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Trimestrale Pavoniano
N° 1/2014
ANNO LIX
GENNAIO - MARZO
Padre
Pavoni
3
L’ABC della
crescita
6
Giopav
19
Pavonia
news
2
Editoriale
4
Fatti e
persone
16
Ex
Allievi
22
✔ 528 pagine
con un ricchissimo
e inedito apparato
iconografico a colori
✔ Immagini a piena
pagina e particolari
✔ Confezione cartonata
con sovraccoperta
Pagine: 528
Prezzo: € 59,00
Il leone mostra le due facce della potenza;
la scimmia è la maschera del diavolo;
il gallo è l’araldo della luce...e altri 40 animali
Questo libro racconta il significato simbolico delle numerose e diverse rappresentazioni “zoologiche” che affollano gli edifici sacri e le pagine miniate dell’età medievale:
un alfabeto di animali che oggi non sappiamo più leggere. Riscoprirete un linguaggio
complesso e misterioso, ispirato ai testi biblici e ai Padri della Chiesa, ma anche alla
tradizione classica e alle credenze popolari, che si serve dei simboli e dei segni della
natura per parlare delle cose celesti.
Riconoscenza
2
3
4
6
7
10
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32
Educare alla soda pietà
Editoriale
Il matrimonio è un’istituzione seria,
almeno per la Chiesa
Villavicencio:
scena di “coleo”,
un rodeo ‘tipico’
del luogo
EDITORE
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di Alberto Comuzzi
L’ABC della crescita
Elogio della Provvidenza
Fatti e persone
Il 39° Capitolo generale dei Pavoniani
Una scelta forte
in una società tribolata
Svegliate il mondo!
Religiosi e Laici insieme
Il Signore benedica l’opera
delle sue mani!
Buon compleanno, Sacchieri!
L’intervista a… / Giopav
P.
In Lodovico Pavoni ed i giovani, oggi
Momenti alla Cappuccina
Ex allievi
Federazione, Monza, Milano,
Pavia e Trento
Pavonianews
Asmara, Brescia, Milano, Roma, Tradate,
Trento, Messico, Filippine, Burkina Faso,
Spagna e Brasile
Nella casa del Padre
P. Giovanni Pennati
Riconoscenza
Educare alla soda pietà
Non manca nei Brevi Cenni – prima biografia completa
del Pavoni, di cui continuiamo a pubblicare ampi stralci
– l’attenzione ai modi usati dal Beato Fondatore nell’educare i giovani che gli erano affidati. Anche oggi, annota
p. Mauri – e siamo nel 1899 – si fa “un gran discorrere di
educazione e di metodi educativi, anzi si pretende che la
vera educazione sia frutto propriamente di questo secolo
razionalista e sensuale, che superbamente, ma con terribili rovine ha scosso il dolce e soave giogo della Divina
Verità”. Invece, è proprio nella fede vissuta – la soda pietà
– la base del sistema educativo di p. Pavoni.
A fondamento della sua educazione invece il Can. Pavoni poneva la pietà, quella pietà soda e verace, che al
dir dell’Apostolo è utile ad ogni cosa e senza la quale è
impossibile si educhi veramente e si formino ottimi costumi. Ogni giorno quindi, anche di lavoro, le orazioni
al mattino ed alla sera, l’assistere alla S. Messa, il premettere brevi preghiere ad ogni importante occupazione: nei
giorni festivi poi si aggiungevano facili e brevi spiegazioni del Vangelo e del Catechismo, e la Benedizione col SS.
E tutto facevasi in comune, perché Maggiore fosse l’edificazione e nascesse quasi una mutua gara nel bene. Anzi
a questi esercizii di pietà dovevano intervenire anche gli
esterni, specialmente nei giorni di festa pur troppo più
pericolosi pei giovanetti scioperati.
Così tutta la Pia Casa respirava atmosfera soprannaturale, di cui si accorgevano anche i semplici visitatori,
cosicché molti dicevano essere quella il vero asilo della
Pietà. E come non lo poteva essere, se il Pavoni stesso
era di pietà ferventissima, la quale quasi senza volerlo si
trasfonda negli altri?
Invitiamo a segnalare al Superiore della Comunità pavoniana più vicina, o al Superiore generale, eventuali “grazie” ottenute per intercessione del beato Lodovico Pavoni
2 Vita 1/2014
Editoriale
Il matrimonio è un’istituzione
seria, almeno per la Chiesa
I
l Comitato di redazione di
Vita ha deciso di dedicare
gli editoriali di quest’anno
al tema che papa Francesco ha
scelto per il suo primo Sinodo:
“Le sfide pastorali sulla famiglia
nel contesto dell’evangelizzazione”. L’importante evento vedrà
la Chiesa impegnata in due momenti: l’assemblea generale straordinaria (5-19 Ottobre 2014) e
quella generale ordinaria, prevista per il 2015. Le domande che
molti si fanno sono: perché la
Chiesa annette tanta importanza alla famiglia? Con tutto ciò
che accade nel mondo perché il
Magistero insiste tanto sul matrimonio? Che cosa può interessare
(e che cosa può sapere) il clero
cattolico, che è pure celibe, di ciò
che accade tra coniugi e tra genitori e figli?
Sgomberiamo subito il campo
da tanti luoghi comuni e ricordiamo il punto di vista della Chiesa la quale, da sempre, ha difeso
l’indissolubilità del matrimonio
arrivando a subire persino uno
scisma, quello della “Chiesa di
Inghilterra”. Gli Anglicani si sono
separati dal Papa non a causa di
differenze dottrinali, ma perché il
successore di Pietro, fedele alla parola di Gesù, non ha assecondato
la richiesta di Enrico VIII di sciogliere il suo matrimonio. Il concilio di Trento (1545-1563), pietra
miliare nella storia della Chiesa,
ha confermato la dottrina dell’indissolubilità del matrimonio sacramentale e ha chiarito che essa
corrisponde all’insegnamento del
Vangelo. Ai nostri giorni il conci-
lio Vaticano II ha ribadito, nella
costituzione pastorale “Gaudium
et spes”, il principio dell’indissolubilità del matrimonio cristiano
spiegando che è fondato sia sotto
il profilo teologico sia spirituale.
Di fatto, il matrimonio è inteso come una completa comunione corporale e spirituale di vita e
di amore tra uomo e donna, che
si donano e si accolgono l’un l’altro in quanto persone. Attraverso
l’atto personale e libero del reciproco consenso viene fondata per
diritto divino un’istituzione stabile, ordinata al bene dei coniugi
e della prole, e non dipendente
dall’arbitrio dell’uomo: «Questa
intima unione, in quanto mutua
donazione di due persone, come
pure il bene dei figli, esigono la
piena fedeltà dei coniugi e ne reclamano l’indissolubile unità».
Ciò significa che attraverso il
sacramento Dio concede ai coniugi
una grazia speciale: «Infatti, come
un tempo Dio ha preso l’iniziativa
di un’alleanza di amore e fedeltà
con il suo popolo così ora il Salvatore degli uomini e sposo della
Chiesa viene incontro ai coniugi
cristiani attraverso il sacramento
del matrimonio. Inoltre rimane
con loro perché, come egli stesso
ha amato la Chiesa e si è dato per
essa, così anche i coniugi possano
amarsi l’un l’altro fedelmente, per
sempre, con mutua dedizione».
Non c’è pontefice che non abbia
confermato l’importanza della famiglia anche sotto il profilo della
coesione sociale.
Un papa universalmente apprezzato come Giovanni Paolo II
è autore di quel testo tutt’oggi
fondamentale che è l’esortazione
apostolica “Familiaris consortio”,
pubblicata il 22 novembre 1981
dopo il Sinodo dei vescovi sulla
famiglia cristiana nel mondo contemporaneo, nella quale è riconfermato l’insegnamento dogmatico della Chiesa sul matrimonio.
Alberto Comuzzi
Vita 1/2014
3
L’ABC della crescita
Elogio della provvidenza
Cari lettori di VITA!
La Provvidenza non è argomento di moda. Neppure tra i discepoli di Gesù. Negli ultimi secoli gli uomini si sono sentiti sempre più padroni della storia e artefici delle fortune personali.
Oggi, però, il ricco Occidente sta attraversando una profonda crisi dominata dalla paura del
presente e dall’incertezza del futuro. Questa stagione in cui si sbriciolano tutte le sicurezze
non potrebbe essere l’occasione per riscoprire la Divina Provvidenza?
I capitoli di questo libretto, Elogio della Provvidenza, di Mattia Zani, Editrice Àncora, sono
piccole finestre che si affacciano su un orizzonte spirituale affascinante e misterioso: riflessioni, aneddoti, brani scelti (da Agostino a Caterina da Siena a Manzoni… al beato Pavoni),
profili dei grandi “santi della Provvidenza”, preghiere al Dio provvidente.
Sarà questo il libro che ci accompagnerà nei quattro numeri del trimestrale 2014.
Non per alienarci dal “principio di responsabilità” che ci vede impegnati nel costruire la
nostra storia, ma per abbandonarci anche al “principio della gratuità”, della cura e del dono,
categorie di Dio nella sua presa in carico dell’umanità.
Nell’ABC della nostra crescita scopriremo il primato di un Dio che ci precede, ci sorregge, ci
tiene nella sua mano. Buona lettura!
PROLOGO
«Una volta fu portata in dono
a un Pio Istituto di beneficenza
una grossa forma di cacio. Il servo di Dio diede ordine alla suora
dispensiera, suor Maria della Carità, affinché lo distribuisse tutto
fra le diverse famiglie. La dispensiera distribuì a ciascuna famiglia
una discreta porzione, ma ne tenne in serbo una parte per distribuirlo poi all’indomani. Alla sera,
il servo di Dio chiamò la dispensiera, e le domandò se aveva distribuito tutta la forma del cacio,
e sentendo che no, le diede ordine
di far subito una nuova distribuzione del pezzo rimanente, e le
soggiunse “che la Provvidenza
aveva inviato quel cacio per quella
giornata, che il riservare un pezzo
per l’indomani avrebbe impedito
la Provvidenza di inviarne altro,
perché la Provvidenza avrebbe saputo che ce n’era ancora».
Il servo di Dio è san Giuseppe
Cottolengo. Suor Maria della Carità è la testimone che ha raccontato il fatto.
Di fronte a questo gustoso episodio, che cosa ci viene da pen-
4
Vita 1/2014
sare? Probabilmente ci sentiamo
in sintonia con il prudente comportamento della suora; mentre ci
stupisce, forse ci scandalizza, la
sconfinata e «cieca» fiducia nella
Divina Provvidenza del Cottolengo. Eppure, come lui, molti altri
santi, vissuti in tempi difficili e
travagliati, hanno saputo avviare
imponenti imprese di carità, grazie alle loro capacità e impegno,
ma soprattutto grazie alla incrollabile fiducia nella Provvidenza.
Le cause di una eclissi
Come mai in questo ultimo secolo si è affievolita la fiducia nella
Divina Provvidenza? Le cause di
ordine teologico, spirituale, sociale e culturale sono molteplici
e complesse. Ne accenno solo alcune.
La prima causa è che l’uomo
contemporaneo si sente padrone
della vita. La vuole gestire in proprio, e quindi ritiene di poter fare
William Turner, Nave olandese nella tempesta - 1801
L’ABC della crescita
a meno di ricorrere a Dio. Anzi,
Dio talvolta è vissuto come antagonista dell’uomo: là dove è presente la mano di Dio, viene annullata la libertà e la responsabilità
dell’uomo. Al massimo le donne
e gli uomini di oggi ammettono il
destino, il fato, il caso, la fortuna
o la sfortuna, ma Dio lo lasciano
fuori dalla porta. Anche se qualcuno ha scritto che il Destino è il
nome pagano della Provvidenza e
che la Provvidenza è il nome cristiano del Destino.
Una seconda causa è la fiducia illimitata e quasi magica
che l’uomo ripone nella scienza.
I progressi della scienza e della
tecnologia in tutti i campi rendono «superfluo» il ricorso a Dio.
È vero che esistono limiti davanti ai quali oggi la scienza si deve
fermare. Ma domani questi limiti
saranno superati e l’uomo potrà
quindi ricorrere sempre meno
alla Provvidenza. In un certo senso l’uomo di oggi è homo technicus o technologicus e nella tecnica
o nella tecnologia non c’è spazio
per l’«ipotesi Dio».
Una terza causa è la drammatica domanda che da sempre l’uomo si pone: se Dio è Padre buono
e provvidente perché il mondo
è attraversato da tanto male? E
perché Dio permette la sofferenza innocente? Come si spiegano
le migliaia di innocenti vittime di
cataclismi? Perché questa disgrazia capitata proprio a una persona
così buona? Domande brucianti e
scomode su cui avremo modo di
riflettere.
Una quarta causa è il modo
evangelicamente poco ispirato con cui alcuni scrittori sacri
o predicatori hanno parlato e
scritto della Divina Provvidenza,
arrivando a farne quasi una caricatura. O contrabbandando come
fiducia nella Provvidenza un certo fatalismo o una passiva rassegnazione. O, peggio ancora, presentando le prove e le disgrazie
Johannes Vermeer, Het melkmeisje (la lattaia), ca. 1660, Rijksmuseum, Amsterdam
come «provvidenziali» castighi di
Dio per spingere alla conversione
l’umanità peccatrice. Per cui molti cristiani non vogliono più sentire parlare in modo distorto del
Padre provvido.
Un’ultima causa a cui faccio
cenno. L’uomo di oggi ha molta
più fiducia nella «Previdenza»
che nella «Provvidenza».
Mi riferisco a quella rete di
protezione sociale che la nostra
società offre alle persone: le pensioni, la sanità, le assicurazioni, il
conto in banca. Sono previdenze
che garantiscono il futuro. E sono
certamente conquiste importanti,
una vera benedizione per le persone e le famiglie. I nostri vecchi
non avevano queste previdenze
per cui dovevano necessariamente porre la loro fiducia nella
Provvidenza. Quindi avevano più
fede di noi oggi? Forse. Di certo
facevano parte del popolo dei poveri che poneva la fiducia non nei
propri mezzi, ma solo nel Signore. E per questo erano «beati».
Ma le cause accennate, e le
molte altre che potremmo elencare, possono spiegare l’eclissi della devozione alla Provvidenza? I
credenti possono permettersi di
mettere in soffitta la fiducia nella Provvidenza? Credo proprio di
no.
Probabilmente è arrivato il
momento di ricuperare la valenza evangelica della fiducia nella
Provvidenza. Quanto mai attuale.
Tra l’altro, la grande crisi economica di questi anni ha fatto crollare molte certezze nell’uomo occidentale che si è sentito in balia
di forze finanziario-economiche
sovranazionali e profondamente corrotte, preoccupate solo del
proprio profitto… A chi vogliamo affidare il nostro futuro? Alle
incerte e spesso voraci mani degli
uomini oppure alle provvide seppur misteriose mani di Dio?
Vita 1/2014 5
Fatti e persone
Il 39° Capitolo generale
dei Pavoniani
Pubblicata in data 10 gennaio la lettera di indizione.
Temi e note organizzative di un evento in preparazione
già da settembre 2013
“O
ggi, 10 gennaio 2014,
con il voto unanime
dei Consiglieri, indico
il 39° Capitolo generale ordinario
della nostra Congregazione, a norma della Regola di Vita”. È l’inizio
della lettera inviata dal Superiore
generale ai Provinciali di Italia, Spagna e Brasile e all’intera Famiglia
pavoniana, con le indicazioni necessarie per l’organizzazione dell’evento che ogni sei anni convoca
insieme i rappresentanti di tutta la
Congregazione.
Non cambia, rispetto alle ultime
due edizioni, il dove ed il quando
del Capitolo: si celebrerà, infatti,
a Ponte di Legno (Brescia), nella
casa della Congregazione in località Zoanno, dove tutti i Capitolari
dovranno essere presenti dalla sera
di domenica 6 luglio 2014.
L’assemblea sarà composta, in
primo luogo, da 27 Religiosi: 9 in
ragione del loro incarico (“ex officio”), ossia il Superiore generale,
i suoi Consiglieri (4), i Superiori
provinciali (3), l’Amministratore
generale; 18 Religiosi, invece, saranno presenti per elezione. Questi verranno scelti – e qui c’è una
L’aula capitolare, come era nel luglio 2008
6
Vita 1/2014
novità – da 7 diverse circoscrizioni:
9 dall’Italia, 3 dal Brasile, 2 dalla
Spagna, 1 dalla Colombia, 1 dall’Eritrea, 1 dal Messico/Burkina Faso
e 1 dalle Filippine. Per favorire, infatti, una rappresentanza più ampia
possibile ed estesa a tutte le Comunità, è stato deciso di suddividere
le Province in macro-zone geografiche. Sarà più facile così portare
direttamente in Capitolo la voce e
l’esperienza di tutti.
Questi 27 Religiosi, così designati, costituiscono l’organo legislativo e decisionale supremo della
Congregazione, come si esprime la
Regola di Vita, e avranno diritto di
voto nelle procedure per l’approvazione dei documenti capitolari
e l’elezione della nuova Direzione
generale.
Per arricchire ulteriormente il
confronto in assemblea e contribuire all’approfondimento dei temi
in discussione, al Capitolo saranno invitati anche 2 Laici per ogni
Provincia, ed eventualmente altri
Religiosi, con diritto di parola ma
non di voto. Anzi; è prevista fin
d’ora una sessione aperta a Religiosi e Laici della Famiglia pavoniana,
come momento di partecipazione
più visibile e vasta.
I lavori saranno distribuiti in
“sessioni” giornaliere secondo il
cronogramma che l’assemblea approverà nella seduta di apertura.
Non è quindi stabilita una data di
conclusione: dall’esperienza delle
ultime edizioni si ricava una durata
media di circa tre settimane.
Ora tutti sono invitati ad intensificare la preparazione. Una prima
serie di contributi e proposte sui
temi dei “Percorsi di riflessione”,
il documento preparatorio distribuito alle Comunità, è già arrivata
al Superiore generale entro la data
prevista del 31 dicembre. Entro il
31 marzo è attesa la seconda serie.
Le proposte che otterranno maggiore consenso entreranno nello
Strumento di lavoro che verrà consegnato ai Capitolari.
Il Superiore generale ha chiuso
la lettera di indizione richiamando
al dovere di pregare per il buon esito del Capitolo. Che padre Pavoni
accompagni il cammino della sua
Famiglia, sotto la guida dello Spirito Santo e la materna protezione di
Maria Immacolata!
Una scelta forte
in una società tribolata
Con la comunità di Villavicencio in Colombia chiudiamo
la nostra panoramica sulle realtà della Provincia pavoniana di Spagna
Un po’ di storia
Il 14 gennaio 2004, p. Vittorio
Vitali, fr. Jesús Mateos e due novizi giungono a Villavicencio, città
degli Llanos Orientali, nella parte
dell’Orinoco colombiano. Obiettivo: dare inizio ad una Comunità
pavoniana.
Il clima tropicale, la grande
umidità ed il caldo rendono difficile il lavoro in una zona culturalmente, economicamente e socialmente piuttosto svantaggiata.
Nonostante questo, i Fratelli
vogliono dar vita ad alcune attività
specifiche pavoniane e far nascere delle vocazioni anche in questa
parte difficile della Colombia.
Gli inizi sono rivolti alla conoscenza della realtà locale, dedicati
soprattutto all’animazione giovanile, ed a porre le radici di una futura presenza continuativa.
Nel 2005 accettano la respon-
La grandiosa distesa degli Llanos (pianure) orientali
sabilità della parrocchia San Marco. La chiesa è formata da quattro
pali ed una copertura di lamiera.
Spazio assai misero che i Fratelli
cercano di ampliare ed abbellire,
fornire di tutto quello che è necessario per le celebrazioni ed i
Sacramenti.
La prima chiesa e la struttura del nuovo
“tempio”
Vita 1/2014
7
Fatti e persone
LE PREOCCUPAZIONI
PRIORITARIE
Oltre i muri da costruire, è più importante far
nascere una Comunità, formare i vari gruppi, creare un Consiglio pastorale,…: aspetti da subito
presi in considerazione. Dalle persone coinvolte
nella pastorale viene la decisione di iniziare la
costruzione della chiesa, con tutti i locali necessari
al funzionamento della parrocchia. Prima, però,
sorgono delle attività dirette all’educazione dei
ragazzi e giovani poveri ed abbandonati. Nel
2006 viene inaugurato il Centro Juvenil Pavo-
ni. Propone un’educazione
informale attraverso queste
offerte:
✔ Aiuto scolastico
Il Centro Juvenil, luogo di ampia offerta educativa
✔ Biblioteca virtuale
✔ Ludoteca
✔ Laboratori di arte, sport e cultura
spagnoli. La Comunità, inoltre, ospita il noviziato
✔ Corsi professionali,…
per la Colombia ed il Messico, momento per far
Il Centro è finanziato dalla “Fundación Beato
vivere il carisma pavoniano nel concreto a questi
Ludovico Pavoni”, creata da benefattori locali e
giovani aspiranti.
LE OPERE
ATTUALI
IL CONTESTO
Il Barrio Marco Antonio Pinilla è abitato
da gente giovane e povera da poco immigrata. I principali problemi sono legati alla
povertà, alla mancanza di lavoro o ad un
lavoro raffazzonato (ambulanti, piccoli negozianti,…), alla debolezza culturale, spirituale
e di valori. Le strade sono per lo più sterrate e
l’igiene lascia a desiderare assai. I conflitti familiari sono numerosi e l’alcol pare sia l’unico
diversivo per gli uomini, specie al sabato sera.
I ragazzi spesso abbandonano la scuola per
mancanza di mezzi o per trovarsi un lavoro.
Molti di loro cercano la realizzazione personale nell’alcol, nella droga, nelle bande, nella
violenza e nella prostituzione.
Religiosamente la gente è molto superstiziosa. Il cattolicesimo rischia di essere di
facciata e considerato importante per la festa
annessa a certi Sacramenti. Abbondano le sette religiose, stregoni e fattucchiere.
Il cammino pastorale in questo campo è
agli inizi, ma la speranza è presente e nasce
dal lavoro positivo con i ragazzi ed i giovani.
Sono tre.
✔la Parroquia San Marcos. Ha un
buon numero di catechisti. Sono
presenti Gruppi di preghiera, di
lettura della Bibbia, di pastorale
sociale, chierichetti, amici del Pavoni,… In questo modo sta crescendo sempre più la presenza pastorale tra la gente. Per esempio:
nel 2012, più di cento bambini/e
hanno fatto la prima Comunione
e sessanta giovani hanno ricevuto
la Cresima. Per una parrocchia di
5.000 abitanti che ha una forte
presenza di Evangelici, è una buona riuscita.
✔ Il Centro Juvenil Beato Ludovico Pavoni. Gli educatori
sono soprattutto giovani
professionisti ed insegnanti, tutti volontari, che si
prendono cura dei ragazzi
più poveri. Non ci sono numeri di riferimento precisi,
ma per l’Aiuto scolastico la
presenza giornaliera è di
60/70 bambini.
Attività sportive e di gruppo, animate instancabilmente
da fr Jesús (secondo da sinistra)
IL RAPPORTO CON LA CHIESA
In processione per le vie del barrio
8 Vita 1/2014
p. Vittorio
Il Vescovo locale ha chiesto ai
Fratelli di farsi carico della Parrocchia di San Marcos. È molto contento
del lavoro pastorale svolto dalla Comunità in un ambiente tanto difficile. Addirittura il Vescovo ha voluto
p. Vittorio come suo consigliere,
vista anche la stima dei sacerdoti
e religiosi locali per lui ed i Fratelli
pavoniani.
Fatti e persone
LA FAMIGLIA
PAVONIANA
È animata dai Religiosi della Comunità e da alcuni Laici
associati. Il comune lavoro apostolico verte principalmente sulla
presenza nei gruppi parrocchiali, negli incontri di preghiera e
nel ritiro mensile, in qualche giorno di convivenza annuale con
la Famiglia Pavoniana di Bogotà.
Caratteristico è un gruppo formato da bambini, chiamato
‘Los amigos de Pavoni’. Settimanalmente si incontrano, pregano, studiano la vita del Fondatore. Anche loro, come gli adulti,
hanno un incontro annuale con l’omonimo gruppo di Bogotà.
Incontro familiare in occasione della visita del Provinciale
QUALE
FUTURO?
I Fratelli vogliono continuare, approfondendole, le attività già intraprese, sottolineando quelle che sono maggiormente rispondenti al carisma
pavoniano: il lavoro con i ragazzi ed i giovani
della loro zona.
La pastorale vocazionale e la Famiglia pavoniana potranno offrire un maggiore dinamismo
con l’acquisizione di nuovi membri, perché da qui
sgorga la forza apostolica del futuro. Un impegno
che i Religiosi sperano porti i suoi frutti, aggre✔
Cappellania del SENA
(Scuola professionale pubblica). Una bella possibilità
per essere a contatto con i
giovani studenti, soprattutto quelli che hanno bisogno
di un sostegno a tutti i livelli, specie circa i rapporti
familiari.
IL RAPPORTO CON
LA SOCIETÀ CIVILE
Tutti sappiamo della situazione politica-sociale-economica della Colombia. Il lavoro svolto dai Pavoniani è apprezzato anche in questo ambito civile, soprattutto perché
rivolto alla parte più svantaggiata della città. E non è invadente!
Di solito la voce più roboante viene da chi ha il potere.
Ma quella più vera nasce dalla gente comune che comprende chi sta loro vicino e sa apprezzare chi cammina con loro.
gando sempre più altri membri.
Infine, la Comunità si sforzerà
di essere una testimonianza di
povertà evangelica, vivendo con i
poveri ed aperta ai poveri (ha deciso, per esempio, di non acquistare
l’automobile), specie i ragazzi ed
i giovani abbandonati, quelli più
cari al cuore di padre Lodovico
Pavoni.
RELIGIOSOS PAVONIANOS
Calle 25 – n. 17 – 18 Este / Barrio Marco Antonio Pinilla
VILLAVICENCIO – META (Colombia) / Tel. 86.67.33.60
E-mail: [email protected]
CENTRO JUVENIL LUDOVICO PAVONI
Calle 25 – n. 17 – 18 Este / Barrio Marco Antonio Pinilla
VILLAVICENCIO – META (Colombia) / Cell.: 313.497.58.15
PARROQUIA SAN MARCOS
Calle 22 – n. 12 – 10 Este / Barrio
Los Maracos
Vita 1/2014
9
VILLAVICENCIO – META (Colombia) / Tel: 86.65.04.45
Fatti e persone
Svegliate il mondo!
Così la “Civiltà Cattolica” titolava sull’incontro
di papa Francesco con i Superiori generali. Per
noi la parola e le emozioni di un testimone diretto,
p. Lorenzo Agosti, nostro Superiore generale
N
on poteva avere migliore
conclusione l’82a Assemblea dei Superiori generali,
che si è tenuta a Roma dal 27 al 29
novembre 2013. Nell’Aula del Sinodo, in Vaticano, abbiamo incontrato
Papa Francesco, che ha dialogato
con noi in modo familiare, rispondendo con cuore aperto alle nostre
domande. In quelle tre ore trascorse con lui, la mattina di venerdì 29
novembre, ci siamo trovati bene, ci
siamo sentiti a nostro agio, abbiamo
sentito il Papa vicino alle nostre inquietudini, abbiamo apprezzato che
abbia voluto dedicarci tanto tempo,
abbiamo accolto da lui nuovi stimoli e incoraggiamento per il cammino della nostra vita religiosa. E al
termine, dopo un breve scambio a
quattr’occhi con il cardinale Prefetto
della Congregazione della vita consacrata, Joào Braz de Aviz (già arcivescovo di Brasilia e ben conosciuto
dai Pavoniani), papa Francesco ha
annunciato che l’anno 2015 sarà
dedicato nella Chiesa alla vita religiosa. E stata una gradita sorpresa,
accompagnata da un lungo applauso da parte dei circa 120 Superiori
generali presenti.
L’incontro è iniziato puntualmente alle 9.30. «Buongiorno. Grazie per l’invito» ha salutato Papa
Francesco. Poi, dopo un momento
di preghiera, si è reso disponibile a
rispondere alle domande che i Superiori generali, nei due giorni precedenti, avevano preparato e raccolto
attorno a cinque argomenti: identità
e missione della vita consacrata; la
formazione; la fraternità; i religiosi
nella Chiesa particolare; le nuove
frontiere della missione Il Papa ha
parlato quasi sempre in spagnolo.
All’inizio un accenno al fatto che
Papa Francesco, gesuita, proveniva
dalla vita religiosa dopo quasi due
secoli. In modo sornione e sorridente Papa Francesco ha chiesto
P. Lorenzo saluta papa Francesco, auspicando che possa essere lui a proclamare la santità
di p. Pavoni
10 Vita 1/2014
chi era stato l’ultimo Papa religioso.
E alla risposta: «Gregorio XVI», ha
replicato, sempre facendo finta di
ignorarlo: «A quale ordine apparteneva?». Risposta corale, divertita:
«Ai Camaldolesi». È stato un modo
per creare subito un clima disteso e
sereno.
Diverse e interessanti le sottolineature – il testo completo del racconto
di p. Lorenzo si trova sulla rivista Vita
Consacrata n.1-2014 – a partire dalla
necessità di uscire verso le periferie:
«Gesù non ci ha chiamati per stare
chiusi, come in un nido in cui si sta
bene ... ma per essere inviati, perché
il vangelo cresca». «La vita religiosa
è profezia. Siamo uomini e donne
che possiamo svegliare il mondo e
illuminare il futuro». Trattando del
discernimento vocazionale, il Papa
ha accennato ai religiosi laici (non
«una vocazione a metà strada», ma
«una vocazione differente») e - si
percepiva che questo argomento gli
stava particolarmente a cuore - ha
ricordato «i quattro pilastri della
formazione: spirituale, intellettuale,
comunitaria, apostolica».
Dopo un richiamo all’esperienza di Taizé (un polo apostolico impressionante per i giovani, che sono
evangelizzati da questa fraternità) il
discorso ha toccato, infine, le “frontiere della missione”, tra cui l’educazione. «Il problema è come educare.
Sono tre i pilastri dell’educazione:
trasmettere conoscenze, trasmettere
abitudini buone, trasmettere valori;
e, attraverso questi, trasmettere la
fede». E ha proseguito: «Non possiamo educare per inerzia ... Come
educare un ragazzo che viene da
una famiglia distrutta? Come dire
Gesù Cristo a questi giovani di una
cultura che cambia in continuazione?». Domande pesanti, ma che
non devono spegnere la speranza.
Prima di impartire la benedizione finale, il Papa ha salutato l’assemblea: «Grazie per quello che fate, per
la vostra testimonianza, per i martiri. Grazie anche per gli insuccessi
che sapete sopportare bene. Grazie
di cuore».
Fatti e persone
Fatti e persone
Religiosi e Laici
insieme
A Lonigo, nei giorni 1-2 febbraio istituzione;
2014 il 6°
Incontro provinciale
Quarant’anni rappresentano oggi un tempo “lungo” per una
dicono
della Famiglia
pavoniana in Italia
fedeltà, ma non immobilismo. Molte sono state le trasformazioni
a cui il CEAL/
UN’ATTENZIONE CAPACE DI RINNOVARSI
LP è andato incontro, tutte mirate a continuare l’attenzione e l’amore di Padre
Pavoni per i sordi. Così, infatti, si esprimeva un testimone al Processo Informativo:
“Se tutti gli allievi vedevano in lui la carità del padre, i sordo-muti specialmente
a forza gioiosa del Vangelo
periferie dell’umano), dall’omonimo
trovavano in lui la tenerezza di una madre” (G. Mazza).
nelle periferie dell’umano,
libro dell’Àncora su Melville.
C’è stata una trasformazione “interna”. La nostra comunità religiosa si è ridotta di
religiosi e laici insieme verCentodieci i partecipanti, che
numero
mentre
la
presenza
dei
laici
è andatal’incontro
via via crescendo.
so il 39° Capitolo generale. Così si
hanno vissuto
con inte-Un dato di fatto,
pure il il
risultato
di una mentalità
ecclesiale più matura
è celebratoma
a Lonigo
6° incontro
resse, confrontandosi
anche esuadulta,
al- che ha aperto
laiciFamiglia
spazi fino
a poco prima
totalmente
chiusi.da dare al prosprovincialeaidella
pavoniacuni
suggerimenti
del CEAL/LP.
chedel
all’inizio
na italiana.Sono poi cambiati gli obiettivisimo
CapitoloQuelle
generale
luglio erano le priorità
P. Magoni
illustrato
2014.
delha
lavoro
con il’Evangesordi – diagnosi
e riabilitazione precoce, integrazione nella familii gaudium;glia,
p. Cantù
l’animae evan2 febbraio,
si
nella scuola
nella società Domenica
– oggi si sono
trasformatepoi,
in politiche
pubbliche
gelica del Fondatore;
il
sig.
Tranfa
le
celebrava
la
Giornata
della
Vita
nazionali. Ma i cambiamenti sociali di questi ultimi anni hanno provocato una
periferie di trasformazione
oggi e il modelloradicale
educati-della Consacrata
(la “Candelora”):
cam-Non è più una “scuola speciale per sordi”,
struttura e dell’azione
del CEAL/LP.
vo sistemico; p. Grigioni l’accompaminando incontro al Signore con le
ma un “centro di diagnosi, impianto di protesi, riabilitazione e appoggio pedagogico all’inserimento dei
gnamento personale dei processi volampade accese, abbiamo chiesto al
sordi nella scuola e nella società, attraverso la professionalizzazione e l’accompagnamento al lavoro”. Ciò
cazionali. Il sabato sera ha visto lo
Padre di benedire la Congregazione
ha richiesto
una specializzazione
crescente,
che ne religiose
ha potenziato
scrittore Gulisano
e l’attrice
Stimacon nuove
vocazioni
e di la struttura riabilitativa con un numeroso
corpo
di
logopediste,
e
la
scelta
di
una
tecnologia
di
punta
a
livello
miglio mettere in scena lo spettacorafforzare il contributo laicale alla riabilitativo, l’impianto cocleare. Il lavosvolto
ha dato– buoni
promuovendo
nei sordi
e nelle loro famiglie una consapevolezza sempre
lo letterarioroFino
all’abisso
Il mitorisultati,
diffusione
del carisma
educativo,
maggiore
dei
propri
diritti
e
doveri,
per
diventare
veri
cittadini
moderno di Moby Dick (Viaggio alle
sempre nuovo, del Beato Pavoni. attivi e capaci di partecipazione.
Anche a livello ecclesiale la “Pastorale dei Sordi” si è andata perfezionando. Dopo aver organizzato per anni
vari incontri di educazione religiosa nella scuola, è passata a un impegno specifico per l’evangelizzazione,
la catechesi, la maturazione e crescita nella fede, puntando sulla presenza dei sordi nella comunità cristiana
e valorizzandoli come suoi membri attivi (vari hanno il ministero della catechesi per i loro fratelli sordi).
Quanto alla Congregazione… dopo l’apertura di Patos de Minas, dopo che molti nostri studenti di teologia
hanno vissuto significative esperienze nella catechesi e nella pastorale dei sordi, dopo che la Provincia
italiana ha aperto la nuova attività in Burkina Faso… bisogna proprio dire che l’attenzione ai sordi non è
venuta meno! E resiste il sogno di un lavoro non solo di promozione umana e di educazione alla fede di
questi “piccoli” (qui tra noi, non nel Regno dei Cieli!), ma di attenzione ogni giorno più profonda, per amarli
“come la pupilla del nostro proprio occhio” e prenderci cura di loro possibilmente “con la carità del padre
e con la tenerezza di una madre”!
p. Giuseppe Rinaldi
L
ONLUS
apas
ASSOCIAZIONE
PAVONIANA DI
SOLIDARIETÀ
INTERNAZIONALE
Via B. Crespi, 30 - 20159 Milano
Per informazioni:
Tel. 0269006173
e-mail: [email protected]
14 Vita 3/2013
www.pavoniani.it
Aiutaci ad aiutare...
Chi volesse destinare degli aiuti alle attività pavoniane del Brasile,
dell’Eritrea, del Messico, del Burkina Faso e delle Filippine lo può
fare attraverso l’A.PA.S. (Associazione Pavoniana di Solidarietà)
Onlus. Possiamo assicurarti che il tuo contributo arriverà integro
al destinatario, senza spese di gestione.
Ti verrà inviata la ricevuta dell’avvenuto versamento.
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Fatti e persone
Il Signore benedica l’opera
delle sue mani!
Dopo un anno di “rodaggio”, la Provincia pavoniana d´Italia ha inaugurato ufficialmente il
“Centre Effatà Ludovic
Pavoni” per l´alfabetizzazione, la formazione e
la professionalizzazione dei sordomuti
«H
a fatto bene ogni cosa:
fa udire i sordi e fa parlare i muti!» (Mc 7,37)
8 dicembre 2013. A Saaba di
Ouagadougou (Burkina Faso - Africa) ancora una volta una pagina di
Vangelo è diventata storia di oggi
con l’inaugurazione del “Centre Effatà Ludovic Pavoni”, affidato alla
protezione di Maria Immacolata.
Cinquecento persone hanno
condiviso questo momento di gioia e di festa, un segno di speranza
nelle “periferie del silenzio”. Oltre a
p. Magoni (Superiore provinciale)
e a Paola Garbini Siani (presidente dell’Associazione “La Goccia
Striscione di benvenuto
onlus”), erano presenti il Nunzio
apostolico della Santa Sede (S.
E. Mons. Vito Rallo), il Ministro
dell´Educazione (M.me Koumba Bolly Barry), il Sindaco di Saaba (M.me Josiane Zoungrana),
il Vescovo (S.E. Mons. Philippe
Ouédraogo, di recente nominato
Cardinale da papa Francesco) e il
suo ausiliare (S.E. Mons. Léopold
Processione d’ingresso e concelebrazione sotto la paillotte
12 Vita 1/2014
Ouédraogo), i due “re” (Moro Naaba) di Saaba e di Ouagadougou, il
prof. Celo dell’Università Bicocca
di Milano, la corale del quartiere e
molti fedeli.
Dopo la solenne concelebrazione, ecco il taglio del nastro e la
benedizione dei locali del Centro;
quindi si è pranzato in gran gala e
si sono aperte le danze.
Fatti e persone
Tra le offerte anche il pane della nostra boulangerie
È stato suggellato, così, un patto
di buona collaborazione tra l’Opera
e il Territorio, con apprezzamenti
dalla vita politica, amministrativa e
con la sinergia della Scuola Cattolica locale. Soprattutto si è saldato il
legame di testimonianza evangelica
tra i “Pavoniani” e “La Goccia”: un
servizio d’amore compiuto insie-
Gemellaggio con scambio di bandiere tra CEAL di Brasilia
(p. Rinaldi) e Centre Effata (M.me M. Virginie)
me, religiosi e laici, sotto il manto
di Maria, di p. Pavoni e di Chiara
Lubich.
La Provvidenza ha fatto capolino con concreti aiuti finanziari da
parte della Conferenza Episcopale
Italiana, dall’APAS, dalle Case pavoniane, da Enti italiani e da privati
simpatizzanti.
Il nunzio, la Ministro dell’Educazione e la presidente de “La Goccia” procedono al taglio
del nastro per l’inaugurazione ufficiale del Centro
Le tre insegnanti: Valentine, Judith e M. Virginie (direttrice)
Ringraziamo il Signore per averci permesso, come Provincia, di recuperare un aspetto del carisma (la
pastorale dei sordi), che rischiava di
avverarsi per lo più nel solo Brasile.
Dalla cui terra, peraltro, è volato a
Saaba p. Giuseppe Rinaldi, direttore
del CEAL di Brasilia, per profondere consigli alla nascente Scuola per
i sordi. Tra il CEAL e il Centro Effatà è nato un gemellaggio didattico,
educativo ed affettivo, con relativo
scambio di bandiere.
P. Flavio, fr. Fiorenzo e Paola hanno toccato con mano che “i
sogni, talvolta, si realizzano”, allorquando noi lavoriamo per Dio.
Il Signore benedica
l’opera delle
sue mani!
Fr. Fiorenzo
con uno dei
piccoli sordi
La soddisfazione del prof. Celo
Vita 1/2014 13
Fatti e persone
Buon compleanno, Sacchieri!
Celebrati con una
serie di iniziative i 50
anni del nuovo Istituto Sacchieri di Montagnana (PD)
I
giorni 15-16-17 novembre
ci hanno visto febbrilmente,
ma piacevolmente occupati
nei festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario della
nuova sede dell’Istituto Sacchieri di Montagnana e della presenza dei Religiosi Pavoniani, che
nel 1962 ne avevano assunto la
direzione educativa.
L’apertura ufficiale della “tre
giorni” si è avuta venerdì 15 novembre alle 10.00, con la gradita partecipazione del C.F.P.
di Trento che, assieme ai nostri
ragazzi e ragazze di terza, ha assistito in atrio all’inaugurazione
solenne della mostra storico-fotografica dal titolo “Sacchieri
fra passato e presente”, al cospetto del sindaco e dell’arciprete del nostro Comune. Suc-
14 Vita 1/2014
Il progetto del nuovo Sacchieri
cessivamente i ragazzi hanno
animato, come da tradizione, la
festa d’autunno, cimentandosi
Immagini del convegno
in tornei di calcio e pallavolo
e in gare culinarie, stupendoci
e deliziandoci con bellissime e
buonissime torte. La mattinata
si è poi conclusa in refettorio
davanti ad un appetitoso buffet!
Il giorno 16 è stata la volta
del momento più “istituzionale”. Alle 16.00, presso la Sala
veneziana del castello di San
Zeno, si è svolto il convegno
dal titolo” Sacchieri: una casa
per i giovani”. Attraverso una
ricostruzione storica, testimonianze di ex allievi, e letture significative estratte dagli scritti
di P. Pavoni, si è riflettuto sul
passato per delineare prospettive e visioni future. Il tutto alla
Fatti e persone
Il giusto riconoscimento all’Orchestra giovanile ed al Maestro Paccagnella
presenza del nostro Superiore
Provinciale p. G.B. Magoni e
delle autorità locali. Alle 21.00
abbiamo avuto il piacere di assistere, in Duomo, al concerto
dell’Orchestra giovanile F. Venezze del Conservatorio di Rovigo, diretta dal Maestro Luca
Paccagnella.
Domenica 17 è stata la giornata conclusiva con la celebrazione della Santa Messa in Duomo, presieduta da mons. Luigi
Stucchi, vescovo ausiliare di
Milano e amico dei Pavoniani,
a cui è seguita una passeggiata
commemorativa presso il complesso monastico di S. Francesco, originaria sede dell’istituto
Sacchieri. Qui abbiamo avuto
I concelebranti con mons. Luigi Stucchi
In posa con il Provinciale, una delle classi professionalmente “abilitate”
modo di salutare e ringraziare le
Suore Clarisse, che attualmente
vivono nel convento adiacente
la chiesa.
E come questa tre giorni si
era aperta mettendo al centro
i ragazzi, allo stesso modo si è
conclusa, consegnando agli ex
allievi l’attestato delle qualifiche ed abilitazioni professionali.
Buon Compleanno Sacchieri,
buon compleanno Religiosi Pavoniani e …altri di questi 50!
Elisa Leonardi
Vita 1/2014 15
L’intervista a p. Giorgio Grigioni
P. Lodovico Pavoni
ed i giovani, oggi
P. Giorgio Grigioni è il responsabile della Pastorale vocazionale e giovanile della Provincia
italiana. Suo compito è vivacizzare le varie Comunità pavoniane in questo campo e far conoscere lo spirito con cui p. Lodovico Pavoni si è
avvicinato ai giovani del suo tempo. Gli abbiamo
posto alcune domande sul suo impegno attuale
Nel 2005 ho assunto la responsabilità della Pastorale giovanile e vocazionale pavoniana
d’Italia. Esperienza interessante
che può dare discrete soddisfazioni in termini di significatività,
di lavoro e di risultati. Bello vedere giovani che poi si impegnano nelle loro parrocchie e danno
vita a famiglie cristianamente impegnate. Più difficile il fatto che,
soprattutto in questi ultimi anni,
non ci siano giovani disposti a
fare un ‘salto di qualità’ verso
una scelta di vita consacrata pavoniana. Ma bisogna continuare
a seminare….
Ti vuoi presentare?
Sono p. Giorgio Grigioni, religioso pavoniano dal 1986 e sacerdote dal 1993. Il mio apostolato in
Congregazione, fin da giovane, è
sempre stato in campo giovanile a
vari livelli ed in diverse Comunità:
Monza, Lonigo, Tradate e Brescia.
Ora mi trovo a Lonigo presso la
Comunità della Cappuccina.
Il Pavoni ed i giovani. Quanto ha
influito sulla tua scelta vocazionale?
Fin da bambino ho considerato
l’Oratorio quasi una mia seconda
casa. Per cui questo mio attuale impegno ha le sue prime radici proprio in questo campo specifico. A
Tradate esiste da lunghi anni una
Comunità pavoniana, con la quale sono venuto a contatto. Alcuni
eventi e, soprattutto, la bella testimonianza di due Fratelli pavoniani
mi hanno dato la spinta ad entrare
in Congregazione. L’esempio lo ritengo un fatto essenziale nella scelta di vita per un giovane.
Quali le tue esperienze ‘pavoniane’
con i giovani?
Sono state piuttosto varie, a
cominciare da quando ero liceale
e partecipavo ai corsi estivi a Susà
16 Vita 1/2014
di Pergine con i ragazzini di quinta elementare. Ricordo con piacere
gli anni che ho trascorso a Tradate come Direttore: una via maestra
per intessere rapporti ed entrare nel
vivo del mondo giovanile. Per me
è ancora freschissima l’esperienza di Brescia, con la responsabilità
vocazionale ed il lavoro con i giovani. Inoltre ritengo stimolanti e
significative le esperienze di campi
di lavoro, campi scuola, cammini e
pellegrinaggi con i giovani.
Sei responsabile della Pastorale
giovanile pavoniana. Come e perché questo tuo impegno apostolico?
In concreto, cosa viene fatto?
Esiste una équipe di pastorale
giovanile e vocazionale che periodicamente si riunisce e di cui fa parte
almeno un Religioso di ogni Comunità. Compito è animare le realtà locali promuovendo iniziative adatte:
incontri di formazione, momenti
di spiritualità e di svago, possibilità di accompagnamento personale,
partecipazione alle iniziative della
Provincia religiosa,…
L’équipe provinciale è un organismo deputato alla riflessione sulla
pastorale giovanile. E poi organizza
attività annuali come: ritiri spirituali a Natale e Pasqua, esperienze
L’intervista a p. Giorgio Grigioni
estive, la Comminata pavoniana, il
GioFest,… Inoltre offre collaborazione per alcuni incontri nelle varie Comunità, quando i Fratelli lo
ritengono necessario.
Ora vi è un ‘Eremo’ a Lonigo come
sede centrale della tua attività.
Cosa è, come funziona, cosa propone?
È una casa, ricavata dall’ex convento della Cappuccina di Lonigo.
Suo scopo principale è coordinare
e promuovere in maniera specifica
l’azione vocazionale. Attualmente
la Comunità, formatasi nel settembre 2011, è composta dal sottoscritto, da p. Delio Donghi e fr. Bruno
Paoli. È un luogo per esperienze di
spiritualità e discernimento rivolto
a ragazzi e giovani. Oltre ad essere
sede centrale dell’animazione vocazionale pavoniana, offre incontri di spiritualità e formazione a
diverse associazioni parrocchiali,
specialmente, ma non solo, del Veneto. Tra le proposte che facciamo,
ricordo gli ‘Aperitivi spirituali’ ed
i vari momenti di preparazione ai
tempi forti dell’anno liturgico.
L’aspetto vocazionale è essenziale
per la Famiglia pavoniana. Come
presentate questa possibile scelta
ai giovani?
Cerchiamo di partire da discorsi ampi, quali la vita come dono,
il progetto di Dio sul mondo e su
ciascun uomo. Presentiamo alcuni
personaggi biblici particolarmente
significativi per approdare poi alla
figura di Gesù e di p. Lodovico Pavoni. Parliamo della necessità di
arrivare a scoprire la propria vocazione, tenendo presente anche
la possibilità di un futuro nella Famiglia dei Pavoniani.
La proposta vocazionale vera e
propria deve essere fatta all’interno
di un rapporto di fiducia e stima
reciproca e di un prolungato dialogo personale, altrimenti rischia
di essere colta come un modo rozzo per accalappiare persone e può
causare la fuga del ragazzo.
Carisma pavoniano e mondo femminile. Come vedi questo connubio?
Credo non sia possibile, oggi,
pensare di proporre incontri di
spiritualità ed approfondimento
della propria vocazione separando drasticamente mondo maschile e mondo femminile, anche se
qualcuno ancora pensa che le nostre esperienze siano delle ottime
agenzie matrimoniali. La pastorale
giovanile è pastorale vocazionale e la proposta deve essere fatta
indistintamente a tutti. Sarà poi
compito di ciascun Pavoniano,
religioso o laico, diventare compagno di viaggio di qualche giovane
particolarmente sensibile ad una
proposta vocazionale di speciale
consacrazione.
Quali le critiche più frequenti che
ricevi al riguardo?
Mi pare che i Religiosi pavoniani nutrano una discreta stima per le
persone che lavorano in ambito vocazionale. In maniera simpatica, ogni
tanto qualche Fratello si avvicina e
domanda: “Allora, quante vocazioni
ci sono all’orizzonte? Dove sono questi giovani Pavoniani?”. Al di là delle
battute, ritengo che dietro questi interrogativi ci sia la preoccupazione
di un futuro e di un presente privo
di rincalzi giovani che possano continuare il bellissimo lavoro che tanti Fratelli hanno portato avanti per
anni.
Tuttavia penso sia da evitare un atteggiamento di ‘delega’ che lasci ad altri il compito di dire e mostrare quanto sia bello essere figli del Pavoni.
Per finire. Un tuo sogno nel campo
giovanile pavoniano.
Il primo sogno che ho è che nessuno di noi smetta di sognare.
Il secondo è quello di vedere
Religiosi e Laici sempre meno appesantiti dall’attività che svolgono
e sempre più felici per la vita che
hanno scelto e per la vocazione che
hanno ricevuto.
Il terzo… Beh! Una Congregazione giovane per i giovani.
E mi permetto di ringraziare tutti i Religiosi più avanti nell’età che
per noi (ormai ex giovincelli) sono
stati una bellissima testimonianza…
vocazionale.
Prenota una visita dal sito!
È sempre possibile prenotare una visita al Museo
semplicemente compilando il modulo presente su
w w w. m u s e o t i p o g ra f i c o . i t
Il Museo della stampa “Lodovico Pavoni” si trova ad Artogne (BS) in Via Concordia 2 - Cap 25040 - Tel 349 4396589
Giopav
Momenti alla Cappuccina
Ritiro di Natale 2013
Incontro per i ragazzi della Val Liona
anche per il 2014
a
Ripresa dell’iniziativa “Aperitivi spirituali”
Il pittore e l’ubriaco
Sperando di lavorare per qualche giorno, un pittore ambulante sostò in una
piccola città.
Uno dei suoi primi clienti fu un ubriaco il quale, nonostante la sua faccia sporca, la barba lunga e gli abiti inzaccherati, si sedette con tutta la dignità di cui
era capace per farsi fare il ritratto.
Dopo che l’artista si era prolungato più del solito, alzò il ritratto dal cavalletto
e lo mostrò all’uomo. «Questo non sono io», balbettò l’ubriaco sorpreso, mentre guardava l’uomo sorridente e ben vestito del ritratto. L’artista, che aveva
guardato oltre l’esteriore e aveva visto la bellezza interiore dell’uomo, disse
pensoso: «Ma questo è l’uomo che potresti essere…».
Paul J. Wharton
Pastorale giovanile vocazionale Pavoniana
Lonigo – Eremo pavoniano La Cappuccina
Per metterti in contatto, chiama:
p. Giorgio Grigioni [email protected] - cell. 3392237860
Via G.B. Niccolini, 8 - 20154 Milano
Tel. 02.345608.1 - Fax 02.345608.66
E-mail: [email protected]
Internet Site: www.ancoralibri.it
Ex allievi
FESTE SOCIALI
DELLA FEDERAZIONE
Federazione
ULTIMO ANNO
DI PRESIDENZA
Con marzo partirà l’ultimo scorcio di anno in cui l’associazione di
Trento riveste la presidenza della
Federazione. Ad ottobre vi sarà il
cambio e si chiuderanno tre anni di
lavoro, ma anche di amicizie rinsaldate e piacevoli appuntamenti. In
questi anni abbiamo lanciato alcuni
spunti che si spera verranno raccolti
da chi riceverà il testimone, anche
perché sono il frutto dell’impegno
delle molte persone che mi hanno
affiancato e aiutato.
Anno 2014
Anche quest’anno mi sono incaricato della stampa del dépliant con
il codice per la destinazione del 5 per
mille, da distribuire ai rappresentanti delle associazioni che partecipano all’incontro di marzo a Trento.
Come presidente mi sento di chiedere ancora una volta a tutti i soci e
amici il sostegno del 5 per mille per
i nostri missionari nei paesi in via di
sviluppo. Stanno facendo un’opera
grande in favore dei meno fortunati,
lungo il solco tracciato dal fondato-
TURNO DELLE PRESENZE A SAIANO
PER L’ANNO 2014
13 aprile
4 maggio
1 giugno
6 luglio
3 agosto
7 settembre
5 ottobre
ASSOCIAZIONE DI BRESCIA
ASSOCIAZIONE DI PAVIA
ASSOCIAZIONE DI MONZA
ASSOCIAZIONE DI GENOVA
ASSOCIAZIONE DI TRENTO
ASSOCIAZIONE DI MILANO
ASSOCIAZIONE DI BRESCIA
Monza
MI RITORNA
IN MENTE
Rovistando nei nostri archivi,
abbiamo trovato questa foto: Ex
s. Messa ore 10.00
s. Messa ore 11.00
s. Messa ore 11.00
s. Messa ore 11.00
s. Messa ore 11.00
s. Messa ore 11.00
s. Messa ore 10.00
alunni di Monza in visita a Gardone 1963. Ci piacerebbe dare un
nome a tutti i volti ritratti. Da qui
il nostro appello: ... chi si riconosce
lo comunichi all’e-mail del nostro
Presidente: [email protected]!
Genova
11 maggio
Brescia
1 giugno
Pavia
8 giugno
Milano
5 ottobre
Monza
19 ottobre
re, il beato Lodovico Pavoni, e come
lui stanno mettendo la propria vita a
disposizione dei tanti - troppi - bambini e ragazzi che devono affrontare
da soli la dura scuola della strada.
Grazie a loro alcuni di questi giovani riusciranno a camminare verso
l’indipendenza economica, consci
dei diritti e dei doveri che li rendono cittadini a pieno titolo, impegnati
nella società e pronti ad affrontare le
sfide della vita. Aiutiamoli!
Paolo Pisoni
APPUNTAMENTI
“PAVONIANI”
24 maggio 2014
24 ORE NO STOP
DI ADORAZIONE
25 maggio 2014
FESTA DI ALFIANELLO
(BS)
28 maggio 2014
MEMORIA LITURGICA
DEL BEATO
LODOVICO PAVONI
Vita 1/2014 19
Ex allievi
Milano
NATALE IN FAMIGLIA
E BEFANA CON TOMBOLA
Natale con i tuoi. E così, come
da tradizione, gli ex milanesi si
sono ritrovati la sera di sabato
21 dicembre nel
loro Istituto. Due
i momenti molto
sentiti: la celebrazione della S.
Messa presieduta
dal Superiore generale p. Lorenzo
Agosti e concelebrata da p. Giuseppe Rimoldi e
p. Giuseppe Regazzoni; la “cena
natalizia”
nella
mensa
dell’istituto con la partecipazione della comunità religiosa, ospitata
dagli ex allievi per fare “Natale
insieme”.
Nonostante il periodo festivo
e l’influenza incombente, la festa della Befana è stata premiata con un’affluenza fuori dalle
aspettative.
Nella mensa dell’Istituto di
via Crespi, i consiglieri milanesi
avevano allestito una “tombola”
colma di giocattoli, panettoni
e dolci per il divertimento dei
bambini, e con il “peso del salame” per i più grandi.
Prima, come sempre, il superiore della comunità ha tenuto
una breve omelia in cappella,
coinvolgendo i nostri piccoli nel
“bacio al bambino”.
Numerosa la partecipazione
anche dei genitori e nonni. Alle
16 la tombola è partita distribuendo premi e rendendo tutti
contenti per la bella giornata festiva.
20 Vita 1/2014
Ex allievi
Pavia
UN 2013 DA INCORNICIARE
Basta un po’ di cronistoria per
capire quanto è stato importante
l’anno che si è concluso.
18 maggio: nel nostro vecchio
Istituto (oggi sede della Scuola Leonardo da Vinci) viene presentato il
libro che ne illustra la storia; autori
i Professori Paola Resegotti e Pier
Vittorio Chierico. Autorità civili e
religiose fanno degna corona all’avvenimento: il Sindaco, lo scrittore
Mino Milani, don Maffi e p. Magoni ne illustrano le finalità. Gli
allievi della Scuola guidati dal Maestro Enrico Dragoni si esibiscono
in varie melodie. Un vero successo
anche di pubblico.
19 maggio: si tiene il nostro raduno annuale e, sull’entusiasmo del
giorno prima, festeggiamo il 90° di
fondazione della nostra Associazione. Grande affluenza, grande gioia,
una giornata memorabile. Ci porta
il suo saluto il Vescovo di Pavia,
mons. Giovanni Giudici, che nominiamo Ex Artigianello ad honorem.
Appuntamento al centenario?
5 agosto: a Saiano, nella “stanza della luce” ultimo luogo terreno
del Pavoni, preghiamo per noi, per
Trento
PRESEPI DI
ALBIANO
Quest’anno siamo stati coinvolti, e ne siamo orgogliosi, dai
presepisti di Albiano, che hanno
predisposto la loro annuale esposizione nella locale chiesetta di
S. Biagio.
Obiettivo comune: raccogliere
le offerte per fr. Guido Bertuzzi,
nel Duomo di Pavia e omaggio
alla tomba del card. Riboldi a cui
è intitolata la nostra Associazione. Magnifici i ragazzi del Leonardo da Vinci che accompagnano la
i nostri cari e per tutto il mondo.
8 settembre: a Salice Terme, per
la festa dell’oratorio dedicato al Pavoni, eleggiamo l’amico don Valentino Ex Artigianello ad honorem.
24-27 settembre: pellegrinaggio
di alcuni Ex sulle orme di Madre
Speranza a Collevalenza di Todi,
dove ritroviamo due suore dell’Amore Misericordioso che ci assistettero nel nostro vecchio istituto.
11 novembre: S. Messa dei Defunti celebrata eccezionalmente
cerimonia con canti e musiche.
Nel Duomo gremito il celebrante,
p. Walter pare un vescovo; il quadro del Pavoni sull’altare e la nostra
bandiera danno un tono tutto pavoniano all’evento.
8 dicembre: ultimo appuntamento in San Mauro, a Pavia, dove
don Franco Tassone della Casa del
Giovane, celebra per noi la S. Messa
dell’ Immacolata.
Un 2013 firmato “Artigianelli
sempre”.
che si trova nella missione pavoniana di Manila nelle Filippine.
All’apertura della mostra il nostro
presidente, Lorenzo Girardi, ha
presentato l’associazione e l’impegno degli ex allievi di Trento nel
sostenere i nostri missionari nel
mondo.
Pavonianews
Asmara
COMUNITÀ
DI TSAZEGA
L’impegno comune di Pavoniani e GMA è stato fondamentale
per garantire l’avvio di un sogno…
e continuerà ad essere importantissimo perché questo sogno continui ad essere alimentato e si realizzi tra la gente del villaggio di
Tsazega.
In queste settimane, abbà Kidane con i novizi e alcuni altri
giovani religiosi andranno vivere
al villaggio, nella casa di cui VITA
più volte ha dato notizia, documentando l’avanzamento dei lavori. Qui troverà sede il noviziato e
potranno avviarsi le prime attività
sociali. All’interno dell’area della
casa, è già attivo l’asilo che, attualmente, garantisce l’educazione
prescolastica a 160 bambini con
l’impegno di due maestre con una
lunga esperienza nel settore. Sarà
compito della Comunità pavonia-
na, affiancarle nella formazione,
garantendo costante monitoraggio
e formazione specifica e professionalizzante. La gestione dell’asilo
è fondamentale per facilitare l’in-
Brescia
OPERA PAVONIANA
GRUPPO FORMAZIONE LAVORO
Nel complesso delle attività
dell’Opera Pavoniana, non manca – e come poteva – l’attenzione
al valore educativo del lavoro. Il
nostro Gruppo ha una lunga sto-
22 Vita 1/2014
ria alle spalle e, pur con qualche
difficoltà, cerca di tenere il passo
e di rinnovarsi. Nel laboratorio,
aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, siamo una decina di
tegrazione: i bambini, si sa, sono
l’energia della vita: per questo,
proprio con loro ci auguriamo di
dare energia e speranza a tutto il
villaggio!
giovani applicati ad acquisire,
con l’aiuto dei nostri educatori,
le competenze di base di chi cerca
occupazione: puntualità, affidabilità nell’esecuzione dei compiti,
capacità di lavorare insieme con
i colleghi. Le foto ci ritraggono
nelle nostre postazioni abituali e
in una visita guidata agli stabilimenti di Àncora Arti Grafiche di
Milano.
Pavonianews
Brescia
PARROCCHIA
S. MARIA IMMACOLATA
Qualche nota sul nostro
“dopo-scuola”. La nostra realtà locale è davvero multietnica:
bresciani, nordafricani, mediorientali, asiatici… Tante tradizioni e tanti stili a confronto,
ma soprattutto persone che hanno tanto in comune: gli stessi
bisogni vitali, le stesse esigenze sociali, la stessa aspirazione
a una vita bella e soddisfacente.
E i bambini, in particolare, sono
tutti pieni di “belle speranze”. È
in questo contesto che si inserisce l’attività del dopo-scuola
parrocchiale. Un piccolo spazio,
ma di non poca efficacia nella formazione dei bambini che
lo frequentano. Ora sono 21 e
provengono da vari Paesi. Sono
iscritti alla Scuola Elementare,
dalla classe prima alla quinta.
Che cosa cercano? Soprattutto
alfabetizzazione, sostegno nel-
lo svolgimento dei
compiti e recupero
delle lacune. Insieme trovano accoglienza in un bel
cortile
attrezzato
per giocare (il pallone vince anche le
piogge di quest’inverno!), spazio nel
bar (con giochi da
interno) e soprattutto la bella “aula
Pavoni”, calda e luminosa. È lì che si
riuniscono a gruppi
intorno ai grandi
tavoli, per studiare con la guida
di volontari/e qualificati, competenti e affettuosi. Possono accedere anche a sussidi scolastici
quali dizionari, enciclopedia,
quaderni didattici. I risultati
non mancano. E poi ci sono le
“regole di p. Antonio”, responsabile dell’Oratorio, che si possono riassumere in una sola:
“Rispetto”. Rispetto per le persone (tutte), per lo studio, per
gli ambienti, per le suppellettili.
Non è sempre facile osservarle,
ma quando arriva p. Antonio…
tutto fila liscio: anche
i piccoli ribelli si adeguano!
Terminato il tempo dello studio c’è la
possibilità di fermarsi
in oratorio a giocare.
Anzi; alcuni bambini
arrivano accompagnati
dai papà, dalle mamme e dai fratellini, che
popolano la sala del
bar, finché terminano
le lezioni. Anche così,
ci sembra, continua
ad agire quello spirito
pavoniano, che nella
“predilezione” per i più
piccoli, la nostra speranza, esprime il meglio di sè.
Franca e p. Antonio
Vita 1/2014 23
Pavonianews
Milano
PARROCCHIA S. GIOVANNI
EVANGELISTA
Roma
CASA FAMIGLIA L. PAVONI
Questa volta vogliamo documentare un’attività che ha coinvolto
giovani e adulti, bambini e anziani e
ci ha fatto vivere in una maniera tutta particolare e molto coinvolgente
il Natale: il presepio vivente. Gli
spazi dell’oratorio si sono trasformati nelle vie di Betlemme, animate
da venditori e artigiani, soldati e albergatori. Al culmine della rappresentazione ecco p. Claudio, scortato
da un corteo di angioletti, portare il
bambino – un vero neonato – fino
24 Vita 1/2014
alla capanna dove Maria e Giuseppe hanno
potuto trovare rifugio.
Qui l’omaggio delle
comparse, ma pure
la certezza che anche
oggi Dio cerca una
“casa-famiglia” in tutti
i nostri bambini.
E… seguiteci su
youtube: www.youtube.com/user/casafamigliapavonirm
Vacanza Comunitaria a Maggio (Valsassina) dal 28 dicembre
al 1° gennaio 2014. Una tappa importante del cammino dell’Oratorio Pavoni di Milano.
Pavonianews
Tradate
ISTITUTO
PAVONI
Sabato 23 novembre si è tenuta,
presso la Biblioteca di Tradate, la
presentazione alla cittadinanza del
libro “Adventure Trainer - Come
scrivere un racconto di avventura
in quattro tappe”, un ottimo esem-
pio di collaborazione fra scuole
pavoniane. Il libro, infatti, edito
da La Fabbrica dei Segni, è il frutto
del lavoro congiunto della classe
3C dell’Istituto Pavoni di Tradate,
che si è occupata dei testi, e della
3 ITI dell’Istituto Grafico Artigianelli di Milano, che ha provveduto alla realizzazione grafica. Alla
presenza di genitori, compagni di
altre classi e varie autorità – tra le
quali spiccavano l’Assessore alla
Cultura del Comune di Tradate e
il Superiore Provinciale dei Pavoniani – la terza C, con una allegra e
simpatica serie di interventi, ha illustrato il proprio lavoro che, proprio pochi giorni prima, era stato
premiato a Verona nell’ambito di
una manifestazione fieristica come
uno dei tre migliori progetti delle
scuole della Regione Lombardia.
“Adventure Trainer” non resterà
un fenomeno isolato: si sta già lavorando alla seconda puntata, il
“Galaxy Trainer”, che riguarderà
stavolta il racconto di fantascienza. Per festeggiare il 50° di
fr. Ugo Bassi e il 60° di fr. AlSCUOLA GRAFICA bino Aste ci siamo trovati al
santuario di Pietralba. Nella
ARTIGIANELLI
celebrazione della s. Messa
ci siamo affidati alla nostra
Le classi IV della nostra scuola,
“cara Madre” perché ci prenda per
coadiuvati dai loro insegnanti e da
mano e ci conduca lungo la strada
una persona esperta, hanno realizdella vita.
zato il calendario 2014 per ricordare l’anniversario degli 800
anni del Duomo di Trento. Si è
scelto di dare ad alcuni particolari del Duomo un’interpretazione grafica in chiave “pop
art”, da cui è scaturito il nome
“Dom Pop”. Il calendario ha
avuto un notevole successo e
ne siamo molto fieri. Alcuni di
noi sono andati a trovare il nostro arcivescovo Luigi per presentargli il calendario: è rimasto colpito da questa moderna
interpretazione artistica.
Trento
Vita 1/2014 25
Pavonianews
Messico
ATOTONILCO
I ragazzi del nostro
centro, per la visita
di padre Lorenzo,
superiore generale,
hanno presentato alcune scenette, come
segno di benvenuto.
Ringraziamo i dipendenti dell’azienda “Tequila Patron” per la loro
disponibilità e generosità nell’organizzare ogni mese la festa per i ragazzi che compiono gli anni.
Messico
LAGOS
DE MORENO
La tradizionale “pastorela”
(spettacolo natalizio):
quest’anno abbiamo dato diverse
rappresentazioni e tutte con molto
successo, garantito dalla bravura e
dall’impegno dei bambini dell’albergue
e dal gruppo dei seminaristi.
Un gruppetto di “giovani speranze”. Sono ragazzi conosciuti nelle giornate vocazionali e invitati dagli stessi seminaristi a condividere un week end nel seminario. Qui li
vediamo in una escursione alla Mesa Redonda.
Ecco un gruppo molto speciale. Non si tratta di una semplice squadra di
calcio; fa parte di una Scuola calcio; vi appartengono ragazzi del nostro
albergue e ragazzi della città; le magliette sono del Club calcistico León
(una città vicina, ma che appartiene ad un altro stato messicano); sono state
sponsorizzate dal Rotary Club, dall’Assessorato allo Sport di Lagos e da un
signore svizzero, che ha regalato ai ragazzi dell’albergue magliette e scarpe;
quando la squadra gioca a León usa il furgoncino dell’albergue: più che una
squadra… è una forma di collaborazione!
Pellegrinaggio del 2 febbraio a S. Juan de los Lagos per
la festa della Virgen de San Juan. Vi hanno partecipato
seminaristi e giovani della colonia.
26 Vita 1/2014
Pavonianews
Filippine
ANTIPOLO
Tutti avete sentito parlare del
tifone Haiyan – da noi è stato
chiamato Yolanda - che ha colpito le Filippine il 7 novembre
2013. Ecco come ha lasciato le
case dell’isola di Hilabaan, località da dove viene il nostro giovane religioso Roberto… anche la
barca da pesca è andata distrutta.
Grazie a Dio i suoi genitori han-
no avuto salva la vita. Ora animati da “bayahinihan”, lo spirito
filippino di cooperazione, tutti si
sono messi al lavoro per ricostruire. E un grazie per l’aiuto che ab-
biamo ricevuto da Apas Milano,
Gruppo missionario di Albiano,
Ufficio diocesano missionario di
Trento, Amici del presepio di Albiano ed altri.
Qualche foto anche per documentare l’attività dei nostri
laboratori, che stiamo portando avanti
con il contributo di
GMA di Montagnana e Cuore Amico
di Brescia, ExA Pavoniani di Trento e
Provincia Autonoma
di Trento, Conferenza Episcopale Italiana e Solida di Trento. Un grazie sincero
a tutti.
Vita 1/2014 27
Pavonianews
Burkina Faso
CENTRE EFFATA
L. PAVONI
Con l’aiuto di due volontarie abbiamo potuto ampliare le nostre attività: il pallavolo, come gioco di squadra e la coltivazione
dell’orto, come attività integrativa per i
ragazzi più in difficoltà a livello scolastico, ma orgogliosi di mostrare il frutto del
loro lavoro!
Con il gioco ed il lavoro, non mancano altri momenti formativi. Qui siamo nel nostro salone, nella settimana pavoniana, mentre attraverso le immagini raccontiamo ai ragazzi la vita di p. Pavoni. Tutti molto contenti ed entusiasti.
28 Vita 1/2014
Pavonianews
Spagna
ALBACETE
La Scuola “Puente”, che come
Pavoniani continuiamo a dirigere,
offre stabilmente momenti di
formazione agli educatori e a
numerosi funzionari che lavorano
nel campo dell’emarginazione dei
minori.
Celebrazione del
“Compartir” (condividere).
Nella parrocchia dello
Spirito Santo è ormai
consolidata questa
celebrazione in cui si
presentano tre progetti
sociali (di Caritas, Missioni
pavoniane di Colombia,
Missioni delle Religiose della
Consolazione) per i quali si
raccolgono aiuti economici.
Quest’anno durante la
celebrazione sono stati
raccolti 16.000 euro.
Spagna
CÁCERES
Visita natalizia alla
“Casa della Misericordia”: un incontro con il “Bambino
Gesù” presente nei
nostri amici ammalati meno fortunati.
La vita è un cammino, che a volte
si fa difficile e in
salita: arriva il
freddo e la neve,
il vento si inerpica
per le vie, il cielo
diventa grigio e tutto sembra invitare a desistere dalla lotta
e a cadere nella depressione. Per fortuna in altri giorni si
leva un sole radioso e allora guardiamo in faccia alle persone, scopriamo la felicità di vivere insieme, incontriamo
il riflesso di Dio in noi e nella natura che ci circonda. Scopriamo di essere “famiglia”. Che i giovani di Villa Uri-gain
trovino in noi, religiosi ed educatori che condividiamo le ore
con loro, l’aiuto di cui hanno bisogno e imparino che la vita
vale la pena ed è aperta alla speranza!
Spagna
SAN
SEBASTIÁN
Anche i bambini del gruppo Alborada hanno partecipato attivamente
e con gioia all’incontro che abbiamo organizzato ad inizio d’anno in
un Centro per anziani.
Vita 1/2014 29
Pavonianews
Brasile
BELO HORIZONTE
Cerimonia della “formatura”, ossia momento della consegna dei diplomi a
conclusione dei corsi di iniziazione al mondo del lavoro, alla presenza delle
autorità del comune e delle istituzioni dello stato. Sono corsi per elettricisti
muratori, pittori, tecnici in informatica, ecc. offerti dal nostro Centro sotto la
supervisione dello stato e comune.
Brasile
GAMA
Festa di Natale e di fine d´anno. Momento di grande
richiamo per la presenza di genitori, bambini e collaboratori laici della Famiglia pavoniana. Più di mille
i presenti.
Brasile
CEAL - BRASILIA
In fila per ricevere i regali di Babbo Natale… in costume da bagno? Nessuna meraviglia: qui è estate e
poi siamo pronti per una partita di “futebol de sabão”
(calcio sul sapone)… divertimento e risate assicurate
Il giorno 2 di febbraio grande festa nella parrocchia di San
Sebastiano a Gama.
Qui, dove risiedono
i suoi familiari, il nostro fr. Johnson Farias
Marques ha emesso
la professione perpetua nella nostra Congregazione durante la
Celebrazione Eucaristica, con la
partecipazione di Religiosi e Laici
della Famiglia pavoniana, venuti
da varie parti del Brasile.
Anche i piccoli hanno la loro festa! prima, però, una breve preghiera per ringraziare dell’anno che é terminato e per i traguardi raggiunti.
30 Vita 1/2014
Pavonianews
Brasile
SÃO
LEOPOLDO
Sabato 14 dicembre, nel cortile del Colégio São Luis, i giovani Marcos Batista de Morais
Brasile
POUSO
ALEGRE
Il 31 gennaio l’équipe direttiva
del Colégio São José, che è animato da fr. Dino Girardelli, ha riunito
professori e impiegati per organizzare l’anno scolastico 2014 (in Brasile si va secondo l’anno solare!). Ha
aperto l’incontro la preghiera nella
cappella del Collegio, con il saluto
di p. Gabriele Crisciotti, Superiore
provinciale. Dopo l’intervento del
direttore prof. Giovanni, p. Gabriele ha presentato la professoressa
Nilda Franco de Paiva come nuova
direttrice pedagogica del Colégio
São José. La professoressa Nilda
ha ringraziato, esprimendo gioia e
gratitudine per la chiamata ad assumere questa grande responsabilità.
Lavorare in équipe per rinforzare la
grande famiglia del Collegio il messaggio ribadito in tutta la giornata.
All’inizio della settimana, poi,
gli allievi sono stati accolti dall’équipe direttiva e dai professori con
l’invito a incominciare l`anno scolastico con grande entusiasmo e desiderio di crescita.
e Michael Rosa da Silva, finito
l’anno di Noviziato sotto la direzione di p. Renzo Florio, hanno emesso i loro primi voti religiosi, circondati da confratelli
e laici della Famiglia pavoniana,
familiari e amici. Andranno poi
a Belo Horizonte per continuare gli studi di Filosofia.
Nella casa del Padre
p. Giovanni Pennati
Monza 18 agosto 1936 - Genova 14 febbraio 2014
Dopo quasi 60 anni di consacrazione religiosa e 52 di sacerdozio, il Signore ha chiamato a sé e
accolto nella “dimora eterna” del
cielo p. Giovanni Pennati.
Nato a Monza nel 1936, cresciuto
nella fede attraverso l’educazione ricevuta da papà e mamma in famiglia
e nella comunità cristiana, p. Giovanni fin da ragazzo si è sentito attratto
alla vita consacrata. Dopo un tempo
di ricerca, si è orientato alla vita religiosa pavoniana, conosciuta nella
comunità, presente e attiva nell’istituto educativo e professionale “Artigianelli” della sua città e nell’adiacente oratorio e chiesa della SS. Trinità,
proprio la chiesa dove ha ricevuto
l’ultimo saluto il giorno del suo funerale, lunedì 17 febbraio.
Completata la sua formazione nel
seminario pavoniano di Tradate, nel
1954, al termine dell’anno di noviziato, ha emesso la prima professione religiosa e sei anni più tardi, nel
1960, si è consacrato definitivamente
al Signore con la professione perpetua. Intanto era incamminato verso
la conclusione degli studi di teologia,
che lo hanno portato all’ordinazione
sacerdotale, avvenuta il 28 giugno
1962, per le mani del cardinale di Milano, G. Battista Montini, futuro papa
Paolo VI.
Fin da giovane chierico, due sono
stati gli ambiti della missione pavoniana in cui p. Giovanni si è distinto e che ha vissuto con profonda
passione: l’educazione dei ragazzi e
l’impegno editoriale e librario. Come
educatore aveva qualità non comuni.
Sapeva essere creativo e particolarmente capace di animazione, essendo cresciuto anche alla scuola dello
scoutismo. Possedeva inoltre abilità
nella scrittura e nel disegno. Furono
queste qualità, insieme con l’adesio-
32 Vita 1/2014
ne al movimento scout, che portarono p. Giorgio Galli, allora direttore
dell’Àncora, ad orientare p. Giovanni
al mondo dell’editrice della Congregazione, lavoro nel quale egli si immerse con tutte le sue energie. Passò
così dal servizio al centro editoriale
di Milano, dove rimase per 10 anni, a
quello di direttore di libreria, prima a
Brescia, poi a Trento e infine a Monza, dove nell’Istituto Artigianelli aveva già trascorso una parentesi come
segretario della scuola e direttore del
pensionato giovanile.
P. Giovanni si sentiva particolarmente portato al lavoro nel mondo
dei libri, che riteneva un aspetto qualificante del carisma pavoniano. Qui
la sua dedizione era instancabile e a
volte persino eccessiva. Forse anche
questo suo intenso impegno concorse a causargli nel 1987 lo scoppio di
un grave aneurisma cerebrale, che gli
richiese un delicato intervento chirurgico presso l’ospedale di Verona.
Riuscì a guarire e a riprendersi, ma da
allora la sua vita e la sua attività rimasero un po’ segnate. Con tutto ciò egli
continuò ad impegnarsi alacremente
nei compiti che gli erano assegnati.
Compiti che gli furono ridimensionati quando fu destinato a Monza
per poter collaborare ad assistere la
mamma, servizio che egli svolse con
particolare amore e dedizione per
dieci lunghi anni, intendendo ricambiare l’amorevole assistenza con cui la
mamma lo aveva seguito nella lunga
degenza di dieci anni prima all’ospedale di Verona.
Dopo la morte della mamma, nel
2005 gli toccò, come ultima destinazione, la comunità dell’Opera Pavoniana di Brescia. Qui si dedicò ancora
per un certo tempo a collaborare nella
libreria, si prestò per l’attività pastorale in favore dei sordo parlanti dell’Istituto Pavoni e si mise a disposizione
della chiesa locale, svolgendo la missione sacerdotale della celebrazione
eucaristica, delle confessioni e della
predicazione. Desiderava sentirsi utile, gli dispiaceva di non potersi dedicare maggiormente al servizio della
Congregazione, sempre dichiarandosi
“figlio dell’obbedienza”, e approfittava
di ogni circostanza per inviare speciali messaggi augurali (i suoi puntuali
SMS!) a quanti conosceva, chiedendo
loro di pregare per lui.
Era appena trascorsa la domenica
di Pasqua dello scorso anno quando
(il 3 aprile) fu colpito da un nuovo
grave aneurisma cerebrale. Dopo
l’operazione a Brescia, mentre stava
trascorrendo una prolungata convalescenza nella comunità di Genova e
stava gradualmente ricuperandosi, in
autunno ricadde in un ulteriore trauma cerebrale, dal quale non si riprese più. Per oltre 4 mesi il suo fisico
combatté, fino a quando la morte lo
colse, nella casa di Genova, la sera
di venerdì 14 febbraio, giorno della
sua nascita al cielo, assistito con tanto amore dai suoi fratelli e familiari
oltre che dalla comunità. Ora riposa
nella tomba di famiglia che i Religiosi pavoniani hanno nel Cimitero di
Monza, la città dove era nato e cresciuto e per la quale nutriva sempre
un grande affetto.
Il “papa bambù”,
il suo “pensiero scarpa”,
il suo “pensiero campana”:
le radici di Francesco
raccontate da p. Diego,
suo amico da 40 anni.
Pagine: 80
Prezzo: € 11,00
Tutto quello che Jorge Bergoglio aveva vissuto e pensato fuori dalle luci dei riflettori
sta ora “fiorendo” nelle parole e nei gesti di papa Francesco. L’immagine che ci viene
subito in mente è quella del bambù giapponese che, appena seminato, per la durata
di sette anni ha una crescita quasi impercettibile, e poi, in sei settimane, cresce più di
trenta metri. Potremmo dire che il bambù abbia impiegato soltanto sei settimane per
crescere? No, la verità è che si è preso sette anni e sei settimane per svilupparsi. Sono
pochissime le persone che, con l’età, invece di appassire, fioriscono e danno il meglio
di sé. Papa Francesco è una di queste.
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N° 1/2014 N° 1/2014 - Figli di Maria Immacolata Pavoniani