S E R V I Z I O S A N I T A R I O R E G I O N A L E E M I L I A R O M A G N A A z i e n d a U n i t à S a n i t a r i a L o c a l e d i P i a c e n z a Dipartimento Informazioni utili Presidio di Piacenza Ambulatorio pre-ricovero Tel. 0523-302550 – 2971 Lun a Ven dalle 12.00 alle 13.00 Servizio di Anestesia Tel. 0523-303025 Sala parto Tel. 0523-303082 Presidio di Fiorenzuola d’Arda Ambulatorio pre-ricovero Tel. 0523-989797 Studio anestesisti Tel. 0523-989676 Anestesiologia, Terapie Intensive e Terapia del Dolore Direttore Che cos’è l’analgesia epidurale? L’analgesia epidurale consiste nell’introduzione di farmaci nello spazio peridurale. E’ eseguita da un medico anestesista, esperto in questa tecnica, che in questo modo realizza un “blocco degli stimoli dolorosi” provenienti dalle strutture nervose coinvolte nel parto e impedisce alla partoriente di avvertire il dolore. Grazie per il tempo che Lei ha voluto dedicare alla lettura dell’opuscolo informativo Analgesia epidurale in travaglio di parto Presidio Ospedaliero Piacenza Fiorenzuola d’Arda Domande e risposte Il dolore del travaglio è una esperienza nota. Il dolore può rappresentare un’esperienza così difficile da impedire di vivere questo momento in modo sereno. In tal caso è possibile usufruire della tecnica di analgesia epidurale, che consente di controllare il dolore, permettendo di partorire in modo naturale e spontaneo. I requisiti dell’analgesia epidurale sono: L’efficacia, poiché rende la contrazione uterina percepita in modo non doloroso La sicurezza, sia materna che fetale La flessibilità, modulando i farmaci a secondo della fase del travaglio e dell’intensità del dolore Il rispetto, del processo naturale, poiché non influenza la dinamica del travaglio Come si pratica l’analgesia epidurale? La partoriente verrà posizionata su un fianco oppure seduta con la schiena incurvata. L’anestesista, dopo disinfezione della cute, praticherà un’iniezione di anestetico locale nella cute e nel sottocute. Da questo momento la partoriente potrà avvertire una sensazione di leggera pressione dovuta all’introduzione dell’ago che raggiungerà lo spazio epidurale. Uno volta raggiunto, verrà introdotto, attraverso l’ago, un sottile e morbido tubicino di plastica, che rimarrà in sede per tutta la durata del travaglio di parto e attraverso il quale verranno iniettate le opportune dosi di farmaci. L’effetto analgesico che inizia immediatamente o dopo circa 15 minuti, a secondo dei farmaci e della tecnica, verrà mantenuto tale fino al parto. Le bassissime concentrazioni di anestetico locale e analgesici non alterano la contrattilità e la forza muscolare dei muscoli del canale del parto e degli arti inferiori. Quindi viene conservata la forza del torchio addominale e la motilità degli arti inferiori: questo permette alla partoriente di muoversi liberamente, di camminare, di andare in bagno se le ostetriche lo permettono. Quando viene effettuata ? E’ possibile richiedere l’analgesia peridurale a condizione che il travaglio sia avviato, ma sarà comunque effettuata solo dopo la valutazione ostetrica e la visita del ginecologo; alcune situazioni ostetriche e anestesiologiche potrebbero ritardare la sua esecuzione. Quali sono gli effetti collaterali e le complicanze ? Se correttamente eseguita, l’analgesia epidurale comporta rarissime complicanze. Alcuni farmaci utilizzati possono dare modesto prurito. Tra le complicanze si segnala la cefalea post-puntura durale (12% dei casi) , che dura qualche giorno, è fastidiosa ma reversibile e il dolore lombare nel punto d’inserzione che però è difficilmente distinguibile dai dolori lombari dovuti alla gravidanza. Posso ricevere l’analgesia epidurale ? La maggior parte delle partorienti può beneficiare dell’analgesia epidurale. Tuttavia madri affette da malattie emorragiche, infezioni localizzate nel punto d’inserzione del catetere o generalizzate e se assumono terapie anticoagulanti, non possono beneficiare di questa tecnica. E’ necessario sottoporsi a visita dall’anestesista, e necessario portare con se tutti gli esami più recenti, non anteriori ad una mese e rilasciare il consenso informato per la procedura. Tale consenso non è vincolante ed è espresso in un momento sicuramente privo di condizionamenti emotivi che potrebbero esserci durante il travaglio. Una donna bene informata affronterà con maggiore serenità e consapevolezza il proprio parto sapendo che, nei momenti difficili del travaglio, potrà trovare un ulteriore e valido aiuto anche dall’analgesia epidurale. Quando è indicata l’analgesia epidurale ? L’intolleranza al dolore durante il parto fisiologico è il motivo di richiesta spontanea e costituisce la prima indicazione all’analgesia epidurale. Essa trova inoltre indicazione in alcune indicazioni ostetriche come il travaglio prolungato o il parto gemellare. L’effetto antalgico si accompagna inoltre ad un miglioramento della respirazione materna con conseguente migliore ossigenazione fetale. Esistono poi situazioni cliniche in cui può essere richiesta dal ginecologo: quando è necessario ridurre lo stress della madre affetta da malattie cardiache, respiratorie, epatiche, renali, distacco di retina o in caso di madre affetta da diabete o ipertensione arteriosa. Nel caso si debba ricorrere al Taglio Cesareo, si potrà affrontare l’intervento chirurgico con la semplice somministrazione di farmaci, a concentrazioni maggiori, attraverso il catetere già posizionato. In questo caso la donna non essendo sottoposta ad anestesia generale potrà vedere subito il proprio figlio, potrà allattarlo subito dopo l’intervento ed inoltre sarà possibile controllare in modo più efficace il dolore post operatorio con tempi di recupero più brevi.