atf - federfarma brescia
associazione dei titolari di farmacia della provincia di brescia
Brescia, 12 gennaio 2007
Circ. n. 21
A tutti i Signori Titolari
e Direttori di Farmacia
Loro Sedi
Oggetto:
Protocollo di intesa con CRI, SIMG e INRAN
per la realizzazione di una campagna nazionale
di prevenzione della sindrome metabolica.
Federfarma ci comunica di aver siglato un protocollo di intesa con la Croce Rossa Italiana, la
Società di Medicina Generale (SIMG) e l’Istituto Nazionale per la Ricerca sugli Alimenti e la Nutrizione
(INRAN) per la realizzazione, nel prossimo mese di marzo, di una grande Campagna nazionale di
prevenzione della sindrome metabolica. Tra gli sponsor dell’iniziativa, oltre a Federfarma stessa,
Federfarma.Co, la società di servizi per le cooperative tra farmacisti, e l’azienda farmaceutica Takeda.
Il progetto, denominato “Cibo e salute”, verrà attuato su tutto il territorio nazionale
con la partecipazione dei Comitati provinciali e locali della C.R.I., dei medici aderenti alla SIMG
e delle Farmacie Federfarma.
La Campagna si svolgerà l’ultima settimana di marzo 2007 per culminare nel fine
settimana con l’allestimento in circa 300 piazze di tutta Italia di postazioni della Croce Rossa,
nelle quali i cittadini saranno sottoposti a screening per la valutazione del proprio livello di
rischio, con rilevazione dei principali parametri di rischio, e in particolare dei valori diagnostici relativi a
colesterolo, glicemia, triglicerdi. I cittadini riceveranno anche opuscoli informativi sul tema “Cibo e
salute”. Nelle postazioni saranno presenti medici della SIMG per rispondere a quesiti di carattere sanitario
e indirizzare i pazienti più a rischio al medico di famiglia.
I dati epidemiologici contenuti nelle schede dei rischi saranno trasmessi all’Istituto Nazionale per
la Ricerca sugli Alimenti e la Nutrizione che provvederà alla loro elaborazione e alla realizzazione di uno
studio.
Nella settimana precedente la manifestazione di piazza, le farmacie svolgeranno un’opera di
informazione e sensibilizzazione della popolazione sia sulla sindrome metabolica sia sulla possibilità
di sottoporsi allo screening nelle postazioni CRI, fornendo anche indicazioni su luoghi e orari di
svolgimento.
Inoltre, le farmacie potranno collaborare attivamente allo screening, procedendo
gratuitamente alla misurazione di alcuni parametri di rischio dei cittadini (peso, girovita,
pressione arteriosa), che saranno riportati su una “scheda dei rischi” che, nel fine settimana,
soprattutto per i soggetti più a rischio, sarà integrata in sede di screening nelle postazioni
della Croce Rossa.
Sarà, ovviamente nostra cura trasmettere in tempo utile tutte le notizie necessarie e il materiale
relativo alla Campagna (locandine, schede), da utilizzare in farmacia.
Si sottolinea l’importanza di tale Campagna, finalizzata a valorizzare il ruolo della farmacia
come presidio sanitario territoriale, che lavora in sinergia con gli altri operatori sanitari del
territorio (medici e volontari) e con le istituzioni nazionali interessate alla tutela della salute
della collettività.
L’iniziativa avrà una forte valenza sociale, ma anche un importante impatto in termini di
immagine, in quanto sarà accompagnata da una grande campagna di comunicazione sui
principali mass media, con la partecipazione dei rappresentanti dei 4 partner del progetto.
L’ Associazione invita le farmacie a collaborare attivamente alla manifestazione, sia
esponendo il relativo materiale informativo sia fornendo ai cittadini tutte le informazioni
necessarie e attivando le schede dei rischi sui quali verranno riportati i parametri sanitari dei
cittadini.
INFORMAZIONI SULLA SINDROME METABOLICA
Proprio per dare ai Colleghi alcune prime indicazioni sull’obiettivo del progetto, cioè la
prevenzione della sindrome metabolica, si forniscono di seguito alcune informazioni finalizzate a facilitare
il dialogo con i cittadini nella fase applicativa del progetto, fornite dalla Croce Rossa Italiana.
A tale riguardo va subito sottolineato che l’aumento del peso corporeo, oltre i limiti consentiti,
costituisce rischio di numerose patologie che hanno come meccanismo patogenetico un’anomalia
metabolica e come punto di arrivo il rischio cardiovascolare.
La sindrome metabolica, infatti, può essere definita un coacervo di diverse patologie insorgenti
prevalentemente in soggetti obesi o semplicemente in sovrappeso. Essa è determinata da un guasto
metabolico costituito dall’insulino-resistenza, cui sono attribuiti una serie di eventi patologici che minano
la salute e l’esistenza delle persone colpite.
Infatti l’insulino-resistenza è la causa di un alterato metabolismo del glucosio ed un progressivo
infarcimento di grassi, prevalentemente trigliceridi, in organi estranei al tessuto adiposo, come i muscoli,
il cuore, il fegato, il pancreas, il rene, ecc. ed inoltre genera un’intolleranza dell’organismo ai carboidrati,
che, a sua volta, produce il diabete di tipo II e l’iperlipidemia, provocando compromissione ateromasica
dei vasi arteriosi.
Pertanto le patologie legate alla sindrome metabolica sono: il diabete con tutte le complicazioni
ad esso correlate; l’arteriosclerosi generalizzata o localizzata a determinati distretti vasali (distretto
coronarico, carotideo, renale, ecc.); l’ipertensione arteriosa sistodiastolica, che complica ed aggrava la
patologia di cui al punto precedente; la steatosi del fegato, che può evolvere in steato-epatite (NASH)
generando fibrosi del fegato, cirrosi epatica ed epatocarcinoma, fino all’insufficienza epatica terminale. Lo
stato trombofilico, costituito da un’elevazione del fibrinogeno plasmatico, causa potenziale di eventi
trombotici.
Nasce, quindi, l’esigenza che ogni soggetto in soprappeso sia sottoposto ad uno screening
particolareggiato, onde svelare le eventuali complicazioni metaboliche correlate al suo incremento
ponderale:
a) test per l’intolleranza ai carboidrati che può essere rilevata attraverso il dosaggio della glicemia a
digiuno, della curva da carico di glucosio e soprattutto attraverso il dosaggio dell’insulina
circolante. Infatti, nel soggetto obeso è molto frequente rilevare un iperinsulinismo anche con
valori glicemici ai limiti della norma o lievemente superiori;
b) dosaggio dei lipidi ematici allo scopo di rilevare una dislipidemia evidenziata dall’aumento dei
tricliceridi e del colesterolo LDL;
c)
studio dello stato trombofilico caratterizzato da un aumento del fribinogeno e dal suo prodotto di
degradazione (FDP);
d) valutazione del danno renale evidenziato dall’aumento della microalbuminuria;
e) esame dello stato infiammatorio, contrassegnato da un aumento nel sangue della proteina C
reattiva (PCR);
f)
misurazione della pressione arteriosa sistodiastolica.
La positività di tutti questi parametri o anche solo di alcuni di essi autorizza la diagnosi di
sindrome metabolica e, quindi, il rischio cardiovascolare, onde la necessità di adeguati trattamenti
terapeutici, finalizzati non solo alla riduzione del peso corporeo ma anche alla cura di tutte le patologie
connesse.
A parte va, poi, considerata l’esigenza di completare l’iter diagnostico con un adeguato studio
anatomo-funzionale del fegato, in quanto circa il 20% dei soggetti obesi può andare incontro ad una
steatosi del fegato non virus e non alcol correlata, quasi sempre asintomatica.
Studi epidemiologici in gruppi di popolazione aperta hanno, inoltre, posto in evidenza come la
sindrome metabolica, così come sopra descritta, sia ampiamente diffusa ed in progressivo aumento nel
mondo occidentale, in relazione all’incremento numerico dei soggetti obesi, che, anche nel nostro paese,
rappresentano il 35-40% della popolazione. Tali studi, poi, hanno dimostrato la frequente associazione
tra sindrome metabolica ed incidenza di tumori del colon-retto, pancreas e fegato, avanzando l’ipotesi
che circa il 30% delle neoplasie sono correlate allo stato di soprappeso ed obesità.
Per quanto sopra riportato è evidente che l’unica arma preventiva contro questo flagello è quella
di regolarizzare l’alimentazione e l’attività fisica, secondo corretti stili di vita, calibrando l’introito calorico
secondo le esigenze emergenti dell’organismo e svolgendo un esercizio fisico quotidiano, che aiuti a
razionalizzare il dispendio energetico. In altre parole si tratta di mantenere il corpo in soddisfacenti
condizioni fisiche, evitando l’incremento ponderale e gli stress alimentari causati da errata assunzione di
nutrienti. Ed è sulla base di queste considerazioni che Croce Rossa Italiana, SIMG, Federfarma e INRAN
intendono realizzare il progetto “Cibo e salute”, anzitutto valutando il peso corporeo di quanti afferiscono
alle postazioni, quindi verificando la presenza di fattori di rischio patognomonici della sindrome
metabolica, quali lo stato pressorio arterioso, la glicemia, la colesterolemia, trigliceridemia che, come
sopra accennato, costituiscono i più frequenti markers di siffatto stato patologico metabolico.
L’impegno dei soggetti che partecipano al progetto (volontari della CRI, medici della SIMG,
farmacie Federfarma) sul territorio sarà, in conclusione, quello di verificare alcuni parametri
antropometrici, biochimici e funzionali delle persone adulte che si sottoporranno alla screening, senza
alcun intento di sostituire il medico curante nella diagnosi di sindrome metabolica dei suoi assistiti, ma
solo quello di selezionare quei soggetti che sono predisposti a tale sindrome.
Al riguardo, infatti, secondo il protocollo del progetto, è essenziale in via preliminare valutare le
persone in osservazione se sono di peso normale o in soprappeso e decisamente obesi. Tale valutazione
si calcola mediante l’indice di massa corporea (IMC), che rende edotti sulla diagnosi di soprappeso ovvero
di obesità, e attraverso la misurazione della circonferenza vita che indica la massa di grasso addominale.
Questa seconda misurazione, a differenza della prima, ha un valore predittivo di rischio cardiovascolare
più sensibile, in quanto è stato dimostrato che proprio il grasso addominale è quello che maggiormente
incide sulla catena di eventi che agiscono sul determinismo della sindrome metabolica.
Una volta stabilito che una persona è in eccesso ponderale vanno valutati gli altri parametri che
sono espressione delle patologie correlate alla sindrome metabolica: la pressione arteriosa, la glicemia, il
colesterolo e i trigliceridi. Rilevati tali parametri, si rinvierà il soggetto a rischio al proprio medico curante
per il trattamento terapeutico consequenziale.
***
Nell’assicurare tempestivamente ulteriori informazioni sugli aspetti organizzativi del progetto, si inviano
cordiali saluti.
Il Segretario
(Dr. Gustavo G. Marfurt)
Il Presidente
(Dr. Renato Grendene)
Questa circolare è resa disponibile per le farmacie, nell’area riservata del sito
www.federfarma.brescia.it
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