COORDINAMENTO VENETO Per la gestione faunistico - ambientale e la conservazione della Natura Ricordiamo il grande Mario La nascita del Coordinamento Veneto 3 giugno 2001 Alcuni Momenti dell’evento in cui ci è stato vicino In cui ci ha parlato della Caccia Grazie grande Vecchio per ciò di cui sei stato ad un tempo Protagonista, Testimone e Cantore: della crudeltà della guerra delle infinite possibilità di umanità che pure l’attraversano delle meraviglie quotidiane del creato di cui hai saputo stupirti e commuoverci col tuo narrare semplice e meraviglioso, scabro e spigoloso ma dolcissimo Non ci mancherai completamente perché ci hai lasciato moltissimo, tutto te stesso, nelle tue pagine che instancabilmente troveremo accanto a noi quando ne avremo bisogno La Caccia come disciplina, uno stato mentale ed uno stile di vita. Va benissimo opporsi alla caccia,ma bisogna sapere che se caprioli,camosci,stambecchi e cervi sono tornati sulle Alpi lo si deve ai cacciatori. da La Stampa 03 maggio 2001 Il mio mondo è semplice:aspetto il ritorno del cuculo e delle rondini,vedo i caprioli che cambiano il pelo,sento il cane abbaiare al lepre,e all’arrivo della prima neve mi dico che sono a posto perché ho scorte di legna e patate,il burro di malga e libri da leggere. da La Stampa 03 maggio 2001 Vorrei che tutti potessero ascoltare il canto delle coturnici al sorgere del sole,vedere i caprioli sui pascoli in primavera , i larici arrossati dall’autunno sui cigli delle rocce, il guizzare dei pesci tra le acque chiare dei torrenti e le api raccogliere il nettare dai cigliegi in fiore. da Uomini ,boschi e api, 1980 Io domando tante volte alla gente: avete mai assistito ad un’alba sulle montagne? ... Ad un certo momento,prima che il sole esca dall’orizzonte c’è un fremito... è un brivido che percorre anche la tua pelle. E per conto mio è proprio il brivido della creazione che il sole ci porta ogni mattina. da Ritratti: Mario Rigoni Stern, maggio 2000 Ma perchè sparava agli urogalli?... Non lo sapeva nemmeno lui,ma era una necessità perchè in quei momenti si sentiva più libero di ogni altro uomo. … E lui più padrone di tutti i padroni del mondo messi insieme;ché nessuno comandava e neanche lui,ma ogni cosa era più sua di ogni altro perché la terra,l’aria,l’acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini o meglio di chi sa farsi terra,aria,acqua e sentirsi parte di tutto il creato. da Il bosco degli urogalli ,1962