STRUTTURA SEMPLICE DIPARTIMENTALE MEDICINA DEL DOLORE E TERAPIA ANTALGICA legge 38/2010 AOU San Luigi Gonzaga - Orbassano Struttura Semplice Dipartimentale di Medicina del Dolore e Terapia Antalgica Tel. 011.9026.653 La legge di riferimento per la terapia del dolore (legge 38 del 2010) ha portato alla creazione della Rete Algologica Piemontese nel quale il livello assistenziale viene scomposto in 3 nodi complementari: i centri di riferimento di terapia del dolore (HUB), l’ambulatorio di terapia antalgica (SPOKE) e l’Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT) dei Medici di Medicina Generale. Il Piemonte è stato suddiviso in 4 zone e nell’Area «Piemonte Occidentale 1» l’HUB è composto dall’AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano (SSD Medicina del Dolore e Terapia Antalgica), l’IRCCS di Candiolo e l’AOU San Giovanni Battista di Torino. La nostra Struttura effettua prestazioni ambulatoriali come prime visite per dolore cronico oncologico e dolore non oncologico (ad esempio il mal di schiena), visite nei reparti dell’Ospedale, urgenze del Pronto Soccorso, infiltrazioni articolari e mesoterapia. Svolgiamo anche attività di Day Hospital e Day Surgery per procedure come peridurali antalgiche, infiltrazioni articolari vertebrali, posizionamento di cateteri nel canale vertebrale, blocchi nervosi, radiofrequenza pulsata sul nervo periferico, impianto di cateteri venosi centrali a media e lunga permanenza. La prima visita avviene su prescrizione del medico di famiglia e prenotazione al CUP dell’AOU San Luigi: 6 sportelli aperti al pubblico dal LUNEDI' al VENERDI' (ore 8.30-13.00) oppure prenotazione telefonica al numero 0119026006 dal LUNEDI’ al VENERDI’ ore 14.00-16.00. L’orario della nostra attività è dalle h. 7.30 alle h. 17:00 dal lunedì al venerdì e siamo situati al 3° padiglione – piano terra. Gentile Paziente, questo breve opuscolo informativo ha come obiettivo quello di fornirle alcune semplici informazioni per aiutarla a capire meglio la malattia dolore. Perchè il dolore è una malattia? È ormai un fatto assodato che quando il dolore perde la sua funzione di campanello d'allarme di una condizione patologica ma diventa persistente per un tempo prolungato (indicativamente da 3 mesi in poi) deve essere definito esso stesso una malattia. Perchè è importante valutare e trattare il dolore? È stato dimostrato da numerosi studi scientifici che il dolore cronico determina spesso modificazioni affettive e comportamentali, invalidità o disabilità con perdita della potenzialità lavorativa e conseguente isolamento sociale. Il dolore è sempre soggettivo Ciascun individuo attribuisce questo termine in base alle esperienze di sofferenza provate nei primi anni di vita. Di conseguenza, il livello di dolore che ognuno di noi prova è personale e non valutabile da nessun altro. E' il paziente che deve dare un voto al suo dolore e questo giudizio non deve essere messo in discussione. Come si misura il dolore? Il dolore può essere facilmente monitorato giornalmente, in pochi istanti. Basta, infatti, utilizzare una delle scale di misurazione del dolore oggi validate scientificamente ed universalmente sconosciute. Tenere un diario giornaliero sul quale appuntare alcune caratteristiche del dolore che ci affligge può essere d'aiuto al clinico per una più corretta diagnosi e l'impostazione di una terapia più idonea alla necessità del singolo. La scala maggiormente utilizzata per misurare il dolore viene chiamata NRS (in inglese Numering Rating Scale) che altro non è che una scala numerica da 0 a 10 dove 0 equivale a nessun dolore e 10 al massimo dolore possibile. Generalmente è calcolata sulla base di una media settimanale e, considerando che non sempre è facile, l'impiego di un diario può aiutare a questo scopo. Per indicare l'intensità del proprio dolore, basta apporre una crocetta in corrispondenza del numero che più si ritiene ne quantifichi la dimensione. 0 1 2 3 4 5 6 7 8 Scala NRS del dolore 9 10 Intensità del dolore e terapie farmacologiche Per ogni intensità di dolore esistono delle terapie adeguate che devono essere impiegate per curare la malattia dolore. Se il dolore è d'intensità lieve (da o a 3 nella scala NRS) sono adeguate terapie a base di FANS o antinfiammatori. Questi farmaci, però, non devono essere utilizzati per periodo troppo prolungati, altrimenti gli effetti collaterali che essi determinano superano i vantaggi clinici (es. ulcera gastrica). Se il dolore è d'intensità moderata (da 3 a 6 nella scala NRS) devono essere impiegati farmaci più potenti, come gli oppioidi deboli o gli oppioidi forti a basse dosi, unitamente ad altri farmaci definiti adiuvanti. Infine, se il dolore è d'intensità severa (da 7 a 10 nella scala NRS), gli oppioidi forti ai giusti dosaggi sono i farmaci di riferimento. Anche in presenza di un'adeguata terapia per il dolore di base, si possono verificare degli episodi di acutizzazione durante la giornata. Questo dolore è definito dolore episodi intenso (DEI) e deve essere trattato con farmaci a rapida azione. I farmaci di riferimento sono rappresentati da oppioidi a immediato rilascio, somministrati preferenzialmente per via orale. Quali sono i diritti del paziente affetto dalla malattia dolore? La legge 38 del 15 marzo 2010 ha segnato un importante passo avanti per tutti ì malati di dolore; dalla promulgazione di questa Legge, è diventato d'obbligo per i clinici misurare il dolore e verificarne l'appropriatezza e l'efficacia terapeutica. Il dolore è diventato il quinto parametro vitale da inserire obbligatoriamente nella cartella clinica di tutti i pazienti ricoverati in ospedale, insieme a pressione arteriosa - battito cardiaco temperatura corporea e frequenza respiratoria. La dimensione della malattia dolore Molte volte il sofferente di dolore pensa di essere isolato con la sua malattia e può avere difficoltà ad esternare questo suo disagio a familiari ed amici perché teme di non essere capito. Ma non è solo: indagini epidemiologiche condotte in vari paesi europei hanno dimostrato che in Italia, il dolore cronico affligge 1 cittadino su 4 (circa 15 milioni di italiani), per un periodo medio di 7,7 anni e che 1/5 circa dei pazienti soffre di dolore per oltre 20 anni. Questi dati mettono in luce la dimensione del problema che non affligge solo i pazienti affetti da patologie oncologiche, ma anzi è particolarmente sentito ed impattante nei pazienti affetti da patologie quali artrite, artrosi, fibromialgia, osteoporosi, mal di schiena, etc. A chi chiedere aiuto? Il Medico di Medicina Generale è il primo professionista a cui il paziente deve fare riferimento per la diagnosi e la terapia del dolore. Nei casi di dolore complesso ed in caso di necessità di terapie invasive il medico di famiglia invia il paziente all’ambulatorio di zona di Medicina del Dolore – come il nostro Servizio – che si farà carico del percorso diagnostico-terapeutico e assistenziale più idoneo. IL DIRITTO DI NON SOFFRIRE. DOLORE. UNA LEGGE PER LA TERAPIA DEL Legge n. 38 del 15/03/2010 Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore ARTICOLO 1 (Finalità) 1. La presente legge tutela il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore. 2. E‘ tutelato e garantito, in particolare, l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore da parte del malato, [...] al fine di assicurare il rispetto della dignità e dell'autonomia della persona umana, il bisogno di salute, l'equità nell'accesso all'assistenza, la qualità delle cure e la loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze, 3. [...] le strutture sanitarie che erogano cure palliative e terapia del dolore assicurano un programma di cura individuale per il malato e per la sua famiglia, nel rispetto dei seguenti principi fondamentali: a) tutela della dignità e dell'autonomia del malato, senza alcuna discriminazione; b) tutela e promozione della qualità della vita fino al suo termine; c) adeguato sostegno sanitario e socio-assistenziale della persona malata e della famiglia. ARTICOLO 5 (Reti nazionali per le cure palliative e per la terapia del dolore) 1. Al fine di consentire il costante adeguamento delle strutture e delle prestazioni sanitarie alle esigenze del malato [...] il Ministero della salute attiva una specifica rilevazione sui presidi ospedalieri e territoriali e sulle prestazioni assicurati in ciascuna regione dalle strutture del Servizio sanitario nazionale nel campo delle cure palliative e della terapia del dolore, al fine di promuovere l'attivazione e l'integrazione delle due reti a livello regionale e nazionale e la loro uniformità su tutto il territorio nazionale. ARTICOLO 7 (Obbligo di riportare la rilevazione del dolore all'interno della cartella clinica) All'interno della cartella clinica, nelle sezioni medica ed infermieristica, in uso presso tutte le strutture sanitarie, devono essere riportati: - le caratteristiche del dolore rilevato e della sua evoluzione nel corso del ricovero - tecnica antalgica, farmaci utilizzati, i relativi dosaggi - il risultato antalgico conseguito ARTICOLO 10 (Semplificazione delle procedure di accesso ai medicinali impiegati nella terapia del dolore). Per la prescrizione, nell'ambito del Servizio Sanitario Nazionale, di farmaci per il trattamento dì pazienti affetti da dolore severo può essere utilizzato il ricettario del Servizio Sanitario Nazionale [...]. Al fine di verificare la reale applicazione della Legge 38, la Direzione generale della programmazione sanitaria, dei livelli essenziali di assistenza e dei principi etici di sistema ha istituito un apposito ufficio per il Monitoraggio per le cure palliative e per la terapia del dolore connesso alle malattie neoplastiche e a patologie croniche e degenerative con incarichi di supporto alle attività del Ministero per la tutela dell’accesso dei cittadini alle cure palliative e alla terapia del dolore ai sensi della legge 15 marzo 2010, n. 38. Tale ufficio ha il compito di controllare costantemente l'applicazione della legge sul territorio e i risultati di tale monitoraggio sono oggetto di un annuale rapporto al Parlamento, a dimostrazione dell'impegno profuso in questa attività. legge 38/2010