PAROLE PER ELEVARSI UNA GIORNATA AD ALFIANELLO PAESE NATIVO DEL BEATO LODOVICO PAVONI Domenica 1 giugno di buon mattino ci siamo incamminati (per modo di dire) solito disguido degli orari, ma con il telefonino chiama tu che chiamo anch’io ci siamo ritrovati un attimo prima di arrivare ad Alfianello paese circa a metà tra Brescia e Cremona. Paesino tranquillo, piccola passeggiata, controllo della Casula che la sistemiamo meglio in un sacchetto regalo, qualche foto e poi entriamo in oratorio dedicato al Pavoni, notiamo subito che tutto è pronto per la S. Messa, subito ci viene incontro padre Raffaele, che, dopo parecchi anni di lontananza, rincontriamo e ci illustra un po’ la situazione ad Asmara, povera popolazione. Inizia la S. Messa, una bella fila di ragazzi di ogni età come chierichetti e la presenza anche delle autorità civili (sindaco ed assessore con relative consorti), benedizione della Casula che poi viene indossata da padre Raffaele (come si vede nella foto), una piccola scuola di cantori accompagna la cerimonia, un impianto sonoro ottimo (donato dall’amministrazione comunale all’oratorio, da la possibilità di ascoltare tutto perfettamente), otti(segue in ultima) A volte, purtroppo rare, siamo posti di fronte a personaggi “di levatura eccezionale”, che segnano o hanno segnato la loro epoca, dando un contributo forte alla crescita dell’umanità. Questa levatura eccezionale racconta di doti morali, spirituali, artistiche, intellettuali che unite ad una profonda umanità (non sono dei robot o degli alieni!) hanno riempito di significato la loro vita e quella di altri con i quali hanno condiviso la storia. In fondo, le parole più vere per “elevarsi”, per dare cioè alla propria vita una pienezza e un significato profondo, basterebbe interiorizzare queste esperienze umane così ricche e credibili! Come non pensare che la vita di Francesco e Chiara d’Assisi, di Charles de Foucald e di Teresa di Lisieux, di Lodovico Pavoni e di mille altri santi siano”le parole fatte carne” di un’esperienza di vita autentica e seducente? Ma anche dentro questi nostri anni, dove sembra che la santità non sia più di moda, come non ritenere che la vita di Roger Schutz, dell’Abbè Pierre, di don Benzi, di Chiara Lubich che ci hanno appena lasciati, e di tanti altri che ancora sono tra noi ma che sono testimoni credibili del Vangelo e della vera umanità, non siano quelle parole diventate gesto e vita che davvero fanno “elevare” la nostra povera umanità. Proprio stamattina mi sono letto, dalla collana Testimoni di T. Bosco, la vita, in breve, di Karol Wojtyla, Giovanni Paolo II. Posso dire che sono parole che mi hanno fatto bene? Sì. Perché leggere di altri che hanno risposto con tanta generosità alle domande della vita, ti fa nascere la domanda di S. Agostino: “Si isti, cur non ego?” (Se ci sono riusciti questi perché non ci provo io?) Oltre questo certo abbiamo bisogno anche di parole che in alcuni momenti sono importanti: le parole di mia madre, incredibili carezze nei momenti in cui avevo bisogno di qualcuno che mi raccontasse che la vita è amore, quelle di un maestro che come Socrate ha fatto nascere la nostra intelligenza, quelle di un educatore, un istruttore, un allenatore, un fratello o sorella, un amico, uno sposo/a che ci hanno aiutato a diventare uomini e donne. E ancora le parole di un prete, magari amico, di una suora che riecheggiano le parole del Vangelo, le parole di libri che hanno “spessore e verità” (leggiamo ancora?) sono parole altre che servono davvero ad elevarci, che alla fine vuol dire ad ESSERE MIGLIORI. Oh, come vorrei che anche queste parole facessero un po’ da cric! vostro p. Walter 24 ore non stop e ricorrenza del 28-5-2008 Il motivo per cui si è pensato alla 24 ore non stop, è stato perché si ragionava sulla situazione della “famiglia Pavoniana”. Fratelli coadiutori ormai pochi, padri sempre meno inoltre molti gia avanti con gli anni. Non sapendo cosa fare, nel nostro piccolo, abbiamo pensato di rivolgerci direttamente a Lui, a Dio. A Monza la nostra ora di adorazione è stata fatta con tanta devozione, con una presenza significativa di fratelli, di ex, di padri Pavoniani e altri. Il perché di questa ora di adorazione è nella preghiera a Dio che mandi molte vocazioni per la nostra congregazione e anche perché Dio con la sua potenza, glorifichi il nostro fondatore, il quale diceva: “ tutto si può con l’ aiuto di Dio”. Fiduciosi di ciò, noi lo adoriamo (per questo motivo) un’ora all’anno per ciascuna casa Pavoniana, ma che diventa una giornata intera distribuita in tutto il mondo. Questo è poca cosa, ma siamo certi, molto efficace. Questa certezza è stata anche ribadita il 28-52008 dall’arciprete di Monza, Mons. Silvano Provasi, intervenuto a concelebrare con tutti i padri Pavoniani di Monza alla festa liturgica del nostro fondatore. Nella omelia mons. Provasi, illustrava ai presenti la figura del Pavoni, soffermandosi sulla sua abilità di educatore e di organizzatore. Questa omelia ci trovava molto consenzienti, poiché noi molti anni fa il Pavoni, non sapevamo chi era, ma il destino ci ha affidato ai suoi successori, abbiamo attinto alle sue massime, abbiamo goduto delle sue teorie, abbiamo plasmato la nostra vita sui suoi insegnamenti ed ora adorando Dio, vorremmo, con gratitudine, venerarlo con il nome di Santo. Forza, non dimentichiamolo!!! Alla prossima. F.R. Partecipazione alle feste sociali di Genova e Pavia GENOVA, domenica 4 Maggio La giornata di festa dell’Associazione Ex Allievi di Genova Domenica 4 Maggio ha visto una buona partecipazione da parte di ex allievi e associazioni. Erano presenti le Associazioni degli ex di Trento, di Monza, di Milano, di Pavia. Mancava l’associazione di Brescia non per mancanza di volontà ma per l’impegno che gli stessi ex si sono assunti di essere a Saiano la prima domenica di ogni Mese a tener aperto la stanza dove è morto il Fondatore della Congregazione, il beato Lodovico Pavoni. L’Istituto Fassicomo (questo è il nome dell’Istituto) si presenta molto bene sotto la nuova veste che la Congrgazione hà voluto assegnargli. Infatti da Settembre del 2007 è diventata la casa di riposo degli anziani della Congregazione al posto di Susà di Pergine. E’ stata qiundi una bella e simpatica giornata aver incontrato i padri e i confratelli che sono presenti e che con loro abbiamo condiviso la mattina, ricordando i “tempi andati” la santa Messa concelebrata dal sempre presente P. Walter con P. Gildo rettore dell’istituto e dai Padri anziani presenti. Durante la riunione dell’Associacione dopo il discorso del nuovo presidente Aldo Zinelli, P. Walter ha portato il saluto e le novità della congregazione, P. Gildo ha spiegato le finalità che stanno avvenendo nell’istituto non solo con l’arrivo degli anziani ma anche con la creazione di un centro di accoglienza per le persone che provvisoriamente si devono fermare a Genova. Al termine dell’Assemblea come prima detto S. Messa, l’immancabile foto ricordo di gruppo, poi tutti al momento tanto atteso il pranzo, finito il quale ognuno ha preso la via del ritorno verso casa, dandoci comunque appuntamento a Pavia Domenica 11 Maggio giornata di Festa dell’associazione ex di Pavia. E.M. MONZESI A PAVIA, 11 maggio 2008 Mi tocca fare anche il cronista per il giornalino degli Ex di Monza. Lo faccio volentieri perché con Marchesi, Colombo e la sua signora c’è un bel rapporto di stima e amicizia. Di fatto gli Ex di Monza sono sempre presenti alle nostre feste e la signora Fedora è attivissima a fare foto, vendere biglietti e distribuire simpatia a tutti. Poi c’è un altro motivo: il signor Marchesi attuale Presidente di Federazione è giunto a fine mandato e quindi va ringraziato per quanto ha fatto durante questi tre anni di incarico. Il suddetto Marchesi nel corso della nostra assemblea ha voluto passare di sorpresa il testimone al neo-diplomato Ermes Rigoli promuovendolo sul campo come nuovo presidente di Federazione, quasi come per dire: hai il Diploma di Benemerenza? “TO’ CIAPA” anche questo e vai. Caro Ermes qui torni ad essere, come dici tu con ironia, più carrettiere che diplomato, sul cui carretto tutti caricano sicuri che tu porterai tutto a destinazione. Salvatti RIEPILOGO INCASSI 2007-2008 ENTRATE USCITE DIFFERENZA RIPORTO 5.846,77 5846,77 ACQUISTO BOLLI 825,00 STAMPA BUSTE e BOLLETTINI 130,00 RAPPRES. e QUOTA FEDERAZ. 200,00 FESTA SOCIALE 1.965,00 822,00 LOTTERIE 1.082,37 98,00 COMMEMORAZIONE DEFUNTI 16,70 TOMBA CIMITERO 8.580,00 TOMBOLA 288,50 60,00 REGALI COMUNITA’ 145,80 TENUTA CONTO 60,00 OFFERTE VARIE SOCI 1.354,00 6,60 ACQUISTI VARI 92,00 GITA DI PRIMAVERA 1.614,00 442,77 ANNIVERSARI 58,00 TOTALE 12.150,64 11.536,87 613,77 Festa di primavera 2008 Maggio (Valsassina), 8 giugno 2008 Mentre si caricava la nostra auto di vettovaglie per portarle a Maggio in Valsassina, eravamo infastiditi da un’afa micidiale, si sudava per un nonnulla, ed eravamo con la pelle tutta attaccaticcia, era una sensazione davvero spiacevole. Mentre percorrevo i chilometri che da Monza ci portavano a Maggio, guardavamo con preoccupazione il cielo, nuvoloni neri e cupi si erano posati sulle montagne ed erano pronti a scaricare a terra tutta la loro acqua. Noi si pensava al domani, ed alla possibilità di non avere adesioni e che i nostri invitati declinassero l’invito. Arrivati a Maggio noi comunque abbiamo preparato la cena per tutti i presenti e dopo esserci “messati” con l’arrivo di p. Luca, ci siamo seduti a tavola per un momento di allegra convivialità preparata dal nostro caro fr. Bruno, dalla Rina e dalla Vanna. Al mattino il tempo era così così e questo aumentava le nostre speranze, poi dopo il primo arrivo del caro Radici, ecco arrivare alla spicciolata uno dopo l’altro i nostri amici, i nostri ex, così da formare un bel gruppo, tanto che a tavola eravamo in 70. La festa è riuscita benissimo e a giudizio unanime, il menù è stato ottimo, l’allegria tanta, e la voglia di divertirsi la si poteva toccare. Dopo il giusto caffè (cioè senza correzioni?) con la ormai consueta lotteria si concludeva la nostra festa. F.R. Per chi c’era e per chi non c’era, arrivederci alla prossima. Nuova rubrica da “Parole per... pensare, pregare, vivere” Tempo fa chiedevo ai Pavoniani “c’è un libro o un opuscolo con le massime più significative del Pavoni?” Poco dopo eccolo, è un opuscolo con 30 massime che sono tratte dalle Costituzioni o dalle lettere che il Pavoni ha scritto e da quanto hanno raccontato i suoi confratelli o coetanei traendoli da esperienze dirette. Io ho voluto per alcune frasi raccontare delle storie di cui molte vere e documentabili ed altre semplici aneddoti per dimostrare che il pensiero del Pavoni è ancora attuale e che le sue massime possono essere adottate come programma di vita. n° 1 Un amico tempo fa, mi confidava che da ormai parecchio tempo si era accorto che suo figlio non era più lo stesso. Era nervoso, svogliato, aveva momenti di euforia, seguiti da momenti di crisi. Lui e sua moglie non riuscivano a capire il perché di questo suo comportamento. Un giorno capirono il perché; passeggiando per il parco cittadino, videro il loro figlio accucciato dietro un albero che si iniettava una dose di droga. Per loro fu una cosa tremenda, il mondo cadde loro addosso e, per quante domande si facessero, non riuscivano a darsi una risposta. Il mio amico cadde in depressione e a stento riusciva ad essere autonomo. Per fortuna sua moglie riuscì a reagire a questa tremenda batosta. Riuscì a portare suo figlio da un medico il quale, visto il grado di dipendenza che il ragazzo aveva gia raggiunto, li indirizzò subito verso una struttura per tossicodipendenti. Il figlio però in un primo momento non volle andare, ma volle essere curato stando a casa; qui iniziò il calvario per quella povera mamma. Essa doveva ricordare al figlio, le medicine e controllare che le prendesse, seguirlo quando usciva per evitargli brutti e tentanti incontri. Lo doveva accompagnare dal terapeuta che si era impegnato ad aiutarlo. Dopo qualche mese si accorsero che i loro sforzi erano stati vani, perché chissà come, suo figlio riusciva ancora a farsi. Un giorno il ragazzo si sentì male, veramente male, fu portato in ospedale e per fortuna si riuscì a salvarlo. Sarà stato il dolore, sarà stata la paura, fatto sta che uscito dall’ospedale accettò di entrare in quella struttura per tossicodipendenti. La mamma lo accompagnò e lo affidò ai responsabili e piangendo si avviò verso casa. Durante il tragitto verso la stazione passò davanti ad una chiesa, essa si sentì invitata e con il fazzoletto ora su un occhio, ora sull’altro per tergere le lacrime, entrò. Non era una praticante, però entrando si ricordò delle cose che sua mamma le aveva insegnato; si fece il segno della croce e si portò davanti all’altare. Si sedette sul primo banco e piangendo parlò con la mente a Dio che lei sentiva dentro il tabernacolo. Parlò con Lui, confidò le sue pene chiedendo la grazia che più le premeva. Parlò con Lui come si parla ad un amico, sentendosi sicura che Lui la ascoltava. Passava il tempo, ma come in trance, non avvertiva niente di tutto quello che avveniva intorno a lei, non si accorgeva nemmeno della gente che entrava ed usciva dalla chiesa. Quando si alzò per uscire si sentì sollevata, serena, come se qualcuno le avesse promesso che suo figlio si sarebbe ripreso. Mesi dopo fu informata dei progressi fatti da suo figlio e, dopo un anno e mezzo, esso uscì. Suo figlio oggi lavora, si è sposato e gode della felicità che può dare una famiglia serena. Il mio amico, ora ripresosi, mi confidava che sua moglie le raccontò della sua visita in quella chiesa a guarigione avvenuta, terminando il racconto con una frase: “Caro, bisogna confidare in Dio, Esso è l’unico che non tradisce mai”. Le vicissitudini della vita ci portano a formulare delle massime che i nostri santi hanno già detto anni fa, come il nostro Pavoni, il quale spesso parlando con i suoi allievi diceva: “Confidate con sicurezza in Dio, è l’unico che non tradisce mai a chi a lui si abbandona”. F.R. (segue dalla prima) ma predica da parte di padre Raffaele. Al termine don Mauro Manuini, parroco di Alfianello, fa uno scambio di regali con l’amminisrazione comunale, quindi la parola al sindaco, da quel che dice subito capiamo che in questo paesino la storia del beato Lodovico Pavoni e le sue opere per i giovani sono molto conosciute e ritenute tott’oggi ancora particolarmente attuali e da prendere come esempio. Complimenti! Al termine qualche scambio di opinioni e dopo tutti a pranzo nei locali ed all’aperto all’Oratorio Lodovico Pavoni di Alfianello, un ottimo pranzo completo che ci è stato servito dalle gentili signore del luogo. E da queste righe prendiamo occasione per ringraziare il parroco don Mauro Manuini e tutti gli “alfianellesi” per la loro cordialità e l’affetto dimostratoci. Grazie. C.E.U. Nelle foto il momento della presentazione della casula che abbiamo voluto donare come Federazione al parroco di Alfianello. Sotto alcuni ex partecipanti alla giornata nel giardino della casa comunale, ex casa nativa del beato Pavoni. PROSSIMI INCONTRI PROSSIMI INCONTRI 19 ottobre 2008 F E ST A S O C I A L E EX allievi Artigianelli e Oratoriani Anche quest’anno la Festa Sociale si svolgerà presso l’Istituto con il seguente programma: ore 9,30 Ritrovo presso l’Istituto ore 11,00 S. Messa ore 12,30 Pranzo Vi aspettiamo numerosi.... ci saranno gioiose sorprese! E’ gradito avvisare della partecipazione. 9 novembre 2008 S. MESSA DEI DEFUNTI CHIESA SS. TRINITA’ (ARTIGIANELLI) ore 16,00 La S. Messa è dedicata a tutti i nostri parenti, ex alunni, ex oratoriani e Religiosi che ci hanno lasciato. N U M E R I T E L E F O N I C I U T I L I P E R C O N TAT TA R C I Colombo Emilio Umberto Ginzaglio Angelo Andreatta Fabio Ferrari Remo Tel. 039.324011 Tel. 039.830468 Tel. 3478988780 Tel. 039.746852 Brioschi Giovanni Marchesi Enrico Pirola Franco Istituto Artigianelli Tel. 02.2401881 Cell. 335.1250131 Tel. 039.2004580 Tel. 039.2301006 Congratulazioni Gini Walter e Manera Mirella ricordano il loro 45° di matrimonio (30 settembre 1963). Bernabei Adriano e Palmerini Annamaria ricordano il loro 40° di matrimonio (15 aprile 1968). Colombo Emilio Umberto e Borina Fedora festeggiano i loro 35 anni di matrimonio (1 settembre 1973). Tutti insieme auguriamo ai nostri amici un milione di auguri per un sereno proseguimento della loro unione. Lutto Ci è giunta la notizia della morte di un nostro ex: Alessandro Galimberti. Alla famiglia le nostre condoglianze. Carissimi Amici Ex Allievi In questo spazio vogliamo farvi conoscere tutte le ricorrenze che accompagnano la nostra vita e la nostra associazione quali “Mi ritorna in mente”, Compleanni, Onomastici, Anniversari di Matrimonio, ecc. e tutte quelle altre iniziative che possono interessare tutti. “Gli ex Artigianei de Via Magenta 4 Monza” Anno 5 - N° 22 - 10/09/2008 c/o presso Istituto Artigianelli - Via Magenta 4 - Monza - viene stampato in proprio con la collaborazione di vari ex allievi. Il Consiglio ringrazia.