Dipartimento Emergenza-Urgenza U.O. Anestesia e Rianimazione Direttore: Dott. Alessandro Amigoni PARTO INDOLORE Il presente opuscolo è stato curato dal dr. Innamorato Massimo, dell’U.O. di Anestesia e Rianimazione del Dipartimento Emergenza-Urgenza, Presidio Ospedaliero di Ravenna, dell’Azienda USL di Ravenna. Composizione ed impaginazione Claura Campanini U.O. Comunicazione - Linee Editoriali Azienda USL di Ravenna INDICE - Che cos’è l’epidurale pag. 8 - Quando praticarla pag. 10 - Quali i benefici pag. 10 - Quali le controindicazioni pag. 12 - Quali gli effetti collaterali pag. 12 - Anestesia epidurale per il parto cesareo pag. 17 pag. 19 - Analgesia non farmacologica in Parto indolore travaglio di parto 5 PARTO INDOLORE Il dolore durante il travaglio da parto è classificato come uno dei dolori di intensità più elevata che l’organismo umano possa percepire. Grazie all’aumento delle conoscenze ma soprattutto alla disponibilità di nuovi farmaci sicuri, efficaci e potenti, il ricorso alle tecniche di analgesia durante il travaglio da parto ha avuto un progressivo sviluppo ed una sempre più vasta applicazione. v v Parto indolore v 7 Che cos’è l’epidurale Si tratta di una procedura che richiede pochi minuti e non è dolorosa: è preceduta da anestesia locale nell’area dove si pratica la puntura. La posizione che deve assumere la paziente, per praticare Parto indolore l’epidurale (o peridurale) può essere “seduta” o di “fianco”. 8 La regione corporea interessata è quella lombare, in cui, attraverso un ago speciale studiato esclusivamente per questa tecnica di anestesia, viene introdotto un sottilissimo tubicino di plastica (cateterino). Una soluzione a base di sostanze (morfinici ed anestetici) in grado di bloccare le fibre nervose che trasmettono il dolore della contrazione, è somministrata attraverso il cateterino, che è poi fissato con un cerotto dietro la schiena in modo tale da consentire qualsiasi movimento alla partoriente. “L’analgesia epidurale viene sempre e solo eseguita da un Parto indolore medico anestesista esperto in questa tecnica”. 9 La partoriente sarà visitata con un certo anticipo rispetto alla data prevista per il parto, dal medico anestesista; in quell’occasione le saranno spiegati tutti i benefici ed i vantaggi dell’analgesia peridurale ma anche le sue potenziali, anche se eccezionali, complicanze; in quella sede inoltre firmerà il consenso informato alla analgesia peridurale. Quando praticarla “Prima possibile”: a condizione che il travaglio sia iniziato, la partoriente potrà richiedere l’analgesia epidurale, partendo dal presupposto di aver seguito l’iter prestabilito e di essersi sottoposta a visita ginecologica ed anestesiologica, al fine di evidenziare eventuali situazioni che durante il travaglio potrebbero ritardare o controindicare l’esecuzione Parto indolore dell’epidurale. Quali i benefici Il travaglio è elemento di stress psico-fisico per la partoriente e per il feto. Le risposte fisiologiche al dolore sono: aumento della frequenza respiratoria, della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e della risposta ormonale con incremento di adrenalina, noradrenalina e cortisolo. 10 L’uso appropriato e nei tempi prestabiliti, dell’analgesia durante il travaglio da parto, può mitigare o bloccare queste risposte, svolgendo una azione favorevole sul benessere materno-fetale. La paziente rimane sveglia, rilassata e senza dolore per tutta la durata del travaglio e quindi è in grado di vivere il momento del parto nella sua completezza. L’analgesia epidurale (o peridurale) in gravidanza determina in brevissimo tempo la scomparsa del dolore generato dalle contrazioni uterine, lasciando inalterata la motilità e le comuni sensazioni della nascita, che sarà però percepita in modo non doloroso. Subito dopo la partoanalgesia, la partoriente sarà libera di muoversi e, se lo desidera, anche di camminare durante il travaglio: al momento del parto e della fase espulsiva l’epidurale integra la capacità di spingere adeguatamente fino al momento dell’espulsione. Il parto avviene quindi con piena ed attiva partecipazione e con una percezione del dolore minima o nulla. In caso di episiotomia (incisione chirurgica in prossimità della vagina, che favorisce l’estrazione del feto), l’analgesia 11 Parto indolore non ridurrà la forza muscolare e permetterà di mantenere peridurale permetterà di non avvertire dolore durante l’esecuzione della manovra. Quali le controindicazioni L’analgesia epidurale può essere praticata nella grandissima maggioranza delle partorienti. Vi sono, però alcune condizioni nelle quali non è possibile eseguirla, come in caso di gravi malattie emorragiche o uso di terapie anticoagulanti, infezioni nella zona di introduzione del catetere, malformazioni della colonna vertebrale e/o malattie del sistema nervoso periferico ecc... Quali gli effetti collaterali Madre Parto indolore Se correttamente eseguita, l’analgesia epidurale è una tecnica sicura e non presenta particolari effetti collaterali. Gli effetti collaterali spiacevoli, seppur rari, possono comprendere: - Brivido: è un fenomeno abbastanza comune durante il travaglio, anche in assenza di analgesia farmacologica 12 praticata con la peridurale, quindi non ha alcuna relazione con l’uso della peridurale. Per controllare tale fenomeno può essere sufficiente mantenere la partoriente al caldo. - Riduzione della pressione arteriosa: la pressione arteriosa sarà controllata sistematicamente durante il travaglio ed adeguatamente trattata con la somministrazione di liquidi per via endovenosa e/o con l’utilizzo di farmaci appropriati. - Prurito: è la conseguenza dell’uso di alcuni farmaci per controllare il dolore. In genere è in forma lieve, tollerata e non frequente. - Reazioni agli anestetici locali: sono rare, ma quando si verificano possono essere importanti. Fate presente al allergiche ad anestetici locali. - Ritenzione urinaria: rara come evenienza; con una modesta percentuale se si usa la tecnica combinata peridurale-spinale. 13 Parto indolore vostro anestesista se avete avuto precedenti reazioni - Problemi respiratori: eccezionalmente gli anestetici locali possono bloccare parzialmente alcuni muscoli respiratori, dando la sensazione di una respirazione più difficoltosa. La somministrazione di ossigeno la aiuterà a controllare questo fenomeno. - Iniezione in una vena: le vene localizzate nello spazio peridurale aumentano di volume durante la gravidanza. C’e’ un rischio che l’anestetico possa essere iniettato accidentalmente in una di queste vene. Al fine di evitare ciò, si somministra nello spazio peridurale una dose test di farmaco per verificare l’eventuale comparsa di segni clinici indiretti di una accidentale somministrazione in una vena. - Persistenza del dolore in alcune zone/non efficacia: raramente l’anestetico non si distribuisce in modo Parto indolore omogeneo e non riesce a coprire tutta l’area interessata. In questi casi si metterà in atto tutta una serie di procedure per limitare o contenere questo fenomeno. - Mal di schiena: la partoriente potrebbe accusare un dolore nel punto d’ingresso dell’ago, che in genere potrà durare 12 giorni al massimo. Potrebbe anche accusare dolore alla 14 schiena piu diffuso. Questo mal di schiena non è necessariamente attribuibile alla peridurale. Alcuni studi hanno dimostrato che il mal di schiena è presente per alcuni giorni anche nelle donne che hanno partorito senza peridurale. E’ verosimile che la gravidanza di per sè aumenti la incidenza del mal di schiena, indipendentemente dall’uso della peridurale. - Mal di testa: ci sono molti motivi, non collegati alla peridurale, perché la partoriente possa manifestare un mal di testa dopo un parto. In ogni modo, sebbene non comune, potrebbe sviluppare un mal di testa secondario alla peridurale (< 1%). Questo avviene come la conseguenza di un piccolo foro provocato dall’ago della peridurale sulla membrana che circonda il liquido cefalorachidiano. Il mal di testa in genere mal di testa che si esacerba assumendo la stazione eretta. Questo disturbo può durare alcuni giorni e può essere controllato con semplici analgesici, evitando la stazione eretta ed assumendo abbondanti liquidi. 15 Parto indolore insorge a distanza di 24-48 ore dal parto. Tipicamente è un - Rischio di taglio cesareo: sulla base dei dati della letteratura medica più recente, l’analgesia epidurale non aumenta il rischio di taglio cesareo. Sicuramente può allungare la durata del travaglio di circa 60 minuti quando confrontata ad altre tecniche di analgesia (somministrazione endovenosa di farmaci analgesici). Neonato Normalmente due tipi di farmaci sono usati per l’analgesia peridurale: anestetici locali e sostanze oppioidi (morfinosimili). Questi farmaci, iniettati nello spazio peridurale, possono raggiungere, attraverso il sangue materno, il feto in dosi tali da non avere effetti sullo stato di benessere del bambino. - Variazioni del battito fetale: occasionalmente entro 10- Parto indolore 15 minuti dall’inizio di una peridurale, in pratica, quando avvertirete i benefici di questa procedura, si potranno osservare delle variazioni del battito fetale (rallentamenti o alterazione della variabilità temporale). Questo fenomeno accade in circa il 30% delle donne gravide ed in particolare in quelle donne che manifestano dolore molto intenso alle contrazioni, associato ad un importante stato d’ansia. 16 Queste variazioni del battito fetale sono di breve durata (3-4 minuti) e del tutto benigne. - Attività e comportamento alla nascita del neonato: è chiaramente dimostrato che nel range delle dosi di farmaco utilizzate per l’analgesia peridurale e nelle condizioni di parto normale, gli effetti sull’attività comportamentale del neonato alla nascita sono insignificanti o del tutto inesistenti. In alcune circostanze, l’analgesia epidurale può dimostrarsi vantaggiosa per il neonato soprattutto nelle partorienti con preclampsia (pressione arteriosa elevata, gambe gonfie ecc.). In questi casi l’analgesia epidurale può migliorare il flusso placentare ed aumentare l’ossigenazione del feto Anestesia epidurale per il parto cesareo Nel caso la partoriente debba ricorrere ad un parto cesareo, l’anestesia epidurale le permetterà di affrontare l’intervento chirurgico, abolendo totalmente la sensibilità nell’area interessata. 17 Parto indolore durante il travaglio ed il parto. Con l’anestesia epidurale avrà la possibilità di vedere subito suo figlio e di tenerlo in braccio, proprio come avviene nel parto spontaneo. L’anestesia epidurale non influenzerà le condizioni alla nascita del bambino, permetterà di controllare in modo efficace il dolore acuto postoperatorio e se lo desidera, la donna potrà allattare al seno suo figlio subito ed infine le consentirà di riprendersi dall’intervento in tempi molto brevi. Un’altra valida scelta alla peridurale è il ricorso all’anestesia spinale o subaracnoidea. Ambedue le procedure si sono dimostrate davvero efficaci per la conduzione anestesiologica del taglio cesareo rispetto alla tradizionale anestesia generale. Parto indolore I dati della letteratura medica dimostrano che esiste un incremento della possibilità di eventi avversi e complicanze gravi durante il taglio cesareo di circa 16 volte superiore, se l’intervento è eseguito in anestesia generale, anziché in anestesia regionale. 18 Analgesia non farmacologica in travaglio di parto Il contenimento del dolore durante il travaglio di parto può essere efficacemente affrontato da diverse metodiche alternative all’analgesia peridurale, farmacologiche e non . Le varie tecniche e metodiche non farmacologiche in grado di contenere il dolore in travaglio di parto sono: - Supporto emotivo strutturato; - Movimento e posizioni; - Immersione in acqua; - Iniezione di acqua sterile; - Transcutaneous electrical nerve stimulation (TENS); - Agopuntura. Ora presso i punti nascita di “Lugo e Faenza” dove non è disponibile l’analgesia peridurale, sono praticati e garantiti: il supporto emotivo strutturato, il movimento e le posizioni, l’immersione in acqua ed i massaggi. Tali procedure, tranne 19 Parto indolore - Massaggi; l’immersione in acqua, sono disponibili anche nel punto nascita di Ravenna. Supporto emotivo strutturato Tradizionalmente le donne sono state assistite e sostenute da altre donne durante il travaglio ed il parto. Con il trasferimento del luogo del parto dalla casa all’ospedale, il sostegno ha finito per essere l’eccezione piuttosto che la regola. Presso i nostri punti nascita, la maggior parte delle donne compie il travaglio con accanto il proprio partner, ma per alcune donne questo sostegno può essere insufficiente nel contesto di un ambiente ospedaliero. Il sostegno emotivo messo in atto dal professionista sanitario (principalmente dall’ostetrica) consente di Parto indolore accompagnare la donna durante il travaglio, aiutandola ad affrontare e contenere il dolore del travaglio e del parto senza ricorrere o riducendo il ricorso a tecniche farmacologiche. Sottende un rapporto empatico di fiducia tra il professionista e la persona assistita ed è attento alla lettura del linguaggio del corpo, alla percezione dei bisogni e alle attese della donna. 20 Movimenti e posizioni Utilizzo delle posizioni verticali (eretta, seduta, accovacciata) o laterale (compresa la carponi) durante il primo stadio ed il secondo stadio del travaglio, in luogo della posizione convenzionale supina. Periodo dilatante: le donne sono invitate ed incoraggiate a stare in piedi, camminare o sedersi, alternando le diverse posizioni, ma è loro concesso di coricarsi se lo desiderano. Periodo espulsivo: a dilatazione completa, alle donne viene offerta e suggerita la possibilità di assumere, oltre alla supina, diverse posizioni: laterale, carponi, seduta, semiseduta (30°), in ginocchio, squatting. L’intervento consiste nell’incoraggiare la libertà di movimento durante il primo stadio del travaglio e le posizioni verticali verso la posizione supina durante il secondo stadio. Immersione in acqua Immersione del corpo in acqua calda ad una profondità che permetta di coprire l’addome o l’intero tronco fino al collo, 21 Parto indolore e le posizioni verticali o laterale verso la posizione supina utilizzando normali vasche da bagno, vasche con idromassaggio o apposite piscine. L’immersione in acqua nel primo stadio del travaglio riduce il dolore e il ricorso all’analgesia epidurale, senza prove di rischi per il feto e il neonato. Non abbiamo sufficienti informazioni per stabilire i tempi ottimali di utilizzo dell’acqua. La temperatura dell’acqua è controllata e non deve essere maggiore di 37,5°C. Non sono disponibili informazioni sufficienti sull’uso dell’acqua nel secondo stadio del travaglio, ma quando le condizioni lo permettono il parto può essere concluso in acqua. Massaggio e touch Per massaggio si intende la manipolazione intenzionale di parti del corpo (schiena, mani, piedi), mentre touch comprende Parto indolore carezze, abbracci, tenuta della mano da parte del partner e dell’ostetrica. Touch e massaggio rappresentano delle componenti del sostegno emotivo, nel cui contesto andrebbero utilizzate. 22 LE 20090211 N. 12 (O) Stampa a cura del Centro Stampa dell’Azienda USL di Ravenna