La politica di bilancio
e la legge di stabilità
Everything should be made as simple
as possible, but not simpler
Albert Einstein
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Ricordiamo che gli strumenti di politica
economica macro sono:

La politica monetaria, che si attua
soprattutto attraverso:
Controllo della quantità di moneta
 Variazione dei tassi d’interesse


La politica di bilancio (fiscal policy)
che si attua soprattutto attraverso:
Politica della spesa pubblica
 Politica delle entrate

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La politica di bilancio



E’ responsabilità del potere esecutivo, ai vari livelli. Nel
governo, ne erano investiti I ministeri del Bilancio, del
Tesoro e delle Finanze, oggi unificati nel Ministero
dell’Economia e delle Finanze (Mef).
Il controllo della politica di bilancio è prerogativa
fondamentale del potere legislativo (i parlamenti sono
nati per questo).
L’equilibrio del bilancio è ora un vincolo costituzionale,
garantito dalla nuova stesura dell’art. 81-
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Art 81 modificato con legge
costituzionale 20 aprile 2012 n.1






Lo Stato assicura l'equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio,
tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico.
Il ricorso all'indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del
ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza
assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali.
Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte.
Le Camere ogni anno approvano con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo
presentati dal Governo.
L'esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e
per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi.
Il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criteri volti ad
assicurare l'equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del
debito del complesso delle pubbliche amministrazioni sono stabiliti con legge
approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera, nel
rispetto dei princìpi definiti con legge costituzionale.
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Il bilancio consolidato delle
amministrazioni pubbliche comprende:

Amministrazione centrale e cioè:




Amministrazioni decentrate:



Amministrazione dello Stato
Cassa depositi e prestiti
Anas e altri enti (Cnr, Enea, ecc.)
Regioni, Province, Comuni
Asl, Camere di Commercio, Università
Enti di previdenza
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Schema del conto consolidato
USCITE
 Consumi collettivi
 Prestazioni sociali
 Interessi passivi
 Altre uscite correnti
= Uscite correnti
ENTRATE
 Imposte indirette
 Imposte dirette
 Contributi sociali
 Altre entrate correnti
= Entrate correnti
Investimenti fissi lordi
 Altri trasferimenti in conto
capitale
= Totale uscite in conto
capitale
= TOTALE USCITE
COMPLESSIVE


Imposte in conto capitale
 Altri trasferimenti in conto
capitale
= Totale entrate in conto
capitale
= TOTALE ENTRATE
COMPLESSIVE
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I disavanzi da tenere sotto controllo



Disavanzo totale: saldo tra uscite e entrate
Disavanzo corrente: saldo tra uscite e entrate
correnti (“giustifica” i deficit per investimento)
Disavanzo primario: saldo tra uscite e
entrate, al netto delle uscite per interessi (è
una misura importante quando c’è un forte
onere per interessi sul debito pubblico)
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Il finanziamento della spesa pubblica



Mediante imposte
“Stampando moneta”, cioè in pratica
attraverso un aumento della base monetaria
operato dalla Banca centrale per coprire
spese del Tesoro (dopo il “divorzio” non è
più un obbligo per Bankitalia)
Con la politica di deficit spending finanziata
dal ricorso al mercato (Bot e CCt)
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Contabilità di competenza e di cassa


Il bilancio di competenza si riferisce a spese e
entrate di pertinenza di un dato anno.
Il bilancio di cassa fotografa gli effettivi flussi dal
“portafoglio” pubblico.
 Ritardando o anticipando pagamenti, il MEF
gestisce la cassa.
 Il ritardo delle spese effettive da luogo ai residui
passivi
 Le relazioni di cassa vengono presentate ogni tre
mesi e sono molto importanti per verificare
l’effettivo andamento della spesa pubblica.
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I vari tipi di prelievo fiscale




Le imposte indirette agiscono sugli scambi di beni
(come l’Iva) o sul loro possesso (come l’Ici che è di
fatto un’imposta patrimoniale). La loro variazione ha
forti effetti sui prezzi
Le imposte dirette incidono sul reddito annuale: sono
normalmente progressive. Se sono troppo pesanti
diventano un disincentivo all’imprenditorialità.
Le accise sono relazionate alla produzione:
esempio, imposta di fabbricazione sugli oli minerali.
Le tasse sono il corrispettivo per una prestazione o
una concessione (esempio, tassa sulla spazzatura)
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Il patto di stabilità (Maastricht)



I paesi dell’area euro sono impegnati a una
progressiva riduzione del rapporto deficit/Pil. La
violazione di questo vincolo comporta pesanti penali.
Ma il vincolo è stato ammorbidito.
Devono mantenere inoltre al di sotto del 60% il
rapporto tra stock del debito e Pil .Per paesi come
l’Italia conta il “percorso” di rientro.
Si discute se questi criteri, soprattutto il primo, sono
troppo vincolanti perché non lasciano spazio a
politiche anticongiunturali, di emergenza (crisi) o di
investimento.
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Il “vecchio percorso” della politica di bilancio
(ora modificato dalla legge 196/2009)


Entro il 30 giugno il MEF presenta il Dpef
Entro il 30 settembre si presentano:




Entro il 31 dicembre il Bilancio e la Finanziaria devono
essere approvati dal Parlamento



Il bilancio dello Stato per l’anno successivo (pluriennale)
La legge finanziaria ed eventuali “collegati”
La relazione previsionale e programmatica
In caso contrario, per un massimo di quattro mesi, si fa ricorso
all’”esercizio provvisorio”.
A fine marzo il Mef presenta la Ruef, Relazione unificata
sull’economia e la finanza pubblica, che contiene il
consuntivo dell’anno che si è chiuso e la stima aggiornata
del fabbisogno pubblico.
Ogni tre mesi la Ragioneria presenta la Relazione di
Cassa
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I nuovi strumenti di programmazione secondo la legge
196/2009
a. la Relazione sull'economia e la finanza pubblica, da presentare alle Camere
entro il 15 aprile di ogni anno;
b. lo schema di Decisione di finanza pubblica, da presentare alle Camere
entro il 15 settembre di ogni anno, per le conseguenti deliberazioni
parlamentari;
c. il disegno di legge di stabilità, da presentare alle Camere entro il 15 ottobre
di ogni anno, corredato di una nota tecnico-illustrativa
d. il disegno di legge del bilancio dello Stato, da presentare alle Camere entro
il 15 ottobre di ogni anno;
e. il disegno di legge di assestamento, da presentare alle Camere entro il 30
giugno di ogni anno;
f. i disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica, da presentare
alle Camere entro il mese di febbraio;
g. l'aggiornamento del Programma di stabilità (vedi seguente)
h. gli specifici strumenti di programmazione delle altre amministrazioni
pubbliche diverse dallo Stato. Nell’ambito del patto di stabilità interno che
delimita l’indebitamento di Regioni ed enti locali
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