Foglio di informazione professionale per gli Infermieri Pediatrici e gli Infermieri che assistono Bambini a cura della Società Italiana di Scienze Infermieristiche Pediatriche Anno V, Numero 45 - Ottobre 2009 Reg. Trib. FI n.5619 Newsletter Supplemento 1 al n.3 di “Gli Infermieri dei Bambini - Giornale Italiano di Scienze Infermieristiche Pediatriche.” Dir.Resp. Filippo Festini IL DELIRIO POSTOPERATORIO NEL BAMBINO Il risveglio del bambino dopo un intervento chirurgico in anestesia generale è un momento molto delicato, che necessita di un’attenta valutazione da parte dell’Infermiere. Rispetto agli adulti, i bambini sono più a rischio nell’immediato post operatorio, di sviluppare problemi nel recupero dello stato di coscienza. In particolare, nei pazienti pediatrici è più frequente rispetto agli adulti un particolare stato di delirio al momento del risveglio, detto “Emergence Delirium” (ED). E’ stato infatti stimato che l’incidenza di ED nei bambini sia del 12-13%, mentre negli adulti la frequenza di questa sindrome non supera il 5,3% (1). Come si manifesta un ED? L’ED è uno stato di coscienza dissociato nel quale il bambino può non essere in grado di riconoscere ne’ i familiari, ne’ gli oggetti comunemente usati nella vita quotidiana (2). Il bambino con ED appare inconsolabile, irritabile, non cooperante, con agitazione psicomotoria, pianto o lamento persistente ed eloquio incoerente o incomprensibile (2). L’ED rende più difficile ai sanitari i consueti monitoraggi postoperatori (parametri vitali, diuresi, dolore) ed è potenzialmente pericoloso per il piccolo paziente (3). Anche se gli episodi di ED durano dai 5 ai 15 minuti e si risolvono spontaneamente, possono manifestarsi con grande intensità; il bambino che si dibatte fortemente o che sperimenta forte aggressività -caratteristica di questo quadro clinico- può procurarsi abrasioni, contusioni e traumi da caduta. In particolar modo la letteratura associa agli stati di ED le lesioni accidentali nel sito della ferita chirurgica (4-6). Quali fattori rendono più probabile un episodio di ED? 1) Tipo di anestesia utilizzata: Alcuni anestetici inalatori (come desflurano, sevoflurano e isoflurano), essendo poco solubili nel sangue hanno una grande rapidità di azione, sono quindi in grado di procurare una rapida perdita della coscienza ed un veloce recupero della stessa al termine dell’intervento (7). Anche se queste caratteristiche rappresentano un vantaggio, l’utilizzo di questi farmaci è associato ad ED più frequentemente rispetto all’impiego di anestetici ad azione più lenta come il Propofol o Remifentanil (8-10). 2) Analgesia e tipo di intervento chirurgico eseguito: Diversi studi indicano il dolore postoperatorio come la causa più importante dell’ED (11,12). E’ stato infatti dimostrato che la somministrazione intraoperatoria di analgesici come il Ketorolac trometamina (Lixidol o Toradol) durante interventi chirurgici minori, è in grado di ridurre di 3-4 volte gli episodi di ED (13). Gli interventi che sono associati più frequentemente ad ED sono la tonsillectomia, la tiroidectomia, gli interventi sull’occhio e sull’orecchio medio (14). 3) Variabili legate al paziente: Generalmente i bambini più piccoli, in particolare nella fascia di età tra i 2 ed i 5 anni, sono più soggetti a sviluppare ED (15). E’ stata inoltre osservata una relazione direttamente proporzionale tra i livelli di ansia del bambino e dei genitori misurati nel periodo preoperatorio e la probabilità di avere un evento di ED (16). Vi sono poi fattori particolarmente difficili da controllare legati alle caratteristiche emotive del bambino; i bambini più SCALA PAED ITEM PUNTEGGIO 1. Il bambino mantiene il contatto visivo con il caregiver 4 per niente 3 poco 2 abbastanza 1 molto 0 del tutto 2. Le azioni del bambino sono finalizzate 4 per niente 3 poco 2 abbastanza 1 molto 0 del tutto 3. Il bambino comprende ciò che ha intorno 4 per niente 3 poco 2 abbastanza 1 molto 0 del tutto 4. Il bambino è irrequieto 0 per niente 1 poco 2 abbastanza 3 molto 4 moltissimo 5. Il bambino è inconsolabile 0 per niente 1 poco 2 abbastanza 3 molto 4 moltissimo http:\\www.infermieristicapediatrica.it emotivi, impulsivi, con difficoltà a socializzare o nell’adattarsi ai FATTORI DI RISCHIO PER ED cambiamenti ambientali, presentano una maggiore suscettibilità agli eventi stressanti, sono quindi più soggetti a sviluppare ansia • Anestesia generale perioperatoria ed ED (1). • Impiego di desflurano, isoflurano e sevoflurano Come si può valutare l’ED? La scala attualmente più utilizzata è la PAED (Pediatric Anesthesia • Dolore post operatorio Emergence Delirium Scale) (16) che è riportata nella pagina • Età compresa tra i 2 ed i 5 anni precedente. Sommando il punteggio riportato dal bambino per ogni item si ottiene il punteggio totale della scala PAED. Il grado di ED • Intervento chirurgico a tonsille, tiroide, occhio e aumenta proporzionalmente all’aumentare del punteggio riportato orecchio medio sulla scala. Un punteggio su questa scala maggiore o uguale a 10 • Alti livelli di ansia preoperatoria del bambino identifica la presenza di ED (17). Strategie per prevenirlo e contenere l’ED • Alti livelli di ansia preoperatoria nei genitori La letteratura indica che è possibile prevenire in parte e contenere gli effetti dell’ED sia mediante l’impiego di farmaci (10-12) sia mediante tecniche non farmacologiche. In particolare, per prevenire l’insorgenza di ED è necessaria un’attenta valutazione degli eventuali fattori di rischio che potrebbe presentare il bambino. Al ritorno dalla sala operatoria i bambini in cui è stata accertata la presenza di fattori di rischio dovrebbero essere posizionati in un ambiente con pochi stimoli luminosi o sonori, preferibilmente in penombra (1). Se il bambino mostra i segni di agitazione, sarebbe opportuno che venisse rassicurato e contenuto contemporaneamente da più di un caregiver (1). Tuttavia la prevenzione, intesa in senso più ampio, dovrebbe incominciare molto prima dell’intervento, al momento del primo contatto con l’equipe curante. Visite guidate, opuscoli illustrativi e dimostrazioni di alcune tecniche direttamente in sala operatoria si sono dimostrati strumenti efficaci per ridurre l’ansia dovuta all’intervento (19-20). Bibliografia: 1– Vlajjovic GP, Sindjelic RP. Emergence delirium in Children: Many Questions, Few Answers. Anesthesia & Analgesia 2007; 104: 84-91 2– Jerome EH. Recovery of the pediatric patient from anesthesia. In: Gregory GA, ed. pediatric anesthesia. 2nd ed. New York:Churchill Livingstone,1989. 3– Choon L B, Agnes SB. Evaluation of emergence delirium in Asian children using the Pediatric Anesthesia Emercence Delirium Scale. Pediatric Anesthesia 2009; 19: 593-600 4– Olimpio MA. Postanesthetic delirium:historical perspectives. J Clin Anest 1991; 3: 60-3 5– Wells LT, Rasch DK. Emergence “delirium” after sevoflurane anesthesia: a paranoid delusion? Anesth Analg 1999; 88: 1308-1310 6– Veyckemans F. Excitation phenomena during sovoflurane anaesthesia in children.Curr Opin Anaesthesiol 2001;14: 339-43 7– Allara B et al. Farmacologia generale e speciale in anestesiologia clinica. Springer, 1997. 8– Picard V et al. Quality of recovery in children: sevoflurane versus propofol. Acta Anaesthesiol Scand 2000; 44: 307-10 9- Grundmann U, Uth M, Eichner A, et al. Total intravenous anaeshesia with propofol and remifentanil in paediatric patients: a comparison with a desflouranenitrous oxide inhalation anaesthesia. Acta Anaesthesiol Scand 1998; 42: 845-50 10– Valley RD et al. Tracheal extubation of deeply anesthetized pediatric patients: a comparison of isoflurane and sevoflurane. Anaesth Analg 1999; 88: 742-5 11– Lynch EP et al. The impact of postoperative pain on the development of postoperative delirium. Anaesth Analg 1998; 86: 781-5 12– Davis PJ et al. Recovery characteristics of sevoflurane and halothane in preschoolaged chidren undergoing bilateral myringotomy and pressure equalizaion tube insertion. Anesth Analg 1999; 12: 308-12 13– Voepel-Lewis T et al. A prospective cohort study of emergence agitation in the pediatric postanesthesia care unit. Anesth Analgt 2003; 96: 1625-30 14– Przybylo HJ et al. Assessing Behaviour in children emerging from anaesthesia: can we apply psychiatric diagnostic techniques? Paediatr Anaesth 2003; 13: 609-16 15– Rothbart MK et al. Temperament and personality:origins and outcomes. J Per Soc Psychol 2000; 78: 122-35 16– Sikich N, Lerman J. Development and Psychometric Evaluation of the Pediatric Anesthesia Emergence Delirium Scale. Anesth 2004; 100: 1138-45 17– Bong C, Agnes SB. Evaluation of emergence delirium in Asian children using the Pediatric Anesthesia Emergence Delirium Scale. Pediatr Anesth 2009; 19: 593-600 18– Moos DD. Sevoflurane and emergence behavioral changes in pediatrics. J Perianesth Nurs 2005; 20: 13-18 19- McEwen A et al. Effect of videotaped preoperative information on parental anxiety during induction for elective pediatric procedures. Paediatr Anaesth. 2007;17: 534-9. 20- Fukuchi I et al. Pre and postoperative psychological profile of children submitted to adenoidetomy and/or tonsillectomy. Braz J Otorhinolaryngol. 2005;71(4):521-5. . www.congresso.sip.it Rispondi al quesito e vinci…. Tra tutti coloro che invieranno entro il 12.10.09 la risposta corretta alla mail: [email protected] verrà estratto a sorte un nominativo che vincerà il CD video “Procedure pediatriche” della Edises IL QUESITO DI SETTEMBRE Un bambino di 4 anni con osteogenesi imperfetta viene ricoverato in ospedale per altra patologia non connessa a quella di base. Quali di questi interventi infermieristici è di importanzaprioritaria? A– valutare l’integrità cutanea B– valutare il dolore C– valutare il rischio di lesioni dovuto alla patologia di base D– valutare il rischio di disturbo dell’immagine corporea provocato dalla bassa statura Child Health Nursing, Reviews & Rationales pag. 229 IL QUESITO DI LUGLIO Sei l’Infermiere di una bambina con talassemia major che sta per ricevere per la prima volta la terapia chelante. Per spiegare ai genitori l’importanza della terapia chelante diresti che: A– riduce il rischio di ipossia B– diminuisce il rischio di sanguinamento C- elimina l’eccesso di ferro D– previene le infezioni La risposta esatta era la C, infatti la terapia chelante serve ad eliminare dai tessuti l’accumulo di ferro provocato dalle frequenti trasfusioni, praticate allo scopo di mantenere livelli di emoglobina adeguati. La terapia chelante non ha nessun effetto sull’ipossia o sul sanguinamento. Al quesito di Luglio hanno risposto 48 colleghi, con 42 risposte esatte e 6 non corrette. Tra i colleghi che hanno dato risposta esatta è stato sorteggiato la collega Rosanna Bellisario, della Neurochirurgia dell’Ospedale S. Orsola di Bologna, che ha vinto il CD video “Procedure Pediatriche”. Congratulazioni ! http:\\www.infermieristicapediatrica.it