Infermieri
Del
territorio
Cure palliative (medicina)
Disciplina
che
si
propone
di
migliorare
la
qualità di vita dei malati attraverso il controllo dei sintomi.
Alla fine della vita, quando l'obiettivo non può più essere la
guarigione, le cure palliative riconoscono la morte come un
processo naturale che non va accelerato né rallentato e
si fondano sul prendersi cura del paziente e della sua
famiglia coinvolta dal processo della malattia. Prendersi
cura significa porre attenzione ai sintomi così come alla
situazione socioeconomica, vuol dire conoscere gli stati
d'animo del paziente e della sua famiglia, sapere quali
preoccupazioni per il futuro, quali valori, credenze
regolano la singola famiglia, per potere adattare il piano di
assistenza in base a tutti questi dati.
Le cure palliative possono essere definite come "il
trattamento del paziente affetto da patologie
evolutive ed irreversibili, attraverso il controllo dei
suoi sintomi e delle alterazioni psicofisiche, più
della patologia che ne è la causa". Lo scopo
principale delle cure palliative è quello di
migliorare anzitutto la qualità di vita piuttosto che
la sopravvivenza, assicurando ai pazienti e alle
loro famiglie un’assistenza continua e globale
(Ventafridda, 1990).
Franco De Conno
Divisione di Riabilitazione e Terapie Palliative
Istituto Nazionale Tumori, Milano
La peculiarità della medicina palliativa è il nuovo approccio
culturale al problema della morte, considerata non più come
l’antagonista da combattere ma accettata a priori come evento
inevitabile. Da questa premessa teorica nasce una pratica
clinica che pone al centro dell’attenzione non più la malattia,
ma il malato nella sua globalità (Corli, 1988).
La prima iniziativa, strutturata per offrire una risposta pratica
e scientifica ai problemi del malato morente, per istituire cioè
un sistema di cure palliative, è un fatto piuttosto recente e si
collega al movimento Hospice nato negli anni Sessanta
grazie a Cicely Saunders fondatrice del St. Christopher’s
Hospice di Londra.
L’Hospice fornisce supporto ed assistenza a chi si trova nella
fase terminale di una malattia inguaribile, per consentirgli di
vivere la vita residua in pienezza e nel modo più confortevole
possibile. Da un punto di vista organizzativo l’Hospice è una
struttura intraospedaliera o isolata nel territorio che ha in
parte le caratteristiche della casa, in parte quelle
dell’ospedale. è un luogo dove è possibile trattare i problemi
dell’ammalato con ogni mezzo idoneo, medico, assistenziale,
psicologico, spirituale al fine di migliorarne la qualità di vita.
Favorisce una personalizzazione delle cure ed una presenza
continua di familiari e conoscenti vicini al malato.
In Italia la carenza di strutture sanitarie
specializzate tipo Hospice e reparti di cure
palliative fa sì che la casa del malato
diventi il luogo di cura più idoneo.
CURARE QUANDO NON SI PUO' GUARIRE
Vittorio Ventafridda
Fondazione Floriani, Milano
Da un'intervista fatta ai malati alla prima visita presso un ambulatorio di Terapia del
Dolore e Cure Palliative è emerso che il 91,5% di essi desiderava essere curato
nella propria abitazione invece che in una struttura ospedaliera. Le motivazioni
riportate a favore della propria casa erano la maggiore comodità, la compagnia e
l'amore dei familiari, il senso di sicurezza, la maggiore possibilità di distrazione, la
privacy.
A Milano, grazie all'assistenza domiciliare organizzata e finanziata dalla Fondazione
Floriani e dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, ci sono gruppi di
assistenza domiciliare che includono medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali e
volontari, tutti lavorando in connessione con i centri di terapia del dolore e di cure
palliative dell'ospedale. In questo modo i pazienti possono ricevere le cure
specializzate anche a casa.
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LE CURE PALLIATIVE Dott. Roberto Nasorri (PPT 2.9 Mb)