Le politiche
microeconomiche
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Ricordiamo:
MACRO
(applicato
all’intero
sistema)
MICRO
(applicato a un
mercato o a un
tipo di soggetti)
DESCRIZIONE
(Economia
politica)
Macroeconomia, Microeconomia,
Econometria
studio di singoli
mercati e
comportamenti
INTERVENTO
(Politica
economica)
Politica
monetaria e
fiscale
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Politiche
antitrust, industriali, di settore,
di sviluppo
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La politica macroeconomica si esplica
attraverso:

politiche monetarie




sulla quantità di moneta
sui tassi d’interesse
sul mercato dei cambi
politiche di bilancio


sulle entrate
sulle spese pubbliche
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La microeconomia studia:






i meccanismi di mercato
i comportamenti degli imprenditori
i comportamenti degli altri operatori
i comportamenti dei consumatori
gli impatti della tecnologia
le problematiche di allocazione ottimale delle
risorse (economia del benessere)
Come la macro, si esprime attraverso la
matematica; ma a noi interessano molto gli
aspetti giuridici. Infatti…
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Le politiche microeconomiche
possono avere obiettivi di:





Riequilibrio e sviluppo territoriale
Tutela della concorrenza e di sorveglianza su
mercati monopolistici
Promozione di settori industriali o di R&S
Occupazione di categorie “deboli”
Redistribuzione del reddito, finalità sociali.
Si esprimono attraverso norme: Il Sole 24
Ore e Italia Oggi sono giornali economici ma
anche giuridici
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Politiche micro: i protagonisti




Le politiche macro hanno due grandi protagonisti:
Ministero Economia e BCE
Le politiche micro coinvolgono tutti i ministeri della
spesa, sotto il controllo dell’Economia, ma con forte
influenza di Bruxelles. Il Ministero dello Sviluppo
Economico (ex Industria) sovraintende all’economia
reale e ha al suo interno il Dipartimento per le Politiche
di Sviluppo, ultimo erede del Ministero per il
Mezzogiorno. Il Ministro per la Coesione Territoriale ha
soprattutto il compito di vigilare sull’uso dei fondi europei.
La politica di regolazione dei mercati avviene attraverso
le Authority e Bankitalia.
L’assegnazione delle risorse avviene prevalentemente
attraverso il Cipe, Comitato interministeriale per la
programmazione economica.
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La programmazione economica



E’ stata la grande speranza – illusione degli anni
’60. Lo stato voleva intervenire dettagliatamente
sulle politiche di sviluppo e sui settori industriali
(politica industriale).
Oggi si preferisce parlare di politiche di
regolazione del mercato, anche se in questi
tempi di crisi la discussione sul ruolo dello Stato
è fondamentale.
In realtà il settore pubblico detiene ancora un
grande potere, frammentato però tra soggetti
diversi per competenza e livello.
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Le politiche di sviluppo territoriale

L’economia di un’area si stimola attraverso:







infrastrutture e investimenti pubblici
incentivi all’imprenditorialità e agli investimenti privati
trasferimenti a sostegno del reddito
sgravi fiscali e previdenziali
Le politiche territoriali dipendono ormai in larga
misura da Regioni ed Enti locali
Gli interventi per il Mezzogiorno sono fortemente
condizionati dai vincoli europei che escludono
molte forme di aiuto
Per saperne di più:


Il sito del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione
economica
Il sito del Ministro per la Coesione territoriale, in
particolare il portale Opencoesione.gov.it
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Le politiche industriali

Possono essere di supporto a determinate
attività aziendali come:




R&S
Export
Imprenditorialità di categorie “deboli”
Sono quasi sempre mirate a intervenire in
specifici settori attraverso:


presenza diretta (le ex partecipazioni statali)
regolazione di prezzi e concorrenzialità
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La proprietà dello Stato si esercita:
1) Attraverso enti di gestione diretta (sempre
meno frequente)
2)
Attraverso enti pubblici di gestione di
“Partecipazioni statali”; dal 1992 anche
questi enti sono stati trasformati in società
3) Attraverso il possesso diretto di azioni da
parte del M. Economia, eventualmente con
“golden share”
 Il terzo modello prelude alle privatizzazioni
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La “golden share” (Dl 15/3/12 n.21)

Il potere di veto dello Stato italiano per
tutelare le società che operano in settori
strategici potrà essere esercitato dalla
presidenza del Consiglio solo nel caso di
potenziali acquirenti extra-Ue nei settori
dell'energia, trasporti e telecomunicazioni.
Mentre per il settore della difesa e della
sicurezza nazionale i poteri speciali
potranno essere usati anche nei confronti di
Paesi europei.
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Dalle partecipazioni statali alle
privatizzazioni




Anni 50: creazione degli enti di gestione, nascita del
modello italiano delle Ppss
Anni ’60: nascita dell’Enel, attraverso una
nazionalizzazione “tradizionale”
1992: dopo lo smantellamento di Egam ed Efim,
trasformazione di Iri ed Eni in società per azioni.
Stesso processo per Enel, Ferrovie, Poste
Successivamente: Eni, Enel e “pezzi” di Iri vengono
privatizzati, con esiti sui quali ancora si discute
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Un’occhiata a 50 anni di politiche micro:
Le vicende della programmazione
 Le politiche di supporto alle grandi imprese
private con trasferimenti e domanda pubblica
 Le politiche energetiche
 La crescita, involuzione e privatizzazione delle
partecipazioni statali
 Le politiche per il Mezzogiorno
 La trasformazione della galassia bancaria
…sono i grandi snodi dell’intreccio tra economia e
politica nel nostro Paese… raccontarli fa parte
del nostro mestiere

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