Sociologia della comunicazione 4.4.08 Dinamica della rete 2 Questa incompleta sezione sincronica dell’attività della rete evidenzia le topologie stratificate e sovrapposte di un singolo spazio comunicativo. E’ comunque nella durata, cioè nelle sue dimensioni più dinamiche, che questa topologia rivela una più ampia configurazione di micro-onde convergenti di innovazione tecnologica che ha arricchito… l’esperienza sociale della comunicazione elettronica nell’arco di un numero relativamente breve di anni… (Cultura network, p. 73) …l’intero spazio… è stato progettato e concepito in termini di relazioni dinamiche e variabili tra le diverse reti comunicative. Internet è stato progettato fin dall’inizio come una rete eterogenea capace di accomodare in principio, anche se non senza problemi, diversi sistemi di comunicazione, ma anche pratiche comunicative differenziate e in deriva. (Cultura network, p. 73) •The initial ARPANET consisted of four IMPs. They were installed at: •* UCLA… * The Stanford Research Institute's Augmentation Research Center, where Douglas Engelbart had created the ground-breaking NLS system, a very important early hypertext system (with the SDS 940 that ran NLS, named 'Genie', being the first host attached). * UC Santa Barbara (with the Culler-Fried Interactive Mathematics Centre's IBM 360/75, running OS/MVT being the machine attached). * The University of Utah's Graphics Department, where Ivan Sutherland had moved (for a DEC PDP-10 running TENEX). The first ARPANET link was established on November 21, 1969, between the IMP at UCLA and the IMP at SRI. By December 5, 1969, the entire 4-node network was connected (wikipedia) Il 1 gennaio 1973, infatti, corrisponde al passaggio dal protocollo NCP al protocollo TCP/IP, cioè da un modello chiuso che tracciava dei confini ben delimitati e manteneva un controllo centralizzato sulla rete ad un modello di architettura aperta e progettualmente disponibile a nuove aggiunte. (Cultura network, p. 75) Robert Kahn Vinton Cerf Now, protocols refer specifically to standards governing the implementation of specific technologies… These conventional rules that govern the set of possibile behaviour patterns within a heterogeneous system are what computer scientists call protocol. Thus, protocol is a technique for achieving voluntary regulation within a contingent environment. (Alex Galloway Protocol: How control exists after decentralization, p. 7) Architettura postmoderna: Rottura con l’idealismo modernista Uso del vernacolare, pastiche Robert Venturi Learning from Las Vegas (1972) NewYork las vegas Nell’architettura aperte, infatti, lo spazio elettronico non è un composto di frammenti diversi giustapposti come in un pastiche. I diversi componenti assemblati dall’architettura aperta non sono frammenti inerti prelevati da stili contemporanei o del passato, ma sono reti autonome in continua espansione e trasformazione. (Cultura network, p. 76) I principi architettonici di Internet…mirano a fornire una struttura per la creazione della cooperazione e degli standard come un piccolo insieme di regole che generano un grande, variegato spazio in divenire. (Network Working Group, citato in Cultura Network, p. 76) Rimosso dallo sguardo del controllo di un singolo centro, lo spazio tende non tanto a spezzettarsi in cellule individuali, quanto a divergere, e a ibridarsi attorno alle qualità peculiari di differenti ambienti e culture. Le reti decentralizzate e diffuse… presentano il problema essenziale della tendenza alla differenziazione… (Cultura network, p. 77) Una rete aperta deve essere strutturalmente attrezzata ad affrontare tensioni inconciliabili saltando ad un nuovo livello di universalità e permettendo così alle differenze di connettersi in uno spazio comune. Questo livello di universalità deve contenere un’apertura strutturale capace di sostenere la durata della rete come tutto aperto. (ibidem). L’incompatibilità, intesa come tensione tra momenti divergenti, non viene abbandonata, ma viene incorporata nella rete attraverso un processo di addizione orizzontale e/o di sussunzione verticale: una rete viene aggiunta ad altre reti; un nuovo protocollo viene inserito tra gli strati. Per espandersi, una rete aperta deve essere capace di estendersi sia in alto sia sui lati. (Cultura network, p. 80) …le persone portavano con loro le loro macchine e i loro costumi e tutti dovevano solo fare del loro meglio per adattarsi. Quando i gruppi di ricerca tornavano a casa dovevano continuare a collaborare malgrado fossero sparpagliati tra meridiani diversi e parlassero lingue diverse. (Tim Berners-Lee citato in Cultura Network, p. 81) Se la comunicazione moderna organizza lo spazio usando il principio secondo il quale i messaggi vengono irradiati linearmente in uno spazio sociale segmentato e privatizzato, la comunicazione distribuita rompe questo modello a livello del destinatario come del messaggio stesso. (Cultura network, p. 84) I pacchetti devono essere inviati autonomamente e, viaggiando di nodo in nodo, trovano la loro destinazione nel miglior modo possibile. In altre parole, nella rete di commutazione di pacchetto i messaggi vengono frammentati, divisi in pacchetti e inviati nella grande ed ampia rete liberi di trovare la via più breve verso la loro destinazione. (Cultura network, p. 85) Diversamente dal telegrafo e dal telefono, quindi la comunicazione dell’informazione nelle reti tra computer non avviene tra un emittente, un destinatario e una linea, ma in uno spazio informatico globale costituito da un groviglio di direzioni e di rotte possibili in cui l’informazione si propaga nella ricerca autonoma di linee che oppongono una minima resistenza al suo passaggio. (Cultura network, p. 86) Viene immaginata una rete composta da interruttori digitali anonimi che aumentano la politica autodidatta di ogni nodo in modo tale che il traffico viene effettivamente guidato in un ambiente variabile… senza avere bisogno di un controllo centrale che è pur sempre vulnerabile. (Paul Baran citato in CN, p. 87) Questa qualità dello spazio dell’informazione rende Internet un ambiente predisposto all’espansine del contagio e alla diffusione trasversale del movimento (dai virus alle idee agli affetti) (CN, p. 88) L’itinerario che un messaggio sceglie deve prendere in considerazione in tutti i momenti il traffico globale della rete, i blocchi, le catastrofi locali, le repressioni politiche, le culture di segretezza, i vicoli ciechi e i canali aperti. (ibidem) …la frammentazione dello spazio della rete che favorisce il potere d’attrazione dei portali viene contrastata dalle reti ad anello (web rings) nella quale piccoli siti con contenuti simili formano un vortice circolare che cattura e incanala l’attenzione dei naviganti su Internet… Il termine “blogosfera” indica per esempio il modo in cui i tutti i web logs personali… possono essere in definitiva collegati tra di loro nell’orbita informatica del movimento del blogging. (CN, p. 90) Mappa della blogosfera Una microfisica della rete è fatta anche di alleanze temporanee ed instabili come avviene nelle chat temporanee che vengono aperte e chiuse per la durata di una conversazione o per fugaci contatti email che collegano casualmente aree distanti e perfino opposte dello spazio della rete. (CN, p. 90) Ogni fenomeno culturale locale, cioè parzialmente chiuso, corre sempre il rischio di essere sopraffatto dall’ecologia di una rete aperta, ma anche quello di solidificare le sue difese al punto di diventare un arcipelago isolato e autoreferenziale di pensieri omogenei (soccombendo di conseguenza alla ‘morte termica’) (cn, p. 91) La rete non è allora uno spazio elettronico chiuso, ma viene letteralmente contratta dall’intensità dei flussi informatici che la raggiungono dall’esterno, un’intensità che cresce e declina, si disperde e si diversifica al ritmo degli eventi geopolitica, sviluppi sociali e tendenze culturali che sono il tutto sul quale si apre la sua durata. (CN, p. 92-93)