saltarino, ha un decisivo vantaggio, sopra gli altri modi d'incatenare i forzati, ( . . . ) ( 5 8 ) . In sostanza i forzati vanno impiegati per sostenere l'economia delle acque. A n c h e qui il Grimaldi non manca di sottolineare lo stato di arretratezza e di «rozzezza» in cui versa l'agricoltura meridionale: I o esaminai per lungo corso di anni; anche se c o n gravissimo mio dispendio, lo stato in cui si trova l'agricoltura nelle nostre Provincie, e la trovo generalmente nella sua primieria infanzia e rozezza, nulla avendo influito a riformarla l'esempio luminoso di tante nazioni dell'Europa, le quali da più tempo hanno con incredibile loro vantaggio perfezionata tal arte preziosa ( 5 9 ) . Ancora afferma: Qualunque riforma c h e si volesse eseguire a fine di accrescere e perfezionare i nostri prodotti, è certo c h e o si devono sdradicar prima i vecchi abusi creati dalla nostra viziosa coltivazione e c o n o m i c a o si deve contrastare coll'interesse privato sempre in urto coll'utile pubblico, o pure si devono istruire persone idiote sempre tenaci delle vecchie usanze, ostacoli tutti possibili a superarsi dalla vigilanza e dalla saviezza del governo, m a per ciò ottenere si rendono indispensabili somma sagacità e pazienza, replicate e dispendiose, speranze e n o n breve decorso di anni ( 6 0 ) . In queste pagine il Grimaldi indica al governo, al potere, i modi come far risorgere l'agricoltura e la pastorizia nel regno e nel contempo afferma che bisogna esentare l'erario reale dall'enorme spesa de' forzati, rendere il travaglio di questi di un utile pronto ed immenso allo stato, portar l'abbandonanza del grano e creare un nuovo utilissimo ramo di finanza ( 6 1 ) . Questo opuscolo del Grimaldi forse - come dice il Venturi (62) è quello più importante. Q u i afferma che per trasformare l'economia sono necessarie soprattutto nuove e migliori culture. Inoltre viene sottolineata l'importanza e la necessità dei concimi, che soltanto il bestiame produce. M a perché l'allevamento si sviluppasse erano necessari nuovi pascoli. Quindi bisognava ricorrere alla irri- (58) (59) (60) (61) (62) Ibidem, Ibidem, Ibidem, Ibidem, Ibidem, p. 4 8 6 . p. 4 9 4 . pp. 494-495. p. 5 0 4 . p. 422.