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TURA
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AGR
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Questo opuscolo fa parte di una serie di pubblicazioni realizzate nel contesto
della campagna “Sai quel che mangi, qualità e benessere a tavola”, promossa
dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali con il proposito di
fornire ai consumatori una corretta informazione sugli alimenti messi in commercio e di valorizzare i prodotti di qualità delle nostre Regioni, promuovendo
un consumo sano e naturale.
La campagna di comunicazione prevede le seguenti pubblicazioni:
• Frutta
• Ortaggi e verdure
• Pane e pasta
• Formaggi
• Mozzarella di bufala campana D.O.P.
• Carni fresche
• Carni trasformate
• Olio
• Vino
• Agricoltura biologica
Gli opuscoli verranno distribuiti negli esercizi di vendita dei relativi prodotti e in
occasione di manifestazioni promozionali in tutte le Regioni italiane. La presente campagna non intende promuovere alcun prodotto specifico né favorire o danneggiare singoli marchi commerciali, ma si pone l’obiettivo di valorizzare i prodotti della tradizione alimentare del nostro Paese e di sensibilizzare i cittadini al
consumo di prodotti locali e di stagione, a garanzia di qualità e di freschezza.
Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
Dipartimento delle politiche di sviluppo economico e rurale
Direzione generale per lo sviluppo agroalimentare, la qualità e la tutela del consumatore
Coordinamento redazionale
Alberto Manzo
Dirigente Ufficio Agricoltura Biologica
Stefania Ricciardi
Dirigente Responsabile per la comunicazione e la valorizzazione dei prodotti
agroalimentari, l’educazione alimentare e i servizi informativi di pubblica utilità
Redazione
Vincenzo Liguori
Lia Luchetti
Monica Macrì
SINAB - Redazione
Fabiana Crescenzi
Francesco Giardina
Luigi Guarrera
Francesco Riva
Marta Romeo
Realizzazione
Dualfoto s.a.s.
Coordinamento
Carlo Soldatini
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Cos’è
l’agricoltura
biologica
Il settore biologico ha fatto molta strada negli ultimi anni; da produzione di nicchia,
limitata a una cerchia ristretta di consumatori, ha conquistato fasce sempre più
ampie di mercato. Si è così verificata una forte crescita delle aree a coltivazione biologica e di quelle convertite al biologico, per un totale nell’UE di circa 6 milioni di
ettari nel 2005, con oltre il 2% in più rispetto all’anno precedente, e con una crescita di oltre il 6% del numero di produttori “bio”. In questo settore, tuttavia, c’è
ancora un grande potenziale di crescita, e per poterlo sfruttare, è necessario che i
consumatori comprendano sempre più quali siano le caratteristiche della produzione biologica e in cosa si differenzia dalle normali tecniche di produzione.
L’agricoltura biologica è un sistema di produzione agricola che privilegia la salute
dell’uomo e dell’ambiente, nel rispetto dell’intero ecosistema rappresentando, quindi, anche un modello di sviluppo sostenibile. L’agricoltura biologica si fonda così su
obiettivi e principi, oltre che su pratiche comuni, ideati per minimizzare l’impatto
umano sull’ambiente e allo stesso tempo permettere al sistema agricolo di operare
nel modo più naturale possibile.
Le pratiche agricole biologiche generalmente includono:
• la rotazione delle colture per un uso efficiente delle risorse del terreno
• il non utilizzo di pesticidi e fertilizzanti sintetici, antibiotici
nell’allevamento degli animali, additivi negli alimenti e coadiuvanti, e di altri
fattori produttivi chimici;
• il divieto dell’uso di organismi geneticamente modificati (OGM);
• l’uso efficace delle risorse del luogo, come per esempio l’utilizzo del letame per
fertilizzare la terra o la coltivazione dei foraggi per il bestiame all’interno del
l’azienda agricola;
• la scelta di piante ed animali che resistono alle malattie e si adattano alle
condizioni locali;
• allevamento degli animali all’aperto, con stabulazione libera,
nutrendoli con foraggio biologico;
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• utilizzo di pratiche di allevamento appropriate per le differenti specie di
bestiame;
• conservazione delle risorse idriche e mantenimento del loro livello
qualitativo;
• insediamento di siepi e prati per prevenire l’erosione del suolo e la
perdita di nutrienti.
L’agricoltura biologica, inoltre, punta a creare prodotti che soddisfino le
richieste alimentari del consumatore consapevole; per questo, l’offerta del
biologico non si limita ai prodotti freschi, provenienti direttamente dalle
aziende agricole, ma comprende una vasta gamma di alimenti come vino,
birra, pasta, formaggio, yogurt, piatti pronti, che fanno parte di una lunga
catena produttiva, che comprende la trasformazione degli alimenti, la distribuzione e la vendita, fino al consumatore. Ogni anello di questa catena ha
una ricaduta con effetti benefici in vari ambiti, come per esempio:
• protezione dell’ambiente;
• benessere degli animali;
• fiducia del consumatore;
• società ed economia.
Per questi motivi l’agricoltura biologica va intesa come parte integrante di
un sistema di agricoltura sostenibile e come una valida alternativa ai tipi di
agricoltura più tradizionali. Dall’entrata in vigore della normativa comunitaria sull’agricoltura biologica, diverse migliaia di aziende si sono convertite a
questo sistema, in risposta all’aumento della domanda dei prodotti ottenuti
con metodi biologici, conseguente al crescente grado di consapevolezza dei
consumatori. Un’agricoltura e un ambiente sostenibili sono attualmente uno
degli obiettivi fondamentali della Politica Agricola Comune (PAC): “Lo sviluppo sostenibile deve conciliare produzione alimentare, conservazione delle
risorse non rinnovabili e protezione dell’ambiente naturale, in modo da soddisfare i bisogni della popolazione attuale senza compromettere le possibilità delle popolazioni future di soddisfare i propri”.
Per conseguire questo obiettivo, gli agricoltori devono tenere conto degli effetti che
avrà la loro attività sul futuro dell’agricoltura e dell’impatto
ambientale dei sistemi da loro
utilizzati. È per questo che
agricoltori, consumatori e
politici hanno mostrato un
rinnovato interesse per
l’agricoltura biologica.
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Il biologico
in cifre
La crescente richiesta di prodotti biologici da parte dei consumatori, e la fiducia nella
qualità e nell’affidabilità dei prodotti biologici stessi, hanno decretato una crescita
costante della produzione. Dall’ultimo rapporto sull’agricoltura biologica mondiale
redatto dall’International Federation of Organic Agriculture Movements (IFOAM),
risultano infatti, nel 2006, 30,4 milioni di ettari certificati, con un aumento di circa
1,8 milioni in un anno. L’Australia guida la classifica dei singoli paesi con 12,3 milioni di ettari, seguita dalla Cina (2,3), Argentina (2,2), Stati Uniti (1,6) e Italia (1,1),
che si posiziona al 5° posto, confermando la sua leadership nell’Unione Europea,
dove le superfici sono cresciute del 7,6%, mentre il mercato ha avuto una crescita
del 10%. L’Oceania detiene il 42% delle superfici bio mondiali, l’Europa il 24%.
Distribuzione per continente delle superfici coltivate ad agricoltura biologica nel 2006
Oceania
42%
America del nord
7%
Africa
1%
Asia
10%
Europa
24%
America del sud
16%
Fonte: IFOAM da SOEL-FIBL Survey 2008
All’aumento della produzione, corrisponde un costante aumento del consumo di prodotti biologici; a livello mondiale, infatti, secondo i più recenti dati disponibili, il valore
delle vendite bio è ancora in crescita, per un ammontare in termini monetari che nel
2005 è risultato pari a 25,5 miliardi di euro, con un aumento del 43% dal 2002 al
2005 e arrivando a circa 31 nel 2006.
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Superfici e fatturato mondiale delle produzioni biologiche alimentari nel 2006
7,4 mln ha
12,4 mln ha
3,1 mln ha
2.2 mln ha
America del nord
17 miliardi € 4,9 mln ha
Europa
15 miliardi €
0,4 mln ha
Asia
1 miliardo €
Africa
n.d.
America del sud
0,5 miliardi €
Australia/Oceania
n.d.
Fonte: IFOAM da SOEL-FIBL Survey 2008
Nonostante l’agricoltura biologica sia praticata nella maggior parte dei Paesi del
mondo, il consumo è concentrato soprattutto in Europa e Nord America, che rappresentano insieme il 97% del fatturato mondiale. In particolare, il vecchio continente continua ad avere una quota importante (e crescente) del mercato mondiale complessivo
(52%), mentre minore è l’incidenza del Nord America (45%), che sta perdendo terreno negli ultimi anni, a favore proprio dell’Europa. Rimane ancora minoritario il ruolo
delle altre aree, che non superano nel complesso il 3%. Il valore del mercato europeo
è stato stimato nel 2006 di 17 miliardi di euro, con un notevole incremento rispetto al
2004 (+10%). Il mercato più importante è quello tedesco con 3,9 miliardi di euro di
giro d’affari, seguito da quello italiano (2,65 miliardi, comprensivo del valore dell’export), da quello del Regno Unito (2,3 miliardi) e da quello francese (1,7 miliardi)
(Fonte: Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare - ISMEA).
All’interno di questo quadro, l’Italia riveste un ruolo di primaria importanza; il nostro
Paese mantiene infatti il primato europeo sia per numero di imprese che di superficie
agraria utilizzata per coltivazioni biologiche ed è anche, come abbiamo visto, tra i primi
Paesi nelle classifiche mondiali. Inoltre, rivolgendo uno sguardo ai Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, si rileva che l’Italia possiede il 25% del totale delle
superfici bio dell’intera area.
La posizione centrale dell’Italia nel bacino del Mediterraneo, infatti, ha favorito la presenza di piattaforme commerciali e logistiche proiettate sui mercati del centro e nord
Europa; nel contempo, l’esperienza e le professionalità consolidate esistenti, gli
Oganismi di Controllo con accreditamenti a livello internazionale e i centri di eccellenza per la formazione e la ricerca, sono tutti elementi che concorrono a tale primato e
che possono costituire le fondamenta per un nuovo ed effettivo ruolo di leadership del
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Ripartizione percentuale del valore delle vendite mondiali di prodotti biologici
per continente nel 2005
America del nord
45%
Europa
52%
Altri
3%
Fonte: Organic Monitor, in ISMEA, “Il mercato dei prodotti biologici: tendenze generali e nelle principali
filiere”, 2007
nostro Paese. La maturità del settore in Italia viene confermata da uno spiccato interesse del sistema del biologico verso il mercato, come confermano i principali elementi di
analisi. Infatti, nonostante qualche dato negativo registrato negli anni passati, in particolare per le aziende agricole di produzione, si è osservata una progressiva crescita delle
aziende di trasformazione e del numero di importatori di prodotto biologico.
Numero di operatori e superfici in agricoltura biologica in Italia
70.000
1.400
Numero di aziende
SAU
50.000
1.000
40.000
800
30.000
600
20.000
400
10.000
200
20
05
20
06
20
03
20
04
20
02
20
01
19
99
20
00
19
97
19
98
19
95
19
96
19
94
19
93
19
92
19
91
0
19
90
0
Anni
Dati 1993-2006: Mipaaf; elaborazioni: Nomisma (1993), IFOAM (1994), bioBank (1995-1998), SINAB
(1999-2006).
Dati 1990-1992: stime SINAB su rilevazioni diverse
Ettari, in migliaia
1.200
Numero di aziende
60.000
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Il mercato del biologico in Italia: import, export e consumi interni.
I dati ISMEA testimoniano che, pur se con un certo ritardo rispetto alla progressiva e
sostenuta espansione che ha interessato il sistema di produzione e distribuzione, anche
il consumo di prodotti biologici in Italia è cresciuto rapidamente negli ultimi anni, consentendo un’affermazione definitiva della filiera del biologico nell’ambito del panorama agroalimentare nazionale, così come già accaduto in molti altri Paesi europei. Pur rimanendo
un mercato di dimensioni limitate, si può affermare che il consumo dei prodotti bio sia
uscito dalla nicchia. Le motivazioni alla base di questa espansione sono da ricercare sia
in una più incisiva organizzazione dell’offerta, sia nella maggiore consapevolezza dei consumatori, sempre più attenti ai temi del benessere e della sicurezza alimentare.
Occorre inoltre non trascurare la componente extradomestica dei consumi di biologico:
la ristorazione collettiva e commerciale del settore è infatti in forte crescita, il che potrà
aprire nuovi sbocchi ai produttori e consentire in prospettiva di contare su un nucleo
aggiuntivo di futuri potenziali consumatori. Basti pensare che il solo Comune di Roma ha
provveduto, nel 2006, ad un bando di gara per i successivi cinque anni per la fornitura
delle mense delle scuole del Comune, finalizzato a servire pasti con prodotti da agricoltura biologica per oltre 160.000 bambini al giorno.
Evoluzione della spesa per prodotti biologici confezionati* e della loro incidenza
sul settore agroalimentari nel complesso
Peso % bio sul totale agroalimentare
Consumi di bio confezionato in valore
315
0,64%
0,62%
310
0,60%
0,58%
305
0,56%
300
0,54%
295
0,52%
0,50%
290
0,48%
0,46%
285
0,44%
280
0,42%
0,40%
275
2004
6
2005
2006
* sono esclusi gli acquisti effettuati nei negozi specializzati.
Fonte: ISMEA / AC Nielsen, in ISMEA, “Il mercato dei prodotti biologici: tendenze generali e nelle principali filiere”, 2007
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La normativa
e le Istituzioni del biologico
La normativa relativa all’agricoltura biologica nasce, in ogni parte del mondo,
da disciplinari privati di storiche associazioni di settore che, per favorire l’incontro tra produttori e consumatori, definivano degli standard in grado di
uniformare le tecniche produttive applicate al termine “biologico”. Dal 1991
l’Unione Europea ha scelto di intervenire per normare il settore, ritenendo
l’agricoltura biologica un elemento centrale nella vita dei propri cittadini, e
giudicando quindi necessario, sia per i produttori che per i consumatori,
darne un inquadramento univoco e fornire un ordinamento di riferimento. È
di quell’anno infatti il Regolamento CEE 2092 che, con le sue successive
modifiche ed integrazioni, ancora oggi disciplina il settore in tutti gli Stati
membri dell’Unione. Nel giugno del 2007, grazie ad un accordo politico tra
i Ministri dell’Agricoltura dei Paesi dell’Unione Europea, è stato adottato un
nuovo Regolamento (l’834/07) relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici, che semplifica la materia sia per gli agricoltori
che per i consumatori, e che diventerà attuativo a partire dal 1 gennaio 2009
(le norme tecniche, definite in un Regolamento successivo, sono attualmente in via di pubblicazione). La nuova disciplina reca un insieme coerente di
obiettivi, principi e norme fondamentali sulla produzione biologica, compreso un nuovo regime permanente d’importazione e un sistema di controllo più
razionale; definisce inoltre nuove norme di produzione, per l’etichettatura ed
il sistema di controllo cui devono adeguarsi tutti gli operatori nelle fasi di produzione, preparazione, commercializzazione ed importazione di prodotti
agroalimentari, per poter utilizzare il termine «prodotto biologico».
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Nel nuovo Regolamento, l’uso del marchio “Biologico UE”, che
potrà essere accompagnato da marchi nazionali o privati, è reso
obbligatorio a partire dal 2010; la presenza del logo europeo
garantirà che:
• almeno il 95% degli ingredienti sono stati prodotti con metodo biologico;
• il prodotto non contiene OGM se non in misura inferiore allo 0,9% come residuo
da contaminazione accidentale;
• il prodotto è conforme alle regole del piano ufficiale di ispezione;
• il prodotto proviene direttamente dal produttore o è preparato in confezione sigillata;
• il prodotto porta il nome del produttore, l’addetto alla lavorazione o il venditore e
il codice dell’organismo di ispezione.
Rimane invariato l’elenco delle sostanze autorizzate in agricoltura biologica. La nuova
normativa apre inoltre la possibilità di aggiungere ulteriori disposizioni sull’acquacoltura, sulla produzione del vino, sulle alghe e sui lieviti.
IL QUADRO ISTITUZIONALE.
L’impianto normativo prevede un ruolo centrale della Commissione e degli altri organi
dell’Unione Europea, cui viene demandata la principale funzione normativa del sistema. Presso la Commissione è attivo un Comitato permanente, lo Standing Committee
on Organic Farming (SCOF), costituito dai rappresentanti di tutti gli Stati membri, che
esprime pareri sugli aspetti normativi e sulle linee di applicazione. Presso ogni Stato
membro è identificata un’autorità competente in materia di agricoltura biologica. In
Italia tale compito è affidato a due istituzioni:
• Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) che, all’interno
del Dipartimento delle politiche di sviluppo economico e rurale - Direzione
generale per lo sviluppo agroalimentare, la qualità e la tutela del consumatore, ha
istituito un apposito Ufficio Agricoltura Biologica (SACO X); e, all’interno
dell’Ispettorato Centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari,
l’Ufficio CONQUA I, cui è affidata la competenza di autorizzazione e vigilanza sugli
Organismi di Controllo.
• Le Amministrazioni regionali che, nell’ambito delle specifiche competenze attribuite
in ambito agricolo, rappresentano l’autorità competente nei differenti territori di
pertinenza, con particolare attenzione a quel che riguarda alcuni specifici aspetti:
sono di competenza delle Regioni tutte le politiche di sviluppo territoriale, ed è a
loro demandata assieme al Mipaaf l’attività di vigilanza sugli Organismi di Controllo
autorizzati dal Mipaaf stesso.
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Presso il Ministero sono inoltre attivi ed operanti due comitati, uno con valore consultivo sulle decisioni in materia di agricoltura biologica ed ecocompatibile, ed uno per la
valutazione degli Organismi di Controllo. Il Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione
in Agricoltura (CRA), con i suoi diversi Centri e Unità di Ricerca, oltre a svolgere una
specifica attività di ricerca sulle tematiche proprie dell’agricoltura biologica, supporta il
Ministero per quel che riguarda alcune specifiche questioni tecniche di competenza.
Presso il Mipaaf opera il Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura biologica
(SINAB), progetto gestito dall’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (IAM-B), a supporto del Ministero nelle differenti attività di divulgazione e nella gestione dei dati per
la statistica di settore.
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Completano il quadro di riferimento istituzionale gli Organismi di
Controllo e Certificazione, strutture private che, rispondendo a
specifici requisiti, sono autorizzate dal Mipaaf ad effettuare
ispezioni presso le aziende associate, con cadenza almeno
annuale; le ispezioni devono essere effettuate su ogni anello
della catena di produzione, e consistono in un
sopralluogo di un incaricato dell’organismo
certificatore, che controlla il rispetto delle
normative, la tenuta dei registri e, se
necessario, preleva campioni da far
analizzare in laboratorio. Nel caso in cui
gli operatori non rispettino tutti i requisiti, la certificazione biologica può essere
ritirata e viene rimosso il diritto a commercializzare i prodotti come biologici.
Gli Organismi di Controllo devono operare in conformità alle norme UNI CEI EN
45011, e la maggior parte tra essi, per il
rispetto di tali norme, risulta anche
accreditata dal SINCERT.
SINAB
Il SINAB è il Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura biologica, realizzato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ed attuato dall’IAM-B.
Le funzioni del SINAB sono finalizzate ad integrare tutti i centri di informazioni esistenti e generare, dalla loro cooperazione, un sistema nazionale unico in cui siano
coinvolte anche le più importanti strutture della ricerca. In questo contesto, gli
obiettivi del SINAB sono rivolti ad aggiornare in tempo reale l’informazione istituzionale relativa all’agricoltura biologica, rendendola disponibile agli utenti attraverso il proprio sito web www.sinab.it, e fornendo, inoltre, un supporto tecnico-informativo all’azione dell’Ufficio Agricoltura Biologica del Mipaaf. Al suo interno il
SINAB ha sviluppato un Centro di documentazione policentrico ed una rete intranet istituzionale. Il primo ha l’obiettivo di divulgare la produzione bibliografica sull’agricoltura biologica, raccogliendo e catalogando la letteratura tecnica e scientifica prodotta sull’argomento in Italia ed all’estero. La rete mira invece a favorire la
diffusione di informazioni su svariati argomenti relativi al settore, fornendo anche
strumenti di servizio ed utilizzo immediato. È possibile infatti reperire la legislazione sull’agricoltura biologica a livello internazionale, europeo, nazionale e regionale,
e consultare il censimento delle attività condotte dalle principali istituzioni scientifiche nazionali. La rete consente inoltre l’accesso ad informazioni su referenti regionali, Organismi di Controllo e Istituti di Ricerca. È possibile anche reperire dati, statistiche e novità sul biologico. Una serie di pagine dedicate alle FAQ e alle domande all’esperto, consente un uso interattivo arricchito dall’indicazione di link interessanti e da una aggiornata rassegna stampa. Infine il sito è provvisto di 2000 schede tecniche che approfondiscono le problematiche relative al metodo di produzione
biologico e al mercato dei prodotti.
Sito web: www.sinab.it
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Le Strategie
per lo sviluppo
del settore.
Il Programma di Azione Nazionale.
Con l’obiettivo generale di rafforzare e
qualificare il settore agroalimentare biologico, il Consiglio dell’Unione Europea ha
stilato un “Piano di Azione Europeo per l’agricoltura biologica e gli alimenti biologici”, in cui sono contenute le linee in base alle quali i diversi Paesi hanno elaborato dei propri Piani Nazionali. In quest’ottica, l’Italia ha definito il “Piano di Azione
Nazionale per l’agricoltura biologica e i prodotti biologici”, per la cui attuazione
sono state adottate una serie di misure specifiche contenute nel “Programma di
azione nazionale per l’agricoltura biologica e i prodotti biologici per l’anno
2005/2007” e finanziate con fondi appositamente previsti nelle leggi finanziarie
dei rispettivi anni.
Il Programma di Azione è articolato in 4 assi strategici, che prevedono ben 22 azioni specifiche, in parte già attuate e in parte in via di approvazione.
Asse 1) Penetrazione sui mercati mondiali.
L’asse intende supportare la partecipazione attiva di Istituzioni e rappresentanze
di settore alle più autorevoli Reti internazionali di collaborazione attraverso le quali
sviluppare la presenza e la rilevanza italiana negli ambiti internazionali ove si compiono le scelte strategiche del settore e matura l’aggiornamento tecnico e professionale dei funzionari. L’asse svilupperà inoltre iniziative di promozione commerciale nei mercati internazionali favorendo la partecipazione italiana ai numerosi
simposi e manifestazioni internazionali, nonché fornendo alle aziende supporto e
strumenti di semplificazione per l’ottenimento di Certificazioni ed Accreditamenti
internazionali.
Asse 2) Organizzazione di filiera e commerciale.
L’asse prevede interventi specifici su:
• Piano Sementiero Nazionale Biologico: avrà come elementi essenziali l’identificazione di un aggiornato quadro normativo che garantisca l’agricoltore come utilizzatore di sementi locali; il supporto finanziario a programmi di miglioramento per
l’identificazione di varietà in avanzata fase di selezione genetica ed a programmi di
ricerca per l’individuazione e l’impiego di principi attivi di origine naturale per la
concia delle sementi. Sarà inoltre implementato il già esistente servizio fornito dalla
banca dati ENSE sulla disponibilità di sementi e materiali propagativi biologici;
• Progetti di ricerca sulla Zootecnia biologica, la gestione del suolo e la difesa delle colture: il programma prevede specifiche azioni di ricerca applicata mirate a favorire soluzioni per il miglioramento dell’applicazione del metodo produttivo;
• Progetti per l’interprofessione e l’organizzazione commerciale.
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Asse 3) Aumento della domanda interna e comunicazione istituzionale.
Questo asse include azioni che prevedono campagne promozionali e pubblicitarie di
rango istituzionale e l’attività di progettazione del Logo nazionale per il riconoscimento del biologico “made in Italy”, la manifestazione promozionale “Le piazze del
bio” con l’allestimento di almeno venti aree in venti città ed il supporto alla realizzazione degli “Stati Generali del bio” nel corso dei quali si valuteranno, con il coinvolgimento diretto di tutti gli operatori del settore, le prospettive di mercato e l’evoluzione delle politiche pubbliche per il comparto. Tra gli eventi che si sono avvalsi del
contributo del Programma 2005/2007 ricordiamo il Congresso Mondiale IFOAM dell’agricoltura biologica (Modena, 16-20 giugno 2008).
Asse 4) Rafforzamento e miglioramento del sistema istituzionale e dei servizi.
L’asse, integralmente mirato all’implementazione del sistema di servizi forniti dalla
Pubblica Amministrazione, presenta azioni dedicate al settore per migliorare il
sistema di vigilanza sull’applicazione del metodo ed anche per garantire un opportuno sistema di segregazione degli OGM. Sono previsti interventi per la gestione delle
informazioni ed un miglioramento nella gestione dei dati per l’agricoltura biologica.
Il contributo del Mipaaf alla Ricerca Scientifica applicata
per l’Agricoltura biologica.
Il recente completamento dei 7 programmi coordinati e svolti da molti dei 28
Centri di Ricerca di cui è composto il Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (CRA), ha reso disponibili risultati scientifici ed indicazioni
operative su alcune tra le materie di maggiore interesse per il biologico italiano.
Rimandando ai siti web del Ministero e del SINAB ogni approfondimento di
merito, si segnalano i temi affrontati nell’ambito di ciascun progetto:
• filiera dell’Olio di oliva, coordinato dal CRA-olivicoltura di Rende (OLIBIO);
• coltivazione biologica del nocciolo, coordinato dal CRA-frutticoltura di
Roma (CORIBIO);
• sostenibilità ambientale e socio-economica della agricoltura biologica rispetto
alla convenzionale, coordinato dall’INEA di Roma (SABIO);
• patate e pomodori da industria, coordinato dal CRA-trasformazioni
agroindustriali di Roma (BIOGEA);
• produzioni ortofrutticole, coordinato dal CRA-frutticoltura di Caserta
(ORTOFRUBIO);
• miglioramento frumento duro e tenero, coordinato dal CRA-cerealicoltura di
Roma (BIOCER);
• aspetti salutistici e molecole bioattive, coordinato dall’INRAN di Roma
(BIOAGRIBIO).
Sono invece in corso di aggiudicazione i 4 milioni di euro destinati a progetti “a
sportello” relativi al D.M. del 27/12/2007 (max euro 400.000 per progetto),
rivolti ad Enti Pubblici o privati senza scopo di lucro e che abbiano tra i propri
scopi statutari la ricerca scientifica o tecnologica.
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ORGANISMI DI CONTROLLO E CERTIFICAZIONE DELLE AZIENDE BIOLOGICHE
Qui di seguito sono elencati gli Organismi di Controllo autorizzati a cui sono obbligati a sottoporsi tutti gli operatori che intendano svolgere la propria attività nel settore dell’agricoltura biologica.
ABC - Fratelli Bartolomeo S.s. (Cod. Min. IT - ABC)
Via Roma, 45 • 70025 - Grumo Appula (BA)
tel. 080 3839578 • Fax 080 3839578 - [email protected] • http://www.abcitalia.org
ANCCP S.r.l. (Cod. Min. IT - ANC)
Via Rombon, 11 • 20134 - Milano
tel. 02 2104071 • Fax 02 210407218 - [email protected] • http://www.anccp.it
bioagricert S.r.l. (Cod. Min. IT - BAC)
Via dei Macabraccia, 8 • 40033 - Casalecchio di Reno (BO)
tel. 051 562158 • Fax 051 564294 - [email protected] • http://www.bioagricert.org
BIOS S.r.l. (Cod. Min. IT - BSI)
Via Monte Grappa, 37/C • 36063 - Marostica (VI)
tel. 0424 471125 • Fax 0424 476947 - [email protected] • http://www.certbios.it
BIOZOO S.r.l. (Cod. Min. IT - BZO)
Via Chironi, 9 • 07100 - Sassari
tel. 079 276537 • Fax 079 2853527 - [email protected] • http://www.biozoo.org
CCPB S.r.l. (Cod. Min. IT - CPB)
Via Jacopo Barozzi, 8 • 40126 - Bologna
tel. 051 6089811 • Fax 051 254842 - [email protected] • http://www.ccpb.it
Certiquality S.r.l. (Cod. Min. IT - CTQ)
Via Gaetano Giardino, 4 • 20123 - Milano
tel. 02 8069171 • Fax 02 86465295 - [email protected] • http://www.certiquality.it
CODEX S.r.l. (Cod. Min. IT - CDX)
Via Duca degli Abruzzi, 41 • 95048 - Scordia (CT)
tel. 095 650716 • Fax 095 650356 - [email protected] • http://www.codexsrl.it
Ecocert Italia S.r.l. (Cod. Min. IT - ECO)
Corso delle Province, 60 • 95127 - Catania
tel. 095 442746 • Fax 095 505094 - [email protected] • http://www.ecocertitalia.it
Ecosystem International Certificazioni S.r.l. (Cod. Min. IT - ECS)
Via Monte San Michele, 49 • 73100 - Lecce
tel. 0832 318433 • Fax 0832 318433 - [email protected] • http://www.ecosystem-srl.com
ICEA Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale (Cod. Min. IT - ICA)
Strada Maggiore, 29 • 40125 - Bologna
tel. 051 272986 • Fax 051 232011 - [email protected] • http://www.icea.info
IMC Istituto Mediterraneo di Certificazione S.r.l. (Cod. Min. IT - IMC)
Via Carlo Pisacane, 32 • 60019 - Senigallia (AN)
tel. 071 7930179 • Fax 071 7910043 - [email protected] • http://www.imcert.it
Q.C.&I. International Services S.a.s. (Cod. Min. IT - QCI)
Villa Parigini, località Basciano • 53035 - Monteriggioni (SI)
tel. 0577 327234 • Fax 0577 329907 - [email protected] • http://www.qci.it
Sidel S.p.a. (Cod. Min. IT - SDL)
Via Larga, 34/2 • 40138 - Bologna
tel. 051 6026611 • Fax 051 6012227 - [email protected] • http://www.sidelitalia.it
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Suolo e Salute S.r.l. (Cod. Min. IT - ASS)
Via Paolo Borsellino, 12/B • 61032 - Fano (PU)
tel. 0721 860543 • Fax 0721 860543 - [email protected] • http://www.suoloesalute.it
biologico stampa
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RIFERIMENTI DEGLI UFFICI REGIONALI CON COMPETENZA PER L’AGRICOLTURA BIOLOGICA
ABRUZZO
Via Catullo, 17 - 65100 Pescara
Tel. 085 7672831/25 • Fax 085 7672932
PIEMONTE
Corso Stati Uniti, 21 - 10128 Torino
Tel. 011 4323708/20/49 • Fax 011 537726
BASILICATA
Via Anzio, 44 - 85100 Potenza
Tel. 0971 668733/25 • Fax 0971 668751
PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO
Via Brennero, 6 - 39100 Bolzano
Tel. 0471 415079/80 • Fax 0471 415117
CALABRIA
Via San Nicola, 8 Galleria Mancuso - 88100
Catanzaro - Tel. 0961 856815/44
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
Via Trener, 3 - 38100 Trento
Tel. 0461 495786/911/912 • Fax 0461 495763
CAMPANIA
Via G. Porzio Centro Direzionale Isola A/6 80100 Napoli
Tel. 081 7967363 • Fax 081 7967274
PUGLIA
Lungomare N. Sauro, 45 - 70121 Bari
Tel. 080 5405231 • Fax 080 5405284
EMILIA ROMAGNA
Viale Silvani, 6 - 40100 Bologna
Tel. 051 284275 • Fax 051 284359
FRIULI VENEZIA GIULIA
Via Sabbadini, 31 - 33100 Udine
Tel. 0432 555211/3 • Fax 0432 555140
LAZIO
Via Rosa R. Garibaldi, 7 - 00145 Roma
Tel. 06 51685356/8 • Fax 06 51683372
LIGURIA
Via D’Annunzio, 113 - 16121 Genova
Tel. 0187 278762 • Fax 0187 627698
LOMBARDIA
Via Pola, 12/14 - 20124 Milano
Tel. 02 67652594 • Fax 02 67658050
MARCHE
Via Tiziano, 44 - 60125 Ancona
Tel. 071 8063655 • Fax 071 8063049
MOLISE
Via N. Sauro, 1 - 86100 Campobasso
Tel. 0874 429492 • Fax 0874 824617
SARDEGNA
Via Pessagno, 5 - 09126 Cagliari
Tel. 070 6066206
SICILIA
Viale Regione Siciliana - 90145 Palermo
Tel. 091 7076008 • Fax 091 7076016
TOSCANA
Via Di Novoli, 26 - 50127 Firenze
Tel. 055 4383612 • Fax 055 4383150/775
UMBRIA
Via Mario Angeloni - 06124 Perugia
Tel. 075 5045120 • Fax 075 5045565
VALLE D’AOSTA
Loc. Grande Charriere, 66 - 11020 Aosta (Saint
Christophe) - Tel. 0165 275256
VENETO
Via Torino, 110 - 30172 Venezia Mestre
Tel. 041 2795557 • Fax 041 2795575
Il presente opuscolo è stato redatto dall’Ufficio
dalla Direzione generale sviluppo agroalimentare,
qualità e tutela del consumatore, Ufficio SACO X,
con la collaborazione tecnica del SINAB – IAM-B.
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In collaborazione con
l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari:
CIHEAM
Dipartimento delle politiche di sviluppo economico e rurale
Direzione generale per lo sviluppo agroalimentare,
la qualità e la tutela del consumatore
via Venti Settembre, 20 • 00187 Roma
Tel.: 06 4665 5071
Fax: 06 4665 5138
www.politicheagricole.gov.it
[email protected]
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