Elaborato a cura di Leonte Anna Maria INDICE Abstract Parole chiave Introduzione Metodologia Analisi e risultati del questionario Commento dei risultati Proposta per un percorso di inserimento dell’ infermiera neoassunto presso il Servizio Cure Domiciliari Processo di inserimento: premessa il processo di Mentoring obiettivi tempi organizzazione del percorso Tappe del percorso: il colloquio valutativo e l’accoglienza La giornata formativa Monitoraggio Valutazione Indicatori dell’efficacia del processo di inserimento Conclusioni Ringraziamenti Bibliografia Allegati pag. pag. pag. pag. pag. pag. 3 3 4 5 6 8 pag. 9 pag. pag. pag. pag. pag. 9 9 11 11 11 pag. pag. pag. 11 11 12 13 pag. pag. pag. pag. pag. 13 14 15 16 17 Abstract Lo scopo di questo lavoro è quello di favorire l’accoglienza e l’inserimento nel Servizio di Cure domiciliari del personale infermieristico neoassunto, attraverso la presentazione di un percorso concepito per modulare e guidare il processo di interiorizzazione delle conoscenze e delle abilità del nuovo operatore. Parole chiave Inserimento, infermiere neoassunto, cure domiciliari, tutor, valutazione. 3 Introduzione Sono un’infermiera e da poco più di un anno svolgo la mia attività lavorativa presso un Servizio di Cure domiciliari. La mia “storia infermieristica” risale al 1994 quando, neodiplomata, iniziai la mia carriera lavorando per circa tre anni presso una clinica neuro-psichiatrica (stimolante!), passando poi per un breve periodo in ginecologia, presso un importante ospedale ostetrico-ginecologico della città (che noia!), trasferendomi poi per cinque anni in un reparto di chirurgia dell’Ospedale in cui mi ero diplomata (faticoso!), giungendo poi al DEA di 1° livello prestando anche servizio in ambulanza per il 118 di un Ospedale della Provincia (una sfida!). Pensavo di aver raggiunto un livello di preparazione professionale discreto, visto che mi ero approcciata a vari ambiti lavorativi: ma il bello della nostra professione è proprio questo: SE VUOI, NON FINISCI MAI D’IMPARARE!!! Così decisi di “intrufolarmi” nel mondo dell’infermiere sul territorio. Ricordo ancora il primo giorno del mio arrivo al Servizio di Cure Domiciliari, con angoscia: - non ce la farò mai!! – pensai quel giorno, al mio rientro a casa (e non nego di aver versato anche qualche lacrimuccia….). Ma vorrei analizzare seriamente quali impressioni e problematiche ho vissuto e subìto nei primi giorni d’inserimento: non conoscenza dell’organizzazione del Servizio di Cure Domiciliari (all’interno del quale l’attività è totalmente diversa da quella di un reparto ospedaliero); non conoscenza circa l’integrazione ed il collegamento tra il Servizio di Cure Domiciliari e gli altri servizi, territoriali e non; non conoscenza del territorio di riferimento e dell’ubicazione delle vie all’interno del quartiere. La mia impressione era quella di essere stata buttata in mare con dei salvagenti al mio fianco, con la consapevolezza che se non avessi saputo nuotare sarei annegata: in questa metafora i miei salvagenti sono state le mie colleghe e la mia coordinatrice, che con molta pazienza mi sono venute più volte in soccorso (e le ringrazio tutt’ora per la loro disponibilità); il mare è stato l’insieme di burocrazia, organizzazione, legami con altri servizi a me ignoti; nel saper nuotare metterei le conoscenze, le abilità e le competenze che l’esperienza professionale mi ha dato in tutti questi anni di servizio. In tutto ciò, però ho percepito le mancanza di un percorso formativo strutturato, che favorisse il mio inserimento, percorso ancor più 4 necessario, a mio avviso, se si considera la specificità del contesto in cui mi sarei trovata ad operare. Da qui la necessità di voler approfondire questo aspetto, stimolata anche dalla mia partecipazione del Corso di Infermieristica di famiglia e di comunità. Metodologia Questo lavoro, validato dal Direttore della Struttura Complessa Cure Domiciliari e dalla coordinatrice del servizio al quale sono stata assegnata, ha lo scopo di proporre e produrre un percorso che possa favorire l’inserimento dell’ infermiere, con l’obiettivo di fornire strumenti professionali in grado di ridurre al minimo le situazioni di precarietà, legate all’approccio in un contesto cosi peculiare come quello rappresentato dalle Cure Domiciliari. Per poter organizzare il percorso sopra citato mi sono avvalsa dell’utilizzo di un questionario somministrato a tutti i colleghi dei quattro distretti che compongono l’ASL presso la quale presto servizio. Ho parallelamente svolto ricerche bibliografiche attraverso siti Internet, finalizzate all’analisi di documentazione che potesse fornirmi spunti per costruire uno strumento utile all’inserimento del personale neoassunto. Il materiale individuato affronta nella totalità dei casi l’inserimento del professionista infermiere in senso generale, poiché circa l’ inserimento presso un servizio di cure domiciliari non è stato possibile reperire documentazione specifica. Ho cercato di redigere, con la collaborazione della mia coordinatrice, un percorso strutturato per modulare e guidare il processo d’inserimento del neoassunto. Un ultimo aspetto, ma non meno importante, che vorrei sottolineare come supporto alla stesura di questo elaborato, è quello relativo al fatto che. l’inserimento del personale neoassunto viene visto, in una azienda, come un momento integrante ed essenziale nel sistema qualità, in riferimento alle norme UNI EN ISO 9004. Ad integrazione e supporto del percorso ho allegato una brossure di presentazione del servizio di cure domiciliari dell’ASL TO2 (opportunamente modificata e adattata alla mia realtà operativa del distretto 4) che, anche se indirizzata all’utenza, può essere inserita tra la documentazione per il neoassunto, poiché esemplifica in maniera concisa e chiara le funzioni del servizio. 5 Analisi e risultati del questionario sottoposto ai colleghi infermieri attualmente in servizio presso i quattro distretti dell’ ASL TO2. Il 23 novembre 2008 ho inviato telematicamente al Direttore della S.C. Cure Domiciliari e alle Coordinatrici dei quattro distretti che compongono la ASL, una lettera di presentazione del lavoro (allegato1) che avrei voluto svolgere, con allegato il questionario (allegato 2) che proponevo di somministrare agli infermieri assegnati ai servizi, con l’obiettivo di esplorare le difficoltà che un infermiere, proveniente da altre unità operative, aveva potuto incontrare nel momento in cui veniva inserito nell’organico delle cure domiciliari. Il termine di raccolta dei questionari è stato il 15 dicembre 2008. Sono stati restituiti 32 questionari i cui risultati sono i seguenti: Domande: 1° - nella tua realtà operativa è previsto un percorso strutturato per l’inserimento dell’infermiere nelle cure domiciliari? 1 Risposte SI 15 NO 17 2° - se si lo ritieni un percorso valido? 2Risposte SI 21 NO 3 ASTENUTI 8 3° - se non lo hai ritenuto un percorso valido, quali sono le criticità che hai riscontrato? 3 Risposte 1 risposta: non valida poiché non pertinente 1 risposta: affiancamento efficace solo per i neolaureati e no per chi ha già esperienza in altri ambiti lavorativi. 2 risposte: affiancamento con più colleghi con metodi lavorativi diversi. 4° - hai avuto un infermiere affiancatore di riferimento? 4 Risposte SI 24 NO 7 ASTENUTI 1 6 5°- è stato uno strumento valido? 5 Risposte SI 24 NO 4 ASTENUTI 4 6° - è stato individuato un tempo definito per l’affiancamento? 6 Risposte SI 19 NO 13 7° - se si, per quanto tempo? 7 Risposte 1 2 2 1 2 2 2 6 1 2 mesi 2 settimane 3 settimane 1 settimana 6 mesi 6 mesi 3 mesi 1 mese In base alle singole esigenze 8° - è previsto nel tuo servizio uno strumento che attesti e valuti il percorso d’inserimento/affiancamento? 8 Risposte SI 6 NO 25 ASTENUTI 1 9° - ritieni che l’inserimento alle cure domiciliari possa essere preceduto da un breve corso di presentazione dell’ADI e dell’integrazione/rapporti con altri sevizi? 9 Risposte SI 27 NO 5 10°- proposte e suggerimenti: - Non programmare troppi inserimenti ravvicinati - rimanere in sede per qualche giorno per fare approfondimenti sui servizi - aver in dotazione un libretto informativo per una sintesi sulle procedure in uso - garantire un affiancamento - avere a disposizione del tempo per confronto sulle difficoltà - necessità di avere uniformità circa le procedure tecniche - favorire l’autovalutazione delle competenze - confronto con altre figure non infermieristiche per conoscere il territorio - costruzione di una rete tra i servizi ADI ( risposta poco aderente all’argomento richiesto) - individuare un infermiere affiancatore motivato e preparato - un solo infermiere affiancatore per tutto il percorso d’inserimento - tempo di affiancamento non inferiore al mese - inserimento graduale con step e resoconto graduali 7 Commento: Dall’analisi delle risposte fornite la necessità di strutturare in modo uniforme l’inserimento del neoassunto nelle cure domiciliari, appare evidente, come per altro emerge, dalle proposte, una richiesta di attenzione verso l’infermiere che deve inserirsi un contesto specifico Le problematiche maggiormente evidenziate sono state le seguenti: mancanza di un tempo definito per l’ affiancamento; assenza di uno strumento di valutazione e/o autovalutazione del neoassunto; esigenza di un supporto informativo rispetto al servizio ed alle procedure in uso, articolato in modo multidisciplinare; una regolamentazione nel processo di accoglienza/inserimento. 8 PROPOSTA per un PERCORSO di INSERIMENTO dell’ INFERMIERE NEOASSUNTO presso il Servizio di CURE DOMICILIARI PROCESSO D’INSERIMENTO Premessa Nella preparazione di un piano d’inserimento, occorre innanzitutto eseguire un’analisi dettagliata della realtà operativa e organizzativa, quindi fissare degli obiettivi-risultato ed il tempo entro in cui raggiungerli, gli strumenti da utilizzare e le risorse da investire. Si devono inoltre identificare gli operatori che svolgeranno funzione di guida: con loro si vanno a definire i dettagli del percorso di inserimento dei nuovi operatori. Nel corso del processo è necessario presidiare, in particolare, le fasi dell’affiancamento al tutor e della valutazione. Un altro elemento fondamentale per la buona riuscita del processo è il coinvolgimento di tutta l’équipe nella preparazione e attuazione del piano. In questa fase preliminare ritengo opportuno citare uno stralcio di un articolo tratto da “infermieri.NET –L’inserimento al lavoro dell’infermiere professionale”che esplicita il processo di mentoring, al quale vorrei fare riferimento in questo lavoro: Il processo di Mentoring - …il processo di mentoring è un’attività finalizzata alla promozione delle potenzialità individuali attraverso le realizzazioni di un percorso di apprendimento guidato da un collega più anziano e più esperto (mentor) (Cortese, 1997) -. Senza addentrarmi nei modelli pedagogici che riguardano l’inserimento di un neoassunto in senso generale, mi pare utile esplicitare il significato e la differenza esistente tra alcuni termini ormai divenuti parte integrante del lessico in ambito pedagogico: tutor, mentor e coach. Nel campo infermieristico dicesi TUTOR un infermiere esperto che svolge un ruolo di “insegnante” con aspetto prevalentemente tecnico; il MENTOR è 9 quell’infermiere esperto che svolge un ruolo di “facilizzatore”, aspetto prevalentemente relazionale ed emotivo; il COACH (che deriva dall’inglese “coche” che significa carro) è invece colui che deve fungere da traino, supporto, che sa motivare e caricare. Il concetto di mentoring, ha, come peculiarità, la differenza rispetto a strumenti utilizzati all’interno di organizzazioni, come il tutoring ed il coaching, che risiede nella particolare relazione di sostegno, guida , insegnamento che si instaura tra mentor e allievo. È proprio sulla costruzione di questa relazione “speciale”, strutturata sulla base dei bisogni di sviluppo del neoassunto, che il processo raggiunge le sue finalità. Un programma di mentoring si sviluppa attraverso cinque tappe: -individuazione dell’allievo (neoassunto) -definizione del contratto -formulazione del progetto (obiettivi, metodi e verifiche) -attuazione del processo (incontri tra mentor ed allievo, stesura di relazioni di feedback) -scioglimento del contratto Il percorso, strutturato per un periodo di tempo definito, vede l’affiancamento dell’infermiere ad un collega esperto (mentor) che, in relazione alle conoscenze, competenze e abilità acquisite, possa sostenere l’infermiere neo-assunto ed affrontare con lui gli aspetti peculiari che quotidianamente si affrontano nella realtà dell’assistenza al domicilio. E’ auspicabile che il ruolo di mentor di riferimento venga assolto in modo costante, per tutta la durata dell’affiancamento, da uno stesso infermiere che dovrà a sua volta aver beneficiato di uno specifico percorso formativo in grado di sostenerlo in tale ruolo. La valutazione delle esigenze formative professionali del neoassunto, condivise ed affrontate con il proprio mentor, stimola entrambi i professionisti e favorisce il confronto costruttivo che si ripercuote positivamente sull’intera èquipe e di conseguenza sull’assistenza erogata. 10 Obiettivi Favorire l’inserimento degli infermieri nelle cure domiciliari. Fornire informazioni sul servizio il più possibile chiare e concise. Garantire al servizio dei professionisti efficaci ed efficienti che contribuiscano ad elevare la qualità del servizio, in maniera tale da aumentare il grado di soddisfazione dei suoi utenti ed operatori. Costruire un percorso uniforme nelle varie unità operative delle cure domiciliari. Tempi Tre mesi di affiancamento con un mentor unico. La tempistica di affiancamento potrà subire un prolungamento laddove si siano evidenziate delle criticità. Tappe del percorso: il colloquio valutativo e l’accoglienza Laddove non è possibile effettuare il colloquio prima dell’inserimento operativo presso l’unità operativa, la coordinatrice del servizio effettuerà il primo colloquio valutativo per evincere il grado di motivazione e le aspettative del neoassunto, illustrando in termini generali la specificità richiesta al professionista infermiere che si approccia per la prima volta al contesto delle cure domiciliari. In questa prima fase avviene: Somministrazione di un questionario “esplorativo” (vedi allegato 3) La presentazione all’équipe La presentazione dell’organizzazione del servizio L’affidamento al mentor La visita alla struttura La consegna dell’opuscolo informativo del servizio di cure domiciliari (vedi allegato 5) La presentazione della giornata formativa con data da concordare 11 La giornata formativa Per quanto possibile e nel rispetto delle esigenze organizzative dei distretti sarebbe opportuno dedicare una giornata completa per la presentazione per i neoassunti che presteranno la loro attività nel contesto delle Cure Domiciliari avvalendosi di interventi multidisciplinari, affrontati inmodo integrato da: CPSE dei distretti CPSI della Centrale Operativa di Continuità Assistenziale CPSI dell’Unità di Cure Palliative Fisioterapisti Assistenti sociali Ognuno di loro presenterà le modalità di collaborazione con le cure domiciliari e le modalità con cui possono essere contattati: alla fine della giornata dovranno fornire documentazione degli argomenti trattati. Gli argomenti, oggetto di approfondimento durante la giornata saranno i seguenti: Illustrazione della struttura organizzativa della ASL (presentazione della Carta dei Servizi) Presentazione del servizio cure domiciliari: obiettivi e finalità Illustrazione dei possibili percorsi assistenziali La continuità assistenziale Il percorso durante il “ricovero” in Cure Domiciliari Aspetti burocratico/amministrativi (pratiche UVG, invalidità, ricovero in lungoassistenza, ricovero Hospice, fornitura ausili definitivi, fornitura per materiale di medicazione, ecc) Verifica finale con test di apprendimento e di gradimento del neoassunto Questa giornata potrà essere organizzata prima dell’effettiva operatività presso il Servizio o comunque entro i primi tre mesi dell’inserimento del neoassunto. Monitoraggio Scopo del monitoraggio è quello di scandire in maniera particolareggiata le fasi dell’inserimento. Durante tale periodo, si sono previsti momenti di supervisione con il proprio mentor, il coordinatore del servizio ed il dirigente di area. A metà percorso, è prevista la compilazione di un “test di autovalutazione” (vedere allegato 4) da parte del neoassunto, affinché si possa avere 12 consapevolezza circa le eventuali difficoltà riscontrate o evidenziare determinate tematiche da approfondire. Altri momenti di confronto saranno invece richiesti a discrezione sia del mentor, sia del coordinatore, che del neoassunto. Valutazione Il momento della valutazione viene concertato tra il mentor, il coordinatore e il neoassunto, allo scadere dei tre mesi d’inserimento. Il neoassunto compilerà nuovamente il “test di autovalutazione” (lo stesso consegnato nel periodo di monitoraggio) confrontandolo con quello compilato precedentemente, al fine di verificare se le problematiche e le lacune sono state colmate e risolte. Il mentor a questo punto, confermerà o meno il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Sarà decisa in questa fase la necessità di prolungamento del periodo di inserimento o l’eventuale decisione di prevedere la destinazione in altra sede nel caso in cui vengano manifestate e oggettivate da parte dell’infermiere difficoltà nell’agire nel contesto delle Cure Domiciliari.. Indicatori del processo d’inserimento Oltre alla specifica valutazione del percorso è indispensabile utilizzare indicatori di processi che dovranno sostenere la validità del processo stesso: La percentuale dei neoassunti che dichiarano una buona rispondenza fra aspettative e realtà Il tasso di assenteismo dei neoassunti Il numero di procedure correttamente effettuate Il numero di errori che si verificano Il numero d’infortuni avvenuti nel periodo d’inserimento Il tasso di utilizzo degli strumenti predisposti all’inserimento: protocollo d’inserimento questionario autovalutazione altri protocolli 13 CONCLUSIONI L’analisi delle problematiche che incontra l’infermiere nel momento in cui chiede, o viene assegnato, ad un Servizio di Cure Domiciliari ed il possibile progetto di percorso d’inserimento, si è rivelato per me un’esperienza di stimolo formativo molto interessante. Mi ha aiutato a capire meglio le dinamiche educative che devono sostenere il percorso d’inserimento di ogni neoassunto, nei diversi ambiti professionali, facendomi acquisire la consapevolezza che, la strutturazione di percorsi condivisi, può essere un importante sostegno per il professionista che si approccia ad una nuova realtà operativa. Il neoassunto può rappresentare uno stimolo per la crescita professionale e può migliorare lo spirito di gruppo ed il senso di appartenenza. Il risultato di un buon inserimento produce fiducia in sé stessi e nell’istituzione, determina un aumento della motivazione professionale, una diminuzione dello stress, stimola il senso di appartenenza all’azienda e infine (ma non ultimo) favorisce un aumento di gradibilità da parte del paziente e della famiglia verso l’infermiere che viene accolto nella loro casa. Il neoassunto nelle cure domiciliari è come quel marinaio che deve conoscere le “rotte” per poter guidare il resto della nave: il capitano (mentor) dovrà avere le capacità e le conoscenze per favorire l’inserimento in una fase molto delicata per l’infermiere stesso e consentire un impatto sereno con il nuovo mondo delle cure domiciliari. Per poter applicare questo progetto è indispensabile ipotizzare una fase di sperimentazione che dovrà essere monitorata, al fine di valutarne l’efficacia ed apporre le eventuali modifiche. 14 RINGRAZIAMENTI I miei ringraziamenti vanno a tutti i colleghi dei quattro distretti della mia ASL per la collaborazione datami nella compilazione dei questionari e nel fornirmi spunti di riflessione per nuove proposte. Ringrazio le coordinatrici dei servizi e la dottoressa Bodda che hanno appoggiato (almeno moralmente!) la mia iniziativa, sperando che leggendo questo elaborato ne possano condividere l’applicazione. Ma il ringraziamento maggiore va alla mia coordinatrice Gemma Giordano che oltre ad essere stata la mia “MENTOR” è stata anche la mia “COACHING” e con la sua pazienza, competenza, capacità comunicative e tecniche, è riuscita a guidarmi nella stesura di questo lavoro. 15 Bibliografia Mazzufero F., “Inserimento del neoassunto nell’ unità operativa” Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti Ancona, 2004 Brisichella R., Mulassano G., l’inserimento degli infermieri Picchetto. S., in unità “Uno strumento per operative ospedaliere” Management Infermieristico” n. 04/2002 - Pag. 18 Farina M.T., “L’infermiere coordinatore e l’inserimento di nuovi infermieri in area critica” Management Infermieristico” n. 02/2002 - Pag 31 Siti: www.infermieri.net Bonamini E.“L’inserimento al lavoro dell’infermiere professionale e il processo di mentoring“ - Ultimo aggiornamento 17/09/2002 16 ALLEGATI Allegato n. 1 Lettera di presentazione questionario sottoposto agli infermieri dei distretti ADI TO2. Torino 23/11/2008 Sono Leonte Anna Maria, infermiera dell’ADI TO2 Distretto 4. Vorrei proporre a tutte le colleghe dell’ADI della nostra ASL un questionario finalizzato ad un lavoro che vorrei presentare al termine del corso “Infermieristica territoriale”, il cui titolo sarà “Percorso d’inserimento per il personale infermieristico assegnato al servizio di cure domiciliari”. Sono poche, semplici domande che hanno lo scopo di sondare le difficoltà incontrate dall’infermiere proveniente da altre realtà operative (ospedaliere e non), nel momento in cui viene inserito in ADI. Alcune domande hanno risposte già predefinite, altre sono invece aperte alle vostre proposte, idee, consigli che verranno da me presi in considerazione (avvalendomi della consulenza della mia caposala Gemma Giordano) al fine di costruire un opuscolo informativo che potrà essere di supporto al nuovo personale infermieristico inserito nelle nostre équipes. Confido nella vostra partecipazione a questo progetto affinché possa essere utilizzato come strumento per ridurre, il più possibile, le difficoltà che un infermiere ha quando si trova a lavorare sul territorio (questo mondo sconosciuto!!). RingraziandoVi anticipatamente per la Vostra l’occasione per augurare a tutti un buon lavoro. collaborazione, colgo Per contatti Vi scrivo il mio indirizzo di posta elettronica: [email protected] PS: Si prega gentilmente di restituire i questionari compilati entro il 15/12/2008 all’ADI di Via Pacchiotti 4 Torino. Distinti saluti 17 Allegato n. 2 QUESTIONARIO CONOSCITIVO PER EVIDENZIARE DIFFICOLTA’ ALL’INSERIMENTO DEL NUOVO INFERMIERE IN ADI 1. Nella tua realtà operativa è previsto un percorso strutturato per l’inserimento dell’infermiere nelle cure domiciliari? SI NO 2. Se SI, lo ritieni un percorso valido? SI NO 3. Se non lo hai ritenuto un percorso valido quali sono le criticità che hai riscontrato? ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------4. Hai avuto un infermiere affiancatore di riferimento? SI NO 5. E’ stato uno strumento valido? SI NO 6. E’ stato individuato un tempo definito per l’affiancamento? SI NO 7. Se SI per quanto tempo? ------------------------------------------------------------------------------------------------8. E’ previsto nel tuo servizio uno strumento che attesti e valuti il percorso d’inserimento/affiancamento? SI NO 9. Ritieni che l’inserimento alle cure domiciliari possa essere preceduto da un breve corso di presentazione dell’ADI e dell’integrazione /rapporti con altri servizi? SI NO 10. Proposte e suggerimenti per favorire l’inserimento del nuovo infermiere in ADI (risposta libera). ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 18 Allegato n. 3 Questionario di autovalutazione da sottoporre al neoassunto il primo giorno in servizio. Esponga il suo percorso formativo e professionale. -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Da quale realtà operativa proviene? ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Come mai ha scelto il servizio di Cure Domiciliari e quali sono le sue aspettative? -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Si sente carente su alcuni ambiti operativi? Se si quali? ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Che aspettative ha nei confronti dell’èquipes? ------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Quali sono i suoi dubbi e le sue paure legate all’attività operativa che dovrà affrontare e legate al contesto in cui dovrà operare? ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 19 Allegato n. 4 – AUTOVALUTAZIONE Cognome e Nome ________________________________ Data____________________________________________ Conoscenze, abilità, competenze SI NO Conoscenza del contesto operativo rispetto a: Struttura fisica del distretto Ubicazione materiale e farmaci Servizi con i quali è in relazione (ospedali di appartenenza, laboratorio analisi, ambulatori, centro trasfusionale,ecc.) Spostamento autonomo in auto nel territorio di riferimento Collaborazione con i colleghi e gli altri operatori: riconosce e rispetta il loro specifico apporto all’interno dell’équipe Scambia esperienze lavorative con i colleghi Interagisce con il gruppo di lavoro Rispetta il lavoro degli altri operatori Conosce ed applica i protocolli nel servizio: Medicazioni UDD Gestione CVC Gestione NPT Preparazione del p.te ad esami strumentali Gestione catetere vescicale Prenotazione esami strumentali, visite ambulatoriali, trasporti, prelievi ematochimici Rapporto con l’utente e la sua famiglia: è in grado di fornire le indicazioni richieste o di indirizzarlo alle figure di competenza Osserva e riconosce l’andamento del quadro clinico del paziente Si presenta all’utente e alla sua famiglia illustrando il suo ruolo Garantisce la riservatezza nelle prestazioni Fornisce risposte chiare e comprensibili Sostiene i familiari dell’assistito Addestra il care giver in modo efficace documenta il percorso di addestramento 20 Conoscenze, abilità, competenze SI NO Pianificazione dell’assistenza e utilizzo della documentazione: Pianifica la cura e l’assistenza di base e specialistica del paziente e della famiglia È autonomo nelle prese in carico cartelle ADI di utenti a bassa/media complessità assistenziale È autonomo nelle prese in carico dei pazienti ad alta complessità assistenziale È autonomo nelle prese in carico di pazienti in collaborazione con i servizi UOCP e FARO È autonomo nell’attivazione e gestione di Prestazioni Estemporanee (P.I.E) È autonomo nell’attivazione e gestione dei SID 2 mesi 3 mesi 3 mesi 1 mese 1 mese Utilizza e compila correttamente la cartella infermieristica e la cartella integrata 3 mesi Firma dell’Infermiere mentor Firma dell’Infermiere in inserimento 21