I ) innovazione e ricerca + THE PROTEIN FACTORY: L'INGEGNERIA SPOSA LA BIOMEDICINA Nasce The Protein Factory: organizzato su due sedi universitarie (Milano e Varese) sarà un "laboratorio integrato" in grado di aggregare competenze e offrire servizi in un settore strategico come quello della ricerca biomedica e industriale. di Cecilia Albertoni 11 22 aprile P stato inaugurato in Aula M A I del Politecnico di Milano, in via Mancinelli 7. The Protein Factory, il centro interuniversitario di biotecnologie proteiche nato da una iniziativa congiunta del Politecnico di Milano e delI'Universit.3 degli Studi dell'lnsubria. La "Fabbrica delle proteine" P il primo Centro che unisce le competenze chimico-ingegneristiche del Politecnico a quelle biomediche dell'lnsubria con l'obiettivo di mettere a fuoco le risorse date dalle proteine come materiale biotecnologico a fini industrialie per terapie mediche umane. Le proteine "migliorate" hanno infatti una vasta gamma di applicazioni quali ad esempio: la progettazione di nuovi farmaci specifici come quelli per curare la schizofrenia, la preparazionedi proteine con attivit.3 catalitica che sostituiscano reagenti e catalizzatori metallici inquinanti e con elevate richieste energetiche e favoriscano quindi reazioni chimiche Immagine 3D di una protelna NADH Deidrogenasi in acqua e in condizioni sostenibili, la preparazione su larga scala di proteine terapeutiche (dall'insulina usata dai diabetici a enzimi specifici nel trattamento anti-tumorale), l'analisi avanzata del proteoma per determinare ad esempio l'assenza o la presenza di una specifica proteina come marker diagnostico. Il Centro "The Protein Factory" P organizzato su due sedi: presso il Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica G. Natta a Milano e presso il Dipartimento di Biotecnologie e Scienze Molecolari a Varese. Rappresenterà un "laboratorio integrato" in grado di aggregare competenze presenti nelle due istituzioni proponenti, raggiungendo la massa critica necessaria per gestire progetti complessi e per offrire servizi in un settore strategico della ricerca biomedica e industriale UN APPROFONDIMENTO SULLE PROTEINE Le proteine sono molecole delicate, di difficile produzione e purificazione su scala industriale. Le esperienze che confluiscono nel Centro si basano sulla progettazione di geni a partire da analisi bioinformatiche, su avanzate tecniche di biologia molecolare e di fermentazione che consentono di esprimere proteine in lieviti e batteri di vario tipo con efficien- Nanotubo a struttura proteica (foto Serkeley Lab) m I vari interventi " Dopo l'intervento di saluto dei Magnfiu Reiton (ìl pmf. -m& ,_ ,_Giulio Ballio del Riitecnica di Milano e il pmf. Remo Dionigi deli'univenità degli studi deil'lnsubria), il pmf. -*b<-a Stefano S e i (Dip. Chimica, Materiali e Ingegneria ' n Chimica "Giulii Natta" - P o l i i c o di Milano) e il prof. Giovanm Bemardini (dip. Biotecnologie e Scienze Molecolari - Universitàdegli Studi dell'lnutbria) hanno presentato le attivita dei vari Dipartimenti pmponenti. Di seguito riportiamo i temi delle relazioni presentate durante la presentazione: L'evoluzione di nuove funzionalità nelle proteine: Loredano Fsollegioni @SBM - Università degli mdi deU'msubria) sviluppo di famaci biologici innovativi di tipo proteico: l'esperienza di Areta Maria Luisa Nolli (Areta intemational) SynWeOc Biolom una logica estensione della sintesi organica - Stefano S ~ M (DCMIC R i i i i c o di Milano) Impieghi industriali di enzimi e a Itre proteine -Yves Galante (kimberti? Ptwteine da biomase - Fabrizio Delogni (Merloni Progetti') Indicatori per le produzioni ittiche - Marco Saroglia (DSBM - Università degli Shidi dell'lnsubria) Nuove tecniche nell'analiii del proteoma - Attilio utterio @CMIC - P o l i i c a di Milano) - ze elevate. Inoltre recenti sviluppi nel campo sia delle tecniche di evoluzione diretta che di progettazione razionale consentono un nuovo approccio alla produzione di proteine con attività migliorata rispetto alle proteine naturali (maggiore stabilità termica e10 a variazioni di pH, miglior adattamento alla presenza di sostanze chimiche non naturali, maggiore capacità di riconoscimento verso molecole diverse dai substrati naturali della proteina, ecc.). Tale approccio combinato 6 caratterizzato da una significativa riduzione dei tempi di sviluppo e dei costi rispetto ai sistemi tradizionali, rendendo percib la produzione di proteine "evolute" per specifici impieghi applicabile a numerosi settori produttivi. In sintesi, nuove proteine per nuove applicazioni. Abbiamo rivolto alcune domande al professor Stefano Servi del Dipartimento di Chimica, Materiali, Ingegneria Chimica Giulio Natta del Politecnico di Milano. Come è nata l'idea alla base di The hotein Faaory? Dal 1970 al Dipartimento di Chimica del Politecnico di Milano 6 attivo un gruppo di ricerca in Biocatalisi. Questa disciplina applica proteine catalitiche (enzimi) nella sintesi di sostanze organiche per I'industria alimentare e farmaceutica. Spesso la limitazione P dovuta alla reperibilita dei catalizzatori adatti allo scopo. Solo una piccola parte degli enzimi esistenti sono disponibili commercialmente. Recentemente il gruppo del Dipartimento di Biotecnologie e Scienze Molecolari a Varese e quello di Biocatalisi del Poli- / innovazione e ricerca u Ilprof. Stefano Sewl opera presso il Dip. Chimica, Materiali e Ingegneria Chlmica'Glulio NattaWdelPolitecnico di Milano tecnico di Milano hanno sviluppato una collaborazione scientifica basata sulla condivisione delle specificita dei due gruppi: capacita di produrre proteine adatte a risolvere i problemi sintetici dei chimici. L'iniziativa Protein Factory crea una struttura che si basa sull'integrazione fra Chimici e Biologi molecolari. Cosa si intende per "miglioramento del- le proteine"? Le tecniche di biologia molecolare consentono di produrre proteine in micoorganismi (batteri, lieviti) geneticamente modificati. Queste proteine sono copiate da un altro organismo (animale, vegetale, batterico...). Tecniche di evoluzione diretta, consistenti nel sottoporre questi microorganismi a condizioni non naturali (es. crescita in condizioni di temperature non fisiologiche i.e. 60°C) possono costringere il microorganismo ad adattarsi producendo proteine stabili a temperature più elevate. Si possono cosi ottenere proteine migliorate. www.guidachimica.it Tra le macroaree d i ricerca, lavorerete su applicazionidi proteine innovativein catalisi, per la produzione di farmaci, o come marker diagnostici. Qualidiquesti temi ha secondoLei le maggioriprospettive disviluppo? Intendiamo sviluppare contemporaneamente sia temi di ricerca ad elevato contenuto scientifico che argomenti a maggior contenuto applicativo. La produzione di enzimi industriali o la valutazione di markers utili in diagnostica sono più orientati all'applicazione. www.tecnologiaindustriale.it I inaugurato sullo studio delle proteine A quali settori industriali sono rivol- te le applicazioni più promettenti? L'obiettivo della catalisi enzirnatica è quello di aiutare l'industria chimica nella ricerca di condizioni sostenibili, cioè con minor impatto ambientale e con maggior sicurezza, quindi si rivolge ai processi della chimica fine. Nel settore biomedicale ci sembra d i grande potenziale sviluppo la produzione di biosensori e kit diagnostici. ICP N.6 GIUGNO 2009