Corso ECM
EDUCAZIONE TERAPEUTICA
DEL PAZIENTE
Roma, 15-16 marzo 2016
Condivisione di esperienze in
relazione al paziente cronico:
il punto di vista
dell’infermiere
Laura Iacorossi
[email protected]
Malattie Croniche
Si tratta di un ampio gruppo di malattie, che comprende le cardiopatie,
l’ictus, il cancro, il diabete e le malattie respiratorie croniche.
Ci sono poi anche le malattie mentali,
i disturbi muscolo-scheletrici e dell’apparato gastrointestinale,
i difetti della vista e dell’udito, le malattie genetiche.
Oltre ad avere un alto tasso
di mortalità, le malattie
croniche possono essere
anche particolarmente
invalidanti.
Malattie Croniche
Dal punto di vista degli operatori sanitari che assistono pazienti
con malattie croniche, si osserva la perdita del diretto controllo e
intervento sul programma terapeutico, ma emerge l’importante
funzione di insegnare al paziente come curarsi.
Affinché il paziente possa diventare responsabile delle scelte
relative alla salute l’Educazione Terapeutica”deve sviluppare
conoscenze, abilità, comportamenti e consapevolezza; il
compito dell’operatore diviene quindi quello di accompagnarlo
nel percorso.
È a partire da questo duplice bisogno che si sviluppa il concetto
di educazione terapeutica, i cui obiettivi principali sono quelli di
formare, motivare e fortificare le persone con malattie croniche
affinché esse partecipino attivamente al loro trattamento
(O.M.S. 1998).
Formazione Professionale
La formazione specifica comincia a comparire come requisito
essenziale anche nelle linee guida sul trattamento delle patologie
croniche, in particolare i recenti “Standard italiani per la cura del
Diabete Mellito” (A.M.D.-S.I.D. 2007) prevedono che
l’educazione all’autogestione vada garantita da “personale
altamente qualificato sulla base di una formazione professionale
continua all’attività educativa”.
Purtroppo l’O.M.S. ha anche riconosciuto che il
contribuito, sia effettivo sia potenziale, nella gestione
delle patologie croniche, dato dagli infermieri, che in
Europa rappresentano il gruppo professionale più
numeroso, è sottostimato e poco utilizzato
(O.M.S. 1998).
Educazione Terapeutica
L'educazione terapeutica è nata come nuovo
paradigma di cura per le malattie croniche che si
propone di migliorare non solo le conoscenze dei
pazienti, ma soprattutto le competenze, il “saper
fare”, e le capacità relazionali, “saper essere”. Vuole favorire l'autonomia della scelta ed un senso
di responsabilità del malato per renderlo
protagonista
attivo della cura.
E potrebbe inoltre essere considerata un nuovo
modo di essere del medico e del paziente: il primo
deve spogliarsi del suo eccessivo tecnicismo e
ruolo taumaturgo, il secondo deve svelare le
proprie fragilità, paure, diffidenze e raccontare i
suoi bisogni, desideri.
Educazione Terapeutica
Da diversi studi e dalle terapie cognitivo-comportamentali di terza generazione,
nei nuovi gruppi di educazione terapeutica, per conseguire l'obiettivo di un
miglioramento della qualità della vita è necessario sviluppare i seguenti punti:
1)  Creare un ambiente adeguato
2) Suscitare la consapevolezza
3) Determinare una partecipazione emotiva
4) Sviluppare la flessibilità psicologica
5) Promuovere l'esperienza percettiva
L’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1998, ha definito come “strategia
finalizzata ad aiutare i pazienti e le loro famiglie a comprendere la malattia e il
trattamento, cooperare con i curanti, vivere in maniera più sana e mantenere o
migliorare la loro qualità di vita” (OMS, 1998).
Oggi, però, la “Patient Education” si può ragionevolmente definire come l’insieme
di attività programmate volte a migliorare – e misurare - la formazione,
informazione e comunicazione con i pazienti.
Educazione Terapeutica come
Condivisione
Il ruolo della condivisione è considerato come elemento chiave
dell’esperienza educativa in un contesto di gruppo che possiede
molteplici vantaggi.
Nell’educazione terapeutica il medico, come tutto il personale
sanitario, abbandona “il suo ruolo di curante per avvicinarsi a
quello di formatore” ed è in questo cambio d’abito che si verifica il
passaggio da una trasmissione di informazione ad “una vera e
propria trasmissione di competenze, di una formazione alla presa
di decisione, ma anche della messa
in atto di un partenariato che
per la prima volta rende possibile la
realizzazione di una vera negoziazione
tra curante e curato”.
Educazione Terapeutica come
Condivisione
L’educazione terapeutica sottrae il paziente da questo
stato di soggezione e lo eleva come soggetto
compartecipe alla terapia: l’educazione diviene un
processo interattivo incentrato su chi apprende.
Bisogna precisare che da un punto
di vista didattico, informare
è molto diverso da insegnare
ed in qualsiasi forma
di insegnamento,
è necessario fornire
delle spiegazioni.
Educazione Terapeutica e
Care Giver
Non basta saper spiegare bene le cose per far sì che queste vengano
correttamente comprese dal paziente o da suoi familiari. Per questi ultimi si tratta di acquisire conoscenze e competenze necessarie,
per la gestione della propria malattia: colui che impara diventa il
protagonista del suo apprendimento.
L’acquisizione di abilità di comunicazione aiuta ad affrontare situazioni nella
quotidianità, altrimenti stressanti poiché: “l’incapacità di esprimere le
proprie opinioni in modo chiaro e non offensivo può portare a equivoci,
litigi, comportamenti aggressivi o a non riuscire a esporre i propri problemi
obiettivi. Lavorare con una famiglia,
piuttosto che soltanto con la persona malata […],
offre l’opportunità di migliorare le sue modalità di
comunicazione e quindi di ridurre lo stress e
gli episodi di disturbi psichiatrici a esso legati”.
Educazione Terapeutica
Obiettivi ü  Conoscere la propria malattia (sapere =
conoscenza)
ü  Gestire la terapia in modo competente (saper
fare = autogestione)
ü  Prevenire le complicanze evitabili (saper essere
= comportamenti)
Attraverso lo sviluppo di precise competenze comunicative e educative, il
personale sanitario può contribuire a:
•  migliorare la qualità di vita dei malati e delle loro famiglie;
•  indurre una riduzione delle complicanze, una maggiore aderenza al trattamento
terapeutico e riabilitativo e la riduzione degli effetti indesiderati dei farmaci;
•  promuovere un utilizzo più razionale e pertinente dei servizi da parte dell’utenza;
•  sviluppare un modello di organizzazione assistenziale multidisciplinare centrato
sul paziente;
•  favorire relazioni umane e professionali più armoniche anche tra i curanti.
Educazione Terapeutica
Metodologia
Strumenti
Analisi del Bisogno
Comunicazione
Efficace
Progettazione
Opuscoli
Simulazioni
Attuazione
Valutazione
Educazione Terapeutica
Riflessioni
Come far raggiungere la vera consapevolezza?
La terapia dello
Specchio nei
disordini del
comportamento
alimentare
Il modello clinicoeducativo della Group
Care (Diabete tipo 2)
Educazione Terapeutica
in Oncologia
Aderenza
Effetti
Collaterali
Educazione Terapeutica
in Oncologia
Esempio
Errori nell’Aderenza
Moody M, Jackowski J. Are patients on oral chemotherapy in your
practice setting safe? Clin J Oncol Nurs. 2010 Jun;14(3):339-46.
Informazioni non corrette su dosaggio,
posologia, modalità di assunzione rispetto
ai pasti
Lettura non corretta della
prescrizione
Scarsa aderenza da parte del
paziente
Strategie per migliorare l’aderenza
Migliorare la
relazione
medicopazienteinfermiere
Ridurre la
complessità
delle terapie
Monitorizzare
dell’aderenza
Educare
Coinvolgere
il paziente
nel processo
di cura
I Kav S, Johnson J, Ri/enberg C, et al. Role of the nurse in pa;ent educa;on and follow-­‐up of people receiving oral chemotherapy treatment an interna;onal survey Support Care Cancer. 2008 Sep;16(9):
1075-­‐83. Moore S. Nonadherence in pa;ents with breast cancer receiving oral therapies Clin J Oncol Nurs. 2010 Feb;14(1):
41-­‐7. Review. Strategie per migliorare l’aderenza
RACCOMANDAZIONE PER LA PREVENZIONE DEGLI
ERRORI IN TERAPIA CON FARMACI ANTINEOPLASTI CI
Raccomandazione n. 14, ottobre 2012
…un’informazione corretta e completa
rappresenta lo strumento cardine di
un’alleanza terapeutica strategica al
fine di garantire la qualità e la
sicurezza delle cure.
Strategie per migliorare l’aderenza
Raccomandazione n. 14 – Gestione chemioterapia orale
PUNTI CHIAVE
• 
• 
• 
• 
• 
• 
Personale formato e aggiornato
Spazio dedicato
Informazione del paziente
Coinvolgimento del paziente e della famiglia
Buona comunicazione - relazione terapeutica
Umanizzazione delle cure
Fornire ai pazienti sostegno. I pazienti sono
seguiti da un elevato numero di professionisti
diversi durante il loro iter e avvertono la
necessità di poter rivolgersi ad una figura di
riferimento. Sarebbe auspicabile avere un
infermiere esperto di riferimento che fornisca
sostegno ed assistenza ai pazienti durante
tutte le fasi della cura.
L’informazione è efficace quando…
ü Si ricevono informazioni corrette, chiare
e comprensibili sul trattamento
ü Si conoscono quali sono le cure più
adatte e realmente efficaci
ü Si è avvicinati con un linguaggio
appropriato alla situazione e contesto
socio-culturale di appartenenza
Come si educa il paziente ad aderire?
ü L’educazione al paziente, può includere la comunicazione
verbale,le informazioni scritte, i siti web.
ü L'istruzione deve includere il nome del farmaco, il calendario
delle dosi, come il farmaco viene preso, la sicurezza, gli effetti
collaterali e la gestione dei sintomi (Hartigan K, 2003)
ü Per il dosaggio e la pianificazione, può essere raccomandato un
promemoria (Briot L. et al, 2010)
ü Bisogna tenere in considerazione che gli individui
imparano in modi diversi e la ripetizione può
aiutare a rafforzare i messaggi importanti (Palmieri
FM & Barton DL, 2007). Detto questo, si dovrebbe
ricorrere a piani di comunicazione individualizzati e
strategie di apprendimento che possono essere
realizzate attraverso brainstorming fra infermiere e
paziente.
Come si educa il paziente ad aderire?
ü Sviluppare un rapporto di collaborazione con il paziente,
stabilendo obiettivi comuni e un piano per portarli a termine.
ü Gli obiettivi ed il programma devono essere rivalutati a
intervalli regolari, senza accusare il paziente se gli obiettivi
non sono raggiunti.
ü  Poiché anche parte degli effetti della terapia endocrina
possono interferire con l'aderenza, è importante discutere di
questi con il paziente, e chiarire che questi non sono indicativi
di una recidiva del tumore
(Wengström Y., 2008; Kelly A. & Agius CR, 2006)
La comunicazione orale è la migliore strategia
quando si forniscono informazioni semplici
mentre i documenti scritti possono aiutare a
enfatizzare l’informazione data oralmente
(Mayeaux et al, 1996)
Educazione Terapeutica
in Oncologia
Progetto Educativo Aderenza
QUANTITATIVO
Il paziente è Aderente?
QUALITATIVO
Perchè è aderente/non aderente?
IDENTIFICAZIONE BISOGNO
Mancanza Informazioni
STRUMENTI
Traduzione Moatt e Creazione Brochure
VALUTAZIONE: Strumen4 che nel tempo possono perme;ere di seguire i pazien4 Educazione Terapeutica
in Oncologia
Progetto Educativo Aderenza
Brochure
https://www.youtube.com/watch?
v=J5zPwwVGqeI
Bibliografia
•  Becchi E.,Una pedagogia del buon gusto. Esperienze e progetti
dei servizi educativi per l’infanzia del Comune di Pistoia,
FrancoAngeli, Milano, 2010.
•  Lazzarato F. (a cura di),Scrivere per bambini, Mondadori, Milano,
1997
•  Runowicz C.D., "Lymphedema: patient and provider education",
Cancer, 83, 1998, pp. 2874-76.
•  Spinsanti S., "Un nuovo rapporto tra medici e pazienti: dall'alleanza
al patto", La Professione, 1, 1999, pp. 9-10.
•  Surbone A., Zwittner M., "Communication with the cancer patient:
information and truth", Ann. N. Y. Acad. Sci., 809, 1997, pp. 1-540.
•  Working group, World Health Organization, Regional Office for
Europe. Therapeutic patient education. Continuing education
programs for healthcare providers in the field of prevention of
chronic diseases., W.H.O., Geneva, 1998.
Scarica

Condivisione di esperienze in relazione al paziente cronico: il punto