Competenza lessicale e
sapere linguistico plurilingue
gruppo 2 – 1° febbraio 2009
Obiettivi
 Richiamare “la dimensione sociale e
personale” del sapere plurilingue
 Rilevare il ruolo centrale della competenza
lessicale nel curriculum plurilingue
 Richiamare le “buone pratiche nell’ambito
dell’educazione plurilingue “
Perché promuovere un “sapere
linguistico plurilingue” ?
“ E’ da tempo chiaro che i percorsi
formativi proposti dalla società ai suoi
membri debbano comprendere l’obiettivo
di promuovere una competenza
plurilingue. Inserire un’altra o altre
lingue accanto alla lingua italiana nei
curricoli scolastici si colloca in
quest’ottica.”
→
“Promuovere una competenza plurilingue in ambiente scolastico
significa facilitare l’acquisizione di un sapere essenziale riferito a
lingue e a linguaggi. Per essenziale si intende una base capace di
costante espansione e arricchimento attraverso percorsi successivi
in un’ottica di continuità e formazione permanente. Essenziale in
quanto indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi
generali del processo formativo: l’attitudine all’apprendimento
lungo l’intero arco della vita, la costruzione di una propria
cultura personale e progetto di vita, lo sviluppo di una piena
cittadinanza, in una società democratica, una società
dell’informazione, una società multilingue e multiculturale, una
società caratterizzata da provvisorietà, pluralità, polivalenza e
problematicità.”
M. Dodman
COMPETENZE GENERALI
conoscenze, abilità, caratteristiche personali e culturali dei chi
apprende e usa la lingua
 SAPERE (conoscenze acquisite attraverso
esperienze vissute o educazione
istituzionale)
 SAPER ESSERE (carattere, stile cognitivo,
motivazioni, valori)
 SAPER FARE (abilità sociali, operazioni
tecniche)
 SAPER APPRENDERE (abilità euristiche,
abilità di studio)
COMPETENZE SPECIFICHE
Competenza comunicativa
→ componente linguistica
(sistema formale)
→ componente sociolinguistica
(dimensione sociale)
→ componente pragmatica
(aspetto finzionale)
 sapere
 abilità
 saper fare
COMPETENZA LESSICALE IN UN
CURRICULUM PLURILINGUE
Competenza linguistica
→ saper
→ saper fare
 lessico
 fonetica
 sintassi
…
COMPETENZA LESSICALE IN UN
CURRICULUM PLURILINGUE
Competenza lessicale
Conoscenza e capacità di utilizzare il
vocabolario di una lingua, composto da:
a) elementi lessicali
b) elementi grammaticali
QCER 5.2.1.1
non sussistono
l’uno senza l’altro
COMPETENZA LESSICALE IN UN
CURRICULUM PLURILINGUE
Il patrimonio lessicale di un individuo è al centro della competenza
linguistico-comunicativa in un curriculum plurilingue: più è ampio più sarà
facile acquisire nuovi elementi in L1, LS2, LS3 ecc.
(QCER 6.4.7.2 « la quantité, l’étendue et la maîtrise du vocabulaire »)
Attività atte sviluppare la competenza linguistico-comunicativa,
tenuto conto della realtà linguistica e culturale dell’apprendente
 ricezione orale (ascolto) e scritta (lettura)
 produzione orale (non interattiva nella scuola secondaria di 1°grado) e scritta
 interazione orale
 mediazione (traduzione, interpretazione orale/scritto)
Tali attività favoriscono lo sviluppo della dimensione personale e sociale
dell’individuo nella pratica quotidiana (mediazione inter e intralinguistica,
intersemiotica; ecc. ) e nell’ambito di una formazione permanente.
Buone pratiche per la
padronanza lessicale
Tenuto conto delle fasce di età, del contesto
socioculturale, degli obiettivo a breve termine, ecc. il
QCER fornisce indicazioni sulle strategie da mettere in
atto per un buona padronanza e l’ampliamento del
lessico. La è orientata in tal senso:
a) Esporre semplicemente l’apprendente a parole ed
espressioni idiomatiche utilizzate in situazioni orali o
testi scritti autentici (ottimizzato in pratica CLIL )
b) Invitarlo a dedurre o consultare il dizionario durante le
attività
c) Contestualizzare il lessico (ottimizzato in pratica CLIL)
→
c) Presentare il lessico con l’ausilio di supporto visuale
(immagini, mimiche, gesti...)
d) Far memorizzare elenchi di parole ecc. con relativa
traduzione
e) Far esplorare campi semantici e lessicali
f) Allenare all’utilizzo di dizionari mono e bi-lingue,
glossari, thesaurus , ecc.
g) Illustrare il funzionamento della struttura lessicale e
le sue applicazioni (derivati, suffissi, sinonimi,
antonimi, parole composte, ecc.)
h) Rilevare, più o meno sistematicamente, le diverse
distribuzioni degli elementi lessicali in L1 e LS
(semantica contrastiva).
Quali vocaboli
Criteri per la scelta:
 Selezionare ambiti tematici funzionali a attuare “compiti
comunicativi” corrispondenti ai bisogni dell’apprendente ,
che rilevino le differenze culturali e/o gli aspetti condivisi
tra le lingue
 Seguire il principio di «statistica lessicale» (frequenza
delle parole nelle varie microlingue)
 Selezionare testi (autentici) orali e scritti e
apprendere/insegnare senza restrizioni le parole contenute
 Non pianificare l’arricchimento lessicale ma lasciare che
questo si sviluppi seguendo le richieste del discente man
mano si attua una comunicazione
Nella pratica didattica quotidiana di un
curriculum plurilingue
Elementi essenziali che contribuiscono a
realizzare un curriculum plurilingue:
 Stretta collaborazione tra i docenti di L1 e LS per
ottimizzare la scelta de contenuti applicando i
principi di “economia” e “transfer”
 Consapevolezza da parte dell’apprendente degli
elementi condivisi e delle differenze tra i vari
sistemi linguistici.
Biografia
 QCER: Capitoli 5 , 6 , 7
 M. Dodman “Per un curricolo linguistico unitario dalla
scuola dell’infanzia alla scuola superiore”
 Annamaria Curci, “Educazione plurilingue: Percorsi“
(Indire)
 Anna Maria Curci , “Educazione linguistica come
educazione plurilingue”
 Carmel Mary Coonan, “CLIL: un nuovo ambiente di
apprendimento, Sviluppi e riflessioni sull’uso di una
lingua seconda/straniera “, (Venezia, settembre 2004)
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