Corso di Etnolinguistica / Corso di Linguistica applicata a.a. 2014-2015 (etno)linguistica e traduzione Francesca Strik Lievers [email protected] Introduzione Perché parlare di traduzione nell’ambito dei corsi di Etnolinguistica e di Linguistica applicata? Introduzione “Translation may be defined as follows: the replacement of textual material in one language (SL) by equivalent textual material in another language (TL).” (Catford 1965: 20) Parole Tagliare tagliare un foglio di carta ➔ cut tagliare il fieno ➔ mow tagliare la legna ➔ chop tagliare la barba ➔ trim / shave off … Veloce un’automobile veloce ➔ fast un pasto veloce ➔ quick ... ➔ Polisemia Parole Riso riso con le zucchine ➔ rice riso convulso ➔ laughter ... Tasso pennello in pelo di tasso ➔ badger legno di tasso ➔ yew tasso di crescita ➔ rate ... ➔ Omonimia Parole Calcio la partita di calcio ➔ football/soccer gli ha dato un calcio ➔ kick il latte è ricco di calcio ➔ calcium il calcio del fucile ➔ butt ... Piano un terreno piano (Agg) ➔ flat geometria piana (Agg) ➔ plane parlare piano (Avv) ➔ quietly andare piano (Avv) ➔ slowly suonare il piano (N) ➔ piano abitare al piano terra (N) ➔ floor … Parole Luca è il nipote di Anna. ➔ Luca is Anna’s nephew. Luca is Anna’s grandchild. “Kein Wort ist übersetzbar. Aber wir brauchen auch gar keine Wör ter zu übersetzen. Wir sollen Sätze und Texte übersetzen” (Weinrich 1966: 25) Parole intraducibili? abbiocco, gattara, ... saudade, privacy, ... “Ogni esperienza conoscitiva può essere espressa e classificata in qualsiasi lingua esistente. Dove vi siano delle lacune, la terminologia sarà modificata e ampliata dai prestiti, dai calchi, dai neologismi, dalle trasposizioni semantiche, e, infine, dalle circonlocuzioni. Così, nella recentissima lingua letteraria dei Ciukci della Siberia nordorientale, “vite” è stata resa con “chiodo che gira”, “acciaio” con “ferro duro”, “stagno” con “ferro sottile”, “gesso” con “sapone per scrivere”, “orologio” con “cuore battente.” (Jakobson 1959, ed. it. 2002: 59) Giochi di parole “Un direttore d’azienda scopre che l’impiegato Rossi da qualche mese si assenta ogni giorno dalle tre alle quattro. Chiama l’impiegato Bianchi e lo prega di seguirlo discretamente, per capire dove va e per quali ragioni. Bianchi pedina Rossi per qualche giorno e fa il suo rapporto al direttore “Ogni giorno Rossi esce di qui e compera una bottiglia di spumante, va a casa sua e si intrattiene in affettuosi rapporti con sua moglie. Poi torna qui”. Il direttore non capisce perché Rossi debba fare di pomeriggio quello che potrebbe fare benissimo di sera, sempre a casa propria; Bianchi cerca di spiegarsi, ma non riesce che a ripetere il suo rapporto, al massimo insistendo su quel sua. Alla fine, di fronte all’impossibilità di chiarire la faccenda, dice: “Scusi direttore, posso darle del tu?” La storiella funziona in italiano dato che sua può significare sia “di lui” (Rossi) che “di lei” (Direttore). Solo passando al tu Bianchi può rendere evidente la tresca. In francese, inglese e tedesco è impossibile tradurre poiché si hanno a disposizione le coppie sa/votre, his/your e seine/ihre.” (Eco 2003: 95) Grammatica “Le lingue differiscono essenzialmente per ciò che devono esprimere, non per ciò che possono esprimere”. (Jakobson 1959, ed. it. 2002: 61) Ha un amico. ➔ She has a friend. He has a friend. She has a friend. ➔ Ha un amico. Ha un’amica. 昨天我买了书。 (zuótiān wǒ mǎi le shū) ➔ Ieri ho comprato un libro. Ieri ho comprato dei libri. Genere grammaticale “[A] Russian child, while reading a translation of German tales, was astounded to find that Death, obviously a woman (Russian smert’, fem.), was pictured as an old man (German der Tod, masc.). My Sister Life, the title of a book of poems by Boris Pasternak, is quite natural in Russian, where “life” is feminine (žizn’), but was enough to reduce to despair the Czech poet Josef Hora in his attempt to translate these poems, since in Czech this noun is masculine (život). (Jakobson 1959: 237) Genere grammaticale Br'er Rabbit Br'er Fox Fratel coniglietto Comare volpe Genere grammaticale Cultura caffè ➔ coffee “le espressioni […] give me a coffee, mi dia un caffè (certamente equivalenti da un punto di vista linguistico, buoni esempi di enunciati che veicolano la stessa proposizione) non sono culturalmente equivalenti. Enunciate in diversi paesi, producono diversi effetti e si riferiscono a usi diversi. Essi producono storie diverse. Si considerino questi due testi, uno che potrebbe apparire in un racconto italiano, l’altro in un racconto americano: Ordinai un caffè, lo buttai giù in un secondo ed uscii dal bar. He spent half an hour with the cup in his hands, sipping his coffee and thinking of Mary. Il primo si può solo riferire a un caffè e a un bar italiano, perché un caffè americano non potrebbe essere ingoiato in un secondo, sia a causa della quantità che della temperatura. Il secondo non potrebbe riferirsi a un personaggio che vive in Italia e beve un espresso, perché presuppone l’esistenza di una tazza alta e profonda che contiene una quantità di bevanda dieci volte superiore.” (Eco 2003: 168) Colori Aulo Gellio, Notti Attiche (Eco 2003) rufus sangue, porpora, zafferano, oro russus, ruber, fulvus, flavus, rubidus, poenicus, rutilus, luteus, spadix criniera del leone, sabbia, lupi, oro, aquile, diaspro chioma di Didone, foglie dell’olivo, Tevere Colori da Eco (2003: 361) Traduzioni automatiche Having enough saved up for a rainy day doesn’t only give you comfort and satisfaction, it also gives you peace of mind. I feel terribly frustrated because I'm starving for love and affection. You've given me something to chew on. Both the hands had fallen off the clock face. Deflation? Inflation? It is all greek to me. Actually, I´m just happy it wasn't raining cats and dogs as it had been for the last solid week. (dal corpus ItTenTen) Traduzioni automatiche Shakespeare, Sonetto 18 Shall I compare thee to a summer's day? Thou art more lovely and more temperate. Rough winds do shake the darling buds of May, And summer's lease hath all too short a date. Sometime too hot the eye of heaven shines, ... Traduttore, traditore? “If we were to translate into English the traditional formula Traduttore, traditore as “the translator is a betrayer,” we would deprive the Italian rhyming epigram of all its paronomastic value. Hence a cognitive attitude would compel us to change this aphorism into a more explicit statement and to answer the questions: translator of what messages? betrayer of what values?” (Jakobson 1959: 238) “[T]he paradox of translation […] possible in practice and impossible in theory” (Fram-Cohen 1985) Riferimenti bibliografici Catford, J. C. (1965), A Linguistic Theory of Translation, Oxford Press, England. Eco, U., (2003), Dire quasi la stessa cosa. Esperienze di traduzione, Milano, Bompiani. Fram-Cohen, M. (1985), “Reality, Language, Translation: What Makes Translation Possible”, Paper presented in the American Translators Association Conference in Miami. Jakobson, R. (1959) “On Linguistic Aspects of Translation”, in R. A. Brower (ed.) On Translation, Cambridge, MA, Harvard University Press, pp. 232-39. Trad it. di L. Heilmann (1966), “Aspetti linguistici della traduzione”, In Saggi di linguistica generale, Traduzione. Milano, Feltrinelli, pp. 56-64. Weinrich, H. (1966), Linguistik der Lüge, Heidelberg, Lambert.