnologie e Investimenti) - Glenda Zanolla (Politiche del Personale) giornale numero 3.qxp 14/09/2006 14.12 Pagina 6 Personale La busta paga .... questa sconosciuta ! (seconda parte) Come promesso, presentiamo di seguito la descrizione delle voci maggiormente ricorrenti nelle buste paga del personale di comparto. Consapevoli di aver suscitato grande interesse, rimandiamo al prossimo numero la pubblicazione di analoga legenda relativa alla retribuzione del personale dirigente. VOCI DEGLI EMOLUMENTI CORRISPOSTI giornale numero 3.qxp 14/09/2006 14.13 Pagina 7 VOCI DI TRATTENUTA giornale numero 3.qxp 14/09/2006 14.13 Pagina 8 SeiDueSei Tutela dell’operatore e tutela del paziente: unico obiettivo, stessa strategia Da alcuni anni il miglioramento della sicurezza rappresenta uno dei problemi più rilevanti che riguardano le strutture sanitarie, in considerazione dell'influenza che le condizioni di lavoro esercitano sugli operatori sanitari e sulla qualità delle prestazioni, nonché sui pazienti. Il cardine dell'impianto legislativo in materia di sicurezza ed igiene sul lavoro è rappresentato dal D.Lgs. 626/94, in attuazione delle direttive comunitarie in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. A differenza della precedente legislazione, configura la gestione della sicurezza e della salute dei lavoratori non più come semplice osservanza di norme, ma come processo attivo, condiviso ed integrato nelle altre attività dell'azienda. Si tratta di un percorso che richiede un grande sforzo, legato non solo alla necessità di analizzare tutte le attività, ma anche di ottenere il coinvolgimento degli operatori, indispensabile perché il percorso per il miglioramento sia compreso e condiviso. Molte delle considerazioni precedenti si ritrovano nel documento "Risk management in sanità. La legge introduce inoltre, per la prima volta in maniera perentoria, i concetti di informazione, formazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti alle questioni che riguardano la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro. Questa nuova concezione della sicurezza introduce, accanto alla prevenzione tecnologica della precedente normativa, i nuovi principi della prevenzione organizzata e proceduralizzata, partendo dal coinvolgimento di tutti i soggetti aziendali, indipendentemente dalla loro funzione e nell'ambito delle proprie attribuzioni e competenze, nel raggiungimento degli obiettivi generali di sicurezza e di autotutela. L'approccio alla gestione del rischio clinico per il miglioramento della sicurezza del paziente appare sostanzialmente analogo a quello previsto dal D.Lgs. 626/94 per la gestione della sicurezza e della salute dei lavoratori, con una sostanziale differenza: se la gestione del rischio clinico per il miglioramento della sicurezza del paziente può essere ricondotta ad iniziative delegate alla volontarietà dell'Azienda, la gestione della sicurezza e della salute dei lavoratori è ricondotta a norme di legge che prevedono sanzioni penali ed obbligano a documentare quanto messo in atto e i risultati raggiunti. La prevenzione degli infortuni non rappresenta più quindi una responsabilità delegata in modo esclusivo solo ad una o ad alcune figure aziendali, ma, nel rispetto dei ruoli organizzativi, deve essere attribuita ad ogni funzione aziendale che abbia responsabilità operative, organizzative e gestionali richiedendo l'attenzione di tutti i lavoratori. Per il raggiungimento degli obiettivi di cui sopra, il D.Lgs. 626/94 contiene una serie di disposizioni introducendo in particolare strumenti organizzativi (il Servizio di Prevenzione e Protezione, il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, il Medico competente, gli Addetti alla gestione delle emergenze) e strumenti gestionali (la valutazione dei rischi, l'individuazione misure di prevenzione e protezione, il programma di attuazione, le procedure aziendali, l'informazione, la formazione, la consultazione). Il percorso della prevenzione inizia, preliminarmente alla fase di individuazione dei rischi, dall'analisi dei processi ovvero dallo studio della sequenza delle attività correlate al raggiungimento di un risultato e quindi dall'indagine che descrive tutte le procedure che compongono e correlano i vari stadi operativi. Tra tutte le attività così individuate, vanno considerate quelle dove è presente un pericolo che può manifestare un rischio che, come richiesto dal D.Lgs. 626/94, è obbligatorio eliminare o attenuare in un processo di miglioramento continuo. Sulla base dell'individuazione dei pericoli, si passa quindi alla successiva fase di valutazione dei rischi, che si definisce, in generale, come il processo attraverso il quale si valutano, nella loro globalità, la probabilità e la gravità di possibili lesioni o danni alla salute in una situazione di pericolo. Al termine di queste fasi si procede alla: - individuazione delle misure di prevenzione e protezione; - definizione di un programma di prevenzione (tecnica, organizzativa, procedurale) che definisce le modalità e le priorità degli interventi necessari e specifici per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza nell'azienda. Il problema degli errori" prodotto dalla Commissione tecnica sul rischio clinico (DM 5 marzo 2005) che si propone di promuovere una nuova cultura della sicurezza per utenti ed operatori, fornendo raccomandazioni per conoscere e prevenire l'errore in sanità. Inoltre relativamente al metodo di analisi del rischio clinico, prevale al momento un approccio di tipo reattivo che prevede uno studio a posteriori degli errori mirato ad individuare le cause che hanno permesso il loro verificarsi; il D.Lgs. 626/94 impone invece un'analisi di tipo proattivo mirata cioè, come precedentemente descritto, all'individuazione ed eliminazione/riduzione dei rischi. "Sistema rischio clinico" e "Sistema Sicurezza" restano comunque accomunati da una stessa strategia: attivazione di un processo organizzativo di miglioramento continuo che consenta di tenere sotto controllo i momenti critici delle attività a vantaggio della sicurezza dell'operatore e del paziente; anche perché appare difficile stabilire la linea di demarcazione tra tutela del paziente e tutela dell'operatore. In tal senso diversi sono gli esempi di interventi di applicazione del D.Lgs. 626/94 che hanno contribuito a migliorare la qualità delle prestazioni anche nei confronti del paziente. E' pertanto necessario che la gestione del rischio in sanità rappresenti un sistema di gestione globale che contempli sicurezza del personale e rischi per assistiti e che miri al superamento della loro distinzione per giungere alla gestione integrata di qualità e sicurezza attraverso il sinergismo ed il coordinamento di tutte le funzioni che operano sui diversi aspetti. Si tratta di un processo graduale, non certo breve, che necessita di un "terreno" favorevole, condizione importante per realizzare un piano efficace per la gestione dei rischi e per pianificare le attività di miglioramento della qualità. I cambiamenti infatti possono essere inficiati se non sono accolti e fatti propri dall'organizzazione ovvero se il clima organizzativo non è in grado di recepirne il significato ed i vantaggi. Roberto Brisotto giornale numero 3.qxp 14/09/2006 14.13 Pagina 9 Attualità Scientifica Occhio alle zecche !!! Dove e perché fare attenzione Nel corso degli ultimi anni le malattie trasmesse dalle zecche hanno assunto una evidenza crescente in molti territori dell'arco alpino, interessando anche la nostra regione. Le zecche popolano abitualmente gli ambienti naturali (boschi, parchi, riserve, ecc...) ad altitudini non troppo elevate (sotto i 1500 mt). Molto spesso stanziano nei prati incolti, ai bordi dei sentieri, sulle rive dei corsi d'acqua e nei territori di passaggio della fauna selvatica. Negli ultimi anni, tuttavia, la loro presenza è segnalata anche in molte aree rurali e urbane. Hanno i loro ospiti preferiti (piccoli roditori, lepri, conigli, volpi, uccelli e ungulati), ma possono sempre aggredire gli animali domestici e l'uomo, spinte dal bisogno di nutrirsi. Questa necessità le rende particolarmente attive dalla primavera all'autunno inoltrato. Per alimentarsi hanno sviluppato una particolare tecnica: si ancorano alla pelle dell'ospite, la trafiggono e iniziano lentamente ad aspirare il sangue. Purtroppo agiscono senza dolore e conclusa l'operazione del pasto si staccano e si lasciano cadere sul terreno. Questo fa sì che il morso passi facilmente inosservato. Durante il pasto possono trasmettere diversi agenti infettivi (batteri, virus, ecc), responsabili di malattie anche complesse. La malattia di Lyme. È un'infezione di natura batterica, che provoca vari disturbi alla pelle, alle articolazioni, al sistema nervoso e altri organi interni. Solitamente comincia con un arrossamento (eritema migrante) localizzato nella zona del morso. La lesione compare a distanza di circa due settimane dalla puntura infettante (da 7 a 30 giorni) e tende lentamente ad espandersi. Si può curare efficacemente ma non si può prevenire con la vaccinazione. TBE (tick-borne encephalitis) o meningoencefalite da zecche. E' una malattia di natura virale, che colpisce il sistema nervoso. Inizia con febbre accompagnata da disturbi simili all'influenza che compaiono a distanza di 7-14 giorni dal morso di zecca. Non ha una cura specifica, ma si può prevenire attraverso la vaccinazione. Qualità Nella logica di cambiare i linguaggi e le vie di approccio alla complessità dell’universo giovanile, ed in particolare, in relazione all’emergenza relativa all’uso e abuso di alcool e fumo di tabacco, il Sert dell’ASS5 Bassa Friulana ha inteso proporre alla popolazione locale la versione in “marilenghe” di due videogiochi destinati ai ragazzi delle scuole medie, ai loro insegnanti e alle famiglie. Tale proposta intende potenziare, attraverso l’uso e la riscoperta della lingua locale, le tematiche della prevenzione dando senso alle più moderne indicazioni che orientano i formatori nel cogliere ogni opportunità legata al territorio. Difendersi dalle zecche si può. Le zecche non hanno nemici naturali e la possibilità di utilizzare mezzi chimici è attualmente molto limitata, ma si possono evitare con piccoli, efficaci accorgimenti da usare prima, durante e dopo un'immersione nel verde. Indossare un abbigliamento appropriato, meglio se di colore chiaro (rende evidente la presenza delle zecche), in grado di coprire quanto più possibile il corpo (camicie a manica lunga, con pantaloni lunghi, infilando la camicia nei pantaloni e questi nei calzini); proteggere i piedi con scarpe alte sulle caviglie. Nei territori dove è nota la presenza di zecche è consigliabile applicare prodotti repellenti sulle parti scoperte del corpo e sugli abiti, seguendo scrupolosamente le avvertenze riportate nelle confezioni. Alcune regole possono essere: 1) Camminare sempre al centro dei sentieri; 2) Non sedersi e non sostare nell'erba alta o in prossimità di cespugli e vegetazione incolta; 3) Al rientro occorre spazzolare i vestiti con cura, lavarsi e controllare tutto il corpo. Nel caso si trovi una zecca sulla pelle Bisogna rimuoverla subito evitando di cospargerla con sostanze oleose o irritanti e proteggendo le mani. Per asportarla correttamente è necessario utilizzare uno degli specifici strumenti comunemente in commercio, afferrando la zecca quanto più possibile vicino alla pelle, staccandola con una trazione lieve e decisa. Qualora si usi una comune pinzetta a punte sottili, bisogna comunque fare attenzione a non schiacciarne il corpo. La zona va poi disinfettata, evitando prodotti che colorano la pelle (ad esempio la tintura di iodio). E dopo averla rimossa? È utile annotare la data della rimozione e attendere un periodo di 30-40 giorni. Dopo tale periodo consultare il medico, che valuterà se iniziare una terapia antibiotica o eseguire degli esami ematici. Se prima dei 30-40 giorni, si manifesta un arrossamento in corrispondenza del morso, o compaiono sintomi generali di tipo simil-influenzale (febbre, stanchezza, dolori muscolari ed altro) è necessario consultare il medico, segnalando di aver subito un morso di zecca. Informazioni tratte da "Occhio alle zecche - conoscere è prevenire" opuscolo rea- lizzato dalla Regione Friuli Venezia Giulia - Assessorato alla Salute e Protezione Sociale scaricabile dal nostro sito aziendale www.ass5.sanita.fvg.it cartella Opuscoli Informativi e disponibile presso gli Uffici Igiene e Sanità Pubblica dell'Azienda. Fumuts spiritôs Lo sforzo di creare e costruire uno strumento attuale, vicino alle modalità relazionali dei ragazzi, idoneo a far fronte alle richieste didattiche degli insegnanti ed al contempo semplice, perché comprensibile, rappresenta un passaggio culturale che pone al centro delle sue dinamiche la lingua nella comunicazione efficace. Il lavoro non è stata una mera traduzione, ma un porsi e capire i comportamenti della popolazione in uno specifico contesto. Roberto Urizzi I cd in italiano e friulano si possono richiedere al Sert ASS5 Bassa Friulana, e/o all’Ufficio Relazioni con il Pubblico aziendale. giornale numero 3.qxp 14/09/2006 14.13 Pagina 10 Spazio Libero Da molto tempo accarezzavo l'idea di andare in Africa, ma non avevo mai trovato il coraggio di farlo. La spinta definitiva l'ho avuta sentendo raccontare la propria esperienza da una ragazza del mio paese (Trivignano). Lo sfavillio nei sui occhi mentre mi raccontava è stata la molla definitiva. Una sera ho detto a mio marito: "Mi piacerebbe andare in Burundi per fare un'esperienza diversa, cosa ne dici, vieni anche tu?", la sua risposta: "perché no!". DETTO ... FATTO! A Bujumbura c'è un centro giovanile (Centre Junes) creato 15 anni fa da Padre Claudio Marano, originario del mio comune. Volevo capire cosa fosse questo centro, perché una cosa è sentirlo raccontare, altro è vedere e capire con i propri occhi, con la mente e con il cuore. Amici del centro Junes Kamenge Siamo partiti il 1° maggio 2006. L'impatto con il suolo africano è stato schioccante: un caldo umido terribile, guardie armate disseminate lungo tutto l'aeroporto, la stanchezza per il lungo viaggio, la paura per il contenuto delle nostre valigie ( abbiamo portato quanta più roba possibile per il Centro: materiali che loro non hanno e parecchi soldi), ma ad attenderci c'erano due volontari del centro che in un batter di ciglia hanno preso le nostre valigie, ci hanno caricati sulla loro auto e siamo partiti a razzo... è stato un momento passato in apnea! Il Burundi è una terra martoriata dalle guerre: tutti ricorderanno il grande eccidio fra Ruanda e Burundi. La guerra, iniziata nel 1972 e culminata con l'eccidio del 1994, che ha visto morire 350.000 persone solo per differenze etniche (Uthu e Twtzi), è "terminata" solo da circa sei mesi. Padre Claudio, insieme ad un altro padre saveriano, 15 anni fa ha voluto accettare una sfida: far sì che questo popolo impari a convivere al di là delle differenze etniche, religiose e quant'altro! Non è un posto dove si curino malattie, dove si vada a scuola... è molto di più: è il futuro del Burundi. Vi sono iscritti 26.900 ragazzi dai 17 ai 30 anni: possono frequentare diversi corsi (pittura, italiano, inglese, dattilografia ecc.. corsi tenuti dai volontari), c'è la palestra, basket, calcio, pallavolo; c'è una biblioteca molto fornita dove i ragazzi possono andare a studiare o semplicemente a leggere, ma il bello è che è aperto a tutti: non vi sono differenze di etnia o religione, é stare insieme per vivere insieme. Una sera abbiamo fatto una lunga chiacchierata con Padre Claudio che ci ha raccontato del periodo della guerra, nel suo sguardo si leggeva tutto il dolore per ciò che i suoi occhi avevano visto: la gente che veniva uccisa sotto le finestre del centro in maniera tanto violenta da raccapricciare... eppure quanta forza, quanta convinzione nella sua voce, anche se magari venata di preoccupazione per il futuro a causa delle pressioni politiche e religiose. pre del cantone italiano della Svizzera, che ha fatto diverse esperienze di volontariato in Africa, anche lei ha mollato il lavoro per andare in Burundi. Insieme a loro siamo andati in giro per i quartieri di Bujumbura. La prima uscita è stata rivelatrice: fuori dal viale del centro io ho sentito una manina insinuarsi nella mia mano destra, poi un'altra nella mano sinistra, mi sono girata: dietro a me c'erano circa 20 bambini che mi guardavano, scalzi, sporchi, laceri... e continuavano a ripetermi: muzungu, muzungu, bonbon... cosa mi stavano dicendo? Bianco, bianco, caramelle... Se prima di uscire avevo paura, in quel momento la paura si è sciolta come neve al sole, e che sole!!! Nei giorni successivi abbiamo avuto occasione di visitare due orfanotrofi, il primo gestito dalle suore di Madre Teresa, il secondo invece è "pubblico": impressionante entrare in quelle stanze ed accorgersi che non hanno nulla, nemmeno in dispensa! Una casa del quartiere Kamenge Ho avuto occasione poi di conoscere una suora saveriana infermiera: è in Africa da 40 anni e gestisce, assieme ad una consorella, il dispensario della zona di Kamenge. E' una costruzione abbastanza recente dove si trova la sala parto, con le stanze di degenza; è tutto molto spartano, ma pulitissimo. Nello stesso stabile, in giorni prestabiliti, si fanno i i controlli e la distribuzione del latte in polvere per i neonati malnutriti e le visite per le donne gravide. In un altro padiglione vengono effettuate le vaccinazioni, il controllo per le TBC e piccole medicazioni; con le due suore collaborano alcune infermiere locali, da loro stesse istruite. I quindici giorni sono trascorsi velocemente e quando abbiamo salutato i nostri nuovi amici all'aeroporto assicuro che ci siamo emozionati. Siamo tornati a casa con tante cose negli occhi e nel cuore e.... con il mal d'Africa. Patrizia Bernardis Il giorno successivo al nostro arrivo è stato un po' strano: io e mio marito ci siamo guardati con smarrimento, chiedendoci cosa fossimo andati a fare in quel posto; ma le persone meravigliose che abbiamo conosciuto ci hanno aiutato a comprendere. Non eravamo lì per fare qualcosa, ma per arricchirci dentro, visto il poco tempo che saremmo rimasti. Abbiamo conosciuto Mirko, un ragazzo di 37 anni di Lugano, persona meravigliosa con occhi brillanti per l'esperienza che stava vivendo; lui si è licenziato dalla banca dove lavorava perché non gli davano l'aspettativa per andare in Africa a fare il volontario! Non si è mai risparmiato! Morena è una ragazza sem- La mia...Africa Mercato del Mais giornale numero 3.qxp 14/09/2006 14.14 Pagina 11 L'attività dell'AROS, l'Associazione Ricreativa Operatori Sanitari dell'Azienda n. 5 Bassa Friulana, anche nei mesi estivi non ha sosta e prosegue nelle sue attività in modo continuo. E' opportuno ricordare quello che è stato realizzato nel mese di maggio e di giugno, ad esempio la 14^ pedalata della salute, che ha contribuito a coinvolgere gli amici del circolo ricreativo dell'Azienda n. 10 dell'Ospedale di Portogruaro. Si è disputato con la loro squadra un incontro amichevole di calcio, che ha portato indietro nel tempo tutti quanti, giocatori e spettatori, quando le sfide risultavano più energiche e più entusiasmanti. Per onore di cronaca l'incontro è finito due a zero per la compagine di Portogruaro. E' seguita poi la rivincita a tavola, che ha contribuito a portare una nota di allegria a tutti i partecipanti. Nel contesto della giornata è doveroso ringraziare tutti coloro i quali hanno contribuito, con il loro lavoro, alla riuscita della manifestazione. movimento, l'arte marziale fluida ed armoniosa per un profondo equilibrio tra forza esteriore ed energia interiore". Questa attività ricreativa ha reso partecipe numerosi associati, sia a Latisana che a Palmanova, attratti dal fascino di questa disciplina orientale. E' in progetto anche un giro in bicicletta denominato "il Giracomune", un percorso di circa 10 Km, tra i paesi di Sant'Andrat del Cormor , Flumignano, Talmassons e Flambro che ci permetterà di ammirare da vicino la natura e le arti delle nostre parti. Il giorno fissato è il 24 settembre e si potrà ammirare, oltre ai paesi, l'Osservatorio Astronomico, inaugurato dall'astronoma Margherita Hack nel 2001, il biotipo delle risorgive del fiume Stella e le varie chiese e monumenti della zona. Termino con l’invito, a tutti i lettori, a partecipare alle iniziative dell’AROS e a fornire suggerimenti su nuove proposte/attività per una continua crescita del circolo stesso. Marcello Manias Talenti nascosti Il 24 giugno abbiamo assistito all’opera "La Cavalleria Rusticana e i Pagliacci", all'Arena di Verona, che ha soddisfatto tutti i partecipanti, tanto che alcuni hanno annunciato la loro prenotazione per il prossimo anno. Per il proseguo delle attività è doveroso ricordare la gita di cinque giorni in Francia, dal 13 al 17 settembre 2006, nella Provenza e Camargue, "la magica atmosfera” del sud della Francia, terra di lontanissima storia e di colori intensi, calanchi rossi e abbazie immerse nella lavanda, cieli azzurri, campi di grano, papaveri, ponti e mulini ed un vento che ne amplifica la bellezza. Nel mese di ottobre inizierà un nuovo corso di Tai Chi Chan, la ginnastica tradizionale cinese, che si basa su profondi concetti filosofici, alla continua ricerca dell'equilibrio attraverso l'armonia dei movimenti della mente e dello spirito, "la meditazione in Opere realizzate da Eleonora Vanzo Posta dei lettori Ci sono parole, pezzi di frase, flash che ogni tanto ti accendono un campanello d'allarme nella testa. " Signora, bisogna cercare di tenere dritta la schiena.” "Ch'al provi lui !!"... E al controllo della protesi, arriva il medico, prende la gamba, la tira, la piega e fa:" Signora,perché si lamenta? IO non sento pur niente"... e lei: “Ch'al provi lui !! " Come? Provare? Ma se provassi ad essere ammalato come lei come potrei darle una mano? Io vengo per portarle benessere e salute, non posso anche.... PROVARE. Comunque a modo tuo ci provi. Ti accorgi che stando a letto in una determinata posizione ti si "addormenta" il braccio? Allora lo fai apposta così da poter "giocare" per qualche minuto al "braccio dell'emiplegico". Oppure dopo un piccolo intervento con anestesia spinale, esci dalla sala operatoria e "giochi" al paraplegico, tanto poi sai che l'effetto svanisce. Provi e basta perché tu sei il buon terapista e il paziente è in un'altra dimensione, dipendente lui da te, non viceversa. Ma a me, capiterà mai qualcosa di simile? E quando capiterà sarò un paziente migliore di questi che ora sto trattando? Poi arriva un giornalista che invece di strisciare o usare i riflettori come molti altri colleghi, fa solo bene il suo lavoro. Si fa le tue stesse domande, ma con mezzi migliori per darsi delle risposte. E trova delle persone. Uno è un cardiochirurgo di fama internazionale, operato per un tumore allo stomaco. II secondo è un oncologo di fama mondiale, colpito da ictus. Il terzo è un chirurgo toracico, di fama mondiale, colpito anche lui da un tumore. Il giornalista li incontra, insieme, e chiede loro: " Come la mettiamo? Dov'è la vostra scienza ora che siete stati toccati dal male che voi stessi un tempo curavate agli altri? Come si sta dall'altra parte? Potendo riprendere il lavoro, vi comportereste coi vostri pazienti alla stessa maniera di prima?" Ne nasce una puntata di "La storia siamo noi" di RAI3 dal titolo "Nemesi Medica" (se interessa chiamare Andrea 338 8289501) e un libro ( "Dall'altra parte" di Bartoccioni, Bonadonna, Sartori; Ed. BUR Biblioteca). Se proprio non possiamo provare l'esperienza "dal vivo" della malattia, almeno potremo ascoltare chi è stato da tutti e due i lati della barricata. Lo consiglio perché non si rivolge a chi fa il sanitario, ma a chi E' un sanitario. Se non vi accontentate del Codice Da Vinci... Andrea Braida giornale numero 3.qxp 14/09/2006 14.14 Pagina 12 Avvisi PRESTAZIONI DI LABORATORIO: MENO CODA AGLI SPORTELLI Per agevolare l'utente ed abbreviare l'attesa agli sportelli CUP dell'Ospedale di Latisana, presso il Laboratorio di analisi è ora attivo uno sportello riservato alla gestione della prenotazioni degli esami ed al ritiro dei referti di laboratorio. Per richiedere la prenotazione e/o ritirare l'esito degli esami di laboratorio, gli utenti dovranno recarsi esclusivamente presso tale sportello, situato all'ingresso del Centro Prelievi nei seguenti orari: - dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 16.00 - il sabato dalle 8.00 alle 13.00. L’utente può anche ricevere il referto a domicilio, gratuitamente con posta prioritaria, facendone richiesta al personale del servizio. Il pagamento della prestazione deve essere effettuato attraverso la cassa automatica, situata presso l'atrio d'ingresso degli Ospedali di Palmanova e Latisana, oppure presso gli sportelli CUP. ERRATA CORRIGE Nel numero pre- cedente, l’articolo pubblicato a pag. 9 sulla “Giornata mondiale contro il fumo” non aveva la firma per un errore di impaginazione: ci scusiamo con Silla Stel, e con Patrizia Brunetti del Dip.to di Prevenzione, autrici dell’articolo. RASSEGNA STAMPA AZIENDALE Continua la collaborazione strutturata con le testate giornalistiche locali che ha permesso la realizzazione di articoli su argomenti inerenti la nostra Azienda. Presso il nostro portale aziendale http://www.ass5.sanita.fvg.it cliccando sul link Rassegna Stampa o sul sito intranet http://172.17.46.16, sotto la voce URP nella cartella Rassegna Stampa sono disponibili gli articoli pubblicati durante tutto il primo semestre 2006 e nel 2005. Volendo mantenere questa collaborazione e proponendosi di coinvolgere tutte le strutture aziendali, si richiede il Vostro contributo per la segnalazione di argomenti che potrebbero essere di interesse giornalistico, contattando l’Ufficio Relazioni con il Pubblico. Per eventuali informazioni rivolgersi al Servizio identità linguistiche, culturali e corregionali all'estero, Uffici di Udine, tel. 0432 503961. A coloro che intendono inviare un progetto si chiede di inviarne copia per conoscenza alla referente aziendale per i progetti in Friulano, dr.ssa Silla Stel presso il Dipartimento di Prevenzione, in Via Molin, 21, Palmanova. PICCOLA BIBLIOTECA AZIENDALE I seguenti libri sono stati selezionati dai nostri operatori e regalati all'azienda. Sono libri sul tema del dolore e del morire. Invitiamo tutti i dipendenti a portare i propri libri in regalo, oppure a venire a prendere i libri messi a disposizione, per leggerli (presso la Sala Riunioni della Direzione Generale, Palmanova, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 17). PROGETTI IN FRIULANO Le intermittenze della morte Le domande dei soggetti beneficiari (Enti di Josè Saramago, Ed. Einaudi locali, Aziende per i servizi sanitari e E' grave, dottore? Camere di commercio) per l'accesso ai di Martin Winckler, Ed. Feltrinelli finanziamenti statali previsti per l'anno in corso dalla LEGGE 482/1999 "Norme in Il dente del pregiudizio di Andrea G. Pinketts, Ed. Mondadori materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche" possono essere presentate Veronika decide di morire entro il 30 settembre 2006 presso il Servizio di Paulo Coelho, Ed. Bompiani identità linguistiche, culturali e corregionali all'estero (Udine, Piazza XX settembre 23). Tutti i testi sono stati cortesemente La versione aggiornata dei modelli da donati dalla sig.ra Miriam Del Pin. compilare sarà presto disponibile sul sito della Regione FVG. Redazione A.S.S.ieme per 5 minuti Periodico Bimestrale dell’Azienda per i Servizi Sanitari n. 5 Numero 2 Registrazione presso il Tribunale di Udine n. 29/06 del 28.06.2006 Direttore responsabile Daniela Gross Redazione Tiziana Bonardi Carla Landi Marco Luigiano Giulia Morsut Simona Schepis Paola Virgolin A questo numero hanno collaborato: Patrizia Bernardis Andrea Braida Roberto Brisotto Marina Dose Orlando Fantin Roberto Ferri Graziano Girardi Marcello Manias Mara Pellizzari Clara Pinna Roberto Urizzi Eleonora Vanzo Massimo Zuliani Impaginazione e Grafica Marco Luigiano Loghi Denis Battaglia Stampa Tipografia OGV via Poveromo, 21-7 33057 Palmanova (Ud) Tel 0432 928392 - http://www.tipogv.it Contatti Tel. 0432-921455 Fax. 0432-921579 e-mail: [email protected] Posta interna : Redazione giornale c/o S.O. Politiche del Personale - Jalmicco