L'Acquedotto di Bologna
Emilia Guberti
SIAN DSP Az. USL Bologna
Claudio Anzalone, Laura Minelli
Hera SpA – Direzione Acqua
Il controllo delle acque potabili: nuovi orizzonti
Bologna,
5 giugno
2013
Unità Organizzativa
- Direzione
Acqua
1
IL SISTEMA ACQUEDOTTISTICO BOLOGNESE
L’ ACQUEDOTTO PRIMARIO
riveste un’importanza
strategica per complessità,
estensione e abitanti serviti.
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
2
800
IL SISTEMA IDRICO BOLOGNESE
Centrale
San Vitale
300
500
300
350
La CITTÀ DI BOLOGNA è
alimentata DALL’ACQUEDOTTO
PRIMARIO tramite una
condotta di grosso diametro
(TANGENZIALE IDRICA
DN9001200) che circonda ad
anello la città.
Alla tangenziale idrica sono
collegati i centri di produzione
ed i tre maggiori serbatoi di
compenso.
300
350
30
700
0
1000
450
500
450
500
Centrale
Borgo Panigale
70
0
315
400
Centrale
Fossolo
400
600
500
Impianto
Viale Aldini
350
500
350
120 0
300
400
60 0
900
600
400
300
0
400
500
120
400
0
Serbatoio
Vallescura
600
450
700
300
30 0
350
900
6 00
300
450
40
700
60 0
5
400
00
300
900
500
350
Serbatoio
Casalecchio
3
5 00
400
300
300
Serbatoio San Lazzaro
300
300
1500
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
300
30 0
3 00
ZOLA PREDOSA
0
350
300
700
500
50
300
600
300 500
Centrale
Tiro a Segno
350
1200
300 450
400
300
300
400
300
30 0
ACQUEDOTTO PRIMARIO
Opera di presa sul torrente Setta
LE FONTI IDRICHE DI ALIMENTAZIONE
TORRENTE SETTA
FIUME RENO
POZZI BORGO PANIGALE
POZZI DI TIRO A SEGNO
POZZI FOSSOLO
POZZI DI MIRANDOLA
POZZI DI SAN VITALE
Murale in via Triumvirato
sulle pareti del centro Borgo
sono di natura SUPERFICIALE e PROFONDA
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
4
ACQUEDOTTO PRIMARIO
L’APPROVVIGIONAMENTO DA ACQUE SUPERFICIALI
Le acque del torrente Setta e del fiume Reno alimentano il centro Val di
Setta che per il 54% contribuisce all’approvvigionamento del sistema idrico
bolognese (dati 2012).
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5
ACQUEDOTTO PRIMARIO: IL CENTRO VAL DI SETTA
IL CENTRO VAL DI SETTA È IL
PRINCIPALE IMPIANTO DI
POTABILIZZAZIONE DEL
SISTEMA IDRICO BOLOGNESE.
Oggi è in grado di potabilizzare fino
a 2400 L/s con una produzione
annua di 45 Mmc di acqua
potabile.
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
6
CENTRO VAL DI SETTA: FILIERA DI POTABILIZZAZIONE
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
7
RETI DI ADDUZIONE E SERBATOI
Dal centro Val di Setta partono
quattro condotte:
• la condotta adduttrice
principale (DN1500) che collega
Sasso Marconi a Casalecchio e si
sviluppa con una rete ad anello di
diametro variabile da 1.500 a 900
mm (tangenziale idrica);
• il “cunicolo romano”che da Sasso
Marconi alimenta la parte sud della
tangenziale idrica;
• due condotte (DN 500 e DN
300) che alimentano parte delle
vallate del Setta e del Reno.
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
8
ACQUEDOTTO PRIMARIO
L’APPROVVIGIONAMENTO DA FALDA
Le principali opere di prelievo
da falda profonda consistono
in una serie di campi pozzi (con
profondità da 200 a 450 m)
realizzati nell’area pedecollinare
delle conoidi fluviali del fiume
Reno e dei torrenti Savena e
Idice, all’interno dei
CENTRI DI BORGO PANIGALE
(1913), TIRO A SEGNO (193237), FOSSOLO (1948), S.VITALE
(1973), MIRANDOLA (1979).
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9
ACQUEDOTTO PRIMARIO: IMPIANTI ALIMENTATI DA FALDA
Borgo Panigale e Mirandola sono centri in
cui il trattamento dell’acqua si limita alla sola
disinfezione con biossido di cloro (ClO2),
reagente derivato dalla combinazione di clorito
di sodio (NaClO2) con acido cloridrico (HCl) e
preparato in sede.
Tiro a Segno, S.Vitale e Fossolo sono centri
nei quali le acque dei pozzi vengono sottoposte
a specifici trattamenti di rimozione di ferro,
manganese e composti organoalogenati
Colonna litologica del pozzo 11 perforato nel centro di S.Vitale
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
10
CENTRO S.VITALE
A S.Vitale l’abbattimento del ferro
e del manganese è ottenuto grazie
ad un processo biologico.
L’acqua viene fatta passare
attraverso una batteria di filtri,
riempiti con sabbia quarzifera
attivata con ossigeno iniettato nella
corrente di ingresso.
Sulla superficie dei granelli di
sabbia si forma uno strato attivo di
film biologico, capace di trattenere
il manganese ed il ferro contenuti
nell’acqua.
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
11
CENTRI FOSSOLO E TIRO A SEGNO
A Fossolo il trattamento dei composti
organoalogenati è realizzato mediante
un passaggio dell’acqua
attraverso due batterie di filtri,
la prima di filtri a sabbia quarzifera e
la seconda di filtri a carboni attivi.
A Tiro a Segno il processo di
trattamento è finalizzato alla
rimozione dei composti di ferro e
manganese e dei composti
organoalogenati.
All’interno dei centri sono collocati
gruppi di pompaggio per la
pressurizzazione delle reti di
distribuzione.
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12
SERBATOI DI CASALECCHIO E SAN LAZZARO
I serbatoi di Casalecchio e San
Lazzaro sono il nodo di
congiunzione tra l’adduzione e la
distribuzione e svolgono una
funzione di compenso.
Hanno una capacità di 40.000 metri
cubi ciascuno.
Consentono di fare fronte alle
richieste di punta delle utenze e di
compensare eventuali fermi degli
impianti.
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13
LA SUBSIDENZA E L’IMPATTO AMBIENTALE DA CARENZA IDRICA
Dall'inizio del secolo e in particolare dopo il
1950, si è riscontrato un abbassamento medio
del suolo dell’ordine di 2-3 cm all'anno. Questo
fenomeno, subsidenza, ha in parte cause
naturali, ma è soprattutto dovuto al forte
sfruttamento della falda acquifera.
Il regime torrentizio del Setta
ha punte di portata minima
nel corso della stagione
estiva.
Il ricorso all’uso idropotabile del fiume Reno ha
contribuito a contrastare questi fenomeni.
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14
L’ ACQUEDOTTO ROMANO DI BOLOGNA..
E’ un acquedotto realizzato in epoca romana intorno al 30 a.C. ed è una
delle più importanti opere idrauliche della regione .
Partiva da un pozzo scavato nel Setta
e, attraverso un cunicolo di 18
chilometri (pendenza di 1,5‰, largo
dai 60 ai 90 cm e alto 190 cm)
giungeva in una cisterna nel centro di
Bologna, all'incrocio fra via Farini e
D'Azeglio.
Di qui, attraverso tubi di piombo
l'acqua era distribuita alle terme e
alle abitazioni civili.
L'acquedotto rimase attivo fino
al Medioevo. Poi a seguito delle
invasioni barbariche e
dell'incuria, fu quasi dimenticato
e finì con il rimanere interrato.
Bologna
16
14
13
15
12
11
Oggi la sua
eccezionalità sta nel
fatto che è uno dei
pochi acquedotti romani
ancora interamente
percorribile e ancora
attivo nel trasporto di
acqua potabile in città.
10
9
8
7
6
5
4
3
2
0
1
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
Val di Setta
15
2 km
..BOLOGNA AI TEMPI DEL COLERA..
Nell’estate del 1855 Bologna fu colpita
da una violenta epidemia che causò
oltre 4000 morti in pochi mesi.
All’epoca l’acqua da bere era ricavata
esclusivamente dai canali e attinta da
pozzi scavati nei cortili e nelle cantine
delle abitazioni. A metà dell'Ottocento
ne erano presenti quasi 14.500.
Grazie a studi epidemiologi
si era intuito che l'acqua
rappresentava la
principale via di
diffusione del "veleno"
alle persone sane.
Il colera era ancora una malattia
misteriosa di cui non si sapeva nulla.
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
16
..RIPRISTINO DELL’ACQUEDOTTO ROMANO.. 5 giugno (!) 1881
A fronte di nuove minacce epidemiche nel 1865,
la Municipalità di Bologna prese la decisione di
dotarsi di un civico acquedotto per rifornire di
acqua buona i propri cittadini centralizzandone
la distribuzione e il controllo.
Si deve a Zannoni la riscoperta dell'antico
cunicolo e la sua riattivazione per captazione
delle acque di subalveo del Setta mediante
pozzi e cunicoli di sponda, integrati poi da
una galleria trasversale che drenava l’acqua
ad una profondità di 5 m sotto il letto del
fiume.
Il 5 giugno (!) 1881 dopo 15 secoli di
abbandono avvenne la cerimonia di
inaugurazione
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
17
..UN ALTRO PO’DI STORIA..
Agli inizi del 1900 per aumentare la potenzialità di pozzi e cunicoli, venne
effettuata la costruzione di vasche (savenelle) di ravvenamento del
deposito alluvionale naturale nel punto di confluenza Setta - Reno (200L/s).
Nel 1920, l'ulteriore richiesta idrica portò alla
costruzione di un impianto di filtrazione rapida
utilizzando quale opera di presa un canale esistente
(canale d'Albano).
L'acqua superficiale subiva una chiarificazione
tramite l’addizione di sali d'alluminio a cui seguiva
una filtrazione rapida su letti di sabbia.
La potenzialità di questo impianto era di 150 L/s.
Questo sistema è rimasto attivo fino al 1984 con
una portata massima di 500 L/s.
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
18
.. FINO ALL’ADDUTTORE RENO SETTA!
E’ il 17 gennaio 1984 che entra in servizio il nuovo impianto di
potabilizzazione con potenzialità iniziale pari a 1200 l/s,incrementata a
2400 L/s nel 1994. Nel 2010 viene poi realizzato l’adduttore RenoSetta. Intervento che ha reso possibile una riduzione dell’acqua prelevata
da falda di circa 10 milioni di metri cubi rispetto al 2009.
Oggi il centro Val di Setta produce
giornalmente 120000 metri cubi di
acqua buona e sicura.
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
19
L’ATTIVITA’ DI CONTROLLO DELLE ACQUE
I controlli di qualità dell’acqua sono effettuati internamente da
parte di HERA ed esternamente da parte di AUSL /ARPA e
interessano le fonti, gli impianti di potabilizzazione e accumulo, le reti
di adduzione e distribuzione.
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
20
PIANO DI CONTROLLO ANALITICO SII HERA SpA
Servizio Acquedottistico
HERA fin dalla sua costituzione (quindi dal 2003) si è dotata di un
Piano di Autocontrollo realizzato nel rispetto del principio espresso
nella Circolare Regionale dell’Emilia Romagna n. 32/91 secondo cui
l’acquedotto costituisce un “impianto di produzione” di acqua potabile.
Dunque, il controllo dei requisiti di qualità del prodotto viene pianificato ed
PER TUTTI GLI ACQUEDOTTI secondo criteri di Gruppo con una particolare
attenzione rivolta ai cosiddetti punti critici.
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
21
L’ATTIVITA’ DI CONTROLLO DI HERA
Annualmente viene redatto il Piano di Controllo Analitico del Servizio
Idrico Integrato con l’obiettivo di garantire la conformità legislativa e
assicurare un elevato standard qualitativo del prodotto.
Nel Piano sono documentati:
•i punti di campionamento: sono sottoposti a
controllo programmato le fonti, le filiere di trattamento
e le reti distributive;
•i parametri analitici oggetto di monitoraggio;
•le frequenze di analisi.
I criteri di impostazione del Piano tendono a
privilegiare l’ottenimento di dati di significatività.
Pur prevedendo una base di controllo tendenzialmente omogenea
per tutto il territorio servito, il Piano è concepito per rispondere a
particolari esigenze impiantistiche e di area geografica.
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
22
CRITERI DI PIANIFICAZIONE: TEMPESTIVITA’ D’INTERVENTO
Per tutti gli acquedotti la pianificazione dei
controlli è strutturata in modo da garantire la
tempestività di individuazione di situazioni
potenzialmente a rischio, sia causate
dall‘eventuale immissione in rete di acqua priva dei
requisiti di potabilità, che dalla perdita di tali
requisiti per cause legate alla fase di distribuzione.
In modo tale da rimuoverne le cause al più presto e restituire
quanto prima acqua potabile e buona ai cittadini.
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
23
LINEE GUIDA DI PIANIFICAZIONE DEI CONTROLLI
Le linee guida di pianificazione della
sorveglianza routinaria dei requisiti di qualità
delle acque sono sostanzialmente le seguenti:
☻L’esecuzione di un maggior numero di
controlli per alcuni parametri ha più significato
dell’’esecuzione di pochi controlli tesi al rilevamento
di numerosi parametri, spesso non giustificati dalla
storia della fonte di approvvigionamento;
☻il controllo più frequente dei parametri più
significativi nei punti più significativi, è
preferibile al controllo meno frequente di un
maggior numero di parametri in tutti i punti di
prelievo.
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
24
ACQUEDOTTO DI BOLOGNA - NUMERO PUNTI DI CAMPIONAMENTO,
CAMPIONI E PARAMETRI
Consuntivo 2012
Pdc
Campioni
Parametri
Analitici
32
121
1351
TIPOLOGIA
FONTI
SOTTERRANEE
FONTI
SUPERFICIALI
Previsione 2013
15
744
2856
USCITE
POTABILIZZATORI
4
420
2996
RETE
56
138
1900
SERBATOI
8
25
273
TOTALE
115
1448
9376
TIPOLOGIA
Pdc
Campioni
Parametri
Analitici
FONTI SOTTERRANEE
37
134
1460
15
894
2578
USCITE
POTABILIZZATORI
4
435
2981
RETE
56
122
1688
SERBATOI
8
22
246
120
1607
8953
FONTI SUPERFICIALI
TOTALE
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
25
L’OBIETTIVO DI MIGLIORAMENTO
Tuttavia, malgrado l’intensa e
progressiva attività di
armonizzazione e razionalizzazione
portata avanti fin dal 2003, il Piano di
controllo analitico risente ancora,
a seconda delle aree territoriali, di
impostazioni in parte diverse, alcune
delle quali non sempre giustificabili da
specificità oggettive di prodotto o di
processo.
Questo si evidenzia in una serie di differenze e
ridondanze ancora esistenti sia a livello di profili
analitici sia di frequenze di controllo applicate a
matrici equivalenti.
Il nuovo assetto organizzativo di HERA impostato per linea di
business e non più per società operative territoriali ha tra i
suoi scopi anche il superamento di questo aspetto.
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26
NUOVI ORIZZONTI PER IL CONTROLLO: LA SPERIMENTAZIONE
Considerato che Hera persegue per la propria attività di
controllo l’applicazione di criteri omogenei validi per tutto il
territorio servito, ha accolto con estremo interesse la
proposta di partecipare alla sperimentazione di un modello
statistico di controllo insieme ad ARPA E AUSL con la
supervisione della Direzione Sanità e Politiche Sociali della
Regione Emilia Romagna.
L’applicazione di tale metodologia statistica,
attraverso l’elaborazione e la valutazione delle serie
analitiche storiche, può rappresentare
lo strumento per una nuova impostazione
dell’attività di controllo basata
sull’ oggettiva identificazione dei rischi ai fini
della loro prevenzione.
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
27
LA SCELTA DELL’ACQUEDOTTO
Ai fini della sperimentazione è stato scelto
l’acquedotto di Bologna:
sono stati condivisi i punti di campionamento
della filiera dalla captazione, al trattamento e
alla distribuzione delle acque in rete;
per tali punti è stata effettuata l’elaborazione
dei dati analitici prodotti nell’arco temporale
prescelto;
è stata concordata la serie di parametri
analitici significativi per ciascuna tipologia di
punto di campionamento;
ed è stata condivisa l’ attribuzione dei valori
da assegnare ai fattori rientranti nel calcolo
dell’indice di priorità del Rischio (IPR)
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
28
I VANTAGGI
A fronte dei risultati favorevoli di tale
sperimentazione , potrà essere possibile
ricavarne benefici:
operativi per affidabilità delle impostazioni
di controllo
economici per contenimento/ridistribuzione
dei costi
di riduzione dei tempi di risposta grazie
all’individuazione di situazioni potenzialmente
più critiche
di confrontabilità degli esiti analitici
ottenuti dai Gestore e dagli Enti preposti al
controllo.
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29
CANALE ACQUA DI INFORMAZIONE: www.gruppohera.it
Seleziona il tuo Comune
e visualizza i parametri
medi dell'acqua erogata
Comune di residenza:
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
30
g1
I LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA COLLETTIVA
D.P.C.M. 14/02/2001
SERVIZI IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE
Dipartimento di Prevenzione
Controllo igienico-sanitario nei settori di produzione,
trasformazione, distribuzione e somministrazione degli alimenti.
Prevenzione e controllo delle Malattie Trasmesse da Alimenti
ACQUA ALIMENTO PER ECCELLENZA !
ACQUE destinate al CONSUMO UMANO (D.Lvo. 31/2001 e s.i.m)
DIRETTO
“acque trattate e non trattate destinate a uso potabile o per altri usi domestici”
INDIRETTO
“acque utilizzate in un’impresa alimentare per sostanze destinate uso umano”
.
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
31
Diapositiva 31
g1
guberti; 07/10/2005
CONTROLLI EFFETTUATI da SIAN Az. USL Bologna
SULL’ACQUA DELL’ACQUEDOTTO di Bologna
Quasi 400.000 abitanti serviti , 5 centrali
oltre 500 km di condotte
SIAN Az. USL , con la collaborazione di ARPA, controlla i caratteri
fisici, chimici e biologici delle acque fornite al consumo secondo
precisi programmi annuali che consentono di:
- Verificare se tali acque hanno i requisiti di Legge,
- Individuare precocemente eventuali variazioni dei
requisiti per provvedere sollecitamente alla loro correzione
- Dare garanzia ai consumatori sulla salubrità dell’acqua
fornita e sulla sua buona qualità.
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
32
ACQUA AD USO UMANO
D.P.C.M. 14/02/2001
SERVIZIO IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE
Dipartimento di Sanità Pubblica
1) Sorveglianza epidemiologica MTA
2) Vigilanza e il controllo ufficiale che prevede:
- Valutazione di congruenza ed efficacia del piano di autocontrollo
- Controllo diretto, mediante campionamento dell’acqua nei punti
di approvvigionamento, accumulo e distribuzione
3) Punto di ascolto:
informazione all’utenza, ricevimento segnalazioni e verifica sul
campo delle problematiche segnalate.
4) Assistenza ai gestori , Informazione, Educazione alla salute
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
33
COMPETONO AL SERVIZIO IGIENE ALIMENTI NUTRIZIONE – AZ. U.S.L.
D.Lgs
31/2001
COMPETONO
al SIAN – Az. U.S.L.
• Giudizio di idoneità dell’ acqua al consumo
territorialmente
COMPETONOcompetente
al SIAN – Az. U.S.L.
territorialmente competente
umano ( controlli interni ed esterni )
• Controlli esterni
• Comunicazione al Gestore di avvenuto
superamento valori di parametro (all. I
D.Lgs 31/2001 )
• Proposta al sindaco di eventuali
provvedimenti cautelativi a tutela della
salute pubblica
• Informazione ai consumatori in ordine ai
provvedimenti di competenza adottati
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
34
ACQUEDOTTO DI BOLOGNA
NUMERO PUNTI DI CAMPIONAMENTO, CAMPIONI E PARAMETRI
Consuntivo 2012
TIPOLOGIA
PDC
Campioni
Parametri
FALDA
32
121
1351
SUPERFICIALE
15
744
2856
USCITA CENTRO
4
420
2996
RETE
56
138
1900
SERBATOIO
8
25
273
Totale complessivo
115
1448
9376
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
35
CONDOTTE DI CEMENTO AMIANTO
Acquedotto di Bologna circa un terzo delle sue condotte in
cemento amianto ( grande diffusione da metà anni ’60, uso
interrotto dagli anni ’90 a seguito del divieto di produzione commercializzare prodotti contenenti amianto L. 257/92).
Possibile rilascio di fibre dalla matrice cementizia: sottrazione di
ioni calcio e da aggressività dell’acqua ( ph, alcalinità e durezza
calcica ).
Assenza di limiti previsti da norme europee e da linee guida OMS
Unico limite di Legge negli U.S.A. : 7 milioni di fibre/litro.
Presupposto: studi statunitensi per cui acque con
contaminazione di 20 milioni di fibre/l sarebbero in grado di
aumentare il livello di fibre aerodisperse nelle abitazioni di 5
volte rispetto al fondo.
.Unità Organizzativa - Direzione Acqua
36
RICERCA AMIANTO ACQUEDOTTO DI BOLOGNA (1998 – 2013)
Evidenziare eventuale presenza di fibre di amianto
nell’acqua controllo mirato ai tratti a valle delle tubature
dopo rotture o sostituzioni di condotte in cemento amianto.
Il conteggio delle fibre di amianto eseguito in
microscopia elettronica a scansione
(5.000 x ingrandimenti), a cura della sez. A.R.P.A.
di Reggio Emilia.
Dei 396 campioni eseguiti sono risultati positivi 29
(7%) in cui è stata rinvenuta la presenza di fibre in
quantità da 1.000 a 10.000 volte inferiori al limite
U.S.A. di 7.000.000 ff/l.
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
37
VALUTAZIONI IN MERITO ALL’ AMIANTO NELL’ACQUA DI BOLOGNA
Presenza di fibre di amianto nell’acqua di Bologna
Amianto - Conclusioni sporadica ed in quantità limitata.
Acque dure e poco aggressive, come
quelle dell’acquedotto di Bologna,
contrastano la cessione di fibre dai
manufatti di cemento-amianto.
Risultati hanno confermato la validità
della scelta di procedere con una
progressiva sostituzione delle condotte
in cemento amianto in base stato di
manutenzione (necessarie cautele a
tutela umana ed ambientale !) per
evitare di immettere in circolazione
massicci quantitativi di fibre.
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
38
LA DUREZZA DELL’ ACQUA POTABILE
La durezza dell’ acqua potabile(30 - 50°C)
IMPIANTI per TRATTAMENTO ACQUA
è un problema
salute
?25
Ministero della Saluteper
Decreto la
07 febbraio
2012 , n.
Disposizioni tecniche concernenti apparecchiature finalizzate al trattamento dell'acqua destinata al consumo umano.
E per gli impianti domestici ?
1)
2)
3)
4)
5)
Filtri Meccanici
Addolcitori
A membrana osmotica
A filtro composito
Apparecchi refrigeratori
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
39
TRATTAMENTO AL PUNTO D’USO
Apparecchiature ( microfiltrazione/osmosi inversa) per
trattamento di acqua potabile al punto d'uso installate
presso:
• strutture assistenziali per anziani
• scuole
• mense ospedaliere
• ristoranti/bar
utenze
sensibili
Modifica qualità microbiologica (colonie a 22°C e 37°C e
Ps.aeruginosa) più evidente con i sistemi di microfiltrazione.
Eccessiva demineralizzazione dell’acqua nei sistemi ad osmosi
inversa.
Necessità di manutenzione adeguata, accurata e continua
Informazione dei consumatori (opuscolo informativo, sito
dipartimento sanità pubblica)
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
40
CORSI EDUCAZIONE ALIMENTARE PER GRUPPI DI POPOLAZIONE E SCUOLE
“Acqua Minerale, Trattata,
Del Rubinetto LIBERI DI SCEGLIERE !”
A cura Az. USL Bologna
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
41
INFORMARE I CITTADINI/UTENTI
RISULTATI DI OLTRE 16.000 CONTROLLI
EFFETTUATI DAL SERVIZIO IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE dell’AZIENDA USL di BOLOGNA
SULL’ACQUEDOTTO BOLOGNA NEGLI ULTIMI 23 ANNI
( 1991-2012)
sito Az. USL Bologna e
Comune di Bologna
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
42
Grazie per l’attenzione!
..ricordate di bere !
[email protected]
[email protected]
Unità Organizzativa - Direzione Acqua
43
Scarica

l` acquedotto romano di bologna..