Roma 4 giugno 2007
L’ÉQUIPE
CONSULTORIALE
Monica Mazza
“Le attività consultoriali rivestono
un ruolo fondamentale
nel territorio in quanto
la pecularietà del lavoro di équipe
rende le attività stesse
uniche
nella rete delle risorse sanitarie
e socio-assistenziali esistenti.”
(Dal POMI)
CONSULTORI FAMILIARI
(Dal POMI)
OBIETTIVO
- Disponibilità di profili professionali
richiesti dal lavoro di équipe
AZIONE
Reclutamento dei profili professionali necessari in
rapporto alle risorse disponibili ed agli obiettivi definiti
nei piani aziendali
INDICATORE
Percentuale di C.F. con organici adeguati
Percentuale di profili professionali dei ruoli laureati con
rapporto a tempo pieno
OBIETTIVO
(Dal POMI)
- Massima integrazione del CF
nell’organizzazione dipartimentale
attraverso l’afferenza al Distretto e la
collaborazione con i servizi sociali e socioassistenziali ad esso afferenti
AZIONE
Piano di integrazione sanitario – sociale –
socioassistenziale con coinvolgimento di tutti i servizi
territoriali interessati e suo finanziamento
INDICATORE
- Percentuale di C.F. che sono inseriti in programmi
strategici di integrazione
- Percentuale di C.F. che hanno attivato programmi di
promozione della salute
In questo servizio,
così prossimo al mondo intimo
degli individui
e così immerso nella complessità
delle vicende personali e familiari,
l’operatore si trova a svolgere
una funzione di filtro che, come la pelle,
protegge e distingue
senza impedire il contatto.
Da qui prende corpo la necessità
tecnica e professionale dell’operatore
di essere membro di un gruppo di lavoro,
che lo accompagni e
sostenga la sua riflessione sull’operare,
un contenitore, quello dell’équipe,
che accolga ed elabori
contraddizioni, dubbi, conflitti.
L’ ÉQUIPE INTERNA
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Luogo privilegiato di organizzazione degli
interventi.
Ambito primo di riflessione e
accrescimento individuale degli operatori,
di condivisione degli obiettivi e degli
aspetti teorici e metodologici,
di orientamento sul compito del servizio.
L’ ÉQUIPE DI RETE
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Luogo in cui si integrano informazioni,
pensieri e ipotesi,
in cui si costruisce un progetto condiviso
all’interno del quale, in modo integrato,
ogni servizio possa continuare a svolgere le
sue specifiche funzioni.
IL COORDINATORE
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Sostiene la possibilità dell’équipe di
prendere consapevolezza delle proprie
tendenze emotive, difficoltà e resistenze,
difese, ma anche di potenzialità e risorse.
Possiede le capacità e il mandato
istituzionale di facilitare la
comunicazione del gruppo,di segnalare al
gruppo intoppi, difficoltà e resistenze.
Garantisce la presenza della valutazione.
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Protegge il tempo di lavoro dell’équipe
dalle invasioni e dagli “attacchi” che
possono venire dall’istituzione e dal gruppo
stesso.
Il tempo ottimale per lavorare in gruppo è
di un’ora e mezzo, al massimo due ore,
prevedendo un incontro ogni 15 giorni.
si trova a svolgere a sua volta
una funzione di filtro tra l’équipe interna e
l’esterno (società, istituzione, popolazione).
Équipe e “SPAZIO GIOVANI”
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Una frase “storica”:
Abbiamo creato per noi
Spazi di riflessione,
per allestire, abitare, presidiare
Spazi per gli adolescenti.
(Nichelino,1990)
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Alcuni casi delicati…
L’offerta attiva in III media?
Équipe e aspetti delicati del
“PERCORSO NASCITA”
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Le donne straniere.
Le donne minorenni.
Le pazienti del SSM.
IVG e diritto al non riconoscimento.
Équipe e
“PREVENZIONE SERENA”
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Lo screening come nodo strategico
fondamentale.
La delicatezza dello “sfondo emotivo”.
IN CONCLUSIONE…
Abbiamo il POMI,
abbiamo le nostre competenze,
abbiamo esperienze e vissuti…
…e abbiamo le équipe e i gruppi di lavoro,
anche qui, in questo Convegno.
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Monica Mazza