SUCCESSIONI E SERIE NUMERICHE 1. Successioni numeriche 1a. Definizioni: successioni aritmetiche e geometriche Consideriamo una sequenza di numeri quale ad esempio: 2, 5,8, 11, 14,17, ... Tale sequenza è costituita mediante una ben definita regola alla quale ciascun termine soddisfa: nell'esempio scelto, ciascun termine è dato dal precedente aumentato di 3. La regola ci permette di determinare il termine successivo e di estendere la somma all'infinito. Una sequenza di numeri che soddisfa a tali condizioni è detta successione (o progressione) numerica. Vediamo qualche esempio: 2, 4, 6, 8,... 1, 1 1 1 , , ,... 2 4 8 è una successione numerica (regola: ogni termine è dato dal precedente aumentato di 2) è una successione numerica (regola: ogni termine è dato dal precedente moltiplicato per ½) 1,−2,3, 5,11, 1 , ... non è una successione numerica (non esiste una regola che permetta 2 di determinare il termine successivo di qualunque termine) La successione, in generale, si indicherà con: dove: u1 è il primo termine u2 è il secondo termine ... un è l'ennesimo termine u 1 , u 2 , u 3 , u 4 , ... , u n ,... Se la regola (legge di formazione) è tale che ciascun termine è dato dal precedente sommato ad una costante d (detta ragione) la successione è detta successione aritmetica. Se, invece, la regola è tale che ciascun termine è dato dal precedente moltiplicato per una costante q (detta ragione) la successione è detta successione geometrica. Esempi: • 2, 5, 8, 11, 14, 17, ... • 2, 4, 8, 16, 32, 64, ... successione aritmetica di ragione d=3 e primo termine 2 successione geometrica di ragione q=2 e primo termine 2 www.easymaths.altervista.org L'ennesimo termine di una successione, scritto in maniera generale mediante l'indice n viene detto termine generale della successione. La sua espressione è molto utile quando si voglia scrivere un particolare termine della successione. Esempio: Calcolare il 150 termine della successione geometrica di ragione q=1/2 e primo termine 3. Il n−1 1 termine generale della successione è: u n=u1⋅ , da cui possiamo calcolare il 150 2 termine: 15−1 14 1 1 3 u 15 =u 1⋅ =3 = 14 2 2 2 1b. Somma parziale n-esima di una successione Data una successione di termine generale un: u 1 , u 2 , u 3 , ... , u n , ... diremo Sn la somma dei primi n termini della successione e utilizzeremo, per indicarla, il simbolo di sommatoria (che rende più comoda la notazione della somma di n termini): n S n =u1 u 2u 3...u n=∑ u i i=1 Esempi: n • ∑ i=123...n (è la somma dei primi n numeri interi) i=1 n • ∑ i 2=149162536...n2 (è la somma dei quadrati dei primi n interi) i=1 n • ∑ i=1 i i1 n n1 =13610152128... 2 2 Le somme Sn di una successione data, con n che può assumere ogni valore, sono dette somme parziali della successione. Notiamo, infine, che l'operatore di sommatoria gode delle seguenti proprietà di linearità: ➔ ➔ n n n i=1 i=1 i=1 ∑ [ f i g i]=∑ f i∑ g i n n i=1 i=1 ∑ k⋅ f i=k⋅∑ f i www.easymaths.altervista.org 1c. Somma parziale n-esima di una successione aritmetica In base alla definizione, una successione aritmetica avente ragione d e primo termine u1 si può scrivere, in generale: u 1 , u1d ,u 12 d ,u 13 d , ... e, dunque, l'n-esimo termine, cioè il termine generale di una successione aritmetica, si può scrivere: u n=u1n−1 d Consideriamo la somma dei primi n termini di una successione aritmetica di primo termine u1 e ragione d: n S n =u1 u 1d u 12 d u 13 d ...[u1 n−1 d ]=∑ u1i−1 d i=1 Si può dimostrare che è possibile esprimere la somma dei primi n termini di una qualsiasi successione aritmetica mediante una formula semplice, che permette di calcolare il valore di Sn per qualsiasi n: n S n =∑ u1 i−1 d =n u1 i=1 n−1 d 2 Esempio: Calcolare la somma dei primi 50 numeri interi naturali. Si tratta di una successione aritmetica con ragione d=1 e primo termine 1. La somma che vogliamo calcolare è: 50 S 50=12345...50=∑ i i =1 Utilizzando la formula data, avremo: S 50=n u1 n−1 50−1 51 d =50 1 ⋅1 =50⋅ =1275 2 2 2 Esempio: Trovare l'espressione generale della somma dei primi n numeri interi naturali. Si tratta della stessa successione aritmetica vista nell'esempio precedente, di ragione d=1 e primo termine 1. Applicando, in generale, la formula per la somma di n termini otteniamo: n S n =∑ i=n 1 i=1 n n1 n−1 ⋅1 = 2 2 www.easymaths.altervista.org Dunque, nell'esempio precedente avremmo potuto anche scrivere: 50 S 50=∑ i= i=1 n n1 50⋅51 = =1275 2 2 ottenendo, naturalmente, lo stesso risultato. Esempio: Calcolare la somma dei primi 200 numeri dispari. Si tratta di una successione aritmetica con ragione d=2 e primo termine u1=1: 1 , 3 ,5 , 7 , 9 ,11 , 13 , 15 , ... , 1n−1⋅2 ,... dove il termine generale della successione è 1n−1⋅2 . La somma dei primi 200 termini di questa successione si scrive (mediante l'uso del termine generale): 200 S 200 =∑ 1i−1⋅2 i=1 e possiamo calcolarla con la formula data sopra: S 200 =n u1 n−1 200−1 d =200 1 ⋅2 =200⋅ 1199 =40 000 2 2 1d. Somma parziale n-esima di una successione geometrica In base alla definizione, una successione geometrica avente ragione q e primo termine u1 si può scrivere, in generale: u 1 , u 1⋅q , u1⋅q2 , u1⋅q3 ,... e, dunque, l'n-esimo termine, cioè il termine generale di una successione geometrica, si può scrivere: n−1 u n=u1⋅q Consideriamo la somma dei primi n termini di una successione geometrica di primo termine u1 e ragione q: n S n =u1 u 1⋅q u 1⋅q 2 u1⋅q 3...u1⋅qn−1 =∑ u 1⋅q i−1 i=1 Si può dimostrare che è possibile esprimere la somma dei primi n termini di una qualsiasi successione geometrica mediante una formula semplice, che permette di calcolare il valore di Sn per qualsiasi n: www.easymaths.altervista.org n 1−qn S n =∑ u1 q i−1=u 1⋅ 1−q i=1 Esempio: Trovare la somma dei primi 8 termini della successione geometrica di ragione q = ½ e primo termine 3. n−1 3 3 3 3 3 1 La successione è la seguente: 3 , , , , , , ... ,3⋅ , ... 2 4 8 16 32 2 Utilizziamo la formula data per calcolare la somma dei primi 8 termini della successione: 1−q n 1−1/28 765 S 8=u1⋅ =3⋅ = 1−q 1−1/ 2 128 1e. Altre successioni notevoli Vedremo, ora , nei dettagli, altre due successioni che, per la loro importanza, vale la pena mettere in evidenza: ➔ Consideriamo la successione dei quadrati dei numeri interi naturali: 1 , 2 2 , 32 , 42 ,5 2 , ... , n 2 , ... Si può dimostrare che l'espressione generale della somma parziale Sn di questa successione si può scrivere semplicemente come: n S n =∑ i 2= i=1 ➔ n n1 2 n1 6 Consideriamo la successione dei cubi dei numeri interi naturali: 1 , 2 3 , 33 , 4 3 , 53 , ... , n3 , ... Si può dimostrare che la forma generale della somma parziale Sn si può scrivere semplicemente come: n [ n n1 S n =∑ i = 2 i =1 3 ] 2 www.easymaths.altervista.org Riepiloghiamo, di seguito, l'espressione generale della somma parziale n-esima di alcune successioni notevoli: S n =n u1 n−1 d 2 Generica successione aritmetica Generica successione geometrica 1−q n S n =u 1 1−q n n1 2 Successione dei numeri interi naturali n n1 2 n1 6 Successione dei quadrati dei numeri interi n S n =∑ i= i=1 n S n =∑ i 2= i=1 n [ n n1 S n =∑ i = 2 i =1 3 ] Successione dei cubi dei numeri interi 2 Esercizio: Data la successione numerica di termine generale: u n=n2 n1 trovare l'espressione generale della somma dei primi n termini Sn e calcolarne il valore nel caso particolare di n = 10. Si ha: n n n n i=1 i =1 i=1 i=1 S n =∑ i2 i1=∑ 2 i 2i=2 ∑ i 2∑ i e utilizzando le formule riportate nella tabella sopra: n n n n12 n1 n n1 1 S n =2 ∑ i 2∑ i=2⋅ = n n1 4 n5 6 2 6 i=1 i=1 Nel caso particolare di n = 10, si ha: 1 S 10= ⋅10⋅101⋅ 4⋅105=825 6 www.easymaths.altervista.org 1f. Limite di una successione numerica Sia data una successione: u 1 , u 2 , u 3 , u 4 , ... , u n ,... Se, al crescere di n, il termine un si avvicina sempre più ad un numero l, questo è detto limite della successione1. Quando ciò avviene, si usa scrivere: lim n ∞ u n=l In generale, il limite può essere un numero finito, compreso lo 0, ma può anche essere infinito. Esempi: 1. La successione: 1 , successione è : 1 1 1 1 1 , , , ... , , ... ha termine generale u n= . Il limite di tale 2 3 4 n n lim n ∞ u n=0 cioè, al crescere di n, il termine generale un della successione diventa sempre più piccolo, con limite 0. 2. La successione: 3 5 7 9 2 n−1 1, , , , ... ha termine generale: u n= . Per tale 2 3, 4 5 n successione si ha: lim n ∞ 2 n−1 =2 n cioè, quanto più cresce n, tanto più un si avvicina al numero 2 (per difetto). 3. La successione 1 , 4 , 9 ,16 , ... , n 2 , ... di termine generale u n=n2 ha limite infinito: lim n ∞ n2=∞ 1 Naturalmente, questa non è la definizione matematica rigorosa del limite di una successione. www.easymaths.altervista.org 2. Serie numeriche 2a. Definizione di serie numerica: convergenza e divergenza Sia data la successione numerica: u 1 , u 2 , u 3 , ... , u n , ... Abbiamo visto, nel paragrafo precedente, come viene definita la somma parziale dei primi n termini della successione: n S n =∑ u i=u 1u 2...u n i=1 e come sia possibile, in alcuni casi, calcolarla in maniera generale per ogni n. Supponiamo, ora, di estendere la somma a tutti gli infiniti termini della successione: S=u1u2 ...u n... La somma S degli infiniti termini di una successione prende il nome di serie, e si usa indicarla con il simbolo di sommatoria: ∞ S=∑ u n n=1 Essa può avere valore finito o infinito. Nel primo caso la serie è detta convergente, nel secondo caso è detta divergente. Ma come fare per calcolare una somma infinita? Il procedimento consiste nel costruire, a partire dalla successione data, una nuova successione del tipo: S 1 , S 2 , S 3 , ... , S n ,... cioè la successione delle somme parziali della successione data, dove abbiamo: S 1=u 1 S 2=u1u2 S 3=u1u 2u3 ... S n =u1u 2u 3...un ... A questo punto, la somma S degli infiniti termini della successione iniziale non è altro che il limite della successione delle somme parziali per n che tende ad infinito: ∞ S= ∑ u n =lim n ∞ S n n=1 Se tale limite esiste ed è finito la serie è convergente (si usa dire che la successione iniziale www.easymaths.altervista.org è sommabile). Se tale limite non esiste, o esiste ed è infinito, la serie è divergente (cioè la successione iniziale non è sommabile). Studiare una serie (o stabilirne il carattere) significa verificarne la convergenza o la divergenza e, nel caso di convergenza, calcolarne il valore S. Esempi: • Studiare il carattere della serie: ∞ 3 3 3 3 3 =3 ... ∑ n 2 4 8 16 n=0 2 Poiché si tratta di una successione geometrica di ragione q= 1 2 e primo termine 3, la relativa somma n-esima si può scrivere come: n 3 1 =6 1− n i 2 i =0 2 e, dunque, la serie si può calcolare come il limite per n che tende ad infinito della somma parziale Sn: ∞ 3 1 S=∑ n =lim n ∞ 6 1− n =6 n=0 2 2 S n =∑ Il limite della successione delle somme parziali esiste ed è finito. La serie è, dunque, convergente e la sua somma vale 6. • Studiare la serie ∞ ∑ n=1234...n... n=1 E' la serie degli interi naturali che abbiamo visto avere come somma parziale n-esima: n S n =∑ i= i=1 n n1 2 Studiamo, ora, il limite della somma parziale n-esima per n che tende ad infinito: ∞ S=∑ n=lim n ∞ n=1 n n1 =∞ 2 Tale limite è infinito; dunque, la serie è divergente (come ci aspettiamo, la somma degli infiniti numeri interi naturali è infinita). Nota molto importante: Gli esempi di serie calcolate sopra dimostrano che non vi è alcuna difficoltà a determinare il carattere di una serie e a calcolarne la somma S se si conosce l'espressione generale della somma parziale n-esima Sn. Infatti, basterà calcolarne il limite per n che tende ad infinito: ∞ n n=1 i=1 S=∑ u n=lim n ∞ S n=lim n ∞ ∑ ui www.easymaths.altervista.org La vera difficoltà nello studio delle serie, allora, è proprio quella di scrivere la somma parziale n-esima della successione in forma generale. Tale difficoltà potrà essere superata in seguito mediante la definizione di opportuni criteri, i quali ci permetteranno di stabilire la convergenza (o la divergenza) di una serie a partire dallo studio dei singoli termini un della successione. 2b. Condizione necessaria per la convergenza Un criterio di grande utilità pratica perché serve a stabilire con certezza la divergenza di una serie (ma non la sua convergenza) è il seguente: condizione necessaria per la convergenza di una serie è che per n che tende ad infinito il suo termine generale tenda a zero. La condizione è necessaria ma non sufficiente. Ciò significa che: ➔ ➔ se lim n ∞ u n ≠0 , allora la serie è sicuramente divergente se lim n ∞ u n=0 , allora la serie può essere convergente o divergente la condizione, dunque, è molto utile per stabilire che una serie è sicuramente divergente. Se, invece, si ha che lim n ∞ u n=0 nulla si può dire sulla convergenza della serie. Un esempio che si presta bene a dimostrare che la condizione è necessaria ma non sufficiente è la successione dei reciproci dei numeri interi naturali, la cui serie è detta serie armonica: ∞ 1 1 1 1 1 S=∑ =1 ... ... n 2 3 4 n n=1 Per questa serie vale la condizione che il limite del termine generale è zero: 1 lim n ∞ =0 n eppure si può dimostrare che la serie non converge, cioè la somma degli infiniti termini della successione è infinita. www.easymaths.altervista.org 2c. Carattere di alcune serie notevoli Serie geometrica E' la serie i cui termini sono quelli di una successione geometrica con ragione q e primo termine u1: ● ∞ S=∑ u1 q n=1 n−1 2 3 n =u 1u 1 qu1 q u 1 q ...u 1 q ... Notiamo che, a volte, la serie geometrica viene scritta con l'indice n della sommatoria che parte da 0; in questo caso la serie si scrive: ∞ S=∑ u 1 q n n=0 Conosciamo, per questo tipo di successione, l'espressione generale della somma parziale n-esima, che vale: 1−q n S n =u1 1−q Dunque, per calcolare quanto vale la serie (cioè la somma degli infiniti termini della successione) basta trovare il limite per n che tende ad infinito della Sn. Bisogna, però, distinguere diversi casi, a seconda del valore di q: n u 1−q = 1 1−q 1−q n=0 la serie è convergente e la sua somma vale S=u1/(1-q). ∞ ➔ Se ∣q∣1 si ha: S=∑ u 1 q n=lim n ∞ S n=lim n ∞ u1 ➔ Se ∣q∣1 si ha: S=∑ u 1 q n=lim n ∞ S n=lim n ∞ u1 ∞ n=0 1−q n =∞ 1−q la serie è divergente e la sua somma vale infinito. ➔ Se q=1 la serie diventa S=u1u1u1...u 1... . La somma parziale n-esima+è: S n =n⋅u1 , che per n che tende ad infinito diverge. La serie è, dunque, divergente. ➔ Se q=−1 la serie diventa converge. S=u1−u1u1−...u 1−... ..... la serie non In definitiva, una serie geometrica converge solo se ha ragione compresa tra i valori -1 ed 1. www.easymaths.altervista.org Serie armonica generalizzata La serie armonica generalizzata si presenta nella forma: ● ∞ S=∑ n=1 1 1 1 1 =1 ... ... n 2 3 n con α numero reale qualsiasi. Si può dimostrare che tale serie ha un carattere diverso a seconda del valore di α: ➔ Se 1 la serie diverge ➔ Se =1 si ottiene la serie armonica, che è divergente: ➔ Se 1 la serie converge ∞ 1 S=∑ =∞ n=1 n Serie esponenziale E' una serie del tipo: ● ∞ S=∑ n=0 n 2 3 4 a a a a =1a ... n! 2 6 24 dove a è un qualsiasi numero reale. Si può dimostrare che questa serie è sempre convergente per ogni valore di a e che vale: ∞ S=∑ n=0 an =e a n! Notiamo che, nel caso particolare di a=1, si ottiene una definizione di e (numero di Nepero) come somma infinita di termini: ∞ e=∑ n =0 1 1 1 =11 ... n! 2 24 Serie di Mengoli E' una serie definita come: ● ∞ S=∑ n=1 1 1 1 1 1 = ... ... n n1 1⋅2 2⋅3 3⋅4 n⋅n1 Si dimostra che tale serie è convergente e la sua somma vale 1: ∞ S=∑ n=1 1 =1 n n1 www.easymaths.altervista.org 2d. Criteri di convergenza e divergenza di una serie Nel seguito vedremo alcuni criteri utili per stabilire il carattere di una serie. Ci limiteremo, per ora, al caso di serie a termini reali positivi, cioè serie i cui termini sono positivi e nulli oppure negativi e nulli: il secondo caso si riconduce, infatti, al primo moltiplicando, come è lecito, per la costante -1. I criteri di convergenza sono molto utili in quanto permettono di stabilire il carattere di una serie senza dover scrivere l'espressione generale della somma parziale ennesima (cosa che a volte può presentare notevoli difficoltà), ma studiando solo il comportamento dei singoli termini un della successione. ● Criterio del rapporto Una serie a termini positivi: ∞ ∑ un n=1 è convergente se il limite del rapporto fra un termine ed il precedente è minore di 1. E' divergente se il limite di tale rapporto è maggiore di 1. In sintesi, vale: u l=lim n ∞ n1 un ➔ se l1 la serie è convergente ➔ se l1 la serie è divergente ➔ se l=1 nulla si può dire sul carattere della serie (bisogna usare un altro metodo) ● Criterio della radice Una serie a termini positivi: ∞ ∑ un n=1 è convergente se il limite della radice n-esima di u n è minore di 1. E' divergente se è maggiore di 1. In altre parole, vale: l=lim n ∞ un n ➔ se l1 la serie è convergente ➔ se l1 la serie è divergente ➔ se l=1 nulla si può dire sul carattere della serie (bisogna usare un altro metodo) www.easymaths.altervista.org Criterio del confronto ● Mediante questo criterio è possibile stabilire il carattere di una serie dal confronto con un'altra di carattere noto. Sia sia ∞ ∑ vn n=1 ∞ ∑ un una serie della quale si voglia stabilire il carattere, e n=1 una serie di cui è nota la convergenza. Se si trova il modo di dimostrare che per ogni n vale: u n≤v n ∞ ∑ un allora, anche la serie è convergente. n=1 Analogamente, se è nota un serie ∞ ∑ zn n=1 divergente e si dimostra che per ogni n vale: u n≥ z n ∞ ∑ un allora anche la serie n=1 è divergente. In altre parole, se il termine generale di una serie data è sempre minore o uguale al termine generale di una serie convergente, allora la serie data è anch'essa convergente. Se, invece, il termine generale di una serie data è sempre maggiore o uguale al termine generale di una serie divergente, allora la serie data è anch'essa divergente. Esempi: ∞ 1 1 1 =1 2 2 ... ∑ 2 n=1 n 2 3 Studiamo la serie: Trascurando, come è lecito, il primo termine essa può essere scritta come: ∞ 1 1 1 1 = 2 2 2 ... ∑ 2 n=1 n1 2 3 4 allora: 1 1 1 = ≤ 2 n1 n1 n n1 n1 e poiché la serie ∞ 1 ∑ n=1 n n1 è una serie convergente (serie di Mengoli) lo è anche la serie data. www.easymaths.altervista.org 2e. Somma di serie convergenti Siano date le serie: ∞ ∑ un n=1 e ∞ ∑ vn n=1 . Se esse sono entrambe convergenti, allora lo è anche la serie somma delle due. In altre parole, se: ∞ S 1=∑ un n =1 allora la serie ∞ ∑ u nv n n=1 e ∞ S 2= ∑ v n n=1 è convergente e la sua somma è: ∞ ∑ u nv n=S 1S 2 n=1 Infine, è bene rimarcare che il carattere di una serie rimane inalterato se si moltiplicano i suoi termini per una costante diversa da zero. www.easymaths.altervista.org