SCHEDA DI RILEVAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) Anno scolastico 2015 -16 Classe sez n. alunni: Alunni con certificazione: Alunni con DSA: Alunni con BES (terzo gruppo): Descrizione dei casi di BES: Alunno/a Tipo di BES Modalità di intervento Legenda BES a. Strutture corporee: mancanza di un arto, di una parte della corteccia cerebrale, ecc. b. Funzioni corporee: deficit visivi, deficit motori, deficit attentivi, di memoria, ecc. c. Attività personali: scarse capacità di apprendimento, di applicazione delle conoscenze, di pianificazione delle azioni, di comunicazione, di autoregolazione metacognitiva, di interazione sociale, di autonomia, di cura del proprio luogo di vita, ecc. d. Partecipazione sociale: difficoltà a rivestire i ruoli sociali di alunno, a partecipare alle situazione sociali più tipiche, nei vari ambienti e contesti. e. Fattori contestuali ambientali: famiglia problematica, cultura diversa, situazione sociale difficile, culture e atteggiamenti ostili, scarsità di servizi e risorse, ecc. f. Fattori contestuali personali: scarsa autostima, reazioni emozionali eccessive, scarsa motivazione, comportamenti problema, ecc. Legenda modalità di intervento (tali 14 modalità di intervento prendono spunto dal testo di Tony Booth e Mel Ainscow L’Index per l’inclusione. Promuovere l’apprendimento e la partecipazione nella scuola. Edizione italiana a cura di Fabio Dovigo e Dario Ianes) 1. Organizzazione scolastica generale Si potrà effettuare un adattamento nell’ordinaria gestione della vita scolastica. Es: flessibilità orario, compresenza insegnanti, attività di classi aperte, ausilio dei collaboratori scolastici, formazione delle classi equilibrata, ausilio di altre attività offerte dalla scuola (mensa, doposcuola, gruppo sportivo, sportelli, biblioteca, ecc.). 2. Spazi e architettura Si potrà intervenire a livello della struttura dell’edificio scolastico, accessibilità sia interna che esterna, grandezza delle aule, articolazione degli spazi interni ed esterni, attrezzatura degli spazi, arredamento. Es. la classe di un ragazzo con disabilità motoria sarà posta al piano terra dell’edificio; oppure la disposizione dei banchi sarà tale da favorire relazioni positive per l’apprendimento. 3. Sensibilizzazione generale Sensibilizzazione degli insegnanti delle famiglie e degli studenti alla cultura dell’integrazione e dell’inclusione. tutte le varie iniziative di informazione, conoscenza, attivazione di sensibilità e di atteggiamenti positivi, costruttivi, non pietistici né compassionevoli, rispetto agli alunni in difficoltà. (sia all’interno della classe per la valorizzazione degli alunni con BES, sia all’esterno, organizzando ad es. incontri formativi con le famiglie, concorsi,…) 4. Alleanze extrascolastiche Ci si riferisce ad un’alleanza strategica con varie risorse extrascolastiche educative e formative, formali o informali, a cominciare dalla famiglia e dalle tante realtà culturali, economiche,sociali, sportive e associative presenti in un dato territorio. 5. Formazione e aggiornamento Tale punto riguarda in particolare la formazione degli insegnanti. La formazione, che può ovviamente essere fatta anche sotto forma di auto-formazione con testi e riviste specifiche, con opportune navigazioni in Internet, attraverso la consulenza e supervisione di esperti, aiuterà gli insegnanti a trovare le strategie migliori, in collaborazione con l’insegnante di sostegno qualora vi sia, o in sostituzione ad esso, se assente. 6. Documentazione Altra risorsa è l’utilizzo sistematico della consultazione della documentazione di esperienze e di buone prassi compiute da altre istituzioni scolastiche. Può darsi che confrontandosi con altre realtà scolastiche si possa copiare, naturalmente adattando, qualche strategia inclusiva, qualche progetto, qualche attività. Possibilità di creare reti con altre scuole. 7. Didattica comune Principalmente si dovrà pensare a quelle scelte metodologiche che si sono dimostrate negli anni maggiormente inclusive. - rispetto alla tradizionale lezione frontale e al lavoro individuale, i vari modelli di apprendimento cooperativo sono più efficaci non solo per gli apprendimenti cognitivi e interpersonali ma anche per l’inclusione degli alunni in difficoltà e per fornire a ognuno di loro adeguati ruoli e possibilità di partecipazione e di apprendimento. - un accorgimento per rendere più speciale e più efficace la didattica normale nelle varie discipline, e di conseguenza renderla maggiormente inclusiva, è il tutoring, e cioè l’alunno che insegna all’altro alunno. - «didattica per problemi reali», che stimola maggiore motivazione e interesse partendo da situazioni reali e in parte conflittuali, tratte dalla vita personale e comunitaria dell’alunno. - le mappe concettuali e rappresentazioni visive schematiche delle relazioni e dei concetti implicati in un argomento o in un’attività. Tale approccio risulta evidentemente di particolare importanza nel caso delle minorazioni uditive oppure di deficit cognitivi di concettualizzazione e di elaborazione delle informazioni. - la didattica diventa speciale e inclusiva se lavora anche profondamente sugli obiettivi curricolari, se definisce il più possibile punti di contatto, nei vari saperi e ambiti disciplinari, tra le competenze, magari scarse, dell’alunno e le richieste degli obiettivi della classe. 8. Percorsi educativi e relazionali comuni In questa categoria di risorse troviamo percorsi educativi e relazionali comuni, offerti cioè a tutti gli alunni, ma che vanno per alcuni aspetti adattati e individualizzati: in questo caso si utilizzano spesso laboratori creativi, espressivi e produttivi (es. la partecipazione a concerti, attività teatrali, musical…) Alcune attività laboratoriali coinvolgono l’espressione corporea e linguistica, i linguaggi grafici e pittorici e le attività ludiche e musicali e puntano allo sviluppo di competenze sociali e relazionali. Il lavoro laboratoriale sulle emozioni è un ambito dei più importanti. 9. Didattica individuale Qui si definiscono percorsi di didattica individuale, svolti cioè in rapporto uno a uno, in cui un adulto, insegnante o comunque esperto, o un altro alunno nel ruolo di tutor, insegna direttamente all’alunno in difficoltà. In questo caso oltre all’individualizzazione, ovviamente necessaria rispetto agli obiettivi, abbiamo anche il rapporto individuale uno a uno. Soprattutto qualora siano risultate improduttive le strategie del punto 7 (in questa categoria si inseriscono, per esempio, i percorsi di alfabetizzazione L2) 10. Percorsi educativi e relazionali individuali Ci troviamo ancora in rapporto uno a uno, come nella risorsa precedente, ma gli obiettivi sono diversi, in questo caso le attività educative vengono rivolte a obiettivi di autonomia personale e sociale, e gli interventi educativi possono essere rivolti al superamento di comportamenti problema, oppure allo sviluppo di competenze comunicative e interpersonali fondamentali. 11. Ausili, tecnologie e materiali speciali Riguarda tutti gli ausili, le varie tecnologie e materiali speciali che possono favorire l’apprendimento e la vita quotidiana degli alunni. In questa categoria amplissima troviamo sia le tipologie più tradizionali di ausili per la mobilità e per la ricezione di input, come ad esempio i libri in Braille, ma anche hardware e software per l’apprendimento e la comunicazione. 12. Interventi di assistenza e di aiuto personale La condizione specifica dell’alunno, la sua disabilità, può portare a bisogni di assistenza fisica diretta per quanto riguarda la mobilità oppure l’igiene personale o il controllo degli sfinteri, l’alimentazione, ecc. In questi casi gli interventi sono più di carattere assistenziale che educativo Per questi compiti in genere viene utilizzato personale specifico, assistenti educatori o ausiliari oppure collaboratori scolastici 13. Interventi riabilitativi Riguarda gli interventi riabilitativi specifici, come ad esempio la logopedia, la fisioterapia, la psicomotricità, la terapia occupazionale, l’arteterapia, la musicoterapia o altri interventi speciali e mirati. 14. Interventi sanitari e terapeutici Si tratta di interventi terapeutici e sanitari, come quelli condotti dai neuropsichiatri, dagli psicologi, dai neurologi, e così via.