Rischio Rischio Rischio, Punti critici, Tossinfezioni, Principi di tossicologia, Valori di tolleranza e limite, Inganno e frodi, Principio di precauzione, Pregiudizi alimentari Rischio Rischio Verifica scientifica del rischio alimentare: cattive abitudini in testa! Opinione corrente del rischio alimentare: contaminanti chimici in testa! Malnutrizione o nutrizione errata Additivi Malnutrizione o nutrizione errata Microbi patogeni Rischio Contaminanti chimici Contaminanti naturali Microbi patogeni Contaminanti chimici Additivi Contaminanti naturali Nei paesi con un sistema efficiente di controllo della sicurezza alimentare, le malattie trasmesse dagli alimenti rappresentano una minaccia relativamente limitata per la salute dell’essere umano. Come evidenziato dal grafico, sono le malattie causate da una dieta poco appropriata (l’obesità, le malattie cardiovascolari, il diabete e alcuni tipi di cancro) a minacciare maggiormente la salute (Organizzazione mondiale per la sanità). Problemi di sanità collegati al consumo di alimenti CAUSE MALNUTRIZIONE O NUTRIZIONE ERRATA EFFETTI MALATTIE NUTRIZIONALI CONTAMINAZIONI MICROBI PATOGENI INFEZIONI, TOSSINFEZIONI CONTAMINANTI CHIMICI E RADIONUCLIDI INTOSSICAZIONI SUBACUTE O CRONICHE - IRRADIAZIONE INTERNA ADDITIVI ALTRE tossine, incidenti,frodi,delitti ☞ INTOSSICAZIONI SUBACUTE O CRONICHE INTOSSICAZIONI ACUTE Contrariamente a quanto si pensa, sono le cattive abitudini alimentari ad insidiare maggiormente la nostra salute, mangiamo troppo e male! Gli additivi sono oggetto di studi tossicologici approfonditi prima di essere messi in commercio e i contaminanti chimici non sono quasi mai rintracciabili nelle derrate o lo sono solo in tracce. Rischio Punti critici Punti critici di processo in diversi stadi del ciclo degli alimenti. Il controllo dei punti critici nel processo produttivo delle derrate alimentari permette di prevenire, ridurre o eliminare un rischio alimentare come pure un’alterazione fraudolenta della derrata. Rischio Tossinfezioni Molti batteri, virus e parassiti causano malattie alimentari, che possiamo grossolanamente dividere in infezioni e intossicazioni. Di regola, l’intossicazione si manifesta e scompare rapidamente (in 1 o 2 giorni), mentre l’infezione ha un decorso più lungo, si manifesta quindi dopo qualche giorno e dura a volte anche più di una settimana. Le infezioni possono avere, se non curate, conseguenze importanti (anche letali) mentre le intossicazioni, pur se spiacevoli, si risolvono, senza complicazioni nella maggior parte dei casi. L’intossicazione è dovuta all’ingestione di un alimento che già contiene un “veleno” detto anche tossina, che agisce nel giro di poche ore causando principalmente vomito. Si tratta in questo caso di tossine prodotte da microrganismi. L’infezione è così definità perchè i batteri sono in grado di invadere il corpo e moltiplicarsi nei tessuti intestinali e in altri organi. In questo caso il sintomo principale è la diarrea spesso accompagnata da febbre che non appare comunque prima di 12 ore dall’ingestione. L’insorgere della malattia dipende da tanti fattori, i più importanti dei quali sono: • la dose ingerita di microorganismi o il tipo di tossina • le condizioni dell’ospite • il tipo di alimento (acidità, presenza di grassi). Da notare che non tutte le sintomatologie di questo tipo sono trasmesse dagli alimenti, l’influenza intestinale, per esempio è una gastroenterite virale trasmessa da persona a persona. ☞ • La mortalità dovuta ad agenti infettivi trasmessi dagli alimenti è 4 volte inferiore alla mortalità causata dalla comune influenza (dati secondo CDC, autorità sanitatia statunitense). Gli individui maggiormente colpiti sono: bambini in tenera età, anziani, ammalati (specialmente immunodepressi). • Le tossinfezioni collettive vanno segnalate al nostro Servizio oppure all’ Ufficio del medico cantonale. Rischio Principi di tossicologia allimentare Tutti gli additivi alimentari devono essere sottoposti ad una valutazione tossicologica rigorosa e completa prima di poter essere approvati per l’uso. La stessa valutazione sta pure alla base dei Valori limite per le sostanze estranee che contaminano gli alimenti: pesticidi, metalli, sostanze farmacologiche, ecc. Le valutazioni si basano sull’analisi di tutte le informazioni tossicologiche disponibili, compresa l’osservazione e i test su esseri umani e animali (in genere topi, ratti, conigli, ecc.). In materia di alimenti non si tratta quasi mai di tossicità acuta. Ecco come viene fissato il Valore limite per una data sostanza X Per prima cosa viene determinata sperimentalmente la dose corrispondente al Livello Effetto Zero (inglese NOEL "No Observed Effect Level"), cioè la quantità di contaminante o additivo che può essere somministrata giornalmente agli animali senza alcun effetto osservabile (anche solo comportamentale). NOEL = 0.07 mg/kg Poi si procede al calcolo della Dose Giornaliera Ammissibile (inglese ADI "Acceptable Daily Intake") per l'essere umano aggiungendo al NOEL un largo fattore di sicurezza, di solito uguale a 100, e tenendo conto di un peso medio per l'uomo di 60 kg. Il fattore di sicurezza tiene conto, da una parte, della variabilità fra le cavie, dall'altra delle incertezze dovute all'estrapolazione animale-uomo. ADI = 0.07 x 60 / 100 = 0.04 mg/persona al giorno Il Valore Limite (VL) viene estrapolato dalla ADI tenendo conto del consumo medio giornaliero della derrata, sarà quindi molto più restrittivo per l'acqua potabile consumata quotidianamente in larga quantità (2kg al giorno) che per una spezia usata saltuariamente a piccole dosi (0.001 kg al giorno). VL per X per l'acqua VL per X per una spezia = 0.04/2 = 0.04/0.001 = 0.04 mg/kg di acqua = 40 mg/kg di spezia Effetto Curva dose-effetto ADI e VL NOEL Dose ☞ Si deve sottolineare che il Valore limite non rappresenta un livello di tossicità; indica invece un livello di assunzione prudenziale. Gli individui possono eccedere il VL occasionalmente, a condizione che la media giornaliera sia inferiore allo stesso. Il VL dovrebbe essere sempre confrontato con la media su periodi prolungati, piuttosto che con la quantità assunta occasionalmente. Il consumo di una derrata con un contaminante a concentrazioni prossime al VL può essere esteso a tutta la vita senza che insorgano effetti nocivi. In altre parole, i VL per i contaminanti vanno visti come soglie di sicurezza, e non di pericolo. Rischio Valori di tolleranza e valori limite Contrariamente al Valore limite (VL), il Valore di tolleranza (VT) non possiede nessuna rilevanza tossicologica. Il VT è un concetto giuridico e operativo applicato solo dalla legislazione svizzera ed è inerente alle buone pratiche di fabbricazione. L'alimento non è più consumabile VALORE LIMITE (Sequestro) definito "NON CONFORME" definito "INADATTO ALL'ALIMENTAZIONE UMANA" definito "PERICOLOSO PER LA SALUTE O ALTERATO" definito "CONTAMINATO" definito "SCADENTE" RESIDUI MICRO BIOLOGICA L'alimento è comunque consumabile VALORE DI TOLLERANZA Concentrazione massima ammissibile CMA (additivi) definito"NON CONFORME" L'alimento è di buona qualità ADDITIVI AMMESSI ADDITIVI NON AMMESSI AGGIUNTA CONTAMINAZIONE PERICOLO ☞ Ripetuti superamenti del VT equivalgono giuridicamente al superamento del VL. Rischio Inganno e frodi La terminologia che descrive gli inganni e le frodi è variata tanto quanto sono variate le modalità di queste manipolazioni illecite delle derrate alimentari. Nel diritto penale il comportamento fraudolento è contrario alla lealtà e buona fede, è diretto a ledere i diritti altrui e costituisce un elemento o una aggravante di determinati reati (Enciclopedia generale De Agostini, 1996). Le varie modalità di inganno e frode comprendono: • modificazioni nella composizione analitica al fine di ottenere un maggior tornaconto economico • aggiunta di ingredienti estranei all’alimento con lo scopo di migliorarne l’aspetto o di coprirne i difetti • sostituzione totale di un alimento con un altro • far apparire qualcosa come diverso dalla sua effettiva natura A seconda delle situazioni vengono usati i termini: Inganni più frequenti, legali e non, perpetrati ai danni dei consumatori nella ristorazione: ☞ Dichiarato o lasciato supporre Preparazione o ingrediente effettivo Osservazioni Piatto o pietanza preparata nella cucina del ristorante “Convenience food” = semilavorato o preparazione industriale pronta al consumo dopo semplice elaborazione o riscaldamento Con la scelta di “convenience foods” attualmente a disposizione della ristorazione la cucina potrebbe diventare un optional. La legge non prevede comunque l'obbligo di dichiarazione nei menu. “Fresco” “Congelato” Pesce, crostacei, carne, funghi, pane, torte Panna montata Panna vegetale Nei dessert. Burro Margarina (con burro) - Formaggio Sottilette di formaggio fuso Toast, panini, ecc. Mozzarella “Pizza cheese” Insalate varie, pizze Vitello Pollo o tacchino Sminuzzati, scaloppine, vitello tonnato Fegato di vitello Fegato di maiale Prodotti di carne e di gastronomia Prosciutto cotto Prodotto pressato di pezzi vari di carni suine Antipasti, affettati, canapés, pizze, panini ecc. Capretto nostrano Capretto francese Spesso offerto come capretto al forno senza l’indicazione del paese di produzione (Francia) Filetti di sogliola Filetti di limanda - Il consumatore ha il diritto di chiedere ogni informazione in merito ai cibi che gli vengono serviti nella ristorazione o venduti sfusi nel commercio. Rischio Principio di precauzione Il rapido sviluppo tecnologico al quale stiamo assistendo non permette, anche per via della necessità di conseguire rapidamente degli utili dopo aver investito ingenti capitali nella ricerca e nello sviluppo, di conoscere in modo approfondito tutte le possibili interazioni dei nuovi prodotti con gli organismi viventi e l’ambiente. Per affrontare questo genere di pericoli i paesi industrializzati si stanno dotando di uno strumento giuridico, definito “principio di precauzione”, che in situazioni di incertezza scientifica conferisce alle autorità la facoltà di adottare le misure preventive necessarie, qualora fossero venute a conoscenza di potenziali effetti dannosi per la salute o per l’ambiente, in attesa di ulteriori elementi per una più esauriente valutazione dei rischi. È da augurarsi che questo valido strumento venga al più presto inserito anche nel diritto alimentare svizzero, come auspicato dall’Associazione chimici cantonali nel documento “Leitbild 2000”. Fra le applicazioni più note in ambito alimentare citiamo: • misure anti-BSE (vedi sotto) adottate a suo tempo in molti paesi • blocco delle importazioni nell’Unione Europea di polli dalla Cina per via dell’utilizzo sistematico a scopo preventivo dell’antibiotico cloramfenicolo, indipendentemente dalla presenza o meno nelle carni • divieto di coltivazione di organismi geneticamente modificati • restrizioni nell’uso di campi elettromagnetici Applicazione del principio di precauzione per la prevenzione della malattia della mucca pazza. La malattia della mucca pazza, o encefalopatia spongiforme bovina (acronimo inglese: BSE), è una malattia dei bovini causata da agenti infettivi particolari denominati prioni (si tratta di proteine, sono quindi diversi dai più comuni batteri, virus e parassiti). La malattia è apparsa per la prima volta in Gran Bretagna nel 1986 e in Svizzera nel 1990. La BSE può trasmettersi all’uomo attraverso il consumo di organi contaminati. La malattia nelle persone è denominata “nuova variante Creutzfeldt-Jakob” (acronimo inglese nvCJD). Fino ad oggi le persone colpite superano di poco il centinaio, prevalentemente in Gran Bretagna. Il principio di precauzione in questo caso è stato applicato già nel dicembre del 1990 con il divieto di somministrare farine animali ai ruminanti, e ciò ancor prima di disporre della certezza sulla trasmissione della malattia. Il forte sospetto di trasmissione della malattia ai bovini tramite farine animali e il sospetto della trasmissione dai bovini agli esseri umani ha indotto il legislatore a procedere con il principio di precauzione al fine di tutelare la salute animale e indirettamente la salute umana. Rischio Pregiudizi alimentari Il pesce fa bene alla memoria perchè contiene fosforo Non esiste nessuna relazione fra fosforo e memoria; inoltre il pesce non è certo l’alimento che contiene più fosforo: pistacchi, piselli, carne e uova ne contengono di più. Le vitamine della frutta sono nella buccia Contrariamente a quanto si crede, la buccia non è ricchissima di vitamine, contenute soprattutto nella polpa. La buccia è comunque benefica per la salute, perchè è ricca di fibre insolubili. Il limone disinfetta i frutti di mare Gli acidi contenuti nel limone (citrico e ascorbico) sono del tutto insufficienti contro virus e/o batteri: è come cercare di fermare un Tir tirandogli contro un sasso. La vitamina C non fa venire il raffreddore Sicuramente un’integrazione vitaminica rafforza l’organismo, ma non previene da infezioni; è il sistema immunitario che si oppone a malattie come l’influenza. Assumere vitamina C può ridurre i sintomi, ma non riduce il numero delle volte che ci ammaliamo. Chi è anemico deve mangiare molti spinaci No, un clamoroso errore nella quantificazione del ferro negli spinaci (concentrazione stimata dieci volte superiore) portò a questo pregiudizio (vedi anche disegni animati di “Braccio di ferro”). Bambino con labbra rosse I bambini con le labbra rosse hanno mangiato caramelle con additivi tossici. Falso: per lo più delle volte si tratta di estratto di barbabietole. Peperoncino, ostriche e frutti tropicali sono cibi afrodisiaci Il fatto che circa la metà della popolazione creda al potere afrodisiaco di alcuni alimenti dimostra che siamo ancora molto arretrati dal punto di vista della cultura alimentare; è come credere nelle proprietà afrodisiache del corno di rinoceronte. Il forno a microonde è dannoso per la salute Le radiazioni elettromagnetiche non fuoriescono dall’apparecchio (perchè schermato) e non producono sostanze tossiche. La sicurezza di questi comuni elettrodomestici è comunque garantita solo se il riscaldamento raggiunge una temperatura sufficiente per eliminare i microrganismi.