L'Acquedotto di Bologna Emilia Guberti SIAN DSP Az. USL Bologna Claudio Anzalone, Laura Minelli Hera SpA – Direzione Acqua Il controllo delle acque potabili: nuovi orizzonti Bologna, 5 giugno 2013 Unità Organizzativa - Direzione Acqua 1 IL SISTEMA ACQUEDOTTISTICO BOLOGNESE L’ ACQUEDOTTO PRIMARIO riveste un’importanza strategica per complessità, estensione e abitanti serviti. Unità Organizzativa - Direzione Acqua 2 800 IL SISTEMA IDRICO BOLOGNESE Centrale San Vitale 300 500 300 350 La CITTÀ DI BOLOGNA è alimentata DALL’ACQUEDOTTO PRIMARIO tramite una condotta di grosso diametro (TANGENZIALE IDRICA DN9001200) che circonda ad anello la città. Alla tangenziale idrica sono collegati i centri di produzione ed i tre maggiori serbatoi di compenso. 300 350 30 700 0 1000 450 500 450 500 Centrale Borgo Panigale 70 0 315 400 Centrale Fossolo 400 600 500 Impianto Viale Aldini 350 500 350 120 0 300 400 60 0 900 600 400 300 0 400 500 120 400 0 Serbatoio Vallescura 600 450 700 300 30 0 350 900 6 00 300 450 40 700 60 0 5 400 00 300 900 500 350 Serbatoio Casalecchio 3 5 00 400 300 300 Serbatoio San Lazzaro 300 300 1500 Unità Organizzativa - Direzione Acqua 300 30 0 3 00 ZOLA PREDOSA 0 350 300 700 500 50 300 600 300 500 Centrale Tiro a Segno 350 1200 300 450 400 300 300 400 300 30 0 ACQUEDOTTO PRIMARIO Opera di presa sul torrente Setta LE FONTI IDRICHE DI ALIMENTAZIONE TORRENTE SETTA FIUME RENO POZZI BORGO PANIGALE POZZI DI TIRO A SEGNO POZZI FOSSOLO POZZI DI MIRANDOLA POZZI DI SAN VITALE Murale in via Triumvirato sulle pareti del centro Borgo sono di natura SUPERFICIALE e PROFONDA Unità Organizzativa - Direzione Acqua 4 ACQUEDOTTO PRIMARIO L’APPROVVIGIONAMENTO DA ACQUE SUPERFICIALI Le acque del torrente Setta e del fiume Reno alimentano il centro Val di Setta che per il 54% contribuisce all’approvvigionamento del sistema idrico bolognese (dati 2012). Unità Organizzativa - Direzione Acqua 5 ACQUEDOTTO PRIMARIO: IL CENTRO VAL DI SETTA IL CENTRO VAL DI SETTA È IL PRINCIPALE IMPIANTO DI POTABILIZZAZIONE DEL SISTEMA IDRICO BOLOGNESE. Oggi è in grado di potabilizzare fino a 2400 L/s con una produzione annua di 45 Mmc di acqua potabile. Unità Organizzativa - Direzione Acqua 6 CENTRO VAL DI SETTA: FILIERA DI POTABILIZZAZIONE Unità Organizzativa - Direzione Acqua 7 RETI DI ADDUZIONE E SERBATOI Dal centro Val di Setta partono quattro condotte: • la condotta adduttrice principale (DN1500) che collega Sasso Marconi a Casalecchio e si sviluppa con una rete ad anello di diametro variabile da 1.500 a 900 mm (tangenziale idrica); • il “cunicolo romano”che da Sasso Marconi alimenta la parte sud della tangenziale idrica; • due condotte (DN 500 e DN 300) che alimentano parte delle vallate del Setta e del Reno. Unità Organizzativa - Direzione Acqua 8 ACQUEDOTTO PRIMARIO L’APPROVVIGIONAMENTO DA FALDA Le principali opere di prelievo da falda profonda consistono in una serie di campi pozzi (con profondità da 200 a 450 m) realizzati nell’area pedecollinare delle conoidi fluviali del fiume Reno e dei torrenti Savena e Idice, all’interno dei CENTRI DI BORGO PANIGALE (1913), TIRO A SEGNO (193237), FOSSOLO (1948), S.VITALE (1973), MIRANDOLA (1979). Unità Organizzativa - Direzione Acqua 9 ACQUEDOTTO PRIMARIO: IMPIANTI ALIMENTATI DA FALDA Borgo Panigale e Mirandola sono centri in cui il trattamento dell’acqua si limita alla sola disinfezione con biossido di cloro (ClO2), reagente derivato dalla combinazione di clorito di sodio (NaClO2) con acido cloridrico (HCl) e preparato in sede. Tiro a Segno, S.Vitale e Fossolo sono centri nei quali le acque dei pozzi vengono sottoposte a specifici trattamenti di rimozione di ferro, manganese e composti organoalogenati Colonna litologica del pozzo 11 perforato nel centro di S.Vitale Unità Organizzativa - Direzione Acqua 10 CENTRO S.VITALE A S.Vitale l’abbattimento del ferro e del manganese è ottenuto grazie ad un processo biologico. L’acqua viene fatta passare attraverso una batteria di filtri, riempiti con sabbia quarzifera attivata con ossigeno iniettato nella corrente di ingresso. Sulla superficie dei granelli di sabbia si forma uno strato attivo di film biologico, capace di trattenere il manganese ed il ferro contenuti nell’acqua. Unità Organizzativa - Direzione Acqua 11 CENTRI FOSSOLO E TIRO A SEGNO A Fossolo il trattamento dei composti organoalogenati è realizzato mediante un passaggio dell’acqua attraverso due batterie di filtri, la prima di filtri a sabbia quarzifera e la seconda di filtri a carboni attivi. A Tiro a Segno il processo di trattamento è finalizzato alla rimozione dei composti di ferro e manganese e dei composti organoalogenati. All’interno dei centri sono collocati gruppi di pompaggio per la pressurizzazione delle reti di distribuzione. Unità Organizzativa - Direzione Acqua 12 SERBATOI DI CASALECCHIO E SAN LAZZARO I serbatoi di Casalecchio e San Lazzaro sono il nodo di congiunzione tra l’adduzione e la distribuzione e svolgono una funzione di compenso. Hanno una capacità di 40.000 metri cubi ciascuno. Consentono di fare fronte alle richieste di punta delle utenze e di compensare eventuali fermi degli impianti. Unità Organizzativa - Direzione Acqua 13 LA SUBSIDENZA E L’IMPATTO AMBIENTALE DA CARENZA IDRICA Dall'inizio del secolo e in particolare dopo il 1950, si è riscontrato un abbassamento medio del suolo dell’ordine di 2-3 cm all'anno. Questo fenomeno, subsidenza, ha in parte cause naturali, ma è soprattutto dovuto al forte sfruttamento della falda acquifera. Il regime torrentizio del Setta ha punte di portata minima nel corso della stagione estiva. Il ricorso all’uso idropotabile del fiume Reno ha contribuito a contrastare questi fenomeni. Unità Organizzativa - Direzione Acqua 14 L’ ACQUEDOTTO ROMANO DI BOLOGNA.. E’ un acquedotto realizzato in epoca romana intorno al 30 a.C. ed è una delle più importanti opere idrauliche della regione . Partiva da un pozzo scavato nel Setta e, attraverso un cunicolo di 18 chilometri (pendenza di 1,5‰, largo dai 60 ai 90 cm e alto 190 cm) giungeva in una cisterna nel centro di Bologna, all'incrocio fra via Farini e D'Azeglio. Di qui, attraverso tubi di piombo l'acqua era distribuita alle terme e alle abitazioni civili. L'acquedotto rimase attivo fino al Medioevo. Poi a seguito delle invasioni barbariche e dell'incuria, fu quasi dimenticato e finì con il rimanere interrato. Bologna 16 14 13 15 12 11 Oggi la sua eccezionalità sta nel fatto che è uno dei pochi acquedotti romani ancora interamente percorribile e ancora attivo nel trasporto di acqua potabile in città. 10 9 8 7 6 5 4 3 2 0 1 Unità Organizzativa - Direzione Acqua Val di Setta 15 2 km ..BOLOGNA AI TEMPI DEL COLERA.. Nell’estate del 1855 Bologna fu colpita da una violenta epidemia che causò oltre 4000 morti in pochi mesi. All’epoca l’acqua da bere era ricavata esclusivamente dai canali e attinta da pozzi scavati nei cortili e nelle cantine delle abitazioni. A metà dell'Ottocento ne erano presenti quasi 14.500. Grazie a studi epidemiologi si era intuito che l'acqua rappresentava la principale via di diffusione del "veleno" alle persone sane. Il colera era ancora una malattia misteriosa di cui non si sapeva nulla. Unità Organizzativa - Direzione Acqua 16 ..RIPRISTINO DELL’ACQUEDOTTO ROMANO.. 5 giugno (!) 1881 A fronte di nuove minacce epidemiche nel 1865, la Municipalità di Bologna prese la decisione di dotarsi di un civico acquedotto per rifornire di acqua buona i propri cittadini centralizzandone la distribuzione e il controllo. Si deve a Zannoni la riscoperta dell'antico cunicolo e la sua riattivazione per captazione delle acque di subalveo del Setta mediante pozzi e cunicoli di sponda, integrati poi da una galleria trasversale che drenava l’acqua ad una profondità di 5 m sotto il letto del fiume. Il 5 giugno (!) 1881 dopo 15 secoli di abbandono avvenne la cerimonia di inaugurazione Unità Organizzativa - Direzione Acqua 17 ..UN ALTRO PO’DI STORIA.. Agli inizi del 1900 per aumentare la potenzialità di pozzi e cunicoli, venne effettuata la costruzione di vasche (savenelle) di ravvenamento del deposito alluvionale naturale nel punto di confluenza Setta - Reno (200L/s). Nel 1920, l'ulteriore richiesta idrica portò alla costruzione di un impianto di filtrazione rapida utilizzando quale opera di presa un canale esistente (canale d'Albano). L'acqua superficiale subiva una chiarificazione tramite l’addizione di sali d'alluminio a cui seguiva una filtrazione rapida su letti di sabbia. La potenzialità di questo impianto era di 150 L/s. Questo sistema è rimasto attivo fino al 1984 con una portata massima di 500 L/s. Unità Organizzativa - Direzione Acqua 18 .. FINO ALL’ADDUTTORE RENO SETTA! E’ il 17 gennaio 1984 che entra in servizio il nuovo impianto di potabilizzazione con potenzialità iniziale pari a 1200 l/s,incrementata a 2400 L/s nel 1994. Nel 2010 viene poi realizzato l’adduttore RenoSetta. Intervento che ha reso possibile una riduzione dell’acqua prelevata da falda di circa 10 milioni di metri cubi rispetto al 2009. Oggi il centro Val di Setta produce giornalmente 120000 metri cubi di acqua buona e sicura. Unità Organizzativa - Direzione Acqua 19 L’ATTIVITA’ DI CONTROLLO DELLE ACQUE I controlli di qualità dell’acqua sono effettuati internamente da parte di HERA ed esternamente da parte di AUSL /ARPA e interessano le fonti, gli impianti di potabilizzazione e accumulo, le reti di adduzione e distribuzione. Unità Organizzativa - Direzione Acqua 20 PIANO DI CONTROLLO ANALITICO SII HERA SpA Servizio Acquedottistico HERA fin dalla sua costituzione (quindi dal 2003) si è dotata di un Piano di Autocontrollo realizzato nel rispetto del principio espresso nella Circolare Regionale dell’Emilia Romagna n. 32/91 secondo cui l’acquedotto costituisce un “impianto di produzione” di acqua potabile. Dunque, il controllo dei requisiti di qualità del prodotto viene pianificato ed PER TUTTI GLI ACQUEDOTTI secondo criteri di Gruppo con una particolare attenzione rivolta ai cosiddetti punti critici. Unità Organizzativa - Direzione Acqua 21 L’ATTIVITA’ DI CONTROLLO DI HERA Annualmente viene redatto il Piano di Controllo Analitico del Servizio Idrico Integrato con l’obiettivo di garantire la conformità legislativa e assicurare un elevato standard qualitativo del prodotto. Nel Piano sono documentati: •i punti di campionamento: sono sottoposti a controllo programmato le fonti, le filiere di trattamento e le reti distributive; •i parametri analitici oggetto di monitoraggio; •le frequenze di analisi. I criteri di impostazione del Piano tendono a privilegiare l’ottenimento di dati di significatività. Pur prevedendo una base di controllo tendenzialmente omogenea per tutto il territorio servito, il Piano è concepito per rispondere a particolari esigenze impiantistiche e di area geografica. Unità Organizzativa - Direzione Acqua 22 CRITERI DI PIANIFICAZIONE: TEMPESTIVITA’ D’INTERVENTO Per tutti gli acquedotti la pianificazione dei controlli è strutturata in modo da garantire la tempestività di individuazione di situazioni potenzialmente a rischio, sia causate dall‘eventuale immissione in rete di acqua priva dei requisiti di potabilità, che dalla perdita di tali requisiti per cause legate alla fase di distribuzione. In modo tale da rimuoverne le cause al più presto e restituire quanto prima acqua potabile e buona ai cittadini. Unità Organizzativa - Direzione Acqua 23 LINEE GUIDA DI PIANIFICAZIONE DEI CONTROLLI Le linee guida di pianificazione della sorveglianza routinaria dei requisiti di qualità delle acque sono sostanzialmente le seguenti: ☻L’esecuzione di un maggior numero di controlli per alcuni parametri ha più significato dell’’esecuzione di pochi controlli tesi al rilevamento di numerosi parametri, spesso non giustificati dalla storia della fonte di approvvigionamento; ☻il controllo più frequente dei parametri più significativi nei punti più significativi, è preferibile al controllo meno frequente di un maggior numero di parametri in tutti i punti di prelievo. Unità Organizzativa - Direzione Acqua 24 ACQUEDOTTO DI BOLOGNA - NUMERO PUNTI DI CAMPIONAMENTO, CAMPIONI E PARAMETRI Consuntivo 2012 Pdc Campioni Parametri Analitici 32 121 1351 TIPOLOGIA FONTI SOTTERRANEE FONTI SUPERFICIALI Previsione 2013 15 744 2856 USCITE POTABILIZZATORI 4 420 2996 RETE 56 138 1900 SERBATOI 8 25 273 TOTALE 115 1448 9376 TIPOLOGIA Pdc Campioni Parametri Analitici FONTI SOTTERRANEE 37 134 1460 15 894 2578 USCITE POTABILIZZATORI 4 435 2981 RETE 56 122 1688 SERBATOI 8 22 246 120 1607 8953 FONTI SUPERFICIALI TOTALE Unità Organizzativa - Direzione Acqua 25 L’OBIETTIVO DI MIGLIORAMENTO Tuttavia, malgrado l’intensa e progressiva attività di armonizzazione e razionalizzazione portata avanti fin dal 2003, il Piano di controllo analitico risente ancora, a seconda delle aree territoriali, di impostazioni in parte diverse, alcune delle quali non sempre giustificabili da specificità oggettive di prodotto o di processo. Questo si evidenzia in una serie di differenze e ridondanze ancora esistenti sia a livello di profili analitici sia di frequenze di controllo applicate a matrici equivalenti. Il nuovo assetto organizzativo di HERA impostato per linea di business e non più per società operative territoriali ha tra i suoi scopi anche il superamento di questo aspetto. Unità Organizzativa - Direzione Acqua 26 NUOVI ORIZZONTI PER IL CONTROLLO: LA SPERIMENTAZIONE Considerato che Hera persegue per la propria attività di controllo l’applicazione di criteri omogenei validi per tutto il territorio servito, ha accolto con estremo interesse la proposta di partecipare alla sperimentazione di un modello statistico di controllo insieme ad ARPA E AUSL con la supervisione della Direzione Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna. L’applicazione di tale metodologia statistica, attraverso l’elaborazione e la valutazione delle serie analitiche storiche, può rappresentare lo strumento per una nuova impostazione dell’attività di controllo basata sull’ oggettiva identificazione dei rischi ai fini della loro prevenzione. Unità Organizzativa - Direzione Acqua 27 LA SCELTA DELL’ACQUEDOTTO Ai fini della sperimentazione è stato scelto l’acquedotto di Bologna: sono stati condivisi i punti di campionamento della filiera dalla captazione, al trattamento e alla distribuzione delle acque in rete; per tali punti è stata effettuata l’elaborazione dei dati analitici prodotti nell’arco temporale prescelto; è stata concordata la serie di parametri analitici significativi per ciascuna tipologia di punto di campionamento; ed è stata condivisa l’ attribuzione dei valori da assegnare ai fattori rientranti nel calcolo dell’indice di priorità del Rischio (IPR) Unità Organizzativa - Direzione Acqua 28 I VANTAGGI A fronte dei risultati favorevoli di tale sperimentazione , potrà essere possibile ricavarne benefici: operativi per affidabilità delle impostazioni di controllo economici per contenimento/ridistribuzione dei costi di riduzione dei tempi di risposta grazie all’individuazione di situazioni potenzialmente più critiche di confrontabilità degli esiti analitici ottenuti dai Gestore e dagli Enti preposti al controllo. Unità Organizzativa - Direzione Acqua 29 CANALE ACQUA DI INFORMAZIONE: www.gruppohera.it Seleziona il tuo Comune e visualizza i parametri medi dell'acqua erogata Comune di residenza: Unità Organizzativa - Direzione Acqua 30 g1 I LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA COLLETTIVA D.P.C.M. 14/02/2001 SERVIZI IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE Dipartimento di Prevenzione Controllo igienico-sanitario nei settori di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione degli alimenti. Prevenzione e controllo delle Malattie Trasmesse da Alimenti ACQUA ALIMENTO PER ECCELLENZA ! ACQUE destinate al CONSUMO UMANO (D.Lvo. 31/2001 e s.i.m) DIRETTO “acque trattate e non trattate destinate a uso potabile o per altri usi domestici” INDIRETTO “acque utilizzate in un’impresa alimentare per sostanze destinate uso umano” . Unità Organizzativa - Direzione Acqua 31 Diapositiva 31 g1 guberti; 07/10/2005 CONTROLLI EFFETTUATI da SIAN Az. USL Bologna SULL’ACQUA DELL’ACQUEDOTTO di Bologna Quasi 400.000 abitanti serviti , 5 centrali oltre 500 km di condotte SIAN Az. USL , con la collaborazione di ARPA, controlla i caratteri fisici, chimici e biologici delle acque fornite al consumo secondo precisi programmi annuali che consentono di: - Verificare se tali acque hanno i requisiti di Legge, - Individuare precocemente eventuali variazioni dei requisiti per provvedere sollecitamente alla loro correzione - Dare garanzia ai consumatori sulla salubrità dell’acqua fornita e sulla sua buona qualità. Unità Organizzativa - Direzione Acqua 32 ACQUA AD USO UMANO D.P.C.M. 14/02/2001 SERVIZIO IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE Dipartimento di Sanità Pubblica 1) Sorveglianza epidemiologica MTA 2) Vigilanza e il controllo ufficiale che prevede: - Valutazione di congruenza ed efficacia del piano di autocontrollo - Controllo diretto, mediante campionamento dell’acqua nei punti di approvvigionamento, accumulo e distribuzione 3) Punto di ascolto: informazione all’utenza, ricevimento segnalazioni e verifica sul campo delle problematiche segnalate. 4) Assistenza ai gestori , Informazione, Educazione alla salute Unità Organizzativa - Direzione Acqua 33 COMPETONO AL SERVIZIO IGIENE ALIMENTI NUTRIZIONE – AZ. U.S.L. D.Lgs 31/2001 COMPETONO al SIAN – Az. U.S.L. • Giudizio di idoneità dell’ acqua al consumo territorialmente COMPETONOcompetente al SIAN – Az. U.S.L. territorialmente competente umano ( controlli interni ed esterni ) • Controlli esterni • Comunicazione al Gestore di avvenuto superamento valori di parametro (all. I D.Lgs 31/2001 ) • Proposta al sindaco di eventuali provvedimenti cautelativi a tutela della salute pubblica • Informazione ai consumatori in ordine ai provvedimenti di competenza adottati Unità Organizzativa - Direzione Acqua 34 ACQUEDOTTO DI BOLOGNA NUMERO PUNTI DI CAMPIONAMENTO, CAMPIONI E PARAMETRI Consuntivo 2012 TIPOLOGIA PDC Campioni Parametri FALDA 32 121 1351 SUPERFICIALE 15 744 2856 USCITA CENTRO 4 420 2996 RETE 56 138 1900 SERBATOIO 8 25 273 Totale complessivo 115 1448 9376 Unità Organizzativa - Direzione Acqua 35 CONDOTTE DI CEMENTO AMIANTO Acquedotto di Bologna circa un terzo delle sue condotte in cemento amianto ( grande diffusione da metà anni ’60, uso interrotto dagli anni ’90 a seguito del divieto di produzione commercializzare prodotti contenenti amianto L. 257/92). Possibile rilascio di fibre dalla matrice cementizia: sottrazione di ioni calcio e da aggressività dell’acqua ( ph, alcalinità e durezza calcica ). Assenza di limiti previsti da norme europee e da linee guida OMS Unico limite di Legge negli U.S.A. : 7 milioni di fibre/litro. Presupposto: studi statunitensi per cui acque con contaminazione di 20 milioni di fibre/l sarebbero in grado di aumentare il livello di fibre aerodisperse nelle abitazioni di 5 volte rispetto al fondo. .Unità Organizzativa - Direzione Acqua 36 RICERCA AMIANTO ACQUEDOTTO DI BOLOGNA (1998 – 2013) Evidenziare eventuale presenza di fibre di amianto nell’acqua controllo mirato ai tratti a valle delle tubature dopo rotture o sostituzioni di condotte in cemento amianto. Il conteggio delle fibre di amianto eseguito in microscopia elettronica a scansione (5.000 x ingrandimenti), a cura della sez. A.R.P.A. di Reggio Emilia. Dei 396 campioni eseguiti sono risultati positivi 29 (7%) in cui è stata rinvenuta la presenza di fibre in quantità da 1.000 a 10.000 volte inferiori al limite U.S.A. di 7.000.000 ff/l. Unità Organizzativa - Direzione Acqua 37 VALUTAZIONI IN MERITO ALL’ AMIANTO NELL’ACQUA DI BOLOGNA Presenza di fibre di amianto nell’acqua di Bologna Amianto - Conclusioni sporadica ed in quantità limitata. Acque dure e poco aggressive, come quelle dell’acquedotto di Bologna, contrastano la cessione di fibre dai manufatti di cemento-amianto. Risultati hanno confermato la validità della scelta di procedere con una progressiva sostituzione delle condotte in cemento amianto in base stato di manutenzione (necessarie cautele a tutela umana ed ambientale !) per evitare di immettere in circolazione massicci quantitativi di fibre. Unità Organizzativa - Direzione Acqua 38 LA DUREZZA DELL’ ACQUA POTABILE La durezza dell’ acqua potabile(30 - 50°C) IMPIANTI per TRATTAMENTO ACQUA è un problema salute ?25 Ministero della Saluteper Decreto la 07 febbraio 2012 , n. Disposizioni tecniche concernenti apparecchiature finalizzate al trattamento dell'acqua destinata al consumo umano. E per gli impianti domestici ? 1) 2) 3) 4) 5) Filtri Meccanici Addolcitori A membrana osmotica A filtro composito Apparecchi refrigeratori Unità Organizzativa - Direzione Acqua 39 TRATTAMENTO AL PUNTO D’USO Apparecchiature ( microfiltrazione/osmosi inversa) per trattamento di acqua potabile al punto d'uso installate presso: • strutture assistenziali per anziani • scuole • mense ospedaliere • ristoranti/bar utenze sensibili Modifica qualità microbiologica (colonie a 22°C e 37°C e Ps.aeruginosa) più evidente con i sistemi di microfiltrazione. Eccessiva demineralizzazione dell’acqua nei sistemi ad osmosi inversa. Necessità di manutenzione adeguata, accurata e continua Informazione dei consumatori (opuscolo informativo, sito dipartimento sanità pubblica) Unità Organizzativa - Direzione Acqua 40 CORSI EDUCAZIONE ALIMENTARE PER GRUPPI DI POPOLAZIONE E SCUOLE “Acqua Minerale, Trattata, Del Rubinetto LIBERI DI SCEGLIERE !” A cura Az. USL Bologna Unità Organizzativa - Direzione Acqua 41 INFORMARE I CITTADINI/UTENTI RISULTATI DI OLTRE 16.000 CONTROLLI EFFETTUATI DAL SERVIZIO IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE dell’AZIENDA USL di BOLOGNA SULL’ACQUEDOTTO BOLOGNA NEGLI ULTIMI 23 ANNI ( 1991-2012) sito Az. USL Bologna e Comune di Bologna Unità Organizzativa - Direzione Acqua 42 Grazie per l’attenzione! ..ricordate di bere ! [email protected] [email protected] Unità Organizzativa - Direzione Acqua 43