Anno XVI - n. 2/2006 • Anusca Informa • pagina 11 Brevissime Preganziol e San Benedetto del Tronto A cura della redazione PREGANZIOL. Il Segretario generale del Comune di Preganziol (Treviso) dr.ssa Silvia Brandolese ha inviato una cortese lettera al presidente Gullini in relazione all’attività ANUSCA. “Ho particolarmente gradito – scrive la dr.ssa Brandolese – l’opuscolo informativo dell’attività di ANUSCA nel 2005 dal quale traspaiono con tutta evidenza la complessità e la ricchezza dell’attività svolta dall’associazione che Lei presiede, a favore dello sviluppo della conoscenza e della formazione professionale nell’ambito dei servizi demografici. L’occasione mi è gradita per ringraziarla e augurarle di raggiungere traguardi sempre più significativi e coinvolgenti e per rinnovarle, per quanto è possibile, la nostra piena disponibilità a collaborare alle iniziative ed ai programmi su cui ANUSCA sarà impegnata”. La redazione ringrazia a sua volta la dr.ssa Brandolese per il suo cortese messaggio e con l’occasione segnaliamo di aver ricevuto tantissimi altri messaggi, in particolare dai Prefetti, che hanno stimato la lodevole iniziativa editoriale “La for za dei numeri” di ANUSCA. Uno scorcio nel verde del Comune di Preganziol SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Franco Ruggieri il 1° Giugno 2006 ha “scelto di andare in pensione dal Comune di San Benedetto del Tronto”, come ha scritto in una simpatica lettera indirizzata al presidente dell’ANUSCA Paride Gullini, lo stesso Ruggieri. “Non intendo, se me lo consente, – scrive l’amico Franco – andare in pensione dall’ANUSCA, anzi, rinnovo la mia volontà di continuare a lavorarvi sia come presidente provinciale in carica e sia come esperto per le docenze nei corsi dell’associazione”. Con un senso di gratitudine rivolto all’ANUSCA, dalla quale “ho avuto tanto, anche con l’inserimento in commissioni ministeriali (ad es: Censimento 2001)”, Ruggieri è anche convinto “di aver dato tanto, col propagandare l’ANUSCA, soprattutto cercando di mettere in risalto che questa nostra è un’associazione dove ogni socio sa di essere… associato, a differenza di altri soggetti (Dea, ndr) che si arrogano numeri che non hanno”. Nel ringraziare anche tutta la segreteria ANUSCA, Ruggieri chiede di divulgare i suoi nuovi riferimenti telefonici per i colleghi di tutta Italia: 349-6094470 oppure 0735-659148. Franco Ruggieri Anno XVI - n. 2/2006 • Anusca Informa • pagina 12 La “città santa” per un convegno Anusca di Salvatore Restuccia 8 e 9 maggio 2006: un centinaio di operatori dei servizi demografici, aderendo all’invito Anusca, ci Salvatore siamo ritrovati, in conRestuccia vegno, nella chiesa sconsacrata di San Fran-cesco, a Gerace. Il periodo di svolgimento del convegno, caratterizzato da adempimenti elettorali a ripetizione, non ha permesso la partecipazione di tanti (in altro periodo i partecipanti si sarebbero più che raddoppiati). Tutte le 5 province calabresi sono, però, degnamente rappresentate. Addirittura, intorno al loro Presidente provinciale Armando Zaccone, sono arrivati più Catanzaresi che reggini. La giovane collega, Nadia Aiello, con enormi sacrifici ed entusiasmo, partecipa insieme ad altri 7 colleghi del lamentino. La provincia di Reggio Calabria tra elezioni politiche e referendum si ritrova anche con doppie amministrative (comunali e provinciali) e comunque sono presenti anche i due colleghi candidati al Consiglio dell’Ammi-nistrazione provinciale Capogreco (il Presidente provinciale dell’Anusca di Reggio Calabria) e Mercuri. Linarello (vice Presidente nazionale) e Capogreco iniziano a dar voce ai microfoni. Porge, poi, il suo saluto il Sindaco del luogo, Salvatore Galluzzo. La Prefettura reggina è rappresentata dalla dr.ssa Francesca Crea, che sottolinea la sensibilità dell’Ufficio territoriale di Governo agli aggiornamenti professionali degli operatori demografici. Ci sono degli assenti: Mimì Linarello legge il fax del Presidente Gullini, che, per un contrattempo, non ha potuto presenziare ai lavori, e soggiunge che anche il Sindaco di Locri è stato altrimenti impegnato. Intanto, gli sguardi dei colleghi si posano sulla monumentalità della chiesa. L’hanno sconsacrata; chissà perché? È tanto accogliente, tanto capien- te, con l’altare rivolto ad oriente, gli archi a tutto sesto e, tavolta, con un leggero sesto acuto. Sarà stata pure riparata, ma che sia stata costruita verso la fine del XIII secolo lo dice la sua architettonicità, oltre alla piastrella applicata fuori. Vicina a questa chiesasalone c’è una chiesina ortodossa e la cattedrale. Lo stile prevalente è romanico, ma la stranezza della cattedrale è che le colonne, che delimitano le navate, son tutte differenti e, pertanto, si tratta di colonne riutilizzate! Riutilizzate nel 1045 (anno di costruzione del nucleo di base)! Ma allora non c’erano le grù!!! Ortodossi o cristiani: boh! Oggi importa poco, ma la testimonianza di una fede con 16 chiese in un Comune che conta 3000 anime, fa pensare che da queste parti l’adrenalina delle persone si sarà raccolta in un fiume in piena. Trasportare le gigantesche colonne, forse dalla Grecia, in un posto a strapiombo sul mare (500 metri d’altezza), significa che il mare ha messa tanta paura alla gente d’allora! Era il periodo dei normanni e delle incursioni barbariche di saraceni, mori e barbareschi. Mio Dio che terrore! E la curiosità si fa forte: perché la San Francesco è sconsacrata? Chi l’ha profanata? Pare i soldati francesi durante le persecuzioni … napoleoniche! Alle incursioni medievali sono seguiti gli eccidi napoleonici in questa terra! Sono testimonianze di sangue versato e di paura di morte sofferta quelle mura della “città santa” (questo significa, in fondo, il nome Gerace!); ma sono anche orma dell’uomo immortale, quell’uomo che nessuna pena di morte e nessun colpo di cannone può distruggere: l’uomo che, col prezzo del suo sacrificio, fa la storia, amara come la cicuta di Socrate, ma rivolta sempre al progresso per migliorare le condizioni di vita dei suoi discendenti. Ed in questa monumentalità santa, che fa pensare ad eccidi ed alla gloria, si staglia la voce di Pino Lucisano. Chi avrebbe mai pensato, in quei lontani tempi di fede e di paura, che un gruppo di comunali sarebbe andato lì, in quella chiesa per aggiornarsi in materia di stato civile e di procedimenti amministrativi? Se ci avessero notati arrivare così numerosi (perché i convegni dell’Anusca calabrese sono molto partecipati) avrebbero pensato a nuove incursioni barbariche. Ed invece ci sono pure oggi le incursioni, ma per turismo e per cultura. Con questo sentire (in gradi diff e r e n t i , ma intuito nell’intimo di tutti) subliminale, anche l’attenzione si fa sacra, pronta ad accogliere le argomentazioni e la chiara ed energica voce di Lucisano. Egli, come sempre, si distingue per il senso pratico di affrontare le cose (siano pure i ghirigori della prassi sulla cittadinanza italiana). Tratta la sua scaletta (quella scritta sulla partecipazione) magistralmente, ma sempre pronto ad interloquire con il quesito di ognuno a beneficio di tutti. È incredibile: attribuzione, riconoscimento, acquisto della cittadinanza italiana e convenzioni internazionali, argomenti così complessi e trattati in poche parole: autorevoli, chiare, suggestive. E, tra l’altro, apprezzando pure di essere interrotto. Molti relatori preferiscono prima trattare la loro filastrocca e, poi, lasciare le domande a tempi supplementari (=quando l’argomento è stato già trattato), facendo apparire le risposte un di più, un “comprendere” i problemi di chi ce l’ha, ma non giustificando affatto chi li pone. Altro che “comprendere”; quello è un “compatire”. Ma, per fortuna, Pino Lucisano è un bravo formatore e preferisce il dialogo. D’altro canto se uno pone un problema, è perché il problema ce l’ha. Altrimenti che motivo avrebbe a chiedere lumi? Ho fatto molta attenzione alla capacità d’interazione formativa di cui è dotato Lucisano. Sembra che egli è quasi impaziente ad attendere le domande e, tante volte riesce pure ad anticiparle, ma non sempre le prevede. Quando arriva la domanda non prevista, lui è felice e si trova più motivato ad approfondire. Credo che sia la sua lun(Continua nella pagina seguente) Anno XVI - n. 2/2006 • Anusca Informa • pagina 13 Operatori intenti a seguire un esperto ANUSCA durante un corso di formazione professionale (Continua dalla pagina precedente) ga esperienza che lo rende un attore importante: un attore filmico dico, non solo un protagonista formatore. La scena reale è quella che è, piena di successi e non; la scena filmica, invece, è sempre perfetta e sintetica: uno parla ed interpreta quello che gli altri (spettatori compresi) si aspettano che egli dica. E Lucisano, mentre risponde ad uno, continua la sua relazione per tutti, tenendo presenti tutti i particolari ed il filo conduttore generale. Bravo Pino! Oltre agli argomenti di cittadinanza, egli tratta pure il d.P.R. 396/2000, con particolare riguardo agli artt. 33-3435-36 e 98. Ancora l’art. 36! Personalmente ho avuto centinaia di quesiti. In merito hanno scritto Persegati, Scolaro, Arena e la Palmieri è intervenuta più volte. Avevo ritenuto superfluo scrivere anch’io. Ed avrò sbagliato. Scopro che c’è tanto bisogno di supporto sulle novità. E gli artt. 36 e 98, saranno pure possibilità di sanatoria, ma la sola sanatoria che si conosceva prima, per lo stato civile italiano, era la rettifica giudiziale o il cambio di nome e cognome. Pertanto si tratta di novità procedurali e gli animi degli operatori non sono del tutto svuotati del timore di sbagliare che tut- te le novità, in quanto tali, di solito generano. Sono convinto, però, che il centinaio di colleghi presenti, in questo 8 maggio, ha fugato definitivamente ogni dubbio. Penso anche al costo di tanta chiarezza e credo che Lucisano il prezzo l’abbia pagato a rate, in 40 anni di servizio al Comune di Roma, la capitale d’Italia! Anche Mancinelli, difatti, mi ricorda una simile chiarezza, ricca di riferimenti pratici. E credo che Pino Lucisano è senz’altro un degno discepolo di Mancinelli. Il 9 maggio: Linarello ci tiene a propagandare, con un volantino, la scelta del cinque per mille all’Anusca; ed è la volta di Stefano Paoli e della sua “terrificante” lezione sulla privacy. Prima di averlo sentito sembrava che ognuno avesse ben adempito i suoi obblighi nel presentare il DPS (=documento programmatico sulla sicurezza); dopo averlo sentito, il “forse era meglio se” è stata la riflessione di ognuno e di tutti i partecipanti. Però, ancora è solo il 9 maggio e la scadenza di presentazione del DPS è stata prorogata al 15 maggio. Conoscere il problema significa anche poterlo risolvere ancora in tempo. Altro “terrore” comunicato da Paoli è sul protocollo informatico. Prima tutti si sarebbero dichiarati “adempienti” in materia di protocollo elettronico; dopo la lezione di Paoli la gran parte ha capito che, finora, non s’è fatto altro che sostituire il vecchio librone cartaceo chiamato “protocollo” con un database che credeva di poter chiamare “protocollo informatico”. Uno sgomento! Qualcuno anziano ha pensato perfino di anticipare i tempi della pensione! Ma anche in questo bisogna ammettere che il convegno è riuscitissimo e bisogna incoraggiare Paoli a fare sempre più “terrorismo”, come lui stesso ammette. Anche i quesiti a Paoli sono stati moltissimi e lui brillantemente ha chiarito i dubbi, anche se, nei convegnisti, spesso, alla sensazione di sbagliare, ha ratificato le nette conferme: e di gravi errori. Ma errare humanum est, diabolicum perseverare (gli esseri umani possono pure sbagliare, ma, una volta che sanno di sbagliare, si correggono, altrimenti sarebbero degli esseri prettamente malefici)! Onori a Paoli ed a Lucisano, ma, dopo Paoli, gli esperti, partecipanti alla tavola rotonda, abbiamo aspettato un bel po’ per ricevere quesiti. Ed i quesiti che sono arrivati sono stati anche stimolati da Linarello. Ma anche questi hanno avuto risposta. Una risposta finale l’ha avuta anche l’Anusca, che adesso conta alcuni di soci in più. Anno XVI - n. 2/2006 • Anusca Informa • pagina 14 La carta di credito Anusca: un regalo per i soci E ’curioso come, a volte, i nostri iscritti non prestino la dovuta attenzione ai vantaggi che l’adesione all’Anusca comporta. Tra questi, l’ultimo in ordine di tempo ma, forse, il più rilevante sotto l’aspetto economico è costituito dalla carta di credito Mastercard Anusca: presentata al Convegno Nazionale di Merano, dove ha incontrato subito un buon gradimento da parte dei più smaliziati, che hanno subito approfittato dello stand apposito per richiederla. In effetti, si tratta di uno strumento di pagamento che l’Anusca è riuscita ad ottenere a condizioni particolarmente favorevoli, che ha subito offerto ai propri iscritti, proprio per dare un tangibile e concreto vantaggio: in pratica, un regalo che l’Associazione ha fatto ai propri iscritti e che forse, non è stato ancora ben compreso. Infatti, è appena il caso di ricordare che, oggi, tutte le carte di credito hanno un costo annuo che solitamente non è mai inferiore ai 30 euro per le carte offerte dalle banche, mentre la carta di credito Anusca è assolutamente gratuita: l’unica condizione richiesta è di essere iscritti individualmente all’Associazione. Non solo, ma l’utilizzo non comporta spese aggiuntive: anche se la usiamo per pagare l’autostrada o per fare il pieno di carburante non sono previste commissioni. Senza dimenticare che quello del rifornimento è un utilizzo particolarmente raccomandato, in quanto il pagamento con la carta è l’unico mezzo che può servire per dimostrare di aver fatto rifornimento proprio in quella determinata stazione di servizio e consentire di avviare un’azione di risarcimento, nel caso ci sia stato qualche problema o danno (ad esempio, acqua immessa erroneamente nel serbatoio). Ma visto che non ci sono commissioni, diventa facile utilizzarla anche al supermercato, o al ristorante, o in qualsiasi altro negozio, anche nelle piccole spese quotidiane, senza preoc- Una recente immagine del corso di Luzzi cuparsi più di avere il contante. Infatti, la somma spesa, verrà prelevata direttamente dal nostro conto corrente, ma solamente alla fine del mese, con addebito intorno al 7 del mese successivo: una piccola comodità in più. Se poi con la carta volete prelevare del denaro contante presso gli sportelli bancomat avrete un costo fisso di 2,58 euro indipendentemente da quanto prelevate contro il 4% che tutte le altre banche chiedono! Inoltre, su richiesta, sarà possibile ricevere un sms gratuito che vi avvertirà delle spese effettuate e della disponibilità residua. La carta di credito Mastercard Anusca, che concede un fido di 1.600 euro, ha un funzionamento molto semplice ed intuitivo; se il totale degli acquisti da voi effettuati nel mese e pagati con la carta non supera o è equivalente alla rata di rimborso fissata pari a 500 euro non vengono addebitati interessi, pertanto la modalità di rimborso è equiparabile ad una carta di credito a saldo. Viceversa, se il totale degli acquisti del mese supera i 500 euro, vengono calcolati gli interessi esclusivamente sull’importo che eccede tale rata. Come vedete, il suddetto meccanico di rimborso, comporta l’applicazione di una quota percentuale di interessi, che rimane comunque contenuta e vantaggiosa. Le spese sostenute con la carta ci verranno documentate con un estratto conto mensile che verrà inviato al nostro domicilio: qui, dovrà essere applicata l’imposta di bollo di € 1,81 (dovuta per legge, se la somma spesa sarà stata superiore ad € 77,00) e la banca ci chiederà un contributo per spese di spedizione dell’estratto conto di € 1,30. Questo sono le uniche spese previste (tipiche di qualsiasi carta di credito) alle quali andremo incontro: in realtà, si tratta certamente di un importo veramente esiguo che è largamente compensato dai vantaggi che abbiamo esposto sopra. Quindi, a ben vedere, un regalo che l’Anusca ha fatto ai propri iscritti e che presenta innegabili vantaggi, oltre ad una concreta facilità di utilizzo. Senza dimenticare quella pubblicità televisiva che potremmo adattare alla nostra realtà: in fondo, la soddisfazione di pagare con una carta di credito Anusca, non ha prezzo! Anno XVI - n. 2/2006 • Anusca Informa • pagina 15