Sede della end of life care (oncologia) •Desiderano le cure domiciliari: pazienti familiari 72.2% 75.2% •Necessita di ricovero hospice 20% •Solo una modesta percentuale di malati oncologici muore presso la propria abitazione Fonte dati: Fondazione Floriani 1 Qualità dell’assistenza Uno dei parametri impiegati per valutare l’efficacia dell’assistenza domiciliare, intesa come risposta alle necessità sia medico-infermieristiche che psico-sociali dei pazienti e dei loro nuclei familiari, è la capacità del servizio di portare a termine fino al decesso l’assistenza stessa al domicilio del paziente, evitando i ricoveri incongrui e minimizzando il ricorso a strutture residenziali. 2 FASI DELLA MALATTIA INGUARIBILE (K. Ross) I= RIFIUTO E ISOLAMENTO II = COLLERA III = DEPRESSIONE IV = VENIRE A PATTI V= ACCETTAZIONE 3 debolezza effetti collaterali delle cure perdita del ruolo in famiglia malattie non cancerose perdita posizione sociale cancro difficoltà burocratiche perdita del prestigio sul lavoro ORIGINE SOMATICA fallimento delle cure perdita dei guadagni DOLORE TOTALE DEPRESSIONE RABBIA mancanza di visite di amici insonnia ANSIA irreperibilità dei medici stanchezza paura del dolore ritardi diagnostici alterazioni dell'aspetto paura della morte paura dell'ospedale paura del ricovero preoccupazioni per la famiglia problemi finanziari perdita di controllo del proprio corpo incertezza del futuro La mancata considerazione di questi molteplici aspetti è uno dei principali motivi che, soprattutto 4 nelle ultime fasi della malattia, inducono i familiari a ricoverare il paziente vanificando il lavoro dell’équipe. Organizzazione • Equipe multidisciplinare, costituita da medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali, fisioterapisti, assistenti domiciliari e volontari. • Equipe medico-infermieristica operativa 7 giorni su 7, sulle 24 ore. • Ogni componente dell’equipe medico-infermieristica si alterna su tutti i pazienti. 5 Organizzazione Un coordinamento centrale contatta ogni mattina tutti i pazienti, distribuisce le visite dei diversi operatori secondo le necessità e diffonde le informazioni pertinenti al personale. Una riunione settimanale, presso la sede operativa, cui partecipa l’intero staff, permette la discussione di tutti i casi. 6 Terapia farmacologica Cosa fare: •Preferire la via orale (by mouth) •Intervalli di somministrazione prefissati (by the clock) •Gradualità dell’intervento (by the ladder) •Individualizzare il trattamento •Stabilire compliance terapeutica e di obiettivi con pz/famiglia 7 Terapia farmacologica Cosa non fare: •Utilizzare 2 o più farmaci della stessa classe •Sottodosare i farmaci •Superare la dose tetto •Utilizzare vie improprie •Utilizzare farmaci dei quali non siano noti: - dosaggi - effetti collaterali - tossicità - controindicazioni 8 Farmaci utilizzabili per infusione sottocutanea •Aloperidolo •Metoclopramide •Desametazone •Eroina •Fenobarbital •Idromorfone •Morfina •Midazolam 9 Pompa elastomerica multiday 10 Pompa per infusione a batteria 11 Conclusione Il cardine delle cure palliative consiste nella continua osservazione del paziente e nella scelta di trattamenti caratterizzati dalla creatività e sensibilità personale più che dalla rigorosa attuazione di principi generali e protocolli predefiniti. 12 Paziente “non in fin di vita” Obiettivo: curarlo e se possibile guarirlo Paziente “in fin di vita” Obiettivo: curarlo fino ad una morte dignitosa … 13 Paziente “non in fin di vita” Obiettivo: curarlo e se possibile guarirlo Paziente “in fin di vita” Obiettivo: curarlo fino ad una morte dignitosa … - senza sofferenza alleviare la sofferenza fisica e psicologica - aspetto ambientale - senza accanimenti terapeutici tenere presente sempre la dignità della persona senza guardare l’età !!! - considerare ancora una persona viva “non ancora persa” -sostenere e preparare i familiari siamo professionisti instaurare un rapporto 14 equilibrato